Tipicità 2019 è tutta nuova! Ci sarà un “Grembo” centrale dal quale partire per una coinvolgente esperienza tra gli oltre 100 eventi ed i 13.000 mq del Fermo Forum. Così il direttore Angelo Serri ed il conduttore Marco Ardemagni hanno svelato le “curve” e le misure della nuova nata in casa Tipicità, la 27esima edizione del Festival, in programma al Fermo Forum dal 9 all’11 marzo. C’era tutta la grande comunità di Tipicità all’Auditorium San Filippo Neri di Fermo per il vernissage dell’edizione 2019: imprenditori, pubblici amministratori, associazioni di categoria, Università ed istituti di formazione. “Tipicità cresce, si rinnova e coinvolge sempre di più. Per Fermo è un grande onore ospitare Tipicità e tutto ciò che è nato con essa, le relazioni con altre realtà italiane ed estere, nonché il Grand Tour delle Marche!”, le parole del Sindaco Paolo Calcinaro nel varare ufficialmente la kermesse. L’edizione numero ventisette di Tipicità si presenta al via come un “kolossal esperienziale”! Oltre duecento realtà in rassegna, comunità internazionali, volti noti, un palinsesto ricchissimo di eventi. Tre ambienti ad indicare la rotta per il visitatore: in primis cibo, poi making e turismo di scoperta. A catturare l’attenzione saranno i focus sul biologico, i percorsi tra vitigni antichi, l’effervescenza delle birre artigianali, i prodotti di supernicchia, nutraceutica e biodiversità, il cibo del futuro. Pubblico professionale ed appassionati avranno oltre centro iniziative per incontrarsi, approfondire, scoprire tipicità e futuro, insieme a personaggi quali Paolo Mieli, Duilio Giammaria, Tinto, Barbara Serra e tantissimi altri. Performance di Claudio Sadler, Alessandro Circiello e Paolo Gramaglia animeranno l’Accademia insieme a molti altri chef italiani ed esteri. La Sala Bio racconterà storie di persone intimamente legate all’ambiente naturale e dalla nuova area Grembo usciranno “pillole energetiche”. A seguire, tante iniziative nel Teatro dei Sapori, nel Bio Garden e nelle aree focus&forum.

A solleticare curiosità e papille gustative anche le proposte della mitica Creta e della toscana San Miniato, realtà ospiti di questa edizione, insieme a contributi da Georgia, Russia, Albania, Bielorussia e da tante realtà delle Piccole Italie, ossia di quell’Italia meno conosciuta, ma più autentica. 

“E la sera - ha ricordato Francesco Trasatti, Vicesindaco di Fermo - programma di eventi nel centro storico, con concerti, presentazioni ed il dopofestival di Tipicità: Tipicità in The city!”.

Tipicità è frutto del lavoro di squadra di una compagine pubblico-privata guidata dal Comune di Fermo, con UBI Banca nel ruolo di project partner e con la collaborazione della Regione Marche, delle Università di Ancona, Camerino e Macerata insieme a una nutrita squadra di enti locali di tutta la regione.

Amministratori Tipicità

gli amministratori di Tipicità

Paolo Calcinaro Marco Ardemagni

il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, Marco Ardemagni

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i Partners di Tipicità

Platea 2 Vernissage San Filippo Neri

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Platea Vernissage San Filippo Neri

Un mercoledì pieno di iniziative all’Università di Camerino, nell'occasione del Darwin Day che celebra l'anniversario di nascita del naturalista e ne ricorda il contributo scientifico alla comprensione del mondo. Due gli appuntamenti sulle tematiche dell’open science e della scienza.

Ospite in Ateneo per una lezione teorico-pratica rivolta in particolar modo ai dottorandi, la dott.ssa Elena Giglia dell’Università di Torino, la massima esperta di politiche e procedure in Open Science in Italia. Il seminario verterà in particolar modo sui cosiddetti “FAIR Data” ossia quei dati che costituiscono l’elemento fondante dell’European Open Science Cloud e che devono essere reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili (aggettivi le cui iniziali in inglese danno origine all’acronimo FAIR).

I dottorandi Unicam sono molti impegnati sul fronte dell’Open Science, tanto che hanno di recente redatto il booklet “How to be an open scientist", e la formazione su queste tematiche rientra nelle azioni stabilite nella Strategia Risorse Umane per i Ricercatori di Unicam (HR- Excellence in Research).

