San Severino si sveglia con una triste notizia. Ad annunciarla è proprio il sindaco, Rosa Piermattei: “Stiamo vivendo le ore più dolorose in questo momento così difficile per tutti, ma mai mi sarei aspettata di dover dare la notizia del primo decesso per Coronavirus anche nella nostra città”.

Il primo cittadino si stringe così al dolore dei familiari di un pensionato di 70 anni, con patologie pregresse, deceduto ieri al Covid Hospital di Civitanova Marche, dove era stato ricoverato dopo essere risultato positivo al contagio ed essere stato trasferito qui dall’ospedale di Macerata.

"Era il caso più grave dei tre settempedani positivi al Covid-19 - si legge nella nota del Comune - , che diventano due, nell’elenco aggiornato proprio nelle scorse ore dal Gores regionale e inviato dalla Prefettura di Macerata al sindaco Piermattei".

"In città abbiamo anche 27 persone in quarantena - precisa Piermattei - . Il numero di queste ultime, fino a pochi giorni fa fermo a 17, è cresciuto considerevolmente ma non bisogna spaventarsi per questo numero perché in esso rientrano molti familiari di chi era in quarantena e molti concittadini, tra cui alcuni imprenditori, rientrati a casa da Paesi stranieri dove è arrivata, come in Italia, la pandemia. I nostri concittadini sono in isolamento domiciliare fiduciario e per alcuni la permanenza a casa scadrà proprio in queste ore. Per i due pazienti positivi, invece, non si è mai reso necessario il ricovero in una struttura ospedaliera ma sono state attivate, da parte dell’Asur, le procedure previste per l’assistenza sanitaria domiciliare. E’ veramente una giornata triste quella di oggi - commenta il primo cittadino settempedano ricordando ancora chi non ce l’ha fatta - Conoscevo la vittima, una persona stimata e molto ben voluta che si era data molto da fare nel volontariato e per la nostra comunità. Lascia in noi tutti, e nella sua famiglia, un caro e grande ricordo”.

GS
Anche San Severino ha i primi due casi di Coronavirus. Ad annunciarlo è il primo cittadino, Rosa Piermattei, ai microfoni di Radio C1...inBlu: "Abbiamo, questa mattina, ricevuto la comunicazione dalla Prefettura - dice - . Sono due i casi positivi nella nostra città. Si tratta di persone che sono a casa da diversi giorni e di conseguenza anche i loro familiari sono in isolamento fiduciario. In totale, oggi, in quarantena a San Severino abbiamo 14 persone.
Devo dire che ad oggi non sono molto preoccupata, perchè se i cittadini rispondono alle attenzioni che vengono richieste ce lo possiamo fare. Bisogna uscire il meno possibile da casa, evitare ogni tipo di assembramento. Capisco che le belle giornate appena passate ci invitavano ad uscire, ma non bisogna farlo. Noi abbiamo attivato il COC da giorni e anche due numeri di emergenza: uno attraverso la Protezione Civile per la consegna dei beni di prima necessità e l'altro per rispondere alle domande dei cittadini.
La Protezione Civile consegna le medicine agli anziani. La nostra disponibilità è massima - conclude - , ma chiedo di restare chiusi in casa".

Giulia Sancricca
Dopo l'ordinanza regionale anche i Comuni corrono ai ripari. A San Severino, l'invito dell’azienda pubblica dei servizi alla persona è di limitare le visite agli anziani ospiti della Casa di riposo “Lazzarelli” di San Severino Marche. La direzione, nei giorni scorsi, aveva già affisso cartelli che vietano invece categoricamente l’ingresso a tutti i soggetti che siano stati in visita, nelle ultime settimane, nelle zone più a rischio Covid-19.

“Abbiamo alzato il livello di guardia in una struttura che ospita soggetti anziani e fragili, i più colpiti da questa emergenza - sottolinea la presidente della struttura, Teresa Traversa -  Ai familiari dei nostri ospiti abbiamo chiesto di limitare un po’ le visite trovando subito grande comprensione visto il momento che tutti stiamo vivendo. Le nostre limitazioni e i nostri inviti sono un po’ più decisi per le persone che vengono da fuori e che non hanno magari un legame diretto con i nostri ospiti, è il caso di amici o conoscenti. A loro chiediamo proprio di evitare prudenzialmente l’ingresso in struttura fino a data da destinarsi. All’interno, comunque, le attività per i nostri ospiti si svolgono con la più assoluta normalità e senza disagi o disservizi di sorta”.

