30 ottobre 2016. Paura, smarrimento, sensazione di impotenza. Tanti i sentimenti che si sono rincorsi quella mattina  di 3 anni fa. Attimi di terrore e di forte preoccupazione che ripercorriamo con Federico Maccari, direttore generale di Entroterra Spa che detiene il marchio La Pasta di Camerino. Un’azienda che da subito, ha saputo reggere in modo esemplare le difficoltà del post-sisma riuscendo a dare un segnale forte di ripresa, trasformandolo in un modello di speranza e di rinascita per tutto il territorio. L’azienda supererà a fine anno i 20 milioni di euro di fatturato.
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“Ricordo benissimo purtroppo, come molti di noi, quella mattina del 30 ottobre alle 7:40 quando la Terra ha tremato più forte che mai- dice Federico Maccari - Ci ha presi un po' tutti di sorpresa quella ulteriore scossa, ancora più forte di quella della sera del 26 ottobre. Ricordo bene che io e mio padre siamo subito andati di corsa al pastificio per cercare di verificarne le condizioni, preoccupati di aver perso l’attività, il nostro lavoro e anche quello di tante altre famiglie. Arrivati sul posto, ci siamo resi conto che fortunatamente il nostro capannone aveva resistito alla scossa, addirittura gli ingegneri che hanno fatto il sopralluogo ci hanno confermato che era rimasta intatta anche la sua capacità di resistenza antisismica, il che ci ha permesso di riprendere subito la nostra attività già dal lunedì successivo. Le scosse continuavano ma il lavoro non si è mai fermato e nel contempo ci siamo incamminati subito in una ulteriore sfida, realizzando anche un nuovo stabilimento che ha raddoppiato quello preesistente. Siamo riusciti ad inaugurare la nuova struttura di produzione a nemmeno un anno dalla scossa del 2016 e, in pochissimo tempo, abbiamo avuto la possibilità di assumere altre 20 persone in soli due anni, arrivando a 71 dipendenti”. A tre anni di distanza, pur non riuscendo a dimenticare quei momenti, la famiglia Maccari benedice quella capacità reattiva immediata e lungimirante che, al meglio delle sue capacità, le ha permesso di fare la sua parte salvaguardando l’azienda, il lavoro di tante famiglie e imprimendo su tutto il territorio un forte segnale di positività. Un arco temporale di tre anni non è poi così lungo, ma le conseguenze che il sisma ha portato con sé, soprattutto per i risvolti a lungo termine, preoccupano non poco gli imprenditori delle aree più colpite.
 “ Di sicuro – afferma Federico Maccari- su questo territorio ci sentiamo un po’ più soli; tante famiglie se ne sono andate e la comunità ne avverte il colpo. A livello imprenditoriale, spesso ci ritroviamo anche a dover fare i conti con una popolazione ridotta, il che per un'azienda che cresce, significa anche difficoltà nel trovare risorse umane e qualificate sulle quali noi comunque  abbiamo sempre investito e che vogliamo scegliere all’interno della nostra comunità; cè insomma questo tipo di difficoltà che in più, non permette poi di creare un indotto sul territorio stesso.
Per la nostra azienda- aggiunge Maccari- l'obiettivo più importante è quello di poter innanzitutto dare conferma del posto di lavoro ai nostri dipendenti, alcuni dei quali hanno anche perso la loro casa ma che avendo la garanzia di un lavoro alle spalle, hanno la possibilità con il tempo di riprogettare la loro vita e quindi anche la loro quotidianità  oltre che avere una casa solida e stabile. Alle istituzioni tutte invece chiedo che possano intervenire in maniera un po' più importante sugli incentivi economici a favore dei nuovi imprenditori, perché in questo territorio c’è tanto bisogno di nuove realtà produttive che portino con sé nuovi posti lavoro”.