Sempre in mattinata  il personale del Museo delle Scienze di Unicam sarà presso l’Aula Magna dei Licei di Camerino per “Darwin Ten”,  serie di racconti scientifici della durata di 10 minuti dedicati a Charles Darwin. Ad aprire l'incontro il Direttore del Sistema Museale di Ateneo, prof. Gilberto Pambianchi.

“Ripartiamo dopo il terremoto: opportunità, crescita e investimenti”   il titolo dell’incontro che la Regione Marche e l’Università di Camerino hanno organizzato presso la Sala convegni del rettorato a Camerino. Sono intervenuti l’assessora regionale alle Attività produttive, Manuela Bora e il Magnifico Rettore Claudio Pettinari e la responsabile del Distretto regionale Patrizia Sopranzi. Aperto dai saluti del rettore Pettinari , l’incontro ha rappresentato un’occasione per approfondire le interventi in atto per il rilancio produttivo delle zone terremotate e per la presentazione da parte di Unicam di due significative convenzioni siglate con Enea e Cnr “ Unicam - ha detto Pettinari- si ritiene una risorsa fondamentaleanche sotto il punto di vista del rappresentare per tutto il territorio delle Marche e per la governance regionale un possibile strumento per la ripresa di un territorio che ancora è in difficoltà e lo si percepisce da tante imprese che chiudono e dal progressivo e sempre maggiore spopolamento” . Prima di lasciare la parola all’assessore , il rettore ha evidenziato il lavoro portato avanti dall’ateneo nell’ultimo periodo. “I nostri ricercatori e docenti , spesso coordinati dalla squadra di governance dell’ateneo, hanno partecipato a qualsiasi bando di ricerca , sviluppo e innovazione, da quelli che hanno riguardato le piattaforme tecnologiche, a bandi di filiera sui quali siamo sempre stati attori importanti. Vogliamo continuare ad essere degli attori all’interno di queste opportunità e possibilità e- ha sottolineato - per riuscire ad aggredire gli anni a venire, abbiamo deciso di prepararci prima; già da qualche annoi abbiamo infatti individuato delle linee strategiche per la ricerca, piattaforme rivolte allo studio di materiali, allo studio del benessere e degli aspetti sociali, alla chimica verde, al food e all’alimentazione, anticipando i tempi e creando dei nuclei di ricercatori che potessero dare risposte in base ai bandi che venivano presentati. Abbiamo percepito la necessità di luoghi fisici affinché le piattaforme potessero operare e nel contempo la necessità di forze nuove che potessero farlo. A ridosso del sisma abbiamo intensificato i rapporti con enti come l’ Enea, il Cnr, l’ Ingv ed è del 31 gennaio scorso la firma di un protocollo esecutivo con l’Enea che indica chiaramente le linee guida per lo sviluppo dei settori dei materiali bio, dell’edilizia, del tessile, dei materiali per la ricostruzione ecc. Una convenzione attraverso la quale l’Enea si porta dietro non solo l’università di Camerino ma anche importanti imprese marchigiane e non che collaboreranno con noi e che ci auguriamo possano instaurare un rapporto proficuo anche con insediamenti locali. Oltre a questo protocollo d’intesa – ha aggiunto Pettinari- sono fiero di annunciare la firma avvenuta l’8 febbraio scorso con il Cnr per la costituzione presso l’università di Camerino di una Unità di ricerca interdisciplinare e interdipartimentale ad oggi unica in Italia” La costituzione della cosiddetta Unità di ricerca presso terzi ( URT) si rivelerà utile per la realizzazione della piattaforma tecnologica sui nuovi materiali e per lo sviluppo di attività imprenditoriali nel settore dei materiali per la ricostruzione, materiali bio, materiali compositi e materiali per il restauro. “L’obiettivo individuato fin da subito era quello di avere un luogo dove diverse scienze potessero dunque confluire relazionarsi e contaminarsi e alla fine dare un prodotto il cui valore aggiunto è proprio nel fatto che sono state discipline diverse che hanno portato a quel prodotto. Credo che questa UnItà di ricerca – ha detto il rettore- avrà grandi obiettivi e porterà a grandi risultati ". 