Intanto, nei vari piani del grande stabile che accoglie in tutto una novantina di persone, sono stati sistemati appositi dispenser in gel per la pulizia delle mani mentre i carrelli del personale di servizio e delle pulizie sono stati tutti dotati di specifici disinfettanti per superfici.

Anche ai fornitori esterni è stato raccomandato un percorso per evitare il contatto diretto con gli ospiti e con gran parte del personale che è stato invitato ad applicare le misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e invitato, qualora si ravvisino i primi sintomi di tosse o raffreddore, a restare a casa.

Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, tramite la presidenza e la direzione della struttura ha fatto sentire la vicinanza delle istituzioni agli ospiti della Casa di riposo in queste stesse ore cercando di tranquillizzarli.

GS

Intervalliva. Zura e Cruciani illustrano i passaggi che hanno portato al finanziamento di 98milioni di euro. I 5 Stelle di San Severino e Tolentino, con in testa Mauro Coltorti, rispondo: "Venerdì sera, nella riunione per discutere il progetto, sapendo che il progetto alternativo proposto dal Movimento costa molto di meno ed è tecnicamente inappuntabile, il sindaco Pezzanesi ha ribadito la necessità che i costi non lievitino, preoccupato che all’imbocco Nord della galleria c’è una frana (nel progetto presentato da Zura e Cruciani, ndr)". Per i grillini questo è un coup de téathre visto che fin ora il sindaco tolentinate si era detto assolutamente contrario al progetto alternativo. Poi una critica a quanto affermato nel corso della conferenza dall'ingegnere Cruciani: "Abbiamo appreso che se in Italia si dovesse stare attenti ai rischi idrogeologici non si costruirebbe più nulla. Capito? Il messaggio è chiaro: tanti saluti alla sicurezza, l’importante è che si costruisca dove, come e quando lo dice lui. In pieno stile centrodestra italiano. E invece no - incalza Coltorti -. Qui c’è un progetto più sicuro e meno costoso che potrebbe essere preso in considerazione, ma che per mere questioni di tifoseria politica e di chissà quali interessi economici non lo è". Secondo Coltorti il progetto attualmente finanziato non prevederebbe gli interventi di bonifica della grande frana sopracitata, che farebbe comunque lievitare i costi oltre la disponibilità finanziaria.
"Il progetto messo in campo da noi costa la metà - dice - anche prevedendo un aumento dei costi di progetto si rimarrebbe comunque all'interno del budget a disposizione. Inoltre per la procedura di Valutazione di impatto ambientale si devono individuare eventuali soluzioni alternative, che se sono già note, andrebbero certamente valutate fin da subito. Se il nuovo progetto è migliore credo il CIPE non avrà alcun problema ad approvarlo, al contrario di quanto va sostenendo Zura Puntaroni della Lega. D’altra parte, se la Corte dei Conti comprende che c'è una soluzione tecnica che costa la metà, difficilmente si girerebbe dall’altra parte. Infine, da presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato è mio dovere guardare a qualsiasi opera infrastrutturale che riguardi l’Italia, da Ragusa salendo fino a Bolzano. L’intervalliva serve - conclude - e lavoreremo perché prevalga un progetto che è indubbiamente migliore di quello pensato in origine”.

g.g.

