Commozione e cordoglio a Camerino per la scomparsa dell'avvocato Giovanni Gaeta. La città perde un'altra illustre personalità. Il decesso è avvenuto questa mattina .   
Nato a Matera, Giovanni Gaeta era approdato, giovanissimo, con la famiglia a Camerino, dove il padre Giuseppe era stato chiamato a rivestire l’incarico di ispettore scolastico.
Qui si laureò in giurisprudenza e iniziò una brillante carriera di avvocato, prima presso lo studio dell’avv. Giuseppe Sartori, quindi in autonomia. Ben presto il suo studio crebbe acquisendo clientela anche importante e divenendo così uno dei primi di Camerino.
Negli anni Novanta Giovanni Gaeta fu anche presidente dell’ordine degli avvocati, che allora era collegato all’esistenza del tribunale. Oltre alla professione, fu attivo nel mondo della politica e dell’amministrazione come aderente al Partito repubblicano italiano, che a Camerino godeva di soglie importanti di elettorato.
Nel 1975 fu eletto per la prima volta consigliere provinciale nelle elezioni del 15 giugno; per tutto il quinquennio successivo fu anche assessore ai lavori pubblici e vice presidente della provincia; nel giugno 1980 fu rieletto consigliere ed entrò ancora a far parte della giunta, dimettendosi tuttavia nel dicembre 1981.
Essendo infatti anche consigliere comunale a Camerino, nel novembre 1981 era stato eletto sindaco “in corso di legislatura” a capo di una giunta che metteva all’opposizione la Dc dopo quasi tre decenni di ininterrotto governo cittadino. L’esperienza ebbe termine nel 1985, allorquando venne eletto sindaco l’avvocato Emanuele Grifantini.

Dal 1990 al 1993 rivestì l’incarico di vice sindaco di una giunta che vedeva a capo lo stesso Grifantini e in tale veste, il 18 marzo 1991, si recò a salutare con la fascia tricolore, in una piazza del Popolo gremita fino all’inverosimile, papa Giovanni Paolo II in visita a Sanseverino Marche prima di recarsi a Camerino. Cessata nel 1995 l’esperienza comunale, continuò a occuparsi di politica con il distacco che ormai gli consentiva l’esperienza accumulata e l’affievolirsi del calore della passione immediata. Ha continuato a coltivare la professione forense praticamente fino all’ultimo, affiancato dai suoi figli Giuseppe e Rosella. Problemi di salute lo hanno assalito non più tardi di due o tre mesi fa. Lunedì 23 maggio si è dovuto arrendere alla forza della malattia lasciando nel dolore della perdita la sua gentile consorte Nanda, i figli Giuseppe e Rosella, la nuora e gli adorati nipoti. 
I funerali si svolgeranno domani, martedì 24 maggio alle ore 15.30 nella basilica di San Venanzio. 
Con un lungo comunicato stampa che riportiamo integralmente, l'ex sindaco di Camerino Sandro Sborgia replica alle ultime dichiarazioni degli ex consiglieri Fanelli, Pennesi, Sartori. 

«Apprendo dagli organi di stampa che i tre dimissionari avrebbero reso nota “la verità” dei fatti che avrebbero portato alla congiura della notte del 29 gennaio scorso, quando unitamente alla minoranza consiliare hanno rassegnato le dimissioni in massa alla presenza di un notaio che ne ha autenticato le firme. Un’altra verità, dunque, rispetto a quella comunicata all’indomani delle dimissioni, così come diverse furono le verità a giustificazione della costituzione del gruppo consiliare “per Camerino”. Sembra di vedere un navigatore satellitare impazzito che a ogni errore di percorso, procede al ricalcolo del tragitto.

Avrebbero lamentato un problema di “mancanza di democrazia” nell’adozione di scelte “profondamente sbagliate e persino dannose”, di cui la più grave avrebbe riguardato il progetto di ricostruzione.