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Retorico dire che non dimenticheremo mai la scossa che esattamente tre anni fa ha cambiato la vita di tutto il Centro Italia. Diverso, invece, soffermarsi a pensare che spesso ricordiamo perfettamente cosa stavamo facendo quando abbiamo ricevuto una notizia importante. La stessa sensazione arriva quando si torna indietro con la memoria a quella mattina del 30 ottobre 2016. E’ forse quello infatti, per alcuni, l’ultimo ricordo di ciò che stavano vivendo nella casa che hanno dovuto abbandonare in fretta e furia per la paura che arrivasse un boato più forte. Molte di queste persone sono rientrate nella loro abitazione solo con i vigili del fuoco, per mettere in una borsa gli affetti personali e nel cuore i ricordi di una vita.
Tutto è cambiato da quel giorno di tre anni fa. Le piazze che al calar della sera si erano svuotate come ogni giorno, in attesa che l’indomani la vita avesse ripreso il proprio ritmo abituale, attendono ancora che qualcuno torni a passeggiare tra quelle mura. Non sanno che, forse, molti di loro non torneranno. Perché in questi tre anni di attesa, in una delle regioni più longeve d’Italia e dove la media dell’età degli abitanti è molto alta, c’è anche chi ha lasciato questa terra senza mai mollare la speranza di ritornare nella propria casa. E’ così che il Paese delle belle arti, delle chiese e dei castelli da tre anni è ferito al cuore.

Castelsantangelo Sul Nera
Castelsantangelo Sul Nera

Attraversare lo stivale da Nord fino alla punta è come camminare in un salotto dorato dove in mezzo si inciampa su cristalli rotti e mai raccolti. Tre anni di niente, si potrebbe dire. Dove le uniche iniziative prese sono arrivate dal basso, anzi da dentro. Dal cuore di chi ha raccolto i propri cristalli e ha aperto la propria anima alla resilienza. Quella parola su cui, dopo averne tanto sentito parlare, forse per disperazione, ci si è cullati fino ad oggi e si continuerà a farlo. Tre anni di attese, dove c’è chi ha rimodulato la propria vita, dove c’è chi attende tra le pareti di un container, consapevole che ci vorrà del tempo per tornare a vivere come prima, o forse, anche quando sarà possibile farlo, non ci saranno più le forze. O addirittura, facendo qualche calcolo rispetto al sisma del 1997, quando e se tutto sarà ricostruito, si avrà la paura di sprofondare di nuovo.

Camerino
Camerino

Ma il dubbio che in questi anni si è fatto sempre più prepotente tra la gente forte di queste terre è sapere se chi governa questo Paese, tra una sfilata e l’altra nelle crepe più profonde, ha mai capito veramente cosa significhi cambiare vita, adattarsi a qualcosa che non ci si aspettava, attendere senza avere certezze, veder crollare la propria casa non per colpa del sisma, ma del tempo che scorre, quel tempo in cui non si è riusciti a far partire nemmeno le demolizioni ed i ricordi di una vita aspettano sotto le intemperie e il passare delle stagioni.

Giulia Sancricca

Visso
Visso

ussita
Ussita


Un fiume di persone ha preso parte alla toccante cerimonia voluta dalla città di Camerino nella ricorrenza dei tre anni dal sisma. All'ingresso del Sottocorte Village è stato inaugurato l''Albero della Speranza. Opera dell'artista Nazzareno Rocchetti, la bellissima scultura bronzea, raffigura in tutta la sua 'umanità' un albero che protende le sue 'braccia' al cielo.
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" In questo tunnel interminabile di sofferenza- ha detto Nazzareno Rocchetti- io vedo una luce. L'ho rappresentata in questo mio albero che ho voluto donare, non al sindaco attuale nè a quelli che lo hanno preceduto e nemmeno a quelli che verranno, ma alla città camerte che tanto ha sofferto. Un dono che è la mia testimonianza di vicinanza; a loro in special modo e a tutti gli uomini che abitano questo mondo meraviglioso, il mio messaggio è che l'aver sempre saldi i piedi nelle radici ci permette anche di volare in alto ma mai dobbiamo scordarci della nostra madre terra".
