Con una lettera aperta inviata a tutti i Comuni dell’ex Zona Territoriale 10 Asur Marche, l'associazione Itidealia si fa promotrice della riichiesta di inserimento di una mozione all’ordine del giorno del primo Consiglio Comunale utile, sulla situazione riguardante la Cardiologia dell’ospedale di Camerino.
Pur continuando a svolgere piena attività amubulatoriale, il reparto infatti è attualmente chiuso per quel che riguarda l'area di degenza e si teme possa non riaprire in tempi brevi o  subire una riduzione dei posti letto in degenza. "In entrambi i casi - affermano i promotori dell'iniziativa - non si andrebbe incontro alle necessità di un territorio già in difficoltà, congestionando ulteriormente l'ospedale di Macerata 

Nel sollecitare un'azione unitaria di tutti i comuni, a difesa e beneficio di un intero territorio, l'associazione chiede in particolare che ogni Consiglio deliberi l’impegno del Sindaco e della Giunta Comunale a richiedere agli enti e agli organismi di competenza: la riapertura dell’area di degenza, senza alcuna riduzione di posti letto, del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Camerino; di adoperarsi affinché si determinino tutte le condizioni perché l’Unità Operativa della Cardiologia possa effettivamente svolgere le sue funzioni di Cardiologia Riabilitativa; il ripristino della reperibilità notturna del medico cardiologo presso il nosocomio camerte.   
 

"Il reparto di Cardiologia dell’ospedale di Camerino - è scritto come premessa alla richiesta -  risulta attualmente chiuso per quanto riguarda l’area di degenza pur continuando a svolgere piena attività ambulatoriale. Scenario che si protrae già dalla prima “ondata” pandemica covid-19, ad esclusione di un breve periodo con attività fortemente ridotta, seguito da altra chiusura. Attualmente non è presente neanche il cardiologo con reperibilità notturna per le urgenze. Nella Delibera di Giunta Regionale 1219/14, sulle reti cliniche, come proposta a tendere, si individuano 10 strutture operative complesse di cardiologia in ambito Asur, tre delle quali con indirizzo riabilitativo di cui una in Area Vasta 3. 
Come descritto più chiaramente nella Determina del Direttore Generale Asur numero 732/2017- dicono i firmatari della lettera-  la Giunta Regionale approvava in via definitiva il riordino delle reti cliniche confermando la Cardiologia dell’ospedale di Camerino come cardiologia a indirizzo riabilitativo, tuttavia il reparto del nosocomio camerte non si è mai sviluppato come tale.
L’Asur Marche - prosegue Itidealia  -  ha definito l’assetto organizzativo aziendale ed ha individuato i Dipartimenti Funzionali Cardiologici, attivando un tavolo di lavoro multidisciplinare finalizzato alla riorganizzazione della rete cardiologica. Il gruppo di lavoro si è suddiviso in tre sottogruppi con l’impegno di lavorare sulle 3 tematiche rilevanti, una delle quali relativa alle Cardiologie a indirizzo riabilitativo. Lavoro che è fulcro centrale della stessa determina 732/2017.
La riabilitazione cardiologica rappresenta un intervento strutturato che riguarda in maniera particolare la gestione della fase post-acuta di malattia e che prevede percorsi specifici per la prevenzione secondaria”…“Il modello assistenziale è quello per intensità di cura. Presso le U.O. di Cardiologia per le quali è previsto l’indirizzo riabilitativo devono essere attivati percorsi interni per la presa in carico del paziente in tutti i suoi diversi momenti assistenziali, dalla gestione della fase acuta intensiva, sino alla fase riabilitativa.” “L’attivazione di posti letto per l’attività di riabilitazione degenziale e l’avvio/potenziamento dell’attività riabilitativa ambulatoriale rappresentano la base per la gestione del percorso clinico-assistenziale del paziente cardiologico reduce da un evento acuto…”

Si può dire che la Cardiologia Riabilitativa eroga interventi salvavita, tanto da ridurre del 30% il rischio di morte e riospedalizzazione. Una disciplina che prende forma da un approccio multidisciplinare al paziente, dove diversi comparti e figure professionali compongono un unico mosaico. Cardiologi, infermieri, fisioterapisti, psicologi, dietisti, operatori sanitari che costruiscono in sinergia il percorso terapeutico del malato trattando tutti gli aspetti necessari.
Prendiamo atto che al momento non ci sono le condizioni per la riapertura dell’area di degenza del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Camerino soprattutto per la carenza di personale e che non sussistono, tanto meno, le condizioni per il normale svolgersi dell’attività di una cardiologia riabilitativa anche a causa della mancanza di un idoneo modello di supporto strutturato sotto il profilo tecnico-organizzativo.


Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte al mondo. La pandemia ha reso più difficile l’accesso ospedaliero per chi è già affetto da queste patologie minandone l’aderenza a terapie che risultano fondamentali per evitare riacutizzazioni o peggioramenti graduali del quadro clinico, ed anche per potenziali pazienti che vedono svanire la possibilità di diagnosi in tempi brevi. I morti per infarto del miocardio sono triplicati e l’insufficiente attività di screening porterà inevitabilmente ad un aumento delle casistiche di malattia nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Per questo -  spiega l'associazione-   siamo preoccupati dall’ipotesi che la Cardiologia di Camerino possa non riaprire in tempi brevi o che possa subire una riduzione dei posti letto in degenza. In entrambi i casi non si andrebbe incontro alle necessità di un territorio già in difficoltà, si andrebbe ad ulteriore congestione dell’ospedale di Macerata già in sofferenza e si faciliterebbe la mobilità passiva di area vasta.
c.c.






In occasione della prossima completa riapertura dell'Unità operativa di ortopedia dell'ospedale di Camerino, l'associazione "A Cuore Aperto" ha voluto offrire un concreto segnale di speranza.
Il gesto si è materializzato nella donazione al reparto di 14 televisori, uno per ogni stanza di degenza, più una barella di ultimissima generazione per il trasferimento dei pazienti in sala operatoria. La donazione è stata fatta in ricordo della signora Francesca, moglie dell'emerito primario prof. Francesco Testiccioli il quale, dopo il prof. Suglia, ha contribuito con la sua professionalità e grande preparazione a rendere sempre più eccellente l'Ortopedia di Camerino.
In memoria della sua adorata consorte, il prof. Testiccioli aveva voluto fare una ricca donazione. Raccolta quella cospicua somma, l'associazione "A cuore aperto" ha inteso a sua volta sugggellare questo ricordo concretizzandolo in un regalo utile proprio a quel reparto dove per anni si è potuta esprimere la competenza e la serietà operativa del dott. Testiccioli. Un ennesimo gesto attraverso il quale l'associazione, nata per supportare l'attività sanitaria e sostenere persone indigenti ricoverate nel nosocomio, testimonia ancora una volta tutto il suo affetto e supporto nei confronti dell'ospedale di Camerino.
Solo lo scorso anno, la stessa associazione aveva donato letti dotati di materassi antidecubito a tutti i reparti del nosocomio. Oggi l'auspicio ulteriore  dell'ennesimo atto solidale è a che l'ospedale di Camerino possa essere potenziato e ripartire nella sua migliore efficienza, a servizio delle comunità e a garanzia del diritto alla salute dell'intero vasto territorio di riferimento. 
c.c.
“È precisa responsabilità della Regione garantire che la sanità sul territorio risponda alla logica del principio di equità, il diritto alla salute deve essere preservato”. Lo ha detto il sindaco di Camerino, Sandro Sborgia, in occasione della donazione di un bracciale emostatico al reparto di Ortopedia del nosocomio camerte. Iniziativa di Cia e ASeS. “Una gara di solidarietà ha coinvolto il nostro ospedale – ha sottolineato Sborgia – . Sono lieto che molti ricordino l’importanza del nostro presidio ospedaliero”.
Tra le istituzioni, presente anche lo stesso Presidente della Regione, Francesco Acquaroli. Il Governatore ha ribadito il suo impegno a garantire una sanità trasversale, senza favoritismi politici. Non senza, però, rivendicare quanto portato avanti dal suo governo.

“La sanità deve tornare sul territorio – ha detto proprio il Presidente Acquaroli – , ma ricordiamoci che ci portiamo dietro dei dati e delle decisioni prese da amministrazioni precedenti, punti poi aggravati dalla pandemia. Ci tengo a sottolineare che lo Stato si sta muovendo per ‘salvare’ la sanità di alcune Regioni, che erano leader e ora faticano a far quadrare il loro bilancio in materia. Noi siamo diventati benchmark in questo senso, i nostri conti sono a posto”.