La dichiarazione non poteva che provenire dall’ex assessore ai lavori pubblici e urbanistica Marco Fanelli, lo stesso che appena insediato ebbe a dire che non era il caso di concentrare tutti gli sforzi sulla ricostruzione della città, in quanto ci sarebbero voluti almeno trent’anni prima di rivederla!! Colui che criticava tutto l’impegno che altri consiglieri profondevano per la ripresa degli interventi di messa in sicurezza degli immobili del centro storico, ritenuti una perdita di tempo; lo stesso che non fu presente alla riapertura del centro storico. Stiamo parlando dell’assessore che non ha mai partecipato a una sola riunione sulla ricostruzione; sulla predisposizione del Programma Straordinario così come alla predisposizione dell’Ordinanza Camerino (una delle prime Ordinanze emesse dal Commissario Legnini) attraverso la quale furono stanziati quasi 20 milioni di euro per il restauro degli immobili pubblici considerati strategici per la ripresa della Città (comune - teatro, rocca borgesca, banca marche, parcheggio meccanizzato ecc.). A tal proposito intervenne per dichiarare che non si poteva dar loro priorità di esecuzione perché il personale dell’Ufficio Tecnico aveva già troppo lavoro da fare!! Come a dire che avevamo perso tempo. Parallelamente però pubblicava sui social commenti stratosferici sul grande risultato raggiunto!! Quando si dice la coerenza!!! Si tratta dello stesso assessore che mal sopportava la presenza del Sindaco e di altri consiglieri lavorare all’interno dell’Ufficio Tecnico perché ne compromettevano il ruolo di protagonista, senza comprendere che l’autorevolezza è una qualità che si conquista con la competenza, l’esempio, la dedizione, lo studio, il sacrificio, il duro lavoro e la passione e soprattutto con quella qualità umana che ogni individuo dovrebbe avere nell’approcciarsi a situazioni nuove di cui poco o nulla conosce: l’UMILTA’. Un assessore che ha brillato esclusivamente per la sua assenza: che non si è mai occupato di un piano di manutenzione delle strade o del verde pubblico; che non ha mai avuto contezza né di quali fossero i lavori da fare, né di quale fosse lo stato di avanzamento di quelli in corso. Un assessore che non si è mai occupato di risolvere situazioni tanto urgenti quanto delicate: vedasi la risoluzione di un grave problema sanitario pendente da anni, nella zona denominata “fosso dello scarico” alla quale dovetti provvedere in prima persona; l’avvio dei lavori di rifacimento del manto stradale della frazione Mecciano - Mergnano, per i quali è dovuto intervenire il Sindaco una volta constatata la situazione di grave e colpevole ritardo, imponendo all’ufficio di procedere con la massima urgenza, giustificandosi poi con gli abitanti giustamente indignati; i lavori per la sistemazione della strada che dalla località Le Calvie conduce all’Ospedale e per quella che dalla località “I Ponti” conduce alla frazione Canepina di cui, però, non ha mancato di comunicare alla stampa l’imminente avvio. Un assessore che ebbe persino il coraggio di risentirsi perché erano stati eseguiti lavori di pulizia della cinta muraria cittadina a sua insaputa; l’assessore che incaricato di provvedere alla possibilità di installare un chiosco ai giardini della Rocca Borgesca disse che non si sarebbe mai potuto fare. I fatti hanno poi dimostrato il contrario e non certo per merito suo. Per non parlare della necessità di seguire le opere necessarie al campus universitario per i quali, su richiesta dell’università, dovetti intervenire direttamente con il Genio Civile a risolvere una situazione che il nostro assessore ai lavori pubblici era stato incapace di superare. Diverse furono le occasioni di dissenso nei confronti del Sindaco che aveva proposto e poi sottoscritto la convenzione con la nostra Università per la cessione dell’immobile “Rotary Palace” di via Madonna delle Carceri, da utilizzare per la creazione di un avanzatissimo laboratorio di prove sui materiali che la Città rischiava di perdere in favore di quella di Ascoli se non avessimo provveduto in tempo. Le proteste e le urla dell’assessore alla cultura quando il Sindaco, per evitare la chiusura dell’Archivio di Stato, prima trasferì presso quella sede una unità di personale del comune e poi, una volta in pensione l’ultimo dipendente dell’Archivio, dispose l’impiego di tre unità di personale percettore del reddito di cittadinanza. Grazie a quelle scelte, la sezione dell’archivio di Stato di Camerino è una delle pochissime sezioni italiane ancora rimaste aperte. Lo stesso dicasi per lo spostamento della Biblioteca “Valentiniana” della quale né l’assessore ai lavori pubblici né tantomeno la signora Assessora alla cultura si sono mai interessati. Al contrario, la giudicarono impossibile senza il ricorso a ditte esterne il cui impiego avrebbe comportato l’impegno di ingentissime risorse (qualche centinaia di migliaia di euro) di cui il comune non disponeva. Poco importa se si tratta di denaro pubblico derivante dai tributi dei contribuenti. Per non parlare dell’impegno riguardo il settore Istruzione, completamente dimenticato sia dall’assessore alla cultura, titolare della delega, che di quello ai lavori pubblici per gli interventi di manutenzione delle strutture. Basta leggere le cose fatte dalla roboante assessora, pubblicate sui social in queste ore. Non una sola parola riferita alla scuola, semplicemente perché della scuola, dei ragazzi e delle famiglie non è mai importato nulla nonostante i gravissimi disagi giovanili più volte segnalati. Ad accorrere sempre e solo Sindaco e altri amministratori. E questo evidentemente dava fastidio.