Intervalliva San Severino-Tolentino: ieri sera l'assemblea per illustrare il finanziamento e i relativi passaggi che negli anni si sono succeduti con l'ingegnere Michele Cruciani e il consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni. L'incontro è stato una sorta di risposta alla proposta alternativa che nei giorni scorsi hanno presentato i gruppi del Movimento 5 Stelle di San Severino e Tolentino con l'appoggio del senatore Mauro Coltorti e del professore dell'Università Politecnica delle Marche Maurizio Boccia. 
L'idea dei grillini, va ricordato, ricalca di fatto un progetto degli anni '90, con alcune accortezze curate dall'architetto comunale Ballini, fatto realizzare all'epoca dalla Provincia di Macerata e bocciato da Anas.
"Questo è autolesionismo - ha commentato Michele Cruciani -. Calare così, dall'alto, una proposta, per quanto ragionevole o tecnicamente congrua, non è mai opportuno. Qui non c’è un progetto 'nostro', mio e di Zura-Puntaroni, ma di una comunità che negli anni ha condiviso un’opera affrontando tutta la scala gerarchica, dalle comunità locali, agli enti, alla Regione per arrivare poi al finanziamento del CIPE. Rimettere in discussione tutto questo percorso non è che sia impossibile ma bisogna farlo da principio, quindi mi domando che senso abbia, oggi, ridiscutere di tutto, su un progetto (quello degli anni '90) che tra l’altro il comune di Tolentino non condivide e non ha mai condiviso. O è una scusa per bloccare l’opera oppure è dilettantismo allo stato puro oltre che autolesionismo. Altro non vedo".
Nel corso dell'assemblea, a cui ha preso parte l'amministrazione di San Severino con diversi assessori, patrocinata dal Comune di Tolentino e con la presenza anche degli onorevoli Tullio Patassini e Giuliano Pazzaglini, della Lega, sono stati illustrati i passaggi fondamentali e le date principali che hanno poi portato al finanziamento. Agli astanti è stata consegnata anche una cartellina con all'interno una lunga 'memoria' del consigliere regionale Zura-Puntaroni in cui si ripercorre pedissequamente, data per data, anno dopo anno, la storia per intero: incontri, ministri che si sono succeduti, sottosegretari, dirigenti di Anas e Quadrilatero. 
"Le date simboliche - ha spiegato Cruciani - sono cinque: la prima è il 18 giugno 2010 che coincide con un convegno pubblico dell'associazione di San Severino 'I Borghi' che denunciò lo stato di abbandono del progetto della bretella (di cui si parlava da circa 20 anni, ndr). Da lì sono trascorsi 5 anni di duro lavoro solo per creare una condizione che consentisse di realizzare questo collegamento. La seconda data è il 31 luglio 2015: 'una giornata storica per il nostro territorio'.  Queste furono le parole del sindaco Cesare Martini con cui presentò il protocollo d’intesa tra i Comuni di Tolentino e San Severino, la Camera di Commercio e Unicam, per lavorare su un percorso condiviso". Da quel giorno sono trascorsi altri due anni, i cui passaggi precisi sono raccontati nello scritto di Zura-Puntaroni, fino ad arrivare al 7 luglio 2017. Il sisma aveva distrutto i territori, compreso San Severino, e quindi era stata percepita la necessità di spingere ancora di più sul progetto per far rinascere una zona abbandonata da anni: "Quel giorno la Regione recepì e promosse, tramite delibera - ha raccontato ancora l'ingegnere - la sottoscrizione di un nuovo protocollo d'intesa tra la Regione, la Provincia e i due Comuni per condividere il valore strategico dell’opera, il corridoio di intervento e le modalità di sviluppo della progettazione dell’opera. Aver costruito questa condivisione e presentarsi con i relativi documenti al Governo ci ha consentito di poter accedere al finanziamento: il 22 dicembre 2017, il Cipe inserì l’opera nell’elenco delle infrastrutture da finanziare con il Fondo Sviluppo e Coesione, disponendo il primo finanziamento di 10 milioni di euro per la realizzazione degli svincoli; il 24 luglio 2019, nell’aggiornamento del contratto di programma di Anas, l’opera venne finanziata dal Cipe per altri 88.3 milioni per il tracciato intero". Secondo i dati illustrati da Cruciani, la mancanza di questo importante collegamento, ha fatto sì che San Severino perdesse un terzo della propria popolazione, passando da 18mila abitanti nel 1921, a circa 12mila nel 2020. Dall'altra parte, Tolentino che è servita da collegamenti infrastrutturali, ha quasi raddoppiato la popolazione. "
La viabilità determina lo sviluppo del territorio quindi è un’urgenza. Lo studio del ’90, promosso all'epoca dalla Provincia e sviluppato da tecnici locali propone il collegamento più vicino alla superstrada, arrivando a Tolentino ovest (Le Grazie). L’Anas lo rigettò perché non c’era stata condivisione e se per San Severino era fondamentale, a Tolentino non interessava". Poi la Quadrilatero realizzò un altro progetto che però non passava per il territorio di San Severino ma per Pollenza, che non voleva la strada, per sbucare a Passo di Treia: "La logica - ha precisato Cruciani - teneva in considerazione una futura estensione della zone industriale di Taccoli. Ma non era nel territorio di San Severino, a Tolentino non interessava perché aveva il suo collegamento con la SS77, quindi anche questa finì nel dimenticatoio benché già progettata. Noi - ha proseguito - abbiamo quindi cercato di capire quale tipo di opera potesse essere condivisa, trovando un corridoio fra i due Comuni: l’unico che anche Tolentino condivideva era quello che usavano già le infrastrutture esistenti, cioè la ferrovia e la strada attuale. Tra l’altro se in quello stesso corridoio ci sono passati 100 anni fa, penso che possiamo farlo anche ora. Quando sento parlare di cose alternative, vorrei sapere dove erano tutti quando si è discusso di questo. Non lo abbiamo fatto sotto traccia, è stato fatto con atti pubblici divulgati anche sulla stampa. Oggi il Cipe ha finanziato l'opera vincolando 10 milioni alla realizzazione degli svincoli lato Tolentino e lato San Severino e i restanti per quella strada condivisa da tutti".
g.g. 


