La conferenza stampa regionale che questa mattina ha cambiato rotta in corso d'opera non ha di certo tranquillizzato gli animi e tantomeno fatto chiarezza in un momento di grande caos e preoccupazione per la diffusione del Coronavirus.

Incertezze che sono ricadute anche sugli amministratori del territorio come spiega il primo cittadino di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi: "Il gioco di squadra - dice - in queste situazioni deve essere vero e autentico. Mi dispiace per la conferenza stampa di oggi in cui qualcosa deve essere sfuggito dal momento che il presidente annuncia una ordinanza in conferenza stampa che viene bloccata in diretta dopo qualche minuto dopo.

Credo che potesse essere evitato - aggiunge - anche perchè noi sindaci, a caduta, abbiamo avuto le scuole stesse che si sono subito messe in contatto con noi per questa comunicazione successivamente smentita. In un primo momento ho detto che ci saremmo adeguati all'ordinanza regionale, poi dopo pochi minuti abbiamo rimesso le cose a posto fino a domani, quando ci sarà il vertice a Roma. Ci saranno state buone motivazioni per fare questo - spiega - che conosceremo domani. 

Quando si decide - prosegue Pezzanesi - lo si deve fare con oculatezza e dati alla mano, la decisione poteva anche essere giusta, ma doveva esserci massima condivisione con i vertici nazionali. 
Non è il momento di cercare colpevoli da mettere in croce - precisa - , è il momento di lavorare bene. Tutti coloro che lavorano all'emergenza devono essere persone che hanno la contezza di quello che stanno facendo e una grande personalità per decidere nell'emergenza e prendersi responsabilità di massimo livello.
Oggi Ceriscioli voleva fare questo, poi su quali basi lo abbia deciso sta a lui precisarlo, ma essere smentito qualche secondo dopo non ha giovato alla serenità dei territori e tantomeno alla comprensione dei cittadini.
L'ultima cosa che dobbiamo fare - conclude - è creare allarmismo".

Poi l'organizzazione messa in campo a Tolentino: "Noi abbiamo fatto stamattina una riunione operativa - dice il sindaco - per mettere in chiaro le nostre azioni derivate dalle ordinanze regionali e nazionali. Ho dato disposizione di dare dei numeri telefonici H24 all'ufficio emergenza della Protezione Civile per intervenire qualora ci possano essere qualche o sintomo o preoccupazione".

GS
L'intevralliva Tolentino-San Severino, al centro del dibattito politico degli ultimi giorni, continua a tenere alta l'attenzione, non solo nelle due città che la riguardano direttamente, ma anche nelle zone vicine che trarrebbero comunque vantaggio dalla bretella.
Se nelle ultime settimane, a dividere l'opinione pubblica è stato il progetto proposto dal Senatore grillino Coltorti, rispetto a quello accettato precedentemente da Tolentino e San Severino, ad intervenire oggi sulla questione è l'ex sindaco di Belforte del Chienti e attuale capogruppo di minoranza, Roberto Paoloni, con un'altra soluzione, secondo lui migliore, ma che non era piaciuta ai Comuni più grandi della zona.

"Sulla Intervalliva San Severino-Tolentino - dice Paoloni - esisteva un progetto decisamente meno costoso che prevedeva una uscita nella zona industriale di Belforte del Chienti (rotonda Nuova Simonelli), che però non è mai piaciuto alle amministrazioni più grandi, in particolare a Tolentino. Abbiamo provato a dire in passato che sarebbe stato meglio sia sul piano ambientale che su quello economico, ma nulla da fare: i Comuni più piccoli vicini neppure sedevano al tavolo programmatico. Ovviamente una uscita di un'arteria viaria del genere avrebbe dato sicuramente un impulso anche alla crescita di Belforte e dei Comuni vicini, poiché la nostra zona diventava così punto nevralgico e di snodo. Voi pensate come si sarebbe potuta valorizzare la zona artigianale del nostro Comune e come magari i lotti edificabili potevano essere completati con una crescita conseguente, anche di popolazione, tutto ciò anche per i Comuni  confinanti.

