Sgominato un colpo da cinquantamila euro in un maglificio di Montefano. È successo ieri, quando due persone si sono introdotte nella maglieria fingendo di essere incaricate di una spedizione. Una volta entrati in possesso della merce si sono dati alla fuga. A dare l’allarme sono stati i titolari della ditta. Sul posto sono giunti i carabinieri di Macerata che, grazie alle testimonianze e alla videosorveglianza, hanno potuto diramare a livello nazionale i nominativi dei fuggiaschi e la targa dell’auto con cui avevano messo a segno il colpo. È stata una pattuglia della Stradale di Cassino, poco dopo, a fermarli, a recuperare la refurtiva e a denunciarli.

l.c.
Dovrà scontare una pena residua di due mesi l’uomo arrestato dai carabinieri della Stazione di Urbisaglia domenica scorsa. L’uomo, un 31enne di Colmurano, era stato arrestato dai militari nel settembre del 2017 per il reato di rapina: aveva minacciato la madre e i nonni nel tentativo di ottenere duecento euro per poter comprare eroina. I carabinieri lo avevano arrestato in flagranza di reato, proprio pochi attimi prima che la situazione degenerasse: al momento del loro arrivo, infatti, l’uomo stava minacciando i parenti con un coltello. Da allora ha scontato una parte della condanna, mentre ora passerà i due mesi rimanenti nel carcere di Fermo.
Atti di autoerotismo di fronte ad una 19enne a Ripe san Ginesio. I militari della Stazione di Loro Piceno, a conclusione indagini, hanno denunciato un sessantenne, di origini rumene  residente in provincia, per il reato di atti osceni in luogo pubblico.Lo scorso  17 settembre questi aveva avvicinato una ragazza di diciannove anni dinnanzi a un giardinetto pubblico di Ripe san Ginesio, luogo di abituale ritrovo per bambini e ragazzi.
Dopo aver attirato l’attenzione della giovane, l’uomo, a bordo della propria autovettura, ha mostrato i genitali e iniziato atti di autoerotismo. La giovane si è subito allontanata e ha sporto denuncia ai carabinieri del posto, fornendo loro una descrizione e i primi elementi per giungere all’identificazione dell’autore del gesto.

Grazie all'ausilio delle telecamere del Comune, i militari hanno ricostruito il tragitto effettuato da un’autovettura in orario compatibile e, attraverso fonti testimoniali sono arrivati all’identificazione e al riconoscimento dell’uomo, già noto alle forze di polizia.

c.c.


Appicca il fuoco all’auto del rivale in amore, denunciato un giovane senegalese. È successo nei giorni scorsi a San Severino Marche, quando il giovane e un complice hanno raggiunto l’abitazione della vittima – un giovane settempedano – da una strada sterrata. A volto coperto hanno versato benzina sull’auto e poi l’hanno incendiata. La vittima se ne è accorta poco dopo: immediata la chiamata ai carabinieri, che hanno messo in moto la macchina investigativa. Il ragazzo è stato denunciato in stato di libertà per danneggiamento a seguito di incendio.

Le prime ricostruzioni sono arrivate grazie alle testimonianze raccolte sul posto, poi è stata la volta della videosorveglianza. Le telecamere del comune di Tolentino hanno mostrato agli inquirenti che un’auto rientrava nel territorio comunale da San Severino ad un orario compatibile con quello in cui era stato appiccato l’incendio. Una pista che i carabinieri di Tolentino hanno voluto approfondire: l’auto in questione è infatti di un giovane senegalese residente proprio a Tolentino, già in conflitto con la vittima per motivi sentimentali. Oltre a questo, i due erano già noti alle forze dell’ordine per un fatto di cronaca avvenuto a Fano. Nei mesi scorsi, infatti, la vittima era stata accoltellata da un ragazzo albanese fuori da una discoteca. Dopo l’arresto da parte dei carabinieri si era scatenata una rissa, con gli amici della vittima che avevano cercato di farsi giustizia da soli. Il giovane senegalese era stato quindi arrestato per resistenza, rissa, lesioni aggravate e danneggiamento aggravato dell’autovettura di servizio dei militari insieme ad altri tre ragazzi.

Considerati gli elementi raccolti dai carabinieri – tra i quali anche alcuni oggetti lasciati sul luogo del reato da parte dell’indagato –, il Pm ha autorizzato la perquisizione personale, dell’auto e domiciliare del senegalese. Eseguita immediatamente, la perquisizione ha fatto luce su indumenti dal forte odore di benzina, corrispondenti a quelli descritti dai testimoni oculari, lo scontrino di acquisto di una tanica e la tanica stessa.

