Finalmente terminati i lavori al Santuario del Glorioso. Il sindaco Rosa Piermattei ha consegnato la struttura che ospiterà il centro diurno Il Girasole.
Un nuovo tetto per il centro socio educativo riabilitativo che ospita ragazzi e ragazze in condizioni di disabilità. Ad accogliere gli ospiti della struttura, in tutto una ventina, saranno i locali dell’ex lazzaretto e del chiostro del santuario della Madonna del Glorioso che il Comune ha messo a disposizione gratuitamente.
Il sindaco di San Severino Piermattei ha ufficialmente consegnato lo stabile al coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale presso l’Unione Montana Valle del Potenza, Esino e Musone, Valerio Valeriani, e a chi si occuperà della gestione del Centro, gli educatori Paola Marsili e Alessio Antonelli.
Con i lavori, affidati al consorzio stabile Cosis di Spoleto, è stato realizzato un restauro conservativo della struttura, sono state posizionate alcune rampe necessarie a superare le barriere architettoniche. Tutti gli spazi sono stati inoltre adattati alla nuova destinazione d’uso. Si è provveduto poi a chiudere le arcate del chiostro con delle vetrate e sono state realizzati anche diversi spazi che ospiteranno laboratori e aule per lavori di gruppo, attività motoria e cineforum. Gli ospiti del Girasole potranno anche sfruttare appieno il giardino interno per momenti di socializzazione.
“Dopo il terremoto riconsegniamo alla nostra comunità un’altra struttura molto importante - sottolinea il sindaco -. Il complesso, di proprietà comunale, è stato destinato ad ospitare i ragazzi del Centro diurno “Il Girasole” e questo per noi ha una valenza straordinaria che va ben oltre i lavori di riqualificazione del complesso del Glorioso. Come sindaco, e a nome di tutta l’Amministrazione comunale, mi sento di ringraziare quanti hanno lavorato per il ripristino della struttura, dai tecnici alle imprese, ma anche le tante associazioni, gli enti e le istituzioni che, anche con piccoli gesti di solidarietà, ci hanno inviato un aiuto per quella che ritengo essere veramente una bella impresa”.
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“Ricorda che indossare un fazzolettone non significa essere persone responsabili solo nel momento in cui si porta, significa essere una persona di grandi ideali di fraternità, amicizia e solidarietà. Una persona pronta a sacrificare talvolta la propria vita provata per una giusta e nobile causa. Essere scout significa avere coerenza, essere capaci di sognare, di avere visione fantasiosa ma ricca di valori della realtà e capace col proprio impegno di realizzare i propri desideri”. Questo era solo uno dei tanti pensieri che Marta Bellomarì ha lasciato in uno dei suoi diari. Perché oltre ad essere stata una grande mamma (non solo per i propri figli, Andrea e Michele Stortini, ma anche per tanti giovani di San Severino) e nonna, prima ragioniera, poi insegnante e poi medico, nonché fondatrice del gruppo scout San Severino 1 insieme a suo marito Delio e a don Aldo Romagnoli, Marta scriveva. Scriveva tanto, pensieri, poesie, lettere (persino prima di ogni operazione, lasciava una lettera). Bellomarì se n’è andata pochi mesi fa, ma ha lasciato una grande eredità e un immenso vuoto incolmabile.
(Marta Bellomarì nella ricorrenza del 40°anniversario del gruppo scout San Severino 1)
Ieri sera il teatro Italia ha ospitato una serata in sua memoria, “L’azione del volontariato per una società giusta”, con il professore di Unimc Roberto Mancini, organizzata dal Comune in collaborazione con il gruppo scout, Coop Alleanza, Caritas e l’Avis. Presenti il sindaco Rosa Piermattei, gli assessori Tarcisio Antognozzi e Paolo Paoloni e il presidente del consiglio comunale Sandro Granata, ma anche alcuni consiglieri di minoranza, nonché la Croce Rossa e la Protezione Civile locale.
Un incontro in cui Mancini ha parlato di come il volontariato possa essere azione politica e possa incoraggiare la democrazia per il bene comune.
“Marta ha cresciuto generazioni di giovani - queste le parole di uno dei figli, Andrea - che per lei sono stati linfa e forza vitale. Mi dicono che devo essere orgoglioso, perché mia madre ha lasciato un segno indelebile, un solco che difficilmente si potrà colmare. Speriamo di poter continuare a mantenere viva la sua memoria”. A tal proposito, c’è l’idea, ben accolta anche dal primo cittadino, di istituire un premio annuale in memoria di Marta Bellomarì.