Poi il Presidente quieta gli animi, rispondendo e acconsentendo agli appelli del sindaco Sborgia: “Zero polemiche, la parola d’ordine è sinergia. È nostro dovere migliorare il sistema sanitario senza cadere in favoritismi. La pandemia ha esaltato le nostre risposte, serie e oneste. Questi gesti – Acquaroli torna sulla donazione del bracciale emostatico – sono fondamentali. Il nostro operato deve essere all’altezza dei gesti che abbiamo visto. Dovremo rifondare il sistema sanitario, basandolo sugli insegnamenti della pandemia e su un’oculata gestione delle risorse. Il nostro sarà un ‘buon governo’ se farà il bene della popolazione, in maniera paritaria. È il nostro dovere istituzionale”.

Il tema sarà approfondito nel prossimo numero di Appennino Camerte.

l.c.
Il giorno che da tempo si attendeva è arrivato, quello della chiusura del Covid Center di Civianova Marche a seguito del positivo andamento dell’evoluzione pandemica. Gli ultimi due pazienti, in terapia intensiva, sono stati trasportati nei rispettivi ospedali di provenienza, mentre le professionalità utilizzate, in particolare internisti e anestesisti, sono tornate in attività presso le strutture ospedaliere dell’Area Vasta 3 (Macerata – Civitanova – Camerino).

Presidi ospedalieri che, quindi, tornano alla normale attività con la direttrice dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi che definisce “primaria l’attenzione per l’ospedale di Camerino”.  

“Un ospedale – dichiara la direttrice Corsi – dove abbiamo visto riprendere prevalentemente l’attività chirurgica e siamo in attesa dell’espletamento del concorso per la nomina del primario di ortopedia. Il risultato che vogliamo raggiungere, anche se non facile, è quello di aumentare le risorse dei medici a disposizione, problema comune anche negli altri ospedali”.

Nuovi progetti annuncia la direttrice dell’Area Vasta per l’unità di Cardiologia. “Progetti – conclude la dottoressa Corsi – che interessano anche la Medicina dello Sport e nel frattempo stiamo bandendo il concorso per il primariato di Medicina. C’è sempre un’attenzione particolare per questa realtà e, come più volte detto, nelle nostre progettualità non c’è la volontà che l’ospedale di Camerino sia messo da parte”.

f.u.

L'ospedale di Camerino è Covid Free. Può dunque ripartire l'attività operatoria del reparto chirurgia e sembra che lo stesso possa avvenire presto anche per il reparto di ortopedia. Tira un piccolo sospiro di sollievo il primo cittadino della città ducale Sandro Sborgia che ha sempre messo il ripristino delle funzioni ordinarie del nosocomio al centro delle sue battaglie. 
"La notizia della curva in discesa sui casi di contagio e il fatto che le terapie intensive, diversamente da quel che era qualche giorno addietro, non siano ora di estrema importanza non può che farci piacere - afferma il sindaco Sandro Sborgia-. Dobbiamo però osservare che non ci risulta al momento che l'anestesia- rianimazione torni ad essere operativa. Inoltre, sembrerebbe che la Chirurgia dovrebbe  tornare a funzionare ma siamo stati informati che per il momento, saranno operative solo la Medicina e il Pronto soccorso per le questioni mediche.
Quello su cui  noi saremo vigili e attenti - continua il sindaco- è a che il reparto di terapia intensiva torni ad essere operativo all'interno del nostro ospedale e che quindi, tutto il personale che oggi è distaccato al Covid Center di Civitanova torni ad essere operativo all'ospedale di Camerino.
Senza la rianimazione e l'anestesia- sottolinea - l'ospedale purtroppo non può funzionare come dovrebbe, proprio perché non garantirebbe la necessaria sicurezza nel corso delle attività chirurgiche.
Secondo punto che mi preme rimarcare e sul quale è concentrata la nostra attenzione è quello dell'Ortopedia- continua Sborgia-, ortopedia che rimane  ancora con una sola unità e, non mi pare che fino a questo momento ci siano delle novità in arrivo. È vero, ci sono stati proclami ma nulla di fatto e nulla ancora di concreto. Questo per dire che,  bene il fatto che l'ospedale di Camerino torni ad essere libero da malati covid, bene che riprenda nelle proprie funzioni, ma il personale di anestesia e rianimazione deve tornare ad essere operativo all'ospedale di Camerino, così come devono tornare tutte quante le attrezzature che sono state portate via e poter dunque consentire la ripresa delle attività chirurgiche. Detto questo- prosegue  Sborgia-  mi auguro che tutto si sistemi e che tutto torni all'ordinarietà. Siamo in tempi purtroppo difficili, speriamo che il vaccino produca i suoi effetti e che quindi questa pandemia possa essere tenuta sotto controllo in modo da riuscire a riprendere la nostra quotidianità e normalità ma sull'ospedale siamo stati e continueremo ad essere vigili fino a che non saranno ripristinate tutte le funzioni, i reparti e il personale che il nosocomio ha sempre avuto  e ha sempre garantito. Prendiamo con un sentimento di positività questa riapertura graduale - conclude il sindaco- ma è chiaro che vogliamo vedere fatti concreti e combatteremo finchè quello che abbiamo chiesto finora, cioè il ripristino delle funzioni ordinarie, sia garantito e sia reso possibile quanto prima. Così come è avvenuto nelle loro attività ordinarie per gli ospedali di Macerata e Civitanova, anche l'ospedale di Camerino che serve una gran parte del territorio Provinciale, dovrà tornare a funzionare".

