Cordoglio in tutto l’entroterra per la morte di Michele Sensini. Il corpo senza vita del 47enne addetto stampa del comune di Fiastra e del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, oltre che guida escursionistica nell’Appennino centrale, è stato rinvenuto nella tarda serata di ieri in fondo ad un canalone nella zona di San Lorenzo al lago, nel territorio comunale di Fiastra. In quell’area era stato visto per l’ultima volta da due abitanti della frazione. Era uscito per un giro in mountain bike martedì e da allora se ne erano perse le tracce. Una tragedia che ha gettato nello sconforto tutta la comunità montana, dove Sensini e la sua famiglia sono molto conosciuti (il fratello, Mario, è a capo dell’Ufficio stampa del Commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini).

Le ricerche, andate avanti senza sosta fino al triste epilogo, hanno coinvolto anche il primo cittadino di Fiastra, Sauro Scaficchia. Proprio il sindaco e tre volontari della Protezione civile hanno rinvenuto per primi il corpo. Scaficchia, commosso, ricorda Sensini come «un fratello – confida –. Devo ringraziare i miei collaboratori della Protezione civile: sono stati loro i primi a trovarlo, eravamo in quattro quando abbiamo trovato Michele. Non ho parole per descrivere quello che stiamo provando, per me era come un fratello. Perdiamo una figura importantissima per il nostro territorio. Un amico, un collaboratore prezioso per il comune e una personalità ammirata e rispettata da tutta la comunità. Una persona solare, aperta, capace nella sua professionalità di addetto stampa così come in quella di guida turistica. Un ragazzo sensibile, che amava la famiglia e che sapeva essere attivo anche per la comunità montana: negli ultimi tempi faceva la guida anche ai Laghi di Pilato e nelle montagne abruzzesi. È una disgrazia che colpisce tutto il territorio montano, non solo quello di Fiastra. Sarà un’assenza, la sua, che tutti sentiremo dentro».

Sul corpo di Sensini è stato disposto l'esame autoptico, eseguito in mattinata. Non è stata ancora fissata la data del rito funebre.
Una nuova piazza, seppur provvisoria, con i servizi e i negozi a portata di mano. Visso torna ad avere un luogo di aggregazione, un polo intorno cui far ruotare le sue attività commerciali e la sua vita sociale. Sarà l’area dell’ex Park Hotel a ospitare i negozi, gli ambulatori, la chiesa, il museo, gli spazi di aggregazione e anche la farmacia. Ma è “una soluzione temporanea – come precisa il sindaco Gianluigi Spiganti Maurizi –. Visso deve tornare a vivere nel suo centro storico, nella nostra piazza Martiri Vissani: questa è una soluzione provvisoria. Non per questo però va sottovalutata, l’opera è costata otto milioni di euro e permette ai commercianti, ai professionisti e ai turisti di avere a disposizione un luogo piacevole e con tutti i servizi a portata di mano. Giusto stamattina si è insediato il nuovo farmacista. Avremo anche gli ambulatori per la guardia medica e per il medico di medicina generale – spiega Spiganti Maurizi – che sono servizi fondamentali per quest’area. C’è già un accordo con l’Asur per questo. L’obiettivo è di avere la maggior parte delle attività operative già dalla fine di gennaio, mentre a primavera il ‘trasloco’ dovrebbe essere completo. È un risultato importante per Visso, che torna ad avere un suo spazio dedicato alla socialità. Una soluzione costosa – conclude il sindaco –, ma necessaria per un ritorno alla normalità: i tempi della ricostruzione sono molto lunghi e nel frattempo molte attività potranno almeno lasciare i container”.

l.c.
È Domenico Princigalli, Luogotenente Carica Speciale, il nuovo comandante della Stazione Carabinieri di Pieve Torina. Lo fa sapere proprio il Comune montano amministrato da Alessandro Gentilucci.

Il sindaco ha accolto e salutato il comandante, ringraziandolo per la disponibilità: “Ringrazio il Generale Fabiano Salticchioli, comandante dei carabinieri della Legione Marche, perché con la sua straordinaria sensibilità ha voluto inviare nel nostro territorio un responsabile con un grado importante, un livello gerarchico mai riconosciuto prima – ha detto Gentilucci –. Questo atto dimostra in modo tangibile la vicinanza sua e dell’Arma dei Carabinieri ai nostri cittadini, ancora martoriati dagli eventi sismici e orfani di tante cose. Ringrazio poi il Luogotenente Carica Speciale Princigalli per aver deciso di portarci la sua grande esperienza, trasferendosi da una città costiera. A lui, a nome di tutta la comunità di Pieve Torina, auguro buon lavoro. Sono certo saprà interpretare al meglio il suo ruolo trovando la nostra piena collaborazione”.