Riguardo i rapporti che avremmo dovuto avere con le altre istituzioni locali e in particolare con l’Università e la Diocesi, veniva sollecitata da entrambi gli assessori dimissionari, la necessità di tenere una linea tutt’altro che conciliante. Una visione miope e infantile del modo di amministrare una Città complessa quale la nostra.

Quelle riferite sono solo alcune delle vicende vissute. Ve ne sarebbero molte altre che evitiamo di raccontare per quel senso di pudore che ancora rimane.

Il Sindaco non si sottrae alle critiche rivolte al suo modo di fare politica o di gestire l’attività amministrativa. Ha preso posizioni forti nei confronti di quanti minacciavano la stabilità e la permanenza di servizi essenziali della città. Ammette di non essere stato affatto tenero con le amministrazioni regionali che si sono alternate a riprova di non aver mai privilegiato il colore politico dell’amministrazione di turno. Ha sempre ritenuto che fosse suo preciso dovere proteggere i servizi esistenti e possibilmente potenziarli. Rivendica le battaglie fatte in nome della preservazione dell’Ospedale di Camerino verso cui la passata amministrazione aveva palesato tutto il suo disinteresse; per l’allargamento dell’Unione Montana contro i soprusi di quanti hanno un concetto distorto della partecipazione e temuto per la messa in pericolo dei loro miseri interessi; per scongiurare il concreto rischio per la nostra Città di ospitare una discarica di rifiuti. Sarebbe la fine per il nostro territorio. Erano in gioco interessi importantissimi ed era preciso dovere del Sindaco difenderli, ad ogni costo, anche a rischio di procurarsi qualche inevitabile inimicizia. Rifarei ogni cosa!

Riguardo i comportamenti dittatoriali che avrebbe tenuto nell’ambito dei rapporti interni alla maggioranza, non si può non rilevare come quelle accuse piuttosto che colpire la persona del Sindaco, offendono la dignità degli altri consiglieri. Nessuno può essere portato a credere, infatti, che personalità del calibro dei consiglieri Ortenzi, Marassi, Sfascia, Jajani e Ortolani fossero manipolabili, incapaci di ragionare con la loro testa, terrorizzati e sottomessi al carattere autoritario e dittatoriale del Sindaco. I tre consiglieri dimissionari probabilmente pensavano di avere a che fare con un burattino, inesperto di fatti amministrativi e manovrabile a loro piacimento. Immagino si siano accorti immediatamente di aver fatto male i conti.

