Taglio del nastro, nella suggestiva cornice di piazza Del Popolo, per la prima edizione di “Entroterra. Viaggio nel cuore delle Marche tra artigianato, enogastronomia e turismo ”, appuntamento espositivo promosso dal Comune di San Severino Marche, da Confartigianato Macerata - Ascoli Piceno – Fermo sede di Macerata, da Coldiretti Macerata e da Confcommercio Imprese per l’Italia Marche centrali.

Alla cerimonia, insieme a tanti cittadini e autorità, hanno preso parte il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, il direttore provinciale di Coldiretti, Giordano Nasini, il segretario generale di Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo, Giorgio Menichelli.

“Questa due giorni – ha spiegato il sindaco, Rosa Piermattei, portando il saluto di tutta l’Amministrazione comunale - intende mostrare le creazioni degli artigiani locali, far conoscere i prodotti enogastronomici ma anche le bellezze turistiche di un’area che è davvero unica nella nostra regione. Quello di San Severino Marche, con i suoi quasi 194 chilometri quadrati, è uno dei Comuni con il più vasto territorio della regione. Abbiamo moltissime bellezze da mostrare: dalla nostra piazza ai nostri musei, dai nostri castelli ai nostri monasteri, dalle nostre frazioni ai nostri borghi tra cui rientrano Elcito, Pitino e tanti altri ancora

Tra gli stands ci sono poi quelli delle nostre scuole superiori che formano talenti per il territorio – ha poi ricordato il primo cittadino settempedano, per concludere subito dopo - Mi auguro che, dopo questa prima edizione di questa rassegna, ne seguano tante altre ancora, che servirà per conoscere e per farci conoscere”.
Nuove strategie integrate di sviluppo culturale, economico e sociale per la rigenerazione dei centri maggiormente colpiti dal terremoto del 2016. Questo il focus dell’incontro, nella sede del Museo Diocesano MARec, con i sindaci dei Comuni del cratere delle Marche.

A fare il punto, anche sulle attività già in corso, il Commissario Straordinario per la Riparazione e Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli e il Presidente della Fondazione Maxxi - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo -, Alessandro Giuli. Con loro Mons. Francesco Massara, Arcivescovo di Camerino, l’Assessore alla Cultura della Regione Marche Chiara Biondi, il Sottosegretario con delega alla ricostruzione Lucia Albano e il Sindaco di San Severino Rosa Piermattei.

Nel corso dell'incontro l'annuncio, dato dallo stesso Commissario Castelli, che il prossimo 24 novembre, alle ore 11, Papa Francesco riceverà 
tutti i sindaci del cratere in udienza privata in Vaticano.

L’obiettivo del Protocollo in essere tra la Struttura Commissariale e la Fondazione MAXXI è supportare i Comuni del cratere per lo sviluppo di progetti di rigenerazione urbana e territoriale legati alle risorse territoriali, al rilancio dell’economia culturale e sociale, con particolare attenzione alla qualità architettonica e urbanistica dei programmi che vengono portati avanti. Tra le finalità dell’accordo anche l’istituzione di un gruppo di lavoro destinato alle strategie di sviluppo economico, culturale e sociale dei borghi e dei propri territori, che lavora al servizio del territorio dalla sottoscrizione del protocollo. A tale scopo presso la Struttura commissariale da un anno il “Gruppo Borghi” è al lavoro per mettere a sistema proprio i legati alla ricostruzione: transizione digitale ed energetica, valorizzazione dei legami umani, esplorando i temi più urgenti del nostro tempo, tra cui il rapporto tra uomo e natura, e le possibili applicazioni nella rigenerazione dei borghi colpiti dal terremoto delle innovazioni dell’arte, dell’architettura, della scienza e dell’intelligenza artificiale.

