I giardini della Rocca Borgesca di Camerino possono vantare da oggi la presenza di un utile e molto atteso servizio. Inaugurato questa mattina il chioschetto -bar. Presenti a festeggiare il nuovo inizio di Serena Ceriscioli e del suo staff, il sindaco Sandro Sborgia, la vicesindaco e assessore alle attività produttive e bilancio Lucia Jajani e il consigliere comunale Riccardo Pennesi. Con un piccolo brindisi beneaugurante si è dato dunque il via ufficiale all'attività della doppia struttura in legno che è stata posizionata sulla piattaforma in cemento, a margine del grande prato, proprio di fronte all'ex convento di San Pietro in Muralto. Una bella novità che vale ad imprimere un ulteriore segnale di ripresa al commercio e alla valorizzazione di uno dei luoghi più amati e frequentati della città ducale.

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Con un'esperienza pluriennale nel settore bar-ristorazione, grazie al Pop Cafè, attività della quale è titolare in località Le Mosse, Serena Ceriscioli aggiunge dunque un capitolo nuovo al suo lavoro. 
"È un'idea che avevamo già maturato da tempo e in questo senso ci eravamo mossi con una richiesta al sindaco proprio con l'intenzione di offrire un servizio in più alle famiglie desiderose di stare all'aperto reduci dal lungo periodo segregate in casa - dichiara Serena-. Per varie vicissitudini il tutto non si era potuto concretizzare, ma oggi possiamo dire di avercela fatta. Saremo aperti il mattino dalle ore 10  e con la possibilità di trovare colazioni, aperitivi e qualcosa di fresco e veloce per il pranzo come panini, tramezzini, insalatone. Dopo una piccola pausa di chiusura, riapriremo nel pomeriggio alle ore 16.00 nell'ora in cui i giardini di solito si ripopolano di bambini e ragazzi ed è allora che troveranno al "chioschetto" gelati, pizza, merende e dolciumi. Continueremo dunque ad essere aperti fino a sera, accogliendo i clienti con aperitivi, long drinks e, condizioni meteo permettendo, musica dal vivo ed altre attrattive.
Spero che questo progetto possa essere ben gradito- conclude -. Noi ce la mettiamo sempre tutta per offrire qualcosa alla collettività, ai turisti, a chi rimane a Camerino e a coloro che sono semplicemente di passaggio". 
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Dalle difficoltà del sisma, dal peso ulteriore di un lungo periodo di fermo imposto dalla pandemia, si esce con la voglia di fare per la città: è questa la testimonianza della determinazione e del coraggio che animano la filosofia di lavoro di Serena Ceriscioli, giovane commerciante, sempre pronta a percorrere strade inesplorate e a cogliere stimoli nuovi.
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"Siamo contenti di essere riusciti finalmente a installare questo punto di ritrovo e ristoro, qui nel meravigioso spazio della Rocca- afferma il sindaco Sandro Sborgia-. Con questa novità, se ne avranno voglia, tutte le persone che verranno potranno trovare qualcosa da consumare. Una struttura che vale sicuramente ad abbellire e a rendere maggiormente accogliente un posto che noi tutti amiamo; famiglie con bambini al seguito potranno trovare una bibita o una piccola merenda da consumare e, siamo certi che un servizio come questo servirà a far sì che la Rocca risulti ancora più frequentata". 
Tavoli e attrezzature da esterno dalle quali comodamente sostare per la consumazione, completano i punti ristoro al banco delle due casette, E già nel primissimo  giorno di apertura,  in molti, hanno voluto da subito approfittare della novità.
 "Se questo progetto ha potuto realizzarsi - sottolinea Sborgia - è innanzitutto per merito dell'assessore e vice sindaco Lucia Jajani che si è tanto adoperata. A lei vanno i miei ringraziamenti, estesi al consigliere Pennesi e a quanti hanno prestato la loro opera e il loro materiale lavoro. Siamo davvero soddisfatti dell'esito raggiunto per un'iniziativa sulla quale abbiamo fortemente puntato. Come si ricorderà, si era anche provato a mettere a bando i locali del mastio, e, per via delle problematiche legate al Covid, quell'operazione è andata deserta. L'obiettivo era quello di riuscire a dare in qualche modo un segnale anche di tipo economico alla città. Finalmente ci siamo riusciti. Credo che questo progetto possa trovare il favore dei camerinesi e di quanti verranno a trovarci e a visitare questo meraviglioso posto la cui bellezza va conservata, curata e valorizzata- conclude il primo cittadino-. Complimentìi dunque a Serena che ha deciso di investire in questa direzione. A lei auguro che la nuova attività possa essere redditizia e l'auspicio è che altri commercianti possano magari essere invogliati a fare altrettanto un domani nei paraggi. Abbiamo una città bellissima e un territorio meraviglioso su cui noi tutti insieme dobbiamo assolutamente puntare". 

c.c.

