Trentasei anni fa venivano uccisi in servizio Donato Chiarelli e Giovanni Corinto Liberto. Due carabinieri della Compagnia di Camerino che la città ha voluto ricordare oggi con una cerimonia formale, a cui hanno preso parte l’arcivescovo Francesco Massara, il sindaco Roberto Lucarelli, il rettore dell’Università di Camerino, Graziano Leoni. Con loro anche il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Nicola Candido. Parole di ringraziamento e di cordoglio nei confronti dei due militari, uccisi nella notte del 29 marzo del 1988 mentre tentavano di sventare un furto a Villa Filippi, in località Portajano di Camerino.

All’epoca dei fatti Chiarelli, originario del pescarese, aveva 22 anni, Liberto, nativo di Bari, 23. Chiamati in servizio nella notte tra il 28 e il 29 marzo, colsero in flagranza di reato Carlo Ceresani, un uomo di Camerino già noto alle forze dell’ordine, mentre tentava di intrufolarsi all'interno della villa. Nacque una colluttazione in cui Chiarelli fu colpito a morte da una coltellata, mentre il collega - nonostante fosse stato ferito - riuscì ad esplodere un colpo che uccise Ceresani. Intorno alle quattro del mattino i militari furono raggiunti dai colleghi, preoccupati dal loro silenzio radio. Trovarono Liberto agonizzante che spirò dopo aver raccontato l'accaduto. Da allora la città ricorda ogni anno i due carabinieri, entrambi medaglia d’argento al valore civile, il cui ricordo è tenuto vivo anche da un monumento eretto proprio vicino al luogo del delitto.
Il Presidente del consiglio regionale, Dino Latini, ricorda la strage di Corinaldo del 2018: nella notte tra il sette e l’otto dicembre di due anni fa, nella discoteca Lanterna Azzurra persero la vita cinque adolescenti e una giovane mamma. Il ricordo della tragedia è arrivato tramite un post Facebook sulla pagina dell’assemblea legislativa delle Marche, in cui si può leggere: “A due anni da quella terribile giornata il nostro pensiero va alle giovani vite spezzate e a tutti i familiari costretti ad affrontare uno dei dolori più grandi. E va ai nostri ragazzi che, nel pieno rispetto delle regole, devono comunque avere garantito il diritto a un divertimento sicuro e responsabile, devono vivere con serenità il loro tempo migliore”.

Latini conclude sottolineando che “Alle istituzioni tutte spetta il compito di vigilare costantemente perché queste tragedie non abbiano mai più a verificarsi. Il ricordo ci guidi nelle scelte da compiere e nei progetti da realizzare, costantemente a fianco di chi più ha bisogno”.

Red.

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