Tengo a precisare, per parte mia, di aver sempre operato con estrema trasparenza e correttezza. Mai mi sono rivolto ai consiglieri Pasqui e Lucarelli per proporre accordi inconfessabili. Quantomeno bizzarro che a insinuare la possibilità di un possibile dialogo con la minoranza siano gli stessi che per mesi hanno tramato per abbattere l’amministrazione. Si tratta dei tre consiglieri che hanno tentato di imporre al Sindaco la convocazione del consiglio comunale per l’adozione di una variante al PRG il cui iter per l’approvazione, è bene ricordarlo, ebbe inizio con l’amministrazione Pasqui. A proporla, questa volta, l’assessore Fanelli, lo stesso che si dichiarava contrario a un ulteriore consumo di suolo quando si trattava di realizzare alloggi di edilizia popolare, ma evidentemente favorevole se il sacrificio fosse utile al soddisfacimento di una richiesta proveniente da un privato. Peccato però che l’istruttoria per l’adozione di quella “piccola variante”, giudicata contraria all’interesse generale anche dal resto della compagine amministrativa, evidenziava numerose lacune e criticità di ordine tecnico e giuridico, i cui esiti sono stati comunicati ai tre proponenti con l’invito a ritirare la richiesta. Accade che nel pomeriggio del venerdì 28 gennaio, a poche ore dall’appuntamento con la minoranza, Fanelli, Sartori e Pennesi, valutate le pesanti osservazioni sulla vicenda, decidono di ritirarsi in buon ordine e trasmettono una nota diretta al Sindaco con la quale viene chiesto di “sospendere” l’istanza di convocazione del consiglio comunale per l’adozione della variante al PRG. Di li a qualche ora si ritroveranno insieme a Pasqui & c. per sottoscrivere l’atto di dimissioni che non permetterà più alcuna convocazione di alcun consiglio comunale.

Un profondo senso di compassione attraversa la mia anima al pensiero di vedere i tre consiglieri di maggioranza, nel cuore della notte, all’interno di uno studio commerciale, in una fredda sera d’inverno, sottoscrivere quello sciagurato documento con il quale hanno decretato la morte dell’amministrazione comunale e con essa il tradimento della volontà popolare.

Oggi l’amministrazione della Città è affidata ad un Commissario Prefettizio che di solito viene chiamato ad assumere le funzioni di direzione in momenti drammatici e tragici della vita amministrativa di una comunità. Ma nel nostro caso è diverso: questo è amore».



Sandro Sborgia
Lo slancio alla ripartenza di tutto il Paese e il segnale di vero inizio della ricostruzione, arriva dalla visita del Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini per la prima volta a Camerino."Una finestra sulla ricostruzione" la battuta finale, suggerita dalla visione del suggestivo panorama che, dal portico del palazzo arcivescovile, si apre sulla vallata e sui monti.