Princigalli ha diretto fino a pochi giorni fa la Stazione dei carabinieri di Grottammare e precedentemente quella di Cossignano, entrambe in provincia di Ascoli Piceno.

l.c.
Tradito dall’odore tipico della marijuana, un diciannovenne è stato segnalato come assuntore di stupefacenti. A Serravalle del Chienti un uomo guidava un mezzo irregolare senza patente, multa e mezzo sequestrato. Due episodi accaduto nei giorni scorsi quando, durante i controlli di routine, i carabinieri hanno rilevato queste irregolarità.

I carabinieri della Stazione di Castelraimondo hanno fermato il giovane diciannovenne per un controllo di rito. Un immotivato nervosismo e l’odore, appunto, caratteristico dei derivati della cannabis, hanno fatto insospettire i militari. Da qui la decisione di approfondire la posizione del ragazzo, neopatentato, a cui è stata ritirata la patente. La perquisizione domiciliare – nell’abitazione che il giovane condivide con i genitori – ha permesso ai carabinieri di recuperare altre modiche quantità di droghe leggere (marijuana e hashish, ndr). Proprio le piccole quantità hanno fatto sì che non scattasse la denuncia per detenzione ai fini di spaccio, ma soltanto la segnalazione come assuntore.

A Serravalle invece, l’altro intervento: un rumeno, trentacinquenne, è stato trovato alla guida di un mezzo sprovvisto di revisione e assicurazione. Non solo: il conducente risultava non essere in possesso della patente di guida, per altro mai conseguita. Il mezzo, un’utilitaria, gli è stato sequestrato.

l.c.
Sempre più spesso la montagna del centro Italia, è balzata agli interessi dei racconti cinematografici e documentaristici. Racconti che hanno testimoniato e testimoniano la bellezza dei luoghi in attesa della ricostruzione post sisma.

“Magic Mountains”, associazione culturale di Norcia, è alla ricerca di “appassionati dei Monti Sibillini da coinvolgere nel cast della Serie Interactive Documentary in lavorazione, storie vere delle persone che amano e frequentano questo luogo Magico durante tutto l’anno, che hanno una passione per la montagna e un legame speciale con il territorio. Per partecipare alla selezione basta raccontare la propria storia, rispondendo alle domande all’interno del form dedicato nel sito Magic Mountains entro il 7/04/2021 sul sito www.magicmountains.it.

Magic Mountains è un progetto multipiattaforma che vuole ispirare un nuovo pubblico italiano ed internazionale alla scoperta dei Monti Sibillini. Producendo contenuti e storytelling digitale per creare attenzione e organizzando esperienze live per incoraggiare l’esplorazione fisica del luogo nelle diverse stagioni.Un progetto sostenuto da diversi partner istituzionali e sponsor privati, a fruizione gratuita, per riscoprire, attraverso il lavoro di artisti, studiosi e appassionati la bellezza dei luoghi e il valore di leggende fantastiche e miti legati a queste «montagne magiche».Per generare interesse e dare stimolo alla rinascita di un territorio duramente colpito dal sisma 2016, promuovendo un approccio alla visita della montagna più “lento”, culturale, sostenibile e de-stagionalizzato.”

Questo si legge nel sito dell’associazione che è intenzionata a produrre un film documentario ad episodi per raccontare il territorio attraverso le diverse «Storie dei Sibillini».Alla riscoperta dell’antica tradizione fantastica locale: dalle leggende popolari, alla «ricerca della Sibilla» nel rinascimento, fino agli appassionati di trekking contemporanei. Il lancio del progetto è previsto per l’autunno 2021.