"Gli amministratori della sanità fanno quello che vogliono e lo fanno male. Questa volta hanno deciso di penalizzare i nostri medici migliori ed è inaccettabile. Che titoli hanno queste persone per decidere di sanità? Uno è un commercialista (il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, ndr) e l'altro è un insegnante di matematica alle medie (il governatore Luca Ceriscioli, ndr). Le persone devono sapere che con la determina 742 anche i medici saranno penalizzati e rischiano di essere trasferiti".
Non l'ha proprio digerita, Marco Marchetti, medico in pensione e presidente del comitato per la difesa dell'ospedale di San Severino, la determina 742 del 31 dicembre con la quale i reparti di oncologia, hospice e radiologia vengono declassati da unità semplici dipartimentali a unità semplici. A suo avviso, e i presenti alla riunione di ieri sera sono stati d'accordo, è necessario informare la popolazione della penalizzazione che in questo modo dovrebbero subire i medici che operano in quei reparti. Due nomi, ieri sera, sono stati fatti a titolo esemplificativo: "La dotoressa Benedetta Ferretti, di oncologia, lavora dalla mattina alla sera - incalza - ed è stata penalizzata, proprio lei che è una fra le più ligie al dovere, più preparate e più benvolute. Lo stesso discorso vale per Sergio Giorgetti, dell'Hospice. Tutti, in un modo o nell'altro, siamo passati per i loro reparti o li abbiamo conosciuti e tutti sappiamo quanto siano professionali. Le persone devono sapere che con questa determina, da un momento all'altro, possono essere trasferiti a Macerata".
Dalla riunione del comitato è emersa la volontò di organizzare una assemblea di protesta ma al contempo di solidarietà verso questi professionisti che tengono in vita i loro reparti dando tutti se stessi. La data individuata dovrebbe essere quella del 29 febbraio e la parola sarà data ai cittadini. "I sindaci saranno invitati e potranno partecipare - ha detto il vicepresidente Marco Massei - ma saranno i cittadini a parlare questa volta e le istituzioni dovranno ascoltare".
Nel corso della riunione è stato espresso anche dissenso e disappunto da tutti per come è stato gestito il consiglio comunale aperto del 30 gennaio: "Non solo non è stato permesso ai cittadini di parlare ma anzi, è stata il sindaco stesso, per il tramite del presidente del consiglio, a imbavagliare chi ha tentato di prendere la parola addirittura facendo intervenire la polizia locale. E' stato uno schiaffo a tutta la cittadinanza. E poi, è stata un'occasione persa. Doveva essere fatto firmare a tutti i sindaci presenti un documento per chiedere l'immediato ritiro della determina e fatto approvare dal consiglio".


