Il cielo grigio ed il freddo pungente di questa giornata d'inverno sono stati squarciati dalla luce dello sguardo commosso di chi oggi è tornato ad attraversare corso Vittorio Emanuele II, nel cuore della Camerino ferita.
E' stato il sindaco Sandro Sborgia, circondato dai suoi colleghi assessori e consiglieri, a voler togliere con le sue mani le transenne che hanno permesso alle autorità e alle forze dell'ordine di attraversare di nuovo la "strada dei ricordi".
Sì, perchè ognuno dei camerti che ha espresso la propria emozione ai microfoni di Radio C1...inBlu ha parlato di ricordi, di ciò che ha vissuto lungo il corso e di ciò che spera di tornare a vivere.

Sborgia toglie le transenne
Il sindaco Sborgia toglie le transenne, simbolo dellla zona rossa.

"Non è il giorno del trionfo - ha esordito il primo cittadino - ma il segno di ripartenza e di speranza. Oggi ci riappropriamo di una strada del centro perchè è giusto che i cittadini ricomincino a prendere conoscenza della città. La ricostruzione non può attendere oltre. Oggi onoriamo un impegno che avevamo preso con la città dal giorno del nostro insediamento e vogliamo dedicare, tutti insieme, questo piccolo passo alle giovani generazioni, affinchè tornino a conoscere questa città, ma anche a chi ha sperato di poter tornare a vivere il centro e non ce l'ha fatta.
Tutti insieme - ha concluso - dobbiamo continuare a collaborare affinchè la ricostruzione diventi realtà".

il sindaco mentre parla

Il sindaco Sborgia durante il suo discorso

Non ha nascosto la commozione il rettore Unicam, Claudio Pettinari: "Ho camminato su questi sampietrini da bambino, da studente, da ricercatore, ma mai da rettore. Oggi è per me la prima volta in questa veste ed ha un sapore diverso- poi un amarcord familiare a più - . Oggi ci viene restituita la possibilità di rivedere i luoghi dove siamo cresciuti: la colonna che era punto di incontro e di attesa o la fontana dove tutti abbiamo bevuto. Pensare che questa strada collegherà nuovamente i luoghi dell’Ateneo ci fa sentire il sapore di una strada dove il futuro di tanti giovani potrà essere fatto".

"Quando si apre qualcosa - ha detto l'arcivescovo Francesco Massara - si apre anche la speranza che gli obiettivi possono essere raggiunti. Un segnale che si aggiunge  a quelli importanti che daremo tra qualche settimana con i lavori terminati della Casa della Gioventù in via Betti e l'apertura del cantiere del collegio Bongiovanni. 
Spesso il sindaco dice che io corro e lui mi si trova a rincorremi, questo perchè io sono convinto che, se collaboriamo, ognuno può dare apporto alla ripartenza. Quando sono venuto la prima volta in centro storico e abbiamo fatto una veglia, la prima cosa che ho notato è stato il silenzio che c'era e la prima cosa che i cittadini hanno chiesto è stata proprio di poter tornare nel cuore della città. Oggi il corso riporterà dei rumori: sentiremo la vita che esce nuovamente".

LArcivescovo Massara durante il suo intervento
L'Arcivescovo Massara durante il suo intervento

Vedere le tre istituzioni della città, Comune, Università e diocesi insieme e volte verso la stessa direzione ha permesso al presidente della Provincia, Antonio Pettinari, di sottolineare l'importanza della collaborazione: "Vedervi uniti è un monito per tutti noi: Camerino è il riferimento per tutta la montagna e l'intero entroterra deve rconoscerlo; ma anche Camerino deve aprirsi al territorio perchè bisogna fare squadra. Non deve esserci alcun egoismo, né campanilismo. Un ultimo pensiero - ha aggiunto - va a chi continua ad essere miope, guardando dalla collina e dalla costa i problemi della montagna come problemi che non gli appartengono. Se anche loro non concorrono alla ripresa di questo territorio, non ci sarà rinascita".

L'attenzione all'entroterra mostrata anche dal consigliere regionale Renzo Marinelli: "Dopo anni difficili ora si sta iniziando a correre. Porto il saluto del presidente Acquaroli che ha sempre dimostrato interesse verso queste zone. Questi segnali di riapertura rappresentano - ha concluso - un messaggio di speranza a chi è fuori e può pensare di tornare presto nella sua terra". 

Al fianco degli amministratori camerti, anche il questore Vincenzo Trombadore, il vicario del prefetto Emanuela Milan ed il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli: "Ho sempre detto di voler essere un sindaco del territorio - ha riferito ai microfoni di Radio C1 - e non potevo mancare alla riapertura di un corso che mi riporta indietro nel tempo, agli anni della mia giovinezza e mi riempie il cuore di emozione".

I sindaci Sandro Sborgia e Sandro Parcaroli
I sindaci Sandro Sborgia e Sandro Parcaroli

La passeggiata lungo il corso è stata fatta, idealmente, anche dai cittadini collegati in diretta streaming che hanno potuto vivere l'emozione della riapertura della strada e passare davanti ai luoghi simbolo della città. Dopo il ritorno in piazza anche una sosta alla caserma Bonsignore, anch'essa inagibile.
E se oggi molti camerti, per questioni di sicurezza anticovid, non hanno potuto essere presenti, la riapertura del corso gli permetterà di farlo da oggi in poi, con i ricordi nel cuore e gli occhi che brillano di commozione e di speranza.

L'argomento sarà approfondito con ulteriori testimonianze ed approfondimenti nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.

Giulia Sancricca



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