Il quesito lo pone alla giunta regionale il consigliere capogruppo dei Verdi, Sandro Bisonni, per mettere fine alla polemica che si è scatenata fra il Movimento 5 Stelle di San Severino e Tolentino, e il consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni con l’ingegnere Michele Cruciani. L’intervalliva è il tema sul ‘banco degli imputati’ e soprattutto il finanziamento ottenuto dal Cipe per 98 milioni. Secondo Cruciani, il finanziamento sarebbe vincolato allo studio di fattibilità realizzato da lui su impulso di Zura. Secondo i 5 Stelle invece, sarebbe stato finanziato l’asse viario tra San Severino e Tolentino e non uno specifico progetto. Secondo questo principio, sarebbe lecito e non comporterebbe alcun rischio per la realizzazione dell’opera, un progetto alternativo. Quello che hanno presentato i grillini.

Per fare chiarezza, il capogruppo Bisonni ha presentato una interrogazione per avere conferma da parte della Regione “che un tracciato diverso è finanziabile senza problemi. Dopo un'analisi piuttosto dettagliata dei fatti - si legge in una nota di Bisonni - chiedo alla Giunta se le somme assegnate per la realizzazione dell'opera possano o meno essere destinate ad un tracciato alternativo a quello attualmente approvato. In questo modo avremo o meno certezza del fatto che un tracciato alternativo non solo è possibile ma anche finanziabile senza rischio alcuno e senza perdite di tempo”.

Bisonni, nell'interrogazione pone altre domande per sapere quali siano le valutazioni della Regione sulla questione.

Come ho denunciato per primo - prosegue – dobbiamo scongiurare che l'opera subisca ritardi o che peggio diventi la solita incompiuta. Per evitare questo, occorre partire con il piede giusto, evitando l'attuale tracciato che, come ho già avuto modo di dire in più occasioni, rischia di fermarsi al primo metro di tunnel. Esistono varie soluzioni tutte meno impattanti e problematiche, più funzionali ed economiche e che ci darebbero la tranquillità di una più rapida esecuzione”.

Infine Bisonni chiede alla Giunta quali opere potrebbero essere finanziate con le eventuali economie realizzate grazie ad un tracciato meno costoso.

Chi amministra soldi pubblici – conclude – deve sempre fare scelte con la massima oculatezza. Sono convinto che i 10 milioni con i quali la Regione Marche finanzia l'opera possano essere risparmiati e impiegati per altre infrastrutture parimenti importanti. Oltre al ponte dell'addolorata a Tolentino, già previsto, si potrebbe ad esempio realizzare il ponte dell'intagliata a San Severino e finanziare almeno un edificio pubblico danneggiato dal terremoto, oppure spostare queste somme investendole in sanità. Chi non vuole questo per realizzare un'opera a rischio incompiuta, impattante e costosissima, lo dovrebbe quanto meno giustificare dettagliatamente”.

Gaia Gennaretti
L’ingegnere Michele Cruciani chiede un confronto sull’intervalliva. Il Movimento 5 Stelle di San Severino risponde: “E’ un’assemblea pubblica, nessuno gli impedisce di intervenire”.

Prosegue la querelle fra i grillini di San Severino e Tolentino da una parte, e l’ingegnere Michele Cruciani con il consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni dall’altra. Il tema del contendere è la bretella San Severino-Tolentino: da anni ormai si parla del progetto “che non è di Zura e Cruciani ma di una comunità che lo ha condiviso” (come specifica l’ingegnere Cruciani), il quale ha ottenuto un finanziamento dal Cipe pari a 98 milioni con ratifica della Corte dei Conti. 

Quando ormai la strada sembrava spianata, i 5 Stelle (sostenuti dal presidente della commissione Lavori Pubblici al Senato, Mauro Coltorti, e dal professore di Univpm, Maurizio Bocci) hanno presentato un progetto alternativo. Questo è avvenuto ormai un paio di settimane fa, ma vi stavano lavorando da oltre un anno. La loro proposta si basa su un vecchio progetto del ’90 rivisitato con l’ausilio dell’architetto Ballini di San Severino. Il progetto originale era stato bocciato, all’epoca, da Anas perché non condiviso dal comune di Tolentino. 