Poi la parola è passata a don Aldo Romagnoli: “Questo convegno è un omaggio pieno di gratitudine ma vuole anche essere stimolo per un volontariato consapevole. Mi vengono in mente due ricordi su tutti. Il primo - ha raccontato - mi riporta indietro di oltre 40 anni fa. Da pochi mesi ero qui e lei mi propose di portare lo scoutismo a San Severino perché il figlio aveva avuto una positiva esperienza, e voleva regalare ad altri la stessa possibilità. Né lei né io avevamo esperienza. Che fare? Ci siamo detti che avremmo imparato lungo il cammino, ci saremmo fatti aiutare, e così abbiamo fatto. Non bisogna aspettare di essere pronti per fare qualcosa - ha aggiunto - che ci sembra bello e giusto”. Il secondo ricordo di don Aldo è più recente: “Ricordo molto bene la sua gioia, poco tempo prima di andarsene, nel constatare come la comunità capi del gruppo scout portasse avanti bene le attività. Diceva gioiosamente che quei ragazzi sapevano fare meglio di noi”. Perché scopo del volontario, ha sottolineato il sacerdote, è suscitare forze nelle persone sicché nn ci sia più bisogno di lui. “Lei - ha concluso - viveva pensando a come poter essere d’aiuto, ponendo l’attenzione alla persona, alla sua totalità. Ecco lo stimolo, il volontario non fa il volontario, ma lo è dentro”.
(Il sindaco Rosa Piermattei, don Aldo Romagnoli e Roberto Mancini)
Commosso anche il ricordo del sindaco Rosa Piermattei, che ha raccontato di non poter dimenticare il sorriso onnipresente di Marta: “Lei è stata una persona splendida, che ci ha insegnato tanto, anche a regalare un sorriso nei momenti di dolore. L’avevo conosciuta quando insegnava a mia nipote - ha raccontato - poi l’ho rivista durante il terremoto. Una volta la incontrai e mi sventolò un sacchetto di pesce da cucinare per pranzo. Io in quel momento mi feci una grossa risata, e lei mi disse ‘proprio questo volevo, farti sorridere, perché è da tempo che non ti vedo farlo’. Vi ha insegnato a dare, vi ha insegnato la felicità. Nn facciamo spegnere questa bellissima candela. Creeremo qualcosa per ricordarla ogni anno? Proponetelo voi che la conoscete meglio di tutti, e noi lo approveremo”.
(Il sindaco Rosa Piermattei e il marito di Bellomarì, Delio Stortini)
Poi il brillante evento di Mancini su come il volontariato possa essere motore del bene comune, di democrazia e lavoro: “La logica del volontariato è la giustizia. Dobbiamo pensare che ciascuno di noi è partecipe di un tessuto in cui ti siamo legati. Istintivamente costruiamo la vita pensando di dover prendere, trattenere per noi le cose. La nostra civiltà è orientata dall’idea di dover accumulare. In realtà nella vita la concretezza è tutt’altro”. Si diventa adulti, ha sottolineato il professore, non quando si impara a prendere ma a ricevere. Quando si impara a perdere, anche, momento in cui ci si apre il mondo della relazione con gli altri. “La spia di quando il volontariato non è autentico - ha detto - è quando diventa un sacrificio, uno sforzo, e il fatto che si giudica chi si sta aiutando. Il volontariato è esperienza di accoglienza e dignità, è azione di giustizia. Questa economia di oggi ci distrugge, dobbiamo inventare forme nuove, e poi stiamo trasferendo la nostra soggettività ai mezzi tecnologici. La realtà ci viene rappresentata dall’informazione, la burocrazia è un sistema che passa sopra alle nostre teste”. Il risultato di ciò che la modernità sta creando sono comunità sempre più chiuse, sempre meno aperte al mondo. In Italia, in alcune zone più disagiate e difficili, “hanno capito che il volontariato è azione della comunità, non solo scelta personale. È il risveglio di una comunità che decide di prendersi cura del bene comune. Allora diventa un’azione politica, quella vera di politica, non quella che si contende un voto in più. La politica bella è quando si riesce a dare una risposta di bene in un posto di male. Volontariato è azione democratica delle comunità a cui si è risvegliata la coscienza, che attiva percorsi formativi, genera comunità democratiche, sente che il bene comune la riguarda, genera lavoro e smette di subire l’economia”.