Ovviamente - prosegue - Tolentino ha chiesto che la strada arrivasse direttamente nel suo territorio e il suo peso elettorale si è fatto ovviamente sentire. Decisamente un discorso campanilistico, ma non con una visione non di territorio, bensì di confini. La scelta di non passare per Belforte inciderà principalmente sui costi e sul piano ambientale, visto che erano previste meno gallerie ed il tracciato sarebbe stato più breve".

Colpa, secondo Paoloni, anche della mancata unità tra i Comuni più piccoli: "Ovviamente - dice - i piccoli Comuni, purtroppo sempre con l'anello al naso e trascinati di qua e di la, principalmente perché non fanno mai squadra tra loro per mantenere e difendere invece piccoli posizionamenti personali oramai ridicoli e obsoleti, non sono stati neppure interpellati. Il progetto arrivò al tempo nella mia scrivania di sindaco, per pura conoscenza e non attraverso canali istituzionali diciamo classici. Credo che l'opera oramai vada fatta in funzione anche del nuovo ospedale di Macerata, che speriamo venga realizzato il prima possibile, anche rispetto delle risorse messe a disposizione per la sua realizzazione da parte del Governo. Ora si sta parlando di scelte già prese e finanziate e probabilmente se ne sta discutendo solo in vista delle prossim elezioni regionali imminenti. Mi permetto di dire - conclude Paoloni - che il territorio non si deve guardare solo dalla propria finestra, ma anche da quella del vicino per avere un'idea più completa nel fare le scelte".

GS

Intervalliva. Zura e Cruciani illustrano i passaggi che hanno portato al finanziamento di 98milioni di euro. I 5 Stelle di San Severino e Tolentino, con in testa Mauro Coltorti, rispondo: "Venerdì sera, nella riunione per discutere il progetto, sapendo che il progetto alternativo proposto dal Movimento costa molto di meno ed è tecnicamente inappuntabile, il sindaco Pezzanesi ha ribadito la necessità che i costi non lievitino, preoccupato che all’imbocco Nord della galleria c’è una frana (nel progetto presentato da Zura e Cruciani, ndr)". Per i grillini questo è un coup de téathre visto che fin ora il sindaco tolentinate si era detto assolutamente contrario al progetto alternativo. Poi una critica a quanto affermato nel corso della conferenza dall'ingegnere Cruciani: "Abbiamo appreso che se in Italia si dovesse stare attenti ai rischi idrogeologici non si costruirebbe più nulla. Capito? Il messaggio è chiaro: tanti saluti alla sicurezza, l’importante è che si costruisca dove, come e quando lo dice lui. In pieno stile centrodestra italiano. E invece no - incalza Coltorti -. Qui c’è un progetto più sicuro e meno costoso che potrebbe essere preso in considerazione, ma che per mere questioni di tifoseria politica e di chissà quali interessi economici non lo è". Secondo Coltorti il progetto attualmente finanziato non prevederebbe gli interventi di bonifica della grande frana sopracitata, che farebbe comunque lievitare i costi oltre la disponibilità finanziaria.
"Il progetto messo in campo da noi costa la metà - dice - anche prevedendo un aumento dei costi di progetto si rimarrebbe comunque all'interno del budget a disposizione. Inoltre per la procedura di Valutazione di impatto ambientale si devono individuare eventuali soluzioni alternative, che se sono già note, andrebbero certamente valutate fin da subito. Se il nuovo progetto è migliore credo il CIPE non avrà alcun problema ad approvarlo, al contrario di quanto va sostenendo Zura Puntaroni della Lega. D’altra parte, se la Corte dei Conti comprende che c'è una soluzione tecnica che costa la metà, difficilmente si girerebbe dall’altra parte. Infine, da presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato è mio dovere guardare a qualsiasi opera infrastrutturale che riguardi l’Italia, da Ragusa salendo fino a Bolzano. L’intervalliva serve - conclude - e lavoreremo perché prevalga un progetto che è indubbiamente migliore di quello pensato in origine”.

g.g.