L’estate come occasione per praticare sport in sicurezza all’aperto e per ricostruire legami di socialità. Per questo la Giunta comunale di Camerino ha approvato l’assegnazione di aree pubbliche nei parchi cittadini gratuitamente, a sostegno delle attività sportive e di fitness all’aria aperta.

“Dal punto di vista economico la pandemia ha messo in ginocchio tante attività produttive- spiega l’assessore allo sport nonché vice sindaco Lucia Jajani - in particolare i titolari di palestre, impianti natatori, attività sportive che hanno subìto delle restrizioni più forti con un periodo di chiusura esteso fino a oggi. La riapertura avverrà a condizioni molto rigide che, talvolta, considerato il distanziamento imposto, rendono di fatto impossibile svolgere corsi di gruppo all’interno. Proprio in considerazione di questa situazione, come Amministrazione abbiamo voluto mettere a disposizione, a titolo gratuito, delle aree pubbliche all’aperto ai titolari di palestre, impianti natatori, associazioni sportive, da prenotare alla Pro loco di Camerino, così da poter svolgere attività sportiva di gruppo per agevolare la ripresa. Siamo consapevoli delle problematiche di chi lavora nel mondo dello sport – prosegue l’assessore Jajani - e con questo provvedimento abbiamo cercato di agevolarne la ripresa. Un piccolo gesto a dimostrazione della sensibilità che cerchiamo di mostrare nei confronti delle attività più in difficoltà. Questo atto segue il precedente sugli aiuti economici, erogati lo scorso mese, nei confronti degli esercizi commerciali che sono stati obbligati a chiudere per norma di legge, perchè in quarantena da positività Covid o da contatto. Ricordiamo che per quest'ultimo caso lo Stato non ha previsto alcun tipo di ristoro che invece il Comune di Camerino ha deliberato di concedere”.

"La ripresa delle attività sportive è l’occasione per ripensare e riprogettare il ruolo e la funzione dello sport nel territorio, inteso non solo come attività agonistica, ma soprattutto come strumento per la promozione di stili di vita sani, la promozione della socializzazione e il contrasto e la prevenzione delle patologie legate alla sedentarietà e all’alimentazione scorretta. Questo significa pensare anche a nuovi modi di fare pratica sportiva anche al di fuori dei luoghi tradizionalmente deputati ad essa, cioè gli impianti sportivi, ma in luoghi di socializzazione e di libera fruizione all’aperto, quali parchi, piste polivalenti e campi a fruizione libera, come appunto avverrà quest’estate", conclude il vice sindaco.
La vice sindaco di Camerino Lucia Jajani ha incontrato la consigliera regionale, nonché presidente della Commissione Sanità, Elena Leonardi per confrontarsi e discutere in merito alla situazione dell’ospedale di Camerino, convertito a presidio Covid dalla metà di febbraio. Già a novembre il nosocomio della città ducale a servizio dell’entroterra, aveva visto la conversione del reparto di Medicina con conseguente trasferimento di 60 unità del personale sanitario al Covid Center di Civitanova. Ciò ha comportato, inevitabilmente, una riduzione dei servizi ospedalieri ulteriormente tagliati lo scorso febbraio.
“La consigliera regionale Leonardi è stata ben disposta ad ascoltarmi e ha preso in considerazione la nostra situazione – ha spiegato la vicesindaco Jajani – Le ho esposto le nostre problematiche, ma anche i timori che nutriamo sulle sorti dell’ospedale che, di fatto, ad oggi non garantisce i servizi necessari per le cure al bacino d’utenza che ne ha bisogno. È una struttura a servizio di un territorio che comprende tutto l’entroterra, da Serravalle a Matelica, da Castelsantangelo sul Nera a Muccia, Valfornace, Pieve Torina, Esanatoglia, Sefro. L’attuale situazione vede mancanza di personale e medici, con i reparti di Chirurgia, Ortopedia, Medicina e Terapia intensiva praticamente fermi, così come gli interventi. Ho chiesto dunque informazioni su come e quando verrà riportato l’organico attualmente impiegato al Covid Hospital di Civitanova e quando verranno ripristinati le unità mediche che se ne sono andate con mobilità – continua la vice sindaco Jajani - È stato un incontro molto positivo e confido nel fatto che possano seguire i fatti che riportino l’attività dell’ospedale a servizio di tutti i cittadini. Siamo ben consapevoli che la pandemia ha richiesto un grande impegno e sforzo, ma vista la situazione che sta tornando alla normalità, ci auguriamo che sia ripristinato quanto prima anche quanto necessario per l’ospedale camerte”.

c.c.
Lucia Jajani, vicesindaca di Camerino, insieme al consigliere comunale Riccardo Pennesi e alla Protezione Civile di Camerino, ha iniziato la consegna nelle Sae dei panettoni e pandori arrivati in dono dall’Emilia Romagna, grazie a un’iniziativa di Doriano Corbelli e di altri cittadini di Gatteo a Mare: Maurizio Orlandi e il signor Montevecchi.