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(Marco Massei)

A tirare le somme è stato Massei che ha quindi sottolineato di nuovo come la determina 742 "non solo penalizza i cittadini ma anche i medici che vengono letteralmente umiliati dopo aver dato tutta la vita per il lavoro. Va fatto sapere a tutti che la Ferretti o gli altri, corrono il rischio di essere trasferiti a Macerata. Gli stanno dando il benservito". Poi ha ricordato un dettaglio non da poco che riguarda il punto nascite settempedano ormai chiuso dal 2016: "Mi corre l'obbligo di ricordare che è stato chiuso senza che il Tar si pronunciasse nel merito come stabilito dal Consiglio di Stato. Non c'è mai stata udienza, giace su un binario morto da tre anni probabilmente per pressioni politiche. In tal proposito, si può fare istanza di sollecito e paradossalmente potrebbe ancora essere accolto (anche in considerazione della legge nazionale che regola la gestione dei punti nascita. Il decreto Balduzzi infatti stabiliva che per le zone montane potevano restare attivi i punti nascita con più di 500 parti all'anno, soglia che San Severino superava ampiamente, ndr). Pensate che razza vergogna".
E infine un invito all'amministrazione di San Severino: "Non è possibile che si lotti contro Camerino, come purtroppo ci giunge voce. Il nostro non è ridotto a ospedale di comunità solo grazie al fatto che siamo ospedale di Camerino-San Severino. Lottare contro - conclude - significa fare una lotta fratricida".

g.g. 

 


Una sorpresa praticamente al fotofinish. Dopo anni in cui si è parlato del progetto dell'ingegnere Michele Cruciani e del consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni, che ha ottenuto anche un finanziamento dal Cipe di 90 milioni diversi mesi fa, spunta una nuova proposta targata Movimento 5 Stelle. A presentarla i gruppi di San Severino e Tolentino con il prezioso contributo del professore ordinario dell'Università Politecnica delle Marche, Maurizio Bocci, specializzato in infrastrutture, e dell'architetto Giuseppe Ballini. 

Quanto accaduto è così riassumibile: il Cipe ha stanziato 90 milioni per il progetto di Zura ma i grillini sono da poco subentrati con una alternativa che almeno a livello economico (ma non solo) sarebbe molto più vantaggiosa. 

"Il tracciato previsto dall’accordo di programma (cioè quello proposto dal consigliere regionale Zura-Puntaroni, ndr)  tra i comuni, la Provincia e la Regione inizia ad est di San Severino. Chi viene dalla SR 502 Cingoli o dalle zone ad ovest dell’Ospedale di San Severino - si legge in una nota di Mauro Coltorti, presidente della commissione Infrastrutture del Senato e dei consiglieri locali del M5S - dovrebbe percorrere la 361 Settempedana sino alla zona industriale Taccoli e una bretella sino all’inizio della variante. Dopo un lungo rettilineo ed un'ampia curva, una galleria permette di superare il crinale e raggiungere la periferia di Tolentino  su una rotatoria “urbana”, per poi proseguire con una seconda galleria verso la vecchia SP 127 ad ovest di Tolentino. Un viadotto ed uno svincolo consentono infine il raccordo con la SS77. Il costo di questa opera - si legge ancora - sarebbe di circa 100-120 milioni. All’imbocco nord della galleria è però presente una grande frana la cui bonifica comporterebbe un netto aumento dei costi e la seconda galleria si sviluppa al di sotto di abitazioni la cui stabilità potrebbe essere compromessa". I gruppi 5 Stelle di San Severino e Tolentino hanno inviato alla Commissione Infrastrutture del Senato un progetto ANAS degli anni ’90, rivisitato dall’Architetto Ballini. L’intervalliva inizierebbe all’incrocio della 361 con la 502, attraverserebbe la SP 127 per poi dirigersi verso sud sottopassando in galleria il valico di Cusiano, proseguendo sino allo svincolo di Tolentino ovest sulla SS77. Il costo sarebbe di circa 60 milioni, cioè almeno la metà rispetto all'altro progetto. Inoltre il tracciato sarebbe più corto e meno pendente, comporterebbe la realizzazione di una sola galleria e non rischierebbe di incappare in movimenti franosi. "Il raccordo sulla SS77 sarebbe diretto grazie allo svincolo già esistente - sostengono Coltorti e i consiglieri grillini - e il traffico sulla Settempedana sarebbe ridotto. Il costo complessivo sarebbe nettamente inferiore". Il nuovo tracciato è stato già inviato alla Quadrilatero ed all’ANAS. Con il Prof.Bocci, che sostiene il nuovo progetto, sono stati incontrati il presidente della Provincia e il sindaco di San Severino. "Purtroppo il Sindaco di Tolentino non ha voluto neppure visionare il nuovo progetto. Non si vuole rallentare l’opera - concludono - ma ai fini di una scelta è obbligatorio trovare le migliori soluzioni. E’ inoltre indispensabile che si informi la cittadinanza".

