Via libera al finanziamento da oltre sei milioni di euro per i danni da neve causati dal maltempo del gennaio del 2017. Il “Piano delle opere pubbliche - danni da neve”, varato dall’Ufficio speciale ricostruzione delle Marche ha ricevuto l’approvazione da parte del neo commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, che ha già provveduto a trasferire all’Usr marchigiano l’acconto da 6.826.339 euro, appunto, a fronte di un finanziamento totale da poco più di 20 milioni di euro. Le cifre stanziate verranno quindi dirottate ai comuni che ne hanno fatto richiesta per realizzare opere di ristrutturazione dai danni causati dagli eventi nevosi.

In questo primo stralcio, con particolare riferimento alle aree colpite nella provincia di Macerata, il piano redatto dall’Usr sotto la supervisione del governo regionale riguarderà diversi interventi. A Serrapetrona vanno 270mila euro per il ripristino della strada comunale di Borgianello. Cingoli riceve poco più di 90mila euro per la sistemazione di via Cavour in centro storico. A Gagliole 163 mila euro per la manutenzione straordinaria della strada vicinale ad uso pubblico di Feggiano. Trentamila euro a Bolognola per il ripristino delle recinzioni danneggiate in località Fargno Basso. A Matelica circa 830mila euro per il ripristino, la messa in sicurezza e la manutenzione straordinaria della strada comunale in località Colli. Ben due milioni di euro a Caldarola per l’intervento sulla frana a Monte Fiunco in prossimità della centrale dell’Enel. A chiudere Treia, con il ripristino della strada comunale di Santa Maria in Paterno per 510 mila euro.
Svolta decisiva per la casa di riposo “Lazzarelli” a San Severino Marche. È arrivata, infatti, la firma dell’ordinanza speciale in deroga da parte del commissario straordinario alla ricostruzione Guido Castelli. Tredici milioni e seicentomila euro: questo l’ammontare degli stanziamenti disposti dalla struttura commissariale, che ha così posto fine alla querelle che aveva animato la politica cittadina per diversi mesi. Alla fine la casa di riposo verrà delocalizzata in un’area che dovrà essere acquisita dal comune settempedano con fondi propri.

Una soluzione apprezzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Rosa Piermattei, che ha infatti fatto sapere di aver già avviato le pratiche per l’acquisizione dell’ex area circhi nel rione Settempeda, individuata come nuova sede. Il comune, inoltre, sarà anche soggetto attuatore dell’opera. Nelle motivazioni dietro alla scelta della delocalizzazione - approvata anche dallo stesso commissario Castelli - ci sono le possibili complicazioni che sarebbero sorte in caso di demolizione e ricostruzione. In caso di ricostruzione in loco della casa di riposo, infatti, i timori riguardavano la sistemazione degli ospiti durante i lavori e la maggiore spesa da sostenere per il noleggio di moduli prefabbricati. Oltre a questo anche le questioni riguardo l’impatto ambientale e la sicurezza antisismica: una nuova struttura permetterà una maggiore efficienza energetica e un maggiore indice di sicurezza contro eventuali eventi sismici futuri. Via libera dunque alle pratiche per l’acquisto del terreno destinato ad ospitare il nuovo edificio. Per quanto riguarda invece il destino dell’attuale complesso edilizio che ospita la casa di riposo, questo sarà in parte demolito. Sorte diversa per gli edifici tutelati come l’ex ospedale, il lazzaretto e la chiesa di San Francesco di Paola che saranno invece preservati.

Soddisfazione per l’amministrazione comunale. Il sindaco Rosa Piermattei, in una nota, ha rimarcato la posizione prioritaria che la casa di riposo riveste in questo suo secondo mandato. «Mi sento in dovere di ringraziare il commissario Castelli - commenta -, per l’attenzione dimostrata e per la comprensione del problema della nostra azienda pubblica di servizi alla persona, dando la priorità massima all’intervento. La struttura da realizzare sarà chiamata ad assolvere davvero una funzione determinante per il nostro territorio. Ora dobbiamo andare spediti verso la progettazione dell’opera e l’avvio dei lavori».