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(La platea gremita)
(Il marito Delio Stortini)
E’ andato all’anconetano Moreno Fedeli il sedicesimo trofeo “Giammario Piancatelli”, prova di abilità organizzata nell’ambito dell’ultima edizione del “500 Septempeda Meeting” che ha visto assegnare all’ascolano Mario Meloni il ventiduesimo trofeo “Alberto Angelucci”, valevole come prova di scorrimento.
Strepitoso il successo della manifestazione che ha richiamato, ancora una volta, nella suggestiva cornice di piazza del Popolo ben 250 equipaggi provenienti da tutta Italia, isole comprese. Perfetta l’organizzazione dell’associazione Gruppo Amatori 500, presieduta da Giovanni Cavallini.
Nella prova di abilità tutte settempedane le altre presenze sul podio con il secondo posto di Andrea Coccettini e il terzo di Luigi Zucchi. Per la prova di scorrimento secondo posto a Gualtiero Gigli di Cingoli, terzo a Giacomo Cacciamani, sempre di Cingoli, quarto a Giorgio Cagnini di Tolentino e quinto ad Ennio Paoletti di Ancona.
Premi speciali all’iscritto arrivato da più lontano, al gruppo più numeroso, al patentato più giovane e a quello più anziano.
Alla cerimonia di consegna di coppe e targhe, accanto al presidente Cavallini, anche il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, che è intervenuta anche all’esposizione dei mezzi in piazza del Popolo.
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Fratelli d'Italia San Severino: "Sul futuro della Luzio serve chiarezza e coinvolgimento dei cittadini"
05 Mag 2018"Siamo favorevoli ad una nuova scuola, ma abbiamo qualche perplessità sull'area designata. La giunta faccia chiarezza e coinvolga i cittadini prima di prendere decisioni definitive". Così il coordinamento Fratelli d'Italia di San Severino, in una nota in merito al futuro della scuola elementare Luzio. L'amministrazione attulamente è in attesa dei risultati degli studi su un terreno che si trova fra la frazione di Cesolo e il quartiere Glorioso. Visti gli eventi sismici, il gruppo politico si dice senz'altro favorevole alla costtuzione di un edificio più sicuro, ma nutre qualche perplessità in merito alla collocazione, qualora venisse confermata: "Ci rivolgiamo al sindaco Rosa Piermattei e all'assessore alla cultura Vanna Bianconi, affinché rendano pubblico l'indirizzo politico che l'amministrazione intende perseguire sulla vicenda. Si tratta di una questione molto delicata che riguarda direttamente tutte le famiglie settempedano - sostengono - dunque è necessaria una maggior trasparenza e inoltre che le scelte definitive siano ponderate secondo le effettive esigenze della cittadinanza. A nostro parere dislocare l'attuale sede scolastica nella seppur vicina campagna cesolana (da tempo dotata di una scuola elementare), arrecherebbe un evidente pregiudizio al centro cittadino, già penalizzato da un lento e preoccupante spopolamento". Secondo FdI, più logico sarebbe, mantenere i servizi essenziali nell'area più densamente popolata, soprattutto in virtù della vastità del territorio comunale. "Bisogna consentire alle persone non automunite di poter raggiungere i servizi senza difficoltà e paradossalmente nel caso specifico e salvo l'ipotesi in cui vi siano valide ragioni in senso contrario, il nuovo istituto se costruito nella zona che sembra a tal fine deputata, rischierebbe di agevolare la condizione di pochi a scapito di tanti, il che sarebbe inaccettabile. L'attuale collocazione della scuola - aggiungono - anche in ragione della sua strategica vicinanza con il Tacchi Venturi, appare decisamente più idonea alle esigenze della città, motivo per cui riteniamo che la ricostruzione ex novo della Luzio possa rappresentare una valida soluzione al problema. Inoltre e senza scendere in valutazioni tecniche che non ci competono, il Rione di Contro è la zona che meglio ha resistito alle scosse sismiche e che ha visto il minor numero di edifici lesionati. Invitiamo pertanto il sindaco e l'assessore - concludono - ad offrire gli opportuni e necessari chiarimenti nonché a garantire un'adeguata partecipazione popolare prima di intraprendere scelte definitive".