Conferenza 2

E’ seguito l’intervento dell’assessora regionale Manuela Bora . A conclusione del 3° bando che fa parte dell’Asse 8  e che accoglie i 248 milioni di euro aggiuntivi del sisma, si sono voluti condividere con il territorio i primi risultati. “ Abbiamo ritenuto doveroso farlo- ha detto Manuela Bora- non solo per raccontare come vengono spese risorse pubbliche, ancorché europee, ma anche perché credo che la nostra regione abbia bisogno di tutto fuorché di polemiche. Le critiche sono sempre ben accette ma abbiamo bisogno di spendere al meglio le tante opportunità che la regione può offrire”.   Attraverso le risorse europee (Por Marche Fesr 2014-2020 la Regione ha già destinato 46 milioni di euro per aiutare la ripresa economica e produttiva dei territori danneggiati, con l’obiettivo di stimolare la rinascita delle comunità e di rafforzare l’identità di queste zone. Una vasta gamma di opportunità, che rappresenta anche un laboratorio ideale per rivitalizzare le filiere tecnologiche e produttive locali.

“ Con gli interventi che abbiamo messo in campo nelle aree del cratere,  grazie ad una costante azione di ascolto e di confronto con le comunità locali, la regione  ha dimostrato di saper intercettare con successo quelle che sono le esigenze del territorio che nonostante le difficoltà derivanti dagli eventi sismici,  dimostra di voler reagire ed ha una forte spinta propulsiva. Si tratta non solo e non tanto di interventi di ripristino ma di esigenze molto qualificate che hanno l’ambizione di poter realizzare uno sviluppo accompagnato da una maggiore competitività, interventi che dimostrano la capacità da parte delle nostre imprese che sono generalmente anche molto piccole, di saper presentare progetti che sono esempio di digitalizzazione di processi produttivi ma anche progetti molto qualificati. A fronte di risorse che sono state messe a disposizione per 46 milioni di euro, a chiusura del 3° bando, nella nostra regione verranno erogati investimenti per oltre 225 milioni di euro. I tre bandi che si sono appena conclusi spaziano tra Investimenti produttivi ,( bando che in 5 giorni ha esaurito le risorse messe a disposizione tant’è che a breve abbiamo pensato di integrare la dotazione con uno scorrimento delle graduatorie); altro bando pensato proprio per dare una risposta nella direzione di garantire servizi di qualità alla popolazione prevalentemente anziana che abita le aree del cratere ( sei milioni di euro per le imprese sociali); ultimo bando e forse il più ambizioso quello che metteva sul piatto 15 milioni di euro per progetti di filiera con almeno tre imprese e che si è concluso con 17milioni di euro rispetto alla dotazione iniziale. Sono solo  3 i bandi appena partiti ma nel territorio ci sono tante altre risorse regionali messe in campo e, visto il successo del Bando impresa e lavoro 4.0 abbiamo pensato ad una seconda edizione che prevede 7 milioni di euro ma 2 milioni di euro sono proprio assicurati a questo territorio. Ci sarà poi un altro scorrimento di graduatoria riguarderà il bando per le aree di crisi; l’assessore ha dunque evidenziato come le opportunità siano davvero tante, sottolineando in particolare la voglia di riscatto da parte della Regione. “ Noi – ha dichiarato, faremo sempre la nostra parte con grandissima attenzione”.

Patrizia Sopranzi è poi passata ad elencare nel dettaglio i tre bandi ex novo appena chiusi e i due bandi che hanno avuto risorse aggiuntive per finanziare progetti relativi alle aree del terremoto.

