“Disagi e rischi per i cittadini erano facilmente evitabili usando anche solo il buonsenso. La regione ha sottovalutato la logistica della ripartenza”. Questa la denuncia di Gian Mario Mercorelli, candidato alla presidenza delle Marche per il Movimento 5 Stelle. “Il presidente Ceriscioli denota la sua cronica mancanza di buon senso – dichiara Mercorelli – In un momento come questo dove un intero sistema si riattiva ci sarebbe stato bisogno di una cabina di regia, un tavolo tecnico che avesse chiamato a sé tutti gli attori coinvolti per stabilire quale fosse il metodo migliore per ripartire”. Chiarisce anche con un esempio il suo pensiero il candidato penta stellato. “Il tessuto economico e sociale delle Marche è costituito in massima parte da piccole e medie imprese, che adottano tutte gli stessi orari di lavoro. Ciò significa che sarebbe dovuto esser stato facile prevedere che la maggior parte dei circa 638.000 occupati in regione si sarebbero riversati sulle vie di comunicazione dei vari distretti industriali della regione, creando blocchi del traffico e situazioni di assembramento pericoloso.
Rivedere gli orari di inizio dei turni di lavoro, magari attraverso una concertazione con le categorie datoriali coinvolte, sarebbe stato non solo opportuno, ma anche doveroso da parte dell’amministrazione regionale.
Si sarebbero dovute adottare politiche e strategie mirate a diluire la concentrazione di traffico e di concomitanza di orari tra operai, impiegati e addetti dei diversi settori. Lo scostamento di 15/20/30 minuti dei classici orari, infatti, avrebbe ad esempio diluito in maniera considerevole la concentrazione di persone”. Un principio che secondo Mercorelli dovrebbe valere nel momento in cui riapriranno negozi e attività al dettaglio. “In sintesi - conclude Mercorelli - se non agiamo razionalmente e se chi ha il dovere di governare non inizia a gestire la situazione invece di pensare solo ai propri affari e non si mette in testa di aiutare i cittadini, ci troveremo con una gran mole di persone libere dal lockdown ma prigioniere delle circostanze, aggravate dall’inettitudine gestionale che temo sarà la cifra di questa cosiddetta fase 2”.
f.u.

FOCUS NOTIZIE

LINK ALL'INTERVISTA RADIOFONICA DI MERCORELLI
http://www.appenninocamerte.info/podcast/itemlist/category/113-focus-notizie
"La parte del leone spetta al cittadino".
Così il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, durante la videoconferenza con i direttori dei settimanali diocesani, questa mattina, ha risposto alle domande che riguardano la Fase 2.
L'allentamento del lockdown previsto dal prossimo 4 maggio, infatti, richiederà una maggiore responsabilità, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale in cui i cittadini sono chiamati a fare ancor più attenzione rispetto a quella avuta fino ad oggi.
"A noi compete l'aspetto sanitario - ha detto il governatore - , ma la parte più delicata ed importante è quella che deve fare il cittadino. Dal 4 maggio, quando già in tutta Italia 4 milioni di imprese potranno lavorare, sarà ancora più attenzionato il lato pubblico: nei luoghi di lavoro, negli spostamenti, nelle passeggiate. È nel comportamento di ognuno, nell'uso dei dispositivi di protezione, il trasferimento più significativo".
L'allarme lanciato da Ceriscioli riguarda un possibile ritorno alle restrizioni in caso di nuovi picchi nei contagi. Restrizioni che metterebbero in ginocchio l'economia di un Paese già in grave difficoltà: "Un aggravamento della curva epidemiologica - ha spiegato -  porterebbe ad un ritorno alle restrizioni e non ce lo possiamo permettere.
Se dovesse esserci una ulteriore discesa economica, i Titoli di Stato saranno qualificati come spazzatura nel mondo finanziario e non possiamo permetterci di scendere di nuovo".
È per questo che il presidente si appella ai cittadini. "Il compito più importante e delicato è lasciato ad ognuno di noi - ha ribadito - . Molti si sentono liberi se violano le regole, io credo, invece, che nelle regole c'è la libertà. Il mancato rispetto delle regole non riguarda tanto la sanzione di 400 euro, ma la curva epidemiologica che è scesa e potrebbe risalire. Questo virus ci mette un attimo a spingere di nuovo la curva in alto. Anche gli asintomatici sono rimasti positivi, in alcuni casi, per due mesi. Immaginiamo cosa può succedere, in una situazione aperta, se ci sono dieci asintomatici in giro. Pensiamo a quante persone possono contagiare.
O questo viene percepito o c'è il pericolo di affrontare un rischio enorme. Abbiamo avuto il picco, stiamo scendendo, continueremo a scendere, ma questa discesa non è scontata perchè la curva può tornare ad impennarsi ad una velocità che neanche ci immaginiamo. 
Questo virus non ha un vaccino, pochi hanno prodotto gli anticorpi, la positività dura molto tempo, nella fase di riapertura dell'economia - ha concluso - ognuno di noi ha ancora più responsabilità di quella che aveva prima".