c.c.
La vice sindaco di Camerino Lucia Jajani ha incontrato la consigliera regionale, nonché presidente della Commissione Sanità, Elena Leonardi per confrontarsi e discutere in merito alla situazione dell’ospedale di Camerino, convertito a presidio Covid dalla metà di febbraio. Già a novembre il nosocomio della città ducale a servizio dell’entroterra, aveva visto la conversione del reparto di Medicina con conseguente trasferimento di 60 unità del personale sanitario al Covid Center di Civitanova. Ciò ha comportato, inevitabilmente, una riduzione dei servizi ospedalieri ulteriormente tagliati lo scorso febbraio.
“La consigliera regionale Leonardi è stata ben disposta ad ascoltarmi e ha preso in considerazione la nostra situazione – ha spiegato la vicesindaco Jajani – Le ho esposto le nostre problematiche, ma anche i timori che nutriamo sulle sorti dell’ospedale che, di fatto, ad oggi non garantisce i servizi necessari per le cure al bacino d’utenza che ne ha bisogno. È una struttura a servizio di un territorio che comprende tutto l’entroterra, da Serravalle a Matelica, da Castelsantangelo sul Nera a Muccia, Valfornace, Pieve Torina, Esanatoglia, Sefro. L’attuale situazione vede mancanza di personale e medici, con i reparti di Chirurgia, Ortopedia, Medicina e Terapia intensiva praticamente fermi, così come gli interventi. Ho chiesto dunque informazioni su come e quando verrà riportato l’organico attualmente impiegato al Covid Hospital di Civitanova e quando verranno ripristinati le unità mediche che se ne sono andate con mobilità – continua la vice sindaco Jajani - È stato un incontro molto positivo e confido nel fatto che possano seguire i fatti che riportino l’attività dell’ospedale a servizio di tutti i cittadini. Siamo ben consapevoli che la pandemia ha richiesto un grande impegno e sforzo, ma vista la situazione che sta tornando alla normalità, ci auguriamo che sia ripristinato quanto prima anche quanto necessario per l’ospedale camerte”.