Dei 46 milioni complessivi che il governo regionale ha finalizzato a favore delle aree del terremoto e i cui  progetti sono suddivisi per provincia senza specificare i comuni interessati, dei 225 milioni di euro totali per le 5 province con 539 imprese totali coinvolte, in provincia di Macerata i contributi complessivamente richiesti ammontano a oltre 38 milioni di euro a favore di 228 imprese. Secondo quanto riferito dalla dott.ssa Sopranzi, la fascia rilevante dei progetti riguarda nel maceratese le zone di san Severino e Tolentino e dunque si tratta di progetti che andranno a rafforzare la fascia industrializzata del maceratese, quella che forse per la natura stessa delle attività d’impresa che vi sono insediate ha avuto più facilmente la possibilità di presentare domanda per accedere all’opportunità di contributi per raggiungere una maggiore competitività. L’assessora Bora ha poi riferito che a breve uscirà un bando di taglia minore con risorse nazionali riguardante tutti i settori dell’artigianato o ad esempio i settori della pesca . Un bando che parte da contributi di 20 mila euro e che prevede una possibilità ampia delle imprese di potervi partecipare. “ Mai come in questo momento credo che ogni tipo di interventi sia utile. Sono fermamente convinta che se vogliamo dare una risposta efficace a quelli che sono territori in grave difficoltà, l’approccio dei finanziamenti a pioggia non sia quello più indicato, tuttavia, c’è la possibilità di poter scegliere e la Regione Marche è riuscita in tempi rapidissimi a fare questa programmazione”.

Le qualità dei fitonutrienti della Mela Rosa dei Monti Sibillini, uno dei prodotti gastronomici tradizionali più importanti della Regione Marche e riconosciuto dal 2000 quale presidio Slow Food, sono oramai entrati di diritto nell’editoria accademica. Questo grazie ad uno studio dell’Università di Camerino, coordinato dal Prof. Filippo Maggi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute intitolato “Characterization of nutrients, polyphenols and volatile components of the ancient apple cultivar ‘Mela Rosa dei Monti Sibillini’ from Marche region, central Italy” che è stato recentemente pubblicato nella rivista International Journal of Food Sciences and Nutrition.

“Tale studio, – ha sottolineato il prof. Maggi – volto a valorizzare le qualità nutrizionali e il potere salutistico di questo antico frutto che è coltivato da sempre sui Monti Sibillini e conosciuto fin dai tempi degli antichi Romani, è il risultato di un anno di ricerche condotte all’interno del dottorato in Pharmaceutical Sciences dal titolo ‘I fitonutrienti della mela rosa dei Monti Sibillini: aspetti fitochimici e proprietà salutistiche’, finanziato da Unicam, Regione Marche e Bacino Imbrifero Montano del Tronto e condotto su campioni prodotti nel territorio del comune di Montedinove (Ascoli Piceno) e che ha visto anche la collaborazione di ricercatori delle Università di Padova e Milano”.

mela rosa2

La mela rosa è una delle varietà più antiche della nostra regione, coltivata nella fascia collinare pedemontana tra 400 e 900 m e riconoscibile per le piccole dimensioni (peso medio 120 g), la forma irregolare (leggermente schiacciata), il colore verdognolo con sfumature dal rosa al rosso violaceo e all’arancio, il profumo intenso e aromatico e il sapore acidulo e zuccherino.

Lo studio di Unicam ha permesso di certificare le sue peculiarità nutrizionali e fitochimiche attraverso la caratterizzazione dei macro e micronutrienti, composti bioattivi e volatili.

“La mela rosa si è rivelata, in particolare – ha affermato il prof. Maggi – un’ottima fonte di fruttosio, lo zucchero indicato per chi soffre di diabete, di potassio, un elemento essenziale per la buona salute dell’apparato cardiovascolare, di boro, un elemento importante per la costituzione del tessuto osseo e il mantenimento delle funzioni cerebrali, di polifenoli e di terpenoidi. A queste sostanze sono attribuite importanti attività farmacologiche quali quella antiossidante, antitumorale, antidiabetica, antiinfiammatoria e neuroprotettiva. Infine l’aroma del frutto è dato principalmente dalla produzione di esteri e di un terpene a livello della buccia”.

I risultati di questo studio consentiranno di certificare da un punto di vista scientifico il prodotto in termini di componenti bioattive e non, in modo da incentivarne la coltivazione, il consumo, la commercializzazione e l’applicazione nei settori cosmetico, farmaceutico e degli integratori alimentari. Il fine è anche quello di contribuire al riconoscimento come prodotto DOP che ne tuteli l’origine e la produzione nel territorio di riferimento.

Il Rettore Unicam Claudio Pettinari sarà tra i relatori del workshop “Past, present and future of inorganic chemistry in Italy: a path defined by the winners of the Nasini Prize”, in programma a Roma presso la sede del CNR i prossimi 11 e 12 febbraio.