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La piazza Del Popolo di San Severino di nuovo protagonista dopo il successo dello scorso weekend. Questa volta però, per un fine settimana nel segno del gusto e della solidarietà. Da segnare in agenda, sabato 5 domenica 6 maggio. Il Circolo Espansione Sud e il Gruppo Sportivo Budriese, in collaborazione con il Comune di Correggio e con il patrocinio del Comune di San Severino, organizzeranno una due giorni di street food correggese con gnocco fritto, salumi e lambrusco. Apertura stands dalle 17 alle 22 di sabato e dalle 11 alle 21 di domenica.
I sindaci di Correggio, la città emiliana che ha dato i natali al cantautore Luciano Ligabue, e di San Severino, Ilenia Malavasi e Rosa Piermattei, nell’ottobre dello scorso anno hanno sottoscritto un “Patto di amicizia” volto a incentivare i rapporti tra le associazioni culturali, ricreative e sportive promettendosi di organizzare insieme scambi di esperienze e iniziative con particolare attenzione agli eventi legati alle attività produttive e alla promozione del territorio. Mantenendo fede a quella promessa la stupenda piazza Del Popolo, una delle più belle piazze d’Italia, nel prossimo fine settimana ospiterà questo primo appuntamento nel segno dell’amicizia e della solidarietà.
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Sta per arrivare “Una Piazza per il Popolo”. Da domani a domenica, divertimento tutti i giorni per "allontanare i pensieri più tristi e riunire la comunità".
È il primo grande evento del 2018 dedicato alle zone terremotate, voluto dall’amministrazione di San Severino e realizzato da Brp Eventi. Il momento più atteso sicuramente quello di sabato, con il concerto di Roberto Vecchioni. Sarà una lezione di vita, un momento per ricordare a tutti, come ha dichiarato lui stesso, che “la felicità c’è, sempre”.
La tre giorni di eventi avrà inizio domani sera con la musica latino americana dei Bombastik by Mia Clubbing.
Sabato sera invece, il concerto del “professore”. Il biglietto d’ingresso è di 10 euro per i posti in piedi e 15 euro per quelli a sedere, ovviamente limitati.
Porterà sul palco parole, canzoni, giochi, ispirati al suo ultimo lavoro, un cofanetto che contiene un libro, “La vita che si ama”, e un disco, “Canzoni ai figli”.
La musica e la letteratura, universi di riferimento imprescindibili e componenti identitarie del cantautore, si fondono in un lavoro nel quale Roberto Vecchioni padre si racconta ai suoi figli Francesca, Carolina, Arrigo ed Edoardo.
Il cantautore condurrà il pubblico in un viaggio personale lungo quello che lui chiama il tempo verticale, uno spazio che tiene uniti tra loro passato, presente e futuro, dove nulla si perde. Il tempo sarà ripercorso attraverso le canzoni che hanno segnato i tanti momenti della sua vita. Vecchioni ruberà dal suo vissuto per costruire un vero e proprio manuale su come imbrigliare la felicità, senza farla scivolare via come un ricordo.
“Abbiamo deciso di ripartire dalla piazza - dice il sindaco di San Severino Rosa Piermattei - dalla nostra piazza, che è una delle più belle d’Italia, per ricostruire il senso di comunità che non abbiamo mai smesso di cercare anche in momenti difficili come quelli vissuti dopo il terremoto. Fino ad oggi abbiamo affrontato l’emergenza con il cuore in mano, cercando anzitutto di ascoltare, capire e venire incontro alle persone che si sono ritrovare senza una casa, senza tanti riferimenti. Adesso - aggiunge - vogliamo dedicare loro, ma anche vivere con tanti altri, un momento di festa e di allegria. Una festa che sarà fatta di musica e parole che, anche se solo per una sera, ci auguriamo riesca ad allontanare dalla testa di tanti i pensieri più tristi. Abbiamo stabilito anche un biglietto di ingresso ‘popolare’, perché vorremmo trovare in piazza - conclude – non solo tanto pubblico ma anche e soprattutto tante famiglie per ridare a questo luogo, che è il simbolo della nostra comunità, il vero significato che non ha mai smesso di avere nonostante il sisma e la paura”.
Siringhe per strada. Il sindaco di San Severino Rosa Piermattei dispone immediatamente il piano straordinario di controllo e verifica dell'area. A rinvenire alcune siringhe usate per strada, nei pressi di un parcheggio del centro storico, gli agenti della Polizia Locale. Il primo cittadino è stato messo subito al corrente del fatto e tutta l'area, compresi vicoli e zone più buie, è stata ispezionata dagli agenti.