“I 5 Stelle - sostiene Cruciani - affermano che si possa raggiungere una sintesi. Se ciò è vero, dovrebbero consentire, nell’incontro pubblico promosso per il 22 febbraio a San Severino, la partecipazione di chi è stato il promotore tecnico dell’intervento finanziato dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). Nell’auspicio di una maturità democratica al confronto, dichiaro pubblicamente la mia disponibilità a partecipare all’incontro in buona fede. Tenuto conto che non sarà affatto scontata la disponibilità del Movimento al dibattito pubblico con il sottoscritto, ritengo opportuno che i cittadini interessati possano conoscere meglio l’argomento”. Cruciani peraltro critica l’etichetta personalistica data al tracciato fin ora portato sui tavoli istituzionali per il finanziamento visto che, a suo avviso, si tratta di una soluzione tecnica “diffusamente condivisa da tutti gli enti, risalendo tutta la scala gerarchica delle istituzioni”. Poi ha ricordato il finanziamento del Cipe, con 10 milioni per gli svincoli e 88 per il tracciato, e l’approvazione del progetto in Cabina di Regia del Governo avvenuta lo scorso 11 luglio. “Il progetto - ricorda - è stato affidato alla Quadrilatero ed è in avanzata fase di definizione. È stato approvato dal Ministero perché è stato il frutto di un lungo processo di condivisione, partito 10 anni fa e ora, dopo tutti questi anni di dibattito e dopo tutti questi atti pubblici di condivisione, nei quali il M5S nulla ha eccepito su quest’opera, resta difficile capire come si possa non tenerne conto, prospettando altre soluzioni non condivise dal Comune di Tolentino”. Cruciani torna a ribadire la sua convinzione nel fatto che mettere tutto in discussione con soluzioni che non sarebbero condivise da tutti, rappresenta un pericolo per la realizzazione dell’opera. “Non vorrei che una componente del M5S stia cinicamente utilizzando i buoni propositi per impedire la realizzazione dell’opera.Invito i cittadini interessati all’argomento - conclude - ad interrogarsi sulle difficoltà di mettere in atto le condivisioni istituzionali e tutti i passaggi che sono necessari per arrivare alla modifica delle Delibere del CIPE”.

La risposta dei grillini non si è fatta attendere, fortemente critici verso l’atteggiamento e alcune affermazioni dell’ingegnere: “Crediamo che chi si rivolge ai suoi interlocutori usando appellativi come ‘una tragica alchimia distruttiva composta da dilettanti allo sbaraglio e da cinici sostenitori della decrescita felice’ come ha fatto l’ingegnere non denoti certamente una predisposizione al confronto. Malgrado la mancanza di rispetto da lui ostentata più volte - affermano - non ci risulta di aver posto alcun veto alla partecipazione di nessuno. La richiesta di intervenire all'incontro del 22 è solo una scusa per avere visibilità. Nessuno glielo impedisce, essendo un convegno pubblico a porte aperte. Stiamo anche lavorando affinché il tutto possa essere trasmesso in streaming per chi non potrà essere presente”. Poi, prima di concludere, i 5 Stelle precisano: Il tracciato di cui Cruciani ha realizzato lo studio di fattibilità, non è stato finanziato. Ad essere finanziato dal Cipe è il nuovo asse viario tra Tolentino e San Severino che può, e secondo noi deve, essere il migliore possibile. L’opera - concludono - deve essere realizzata nel rispetto dei principi di economicità ed eco-compatibilità”.