Primi provvedimenti della Cabina di coordinamento sisma 2016, presieduta dal Commissario Straordinario Guido Castelli e a cui partecipano i Presidenti delle Regioni Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche e dove sono rappresentati i sindaci designati dalle Anci territoriali.

Tra questi l'introduzione di una importante semplificazione all’Ordinanza che si occupa della ricostruzione di tutte le scuole danneggiate dal sisma, grazie alla quale adesso i Comuni non sono più obbligati a ricorrere all’Accordo Quadro, che diventa quindi uno dei possibili strumenti a loro disposizione. Approvate anche le Ordinanze speciali in deroga per i Comuni di Bolognola e San Severino, un’Ordinanza che aumenta alcuni finanziamenti per una serie di opere pubbliche nel cratere.

“Le nostre comunità meritano la massima attenzione. A dieci giorni dalla mia nomina da parte del Governo posso dire che tutta la squadra della Struttura, in grande raccordo con le Regioni e i Comuni, sta lavorando a pieno regime senza interruzione alcuna - dichiara il Commissario Castelli -. Le Ordinanze approvate permettono una ulteriore ottimizzazione e impostano alcuni finanziamenti importanti: in totale tra nuovi progetti e l’aumento degli stanziamenti per le opere che ne avevano necessità, abbiamo messo a disposizione dei territori 34 milioni di euro. Il Testo unico, come la stessa ricostruzione di cui è diventato il riferimento, ha bisogno di un approccio dinamico per adattarsi al meglio alla complessità di cui si deve occupare. Snellimento e flessibilità sono le parole chiave che ci devono guidare nel miglioramento del Testo unico”.

Nel Comune di Bolognola l’Ordinanza speciale in deroga finanzia con 8,7 milioni di euro i sottoservizi, i fondi stradali e alcuni interventi accessori nelle quattro frazioni di cui si compone il piccolo comune maceratese, Villa da Piedi, Villa di Mezza, Villa da Capo e Pintura, nota anche per la stazione sciistica. L’obiettivo principale è ripristinare e migliorare la rete idrica, la rete fognaria e tutti i servizi cablati, prevedendo anche la partecipazione dei gestori in fase di censimento delle linee e progettazione, così da velocizzare ulteriormente i tempi di un passaggio fondamentale per la buona riuscita della restante ricostruzione pubblica e privata.

L’Ordinanza speciale in deroga per San Severino si occupa invece della delocalizzazione della casa di riposo Lazzarelli, un intervento da 13,6 milioni di euro. Dopo una prima fase di studio è stata preferita la delocalizzazione rispetto alla ricostruzione, così da garantire standard di sicurezza sismica elevati, un forte risparmio energetico e la possibilità di evitare il noleggio di moduli prefrabbricati durante i lavori. Il vecchio complesso della Lazzarelli sarà in parte demolito, mentre gli edifici tutelati, come l’ex ospedale, il Lazzaretto, la chiesa di San Francesco di Paola, saranno preservati. La nuova area per la casa di riposo sarà individuata e acquistata dal Comune.

La Cabina di oggi ha inoltre modificato alcune Ordinanze speciali in deroga, stanziando anche maggiori finanziamenti per alcune opere in corso, dovuti all’aumento dei prezzi o a modifiche progettuali. Per quanto riguarda invece i maggiori stanziamenti, viene aumentato di circa 1,8 milioni di euro l’importo per il progetto della caserma dei carabinieri di Fiuminata, che prevede ora la demolizione e la costruzione di due nuove palazzine, e di circa 2 milioni l’importo per la demolizione e ricostruzione dell’ex Palazzina R.U.N.A. a Rieti, con l’aggiunta di quattro unità abitative da destinare al personale del 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti.

Aumenta anche di circa 1 milione di euro, per l’adeguamento prezzi, il contributo per il Centro funzionale Le Saliere di Ussita, e infine vengono aumentati rispettivamente di 5,4 milioni e di 1,5 milioni i fondi per il Convitto Montani e il Liceo Scientifico 'T.C. Onesti' di Fermo.
Il senatore Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli Piceno e già assessore regionale nella giunta Acquaroli, è stato nominato Commissario per la ricostruzione post terremoto del centro Italia.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha, infatti, firmato il relativo decreto di nomina. Il governo rivolge a Castelli gli auguri di buon lavoro per questo impegnativo compito, per il quale la sua esperienza di amministratore e la sua conoscenza del territorio saranno preziosi. Il governo ringrazia anche per il lavoro sin qui svolto il Commissario uscente Giovanni Legnini, il quale mantiene le competenze di Commissario per Ischia.