A precedere il disvelamento della scultura, l'inno d'Italia suonato dalla Banda città di Camerino.
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" Quella del 26 ottobre - ha detto il sindaco Sandro Sborgia- è per noi una ricorrenza carica di emozioni, di sentimenti e di ricordi ma non vogliamo legarla alla tristezza. Siamo qui sì per ricordare, ma vogliamo guardare a quello che ci aspetta domani. Da questa nuova realtà del post sisma che è simbolo di ripartenza, col pensiero siamo comunque e costantemente rivolti alla nostra città che è lassù che ci aspetta e che rappresenta il nostro obiettivo. Il monumento inaugurato è la testimonianza che la speranza mai deve venir meno, mai deve lasciare spazio alla rassegnazione, anzi, deve essere da stimolo a farci ritrovare la serenità e la tranquillità quotidiana che tre anni fa abbiamo dovuto un po' mettere da parte. La speranza - ha aggiunto il sindaco- è che possiamo ricostruire una città che conserva le radici storiche ma che guarda avanti. Una città più sicura, certamente accogliente e aperta alla cultura, alla musica, alla storia, aperta alla vita come è sempre stata. Quello che vogliamo celebrare da qui- ha concluso- è il nostro "monumento alla speranza" di ritrovare appieno la nostra quotidianità". Il primo cittadino ha poi ricordato tutte le istituzioni che svolgono un servizio a favore delle persone 24 ore su 24 e specialmente nelle situazioni di difficoltà. Ad esse, già destinatarie della cittadinanza onoraria è stato dedicato il monumento: Dipartimento della Protezione Civile, Esercito italiano, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo di Polizia Penitenziaria, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Croce Rossa Italiana, Associazioni Nazionali Carabinieri e Alpini, Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia, A.G.E.S.C.I Associazione nazionale Guide e Scout Cattolici Italiana.
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Seguendo le note della Banda cittadina ci si è poi spostati nel luogo di ritrovo centrale del Sottocorte village. Qui, introdotti dal personale ricordo di Sante Elisei, si sono succeduti una serie di interventi che hanno fatto memoria della statura umana e politica del compianto ex sindaco Dario Conti, visceralmente legato a Camerino e a tutto il territorio. Ostinato, caparbio, perfino scontroso seppure sempre in buona fede, caratteristica saliente della personalità di Dario Conti la sua infinita bontà.
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Tra i presenti all'intera manifestazione il rettore di Unicam Claudio Pettinari, l'assesore regionale Moreno Pieroni, il Senatore Giuliano Pazzaglini, il consigliere provinciale Francesco Acquaroli, il segretario provinciale del Psi Ivo Costamagna, l'ex rettore Flavio Corradini, la sorella di Dario Conti Mirella e i nipoti. Un filmato realizzato per l'occasione dal fotografo e nipote Roberto Conti, ha ripercorso tutta le tappe della sua vita politica e amministrativa, dal locale alla provincia, dalla Regione fino agli incarichi nazionali ricoperti come punto di riferimento del socialismo. Dell'uomo che si è battuto a tutti i livelli istituzionali "esempio di vita e fratello maggiore" come sottolineato da Costamagna, la piazza del Sottocorte village porterà per sempre il nome. 
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Nella targa affissa all'ingresso di Piazza Dario Conti è racchiuso tutto quello che la sua figura  ha rappresentato per la città, per la comunità intera dell'entroterra e non solo: " Uomo giusto e amministratore pubblico retto, ha dedicato l'intera vita per il bene di Camerino e del territorio montano".
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A Camerino, taglio del nastro per la Biblio- Cabina in viale Seneca. Avviato già lo scorso anno, il progetto è potuto finalmente giungere a completamento non senza una travagliata serie di peripezie.  