“È nostro dovere tutelare il patrimonio identitario e la storia dell’Appennino centrale, per il bene delle generazioni presenti e future - ha dichiarato Castelli -, attraverso l'opera sia di ricostruzione materiale sia di ricucitura sociale e culturale dei territori feriti. Oggi siamo al MARec espressione della capacità e della tenacia di un territorio che ha saputo risollevarsi e raccontare sé stesso dimostrando di saper guardare al futuro delle generazioni grazie alla formazione artistica e culturale per il recupero delle opere d’arte. A questo si aggiunge la capacità di programmazione del Piano Nazionale complementare dedicato al centro Italia per lo sviluppo economico e sociale e di rigenerazione urbana. E’ il momento di passare dalla programmazione all’attuazione della Terza Italia, ovvero la nuova valorizzazione delle potenzialità locali dell’Appennino centrale”.

Il Presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli: “E’ particolarmente significativo questo incontro al MARec, il Museo dell’arte recuperata, un progetto prezioso che rende fruibili opere d’arte meravigliose in attesa che tornino nelle chiese per le quali sono state create. Le Marche, del resto, come tutta l’area dell'Appennino centrale, sono ricche di un patrimonio culturale diffuso da recuperare, proteggere, valorizzare. E' importante essere oggi, insieme ai sindaci e al Commissario Castelli, in questo territorio che ha puntato proprio sull’arte, sulla cultura, sulla rigenerazione urbana per rinascere. il MAXXI è onorato di mettere a disposizione le sue esperienze e competenze per contribuire a questa rinascita e a riattivare la vita nei luoghi colpiti dal sisma".

L’Arcivescovo Francesco Massara: “Il programma per un rilancio autentico dell’economia del turismo nei territori del sisma non può non ripartire dalla consapevolezza dell’importanza dei beni culturali ecclesiastici come risorsa fondamentale:il patrimonio culturale ecclesiastico è tra i più considerevoli nella regione, sia in termini di quantità che di qualità. Le scelte strategiche non devono nascere dalle emergenze, ma non c’è dubbio che questa crisi debba, per forza, spingere ancora di più all'aggregazione. Creare sistemi dalle strutture flessibili, non burocratiche, con personale competente e specializzato in modo da passare da un progetto all’altro cogliendo di volta in volta finanziamenti appositi. Perché alla fine salvare questo territorio è possibile solo facendo sinergia tra tutte le istituzioni presenti sullo stesso in modo da creare un circolo virtuoso. Ringrazio il Commissario Castelli che si sta muovendo proprio in questo senso per una ripresa economica,culturale e sociale di tutto il cratere grazie anche a questa nuova collaborazione con il MAXXI”.

SAN SEVERINO 3 Castelli e Giuli

“È significativo - commenta l'assessore alla Cultura della Regione Marche Chiara Biondi - che l'incontro di oggi si tenga nella sede del Museo Diocesano MARec, eccellente prodotto di una straordinaria intuizione: l'arte e la bellezza acquisiscono senso se vivono nella comunità. Ringrazio il Commissario Straordinario Guido Castelli, il presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli e Monsignor Massara per questa attenzione al nostro patrimonio. La presenza dei sindaci dell'area del sisma ci aiuta a tenere presente una funzione sociale a cui la cultura adempie per sua natura. La continua opera di costruzione e ricostruzione della nostra identità, che è evidentemente un momento di coesione. Salviamo e tuteliamo i beni materiali perchè ad essi riconosciamo un valore immateriale, un' appartenenza, ciò a cui siamo legati. Un'opera d'arte, un monumento è anche la storia di una serie relazioni, di scambi che poi diventano anche sociali ed economici. A questo nucleo fondamentale si ispirano anche le strategie regionali. Possiamo e dobbiamo ripartire dalla cultura perché è qui ciò che amiamo".

Il Sottosegretario Lucia Albano: “La rigenerazione culturale dei luoghi, con il supporto del MAXXI, è centrale per rendere i borghi centri di sviluppo economico. Restituire i beni alla collettività non significa soltanto permettere alle persone di rientrare nelle proprie abitazioni e riprendere le proprie attività. Questa è la prima, irrinunciabile, necessità. Significa anche restituire alla collettività un territorio migliore, più ricco e attrattivo. Economia e cultura sono strettamente interconnesse: il patrimonio culturale può contribuire significativamente allo sviluppo di un'economia sana e può anche svolgere un ruolo importante nel rilancio socioeconomico, in particolare a seguito di calamità”.