Intervalliva San Severino-Tolentino: ieri sera l'assemblea per illustrare il finanziamento e i relativi passaggi che negli anni si sono succeduti con l'ingegnere Michele Cruciani e il consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni. L'incontro è stato una sorta di risposta alla proposta alternativa che nei giorni scorsi hanno presentato i gruppi del Movimento 5 Stelle di San Severino e Tolentino con l'appoggio del senatore Mauro Coltorti e del professore dell'Università Politecnica delle Marche Maurizio Boccia. 
L'idea dei grillini, va ricordato, ricalca di fatto un progetto degli anni '90, con alcune accortezze curate dall'architetto comunale Ballini, fatto realizzare all'epoca dalla Provincia di Macerata e bocciato da Anas.
"Questo è autolesionismo - ha commentato Michele Cruciani -. Calare così, dall'alto, una proposta, per quanto ragionevole o tecnicamente congrua, non è mai opportuno. Qui non c’è un progetto 'nostro', mio e di Zura-Puntaroni, ma di una comunità che negli anni ha condiviso un’opera affrontando tutta la scala gerarchica, dalle comunità locali, agli enti, alla Regione per arrivare poi al finanziamento del CIPE. Rimettere in discussione tutto questo percorso non è che sia impossibile ma bisogna farlo da principio, quindi mi domando che senso abbia, oggi, ridiscutere di tutto, su un progetto (quello degli anni '90) che tra l’altro il comune di Tolentino non condivide e non ha mai condiviso. O è una scusa per bloccare l’opera oppure è dilettantismo allo stato puro oltre che autolesionismo. Altro non vedo".
Nel corso dell'assemblea, a cui ha preso parte l'amministrazione di San Severino con diversi assessori, patrocinata dal Comune di Tolentino e con la presenza anche degli onorevoli Tullio Patassini e Giuliano Pazzaglini, della Lega, sono stati illustrati i passaggi fondamentali e le date principali che hanno poi portato al finanziamento. Agli astanti è stata consegnata anche una cartellina con all'interno una lunga 'memoria' del consigliere regionale Zura-Puntaroni in cui si ripercorre pedissequamente, data per data, anno dopo anno, la storia per intero: incontri, ministri che si sono succeduti, sottosegretari, dirigenti di Anas e Quadrilatero. 
"Le date simboliche - ha spiegato Cruciani - sono cinque: la prima è il 18 giugno 2010 che coincide con un convegno pubblico dell'associazione di San Severino 'I Borghi' che denunciò lo stato di abbandono del progetto della bretella (di cui si parlava da circa 20 anni, ndr). Da lì sono trascorsi 5 anni di duro lavoro solo per creare una condizione che consentisse di realizzare questo collegamento. La seconda data è il 31 luglio 2015: 'una giornata storica per il nostro territorio'.  Queste furono le parole del sindaco Cesare Martini con cui presentò il protocollo d’intesa tra i Comuni di Tolentino e San Severino, la Camera di Commercio e Unicam, per lavorare su un percorso condiviso". Da quel giorno sono trascorsi altri due anni, i cui passaggi precisi sono raccontati nello scritto di Zura-Puntaroni, fino ad arrivare al 7 luglio 2017. Il sisma aveva distrutto i territori, compreso San Severino, e quindi era stata percepita la necessità di spingere ancora di più sul progetto per far rinascere una zona abbandonata da anni: "Quel giorno la Regione recepì e promosse, tramite delibera - ha raccontato ancora l'ingegnere - la sottoscrizione di un nuovo protocollo d'intesa tra la Regione, la Provincia e i due Comuni per condividere il valore strategico dell’opera, il corridoio di intervento e le modalità di sviluppo della progettazione dell’opera. Aver costruito questa condivisione e presentarsi con i relativi documenti al Governo ci ha consentito di poter accedere al finanziamento: il 22 dicembre 2017, il Cipe inserì l’opera nell’elenco delle infrastrutture da finanziare con il Fondo Sviluppo e Coesione, disponendo il primo finanziamento di 10 milioni di euro per la realizzazione degli svincoli; il 24 luglio 2019, nell’aggiornamento del contratto di programma di Anas, l’opera venne finanziata dal Cipe per altri 88.3 milioni per il tracciato intero". Secondo i dati illustrati da Cruciani, la mancanza di questo importante collegamento, ha fatto sì che San Severino perdesse un terzo della propria popolazione, passando da 18mila abitanti nel 1921, a circa 12mila nel 2020. Dall'altra parte, Tolentino che è servita da collegamenti infrastrutturali, ha quasi raddoppiato la popolazione. "
La viabilità determina lo sviluppo del territorio quindi è un’urgenza. Lo studio del ’90, promosso all'epoca dalla Provincia e sviluppato da tecnici locali propone il collegamento più vicino alla superstrada, arrivando a Tolentino ovest (Le Grazie). L’Anas lo rigettò perché non c’era stata condivisione e se per San Severino era fondamentale, a Tolentino non interessava". Poi la Quadrilatero realizzò un altro progetto che però non passava per il territorio di San Severino ma per Pollenza, che non voleva la strada, per sbucare a Passo di Treia: "La logica - ha precisato Cruciani - teneva in considerazione una futura estensione della zone industriale di Taccoli. Ma non era nel territorio di San Severino, a Tolentino non interessava perché aveva il suo collegamento con la SS77, quindi anche questa finì nel dimenticatoio benché già progettata. Noi - ha proseguito - abbiamo quindi cercato di capire quale tipo di opera potesse essere condivisa, trovando un corridoio fra i due Comuni: l’unico che anche Tolentino condivideva era quello che usavano già le infrastrutture esistenti, cioè la ferrovia e la strada attuale. Tra l’altro se in quello stesso corridoio ci sono passati 100 anni fa, penso che possiamo farlo anche ora. Quando sento parlare di cose alternative, vorrei sapere dove erano tutti quando si è discusso di questo. Non lo abbiamo fatto sotto traccia, è stato fatto con atti pubblici divulgati anche sulla stampa. Oggi il Cipe ha finanziato l'opera vincolando 10 milioni alla realizzazione degli svincoli lato Tolentino e lato San Severino e i restanti per quella strada condivisa da tutti".
g.g. 