Di seguito la nota di Giovanni Legnini:


“Ho appreso della decisione del Governo di nominare il Sen. Guido Castelli come Commissario
straordinario del Governo per la ricostruzione post-sisma nelle quattro Regioni del Centro Italia. A
lui vanno i miei auguri di buon lavoro, insieme alla piena disponibilità a favorire un ordinato
passaggio di consegne. Ho esercitato la funzione commissariale per 34 mesi con totale dedizione,
passione ed imparzialità, sempre avendo a mente la sofferenza delle persone e delle imprese colpite
dai terremoti del 2016-2017. I loro diritti e il dovere delle istituzioni di contribuire a restituire alle
comunità dell’Appennino Centrale condizioni di vita normali, in territori bellissimi ma feriti, con
l’obiettivo di migliorarle nel segno della sicurezza e della sostenibilità, hanno rappresentato la
motivazione più profonda del mio impegno.
La ricostruzione del Centro Italia oggi si presenta molto cambiata rispetto a tre anni fa. Abbiamo
varato importanti semplificazioni ed innovazioni normative, tra le quali il Testo unico della
ricostruzione privata. Negli ultimi tre anni, nonostante i numerosi ostacoli ed emergenze, sono state
presentate 15 mila domande di contributo per la ricostruzione, sono stati approvati e finanziati
oltre 10 mila cantieri privati, e anche la ricostruzione pubblica, dove contiamo centinaia di cantieri
aperti e oltre mille prossimi all’apertura, è ben avviata. Molti altri interventi pubblici aggiuntivi
sono programmati, ed il Piano complementare al Pnrr per le aree sisma, in avanzata fase di
attuazione, favorirà lo sviluppo dei territori colpiti, fornendo risorse per le imprese e le
infrastrutture materiali e immateriali, come la rete integrata di ricerca degli atenei del cratere, che
porterà alla creazione di quattro poli universitari di eccellenza nelle quattro regioni, che è stata
finalizzata in questi ultimi giorni – dichiara Giovanni Legnini -. Dei risultati del mio mandato e
delle attività della struttura, i cui componenti ringrazio uno per uno, darò conto nei prossimi giorni
con il Rapporto sulla ricostruzione, con il quale periodicamente abbiamo comunicato con
trasparenza l’andamento della ricostruzione, con dati e informazioni puntuali.
Desidero ringraziare per il sostegno, la stima e l’affetto, e per la fattiva collaborazione sempre
assicurata nel perseguimento degli obiettivi condivisi, la grande comunità della ricostruzione: i
cittadini e le loro associazioni e comitati, le Regioni e i loro Uffici speciali, i Sindaci e gli Uffici
sisma, i tecnici, le imprese e le loro associazioni di categoria, i sindacati, le Diocesi.
Il lavoro da fare è ancora tanto e diverse sono le difficoltà da superare, gran parte delle quali
dovute alla congiuntura del mercato dell’edilizia. Ed è anche per questo che voglio formulare i
migliori auguri di buon lavoro a tutti coloro che saranno impegnati per il successo di questa
ricostruzione, una delle più difficili degli ultimi decenni. Da parte mia continuerò a garantire lo
stesso impegno, dedizione e la massima attenzione ai diritti dei cittadini e alla sicurezza degli
edifici e del territorio nella ricostruzione di Ischia
Depositate in Corte d'Appello le candidature ufficiali di Fratelli d'Italia per le imminenti elezioni politiche, che si terranno il 25 settembre 2022.

Il partito di Giorgia Meloni si è aggiudicato la candidatura in due dei sei collegi uninominali previsti per entrambe le camere nella Regione Marche: alla Camera sarà Stefano Maria Benvenuti Gostoli a competere nel collegio uninominale di Ancona, mentre al Senato Elena Leonardi sarà la candidata per il Collegio di Ascoli Piceno, comprendente anche le province di Macerata e Fermo.