Giulia Sancricca

Nell'edizione de L'Appennino Camerte della prossima settimana sarà dedicato un ampio approfondimento sui temi discussi con il presidente questa mattina.
Il sindaco di Belforte del Chienti, Alessio Vita, si unisce al coro unanime dei colleghi di Tolentino, Camerino e Civitanova sulla sanità marchigiana.
Il primo cittadino rispolvera quanto affermato il 15 dicembre scorso in occasione dell'inaugurazione dell'elisuperficie nel suo paese in cui ribadiva al governatore delle Marche, Luca Ceriscioli "a necessità di tenere vivi e valorizzare gli ospedali dell’entroterra, i quali rappresentato un punto di riferimento per una larga fetta della popolazione marchigiana. Contiamo - aveva detto - di rivedere presto l’ospedale di Tolentino in funzione, anch’esso punto nevralgico della sanità interna, con la speranza che i servizi che riuscirà ad erogare siano appropriati per il bacino di popolazione a cui fa capo, così come chiediamo fermamente il mantenimento e la valorizzazione di tutti gli altri presidi ospedalieri dell’entroterra".
Una richiesta che per i sindaci dell'entroterra è valida oggi come allora. "In quell'occasione - dice ora Vita - , mi sentii ribattere che il modello funziona bene così e che la centralizzazione (su modello Americano) porta ad un miglioramento dei servizi e ad un sensibile risparmio. 
Ritengo - aggiunge il sindaco di Belforte del Chienti - che questo sistema stia mostrando i suoi limiti e pertanto mi accodo all'appello dei colleghi Giuseppe Pezzanesi, Sandro Sborgia e Fabrizio Ciarapica, nel rinviare alla fine dell'emergenza qualsiasi decisione sulla sanità regionale, istituendo un tavolo di confronto che comprenda tutti i rappresentanti dei cittadini".

GS
In arrivo una ordinanza per garantire il pagamento alle imprese dei cantieri del sisma. Era stata annunciata ieri da alcune indiscrezioni vicine al Commissario Giovanni Legnini.
“E’ fondamentale pagare subito le aziende - dice il governatore regionale - . Con le sospensioni dei cantieri edili nella ricostruzione post-sisma, dovute all’emergenza Covid-19, si è aperto un problema grave e urgente sui pagamenti dei lavori effettuati fino allo stop. Abbiamo sollecitato il commissario Legnini e siamo d’accordo sull’ emanazione, a breve, di una nuova ordinanza che garantirà il pagamento alle imprese per gli stati di avanzamento anche se nono state raggiunte le soglie previste – spiega il presidente Ceriscioli - Una richiesta fondamentale che ci arriva del settore edile delle associazioni di categorie delle Marche che hanno bisogno di un sostegno reale in questo momento di grande difficoltà.
L’ordinanza ormai imminente affronta il caso in cui i lavori effettuati fino alla sospensione dei cantieri non abbiano raggiunto le percentuali che consentono i pagamenti. Per noi è prioritario superare il requisito della percentuale da raggiungere e garantire la liquidità immediata alle ditte e con questo nuovo atto si tratta di assicurarne l’applicazione da parte di USR e banche affinché le imprese esecutrici siamo in grado di rispettare i propri impegni per il regolare pagamento dei propri fornitori, lavoratori e prestatori di servizi. Un altro colpo alla nostra economia non sarebbe più sostenibile in questa situazione di totale emergenza”.

GS



















































Al via il progetto 100. Il presidente della Regione Marche scrive alle imprese marchigiane per raccogliere la disponibilità ad effettuare donazioni per la nuova struttura con 100 letti di terapia intensiva.
Dopo aver verificato nella mattinata con l'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso le possibilità e le modalità concrete di realizzazione della nuova struttura che ospiterà 100 posti letto in più di terapia intensiva per fronteggiare l'emergenza Coronaavirus, con modalità analoghe a quanto si sta già facendo in Lombardia, il presidente Luca Ceriscioli ha inviato nel pomeriggio una lettera alle più importanti imprese della Regione per chiedere la loro collaborazione attraverso donazioni destinate al progetto.
"Si tratta - ha scritto Ceriscioli - di una struttura di 100 posti letto per la terapia intensiva, che è la parte più complessa e importante della lotta contro il Covid-19. La rianimazione è lo spazio in cui si gioca la partita più importante per restare in vita e l’incremento dei posti è una necessità che potremo avere da qui a pochissimi giorni perché la curva del contagio ancora non scende.