Gaia Gennaretti

Intervalliva. Zura e Cruciani illustrano i passaggi che hanno portato al finanziamento di 98milioni di euro. I 5 Stelle di San Severino e Tolentino, con in testa Mauro Coltorti, rispondo: "Venerdì sera, nella riunione per discutere il progetto, sapendo che il progetto alternativo proposto dal Movimento costa molto di meno ed è tecnicamente inappuntabile, il sindaco Pezzanesi ha ribadito la necessità che i costi non lievitino, preoccupato che all’imbocco Nord della galleria c’è una frana (nel progetto presentato da Zura e Cruciani, ndr)". Per i grillini questo è un coup de téathre visto che fin ora il sindaco tolentinate si era detto assolutamente contrario al progetto alternativo. Poi una critica a quanto affermato nel corso della conferenza dall'ingegnere Cruciani: "Abbiamo appreso che se in Italia si dovesse stare attenti ai rischi idrogeologici non si costruirebbe più nulla. Capito? Il messaggio è chiaro: tanti saluti alla sicurezza, l’importante è che si costruisca dove, come e quando lo dice lui. In pieno stile centrodestra italiano. E invece no - incalza Coltorti -. Qui c’è un progetto più sicuro e meno costoso che potrebbe essere preso in considerazione, ma che per mere questioni di tifoseria politica e di chissà quali interessi economici non lo è". Secondo Coltorti il progetto attualmente finanziato non prevederebbe gli interventi di bonifica della grande frana sopracitata, che farebbe comunque lievitare i costi oltre la disponibilità finanziaria.
"Il progetto messo in campo da noi costa la metà - dice - anche prevedendo un aumento dei costi di progetto si rimarrebbe comunque all'interno del budget a disposizione. Inoltre per la procedura di Valutazione di impatto ambientale si devono individuare eventuali soluzioni alternative, che se sono già note, andrebbero certamente valutate fin da subito. Se il nuovo progetto è migliore credo il CIPE non avrà alcun problema ad approvarlo, al contrario di quanto va sostenendo Zura Puntaroni della Lega. D’altra parte, se la Corte dei Conti comprende che c'è una soluzione tecnica che costa la metà, difficilmente si girerebbe dall’altra parte. Infine, da presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato è mio dovere guardare a qualsiasi opera infrastrutturale che riguardi l’Italia, da Ragusa salendo fino a Bolzano. L’intervalliva serve - conclude - e lavoreremo perché prevalga un progetto che è indubbiamente migliore di quello pensato in origine”.

g.g.