In quota proporzionale, il listino alla Camera vede come capolista Lucia Albano, onorevole uscente, seguita da Antonio Baldelli, Rachele Silvestri (anche lei onorevole uscente) e Andrea Balestrieri; al Senato invece la lista vede come primo nome quello di Guido Castelli, poi Romina Gualtieri e Pasquale Ricchiuti.

"Una squadra che dimostra come le Marche siano un effettivo modello per tutta l'Italia, con amministratori locali che hanno svolto incarichi determinanti con serietà e passione uniti a personalità politiche e pubbliche fedeli agli ideali e al programma di Fratelli d'Italia. Siamo pronti a risollevare l'Italia partendo dalla Regione Marche" ha dichiarato il Coordinatore regionale di FdI Elena Leonardi.


«Siamo davanti ad un programma complesso che non prevede solo demolizioni e smontaggi controllati ma che passa anche attraverso il recupero di beni di valore e delle strutture storico/architettoniche di pregio. Un’opera strategicae necessaria per avviare la ricostruzione dei borghi più devastati dal sisma, in cui abbiamo predisposto al meglio ogni passaggio, compresa la relativa cernita dei materiali e la parte relativa al trattamento delle macerie».

Così l’assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli sul piano redatto dall’Ufficio Speciale Ricostruzione, atto a predisporre le operazioni di ripartenza post terremoto nei luoghi del cratere marchigiano dove il danno è stato maggiore. E dove quindi, di conseguenza, intervenire si è rivelato molto complicato.

Parliamo di cinque comuni del Maceratese, vale a dire Ussita (dove si agirà su 12 edifici e sul cimitero monumentale di Castelmurato), Visso (77 edifici), Pieve Torina (12) e, nel Piceno, di Arquata (24). L’operazione più massiccia si avrà però a Castelsantangelo sul Nera, sempre in provincia di Macerata, con ben 179 edifici tra capoluogo e frazioni.

«Ribadisco: si tratta di un’operazione fondamentale per dare il là al processo di riconfigurazione di questi borghi -continua Castelli-.Nel comune di Castelsantangelo, in particolare, abbiamo il numero più alto di interventi nella zona del cratere marchigiano».

«Questi interventi pianificati dall’Usr, che riveste il ruolo di soggetto attuatore, sono divisi in due tranche -continua Castelli-. Una riguarda proprio il capoluogo, ed ha un costo di circa 2.700.000 euro per 40 edifici, mentre l’altro riguarda le sei frazioni di Macchie, Nocelleto, Nocria, Gualdo, Rapegna e Vallinfante ed ha un costo di circa 6.500.000 euro per 139 edifici. I lavori, in base a una timeline che prevede per la prossima settimana le procedure di gara per l’affidamento, dovrebbero partire entro il mese di settembre».

macerie 1


Nello specifico, a Castelsantangelo, il progetto coinvolge 20 immobili nella parte alta del borgo e 20 nella parte bassa, le cui operazioni prenderanno il via in maniera parallela. I lavori prevedono la demolizione totale o parziale, lo smontaggio controllato (al fine di recuperare beni di valore e strutture architettoniche e storiche di pregio) e alcune messe e in sicurezza, nonché la realizzazione di una strada provvisoria di accesso al cantiere.

A livello numerico, è stato stimato un volume complessivo di oltre 8.600 metri cubi di macerie che verranno lavorate e successivamente pesate, trasportate e recuperate/smaltite, per un peso complessivo che si aggira intorno alle 14.200 tonnellate.

Macerie e materiali di risulta saranno sottoposti alla relativa cernita al fine di effettuare la corretta codifica dei codici Cer e procedere così al trasporto presso gli impianti autorizzati di smaltimento e/o recupero.

Stesso discorso nelle frazioni di Macchie (6 edifici), Nocelleto (13),Nocria (17), Gualdo (19),

Rapegna (35) e Vallinfante (49), per un totale appunto di 139 edifici. In tal caso la stima del volume complessivo di macerie che verranno lavorate è di circa 27.882 metri cubi per un peso complessivo valutato di circa 46.006 tonnellate.

macerie 2

Capitolo macerie. C’è una differenza fondamentale rispetto alla fase immediatamente successiva all’emergenza, quando le macerie venivano trattate come rifiuto urbano, trasportate in appositi piazzali allo scopo realizzati, in cui si provvedeva alla cernita ed allo smaltimento dei singoli materiali. Gli elementi di pregio vincolati dalla Sovrintendenza sono stati imbancati e accatastati in aree prese in affitto, per le quali tuttora si continua a pagare il canone.