Il prof. Pettinari, chimico inorganico, è stato insignito nel 2004 del Premio Nasini, premio assegnato ogni anno dalla Divisione di Chimica Inorganica della Società Chimica Italiana ad un ricercatore che abbia dato un significativo contributo all’ampliamento delle conoscenze nell’ambito della Chimica Inorganica e che non abbia ancora compiuto il quarantesimo anno di età nell’anno di assegnazione.

Il Workshop rappresenta l’atto conclusivo di un’iniziativa congiunta portata avanti dallo European Jounal of Inorganic Chemistry (EurJIC) e dalla Divisione di Chimica Inorganica, che porterà alla pubblicazione di un numero speciale dello EurJIC costituito da microreviews scritte dai vincitori del Premio Nasini.

Al via la quarta edizione del Premio Asimov, nato per avvicinare il mondo della scienza e quello della scuola ,al quale ha aderito con entusiasmo l'Università di Camerino, diventando coordinatore regionale dell'iniziativa, coinvolgendo una giuria di esperti e di studenti delle scuole superiori delle Marche.

Ideato dal fisico Francesco Vissani che ne è anche il coordinatore, il Premio Asimov  è stato istituito grazie alla collaborazione tra il GSSI (Gran Sasso Science Institute) e l'INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), con la collaborazione di varie Università e istituti di ricerca, il Premio si avvale di una giuria composta da migliaia di studenti e studentesse di scuola superiore, che sceglierà il miglior libro di cultura o divulgazione scientifica pubblicato negli ultimi due anni in Italia.

Il Premio Asimov è un'iniziativa multi-sede. Gli undici centri regionali di coordinamento scientifico - Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria - si coordinano tra di loro per il successo dell'iniziativa, collaborando con 100 scuole superiori di tutta Italia. La commissione scientifica del premio si compone di 250 membri, per metà docenti di scuola superiore e per metà professori universitari, ricercatori, studenti di dottorato, giornalisti, scrittori, rappresentanti del mondo della cultura. 

UNICAM organizza e coordina dunque le attività per la Regione Marche che quest'anno, coinvolgeranno undici istituti di istruzione superiore della nostra regione: il Liceo Scientifico "Galileo Galilei" di Ancona, il Liceo Classico "Giacomo Leopardi" di S. Benedetto del Tronto, il Liceo Classico Linguistico "Giacomo Leopardi" di Macerata, il Liceo Statale "Enrico Medi" di Senigallia, l’Istituto Istruzione Superiore "Leonardo Da Vinci" di Civitanova Marche, il Liceo "Giacomo Leopardi" di Recanati, l’IIS "Fazzini-Mercantini" di Grottammare, il Liceo Scientifico "Leonardo da Vinci" di Jesi, il Liceo Scientifico "Temistocle Calzecchi Onesti" di Fermo, il Liceo Scientifico "Galileo Galilei" di Macerata, i Licei di Camerino.

Le sette opere finaliste selezionate quest'anno dalla commissione scientifica sono:

- Guido Barbujani - Andrea Brunelli, Il giro del mondo in sei milioni di anni, Il Mulino 

- James Gleick, Viaggi nel tempo, Codice 

- Jerry Kaplan, Intelligenza artificiale. Guida al futuro prossimo, Luiss Edizioni 

- Lamberto Maffei, Elogio della parola, Il Mulino

- Giorgio Manzi, Ultime notizie sull'evoluzione umana, Il Mulino

- Guido Saracco, Chimica verde 2.0, Zanichelli

- Sara Sesti & Liliana Moro, Scienziate nel tempo. 100 biografie, Ledizioni 

Gli studenti e le studentesse interessati a partecipare alla giuria leggeranno uno o più libri finalisti, li valuteranno e li voteranno, e prepareranno una o più recensioni, caricando entro il 3 marzo tutte le informazioni sul portale del Premio Asimov

Le recensioni saranno lette e valutate dalla commissione scientifica e le migliori di esse saranno a loro volta premiate.

Il 13 aprile, in ciascuna sede regionale, quindi anche all’Università di Camerino, i libri in lizza saranno presentati al pubblico, dagli autori delle migliori recensioni. Subito dopo, in contemporanea tra le undici sedi, verrà annunciato il libro vincitore della quarta edizione del Premio Asimov per il 2019.

