“Quarant’anni fa, in una cittadina di provincia, è accaduto qualcosa di unico”.

Ada Borgiani fa riferimento all’intuizione vincente di Saverio Marconi ed altri esponenti della vita culturale cittadina, che diedero vita, 40 primavere or sono, al Centro Teatrale Sangallo di Tolentino.

La scuola, che porta il nome del palazzo di piazza della Libertà, dove ha sede, oggi riesce, con una mostra, a fermare i ricordi di tutti coloro che sono passati per quelle aule.

Come si raccontano le emozioni? Chi è cresciuto sulle tavole impolverate di un palcoscenico e dietro la tenda rossa del sipario lo sa. Ed è per questo che dal 6 al 22 giugno prossimi, il teatro Vaccaj di Tolentino sarà il contenitore di 40 anni di ricordi e di vite che si sono intrecciate dietro un’unica passione.

“Quarant’anni – dice Ada Borgiani, direttrice e responsabile della scuola - sono la tappa importante di una esperienza teatrale che a Tolentino ed in tutto il territorio circostante ha avuto un importante valore socioculturale.

Viverla per tutto questo tempo, portarla avanti, promuoverla e constatare il radicamento he ha avuto in tutta la provincia, ci hanno convinto a non celebrare in silenzio questa tappa”.

Un momento per ricordare, ma anche e soprattutto per continuare ad immaginare il futuro: “È un anniversario – prosegue l’anima della scuola – che ci impone di lavorare all’evoluzione di una situazione che tanto ha preso delle nostre passioni, degli insegnamenti, di tutto quello che ha rappresentato a livello popolare. Questo momento particolare è stata una spinta ulteriore a fermare la ricorrenza, proprio perché non ci lasciamo qualcosa indietro, ma vogliamo guardare avanti. Il nostro – precisa Ada Borgiani – vuole essere un invito alle istituzioni, ai cittadini, al volontariato, a tutte le persone di buona volontà che vorranno portare avanti l’attività teatrale appresa e cominciata in questa scuola”.

Come il ricordo degli allievi della scuola va sempre alle locandine degli spettacoli che si sono susseguiti nel tempo e di cui hanno fatto parte, così anche la mostra partirà da quelle testimonianze: “Già da tempo – confida la direttrice – pensavamo che sarebbe arrivato il momento di fermare un anniversario importante come questo ed avevamo cominciato a custodire le locandine di 40 anni di spettacoli. Durante la ricerca avviata per la mostra ci siamo accorti di aver messo insieme oltre 150 locandine dei saggi delle diverse discipline. Oltre a queste, anche tanti video e foto come testimonianza viva del coinvolgimento delle migliaia di persone che ci sono state in questi anni”.

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Ada Borgiani

Ad alcune di loro è stato chiesto un ricordo, un pensiero, una emozione, come simbolo di ciò che la scuola è stata per loro e per tutti gli allievi: “L’esposizione partirà dalla piazzetta del teatro – aggiunge Ada Borgiani - . Un luogo che non è stato scelto a caso, ma perché conosciamo il valore che assume per la città e per la scuola. Ci saranno i nomi di tutte le persone che hanno collaborato o sono stati allievi. Per noi sono tutti importanti e abbiamo voluto metterli insieme in questa testimonianza”.

Nomi che appartengono a periodi diversi e che, apparentemente, potrebbero non avere nulla in comune, ma condividono invece la “fucina di passioni” che a molti di loro ha permesso di intraprendere una strada lavorativa, mentre ad altri ha reso più vicino e reale il mondo dello spettacolo.

La mostra sarà aperta visitabile gratuitamente tutti i giorni dal 6 al 22 giugno, offrendo l’occasione di conoscere meglio anche il teatro Vaccaj. Dal lunedì al venerdì si potrà visitare senza prenotazione dalle 10.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 20; mentre per il sabato e la domenica è necessaria la prenotazione tramite una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o con una telefonata o un messaggio Whatsapp al numero 334/2458927.

“A guidare i visitatori – precisa la direttrice – saranno giovani formati al Centro Teatrale Sangallo che conoscono la vita della scuola e le informazioni sul teatro”.

Giulia Sancricca

L’argomento sarà approfondito nella prossima edizione de L’Appennino Camerte
La “Piccola Broadway d’Italia” si è svegliata con una luce in meno questa mattina.

Tolentino, il mondo della cultura e dello spettacolo piangono la scomparsa di Aldo Passarini, musicista, compositore, storico insegnante del Centro Teatrale Sangallo e collaboratore della Compagnia della Rancia per la quale, agli esordi, ha contribuito alla stesura dei brani musicali.

A darne notizia sono state la moglie Ada Borgiani, coordinatrice della scuola di teatro fondata da Saverio Marconi, e la figlia Leslie che, sul profilo dell’artista hanno scritto: “Più del dolore per la perdita, è la gioia di averti avuto nelle nostre vite. Non mancherai a tutti, ma a tante belle persone sì”.

E da insegnante qual era, il suo testamento morale: “Adoperarsi per affermare e difendere la dignità di ogni essere umano rende la vita degna di essere vissuta nella massima intensità”.

In centinaia, appresa la notizia, si sono già stretti attorno a quella grande famiglia che nasce dietro la tenda di broccato rosso e nelle sale prova.

Tanti i messaggi di cordoglio dei bambini che Passarini ha formato, di chi oggi è diventato adulto e porta con sé il valore dell’arte e della musica che l’insegnante ha tramandato loro.

 La sua scomparsa, al termine di una lunga malattia, arriva in un momento già triste per il mondo della spettacolo, ma anche dopo che il Centro Teatrale Sangallo ha raggiunto il traguardo dei 40 anni di vita. Un successo raggiunto anche grazie ad Aldo e sua moglie Ada che, insieme, hanno sempre rappresentato un punto fermo per tutti gli allievi che sono passati per quelle aule. L’amore che li legava e la passione che insieme hanno sempre messo nell’accogliere bambini e ragazzi in un mondo magico, non saranno certamente cancellati da questa scomparsa.

Giulia Sancricca

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