Il giovane è stato denunciato in stato di libertà e deve ora rispondere del reato di danneggiamento a seguito di incendio. Il ragazzo è stato anche segnalato alla Prefettura di Macerata per uso personale di stupefacenti. All’interno dell’abitazione i carabinieri hanno infatti sequestrato anche una bustina contenete 18 grammi di hashish e 5 di marijuana, oltre a un bilancino di precisione.

l.c.
Diversi giorni di appostamenti e osservazioni, poi il blitz in casa, dove custodiva più di duecento grammi tra marijuana e hashish. È finito nei guai un giovane ventunenne residente nel fermano, arrestato in flagranza di reato per spaccio di stupefacenti dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Tolentino e della Stazione di San Ginesio.

L’operazione ha preso il via nei giorni scorsi quando, durante i consueti controlli contro lo spaccio, i militari hanno notato atteggiamenti e spostamenti sospetti da parte del ragazzo. Dalle prime osservazioni i controlli sono poi continuati fino al pomeriggio di martedì scorso, quando i carabinieri sono entrati in azione e hanno perquisito la sua abitazione. Qui, all’interno di uno zainetto, i militari hanno trovato duecento grammi di hashish, bilancini e materiali per confezionare le dosi – alcune delle quali già pronte alla vendita –, oltre ad un barattolo con all’interno 15 grammi di marijuana e una piccola somma in contanti, ritenuta il ricavato delle cessioni.

Vista la considerevole quantità di stupefacenti trovata in casa del giovane, i carabinieri lo hanno arrestato in flagranza e posto agli arresti domiciliari. Successivamente è stato rimesso in libertà – vista la giovane età e il fatto che fosse incensurato – in attesa della fissazione dell’udienza di rito da parte dell’Autorità Giudiziaria.

l.c.
Tenta la “truffa dello specchietto”, i carabinieri lo rintracciano grazie alle telecamere di sorveglianza e lo denunciano. I fatti risalgono allo scorso 30 luglio, nel parcheggio dell’ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche.

Una donna, alla guida della sua automobile, ha sentito un rumore provenire dalla parte destra dell’auto mentre stava lasciando il parcheggio. Dopo essersi accertata di non aver colpito altre macchine parcheggiate, ha proseguito dirigendosi verso casa. A quel punto è entrato in scena il giovane. Dopo averla seguita per qualche centinaio di metri lampeggiandole, è riuscito a farla fermare e a mettere in atto il tentativo di truffa. Le ha mostrato lo specchietto rotto, cercando di convincerla che a causare il danno fosse stata lei. Ne è nata una trattativa, al termine della quale l’uomo ha chiesto alla donna 270 euro in contanti. Una cifra che la signora non aveva con sé: per questo lo ha invitato a seguirla a casa, ormai convinta di doverlo risarcire. Una volta in marcia, però, il giovane ha cambiato direzione facendo perdere le proprie tracce.

I carabinieri, grazie alle telecamere di sorveglianza del Comune di San Severino Marche e alla collaborazione della polizia locale, hanno ricostruito i movimenti delle due auto. In questo modo hanno notato come l’uomo aveva scelto la vittima e l’aveva seguita ben prima di esperire il tentativo di truffa. Il ragazzo, residente in provincia di Siracusa, non è nuovo a questi episodi: era infatti noto alle forze dell’ordine siracusane per reati simili. Grazie alla collaborazione anche con i carabinieri di Siracusa è stato possibile denunciarlo.

Diverso il metodo, ma una truffa è stata sgominata anche a Loro Piceno. I carabinieri hanno denunciato un uomo che, nel tentativo di vendere la sua auto a un prezzo maggiorato, ha cercato di falsificare la documentazione tecnica del veicolo. Un tentativo grossolano di modificare la scadenza dell’impianto a metano ha ingannato l’acquirente, che ha acquistato l’auto per mille euro. L’uomo, residente in un comune vicino, dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria dei reati di falso materiale commesso da privato e di truffa.
Tre giovani segnalati alla prefettura come assuntori di stupefacenti, un locale sanzionato, una patente ritirata e una denuncia per la violazione di un divieto di ritorno. Questo il bilancio delle operazioni della Compagnia dei carabinieri di Tolentino nello scorso fine settimana.

Sorveglianza del territorio orientata soprattutto al contrasto allo spaccio di stupefacenti. A San Ginesio due ragazzi sono stati sorpresi in possesso di hashish, così come un giovane a San Severino fermato con due grammi e mezzo della stessa sostanza. Per loro è scattata la segnalazione alla Prefettura di Macerata.

Sempre a San Ginesio un locale non ha rispettato l’obbligo della chiusura entro le tre di notte come disposto da ordinanza sindacale e da un provvedimento dell’Autorità. Il titolare è stato multato.