B.O.
Il grido del primo cittadino di Camerino, Sandrp Sbolgia per salvare l'ospedale di Camerino si fa forte della voce dei suoi colleghi dell'entroterra.
Da Matelica, infatti, è arrivata la vicinanza del sindaco Massimo Baldini, che in una lettera ha ricosdato come "l’ ospedale dell’alto maceratese sia punto di riferimento delle terre già colpite dal terremoto e struttura adibita anche a sostenere il peso della pandemia del Covid. 
Abbiamo visto anche la preoccupazione di altri sindaci - scrive - , fra cui Mauro Falcucci di Castelsantangelo sul Nera, sulla diminuzione dei servizi sanitari nella zona montana.  
Anche Matelica si associa a questo appello. Anche ai territori montani deve essere garantito un minimo livello di qualità della vita soprattutto dal punto di vista sanitario in territori dove tra l’altro è alto il livello di età delle persone  che necessitano inevitabilmente di più assistenza.
Pertanto ci appelliamo alla nuova amministrazione Regionale che a breve, come sottolineato dal presidente della Giunta Regionale Francesco Acquaroli in un recente incontro con i sindaci dell’alto maceratese, metterà mano al nuovo Piano Sanitario Regionale affinché vengano riordinati  e riorganizzati  i servizi sul territorio per garantire a tutti i cittadini l’assistenza necessaria e indispensabile".

A difesa dell'ospedale e della sanità territoriale, anche a seguito della sollecitazione dei suoi concitaddini preoccupati per i servizi riservati alla montagna, anche il sindaco di Pioraco, Matteo Cicconi: "Ovviamente - dice - oltre ad essere molto preoccupato delle sorti dell'ospedale di Camerino, lo sono per tutta la sanità della nostra area montana che nel corso degli ultimi anni è stata depauperata e depredata di molti servizi essenziali per la nostra comunità. Come già evidenziato da altri colleghi sindaci, anche l'ospedale di San Severino Marche e quello di Matelica, che tra l'altro oggi ospita anche la nostra casa di riposo insieme a quella di Pievetorina e Castelsantangelo sul Nera distrutte dal sisma 2016, negli anni hanno subito un preoccupante e grave declassamento e impoverimento. Quindi anche il mio vuole essere un appello al nostro presidente della Regione Marche Acquaroli affinché riveda urgentemente il Piano Sanitario Regionale per un riequilibrio dei servizi  sanitari sul nostro territorio, nell'ottica di dare la giusta e legittima assistenza sanitaria anche ai cittadini montani".

GS
"Babbo voleva tornare a Castello". Queste le prime parole del figlio Giovanni Lattanzi che per ricordare Giulio, dopo la sua morte avvenuta sabato 23 gennaio a Roma presso l’ospedale Sandro Pertini a seguito di una malattia, ha voluto portarlo a Castelsantangelo sul Nera, per un ultimo saluto. 
Un saluto in forma laica presso la sala “Amici del Trentino” con parole di ricordo pronunciate dalle istituzioni e da chi gli voleva bene e che ha potuto essere presente. Da un lato il feretro e dall'altra parte le immagini di Giulio, sorridente, insieme alla famiglia o sulle montagne che amava. Un sottofondo musicale accompagna quei volti, con le canzoni che piacevano a lui e sua moglie Angela, nata in questo paese, motivo fondante per Giulio per considerare Castello e le montagne dei Sibillini “casa”. 

Tutti i presenti hanno ricordato il rapporto forte del carrarese (Giulio era toscano di origini) con il nostro territorio, per cui si è battuto scrivendo e conducendo confronti politici anche aspri. 

"Desiderava essere ricordato come Sindacalista e Mazziniano" ha detto il figlio che ha parlato a nome della famiglia, citando anche le 2 bandiere presenti: quella del Movimento Federalista Europeo (Giulio era un europeista convinto) e l'altra dell'associazione Mazziniana di Camerino. 

"Il pensiero, l’operosità nella vita sociale, civile e familiare. Le parole di Mazzini babbo le portava avanti tutti i giorni". Quell’operosità che lo ha portato da sindacalista UIL in giro per l’Italia e a condurre iniziative sociali e civili.
Dopo il figlio si sono alternati i ricordi di chi ha conosciuto Giulio, in una sala in cui gli abitanti dell’Altonera non sono voluti mancare. Inizia il Rettore Unicam Claudio Pettinari, che definisce Giulio un “combattente” e ricorda come non si sia mai arreso alla situazione di stallo del periodo post terremoto. Dai temi dei diritti alla salute, a quelli del ritorno dei giornali, Lattanzi è stato “Un incredibile esempio per i giovani che continueranno a vivere in questo territorio”. 