E' lo stesso primo cittadino di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, a confermare di non aver voluto visionare il progetto portato avanti dal Senatore pentastellato fabrianese Mauro Coltorti in merito all'intervalliva Tolentino-San Severino Marche.
"Ho chiesto - dice Pezzanesi - tramite la mia segreteria, che se l'incontro serviva a discutere del cambiamento della bretella sarebbe stato tempo perso e male investito. Tutti noi siamo fermamente convinti che l'ultimo tragitto da fare è quello deciso, condiviso e finanziato".
Entra poi nel merito della questione il sindaco di Tolentino: "Venivamo già da un vertice regionale dove avevamo chiuso la partita. Ritengo fondamentali il rispetto e la conoscenza degli argomenti per poter entrare nel merito di queste questioni. Coltorti deve capire che noi di Tolentino e San Severino abbiamo vissuto le problematiche locali meglio di lui e prima di dire che quel progetto doveva essere sconvolto avrebbe dovuto valutare molte cose. Avrebbe dovuto avere più rispetto del nostro territorio. Io non mi sarei mai permesso di avere questo comportamento nei confronti di un progetto riguardante Fabriano". Per questo la convinzione che ci sia stata una spinta dei grillini locali: "Sarà stato spinto da qualche esponente locale del Movimento - prosegue Pezzanesi - .
Non ho capito, al di là del risparmio, quale sia lo scopo per cui un Senatore, che dovrebbe preoccuparsi prima delle questioni che riguardano la viabilità del suo territorio, si accanisca tanto per la nostra bretella che abbiamo concordato in circa 25 anni di lavoro".
Il nuovo progetto, infatti, secondo il sindaco di Tolentino, non favorirebbe nemmeno Matelica e Castelraimondo e non risolverebbe il problema del traffico: "La presa di posizione di Coltorti - dice -  è inopportuna perchè non rispetta la qualità progettuale e l'efficacia della stessa. Un conto è uscire in una zona in aperta campagna e un conto passare in galleria e uscire a Taccoli, in direzione Castelraimondo, con la possibilità di coinvolgere anche maggiormente".