Per maggiori informazioni, si veda il sito web del premio https://asimov.gssi.it

E’ in programma per il prossimo 11 febbraio un seminario dal titolo “From past to future. Camerino and Almaty along the New Silk Way”, promosso nell’ambito del progetto Erasmus Plus che vede la collaborazione tra Unicam e la University of International Business di Almaty in Kazakistan, progetto finanziato dalla Commissione Europea per un totale di circa 100.000 euro.

Erasmus Plus è il programma dell'UE per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa, volto a sostenere l’insegnamento, la ricerca e la creazione di reti, e il dibattito sulle questioni che riguardano l’UE.

Il progetto nasce da una decennale collaborazione tra la Scuola di Scienze e Tecnologie di Unicam e l’ateneo kazako, nonché dalla recente partecipazione di personale Unicam in qualità di organizzatori e di docenti alla scuola estiva GEM sulle energie rinnovabili tenuta ad Astana, nuova capitale del Kazakistan dal 1997, in occasione dell’Esposizione Universale EXPO Energy 2017.

L’Università di Camerino ha voluto dunque cogliere l’opportunità di stabilire una piattaforma comune tra le due università, rafforzando così anche la propria presenza nel promettente mondo Centro-Asiatico, in particolare col Kazakistan.

Ideato e coordinato dal prof. Carlo Lucheroni della Scuola di Scienze e Tecnologie, il progetto consiste nella mobilità di studenti, professori e tecnici tra i due Atenei.

I principali temi dello scambio saranno: approfondimento da parte di studenti e professori kazaki di aspetti del diritto contrattuale italiano ed europeo, nel contesto commerciale e di politiche dell’energia (attività coordinata dalla prof.ssa Lucia Ruggeri della Scuola di Giurisprudenza); trasferimento al partner kazako della notevole esperienza Unicam su e-learning e insegnamento a distanza, considerando che il Kazakistan è un paese molto grande e poco densamente popolato (attività coordinata dal prof. Andrea Perali, delegato del Rettore per l’E-Learning); approfondimento delle nuove modalità europee di insegnamento delle materie scientifiche, in particolare della matematica, nell’università e nelle scuole superiori (attività coordinata dal prof. Riccardo Piergallini, della Scuola di Scienze e Tecnologie); approfondimento di ulteriori possibilità di collaborazioni di Unicam con altri enti ed università kazake, grazie ai docenti kazaki che visiteranno il nostro Ateneo.

Le professoresse Meruyert Narenova e Anar Makhmetova, prorettore quest’ultima per gli Affari Accademici, coordineranno le attività che possono prevedere il coinvolgimento del territorio di riferimento di Unicam nello sviluppo di conoscenze sulla società kazaka e di legami col Kazakistan.

Proprio le due docenti saranno infatti ospiti di Unicam nel corso del seminario in programma a Camerino per il prossimo lunedì 11 febbraio presso il Polo di Matematica con inizio alle ore 10.

Dallo scorso venerdì pomeriggio il quadriportico del Palazzo ducale di Camerino troneggia su una delle pareti interne del Rettorato al Campus universitario.
Il bellissimo disegno della studentessa Unicam Giuliana Flavia Cangelosi del corso di laurea magistrale in Design Computazionale è stato infatti riportato nella grande parete visibile non appena si entra nella nuova sede del Rettorato.

disegno rettorato

“Abbiamo fortemente voluto realizzare quest’opera – ha sottolineato con entusiasmo e con un velo di emozione il Rettore Unicam Claudio Pettinari – tenendo comunque sempre presente che il nostro obiettivo è quello di tornare prima possibile al Palazzo ducale. Ora ci rientriamo virtualmente ogni giorno, ma faremo di tutto per ritornarci, perché vogliamo riappropriarci e tornare a vivere i luoghi Unicam del centro storico, così come abbiamo
recentemente fatto per Palazzo Sabbieti”.