Il Sindaco Rosa Piermattei: “San Severino Marche rientra tra i Comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici del 2016. Tra le realtà del cratere è una di quelle che ha registrato i danni maggiori con oltre 1.200 edifici dichiarati inagibili e, in piena emergenza, con quasi 3mila persone costrette a sfollare. Ad oggi sono stati chiusi quasi 400 cantieri ma occorre ancora fare tanto: serve velocizzare il ritorno alla normalità ma serve, sicuramente, anche guardare oltre perché, se è vero che è necessario ricostruire, è anche vero che risulta di vitale importanza dare una speranza a queste nostre terre per il loro futuro. Progetti come quello che riguarda la Fondazione Maxxi e la Struttura Commissariale vanno proprio in questa direzione perché mirano allo sviluppo, a migliorare i territoriali, a rilanciare la loro economia culturale e sociale. Il cantiere che sta interessando il nostro giardino storico “Giuseppe Coletti” è stato pensato volgendo uno sguardo attento alla dimensione umana della ricostruzione. Quello che si sta recuperando, infatti, è un paradiso nel cuore del nucleo urbano e, al tempo stesso, un posto dell’anima per tanti settempedani che, mi auguro, possano qui ritrovare non solo la loro dimensione ma anche il loro stare insieme e il loro tornare ad essere comunità vera. Anche questo è uno degli scopi della ricostruzione: ridare speranza e riconsegnare ai Comuni colpiti dal terremoto la propria identità”.
Una festa nella festa per la città di San Severino Marche alla cerimonia di consegna delle Bandiere Arancioni ospitata a Mondavio, in provincia di Pesaro Urbino, alla presenza del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e dei vertici del Touring Club Italiano.

Il vessillo viene assegnato proprio dal Tci alle località dell’entroterra che si distinguono per offerta e accoglienza d’eccellenza tenendo conto della valorizzazione del patrimonio culturale, della tutela dell’ambiente, dell’accesso e della fruibilità delle risorse e della qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici.

Siamo il quarto Comune della regione per estenzione, con i nostri 194 chilometri quadrati di territorio. Vantiamo un patrimonio storico, naturalistico, architettonico e artistico senza uguali. La Bandiera Arancione sventolerà su questa unicità che mette insieme i nostri dodici Castelli e presenta testimonianze di resti che risalgono al paleolitico e alla civiltà dei Piceni” - ha sottolineato il sindaco ringraziando nel ritirare la Bandiera Arancione in qualità di primo cittadino di una delle realtà new entry.

Di qui la doppia festa per San Severino Marche che ha presentato anche i suoi tanti borghi tra tutti quello di Elcito, il Tibet delle Marche con la vicina faggeta di Canfaito con i suoi alberi secolari. Per non parlare del castello di Pitino, una delle più importanti località picene dell’area centro italica.

“Questa Bandiera sarà per noi un biglietto da visita in più” - ha ancora ripetuto il sindaco portando il saluto della città insieme al presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata.

Con San Severino Marche e Frontone, altra new entry, sono 27 le Bandiere Arancioni che sventolano nella nostra regione.


bandiera gruppo
Lo stop al cantiere dell’istituto tecnico “Eustachio Divini” è arrivato anche in consiglio comunale. Le schermaglie dei giorni scorsi tra la minoranza guidata da Tarcisio Antognozzi e la giunta capitanata dal sindaco Rosa Piermattei si è spostata dai giornali all’aula dell’assise cittadina. Era stato proprio Antognozzi, nel pomeriggio di lunedì a sottolineare come alcuni abitanti della zona dell’istituto tecnico avessero notato che il cantiere era in fase di smontaggio. Indiscrezioni in seguito confermate. Il cantiere è in fase di stallo e la Cari costruzioni, la ditta aggiudicataria dell’appalto, ha provveduto alla smobilitazione di alcuni dei mezzi e delle strutture impiegati nei lavori.