“Alla questione ho chiesto di prestare attenzione assoluta, portando lo stato di allerta ai massimi livelli - spiega Rosa Piermattei -. Abbiamo già deciso di rafforzare, anche con la grande collaborazione che c’è con tutte le forze dell’ordine, i controlli in questa e in altre zone della città considerate sensibili. Nei giorni scorsi i militari della locale stazione dell’Arma dei Carabinieri hanno sorpreso due giovani, che sono stati trovati in possesso di sostanze stupefacenti. E’ accaduto nei pressi dei giardini pubblici dove i controlli saranno sempre più massicci. Questi episodi vanno arginati subito. Dobbiamo poi garantire i livelli massimi di sicurezza anche per tutti gli altri cittadini e su questo fronte continueremo con impegno. Non escludiamo nemmeno il ricorso all’utilizzo di telecamere mobili in alcuni vicoli e vie del centro”.
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Contestualmente, è scattata anche l'operazione straordinaria di pulizia del centro storico. Impegnati nell'opera, i volontari del gruppo comunale di Protezione Civile e il personale dell'ufficio manutenzione. Sono stati aperti tombini e caditoie e ripuliti vicoli e scalinate del centro storico.
“La situazione è preoccupante - sottolinea il primo cittadino - abbiamo trovato diverse siringhe usate gettate ovunque. E’ un campanello d’allarme che va subito ascoltato prima che la situazione degeneri. Chiediamo la massima collaborazione da parte di tutte le forze di polizia, auspicando, come sempre abbiamo fatto, un rafforzamento degli organici. Ma ricordo a tutti che è necessaria la collaborazione anche da parte dei cittadini. Il primo aiuto lo possono dare le persone segnalando anche singoli episodi, movimenti sospetti o situazioni che meritano di essere approfondite. Siamo molto avanti con il progetto del controllo del vicinato. Da parte del Comune posso assicurare – conclude – che il livello d’allerta è massimo nei confronti di tutti quegli episodi che possono turbare la tranquillità e il futuro della nostra comunità locale”.
Coldiretti incontra la giunta di San Severino. "Tanti gli impegni presi dall'amministrazione"
28 Mar 2018“Vogliamo rafforzare il concetto dell’imprenditore agricolo a presidio del territorio e collaborare con l’amministrazione per l’economia di San Severino” . Parola di Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata e presidente della sezione di San Severino, che nei giorni scorsi insieme al direttivo comunale ha incontrato il sindaco Rosa Piermattei e la giunta comunale per riallacciare il dialogo interrotto a causa del terremoto. Anzitutto da Coldiretti c’è stato il plauso per la conferma degli spazi adiacenti il chiostro di San Domenico per il mercato di Campagna Amica (secondo sabato del mese). Inoltre si sono toccati vari temi sui quali c’era già stato l’impegno da parte dell’amministrazione comunale: dalle forniture per le mense scolastiche di prodotti a filiera corta alla possibilità per le attività agricole di poter lavorare a fianco del Comune per liberare strade in caso di neve o di smottamenti, potatura, manutenzione del verde pubblico sia in aree urbane che rurali, eccetera.
“Abbiamo condiviso la volontà – spiega Fucili – di intervenire sulla viabilità, soprattutto quella rurale. San Severino ha un territorio molto vasto e spesso i collegamenti tra il paese, le frazioni e le aziende agricole o gli agriturismo sono difficili. Le imprese chiedono che le risorse straordinarie del sisma già stanziate per il ripristino della viabilità siano utilizzate anche per le frazioni più sperdute dove ci sono imprese agricole che fanno ricettività turistica e vendita diretta”. La giunta si è inoltre impegnata a far partecipare Coldiretti alle iniziative comunali e ad appoggiare le battaglie della categoria per tutelare la qualità del cibo, l’alimentazione salutare come, ad esempio, la petizione “Stop al cibo falso” per chiedere all’Unione Europea l’indicazione di origine su tutti i prodotti alimentari in vendita.
“Le istituzioni non possono abbandonare il territorio in un momento così difficile
come quello che stiamo vivendo a causa anche del terremoto”. Il sindaco di San
Severino Marche, Rosa Piermattei, fa sentire la propria voce, che si aggiunge a quella
di altri amministratori del territorio, a difesa dei lavoratori ma anche del servizio reso
fino ad oggi dall'agenzia Inps di Tolentino che dal 31 ottobre scorso risulta chiusa per
inagibilità della sede e trasferita presso la filiale provinciale di Macerata.