Di “Esempio di coerenza e convinzione. Un compagno di viaggio importante.” parla Graziano Fioretti, ex segretario della UIL Marche, che saluta Giulio anche a nome dell’associazione mazziniana.
Poi il ricordo di un giovane amico che dice che la sua casa era aperta a chiunque per condividere una idea o un pasto. 
Francesco Rocchetti dell’Anpi ricorda il Giulio scrittore e dell’attesa di tanta gente di leggere il suo pensiero, le sue “lettere”, citando la canzone di De Gregori “La storia siamo noi”, sulle pagine de “L’Appennino Camerte” dove Lattanzi ha scritto per anni.

“Ho perso una persona che stimavo, un amico. Stimate sempre una persona che vi dice quando sbagliate.” Così Mauro Falcucci, Sindaco di Castelsantangelo sul Nera, ricorda il protagonista di un territorio, sempre pronto alla critica costruttiva, un uomo che ha amato e difeso questa terra.  

Poi c’è stato anche il ricordo di chi scrive. Ho parlato di Giulio come di una persona dal pensiero moderno, dai grandi valori civili da cui, da cittadini, dovremo prendere esempio. 
Fernando Pallocchini direttore de “La Rucola”, altro giornale con cui collaborava, ha citato la sua capacità di critica e analisi e ricordato l’uscita imminente del suo ultimo articolo.

Sono stati centinaia e da tutta Italia i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia in questi giorni, alcuni anche in video come quello dell’ex Segretario Generale della UIL, Giorgio Benvenuto. “E’ stato un grande sindacalista. Avete avuto un padre di cui andare orgogliosi.” 

Il Direttore de Il Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema, dice nel video “Chi combatte non perde mai”.

Grande commozione alla fine anche da parte della amata nipote Marta Cristianini, che ha ringraziato i presenti e ha parlato anche a nome di sua mamma Laura e di sua sorella Sara. “Tutti avete detto cose bellissime e vere. Anche solo l'aver ascoltato nonno per una volta, si riusciva a capire come immaginava il futuro per questo Paese. Per nonno la verità era importante.”

Giulio dopo la cremazione riposerà in un’urna nel cimitero di Castello vicino a sua moglie Angela. Poi nel tempo i suoi ideali e il suo pensiero verranno raccontati in un libro, quello che avrebbe dovuto scrivere con suo figlio Giovanni, testimone ed erede di future battaglie di cui il territorio ha estremo bisogno.

Barbara Olmai

Altri approfondimenti sul prossimo numero de “L’Appennino Camerte”
C'è chi pensa che le limitazioni siano deleterie per il turismo e chi, invece, come il sindaco di Fiastra, continua a ribadire dalla primavera scorsa che è il turismo ad essere deleterio per i contagi.
Una posizione su cui resta fermo ancora oggi, stilando il bilancio di un anno che definisce "da dimenticare".

"Speriamo che il 2020 termini il prima possibile - esordisce - . È un anno da dimenticare sotto tani aspetti, ma principalmente su quello sanitario. Ci ha distrutto la vita sociale e si è portato via la vita di tanti cittadini ed è a loro che va il pensiero dell'amministrazione che rappresento. Purtroppo puntare il dito contro qualcuno in queste situazioni non risolve il problema, ma servono solo coesione ed unità di intenti".

Quindi espone il problema delle presenze in montagna sia d'estate che d'inverno: "Mentre nel primo periodo Fiastra si era salvata - spiega - in questa seconda fase abbiamo avuto dei contagi che, sebbene si stiano risolvendo, ci hanno fatto preoccupare. 
Durante la prima ondata, con il lockdown generale, tutti erano stati costretti a restare nei propri Comuni e ne siamo usciti abbastanza bene, ora invece non sono previste queste restrizioni e noi vediamo gente che non fa altro che venire in montagna, quasi pensando che qui ci sia l'immunità dal virus. Invece anche qui l'immunità ce la dobbiamo guadagnare.
Vedere centinaia di auto che si riversano sulle nostre montagne non ci fa stare tranquilli - denuncia - . Vediamo ogni giorno quali sono le conseguenze di questi contagi: sono drammatiche".
Infine la stoccata nei confronti delle recenti dichiarazioni del presidente di Confinfustria Macerata, Domenico Guzzini: "Non è vero che l'economia deve venire prima della vita delle persone - conclude Scaficchia - . Abbiamo sentito battute infelici, senza pensare che l'economia la portano avanti i vivi, non i morti".