Nelle ore successive ha parlato anche il commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, che si è confrontato in prima persona con i vertici della ditta edile. Proprio il commissario ha confermato le intenzioni della ditta di non voler abbandonare il cantiere e la necessità di trovare una soluzione finanziaria e burocratica per l’impasse che si è creata. Il cantiere è ormai fermo dallo scorso novembre e questi ultimi avvenimenti hanno spinto anche il consiglio di istituto del “Divini” a intervenire nel dibattito. Parole ma anche fatti, visto che nel tardo pomeriggio di ieri, poco prima della seduta consiliare è apparso uno striscione proprio ad opera del consiglio di istituto. «Non ci fermiamo, ricostruiamo! Il tempo del Divini è adesso» hanno scritto, per poi assistere in presenza alla riunione del consiglio comunale.

È stato il sindaco Piermattei a fare chiarezza sui diversi punti della vicenda, partendo dalle dimissioni nello scorso febbraio dell’ingegner Marco Barcaioni, fino ad allora direttore dei lavori. «Il responsabile dell’area tecnica del comune non è più direttore dei lavori – ha precisato Piermattei –, avendo lasciato l’incarico nello scorso mese di febbraio. Detto questo il commissario Castelli ha fatto sapere di aver incontrato la ditta appaltatrice Cari Costruzioni e di essersi lungamente confrontato con l’azienda, che non ritiene di abbandonare il cantiere. Tuttavia la ditta pretende la puntuale esecuzione di quanto disposto dal collegio tecnico consuntivo. Il commissario mi ha anche riferito di aver tracciato una linea di condotta che potrà consentire la definizione positiva della vicenda, cosicché possano riprendere a pieno ritmo i lavori del cantiere. Ricordo poi, come già riferito in precedenza, che il soggetto attuatore dei lavori dell’istituto non sarà più la struttura commissariale, ma la provincia di Macerata».

l.c.
«Un appello accorato» al commissario Castelli e al presidente della provincia Parcaroli, quello del consiglio di istituto dell’Itts “Eustachio Divini” di San Severino Marche. In un comunicato diramato alla stampa, l’organo della scuola ha espresso «preoccupazione, indignazione e rammarico» in merito alla notizia dello stop ai lavori della nuova sede. Continua dunque la discussione intorno allo smobilitazione del cantiere dell’istituto tecnico settempedano. Dopo il botta e risposta tra la giunta Piermattei e la minoranza guidata da Tarcisio Antognozzi, anche il consiglio di istituto ha reso nota la sua posizione a pochi giorni dallo smontaggio del cantiere della maggiore opera della ricostruzione pubblica nel cratere sismico.

I lavori sono fermi dallo scorso novembre e il cantiere è stato smontato a inizio settimana. Al momento non è chiaro quando le opere potranno ripartire. A tal proposito il consiglio di istituto ha sottolineato di non voler «entrare assolutamente nel dibattito politico che si sta sviluppando – dicono –. Siamo comunque costretti a constatare che gli ostacoli alla realizzazione della nuova scuola si stanno dimostrando infiniti. I lavori della nuova sede rischiano addirittura di fermarsi. Questo in un momento in cui le aziende ci chiedono sempre più diplomati-tecnici da assumere e in una fase storica che, con i fondi del Pnrr, ci consente l’acquisto di nuovi strumenti per la didattica e l’avvio di numerosi corsi di aggiornamento per alunni e docenti. L’ultimazione della nuova palestra non risolve il problema di fondo – continuano –, che rimane la realizzazione e la consegna dell’edificio principale. C’è grande delusione, visto che un’ opera dello stato dalla priorità assoluta deve soggiacere a lungaggini amministrative e ad accordi disattesi tra le parti coinvolte. Questo consiglio si è chiesto ripetutamente: “A chi giova se il nuovo ‘Divini’ non vedrà la luce?” Non certo alla cittadinanza settempedana, né agli abitanti dei comuni limitrofi. Testimoni dell’attenzione che il sindaco Piermattei ha rivolto in questi anni alla realizzazione della scuola, rivolgiamo un accorato appello al commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, e al presidente della provincia di Macerata, Sandro Parcaroli, proprietaria degli istituti superiori. Chiediamo che tutto quanto in loro potere sia fatto per far ripartire i lavori e concludere l’opera, ridando speranza ai giovani del territorio e a tutta la comunità. Se così non fosse – concludono – dovremo assistere all’ennesima sconfitta dello Stato che, pur avendo autorizzato l’opera e concesso il finanziamento, a distanza di ben 7 anni dal sisma non riesce ancora ad aprire una scuola essenziale per lo sviluppo e il rilancio del territorio».