Controlli anche sulle strade. Una donna, fermata ad un posto di blocco, ha rifiutato gli accertamenti con l’etilometro: per questo le è stata ritirata la patente. Ancora a San Severino un cittadino straniero è stato fermato alla guida senza patente. Oltre a questo, su di lui gravava il divieto di ritorno nel territorio comunale fino al 2024. In questo caso è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria.
Aggredisce un coetaneo durante una serata e gli rompe il naso. I carabinieri indagano, lo rintracciano e per lui scatta il Daspo urbano. Ora non potrà frequentare quattro locali pubblici del centro di San Ginesio, teatro dell’aggressione.

I fatti risalgono a qualche tempo fa. Il giovane denunciato, non nuovo a episodi simili, ha dato in escandescenze colpendo il coetaneo. Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di San Ginesio, in collaborazione con il Nucleo operativo radiomobile di Tolentino, sono partite immediatamente e hanno portato ad identificare un ragazzo di un centro limitrofo. È scattata quindi la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Macerata. Considerato che non si trattasse della prima aggressione da parte del ragazzo, è arrivato anche il provvedimento del Daspo urbano, una misura preventiva che chiude al giovane le porte di quattro locali di San Ginesio – solitamente i più battuti dai ragazzi della sua età – per i prossimi 12 mesi.

l.c.
Un cocktail alcolico servito a un minorenne nel giugno del 2020. È questo il motivo per cui un bar del centro storico di Macerata resterà chiuso per i prossimi tre mesi. Lo ha stabilito il Giudice di Pace di Macerata, dopo le indagini della Compagnia dei carabinieri del capoluogo e della Polizia Locale.

Nel corso dei controlli effettuati dalle forze dell’ordine dopo la fine del primo lockdown, era emerso che un socio del bar aveva servito a un quindicenne un vodka lemon senza essersi prima accertato che il cliente fosse maggiorenne. Il primo provvedimento nei confronti dell’attività era arrivato qualche giorno dopo: cinque giorni di chiusura. Le indagini sono proseguite con le analisi dell’Arpam, grazie alle quali i militari e gli agenti della municipale hanno dimostrato che il drink fosse a tutti gli effetti alcolico. A questo punto è scattata la denuncia per il reato di “Somministrazione di alcolici a minori o infermi di mente”, che prevede – oltre alla multa – anche la sospensione dell’esercizio commerciale.

Il titolare dell’attività ha presentato ricorso in Cassazione, un ricorso dichiarato però inammissibile lo scorso 7 giugno. Il Giudice di Pace ha quindi chiuso definitivamente il procedimento, condannando il titolare al pagamento delle spese processuali, ad un ammenda di 4mila euro e, appunto, alla chiusura dell’esercizio a partire dal 28 giugno.
A caccia di biglietti per il concerto di Vasco Rossi sui social, truffato per 460 euro. È la disavventura di un giovane che il 15 giugno scorso aveva denunciato un raggiro subito nel tentativo di acquistare biglietti per il concerto del rocker allo stadio del Conero di Ancona. Il responsabile, un uomo originario di Napoli, è stato denunciato per truffa.

Il tutto esaurito ha spinto il ragazzo a cercare i biglietti attraverso un gruppo Facebook. Una ricerca che sembrava essere andata a buon fine. Il giovane, chattando su Messenger, ha trovato un accordo con una donna, S. P. le sue iniziali, e ha pattuito il pagamento di 170 euro tramite bonifico. Operazione ripetuta anche per acquistare altri quattro biglietti, stavolta da un uomo, A. M., per ulteriori 290 euro. Dopo qualche giorno dal pagamento e con il concerto ormai all’orizzonte, il ragazzo ha cominciato a reclamare l’invio dei tagliandi non ancora ricevuti. La donna lo ha bloccato, impedendogli così di continuare a contattarlo.

A questo punto, avendo capito di essere stato truffato, il giovane ha cercato di ripetere l’acquisto con un altro contatto Facebook. La stessa donna ha offerto anche in questo caso la possibilità di comprare i biglietti con le stesse modalità, fornendo lo stesso iban e lo stesso nominativo dell’uomo, A. M.. Proprio quest’ultimo, una volta contattato telefonicamente per reclamare i biglietti già pagati, ha reagito con minacce e insulti nei confronti della vittima.

Il giovane si è quindi rivolto ai carabinieri della Compagnia di Tolentino per sporgere denuncia. Le indagini dei militari, eseguite tramite accertamenti sui social, tabulati telefonici e verifiche dei conti bancari, hanno portato ad un soggetto originario di Napoli, gravato da precedenti simili. Il responsabile è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere dei reati di truffa e delle minacce rivolte alla vittima.

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