c.c.
Resta alta l’attenzione sulle sorti della struttura ospedaliera della città ducale che ha motivato la stessa  mobilitazione social e la costituzione del gruppo "Salviamo l’ospedale di Camerino", nato diversi mesi fa e subito arrivato a migliaia di iscritti. È infatti trascorso più di un mese dalla mancata risposta della sanità regionale, a porre rimedio alla più volte denunciata carenza di personale medico nella struttura, di riferimento sanitario per l'intero entroterra montano.
“La situazione è congelata se non addirittura peggiorata - spiega il fondatore del gruppo Angiolo Napolioni -. La regione Marche ha infatti attivato la mobilità di medici solamente per gli ospedali di Civitanova e di Macerata, escludendo a priori Camerino. Non si vedono dunque all’orizzonte fatti nuovi che ci facciano ben sperare circa il futuro dell’ospedale camerte, anche perché, consapevoli  di essere in presenza in quel periodo di un aumento dei casi di Covid 19, noi siamo stati sensibili nei confronti della regione Marche e non abbiamo spinto sull'acceleratore; adesso che i numeri stanno però certamente calando e che le vaccinazioni stanno procedendo in maniera abbastanza spedita, auspichiamo, e, questo non è solo un auspicio– precisa Napolioni- in quanto sarà anche una volontà operativa, che la regione riaffronti e si faccia carico delle proprie responsabilità in ordine a quelle che sono state delle dichiarazioni rilasciate un mese e mezzo fa circa. Che seguano fatti dunque rispetto a ciò che è stato pubblicamente detto e cioè di riportare l'ospedale di Camerino a come era prima del covid, anche perchè, è tutto fermo. Non ci nascondiamo dietro ad un dito: i politici regionali dicono una cosa - sottolinea-  mentre i funzionari della Regione ne dicono una diversa.
Che si mettano d'accordo in quanto la direttrice del comparto Asur della Regione dichiara che verrà tutto ripristinato come prima ma i fatti ci dimostrano invece tutto il contrario. E noi non siamo onestamente e sinceramente più disposti a tollerare questa situazione, anche perché sta ripartendo la ricostruzione e iniziano a vedersi all’opera i cantieri, l’università auspica che si ritorni sempre più in presenza con le lezioni; nel contempo si parla di rilancio e di sviluppo per questo territorio ma nei fatti e soprattutto per quanto concerne l’ospedale di Camerino, questa volontà non la si dimostra concretamente. La realtà è che si fa di tutto per ignorare il problema della sanità e dell'assistenza sanitaria nella fascia Montana e nel territorio colpito dal terremoto e questa è davvero una cosa paradossale. Non vorrei che dietro vi fossero delle piccole vendette personali. Qui bisogna che ognuno si assuma le proprie responsabilità e operi nell'interesse esclusivo dei propri rappresentati e dei propri amministrati, cosa che non sta succedendo. Chiaro dunque che la nostra attenzione oggi è ancora più alta di prima e - conclude Napolioni- con il diminuire dell'emergenza, torneremo sicuramente ad insistere, a premere il piede sull’acceleratore e, se non verremo ascoltati quanto prima dagli organismi regionali, abbiamo l’intenzione di lanciare una sottoscrizione concreta appoggiandoci presso gli uffici delle anagrafi dei comuni che aderiranno alla nostra iniziativa e, chiunque vorrà potrà sottoscrivere questa petizione a sostegno del ripristino anticovid del nostro ospedale che, ribadisco, non è l'ospedale di Camerino, ma è avamposto sanitario emergenziale a servizio del territorio di tutta la montagna e della fascia pedemontana. Quindi, detto con la lingua di strada, non ci prendessero per i fondelli”.

c.c.
Mentre continua la polemica a distanza tra il sindaco di Camerino Sandro Sborgia e l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, sul tema della carenza di medici nel presidio ospedaliero camerte interviene anche Roberto Paoloni, esponente del Partito Democratico ed ex sindaco di Bel forte del Chienti dove attualmente siede sui banchi della minoranza consiliare.

“Le parole dell' assessore Saltmartini mi hanno veramente infastidito soprattutto per il fatto che io mi sento molto vicino a Camerino – le parole di Roberto Paoloni - Non si possono dire certe frasi, come ha fatto il nostro assessore regionale, senza pensare alle conseguenze. Una cittadina millenaria per storia, dove è nata una delle prime università d'Italia, quindi del mondo, vera capitale culturale dell'entroterra maceratese e dell'Appennino ha il diritto di essere trattata con il dovuto rispetto. Sentire dire che Camerino non è la meta preferita dai medici, come se nulla fosse, è veramente una pugnalata ad un territorio ferito e distrutto dal terremoto che orgogliosamente, come ha sempre fatto, sta lottando per mettersi in piedi nuovamente. Camerino non è un luogo ameno tra le montagne, ma molto di più e merita rispetto e servizi adeguati e non certamente questa diatriba tra istituzioni”.