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Uno splendido sole ad incorniciare l’avvio della fase Due dell’emergenza e la ripartenza dei cantieri del cratere, dalla città che ha la zona rossa più estesa: simbolico e illuminante il fatto che il 4 maggio 2020, il Commissario Legnini abbia voluto essere nella città ducale. Ad accoglierlo il sindaco Sandro Sborgia,con gli assessori Stefano Sfascia e Marco Fanelli, il consigliere delegato alla ricostruzione Luca Marassi, presenti il prefetto di Macerata Iolanda Rolli, il Rettore di Unicam Claudio Pettinari e il prorettore vicario Graziano Leoni, l’arcivescovo Francesco Massara, il Direttore dell'USR Cesare Spuri. Dapprima l'incontro in rettorato poi in piazza Cavour. Un tono informale per un incontro che imprime coraggio alla ripartenza dei lavori e al movimento economico di tutto il settore edile.
Ancora più significativo che ciò avvenga all’indomani del varo delle 4 ordinanze, volute fortemente dal Commissario per imprimere un cambio di passo decisivo a tutto il percorso. Nel corso della visita nel centro storico di Camerino, il Commissario ha potuto toccare con mano i segni della devastazione prodotta dal sisma e verificare lo stato dell’arte delle messe in sicurezza, da oggi pronte a ricominciare il loro percorso per aprire sempre più varchi e luce nuova alle vie, attivando di pari passo l’ulteriore corso del ripristino delle case danneggiate.
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"Non viviamo un tempo normale- ha detto il Commissario Giovanni Legnini -. Va da sè che la lentezza di prima e la successiva sospensione indotta dal Coronavirus, abbia segnato il ritmo con il quale si procede nella ricostruzione. Mi auguro che questo effetto sia il più limitato possibile- ha aggiunto-. Sono venuto oggi a Camerino su invito del sindaco Sborgia e incontrando tutte le autorità presenti, con le quali abbiamo fatto un punto su tutte le attività che afferiscono alla ricostruzione, proprio per dare impulso a tutto il percorso. Mi auguro che tutti i cantieri che erano in atto già prima della sospensione possano riprendere nel più breve tempo possibile. Una delle 4 Ordinanze emanate sabato, contiene anche una misura di incentivo finanziario proprio per le imprese che vogliono riprendere i lavori e per fare in modo che  si possa poi lavorare in sicurezza. Inoltre bisogna occuparsi, e lo stiamo facendo, della fase di attuazione di quella ordinanza e di quella forte semplificazione della ricostruzione privata che abbiamo voluto disporre con l'ordinanza n.100 la cui attuazione va organizzata soprattutto con i comuni e con le professioni tecniche. Ci sono poi i Piani straordinari di ricostruzione e, da oggi, primo giorno lavorativo successivo all'emanazione delle ordinanze, i centri più colpiti possono partire con i programmi di riscostruzione; lo deve fare la Regione e lo debbono fare i comuni con un apporto dell'USR che deve essere di primaria importanza; tra qualche settimana i progetti potranno essere autocertificati e, nella stretta misura necessaria, si potrà andare in deroga alle disposizioni urbanistiche . Si apre un ventaglio di soluzioni, alcune delle quali da molto tempo attese, che dunque possono consentire una partenza importante della ricostruzione. Questo è il nostro intento". Legnini non ha mancato di sottolineare l'importanza per tutto il territorio e per l'intera regione di una istituzione come l'Università di Camerino, annunciando che farà tutto il possibile per sostenere in concreto i progetti dell'ateneo. 

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A proposito dell'elenco dei comuni “maggiormente colpiti” dal sisma del 2016 nei quali la ricostruzione può avvenire attraverso i Piani Straordinari di Ricostruzione, dunque con una serie di deroghe alla normativa urbanistica, il Commissario ha ribadito che è doveroso "rifuggire da due tentazioni che non debbono verificarsi: in primo luogo il considerare la doppia classificazione come un preludio ad un "doppio cratere"che assolutamente non c'è: ci sono comuni o porzioni di comuni, maggiormente colpiti e con un percorso più complicato, ai quali il legislatore dà la possibilità di adottare Piani Straordinari in deroga allo strumento urbanistico. Altra tentazione da rifuggire è di considerare che i comuni contenuti in quell'elenco, e, lo dico qui a Camerino che a pieno titolo vi è inserito, possano avere qualcosa in più: i diritti dei cittadini, delle istituzioni, delle imprese locali dei comuni del cratere, sono diritti eguali per tutti, senza alcuna differenziazione. In più, per quei comuni dell'elenco, c'è una sola cosa: poter ricostruire con una qualche deroga che è necessaria, in quanto ripristinare i centri storici è molto complicato. Questa era la richiesta dei territori e questa è la volontà del legislatore che io sto attuando nel modo più ampio possibile". 

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Accompagnato dall’addetto stampa Mario Sensini, il Commissario Legnini ha potuto prendere visione della realtà delle cose, raccogliendo dalle voci delle principali istituzioni locali, esigenze e necessità dell’intero entroterra colpito dal sisma del 2016, Alla visione della zona rossa che, scortata anche dagli ingegneri comunale Orioli e della curia diocesana Morosi, si è concentrata sul Palazzo Ducale sede di Unicam e che dal cortile del Palazzo Arcivescovile si è poi spostata nella cattedrale, ha fatto seguito la visita del cantiere del mattatoio comunale i cui lavori avviati da qualche mese, l’emergenza sanitaria ha costretto al fermo. Il recupero della struttura danneggiata dal sisma è fondamentale per riprendere la macellazione delle carni che per oltre tre anni ha costretto gli allevatori locali a dirottare quest’operazione in altri centri logisticamente distanti.