l.c.
La città di San Severino Marche ha festeggiato il ritorno, dopo un quarto di secolo, della locale società di volley, che oggi veste la maglia della Sios Novavetro, in serie B. Un traguardo già salutato sul campo, dopo la vittoria della finale play off del campionato maschile nella sfida disputata a San Benedetto del Tronto, ma che l’Amministrazione comunale settempedana ha voluto celebrare con una cerimonia di consegna di targhe e pergamene a dirigenti, tecnici e membri del team.

Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, insieme all’assessore comunale allo Sport, Paolo Paoloni, hanno così deciso di incorniciare, facendosi portavoce del sentimento comune di tutti i settempedani, il magico momento.

“Siamo fieri di voi – ha esordito il sindaco Piermattei, portando il proprio saluto alla squadra - Siete stati dei guerrieri perché avete combattuto fino all’ultimo e, se possibile, siete andati anche oltre tenendo sempre alti i valori dello sport, dello stare insieme e della socialità. Questo vi fa ancora più onore al di là dei meriti raggiunti. Da settempedani abbiamo fatto il tifo per voi e continueremo a farlo perché quello che abbiamo vissuto come un sogno poi realizzatosi continuerà a darci gioie e soddisfazioni” - è stato poi l’auspicio espresso dal sindaco.

Alle sue parole si è unito l’assessore allo Sport di San Severino Marche, Paolo Paoloni: “Questo traguardo è tutto vostro perché viene da lontano, premia i vostri sacrifici e i vostri sforzi rispecchiando i valori di una società straordinaria”.

Poi la consegna di due targhe. La prima al presidente dell’Ad San Severino Volley, Cesare Martini, per “la splendida promozione nel campionato nazionale di serie B e per il ritorno nella categoria che compete alla grande tradizione pallavolistica settempedana”. La seconda al direttore sportivo, Giovanni Soverchia, per “l’impegno, la dedizione, la capacità e la conoscenza messe a disposizione della squadra per il raggiungimento della promozione del campionato nazionale di serie B di pallavolo”.

Riconoscimenti sono poi stati assegnati al primo allenatore, Adrian Pablo Pasquali, al secondo allenatore, Fabio Broglietti, e al capitano, Lorenzo Muscolini, che da 23 anni veste la maglia della società di volley cittadina.

Pergamene di ringraziamento “per la prestigiosa promozione” sono state consegnate, dal sindaco Piermattei e dall’assessore Paoloni, a tutti gli altri componenti del team Sios Novavetro: Mattia Belardinelli, Diego Boldrini, Fabiano Calisti, Matteo Di Felice, Ludovico Ferrara, Daniele Giorgi, Gabriele Marinozzi Osamudiame, Tommy Palombarini, Andra Petrocchi, Lorenzo Giuliano Plesca, Gaetano Rizzuto, Diego Romitelli, Kevin Vita.

L’Amministrazione comunale ha infine ringraziato i membri del direttivo societario: insieme al presidente, Cesare Martini, e al direttore sportivo, Giovanni Soverchia, il segretario, Sandro Casoni, l’economo, Stefania Caciorgna, il vice presidente, Veruska Marini, e il consigliere e storico componente del gruppo, Sergio Manuale.
Punto nascite dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche, fissata la data della discussione dei ricorsi presentati dal comune e dal comitato per la tutela e la difesa dell’ospedale. Si andrà in aula il prossimo 18 maggio. A farlo sapere è il comune di San Severino Marche.