Ieri la presentazione ufficiale dell'iniziativa, resa concreta dal gemellaggio fattivo tra Ipsia Ercoli e Scuola professionale Di Bressanone. Grazie alla sensibilità e al contributo economico di "Amore per Amore", associazione camerte da subito attiva nell'immediato post sisma nell'aiuto alle comunità, la Biblio-cabina fa bella mostra di sè all'interno dello spazio antistante l'Ipsia Ercoli di Camerino.
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  Un percorso travagliato ha fatto da sfondo a tutta la storia, ma quel che importa è che la forte sinergia d'intenti e la stretta collaborazione tra gli stessi ragazzi dell'Ipsia e dell'Istituto Professionale Enrico Mattei di Bressanone, siano riuscite a farla diventare realtà. I ragazzi della scuola del Trentino hanno proveduto a costruirne la struttura che nei giorni scorsi è stata assemblata nelle sue varie parti, mentre la parte elettrica -elettronica, è stata curata dai ragazzi dell'Ipsia di Camerino. Nello specifico è opera di questi ultimi il pannello solare posto alla sommità della cabina che, accumulando l'energia necessaria, ne consentirà la fruizione anche nelle ore buie serali. 
Chiaro e semplice il messaggio lanciato dalla Biblio-cabina, utile come punto d'incontro e di diffusione culturale, attraverso lo scambio gratuito di libri. Il book -crossing sarà attivo durante l'orario di apertura dei cancelli della scuola, e chiunque vorrà potrà depositare la propria lettura all'interno della cabina e prelevarne un'altra.
Festosa la presentazione del progetto, presenti  alunni, docenti e preside dell'Ipsia, l'assessore alla cultura del comune di Camerino Giovanna Sartori, il presidente di "Amore per Amore" Mirko Mancinelli, il dirigente dell'Istituto Professionale di Bressanone rappresentato anche da dodici alunni e due docenti. All'inaugurazione è intervenuta anche una rappresentanza dell'Arma. Per supportare al meglio la gestione della Biblio-cabina, affidata all'IPSIA Ecoli, l'associazione "Amore per Amore" ha attivato anche una raccolta fondi sul sito www.retedeldono.it
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Camerino figura tra i tredici i comuni terremotati che vedranno finanziati i primi interventi per dotare le aree Sae di fermate a servizio dei nuovi collegamenti del Trasporto Pubblico locale.
Con la finanziaria 2019 la Regione Marche ha stanziato una somma complessiva di un milione di euro che serviranno a finanziare entro il 2021, le prime 68 fermate in graduatoria in base alle manifestazione di interesse al finanziamento pervenute entro fine agosto da amministrazioni e unioni di comuni al di fuori del cratere; alla somma stanziata si aggiungono poi 230 mila euro che raggiungeranno invece i comuni che hanno analogamente manifestato interesse tra quelli colpiti dal sisma. In entrambe le tipologie di Comuni, le opere verranno finanziate al 100 per cento della spesa ammissibile e nella misura massima di 20 mila euro. Nella città di Camerino saranno dieci le postazioni che potranno avvantaggiarsi di questo tipo di interventi che serviranno a dotare dei servizi necessari parti della città che, a seguito del terremoto, hanno subito una variazione dei percorsi. A Visso la risoluzione di criticità  riguarderà invece due postazioni. 
" Una misura questa che è stata fortemente voluta dalle forze sociali e anche dai rappresentanti dei cittadini- afferma l'assessore al Trasporto della Regione Marche Angelo Sciapichetti-. In alcuni comuni e in alcune zone sono state infatti costruite delle nuove aree urbanizzate nelle cui soluzioni abitative di emergenza, vivono centinaia di persone. E in quelle zone, anche per la stessa sicurezza dei cittadini e dei pedoni, bisognava intervenire con postazioni di fermata. I fondi stanziati vanno proprio in questa direzione. C'è ovviamente in tutta la Regione - continua Sciapichetti- un problema generale che riguarda la sicurezza dei passeggeri e che gli stessi autisti delle linee del trasporto pubblico ogni giorno ci segnalano ma prioritario doveva essere l'aspetto delle nuove criticità emerse a seguito dei percorsi urbani modificati dal post sisma. La serie di interventi dunque si appresta a partire - conclude l'assessore- ma nei prossimi anni avrà ulteriori sviluppi". Gli interventi che verranno realizzati riguarderanno la sicurezza pedonale per raggiungere le fermate, il miglioramento degli spazi di attesa, l’allestimento di attrezzature adeguate. Gli altri progetti in graduatoria, potranno essere finanziati con economie o nuove risorse disponibili.