g.g.

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Annuncia la partecipazione al consiglio comunale urgente convocato dal sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, ma anche un sit-in di protesta ad Ancona. È Giovanna Capodarca Agostinelli, presidente provinciale del comitato pro ospedali unici e vicepresidente regionale. 

“La volontà di protestare c’è sempre stata - racconta - e dalla costituzione del comitato regionale pian piano siamo cresciuti arrivando a contare 25 comitati che vanno da Ascoli a Pesaro. Ci sono anche quelli montani ovviamente. È come se si volesse dividere il mare dalla montagna ed è una cosa atroce, e oltretutto, chi è sulla costa è ritenuto privilegiato ma nella realtà vuole combattere insieme alla montagna per mantenere gli ospedali e per far sì che tutto resti come è. Solo così si può offrire un servizio veramente capillare accessibile a tutti, specie agli abitanti di quelle zone che sono già disastrate”. Peraltro, secondo la presidente, chiusure e tagli alle strutture dell’entroterra provocheranno un sovraffollamento in quelle della costa provocando una evidente difficoltà nella gestione delle richieste. 

E proprio a proposito di questo, il comitato provinciale sarà presente  dopodomani a San Severino per assistere all consiglio comunale indetto urgentemente dal primo cittadino a seguito della determina 742 dell’ultimo dell’anno: “E’ un atto scellerato, per non dire di peggio. Purtroppo ora è toccato all’ospedale di San Severino ma succederà anche agli altri. Nelle determine dell’Asur sono stati cambiati due vocaboli e questo la dice lunga. Prima si parlava di ‘area interna’ significando che i presidi erano riconosciuti come ospedale. Ora - spiega - si parla di ‘area vasta montana’ che sarà accorpata all’ospedale unico. E noi ci battiamo affinché non venga costruito. Questa dicitura permette anche di chiudere dei reparti ed è una cosa molto grave che sarà riproposta a tutta la Regione. Per questo - incalza - il primo atto che oggi colpisce San Severino ha fatto saltare sulla sedia noi comitati. Non è altro che l’anticipo di ciò che faranno dappertutto in un prossimo futuro”.

A San Severino parteciperà il comitato provinciale ma pare abbia aderito anche il sindaco di Civitanova, proprio a testimoniare che la battaglia sta assumendo un unico e comune obiettivo. 

“Finalmente i primi cittadini hanno capito che loro sono i responsabili della salute dei cittadini e che non possono appoggiare scelte così scellerate. Sappiamo che è stato invitato anche il governatore Ceriscioli - conclude - ma fin ora è sempre stato latitante. Eppure noi vogliamo parlare con serenità, chiediamo chiarimenti laddove non ci sono e dove c’è un atteggiamento fumoso”.