Intervalliva San Severino-Tolentino: ieri sera l'assemblea per illustrare il finanziamento e i relativi passaggi che negli anni si sono succeduti con l'ingegnere Michele Cruciani e il consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni. L'incontro è stato una sorta di risposta alla proposta alternativa che nei giorni scorsi hanno presentato i gruppi del Movimento 5 Stelle di San Severino e Tolentino con l'appoggio del senatore Mauro Coltorti e del professore dell'Università Politecnica delle Marche Maurizio Boccia. 
L'idea dei grillini, va ricordato, ricalca di fatto un progetto degli anni '90, con alcune accortezze curate dall'architetto comunale Ballini, fatto realizzare all'epoca dalla Provincia di Macerata e bocciato da Anas.
"Questo è autolesionismo - ha commentato Michele Cruciani -. Calare così, dall'alto, una proposta, per quanto ragionevole o tecnicamente congrua, non è mai opportuno. Qui non c’è un progetto 'nostro', mio e di Zura-Puntaroni, ma di una comunità che negli anni ha condiviso un’opera affrontando tutta la scala gerarchica, dalle comunità locali, agli enti, alla Regione per arrivare poi al finanziamento del CIPE. Rimettere in discussione tutto questo percorso non è che sia impossibile ma bisogna farlo da principio, quindi mi domando che senso abbia, oggi, ridiscutere di tutto, su un progetto (quello degli anni '90) che tra l’altro il comune di Tolentino non condivide e non ha mai condiviso. O è una scusa per bloccare l’opera oppure è dilettantismo allo stato puro oltre che autolesionismo. Altro non vedo".
Nel corso dell'assemblea, a cui ha preso parte l'amministrazione di San Severino con diversi assessori, patrocinata dal Comune di Tolentino e con la presenza anche degli onorevoli Tullio Patassini e Giuliano Pazzaglini, della Lega, sono stati illustrati i passaggi fondamentali e le date principali che hanno poi portato al finanziamento. Agli astanti è stata consegnata anche una cartellina con all'interno una lunga 'memoria' del consigliere regionale Zura-Puntaroni in cui si ripercorre pedissequamente, data per data, anno dopo anno, la storia per intero: incontri, ministri che si sono succeduti, sottosegretari, dirigenti di Anas e Quadrilatero. 
"Le date simboliche - ha spiegato Cruciani - sono cinque: la prima è il 18 giugno 2010 che coincide con un convegno pubblico dell'associazione di San Severino 'I Borghi' che denunciò lo stato di abbandono del progetto della bretella (di cui si parlava da circa 20 anni, ndr). Da lì sono trascorsi 5 anni di duro lavoro solo per creare una condizione che consentisse di realizzare questo collegamento. La seconda data è il 31 luglio 2015: 'una giornata storica per il nostro territorio'.  Queste furono le parole del sindaco Cesare Martini con cui presentò il protocollo d’intesa tra i Comuni di Tolentino e San Severino, la Camera di Commercio e Unicam, per lavorare su un percorso condiviso". Da quel giorno sono trascorsi altri due anni, i cui passaggi precisi sono raccontati nello scritto di Zura-Puntaroni, fino ad arrivare al 7 luglio 2017. Il sisma aveva distrutto i territori, compreso San Severino, e quindi era stata percepita la necessità di spingere ancora di più sul progetto per far rinascere una zona abbandonata da anni: "Quel giorno la Regione recepì e promosse, tramite delibera - ha raccontato ancora l'ingegnere - la sottoscrizione di un nuovo protocollo d'intesa tra la Regione, la Provincia e i due Comuni per condividere il valore strategico dell’opera, il corridoio di intervento e le modalità di sviluppo della progettazione dell’opera. Aver costruito questa condivisione e presentarsi con i relativi documenti al Governo ci ha consentito di poter accedere al finanziamento: il 22 dicembre 2017, il Cipe inserì l’opera nell’elenco delle infrastrutture da finanziare con il Fondo Sviluppo e Coesione, disponendo il primo finanziamento di 10 milioni di euro per la realizzazione degli svincoli; il 24 luglio 2019, nell’aggiornamento del contratto di programma di Anas, l’opera venne finanziata dal Cipe per altri 88.3 milioni per il tracciato intero". Secondo i dati illustrati da Cruciani, la mancanza di questo importante collegamento, ha fatto sì che San Severino perdesse un terzo della propria popolazione, passando da 18mila abitanti nel 1921, a circa 12mila nel 2020. Dall'altra parte, Tolentino che è servita da collegamenti infrastrutturali, ha quasi raddoppiato la popolazione. "
La viabilità determina lo sviluppo del territorio quindi è un’urgenza. Lo studio del ’90, promosso all'epoca dalla Provincia e sviluppato da tecnici locali propone il collegamento più vicino alla superstrada, arrivando a Tolentino ovest (Le Grazie). L’Anas lo rigettò perché non c’era stata condivisione e se per San Severino era fondamentale, a Tolentino non interessava". Poi la Quadrilatero realizzò un altro progetto che però non passava per il territorio di San Severino ma per Pollenza, che non voleva la strada, per sbucare a Passo di Treia: "La logica - ha precisato Cruciani - teneva in considerazione una futura estensione della zone industriale di Taccoli. Ma non era nel territorio di San Severino, a Tolentino non interessava perché aveva il suo collegamento con la SS77, quindi anche questa finì nel dimenticatoio benché già progettata. Noi - ha proseguito - abbiamo quindi cercato di capire quale tipo di opera potesse essere condivisa, trovando un corridoio fra i due Comuni: l’unico che anche Tolentino condivideva era quello che usavano già le infrastrutture esistenti, cioè la ferrovia e la strada attuale. Tra l’altro se in quello stesso corridoio ci sono passati 100 anni fa, penso che possiamo farlo anche ora. Quando sento parlare di cose alternative, vorrei sapere dove erano tutti quando si è discusso di questo. Non lo abbiamo fatto sotto traccia, è stato fatto con atti pubblici divulgati anche sulla stampa. Oggi il Cipe ha finanziato l'opera vincolando 10 milioni alla realizzazione degli svincoli lato Tolentino e lato San Severino e i restanti per quella strada condivisa da tutti".
g.g. 


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