Tra i 68 comuni altri comuni interessati e in graduatoria per i primi interventi (anche con più fermate): Falconara Marittima, Fano, Pesaro, Cingoli, Treia, Monte Roberto, Sant’Angelo in Pontano, Monte San Giusto, Magliano di Tenna, San Ginesio, Porto Sant’Elpidio, Poggio San Vicino, Chiaravalle, Cartoceto, Piobbico, Castelleone di Suasa, Lunano, Carpegna, Acquasanta Terme, Mondolfo, Apiro, Grottazzolina, Monte Vidon Combatte.
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Camerino in lutto per la scomparsa di Vittorio Rosati. Da qualche tempo ricoverato all'ospedale locale, si è spento questa mattina alle 10 all'età di 94 anni. Non una frase di circostanza nel dire che se ne va un pezzo di storia della città e con lui tante immagini del passato, fatte di momenti di comunità viva e di un'atmosfera di grande famiglia. Chi non ha un ricordo legato ad una sua battuta scherzosa, a quel suo modo gentile ed acuto di intervenire con ironiche pillole di saggezza in qualsiasi argomento. Molto della storia della città è legato indissolubilmente alla sua figura, al suo sorriso e alla sua personalità poliedrica; un uomo dalla corporatura esile il cui percorso non può fare a meno di stupire, tanto è ricco di particolari interessanti fin dalla sua tenera età. Doti non comuni nel riuscire a costruire con ineguagliabile ingegno, tante attività diverse e nei più disparati settori. Lo ritroviamo giovane barista insieme al fratello Fernando nel caffè centrale di piazza Cavour poco dopo la scuola di avviamento, cineoperatore del Cinema Rosati gestito dalla sua famiglia, abile elettricista quasi autodidatta al lavoro presso la ditta camerte Cingolani, portare la corrente elettrica in tutte le abitazioni della città e nelle frazioni. Grande comunicatore Vittorio lo è stato nelle sue gag di cabarettista iniziate dal teatrino di san Venanzio dove ha avuto per alter ego altri pezzi di storia cittadina, quali Quinto de Martella e Angelo Raponi e poi Jimmy Fontana e il maestro Mario Morosi. Primo batterista degli Uragani al quale sarebbero succeduti Nicola Tavoloni e Paolo Vinaccia. A lui e alla sua compagine di amici musicisti camerinesi si deve anche la ripresa della banda cittadina dopo un periodo lungo di inattiìvità. Figura di spicco di ogni grande festa al Teatro Filippo Marchetti, di lui si ricorda il felice sodalizio sulle scene con Emma Magini, riversatosi poi anche via etere in una serie di spassose e indimenticabili trasmissioni in onda su Radio C1, come spalla non solo di Emma, ma anche dell’amico Pino Zufolino. Ma prima ancora Vittorio aveva lavorato alle Poste e in quell'azienda di telefoni che sarebbe diventata SIP e poi Telecom, dove operavano sua cognata Luigina e la sorella Clara. Figlio di Mariano, uno dei pochi geometri della città ducale, Vittorio non aveva mai amato studiare, ma la sua versatilità e le sue innate capacità pratiche gli hanno consentito di applicarsi con grande competenza e bravura in una serie infinita di mansioni, portando a casa sempre grandi risultati. Dal 1964 al 1990 ha trovato la sua definitiva occupazione presso il dipartimento di Zoologia dell'Università di Camerino, molto apprezzato come tecnico tuttofare e come fotografo, una delle sue grandi passioni come quella da radioamatore. Non più di cinque mesi fa, la morte dell'amata moglie Tomassina dalla quale ha avuto quattro figli, Caterina, Francesco dirigente dei Licei e dell'Antinori, Roberto e Ettore. Dalla sua scomparsa, una grave perdita per i familiari, un vuoto incolmabile per tutta la comunità che, oggi più che mai, sente il bisogno di ringraziare Vittorio per tutte le volte che ha avuto in regalo la sua preziosa presenza, rallegrata dal suo immancabile sorriso.  