GS

Una sorpresa praticamente al fotofinish. Dopo anni in cui si è parlato del progetto dell'ingegnere Michele Cruciani e del consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni, che ha ottenuto anche un finanziamento dal Cipe di 90 milioni diversi mesi fa, spunta una nuova proposta targata Movimento 5 Stelle. A presentarla i gruppi di San Severino e Tolentino con il prezioso contributo del professore ordinario dell'Università Politecnica delle Marche, Maurizio Bocci, specializzato in infrastrutture, e dell'architetto Giuseppe Ballini. 

Quanto accaduto è così riassumibile: il Cipe ha stanziato 90 milioni per il progetto di Zura ma i grillini sono da poco subentrati con una alternativa che almeno a livello economico (ma non solo) sarebbe molto più vantaggiosa. 

"Il tracciato previsto dall’accordo di programma (cioè quello proposto dal consigliere regionale Zura-Puntaroni, ndr)  tra i comuni, la Provincia e la Regione inizia ad est di San Severino. Chi viene dalla SR 502 Cingoli o dalle zone ad ovest dell’Ospedale di San Severino - si legge in una nota di Mauro Coltorti, presidente della commissione Infrastrutture del Senato e dei consiglieri locali del M5S - dovrebbe percorrere la 361 Settempedana sino alla zona industriale Taccoli e una bretella sino all’inizio della variante. Dopo un lungo rettilineo ed un'ampia curva, una galleria permette di superare il crinale e raggiungere la periferia di Tolentino  su una rotatoria “urbana”, per poi proseguire con una seconda galleria verso la vecchia SP 127 ad ovest di Tolentino. Un viadotto ed uno svincolo consentono infine il raccordo con la SS77. Il costo di questa opera - si legge ancora - sarebbe di circa 100-120 milioni. All’imbocco nord della galleria è però presente una grande frana la cui bonifica comporterebbe un netto aumento dei costi e la seconda galleria si sviluppa al di sotto di abitazioni la cui stabilità potrebbe essere compromessa". I gruppi 5 Stelle di San Severino e Tolentino hanno inviato alla Commissione Infrastrutture del Senato un progetto ANAS degli anni ’90, rivisitato dall’Architetto Ballini. L’intervalliva inizierebbe all’incrocio della 361 con la 502, attraverserebbe la SP 127 per poi dirigersi verso sud sottopassando in galleria il valico di Cusiano, proseguendo sino allo svincolo di Tolentino ovest sulla SS77. Il costo sarebbe di circa 60 milioni, cioè almeno la metà rispetto all'altro progetto. Inoltre il tracciato sarebbe più corto e meno pendente, comporterebbe la realizzazione di una sola galleria e non rischierebbe di incappare in movimenti franosi. "Il raccordo sulla SS77 sarebbe diretto grazie allo svincolo già esistente - sostengono Coltorti e i consiglieri grillini - e il traffico sulla Settempedana sarebbe ridotto. Il costo complessivo sarebbe nettamente inferiore". Il nuovo tracciato è stato già inviato alla Quadrilatero ed all’ANAS. Con il Prof.Bocci, che sostiene il nuovo progetto, sono stati incontrati il presidente della Provincia e il sindaco di San Severino. "Purtroppo il Sindaco di Tolentino non ha voluto neppure visionare il nuovo progetto. Non si vuole rallentare l’opera - concludono - ma ai fini di una scelta è obbligatorio trovare le migliori soluzioni. E’ inoltre indispensabile che si informi la cittadinanza".

g.g.