Nel piano dell’Usr, invece, tutte le demolizioni verranno affidate ad una serie di ditte specializzate che agiranno sul posto per la cernita dei materiali (ferro, legno etcetc), che verranno selezionati e trattati dunque come “rifiuti da demolizione”.

Importante la parte relativa al materiale vincolato dalla Sovrintendenza che verrà collocato nell’area di sedime di ogni immobile demolito. Questi elementi degni di recupero (archi, statuine ed altro) rimarranno in loco e dovranno obbligatoriamente essere riutilizzati nella fase di ricostruzione. Si eviterà così di creare nuove aree di deposito come quelle esistenti, nuovi canoni a carico dello stato e soprattutto si avrà certezza di riutilizzarli. Il materiale lapideo di risulta verrà trasportato nell’impianto della ditta esecutrice che si occuperà del riciclo sulla base della vigente normativa in materia.

Durante le operazioni verrà allestita anche una zona destinata i proprietari degli immobili, che così avranno modo di assistere e partecipare ad ogni passaggio.

macerie 3

 

Demolizioni post sisma, tra agosto e settembre partono una serie di importanti interventi che vedono l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione delle Marche nelle vesti di soggetto attuatore. Si tratta di ben 17 azioni distinte che verranno messe in atto nei comuni di Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e Pieve Torina, e che riguardano sia edifici privati sia pubblici.

“Data la necessità di affrontare le demolizioni con un programma omogeneo su tutto il territorio interessato - spiega l’assessore regionale alla ricostruzione, Guido Castelli - l’Usr ha predisposto 17 interventi indipendenti, distinti per caratteristiche di cantierizzazione. La difficoltà principale è derivata dalla predisposizione dei procedimenti per l’affidamento sia dei servizi di progettazione sia delle modalità d’appalto, che nel tempo sono stati disciplinati differentemente dalle diverse Ordinanze speciali emesse”.

“Lo smontaggio controllato, la demolizione di taluni edifici e la rimozione delle macerie - aggiunge il direttore dell’Ufficio Ricostruzione, Marco Trovarelli - si rendono necessari perché impediscono o ostacolano la ricostruzione dei centri storici e delle frazioni, senza contare la pericolosità dovuta a possibili ulteriori crolli. L’Usr sta lavorando da mesi per curare progettazioni ed esecuzione degli interventi ma anche per quanto riguarda rimozione, selezione e trasporto delle macerie e degli inerti edilizi. Un lavoro impegnativo ma imprescindibile per il futuro di questi territori”.


Il programma

A Castelsantangelo sul Nera ci sarà l’intervento più massiccio: ben 179 edifici verranno demoliti sia nel capoluogo che nelle frazioni di Macchie, Nocelleto, Nocria, Gualdo, Rapegna e Vallinfante. Il tutto attraverso un programma strutturato su 11 interventi, che prevede la consegna dei progetti definitivi/esecutivi entro fine luglio, con la conclusione della procedura negoziata per l’affidamento lavori prevista entro settembre. Contemporaneamente, seguirà l’avvio della procedura aperta per l’affidamento dei servizi di trasporto e smaltimento delle macerie.

Rapegna frazione di Castelsantangelo 1

Ad Ussita, oltre a quella di 12 edifici tra il capoluogo e le frazioni di Sorbo e Castelfantellino, è prevista anche la demolizione del Cimitero Monumentale di Castelfantellino. Anche qui le tempistiche prevedono la consegna del progetto definitivo-esecutivo entro luglio e l’affidamento dell’appalto entro la metà di settembre. Stesso discorso per il cimitero, uno dei luoghi più suggestivi dei Monti Sibillini che vanta origini millenarie prima come castello, poi come luogo destinato ad ospitare i defunti.

cimitero Castelfantellino

A Pieve Torina ci sono 12 edifici da demolire nelle frazioni di Appennino, Seggiole, Tazza e Colle di Casavecchia, il cui iter prevede la consegna del progetto definitivo/esecutivo entro fine luglio, cui seguirà l’avvio della manifestazione di interesse finalizzata alla procedura negoziata per lavori e servizi, in rampa di lancio per l’inizio di agosto. L’affidamento dell’appalto, invece, è previsto entro la metà di settembre.