Il consiglio comunale a San Severino è in programma giovedì dalle 21 al Cinema Teatro Italia mentre il sit-in ad Ancona è previsto per il 4 febbraio dalle 10 nei pressi di Palazzo Leopardi, in via Tiziano 44.
L'obiettivo è quello di manifestare contro il nuovo piano sanitario regionale, la determina 742 che ha interessato l'ospedale settempedano, altre determine del 31 dicembre che "colpiscono servizi alle persone disabili", la sanità privata, e a favore pertanto di uba "sanità pubblica policentrica, equam universale e accessibile a tutti".
g.g.





Declassamento dei reparti dell'ospedale di San Severino. Il sindaco Rosa Piermattei chiama a raccolta i colleghi primi cittadini in un consiglio comunale urgente, ma non solo. L'assise si riunirà giovedì 30 alle 21 al Cinema Teatro Italia e discuterà di un unico punto all'ordine del giorno, ovvero la "nefasta determina 742" emanata dall'Asur Marche poco prima dello scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. 
Si ricorda che chiunque può assistere ai consigli comunali, tanto più se il tema riguarda un diritto sancito dalla Costituzione, quello alla salute. 
Dopo aver avviato la campagna di comunicazione serrata per denunciare l'atto dell'Asur, con il quale tre reparti del Bartolomeo Eustachio sono stati declassati da unità semplici dipartimentali a unità semplici, questa è solo un'altra delle iniziative di "protesta" della Piermattei che trova inaccettabile il silenzio dell'autrice della determina, il direttore generale Asur, Nadia Storti, e il presidente nonché assessore regionale alla sanità, Luca Ceriscioli. Da parte loro nessun commento, soltanto un piccolissimo ma insufficiente gesto, secondo il primo cittadino, vale a dire la sospensione della determina.

Al consiglio comunale sono stati invitati i sindaci delle aree interne, i parlamentari maceratesi ma anche lo stesso Ceriscioli, i direttori Storti e Maccioni che sono chiamati a fornire risposte e spiegazioni. 
Mi domando - commenta il sindaco - come sia possibile restare in silenzio quando una comunità che sta ancora vivendo il dramma del terremoto le chiede spiegazioni per un atto compiuto sotto la sua presidenza e del quale lei, di fatto, si trova a condividere a pieno titolo tutte le responsabilità”.

g.g.






Non è affatto un capitolo chiuso quello dell'ospedale di San Severino. Prosegue battagliera, infatti, la sindaca: “La nostra azione di denuncia e di protesta continuerà a oltranza - ha detto - . Metteremo in atto tutte le azioni possibili nell’ambito della correttezza istituzionale e di quanto consentito dalla Costituzione, forti dell’appoggio di molti, sino a quando la nefasta Determina 742 della direzione Asur Marche non sarà ritirata. Ci dovranno mettere nero su bianco che le strutture dipartimentali di Radiologia, Hospice e Oncologia rimarranno così come sono attualmente con i loro responsabili”.

Rosa Piermattei, continua la sua battaglia, insieme a tutta l’amministrazione comunale, “contro un atto che - dice - è immotivato e irresponsabile. Avere sospeso la Determina 742, pur rappresentando un gesto di attenzione e di buona volontà da parte della direzione generale dell’Asur nei confronti della struttura ospedaliera di San Severino Marche, non può essere in nessun modo la soluzione del problema che rimane tutto intero così come si è presentato fin da subito".

Non bastano, quindi, secondo la prima cittadina, le ultime decisioni messe in atto dall'Asur: "Quello preso, infatti, è solo un parziale ripensamento che, ancora di più, focalizza l’attenzione su quella che è una vera e propria ingiustizia perpetrata ai danni di chi si riteneva non dovesse reagire in quanto ritenuta parte confinata lontano dagli ambiti decisionali “che contano” e, soprattutto, ignara dei tecnicismi da chi amministra la sanità. Questo non corrisponde alla realtà - aggiunge - in quanto da più parti mi è stata segnalata la volontà di colpire l’ospedale di San Severino Marche, favorendo di conseguenza l'espansione di altri a nostro danno. A questo piano giustamente, e non lo dico solo da sindaco - conclude Piermattei - mi sono opposto. Ora più che mai, e con forza, torno a chiedere il ritiro della nefasta Determina 742”.

GS

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