La redazione di RadioC1inBlu e Appennino Camerte si stringe ai suoi adorati figli, partecipandone il dolore.
I funerali si svolgeranno domani martedì 22 ottobre alle ore 15,30 nella Chiesa parrocchiale di San Biagio a Morro. Per espressa volontà della famiglia, non fiori ma offerte devolute all'Associazione Italiana Ricerca sul Cancro.
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Centro sociale di Montagnano gremito a Camerino in occasione del primo dei tre incontri pubblici sulla raccolta differenziata, organizzati dal Comune  in collaborazione con il Cosmari, rappresentato dal responsabile della comunicazione Luca Romagnoli e dal Capo area Paolo Domizi. Presenti all'incontro anche l'architetto Maurizio Forconi dell'ufficio tecnico del Comune di Camerino e Andrea Isidori, comandante della Polizia municipale della città ducale.
Principale novità, illustrata dall'assessore all'ambiente Marco Fanelli,  la reintroduzione del servizio porta a porta che aveva subìto un freno dopo il sisma. Ottobre sarà una sorta di mese di formazione per la cittadinanza, poi da novembre partirà il nuovo modello da seguire per la raccolta differenziata e la gestione dei rifiuti. Altre novità in arrivo prevedono il prolungamento dell'orario di fruibilità dell'isola ecologica e l'avvio di un protocollo in accordo col Cosmari, per il ritiro degli ingombranti a casa.
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"L'esigenza per cui abbiamo ritenuto di coinvolgere la città arriva dal dato che ha evidenziato un forte calo negli ultimi anni, della differenziata nel Comune di Camerino - ha detto Marco Fanelli- Dobbiamo provare a dare un'altra immagine della nostra città, cercando di utilizzare un nuovo metodo. Se poi non dovesse funzionare, naturalmente si faranno i dovuti cambiamenti, ma bisogna lavorare per migliorarci. Tutti possiamo e dobbiamo rendere migliore la città. Obbligo dell'amministrazione è anche di tutelare chi non rispetta le regole. Dopo un periodo di rodaggio, quindi, inizieranno anche i dovuti controlli ed eventualmente le sanzioni. Se c'è l'impegno a seguire un percorso di crescita credo che anche chi è più restio si adeguerà perché vedere la città più bella piace a tutti".

L'aspetto tecnico relativo alla raccolta differenziata è stato affrontato da Luca Romagnoli che è entrato nel dettaglio coinvolgendo anche la cittadinanza e rispondendo a ogni interrogativo e dubbio. Il responsabile della comunicazione del Cosmari ha approfondito tutti gli aspetti che possono condurre alle buone pratiche e ad una raccolta rifiuti più efficace. 
Prevista una campagna di sensibilizzazione e formazione rivolta agli studenti universitari in collaborazione con Unicam e con L'Ente Regionale ERDIS. Lo stesso verrà fatto anche con le scuole della città.
I prossimi incontri con la cittadinanza si svolgeranno mercoledì 23 ottobre alle 18 al centro Acli di Vallicelle (vicino all'Ipsia Gilberto Ercoli) e lunedì 28 ottobre alle 16.30 al centro sociale di San Paolo.