Infine Visso, dove l’intervento è strutturato in tre lotti distinti tra capoluogo, Borgo San Giovanni e Villa Sant’Antonio per portare a termine la demolizione di 77 edifici. Entro luglio ci sarà l’affidamento diretto dei servizi di progettazione, con consegna dei progetti entro metà agosto. Successivamente, scatterà l’affidamento diretto di lavori e servizi, previa richieste di preventivi entro la fine di agosto. L’affidamento di lavori e servizi è previsto entro la fine di settembre.
Prorogati i tempi di presentazione dell’istanza per mantenere il Cas o gli altri benefici abitativi emergenziali. Arriva anche la possibilità della delega. L’ultima ordinanza del Capo dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, contiene l’integrazione richiesta dalla regione Marche che permette la possibilità di far compilare da terzi, su delega espressa dell’interessato, l’istanza sulla piattaforma informatica di gestione commissariale.

La ricostruzione post sisma 2016 passa anche attraverso la digitalizzazione: presto sarà pienamente operativa la nuova piattaforma informatica di gestione, che permetterà agli utenti di avere un accesso telematico e quindi più comodo alle proprie pratiche e una presentazione delle domande di accesso ai contributi più semplice. Allo stesso tempo la struttura commissariale avrà a disposizione un maggior numero di dati per l’erogazione dei contributi e per lo smaltimento delle stesse pratiche. Il prezzo potrebbe però gravare sulle spalle dei non nativi digitali, gli anziani. Per questo la Regione Marche ha spinto per l’inserimento della possibilità di delega nella presentazione delle domande.

“La costante attenzione che la Regione Marche riserva alle istanze provenienti dal territorio, in particolare dalle fasce più fragili della popolazione colpita dal sisma ci ha permesso di ottenere questa modifica - spiega l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli -. È certamente una buona notizia per le persone anziane che possono trovare difficoltà nell’utilizzo di mezzi di autenticazione digitali e piattaforme informatiche. L’integrazione, voluta dalla Regione Marche, è volta infatti favorire coloro i quali hanno difficoltà con smartphone, identità Spid, tablet e pc, quindi impossibilitati a presentare la domanda. Hanno ora a disposizione un ulteriore strumento per l’espletamento della pratica: soluzione inizialmente non contemplata”.

Le linee principali contenute nell’ultima ordinanza, sulla scia di quanto emerso durante la recente Cabina di coordinamento sisma incentrata sull’introduzione e sulla tempistica dei nuovi termini, prevedono la proroga al 15 settembre per presentare l’istanza che attesta la persistenza dei requisiti per il mantenimento del CAS, SAE, MAPRE, immobili “invenduti” o realizzati in sostituzione delle SAE. Mentre la nuova scadenza per presentare progetti di ripristino, con miglioramento o adeguamento sismico degli edifici gravemente danneggiati o per la ricostruzione di quelli distrutti, viene fissata al 15 ottobre.
Le stazioni ferroviarie delle città del cratere sismico cambiano volto e si rinnovano grazie alle risorse del Fondo complementare sisma dopo le conferenze di servizio tra Regione Marche e tutti i soggetti coinvolti nelle opere di restyling delle stazioni di Ascoli Piceno, Fabriano, Macerata, Tolentino e Tolentino Campus.

“La Regione Marche – spiega l’assessore regionale al Bilancio e alla Ricostruzione, Guido Castelli - su impulso del presidente Acquaroli e mio, ha voluto dedicare una particolare attenzione al tema della accessibilità dei trasporti nelle aree del cratere. Ne sono derivati, da una parte, lo stanziamento di 100 mln di euro per la riqualificazione della Pedemontana tra Caldarola e Amandola, dell’Ascoli-Teramo e della Monti/Mare nel Fermano, e dall’altra questo piano di finanziamenti i cui interventi finanziari riguardano 5 mln di euro, rispettivamente, per le stazioni di Ascoli Piceno e di Macerata, 3 mln per quella di Fabriano, 1,8 euro per la stazione di Tolentino e 1,2 mln di euro, a cui si aggiungono altri 1,3 mln di euro, per un totale di 2,5 mln sulla stazione di Tolentino Campus. Una struttura, quest’ultima, di nuova istituzione e che si collega alla realizzazione del campus che sorgerà a Tolentino nell'alveo di quelle che sono state le strategie di delocalizzazione degli istituti scolastici superiori del territorio cittadino”.

