Un consiglio comunale fiume, finito oltre la mezzanotte, dove non si poteva che arrivare allo scontro per via di quello che ormai da tre anni rappresenta lo scoglio più grande per Tolentino: la delocalizzazione della scuola Don Bosco in zona Pace, nel campus scolastico.

Lo conferma il consigliere dem Fulvio Riccio con un annuncio su Facebook in cui dice addio alla struttura scolastica in questione: “Si sono discusse molte proposte importanti – dice - , alcune positive, come ad esempio il Regolamento per l'attivazione dell'unità cinofila a Tolentino e lo statuto per la Fondazione Tacci Porcelli, entrambe votate all'unanimità, altre meno positive.

Ovviamente lo scontro vero si è concentrato sulla delocalizzazione della scuola Don Bosco, posta all'interno del PSR (Piano straordinario ricostruzione). Finalmente ieri abbiamo capito una cosa: la scuola Don Bosco è sicura (per questo i bambini ci possono andare tranquillamente anche ora) e lo potrebbe diventare ancor più successivamente ad una ristrutturazione. Queste le parole dei tecnici comunali – racconta - .

La delocalizzazione è quindi una scelta politica di questa amministrazione che preferisce avere una scuola in periferia che in centro. Purtroppo i numeri erano dalla parte della maggioranza – ammette - che ha votato compatta e convintissima sulla loro proposta. È stato perfino richiesto dalla minoranza di tirar fuori dal PSR la questione scolastica per votarlo tutti insieme, perché il resto del PSR era condivisibile, e rinviare la delocalizzazione. Purtroppo, come spesso accade, ci è stato risposto picche.

Quindi – conclude - dite addio alle scuole Don Bosco e Bezzi perchè non esisteranno più. Ciascun consigliere di maggioranza si assumerà per il futuro le proprie responsabilità per questa scelta”.

Ieri, sulla questione scolastica era intervenuto anche Nazzareno Tiranti del Comitato che era sorto a difesa della storica struttura: “Dopo aver ascoltato la presentazione del PSR – aveva scritto - , strumento pensato dalla struttura commissariale per velocizzare l'iter della ricostruzione dei centri storici, voglio fare delle semplici considerazioni: capire cosa c'entra la delocalizzazione della scuola Don Bosco con il PSR; come si può pensare di valorizzare e rivitalizzare il centro storico eliminando dei servizi strategici, come ad esempio una scuola; perché – si chiede - , nonostante immobili e terreni di proprietà, il Comune di Tolentino acquisterà un terreno da privati per 2 milioni di euro, per delocalizzare la Don Bosco ed un immobile dalla Curia (ora inagibile causa sisma) dove delocalizzare la scuola Bezzi; perché – prosegue nei quesiti - , a detta della giunta tolentinate, l'edificio della scuola Don Bosco non può essere adeguata sismicamente mentre si può adeguate sismicamente lex edificio delle ex Maestre Pie Venerini dove si vuol spostare la scuola Bezzi pur essendo entrambi vincolati dalla Sovrintendenza delle belle arti”.

Tutte domande che più volte i contrari a questa decisione hanno sollevato alla maggioranza ma che, come più volte ribadito anche dal sindaco Giuseppe Pezzanesi, non hanno scalfito la decisione della giunta su questo tema.



GS
In via di acquisizione l'area in zona Pace dove sorgerà il nuovo Campus scolastico di Tolentino.
È il sindaco Giuseppe Pezzanesi a spiegarne i particolari, evidenziando comunque l'attenzione al centro storico che, con la nuova struttura, vedrà dei cambiamenti importanti dal punto di vista organizzativo.

"Siamo concentrati nel dare risposte al mondo scolastico e alle esigenze del centro storico - dice il sindaco - . L'acquisizione dell'area sarà una conseguenza di tutto il progetto di riassetto degli istituti scolastici della città. Si tratta di un'area dove sorgerà una parte della Don Bosco e tutti gli istituti superiori della città".
Ed è proprio sulla Don Bosco che più volte si è spaccata l'opinione pubblica: "Abbiamo bisogno di scuole performanti e in aree sicure - dice Pezzanesi - perchè sistemare il vecchio in una zona sismica non sempre porta buoni frutti".
Entra, infatti, nello specifico il primo cittadino, mostrando il nuovo riassetto della Don Bosco: "Verrà in parte ricostruita - dice - per le elementari e la materna nella ex area delle maestre Pie Venerini, a 100 metri dalla struttura originaria. Le medie, invece, saranno costruite parallelamente al Campus scolastico che sta seguendo la Provincia".
Prprio sul Campus Pezzanesi aggiunge: "In questi giorni, finalmente, abbiamo ricevuto da parte della Provincia di Macerata, il progetto e quindi lo stiamo analizzando in maniera celere ma approfondita, anche con l’intento di valutare bene la proposta realizzativa che ci viene sottoposta e tenendo fede a quanto promesso in sede di presentazione pubblica a studenti, insegnanti e famiglie, avanzeremo, se necessario, tutte quelle osservazioni e le prescrizioni necessarie per avere una struttura rispondente alle esigenze educative e di sicurezza, come già deciso insieme, così da avere un’opera di grande qualità".
Ci tiene poi a ribadire l'attenzione per il centro storico per il quale sono previsti "il rifacimento di vie e dei sotto servizi e il restyling di ampie aree che daranno uno slancio importante come negli altri comuni, all’intera città"
Infine, l'affondo nei confronti di chi condanna la scelta dell'amministrazione: "Questo - conclude - è l'unico modo di lavorare che conosciamo: prendere la decisione giusta e lasciare dietro le polemiche". 