Pieno successo per la prima delle due Giornate Fai d'Autunno che hanno animato per la prima volta diversi luoghi d'interesse della città di Camerino. Già dal mattino numerose le presenze per un evento che grazie al Fondo Ambiente Italiano ha reso accessibili i tesori della città. Favorita dal bel tempo l'intera giornata alla scoperta delle bellezze e del patrimonio da preservare della città ducale, tanto che a fine serata si era raggiunto il numero di circa 600 visitatori tra camerinesi e tanti gruppi giunti anche da fuori regione.
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A rendere più facile il raggiungimento dei luoghi anche il bus navetta elettrico messo a disposizione da Contram che ha effettuato diverse fermate: terminal bus Contram,  Sottocorte Village, Piazza dei Costanti, Piazza Cavour, chiesa del Seminario, piazzale della Vittoria, Orto Botanico. Tra i luoghi accessibili dell'itinerario che verrà ripetuto anche domani per tutta la giornata, l'archivio di Stato e la visita della mostra "Il cuore dell'Europa" appena inaugurata, il bellissimo orto botanico Carmela Cortini dell'Università di Camerino e,  tra i punti di maggiore interesse l'apertura straordinaria della zona rossa del centro storico. Guide d'eccezione gli studenti dei Licei e dell'Istituto Antinori di Camerino. A completare il tour camerinese, riservata agli iscritti Fai, la visita della Rocca d'Aiello e del suo splendido giardino. Al tavolo di accoglienza in piazza Cavour erano seduti il vice sindaco Lucia Jajani, l'assesore Giovanna Sartori, i consiglieri Luca Marassi, Riccardo Pennesi e Giulia Ortolani. 
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"Una gioia immensa vedere tanta gente camminare  nuovamente nel centro storico-  commenta a fine giornata l'assessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori - Debbo sottolineare il grandissimo rispetto che si è avuto in tutti i visitatori all'interno della zona rossa; un'emozione forte nel vedere tanta gente animare la nostra Piazza e il nostro cuore cittadino così come gli altri punti di visita quali l'orto botanico e l'archivio di stato. Un'atmosfera bellissima: tante macchine, tante facce sorridenti e finalmente un po' di vita a ripopolare la nostra città. La prima volta di un evento che ci ha regalato già dei numeri inaspettati: per un attimo ci è sembrato di tornare indietro nel tempo, davvero si è respirata una bella vitalità che conoscevamo e che a lungo è mancata- aggiunge Giovanna Sartori-. Il bel numero di visitatori ci fa ben sperare  per un richiamo e  una promozione turistica ma, il forte richiamo del centro storico, ci ha fatto vedere presenti anche tanti camerti. Con il cuore che batte forte, sono accorsi numerosissimi, il che ci ha fatto veramente piacere. Come amministrazione- continua l'assessore- abbiamo inteso promuovere quello che il Fondo Ambiente Italiano a livello nazionale ha lanciato e sostenuto: le  due giornate nella città ducale, rappresentano il turismo della rinascita, il turismo della vita, il turismo della città di Camerino.  Ci interessa far  vedere quello che abbiamo di bello è quello che, se la ricostruzione non ingrana la marcia e non parte, rischiamo di perdere.  In questo ci hanno aiutato i ragazzi dei Licei che hanno tra l'altro realizzato una guida digitale scaricabile e i fotografi Paolo Verdarelli, Mario Severini e Marco Montecchiari che ci hanno donato delle splendide immagini che abbiamo appeso fuori dai monumenti, proprio per far vedere cosa c'è dentro, a partire dal Teatro Filippo Marchetti e poi la Sala Dei Priori del palazzo comunale, Il Tiepolo  di San Filippo, il santuario di Santa Maria in via. Credo che l'immagine finale sia proprio quella del turismo della vita e, tutta la gente che è venuta ci ha fatto davvero sentire il suo calore e il suo sostegno".