La comparizione in Consiglio di Stato rappresenta l’appello dopo la pronuncia del Tribunale amministrativo regionale delle Marche che, nello scorso maggio, aveva respinto i ricorsi presentati ancora da comune e comitato. Ricorsi che chiedono l’annullamento delle determine dell’Asur Marche con cui era stata disposta la chiusura del reparto di ostetricia del Bartolomeo Eustachio nel marzo del 2016. Una battaglia legale che si trascina da anni e che vede impegnati fianco a fianco il comitato per la salvaguardia dell’ospedale settempedano e la stessa amministrazione comunale.

«La chiusura del nostro punto nascite è una gravissima ingiustizia verso il diritto alla salute dei cittadini – sottolinea il sindaco Rosa Piermattei –. Nonostante i numeri fossero dalla nostra parte, con oltre 500 nascite l’anno, e nonostante una legislazione speciale ci desse ragione, con un colpo di spugna una delle eccellenze del territorio è stata cancellata da un atto amministrativo. Avere dei servizi di prossimità, soprattutto quando si parla di sanità, è però indispensabile e questo lo abbiamo compreso bene sia durante l’emergenza terremoto che, ancora di più, durante l’emergenza sanitaria da Covid-19. Noi continueremo a batterci perché questo diritto sia rispettato e speriamo che il Consiglio di Stato ne prenda atto».

A rappresentare il comune sarà l’avvocato Marco Massei, per altro anche presidente dello stesso comitato per la salvaguardia dell’ospedale. Con lui l’avvocato Stefano Filippetti, chiamato a rappresentare invece gli interessi del comitato.
Svolta decisiva per la casa di riposo “Lazzarelli” a San Severino Marche. È arrivata, infatti, la firma dell’ordinanza speciale in deroga da parte del commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli. Tredici milioni e seicentomila euro: questo l’ammontare degli stanziamenti disposti dalla struttura commissariale, che ha così posto fine alla querelle che aveva animato la politica cittadina per diversi mesi. Alla fine la casa di riposo verrà delocalizzata in un’area che dovrà essere acquisita dal comune settempedano con fondi propri.

Una soluzione apprezzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Rosa Piermattei, che ha infatti fatto sapere di aver già avviato le pratiche per l’acquisizione dell’ex area circhi nel rione Settempeda, individuata come nuova sede. Il comune, inoltre, sarà anche soggetto attuatore dell’opera. Nelle motivazioni dietro alla scelta della delocalizzazione - approvata anche dallo stesso commissario Castelli - ci sono le possibili complicazioni che sarebbero sorte in caso di demolizione e ricostruzione. In caso di ricostruzione in loco della casa di riposo, infatti, i timori riguardavano la sistemazione degli ospiti durante i lavori e la maggiore spesa da sostenere per il noleggio di moduli prefabbricati. Oltre a questo anche le questioni riguardo l’impatto ambientale e la sicurezza antisismica: una nuova struttura permetterà una maggiore efficienza energetica e un maggiore indice di sicurezza contro eventuali eventi sismici futuri. Via libera dunque alle pratiche per l’acquisto del terreno destinato ad ospitare il nuovo edificio. Per quanto riguarda invece il destino dell’attuale complesso edilizio che ospita la casa di riposo, questo sarà in parte demolito. Sorte diversa per gli edifici tutelati come l’ex ospedale, il lazzaretto e la chiesa di San Francesco di Paola che saranno invece preservati.

Soddisfazione per l’amministrazione comunale. Il sindaco Rosa Piermattei, in una nota, ha rimarcato la posizione prioritaria che la casa di riposo riveste in questo suo secondo mandato. «Mi sento in dovere di ringraziare il commissario Castelli - commenta -, per l’attenzione dimostrata e per la comprensione del problema della nostra azienda pubblica di servizi alla persona, dando la priorità massima all’intervento. La struttura da realizzare sarà chiamata ad assolvere davvero una funzione determinante per il nostro territorio. Ora dobbiamo andare spediti verso la progettazione dell’opera e l’avvio dei lavori».