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Lungo il momento di confronto con le istituzioni locali che ha avuto luogo nella sede del rettorato dell'Università di Camerino, nella prima parte della mattinata. 
Legnini ha sottolineato di essere consapevole che la funzione del Commissario straordinario, così come prefigurata dal legislatore, è una funzione d'impulso e di grande coordinamento, dopodichè, gli attori della ricostruzione sono molteplici: "Sono tutti quelli che la legge ha voluto prevedere e, se tutti gli attori faranno il loro dovere, vedremo molto presto dei risultati. Se invece c'è chi tira in una direzione e chi in un'altra, allora sarà più difficle che ciò avvenga. Ma io, sono assolutamente convinto che esercitando quella funzione d'impulso che io voglio esercitare e sto già esercitando, si possano ottenere dei risultati". 
Molto positive le impressioni di Mons Francesco Massara, che ha definito eccellente l'incontro con il Commissario Legnini 
"Una persona pratica, che ha dimosttrato di amare i nostri territori e le situazioni di tutti i terremotati. Credo che davvero potrà esserci una svolta nella ricostruzione- ha detto l'arcivescovo-. Nel colloquio che abbiamo avuto con lui, ha spaziato dalla ricostruzione pubblica a quella privata, dimostrando grande lungimiranza e volontà di guardare in alto e credo davvero che se ognuno di noi contribuirà secondo i propri ruoli, si potranno dare al territorio delle risposte rapidee concrete, pur sapendo che vi sono alcuni tempi che necessiteranno di essere un po' più dilatati, questa volta  tuttavia sembra che sia giunto il momento buono per cominciare. Nel Commissario Legnini- ha concluso- ho trovato una persona splendida all'ascolto e al confronto, con una grande voglia di dare risposte concrete e di rappresentare al Governo le esigenze dei nostri territori. Davvero potremmo definire questa giornata 'una finestra sulla ricostruzione': è quello che oggi abbiamo ricevuto dentro ognuno di noi dal Commissario, nel segno di una perfetta collaborazione tra tutte le istituzioni che, insieme a lui, oggi possono aprire una finestra nuova sulla ricostruzione".

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Molto soddisfatto anche il sindaco Sandro Sborgia: "Il bilancio lo cominceremo a tracciare quando inizieremo a  vedere i cantieri in attività, le gru installate e le maestranze che arrivano e si mettono al lavoro ma- ha sottolineato- non posso che definire estremamente positivo l'incontro con il Commissario. E' a perfetta conoscenza della situazione che viviamo e il terreno normativo che regola la ricostruzione; ne sono testimonianza le ordinanze che ha emanato che danno la misura della ricerca della linearità e dello snellimento, necessari a dare un cambio di passo rispetto a quello che è stato finora. L'introduzione dei Piani Straordinari è per la nostra città di fondamentale importanza- ha aggiunto- dunque lo adotteremo e faremo in modo che possa essere uno strumento vitale per la ricostruzione della nostra città che non è quella di un piccolo borgo ma del centro più grande che è stato danneggiato dal sisma 2016: le complessità sono rilevanti e occorre quindi che lo strumento sia assolutamente calibrato alle nostre necessità. Il commento di oggi è più che positivo e la visita del Commissario Legnini nella giornata odierna sta a significare la vicinanza e la volontà dello stesso governo di far sì che questo cantiere parta il prima possibile e che la nostra città torni a vivere al più presto".
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Emozionante e piena di quella visione che forse nell'ultimo periodo stentava a vedersi, nei commenti di Claudio Pettinari rettore di Unicam, la visita del rappresentante del Governo: " Presi dal Covid e da situazioni contingenti ci è sembrato quasi di essere finiti in un vortice. Il confronto di oggi è invece la dimostrazione che in maniera coesa tra ammnistrazione comunale, diocesi, università e intero territorio, dobbiamo procedere in avanti cercando di dare impulso a quelle progettualità che, come abbiamo sentito dalle stesse parole del Commissario, faranno il bene non solo delle nostre zone ma dell'Italia tutta. Oggi si è parlato di prospettive per ili futuro, di iniziative da portare avanti, di accordo di programma tra i tre rappresentanti le istituzioni più importanti del nostro territorio, affinchè riparta la ricostruzione e la fruibilità di quella parte della città che si dirama dalla piazza e di cui tutti abbiamo bisogno per riconquistare la nostra felicità, per riacquistare quella voglia di fare e quella capacità di essere Italia che avevamo prima. Dalla concretezza del Commissario, dal suo sguardo attento rivolto alle persone e ai loro diritti, ci auguriamo davvero che possa vedersi al più presto, quella rinascita tanto desiderata".    
 