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APPROFONDIMENTO DELLA NOTIZIA NEL PROSSIMO NUMERO DI APPENNINO CAMERTE
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Conto alla rovescia per il premio "Il Camerte 2018"  che verrà conferito la prossima domenica 20 ottobre nel corso dell'evento "Varietà nel ducato " previsto a partire dalle 21,15 nell'auditorium Benedetto XIII. 
Sarà una singola persona, una società, un ente? Cresce l'attesa per scoprire il nome del premiato dell'anno nella manifestazione curata dalla pro loco col patrocinio del Comune di Camerino. Diverse le segnalazioni pervenute entro la scadenza  e, come da tradizione, sottoposte alla valutazione dell'apposita commissione, riunitasi nella serata di giovedì 10 ottobre nella nuova sede dell'ufficio IAT e associazione turistica "Pro Camerino" presso il Sottocorte Village. Erano presenti il presidente Renzo Riccioni, Mons. Francesco Massara in rappresentanza della Curia arcivescovile, il consigliere Riccardo Pennesi per il Comune,, la prof.ssa Sara Spuntarelli per Unicam, Carlo Panunti per Orizzonti della Marca, Carla Campetella per Appennino Camerte e Radioc1inBlu e Alessandro Campanelli in rappresentanza di Contram S.P.A.
Piena convergenza e unanimità sono state raggiunte nell'indicazione del vincitore del premio, giunto alla XXI edizione e annualmente assegnato a persone fisiche o giuridiche, enti e associazioni che , per la propria attività sociale, culturale, artistica, scientifica, politica, storica, sportiva, abbiano promosso il nome della Città di Camerino in Italia e all'estero. Come si ricorderà,  per il 2017 il prestigioso riconoscimento venne attribuito alla Croce Rossa sezione di Camerino e consegnato nelle mani del presidente Gianfranco Broglia. Camerte dell’anno nel 2016  fu invece l'allora rettore uscente di Unicam prof. Claudio Corradini. Non resta che attendere l'annuncio del nome nella serata di moda e spettacolo " Varietà nel ducato" per poi festeggiare tutti insieme " Il Camerte 2018 ".
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A Camerino, riparte dal civico 24 di via Le Mosse la parrucchieria "Daimely". Una storia di rinascita, di passione e caparbietà quella che ha portato alla realizzazione degli spazi completamente rivisitati della ex sede di una rosticceria, fioriti in tutta la loro bellezza in un salone caldo ed accogliente, portato avanti da chi non si è lasciato abbattere dal sisma.
Grinta e determinazione hanno scritto l'inizio di una storia nuova per Daimely Rosado Fina, dopo che il sisma l'ha privata di tutto. Già dall'agosto 2016, lei e la sua famiglia avevano dovuto lasciare il palazzo di via Venanzio Varano che, oltre all'abitazione, ospitava a piano terra anche l'attività commerciale di parrucchieria. Gravi e irrecuperabili i danni riportati dall'intero edificio che poco tempo fa è stato abbattuto. In tutto questo tempo, Daimely e sua figlia Deyla non hanno mai mollato, continuando a svolgere il loro lavoro con passione e dedizione

nella foto sotto, Daimely, il marito Claudio Pennesi e la figlia Deyla
Nella foto Daimely il marito Claudio Pennesi e la figlia Deyla
Arrivare a riscrivere una nuova storia non è stato facile. Lo si è letto dal misto di emozione e grande entusiasmo che hanno riempito tutta la mattinata. Un bosco da cui filtra il sole è la scenografia d'effetto della parete principale. Una luce di speranza sottolineata nella benedizione dei locali e nelle parole d'augurio che don Mariano Ascenzo Blanchi ha formulato a Daimely e Deyla incoraggiandole nel loro lavoro. Alla progettazione e organizzazione degli spazi ha contribuito la ditta L'Oreal che per la realizzazione dell'opera si è avvalsa dell'impresa toscana Comaco di Signa.    
Questa storia di coraggio sarà approfondita nella prossima edizione de L'Appennino Camerte
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Daimely e don Mariano
Daimely al lavoro

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