Università di Camerino, Comune e associazione Musicamdo hanno organizzato una intera serata dedicata a Fabrizio De Andrè.  Il concerto spettacolo del gruppo musicale “Le Nuvole”, al quale parteciperà anche Michele Ascolese, chitarrista storico del cantautore genovese, è in programma per il prossimo mercoledì 13 febbraio presso l’Auditorium Benedetto XIII di Camerino 

L’evento, ad ingresso libero, è interamente dedicata al cantautore, scomparso proprio venti anni fa. La sua musica, i suoi versi e... le sue 'poche idee ma in compenso fisse', saranno i protagonisti unitamente al racconto di chi ha collaborato con De Andrè per nove anni, incidendo insieme gli album “Le Nuvole” e “Anime Salve”, nonché partecipando a tutte le sue ultime tournee.

La band è composta da Guido Colocci, voce principale; Stefano Cardella, basso; Andrea Feliciani, batteria, percussioni; Sergio Misici, pianoforte, voce; Luca Mengoni, violino, fisarmonica; Maurizio Moscatelli, fiati; Andrea Longo, chitarra, voce; Sauro Corinaldi, chitarra, bouzuki, voce; Monica Pigotti, voce.

Ancora successi per lo studio delle impronte rinvenute sul Monte Conero svolto dal team di ricerca composto dal biologo Alessandro Blasetti, dal geologo Giuseppe Crocetti, entrambi del Museo delle Scienze di Unicam e dall'archeologo Luca Natali dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana di Roma. La ricerca pubblicata sul numero di gennaio 2019 della rivista scientifica internazionale Cretaceous Research è stata presentata ufficialmente lo scorso venerdì 25 gennaio presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche ad Ancona, in una conferenza organizzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche.

Dopo il saluto del dott. Stefano Finocchi, Responsabile di Zona della Soprintendenza dell'area del rinvenimento, e della dott.ssa Nicoletta Frapiccini, direttore del Museo Archeologico Nazionale, è intervenuto il Rettore UNICAM Prof. Claudio Pettinari che ha sottolineato l’impegno del Museo delle Scienze di Unicam nel promuovere ricerche multidisciplinari, come quella appena presentata, che coinvolgono diversi settori scientifici come ad esempio quelli della chimica, della geologia, della fisica e di altre discipline presenti nell'Ateneo.

Il Prof. Gilberto Pambianchi, direttore del Sistema Museale Unicam, ha evidenziato quanto il Museo delle Scienze si dedichi ad attività di ricerca oltre a svolgere le funzioni di comunicazione e di divulgazione scientifica, ora possibile anche al recente acquisto di un mezzo mobile che consente di divulgare la scienza e le sue scoperte nel territorio.

Ha infine concluso l'introduzione l'arch. Maurizio Piazzini, Commissario dell'Ente Parco Naturale del Conero, che si è detto disponibile a inserire nei prossimi progetti di finanziamento delle somme per valorizzare il sito del ritrovamento ed i risultati della ricerca.

Il dott. Luca Natali, autore della scoperta, ha poi illustrato la storia del rinvenimento avvenuto grazie, oltre che alla sua esperienza accumulata nel corso di anni di esplorazioni e ricerche scientifiche in Italia e all’estero, anche a delle particolari condizioni di luce radente che gli hanno consentito di notare quelle tracce sulle rocce delle falesie del Conero. Ne ha poi descritto le caratteristiche mostrando alcune immagini delle impronte rinvenute, relazionando anche sullo studio svolto unitamente al Museo delle Scienze Unicam.

Il dott. Giuseppe Crocetti ha invece illustrato le successive fasi dell'indagine geologica che hanno portato a dare delle risposte a domande che non sembravano avere una spiegazione. La pista fossile del Conero è molto importante perché rappresenta una conferma della possibilità di rinvenire tracce fossili lasciate da rettili marini, coevi dei dinosauri, su fondali marini profondi.

E' poi intervenuto il dott. Alessandro Blasetti che ha descritto l'indagine che sta svolgendo per individuare chi ha lasciato quelle orme sulle falesie del Monte Conero, sottolineando come sia verosimile immaginare che antichi rettili marini potessero raggiungere notevoli profondità alla ricerca di cibo. Le indagini sono comunque ancora in corso ed i risultati non tarderanno ad arrivare.

L’obiettivo è dunque quello di proseguire la ricerca e di giungere, attraverso un approccio interdisciplinare, alla completa comprensione delle tracce e di chi le ha lasciate, che per ora è stato battezzato informalmente Siro in onore del Comune di Sirolo all’interno del cui territorio è stato effettuato il rinvenimento.

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