Il “postino dei terremotati” ha pensato a un gesto di vicinanza per coloro che abitano nelle soluzioni abitative d’emergenza. Così proprio per dare seguito a questa iniziativa, l’amministrazione comunale ha deciso di consegnare personalmente i panettoni. Dopo il sisma del centro Italia, Doriano Corbelli aveva raccolto beni di prima necessità, container, regalato un’auto alla polizia locale insieme ad altri gesti di solidarietà.

Lucia Jajani ha commentato: “Quest’anno più degli altri, a causa dell’emergenza sanitaria ci sono anziani soli, che non possono ricongiungersi ai familiari. Queste idee sono “di cuore” e ci sono sembrate un bel pensiero. Per questo ringraziamo Doriano e tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta fondi con cui sono stati donati i panettoni. Ed è il minimo che fossimo noi a portarli agli abitanti delle Sae, approfittando così anche per portare un augurio per queste feste”.

Red.
Il comune di Camerino si impegna nel sostegno a famiglie e imprese: un programma di aiuti a chi soffre a causa del Coronavirus. In che modo? Ne hanno discusso proprio l’amministrazione camerte e le associazioni di categoria in un confronto per definire le linee di intervento.

Ne ha parlato, ai microfoni di Radio C1 inBlu, l’assessora alle attività produttive di Camerino, Lucia Jajani: “Le associazioni di categoria conoscono a menadito le problematiche che riguardano famiglie e imprese, ecco perché abbiamo ritenuto opportuno questo confronto, per destinare nel miglior modo possibile i fondi stanziati nel nostro bilancio. È fondamentale non sovrapporre i nostri aiuti a quelli statali, in modo da coprire più fasce possibili di popolazione. Un confronto proficuo, in cui abbiamo capito come essere in grado, con i nostri aiuti, di dare un valore aggiunto. Un’idea che metteremo in campo e che non è un ‘doppione’ rispetto agli aiuti previsti dallo Stato, è quella di dare sostegno a quelle attività che hanno dovuto affrontare una chiusura a causa del Covid, ma in maniera diretta, avendo titolari o dipendenti contagiati. Questa situazione non prevede ristori statali. Per quello che riguarda le famiglie, è partita la Colletta Alimentare: in questo campo avremo un occhio di riguardo per le famiglie monoreddito, in difficoltà magari per chiusure imposte dalla pandemia”.

red.


L'approvazione del bilancio consuntivo nell'ultima seduta del consiglio comunale di Camerino ha scatenato critiche da parte del capogruppo di "Radici al futuro" Gianluca Pasqui soprattutto con riferimento allo stralcio dei residui attivi e alla loro gestione. Al riguardo interviene con la seguente nota, che pubblichiamo integralmente, il vice sindaco Lucia Jajani, che evidenzia subito i principali dati del bilancio.



In sintesi questi i principali dati di bilancio da evidenziare:

Totale disavanzo da ripianare anno 2019: euro - 2.462.473,60

Totale residui debiti finanziari al 31.12.19: euro 15.770.914,91

Debito medio per abitante: euro 2.360, 56

Totale debiti commerciali al 31.12.19: euro 6.045.145,26

Totale residui attivi al 31.12.19: euro 24.157.603,06



La percezione immediata è quella di un bilancio difficile, con un elevato valore di indebitamento ed una difficoltà cronica di cassa aggravata dalla gestione sisma in quanto l’ente anticipa somme che poi verranno rimborsate dalla Regione Marche solo dopo che si è provveduto a rendicontarle e nella sola ipotesi per cui tale rendicontazione venga ammessa.



Poco prima delle elezioni comunali è stato liquidato al comune un indennizzo assicurativo di 3 milioni di euro per danni relativi al sisma. La nuova amministrazione si è trovata a dover decidere sulla destinazione di tale ingente somma, decisione da prendere, come scadenza contabile, entro l’esercizio 2019, senza conoscere quelle che sarebbero state le relative risultanze. La scelta, quindi, costretta da tempi brevi, ha riguardato una lista di investimenti ritenuti in quel momento prioritari per la comunità, con la consapevolezza di una successiva, potenziale, revisione, alla luce dei risultati del rendiconto 2019 dalla natura dei quali non si poteva prescindere.

Il lavoro di rendicontazione svolto, che ha comportato un lungo e minuzioso lavoro da parte degli uffici, si è concluso con la definizione di un importante deficit di gestione che è andato a peggiorare la già gravosa situazione di disavanzo tecnico.