“Il presidente Acquaroli – prosegue Castelli - ha fortemente voluto che la mobilità e l'accessibilità delle zone del cratere assurgessero a criterio di orientamento dei fondi. Per parte mia, ho lavorato e mi sono prodigato affinché anche il trasporto su ferro potesse trovare risorse importanti. Il risultato è rappresentato da una provvista finanziaria che, per le Marche, ha raggiunto 16 ml. Le conferenze di servizio hanno visto il parere favorevole della Regione e degli altri enti e la cosa positiva è che per effetto delle tempistiche, dei cronoprogrammi e del fondo complementare sisma, le opere in questione saranno necessariamente da realizzare tutte entro il 2026”.

Gli interventi di restyling determineranno anche l’efficientamento energetico delle stazioni e comunque avrebbero un impatto significativo anche sotto il profilo della rigenerazione urbana, poiché le stazioni insistono prevalentemente negli ambiti più urbanizzati delle città.
Gruppi elettrogeni nelle aree Sae, finalmente si parte. Arrivano quasi 4 milioni di euro per risolvere un problema che, soprattutto nei mesi invernali, mette a dura prova la tenuta delle persone che vivono nelle Soluzioni abitative d’emergenza (Sae) realizzate nei comuni dell’entroterra più colpiti dal sisma del 2016.

Gli inverni gelidi, infatti, causano spesso l’interruzione delle linee elettriche, soprattutto nei luoghi di montagna, dove il freddo e il maltempo si fanno più rigidi, procurando inevitabili disagi nell’affrontare blackout e conseguenti abbassamenti delle temperature. Da qui la disponibilità del Dipartimento della Protezione Civile - sollecitato dalla Regione Marche - che ha stanziato una cifra di 3.750.000 euro per il cratere marchigiano.

I Comuni in cui insistono i villaggi Sae, possono presentare progetti per dotarsi dei gruppi elettrogeni e sopperire così alla mancanza di energia elettrica e alle difficoltà che ne derivano. In tal senso, decisivo risulta il compito della Regione Marche in materia di valutazione dei progetti, sopralluoghi e autorizzazioni, volti a dare il via libera ai Comuni proponenti per la fase relativa agli affidamenti e tutto quanto concerne la parte operativa e burocratica, fino al collaudo finale.

«L’attuazione del programma si è rivelata piuttosto complessa - commenta l’assessore alla Ricostruzione Guido Castelli - Fondamentale si è rivelata anche la collaborazione e la disponibilità di E-distribuzione per una serie di valutazioni effettuate a monte e per la partecipazione in fase di sopralluogo, in un’ottica di sinergia tra enti che va a risolvere una problematica che cittadini e comitati hanno più volte posto alla nostra attenzione. I tempi di realizzazione degli impianti sono ora piuttosto brevi: per questo i Comuni che procedono tempestivamente con la richiesta avranno sicuramente i gruppi elettrogeni attivi in vista dell’arrivo del prossimo inverno».

Proprio in questi giorni il dirigente del Settore Soggetto Attuatore Sisma 2016 regionale Silvia Moroni, coadiuvata da Roberto Stoppoloni e dal responsabile d’area di E-distribuzione Sergio Tomassini, ha effettuato una serie di sopralluoghi a Castelsantangelo sul Nera, Bolognola e Fiastra.

A oggi è stata autorizzata una somma complessiva di euro 1.083.362 euro per la realizzazione degli impianti presso i comuni di Castelsantangelo sul Nera (240.000 euro), Bolognola (65.000 euro), Muccia (69.267 euro), e Pieve Torina (663.000 euro).

Manca solo il collaudo, invece, per l’area Sae di Montecavallo, dove la cifra impiegata è di 46.094 euro.

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