Carla Campetella

FOCUS NOTIZIE
INTERVISTA INTEGRALE AL COMMISSARIO LEGNINI

http://www.appenninocamerte.info/podcast/itemlist/category/113-focus-notizie

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La benedizione delle Palme non poteva mancare per tutto il territorio e per il Covid Hospital di Camerino, sicuramente uno dei luoghi dove oggi più che mai c'è bisogno di pace e di speranza.
Una domenica che, seppur nella sua tristezza, rimarrà nella memoria di molti per come è stata vissuta. La santa messa celebrata dall'arcivescovo Francesco Massara, trasmessa in diretta Facebook, ha raggiunto i cuori di una comunità lontana ma unita.
Ed è l'unione che l'arcivescovo e il sindaco di Camerino Sandro Sborgia hanno voluto tenere in alto tra i valori di questa Pasqua.
"Vi auguro una Santa Settimana in cui, anche se siete nella vostre case, possiate dare il meglio di voi stessi - ha detto Massara - . date il vostro cuore ai vostri figli, ai vostri anziani, con un pensiero per coloro che lavorano per gli ammalati".

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Proprio con gli operatori sanitari del Covid Hospital della città ducale, l'arcivescovo ha voluto fare un'altra benedizione delle palme. La sua visita all'esterno della struttura sanitaria, insieme al primo cittadino, è stata un messaggio di vicinanza e speranza a chi ogni giorno, con umiltà e fatica, lavora per debellare il mostro del virus.



"Che questa Pasqua vi dia la forza di andare avanti per i sacrifici che state facendo - ha detto l'arcivescovo ad una rappresentanza di operatori sanitari, ai quali ha chiesto di portare ai loro colleghi il suo saluto - . Tornerò domenica prossima per portarvi l'acqua santa. Sono con voi".
Anche a loro ha annunciato l'idea di una processione, fatta in solitaria, il venerdì santo, dalla basilica di San Venanzio alla cattedrale di piazza Cavour "per portare - ha spiegato Massara - la croce che racchiude tutte le sofferenze, gli ammalati, coloro che hanno perso la vita, le vostre preoccupazioni. Perchè il Signore cammina con noi, ci sta vicino, ma dobbiamo essere certi che dopo questa sofferenza ci sarà la resurrezione".


Un messaggio di speranza anche quello del primo cittadino: "È una Pasqua diversa - ha detto Sborgia ai microfoni di RadioC1...inBlu - ma non per questo meno sentita, anzi, forse è nei momenti di difficoltà che le ricorrenze come questa devono farci capire che facciamo parte di una comunità, quella comunità che nelle avversità della vita si ritorva unita. Ne usciremo più forti di prima, ma occore resistere - ha ribadito - , occorre andare avanti ed essere rigorosi nel restare a casa, con la consapevolezza che tutto questo finirà, ma ci attende una ultima scalata che supereremo solo stringendo i denti".