Per realizzare questo progetto occorrono 12 milioni di euro - spiega - . Non possiamo farlo con le risorse pubbliche, non perché non abbiamo a disposizione questa cifra, ma per i tempi strettissimi che sono necessari. La macchina che si è messa in moto è velocissima.
L’obiettivo - prosegue Ceriscioli - è di realizzare l’impianto in 10 giorni, un tempo non compatibile con le regole e le procedure del settore pubblico. Ma siamo in emergenza.
Solo attraverso le donazioni potremo arrivare al risultato, quindi serve uno sforzo straordinario di generosità da parte di tutti, in modo particolare da parte delle più importanti imprese delle Marche.
Sono due le opzioni prese in considerazione per la localizzazione della struttura: una nave o il Palaindoor di Ancona, che per caratteristiche si presta ad una velocissima riconversione in un reparto altamente specializzato per la rianimazione.
Quindi faccio un appello importante alla vostra generosità - conclude - . La scelta di impegnarsi in questa direzione permetterà di salvare la vita di molti marchigiani.
Ora abbiamo subito bisogno di una vostra manifestazione di interesse. Vi chiediamo di inviare la vostra disponibilità alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e a brevissimo saranno date indicazioni precise su come effettuare le donazioni.
Certo della vostra solidarietà, vi ringrazio in anticipo per la disponibilità che vorrete e potrete offrire partecipando a questo progetto così determiante".

GS
Palaindoor di Ancona o allestimento di un traghetto da adibire ad ospedale. Queste le due opzioni suggerite da Guido Bertolaso al Governatore delle Marche Luca Ceriscioli dopo il sopralluogo che lo stesso Bertolaso ha compiuto ad Ancona dietro richiesta dello stesso presidente e dell'intero governo regionale per predisporre una struttura di 100 posti letto di terapia intensiva per pazienti affetti da Covid 19 qualora le strutture ospedaliere già predisposte non dovessero rivelarsi sufficienti. "Sono queste le due opzioni che il gruppo di esperti ha individuato insieme all'ex capo della protezione civile nazionale - le parole dell'assessore Angelo Sciapichetti - per un ulteriore centro da costituire qualora gli ospedali che stanno già operando non siano più sufficienti. A Bertolaso avevamo chiesto semplicemente un sopralluogo che è stato fatto ad Ancona in quanto vicina all'ospedale di Torrette. Ora stiamo valutando quale possa essere l'opzione migliore".
Arrivano ulteriori restrizioni per limitare il contagio da Coronavirus. A deciderlo è la Regione Marche che ha emenato una nuova ordinanza valida fino al prossimo 3 aprile.
"Sono chiusi al pubblico parchi e giardini pubblici - si legge - . L’uso della bicicletta e lo spostamento a piedi sono consentiti esclusivamente per gli spostamenti delle persone al lavoro, ragioni di salute o altre necessità come gli acquisti di generi alimentari.

Nel caso in cui la motivazione sia l’attività motoria - precisa la Regione - (passeggiata per ragioni di salute) o l’uscita con l’animale di compagnia per le sue esigenze fisiologiche, si è obbligati arestare in prossimità della propria abitazione.

L'apertura degli esercizi di somministrazione dialimenti e bevande, posti nelle aree di servizio e di rifornimento carburante: è consentita lungo la rete autostradale e lungo la rete delle strade extraurbane principali; è consentita limitatamente alla fascia oraria che va dalle 6 alle 18 dal lunedì alla domenica, per gli esercizi posti lungo le strade extraurbane secondarie; non è consentita nelle aree di servizio e rifornimento nei tratti stradali comunque classificati che attraversano centria bitati".

GS




Accanto ai dati di chi purtroppo non ce l'ha fatta, arriva dalla Regione quelli di chi si avvia alla guarigione.
Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, annuncia infatti il primo paziente estubato: "Oggi possiamo comunicare una bella notizia, che ci dà speranza - afferma il presidente -. Dal 16 marzo abbiamo il primo paziente estubato. E' un uomo di 51 anni, ricoverato ed intubato dal 10 marzo nel reparto rianimazione di Marche Nord a Pesaro. Abbiamo atteso qualche giorno, perché fosse verificato il decorso, ma appena abbiamo potuto abbiamo voluto condividere con tutti i cittadini marchigiani questo primo segnale positivo. Il paziente non è stato curato con i farmaci sperimentali ma con le normali terapie. Un grande ringraziamento va a tutti coloro che si sono prodigati, e si impegnano ogni giorno, per ottenere questi risultati. E' una bella notizia per tutti noi, lo è molto di più per i parenti delle persone che sono ricoverate, e anche  per coloro che lavorano in sanità, perché vedono premiati i propri sforzi".
Una battaglia che si può vincere, dunque, ma per farlo è fondamentale restare a casa. Lo ha ricordato questa mattina anche l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, pubblicando un'immagine che gira da qualche ora sui social e che rappresenta il trasporto delle salme fuori la città di Bergamo.