Compito di chi amministra ritengo sia di aiutare a risolvere i problemi e non accentuare i dissidi, garantendo sempre ai cittadini pari trattamento e rispetto senza valutare le differenze di ordine geografico, sociale e territoriale, come un demerito ma andrebbero invece valorizzate come una caratteristica e una opportunità – prosegue Paoloni - Camerino sa bene di non essere quella di un tempo, anche non troppo lontano, per mille motivi e situazioni avverse e anche scelte politiche errate, ma non ha bisogno che qualcuno ricordi questi limiti, ma ha invece bisogno di chi lavori per appianare certe disparità sociali. Ricordo che se il covid center di Civitanova fosse a pieno regime con il giusto organico promesso, ma mai reclutato, Camerino sarebbe un ospedale covid free – conclude - Continuare a dire che è sempre colpa di chi ci stava prima, diventa una scusa che non regge più. Gli amministratori, locali di qualsiasi colore politico dell'entroterra, devono aiutare il sindaco di Camerino e la sua amministrazione nelle sue battaglie, perché l'ospedale è di tutti noi.

f.u.
Non sono passate inosservate le affermazioni fatte  ai microfoni di Radio C1 inBlu dall'assessore alla sanità regionale Filippo Saltamartini che ha parlato di strumentalizzazione politica in ordine alla presa di posizione del sindaco Sandro Sborgia sulla mancata destinazione di medici all'ospedale di Camerino diversamente disposta per i nosocomi di Macerata e Civitanova.   
"Dichiarazioni a dir poco imbarazzanti- le definisce il primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia- sia per il loro vuoto contenuto e sia perché provengono da chi rappresenta e gestisce la sanità di una regione come l'assessore Saltamartini, il quale non risponde nel merito, ma cerca di buttarla in politica.  Non so se si sia ancora reso conto della grande responsabilità che gli è stata affidata nonchè della delicatezza del servizio che lui dirige, o meglio che cerca di dirigere. Io credo- ribatte Sborgia-  che non abbia ancora la percezione di quale sia il suo ruolo; innanzitutto l'assessore non risponde nel merito su un tema come quello della sanità che non ha colore politico: non è di destra, nè di sinistra o di centro  perché  la sanità è di tutti e la guerra che noi stiamo portando avanti, se guerra la vogliamo chiamare così come la vogliono buttare sempre in rissa, è una battaglia di civiltà àffinché il diritto alle cure sia garantito anche a chi vive in quelli che sono i territori più disagiati e soprattutto a coloro che vivono emergenze  sulle emergenze- continua il sindaco-.  Questo forse Saltamartini non lo ha ancora capito o probabilmente stenta a capirlo;  le popolazioni  dell'entroterra sono da sempre le più svantaggiate ed è per questo che le istituzioni debbono essere ancora  più vicine a queste persone. Quindi,  non posso che meravigliarmi quando un assessore alla sanità che è colui che dirige la politica sanitaria di un'intera regione arriva a fare delle affermazioni a dir poco disarmanti.
Con tutta probabilità l'assessore alla sanità ha qualche problema di autorevolezza in quanto, se le dichiarazioni che fa poi vengono smentite dagli atti amministrativi che la dirigenza sanitaria pone in essere, evidentemente in 8 mesi di gestione, mi pare che sia ancora in alto mare e che non possa avere alcuna credibilità.  Credo invece che se lui  volesse cominciare un percorso, possiamo anche suggerirgli quali provvedimenti immediatamente prendere.  Si potrebbe partire ad esempio proprio dal piano pandemico che è un atto di giunta regionale e che, se vogliono, possono cambiare in 5 minuti.
L'affermazione che poi trovo veramente assurda- sottolinea Sborgia-, è quella secondo cui i medici non vogliono venire a Camerino e che dimostra quanto l'assessore sia lontano dal mondo sanitario.  Sarebbe il caso forse, che ripensasse al ruolo che lui ricopre perchè probabilmente si sta scoprendo la sua assoluta inadeguatezza. 
Il fatto poi che dopo 8 mesi la sanità regionale continui ad essere  ancora gestita dagli stessi dirigenti dell'amministrazione di centro-sinistra che c'era prima, la dice lunga su quale sia l'autorevolezza di questi quattro scappati di casa.
Lascio pertanto ogni commento ai cittadini. Per quanto riguarda noi, sappiamo invece che nessuna delle azioni che metteranno in campo passerà inosservata e resteremo  vigili come siamo stati i vigili fino adesso nel prendere posizione ogni volta che cercheranno di far del male all'ospedale e ai cittadini dell'intero entroterra  perché . rimarca il primo cittadino- l'ospedale non è solo della città di Camerino.  Ecco perché invito i cittadini a prendere consapevolezza, a prendere coscienza e l'invito non riguarda  solo i cittadini camerti e del circondario, ma anche quelli di San Severino, Tolentino, Macerata e quelli stessi di Civitanova, proprio perchè la sanità deve essere di tutti e tutti debbono vigilare a che, quel diritto che la nostra Carta Costituzionale sancisce di avere le stesse cure che vengono offerte ad altri cittadini, sia garantito a tutti alla stessa maniera.  Ecco perché invito anche i cittadini della costa a interessarti di questa situazione, perché la sanità non ha colore e non ha distinzione territoriale; il tentativo di dividere i comuni o le rappresentanze, veramente lascia il tempo che trova e nemmeno va considerato.  Questa è una battaglia di civiltà che noi porteremo avanti con tutte le nostre forze, chiaramente nel rispetto della legge e delle norme, ma sappiano che le norme ci sono e, le  faremo valere- conclude Sborgia- . C'è ancora un giudice a Berlino, come qualcuno sa, e quindi non esiteremo a rivolgerci anche a lui, se sarà necessario".