GS




Ampio l'intervento del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, a seguito delle perplessità espresse da Città in Comune e da altri cittadini sulla realizzazione del nuovo Campus scolastico della città.
A distanza di oltre quattro anni dal sisma, infatti, le domande rivolte al primo cittadino riguardano i tempi per la realizzazione del villaggio che ospiterà gli istituti scolastici della città, ma anche l'utilizzo che verrà fatto delle strutture scolastiche danneggiate dal sisma.

"La provincia sta validando il progetto terminato - risponde in merito al Campus - . La validazione è la fase finale e a primavera ci sarà il bando di carattere europeo. Vorrei sottolineare che la Provincia ha realizzato il progetto in house, risparmiando quasi un milione e mezzo di euro.
Se a Camerino hanno esposto un progetto e a San Severino hanno cominciato lavori, non significa che Tolentino è stata dimenticata.
A Tolentino - dice sferrando il colpo alle minoranze - facciamo un Campus con cinque istituti: qualcosa che chi ha governato prima di me non ha mai partorito, preferendo di sistemare il vecchio.
Per le sedi dei licei sono stati spesi molti soldi e non è servito a niente, perchè alla prima scossa di terremoto sono tornati inagibili. Sulle tempistiche possiamo discutere quanto vogliamo - precisa - ma sono inevitabili, a causa della malattia italiana della burocrazia"

Poi si sofferma sulla presentazione del progetto che coinvolse gli studenti della città al cinema Giometti: "Chi parla - dice Pezzanesi - non c'era quando abbiamo incontrato più di 500 studenti al Giometti per proiettare il progetto. I ragazzi erano commossi perchè sapevano già che loro non avrebbero seduto su questi banchi, ma hanno lottato con noi affinchè venisse raggiunto il risultato e si ottenessero i 20 milioni di euro grazie alla Regione, ai Commissari della Ricostruzione e a Giovanni Legnini. Allora dico che ci sono due categorie di persone: chi fa il proprio dovere e chi ogni giorno architetta come buttare fango addosso a chi lavora". 

In merito alle vecchie strutture il sindaco si sofferma sulla scuola don Bosco che ha suscitato più volte la discussione in assise comunale, tanto da portare all'esclusione dalla giunta dei due assessori Massi e Pupo. 
"La scuola don Bosco è una scuola storica della città - prosegue il sindaco - , sotto l'egida della Soprintendenza non poteva essere abbattuta e riscotruita, ma solo adeguata sismicamente.
Con i lavori di adeguamento, non avremmo raggiunto i livelli di sicurezza paragonabili ad una scuola nuova. Così quella struttura sarà destinata ad altri usi pubblici per la nostra città e sposteremo una parte della don Bosco nella nuova area delle ex Pie Venerini e l'altra parte di fianco al Campus: l'obiettivo è che gli studenti, al termine delle scuole medie, si possano trasferire alle superiori attraversando un giardino e restando a Tolentino.

Per quanto riguarda la Lucatelli - aggiunge - ha già il suo finanziamento approvato che ammonta a più di 7 milioni e mezzo di euro ma per cominciare i lavori dovremo avere gli spazi dove trasferire gli studenti e la turnazione sarà possibile con le costruzioni che abbiamo in programma di portare avanti". 

In merito all'asilo Green, altro motivo di scontro già prima del sisma, il sindaco dice: "A suo tempo fece scalpore perchè avremmo voluto costruirlo nuovo, ma una parte di cittadini si oppose. Ad oggi quei lavori non sono stati fatti ed il Comune deve lottare con le unghie e con i denti per ricostruire la struttura".

Infine l'ex sede dei licei: "Una delle perle che noi vogliamo incastonare nel futuro della città e dei giovani. Faremo un bando, appena si sistemerà l'aspetto progettuale de Campus, agganciato al recupero del centro storico e alla banca della cubatura. Dedicheremo il bando ai giovani: saranno loro a dirci cosa vorrebbero realizzare in quel luogo per vivere il centro storico".

Giulia Sancricca



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