GS

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vescovo ospedale















Non è stata tutta rose e fiori, evidentemente, la riunione dell’Aato 3 (che gestisce le risorse idriche della provincia e di alcuni comuni dell’anconetano) svoltasi ieri e durante la quale sono stati nominati il nuovo presidente e vicepresidente, rispettivamente Stefano Montemarani, sindaco di Morrovalle, e Paolo Stella, assessore di Fiuminata.


Pare però che ci sia stato molto di più che una convergenza unanime sui due nomi avvenuta alla fine e a raccontare le cose è il sindaco di Castelsantangelo Sul Nera, Mauro Falcucci che ringrazia il sindaco di Camerino Sandro Sborgia per gli sforzi fatti per tenere unita la montagna. Critico invece contro il sindaco di Pieve Torina e presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Alessandro Gentilucci.


“È ora che la gente sappia, che ci sia trasparenza – esordisce Falcucci – su come votano i rappresentanti che i cittadini hanno scelto. Ho fatto un passo indietro nell’interesse della montagna. Sembra strano dirlo, ma la mia candidatura è venuta da lontano, dal sindaco di Castelfidardo e da tutti i comuni dell’anconetano con l’appoggio di Civitanova, e tantissimi comuni della provincia. Invece alla fine la convergenza si è trovata sul nome di Montemarani.

Sandro Sborgia sindaco
Il problema è nato poi sulla carica di vicepresidente quando il presidente dell’Unione Montana di San Severino, Matteo Cicconi, ha raccontato di alcune riunioni fra i presidenti delle Unioni Montane di San Severino, San Ginesio e Camerino dalle quali era emerso un accordo sul nome di Stella”. Il problema, stando al racconto di Falcucci, è nato perché molti dei comuni facenti parti di quelle Unioni Montane, non erano a conoscenza degli incontri di cui Cicconi ha riferito: “Alcuni comuni – incalza – si sono ribellati, e faccio nomi e cognomi: il sindaco di Tolentino non sapeva nulla di queste riunioni, Cingoli non sapeva nulla, Camerino e Muccia non sapevano nulla. Si è generata una spaccatura della montagna in questo modo, che non è stata provocata da me che ho fatto un passo indietro o dal sindaco di Camerino. La spaccatura è stata creata da Gentilucci in qualità di presidente dell’Unione Montana. L’acquedotto del Nera (opera che l’Aato3 dovrà portare a termine, ndr) nasce a Castelsantangelo, non ho capito questo accordo che ha fatto il presidente Gentilucci”.

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Falcucci aveva la possibilità di scegliere se ritirare o meno la sua candidatura alla vicepresidenza dell’Aato3, “avrei anche potuto vincere ma avremmo provocato una spaccatura della montagna e quindi per il bene di tutti, visto che non mi interessano certe battaglie né prepararmi la campagna elettorale per le regionali come sta facendo qualcun altro, ho fatto un passo indietro. E il sindaco di Camerino, come me, ha cercato di salvare la montagna. La domanda vera è come mai chi rappresentava la Marca di Camerino ha dato l’ok alla candidatura di un assessore di Fiuminata? Per colpa dei giochi di qualcuno la divisione si fa sempre più profonda, mi auguro un cambio di marcia, non abbiamo tempo per questo, stiamo morendo tutti quanti”. Divisione evidente anche all’interno della stessa Unione Montana Marca di Camerino. Alcuni comuni (Castelsantagelo, Montecavallo e Valfornace) ne erano usciti tempo fa “per una questione economica e null’altro”, chiarisce Falcucci, ma dopo il terremoto, per lanciare un segnale di unione del territorio avevano fatto richiesta di rientrare e anche in questo caso Falcucci si toglie un sassolino dalla scarpa: “Siamo ancora nel limbo, in attesa di sapere come andrà a finire, e questo fa capire quanto si voglia realmente tenere unita la montagna. Forse a parole ma non nei fatti, e la gente deve sapere queste cose. Abbiamo chiesto di rientrare per dare un segno di unità anche se ci saremmo aspettati che la richiesta fosse venuta da chi rappresenta il territorio”.

G.G.

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