c.c.
Il comunicato di Asur Marche Area Vasta 3, diramato a chiarimento delle motivazioni sottese alla pubblicazione dell’avviso di mobilità interna per i soli ospedali di Civitanova Marche e Macerata, oltre che imbarazzante per la sua inconsistenza, appare disarmante per la vaghezza e la genericità dei contenuti e per la sua contraddittorietà intrinseca al punto da far dubitare della sua riconducibilità alla direttrice di Area Vasta atteso che non ne reca neppure la firma”.

Parole dure quelle del sindaco di Camerino Sandro Sborgia a commento della nota diramata dalla stessa Azienda Sanitaria dopo le esternazioni del primo cittadino camerte che aveva parlato di un disegno volto ad un “lento e silenzioso svuotamento dei servizi sanitari nell’entroterra.

“Un manifesto di buone intenzioni che cerca maldestramente di giustificare quello che si percepisce come solo uno dei molteplici atti idonei e diretti in modo non equivoco a un vera e propria operazione di svuotamento del personale medico del presidio ospedaliero camerte – continua il sindaco Sborgia - Ammesso che provenga dalla direzione generale, nella risposta formulata non e’ infatti offerta alcuna spiegazione circa l’incomprensibile esclusione del nosocomio camerte dalla procedura di mobilità. In sostanza viene offerta ai medici di Camerino la possibilità di essere destinati presso i nosocomi di Macerata e Civitanova, ma non è offerta ad altri sanitari di poter scegliere l’ospedale di Camerino. Appare veramente paradossale, oltre che offensivo delle intelligenze dei cittadini, per un verso affermare che “l’intenzione dell’azienda e della giunta regionale sia quella di potenziare le strutture dell’entroterra” per poi emanare un atto amministrativo che va nella direzione esattamente opposta. Il manifesto delle buone intenzioni è drammaticamente smentito dagli effetti concreti che quel provvedimento potrebbe produrre: spiegassero la direttrice di Area Vasta e la Giunta regionale ai cittadini non solo dell’entroterra, il perchè l’avviso di mobilità non comprende l’ospedale di Camerino; spiegassero la direttrice di Area Vasta e la Giunta regionale come intendono potenziare l’ospedale di Camerino quando il provvedimento consente solo la fuoriuscita da Camerino e non l’ingresso per l’ospedale camerte; spiegassero la Giunta regionale e la direttrice di Area Vasta in quale atto concreto si realizzi lo sbandierato “…piano di supporto per non lasciare sguarnita la struttura mantenendo l’attuale organico”. Ricordiamo che ad oggi, a distanza di mesi dalla fuoriuscita del dottor Di Palma, nonostante le promesse fatte, il reparto di ortopedia può contare su una sola unità di dirigente medico in servizio”.

“Ci si astiene dal commentare sia l’eloquente silenzio dell’assessore Saltamartini che le altrettante imbarazzanti quanto vuote esternazioni dei due consiglieri regionali Pasqui e Marinelli, i quali nulla sanno dire di fronte alla realtà dei fatti che, a questo punto, si ritiene persino sconoscano – conclude Sborgia - A questi ultimi un’esortazione ad abbandonare la politica degli slogan e delle chiacchiere ponendosi finalmente e concretamente al fianco delle persone in difficoltà; a interessarsi delle questioni che riguardano la difesa del loro territorio onorando gli impegni assunti con la cittadinanza”.



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