“Gli sportelli di Tolentino, con dodici unità di personale – sottolinea in una nota il
sindaco Piermattei – sono a servizio di un bacino d’utenza di circa 70mila persone
che va da Corridonia, a Pollenza, alla stessa San Severino, San Ginesio e arriva fino a
Sarnano. Il trasferimento improvviso degli uffici ha creato un ulteriore disagio ad una
popolazione già stremata dal continuo sisma. Insieme ad altri sindaci di questo
territorio chiedo, pertanto, al direttore regionale e a quello provicniale dell'Inps di
riattivare immediatamente, e senza indugi, una struttura capace di dare risposte in
materia pensionistica, erogare sussidi e aiuti per maternità, disoccupazione insieme a
servizi alle attività commerciali. Non credo – conclude il sindaco Piermattei – che si
possa approfittare dell’emergenza terremoto per chiudere definitivamente, e in
silenzio, l’agenzia Inps di Tolentino e di questo nostro territorio”.
“Sbattere in prima pagina delle falsità può creare un danno grave alla intera
collettività. Approfittare della situazione per lanciare messaggi non veritieri significa
fare dell’allarmismo e questo è veramente qualcosa di basso, anzi di bassissimo
profilo. Fino ad oggi abbiamo preferito il silenzio ma ora, per il rispetto di tutti,
replicheremo nelle sedi opportune chiedendo, a chi di dovere, di intervenire”.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha immediatamente scritto al
dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Padre Tacchi Venturi”, professor
Sandro Luciani, dopo la diffusione di notizie che definisce “non veritiere” in merito
al ritorno sui banchi degli alunni della scuola dell’infanzia e primaria “Luzio”.
“La risposta ufficiale – puntualizza il primo cittadino settempedano – parla di 20
richieste di trasferimento verso altra sede, pari al 3,7% del totale. O meglio, di 7
trasferimenti in altri istituti fuori città, vale a dire l’1,3%, e 13 redistribuzioni in altre
sedi di scuole comunali, ovvero il 2,4%. Per quanto riguarda i trasferimenti esterni in
altre scuole fuori città 6 domande hanno interessato la scuola primaria e 1 quella
dell’infanzia. Delle 13 domande presentate da genitori di alunni che sono stati
redistribuiti tra gli altri plessi settempedani, 8 hanno riguardato la scuola dell’infanzia
e 5 la primaria. Da quanto indicato dalla dirigenza scolastica emerge che, ad oggi,
solo l’1,3% degli alunni iscritti originariamente al plesso “Luzio”, vale a dire 536
alunni in totale, ha lasciato l’istituto per scuole in altri Comuni e che solo il 2,4% ha
chiesto di cambiare plesso. Nulla a che vedere – precisa il sindaco Piermattei – con le
45 domande di trasferimento di cui tutti noi oggi abbiamo letto sulla stampa. Un dato,
questo, assolutamente infondato. La legge professionale che regolamenta la
professione giornalistica dice che è preciso dovere di chi fa informazione accertare le
notizie, in questo caso i numeri dei trasferimenti degli alunni del “Luzio” in altre
sedi, prima di diffonderle. Evidentemente qui le cose non stanno così. Non so se tutto
ciò sia colpa di pressapochismo o se ci sia dietro una strategia politica. Quello che
chiedo a questo punto è però serietà e responsabilità. Procurare allarmi, diffondere
panico, sono azioni che fanno ravvisare ipotesi di reato. Le nostre scuole, lo
ribadiamo per l’ennesima volta, sono tutte agibili e questo ce lo hanno detto i tanti
tecnici che abbiamo interpellato mettendo la sicurezza avanti ad ogni nostro discorso.
Questa è l’assoluta trasparenza dell’Amministrazione comunale di San Severino
Marche. E personalmente sono voluta essere totalmente trasparente quando ho
deciso, sabato mattina, di incontrare due mamme che fino a poco prima stavano
tenendo un sit-in sotto al Comune insieme a una decina di mamme. Nessuno aveva
chiesto di poter incontrare il sindaco, per questo non parlerei di protesta come
Città di San Severino Marche erroneamente riportato da qualcuno. Comunque al mio arrivo in
ufficio non ho avuto alcun problema nel ricevere una delegazione che mi ha esposto alcune
perplessità.
Ho fornito la riposta dell’Amministrazione che, da sempre, è la stessa: dobbiamo
lavorare tutti per una scuola nuova, sicura e a portata di bambino”.