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"Questa immagine non è quella di un film - scrive Sciapichetti - , è stata scattata ieri  a Bergamo. Una fila interminabile di camion militari (circa 60) trasportano i morti fuori città perché i cimiteri di Bergamo non ce la fanno più a raccoglierli. Non c'è bisogno di commenti. E' l'immagine di un teatro di guerra.
Non muovetevi - l'invito dell'assessore - . Restate a casa".

GS
Una conferenza stampa urgente è stata convocata ieri, 10 marzo, a Piediripa dal direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni per chiarire quanto deciso in mertito alla riconversione dell'ospedale di Camerino a Covid-Hospital, vale a dire a centro esclusivo di cura per pazienti positivi al Coronavirus. Presente il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, l'incontro è stato anche occasione per far conoscere anche la riorganizzazione dell'intera rete dei servizi sanitari del territorio.
Il direttore Maccioni chiarisce quanto fatto in meno di una giornata nell'ospedale di Camerino con il trasferimento dei pazienti a San Severino e in altre strutture sanitarie della zona, riattivando nello stesso tempo la rianimazione dove ora sono ricoverati alcuni pazienti affetti da Covid-19.
Una conferenza stampa urgente è stata convocata a Piediripa dal direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni per chiarire quanto deciso in mertito alla riconversione dell'ospedale di Camerino a Covid-Hospital, vale a dire a centro esclusivo di cura per pazienti positivi al Coronavirus. Presente il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, l'incontro è stato anche occasione per far conoscere anche la riorganizzazione dell'intera rete dei servizi sanitari del territorio.
Il direttore Maccioni chiarisce quanto fatto in meno di una giornata nell'ospedale di Camerino con il trasferimento dei pazienti a San Severino e in altre strutture sanitarie della zona, riattivando nello stesso tempo la rianimazione dove ora sono ricoverati alcuni pazienti affetti da Covid-19. "L'intero ospedale è stato predisposto con le idonee misure di sicurezza per garantire assoluta tranquillità agli operatori sanitari che hanno subito ricevuto apposita formazione così il direttore dell'Area vasta 3 - Restano aperte la farmacia ospedaliera ed il pronto soccorso, che hanno accessi separati rispetto al resto della struttura, con il nosocomio camerte che sarà dotato di un'altra ambulanza al servizio della popolazione del territorio. Sospesi tutti gli altri servizi, ad eccezione del centro prelievi che resterà operativo almeno 3 giorni alla settimana nei locali dell'Avis comunale, con la riattivazione una volta la settimana del punto prelievi di Visso. Le attività ambulatoriali, che venivano svolte nell'ospedale di Camerino, sono state trasferite per 30 giorni a Matelica, studiando altre soluzioni per riuscire a renderle operativi tali servizi in luoghi più prossimi al centro di Camerino. Risolto, infine, anche il problema del medico che non era presente nei comuni di Ussita e Castelsantangelo sul Nera, con il servizio che sarà garantito nei due comuni un giorno alla settimana".

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Maccioni e Ceriscioli

Il Governatore Ceriscioli plaude all'immediata operatività del presidio ospedaliero camerte "ad oggi - ha dichiarato - l'unico che ha completato tutte le procedure e i trasferimenti necessari per permettere la cura dei malati da Coronavirus. Tutti si devono sentire impegnati a fornire una risposta e tutti lasceranno l'attività ordinaria per questo periodo di emergenza. Stiamo utilizzando i ventilatori che abbiamo a disposizione perchè dal Governo centrale non ci sono ancora pervenute attrezzature. Serviranno le postazioni, letti fatti ad hoc per il monitoraggio. Tutte le figure legate alla rianimazione oggi sono importantissime".  
Consapevole della difficoltà del momento anche l'assessore regionale Angelo Sciapichetti che ha ricordato l'incontro avvenuto domenica con i sindaci dei comuni dell'area montana che ringrazia per aver compreso come "le misura adottate, pur stringenti, erano necessarie pe garantire la lotta contro il virus"
Al termine dell'incontro il presidente Ceriscioli ha garantito che a Camerino, come nelle altre strutture regionali riservate ai contagiati, saranno ricoverati soltanto pazienti marchigiani, fugando così i dubbi sorti circa l'eventuale trasferimento di malati provenienti dalle zone del nord Italia.

La redazione

*Il PODCAST dell'intera conferenza sarà disponibile tra pochi minuti nella sezione dedicata cliccando al seguente LINK http://www.appenninocamerte.info/podcast/itemlist/category/113-c1-notizie


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