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Pronta la risposta deil sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, sul forno crematorio che potrebbe essere realizzato in città e per il quale è stato accusato dal capogruppo regionale dei Verdi, Sandro Bisonni.
"Scontata l’utilità etica e sociale - dice il sindaco - nonché per i facilmente deducibili motivi pratico-organizzativi, stiamo valutando alcune ipotesi che garantiscano, in primis, oltre al servizio, l’assoluta salvaguardia della salute pubblica. Noi siamo, come sempre, pronti ad assumerci le nostre responsabilità, perché i problemi vanno affrontati, risolti e non rinviati o strumentalizzati. Noi non facciamo e non abbiamo mai fatto “cavalcate” opportunistiche o populistiche in generale e in particolare, su temi che riguardano molto da vicino la sfera di vita  degli individui, né tantomeno su altre questioni amministrative di larga scala, come ad esempio sanità o ambiente o indispensabili infrastrutture, senza fomentare proteste o creando allarmismo.
Un esempio su tutti - precisa Pezzanesi sugli attacchi di Sandro Bisonni - , abbiamo dovuto, dopo trenta anni di lotte, ai fini dell’ottenimento del collegamento viario tra Tolentino e San Severino Marche e quindi del suo relativo finanziamento, annoverare la ferma contrarietà di questo valente politico che pur straziandosi,come lui stesso dice per le sorti dei nostri territori, ha dichiarato essere soldi sprecati quelli destinati alla realizzazione di questa fondamentale infrastruttura che collegherà in maniera straordinariamente importante e sicura le vallate del Chienti e del Potenza. Certamente - conclude - questo dà la misura esatta dell’effettiva efficacia e dimensione del personaggio politico".

GS 
Un momento conviviale, offerto dal ristorante della famiglia della presidente della Croce Rossa di Tolentino, per unire volontari e istituzioni. È stata questa la serata organizzata da Monica Scalzini che, giunta quasi alla fine del suo mandato alla guida dell'associazione tolentinate, ha voluto riconoscere, con le croci di merito, i volontari che da tanti anni offrono il proprio servizio per la Croce Rossa di Tolentino.
Accanto a lei, il sindaco della città, Giuseppe Pezzanesi, a cui più volte è stata ribadita la necessità di una nuova sede per la CRI e per la quale ha confermato il proprio impegno. Presente anche il presidente dell'Unione Montana, Giampiero Feliciotti, il comandante di stazione dei carabinieri di Tolentino Barracane e la presidente del Rotary, Carla Passacantando.
"E' stata una serata importante - ha commentato Monica Scalzini - per riconoscere l'impegno e l'amore per un operato di volontariato come il nostro. Una serata di aggregazione che rappresenta la collaborazione nelle nostre giornate. I volontari hanno gradito questa iniziativa tanto che hanno sottolineato come sia stata io la prima presidente a conferire le croci di merito. Siamo sempre tanto presi dalla nostra attività di volontariato, soprattutto dopo il terremoto, che spesso il nostro stare insieme è passato in secondo piano. Ho voluto recuperare. Ora che sono arrivata al termine del mio mandato - ha aggiunto - voleva essere un ringraziamento personale a tutti i volontari, quelli storici, quelli che non ci sono più e che ci guardano dall'alto, e quelli appena entrati a cui abbiamo dato gli attestati di fine corso. Il mio grazie va anche alle famiglie che ci supportano in questo impegno, in particolare ai miei e a mia figlia Giulia che mi segue in questa attività da quando aveva cinque anni e quest'anno è diventata volontaria a tutti gli effetti. 
Le autorità mi hanno sempre aiutata e compresa - ha concluso - , trovando un confronto e una soluzione. Ultimi, ma non per importanza, i componenti del direttivo: Federica Francia, Benedetta Lancioni e Diego Quintili".

Un approfondimento con altre foto della serata nella prossima edizione de L'Appennino Camerte

Giulia Sancricca

E' il primo cittadino di Tolentino a rispondere in prima persona ai dubbi mossi dal Movimento 5 stelle su alcuni "rimborsi dubbi".

"Rispondo con grande serenità e fermezza  - dice Giuseppe Pezzanesi - . Queste iniziative sono fatte per buttare fango addosso ad una brillante amministrazione come quella di Tolentino che in questi anni ha valorizzato eventi di carattere nazionale ed internazionale.