Di fronte alla necessità di ripianare tale risultato negativo, l’amministrazione si è trovata costretta a rivedere gli impegni inizialmente presi sull’investimento dei 3 milioni, decidendo di destinare solo una parte per opere pubbliche e la restante a copertura del disavanzo registrato.

Contrariamente a quanto sostenuto dalla minoranza, il citato deficit gestionale non è frutto di un’invenzione contabile volta a “(...) cercare buchi di bilancio quando buchi non ce ne sono(..)”, con il solo progetto politico di screditare la precedente gestione (non è questo l’interesse dell’attuale amministrazione), ma è il risultato di un lungo ed impegnativo lavoro di analisi e relativa rendicontazione che ci ha imposto, in ossequio al principio della prudenza ed a tutela delle finanze pubbliche, la linea contabile adottata.

Ci è stato contestato “di aver stralciato male residui attivi non prescritti ed ancora esigibili” con il solo scopo di peggiorare il risultato di bilancio a discredito di chi ci ha preceduto.

A chiarimento dei meno esperti in materia, i residui attivi sono crediti che il Comune vanta nei confronti di terzi a fronte di entrate accertate, ma non ancora riscosse. Ogni anno, in sede di rendiconto, ne viene fatta una ricognizione per valutarne la cosiddetta affidabilità, ovvero l’effettiva possibilità di riscossione. Questo perchè, nonostante la sussistenza del titolo giuridico che ne legittima la riscossione e giustifica la presenza in bilancio, potrebbero, per altri motivi che possono emergere solo da un’attenta ricognizione degli stessi, essere valutati come di dubbia esazione.

Il bilancio del comune di Camerino presentava crediti di anni molto vecchi (2011 e seguenti), che fino ad oggi, quindi, non sono stati mai riscossi. Questo stato di fatto evidenzia un’ oggettiva difficoltà nel loro recupero, anche se tutti accompagnati dal relativo titolo giuridico. Il lavoro di stralcio effettuato è servito a prendere atto di tale criticità, accantonando risorse volte all’eventuale ripiano nel caso in cui si verifichi il definitivo mancato incasso. Nel momento in cui si otterrà relativa riscossione (per talune partite sarà improbabile), le somme incassate torneranno a beneficio del saldo di cassa, con un risultato a questo punto oggettivamente accertato e non presunto.

Un comportamento, quindi, di dovuta prudenza a beneficio e non danno della salute delle finanze comunali.

Ci è stato anche contestato di aver preso “un mutuo per pagare le bollette”. Tradotto in termini tecnici, a fronte di debiti commerciali al 31.12.19 per totali euro 6.045.145, ancora da pagare, il comune ha richiesto l’anticipazione di liquidità prevista per legge proprio per onorare immediatamente parte di tali debiti, a sostegno delle imprese creditrici degli enti locali già fortemente penalizzate dalle drammatiche conseguenze dell’epidemia Covid-19. Non si è trattato quindi di nuovo indebitamento, bensì di trasformazione dello stesso da commerciale a finanziario, con il vantaggio di poterlo rateizzare in 30 anni piuttosto che sostenerne il carico in un’unica soluzione (impossibile anche perchè se ce ne fossero state le possibilità sarebbero stati pagati) e di liquidare immediatamente quante più imprese creditrici possibili, attualmente in grande difficoltà.

Ci è stato anche contestato di non avere le idee chiare, “(...) perchè se è vero che ci sono tutte queste difficoltà economiche non si avrebbe dovuto spendere un solo centesimo del rimborso assicurativo (..)”. Sarebbe stato facile non spendere niente o spendere tutto, facile perchè avrebbe prescisso da qualsiasi analisi e considerazione che, se correttamente fatta e valutata, necessariamente avrebbe imposto, come correttamente affermato da qualcun’altro, “un colpo al cerchio ed uno alla botte”. E’ questo l’obiettivo che abbiamo cercato di perseguire: non privare la comunità di alcune importanti opere (piscina, rifacimento della strada Mergnano/Mecciano e Ponti/Canepina, terza via di fuga giardini della Rocca, manutenzione straordinaria struttura ricettiva in loc.Morro) che solo approfittando dell’indennizzo assicurativo possiamo permetterci di sostenere e nello stesso tempo cercare di porre parziali rimedio alle criticità di bilancio evidenziate.

E’ vero anche che è stata una scelta sofferta, analizzata in tutti i possibili scenari percorribili, cercando di prevedere tutte le potenziali conseguenze che ne fossero derivate e per questo siamo stati “accusati” di non averci dormito la notte. Ebbene sì, abbiamo sentito tutto il peso e la responsabilità di questa decisione cercando di scegliere la via migliore per il bene della comunità con il minor livello di approssimazione possibile, ma questo non penso che possa essere considerata una colpa.

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