Anno nuovo, vecchie schermaglie. La discussione politica tra l'amministrazione Piermattei e le minoranze si arricchisce di un nuovo capitolo. A stimolare il gruppo di opposizione “Insieme per San Severino” guidato da Tarcisio Antognozzi è l’alienazione di un’area del patrimonio comunale che la giunta Piermattei avrebbe deciso di cedere. Dai fondi derivati dalla vendita l’amministrazione ha programmato la realizzazione di un nuovo spazio di sosta per auto e per camper. Fin qui nulla di straordinario, eccezione fatta per quella che dovrebbe essere l’area di cui il comune ha deciso di privarsi. Stando alle parole della minoranza, infatti, la zona che il comune di San Severino è pronto a cedere è quella che ospita attualmente l’Ufficio manutenzioni comunale, il suo deposito di mezzi e la sede della Protezione civile. Da qui il cortocircuito denunciato dal gruppo consiliare guidato da Antognozzi.

Nel consiglio comunale del 26 gennaio 2022, infatti, la giunta aveva sottolineato come il sito di via Varsavia, proprio quello che ospita l’Ufficio manutenzioni e la Protezione civile, fosse stato individuato come nuova sede del palazzo comunale “strategico”. Questo distaccamento del municipio sarebbe quello destinato ad ospitare gli uffici che devono necessariamente restare operativi anche in caso di calamità. Uffici che non potrebbero essere ospitati in un edificio la cui efficienza antisismica non sia del 100 percento: da qui l’esigenza di realizzare un municipio ad hoc, distaccato dalla sede di piazza del Popolo.

Su questo si concentra la nota diramata dai consiglieri di “Insieme per San Severino”. «Lo scorso 30 dicembre scopriamo che l'amministrazione intende alienare l'area che attualmente ospita gli edifici dell'area manutenzione e la sede della Protezione Civile, in via Varsavia - dicono -. Ci siamo chiesti e vi chiederete: per farci cosa? La risposta è in poche righe ben nascoste in un documento di 155 pagine. “Realizzazione nuovi parcheggi ed area sosta camper mediante acquisto di aree a tal fine destinate finanziato da fondi derivanti dall’alienazione dell’area manutenzioni o avanzo di amministrazione”. A questo punto dove sarà costruita la nuova sede comunale con funzioni strategiche? Il sindaco e la giunta non rispondono: affermano di volerlo costruire in un'area, poi vendono quell'area e non dicono dove sposteranno l'edificio stesso. Anche sul futuro dell'ufficio manutenzioni e dei capannoni contenenti macchinari e attrezzature registriamo uno sprezzante silenzio - rilanciano -. Le opzioni sono due: o il sindaco e la giunta non hanno idea di come ridisegnare la città o intendono lasciare il consiglio comunale e i cittadini all'oscuro delle manovre, agendo a fari spenti. In ogni caso non siamo d’accordo con questo modo di fare politica».

Procede l’iter per la progettazione dell’intervalliva San Severino Marche – Tolentino, collegamento viario atteso da tantissimi anni per unire la vallata del Potenza a quella del Chienti e viceversa.

L’argomento è stato trattato nel corso dell’ultimo Consiglio comunale dal sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, che ha aggiornato l’Assise spiegando: “La società Quadrilatero ha concluso le indagini preliminari e sta procedendo all’affidamento dell’incarico per la progettazione definitiva che dovrà essere assegnato e sottoscritto entro metà del prossimo mese.

Per la redazione del progetto preliminare, saranno concessi 120 giorni, quindi dovrà essere consegnato alla fine del mese di aprile.

Successivamente alla presentazione, il progetto dovrà essere sottoposto alla fase di verifica e validazione che dovrà essere conclusa presumibilmente entro due mesi.

A validazione effettuata – ha poi concluso la Piermattei - il progetto sarà sottoposto al vaglio del Cipes per l’approvazione definitiva e l’acquisizione della completa copertura finanziaria dell’opera”.

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