GS

Il bilancio del 2020 sarà approfondito nella prossima edizione de L'Appennino camerte in uscita la prossima settimana. 
La montagna, la natura, i piccoli borghi caratteristici, magari ricchi di opere d'arte. Sembrano essere queste le mete preferite da turisti e vacanzieri, complici anche le nuove regole imposte dal Covid per il turismo balneare, nelle settimane successive alla fine del lokdown. Una tendenza che si sta confermando anche per il periodo estivo e che pone queste località, molte delle quali situate nel cratere sismico, nel dover rispondere con la propria offerta a tali richieste.
"Ai turisti offriamo le bellezze della nostra montagna, sia pure drammaticamente colpita dal sisma - afferma Donatella Rosi - nella speranza che quanto prima possano riaprire tutte le strade che permettono di arrivare nel cuore dei Sibillini e che siano ripristinati tutti i sentieri all'interno del Parco. Dopo il sisma la montagna si sta riprendendo anche con la riapertura di strutture ricettive che consentiranno un turismo non solo mordi e fuggi".

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Lago di Pilato

Il lago e le peculiarità enogastronomiche è quanto offre il territorio di Serrapetrona, che ha visto riprendere in pieno il flusso turistico "tradizionale". "Un fatto che non ci meraviglia - sostiene il sindaco Silvia Pinzi - Da tempo, infatti, sosteniamo che il nostro territorio ha tutte le carte in regola per essere un punto di riferimento anche dal punto di vista turistico e sempre più spesso ne abbiamo la conferma".
Le bellezze artistiche sono il punto di forza dei comuni di Belforte del Chienti e Caldarola.

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Lago di Caccamo

"Pur nell'impossibilità di proporre i nostri tradizionali eventi estivi a causa delle restrizioni imposte dall'emergenza sanitaria - dichiara il primo cittadino di Belforte Alessio Vita - questa sarà probabilmente la nostra estate. Sempre più persone stanno riscoprendo i nostri borghi che presentano meraviglie di assoluto valore, come ad esempio, la nostra chiesa che contiene il Pollittico di Giovanni Boccati, un'assoluta eccellenza italiana". Un'offerta estiva totalmente da reinventare per la Pro loco di Caldarola, che dopo aver reagito al sisma ora prova a farlo anche contro il Covid. "Abbiamo dato fondo a tutta la nostra fantasia - le parole del presidente Daniele Piani - e per la prima volta proporremo un Festival dedicato all'arte, alla storia, alla cultura e alle tradizioni e lo faremo all'interno delle vie e delle piazzette del nostro centro storico tra cantieri e messe in sicurezza. La mostra "Caldarola a porte aperte" , che sarà inaugurata il prossimo 4 luglio, permetterà di ammirare attrverso 52 foto le bellezze che il terremoto ci ha tolto 4 anni fa".

f.u.

Maggiori approfondimenti nel prossimo numero del settimanale L'Appennino camerte 
Quando molte attività decidono di chiudere i battenti a seguito del sisma e dell'emergenza sanitaria, c'è chi decide di mettere in campo la propria forza, quella della gente di montagna, e di credere che il futuro potrà essere migliore.
E' il caso di Arianna Scattolini e del suo team che, oltre all'attività di Camerino ha inaugurato questo pomeriggio un nuovo laboratorio di catering a Pioraco.
"Siamo fiduciosi per questa apertura - dice il sindaco di Pioraco, Matteo Cicconi - soprattutto dopo le due difficioltà che abbiamo vissuto e stiamo vivendo.
Un plauso va alle famiglie e ai giovani che ancora credono nella montagna e garantiscono un servizio per la collettività.
Si tratta di una nuova attività che vivrà nelle strutture emergenziali realizzate dopo il sisma.
Una ulteriore servizio per la nostra comunità che si aggiunge a quelli importanti legati al turismo.
Ma il mio augurio è che possa essere anche l'inizio per la creazione di un tessuto economico più florido".
Accanto all'economia, infatti, Cicconi accende i riflettori sul problema dello spopolamento: "Questa inaugurazione deve essere anche un importante input per noi amministratori affinchè continui il forte impegno nelle politiche del turismo. Questo è fondamentale e sarà un volàno per l'economia, ma non ci dobbiamo dimenticare di tutti gli altri settori che permetteranno all'entroterra di non perdere residenti.
Dobbiamo - conclude - impegnarci per creare un tessuto urbano di rinnovamento perchè il vero problema della montagna è lo spopolamento".

GS
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