Ridurre questi fenomeni di grande portata a questioni campate in aria come le spese per dieci pizze per l'ospitalità dell'artista di turno ritengo che dia la dimensione di un Movimento inadeguato a proporsi alla guida di una qualsiasi amministrazione, sia essa locale o nazionale.

Non abbiamo nulla di cui preoccupoarci, hanno fatto bene a denunciare la questione alle autorità competenti, perchè noi non abbiamo fatto nulla di sbagliato. Ricordo che dai nostri compensi già esigui, perchè io percepisco 1111 euro al mese, noi ci paghiamo il telefono, perchè nessuno di noi ha il telefono aziendale, viaggiamo con la nostra auto e paghiamo con la nostra carta di credito. Dedico 18 ore al giorno all'amministrazione pubblica.

Mi hanno contestato un biglietto del treno di 28 euro del 2016 per una missione che facevo per Tolentino, mi viene da sorridere - aggiunge - e bisogna domandarsi se questa gente sia adeguata anche al ruolo di minoranza.

Continueremo ad amministrare con serenità - annuncia il primo cittadino - poi a percorso chiuso faremo le nostre valutazioni per far stare al proprio posto chi ha buttato fango su questa amministrazione. Noi siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto, ma quando c'è chi ti butta il fango addosso dovrà rispondere delle proprie responsabilità". 

La risposta anche alla questione dei 50 euro che il sindaco avrebbe anticipato ad un cittadino in difficoltà che si è rivolto a lui: "Il sindaco non deve annunciare quante cose fa durante il giorno - chiarisce - . Sono una persona sensibile e che quando i cittadini allo stremo si rivolgono a me nel periodo di chiusura delle casse comunali, posso anticipare un aiuto.
I servizi sociali erogano, in questi casi, buoni pasto o piccoli contributi. Se necessario lo farò altri miliardi di volte perchè poi il procedimento viene ricondotto all'interno dei servizi sociali. Evidentemente - conclude -  chi ha fatto queste osservazioni non ha la mia stessa sensibilità".

GS
Ancora un altro sabato di festa a Tolentino dove questa mattina sono stati consegnati altri tre appartamenti dell'invenduto destinati ai terremotati, in sostituzione delle SAE.
Dopo le quattro famiglie che la scorsa settimana hanno preso le chiavi delle abitazioni di Sant'Angelo, da questa mattina altre tre potranno cominciare a trasferire gli arredi nei tre appartamenti di Borgo Conce.

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"Abbiamo iniziato questa scia positiva lo scorso sabato - commenta il vice sindaco Silvia luconi che la scorsa settimana è stata al centro di una polemica proprio sugli appartamenti (Approfondimento su L'Appennino Camerte cartaceo) - con i primi quattro appartamenti realizzati dall'amministrazione con l'aiuto della protezione civile e questa mattina abbiamo assegnato altri tre appartamenti a chi era in lista nella nostra graduatoria.

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Sono stati chiamati come primi coloro che sarebbero dovuti andare negli appartamenti di via Filelfo, seguendo ovviamente la graduatoria.
Ricordiamo che gli appartamenti di via Filelfo non sono più assegnabili perché Erap non ha più proceduto con l’acquisto.
Ci ha però permesso di requisire tre ulteriori appartamenti che aveva disponibili in città per destinarli a quelle famiglie che sapevano di dover essere assegnatarie di Via Filelfo o via Roma.
È chiaro che quelli non più acquistabili sono di numero maggiore rispetto a quelli a disposizione in questa fase, però è un inizio e soprattutto un segnale che c’è la volontà di sbloccare la situazione.
Inoltre precisiamo che le prime famiglie destinatarie dell’invenduto non andato a buon fine hanno accettato Borgo Conce e contrada Rancia.
Tra le famiglie dell’invenduto che hanno rifiutato contrada Sant’Angelo ci sono motivazioni valide come anzianità, invalidità o anche inizio della ristrutturazione della propria abitazione. 
Questa è l'ultima consegna dell'anno - conclude, ma per i primi sei mesi del prossimo anno continueremo ad avere consegne di questo tipo".

L'argomento delle rinunce, al centro del dibattito politico, sarà ulteriormente approfondito nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.

GS

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