Altri investimenti in arrivo per il Bartolomeo Eustachio. Sono stati appaltati i lavori per il restauro delle facciate in calcestruzzo dell’ospedale di San Severino. Domani poi, dalle 15, l’inaugurazione di un nuovo mammografo e del soccorso medicalizzato h12.

L’Area vasta 3 ha infatti aggiudicato l’appalto per il restauro delle facciate in calcestruzzo della struttura ospedaliera. L’importo base era di 150.291 euro. Il criterio per individuare la ditta vincitrice della gara è stato quello del prezzo più basso e ad aggiudicarsi i lavori, tra gli 11 operatori economici invitati a partecipare, l’associazione di imprese Calzolari srl e Spernanzoni snc (rispettivamente di Macerata e Morrovalle), con un ribasso di poco oltre il 26%. Pertanto, l’importo netto di aggiudicazione è di 112.238 euro.

(Il sindaco di San Severino Rosa Piermattei e il direttore dell'AV3 Alessandro Maccioni)

Maccioni Piermattei

Domani poi, a partire dalle 15, il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni inaugurerà, sempre presso il nosocomio settempedano, un nuovo mammografo per il reparto Radiologia, peraltro annunciato da tempo, e il soccorso medicalizzato h12. A dicembre era già stata inaugurata l’ambulanza medicalizzata, tuttavia l’Asur non aveva ancora indetto il concorso per l’assunzione dei medici che potessero salire a bordo. 

Gaia Gennaretti

(Maccioni e Piermattei a dicembre, in occasione dell'inaugurazione della medicalizzata)

Maccioni Piermattei2

Furto all’ospedale di San Severino. La vittima è un‘infermiera che ha sporto denuncia oggi. Aveva 200 euro nella borsa, e l’aveva riposta in una stanza utilizzata solo dal personale. Qualcuno vi si sarebbe introdotto, ieri, e le avrebbe trafugato il denaro. Oggi la vittima ha provveduto a sporgere denuncia dai militari della caserma di San Severino. 
g.g.

"Pazienza per i soldi, ma almeno restituitemi i documenti". E' l'appello lanciato dal signor Mario Salvi che, dopo essersi recato all'ospedale di Camerino, al ritorno a casa si è accorto di aver smarrito, probabilmente nei pressi del nosocomio camerte, il proprio portafogli. All'interno c'erano all'incirca 700 euro, le chiavi di riserva delle sue auto, oltre a tutti i documenti. Subito il signor Salvi ha fatto ritorno, insieme alla moglie, all'ospedale mettendosi alla ricerca del portafogli smarrito e interessando della vicenda anche gli impiegati della portineria, ma di soldi e documenti nessuna traccia. Naturalmente è stata sporta denuncia di smarrimento anche al locale presidio dei carabinieri. Così la signora Salvi si è rivolta alla nostra redazione nella speranza che al marito vengano restituiti se non i soldi, almeno i documenti.

La Città di Tolentino ha ospitato nella Sala consiliare la riunione dell’Area Vasta n. 3 “Sanità”. Vi hanno partecipato tutti i sindaci della provincia di Macerata.

All’incontro, presieduto dal Sindaco di Macerata Romano Carancini, erano presenti anche l’Assessore regionale Angelo Sciapichetti ed i vertici dell’Asur regionale e provinciale tra cui il Direttore dell’Azienda unica regionale Alessandro Marini e il Direttore dell’Asur n. 3 Alessandro Maccioni.

Nel corso della riunione, dopo l’illustrazione del progetto di fattibilità illustrato dal Direttore Maccioni, si è a lungo dibattuto sulla possibile realizzazione del nuovo ospedale unico a servizio del territorio maceratese. Al termine di tutti gli interventi, i Sindaci hanno chiesto con forza di fermare il depauperamento dei servizi sanitari che sta interessando tutte le strutture maceratesi. Su proposta del Sindaco Carancini, è stato deciso all’unanimità di poter formulare, da parte di ogni sindaco, una propria proposta per l’ubicazione del nuovo ospedale unico provinciale, entro il prossimo 31 ottobre. Resta inteso che l’intenzione dei sindaci è quella di giungere a proposte condivise da portare all’analisi e alla discussione dell’Assemblea dei Sindaci della Area Vasta n. 3.

Illustrate le reti cliniche dell’Asur n. 3 in base alla suddivisione decisa e alla presenza nei diversi nosocomi del territorio. Questa prima ipotesi verrà discussa nella prossima Assemblea dell’Area Vasta n. 3 che si terrà il prossimo 27 luglio nella sala consiliare del Comune di Macerata.

Al termine dell’Assemblea Romano Carancini Presidente dell’Assemblea dell’Area Vasta n. 3 e Sindaco di Macerata ha sottolineato che è stato fatto un ulteriore importante passo verso il progetto inerente l’unico Ospedale provinciale dell’Area Vasta. La risposta dei sindaci – ha detto - è stata forte e decisiva e in ordine alle disponibilità territoriali da mettere nella discussione per l’individuazione del’ubicazione, aspettiamo le proposte che saranno condivise dai sindaci.

E’ stata una bella discussione che ha coinvolto tutti i sindaci presenti che, parallelamente, hanno difeso, come già fatto in occasioni analoghe, la qualità e la diversificazione dei servizi sanitari oggi erogati dai vari ospedali e presidi.

Sulle reti cliniche – ha concluso il Sindaco di Macerata - si resta sbigottiti circa il fatto che ancora una volta il metodo di lavoro è unilaterale e quindi, quanto presentato, è una imposizione dell’Asur rispetto ai territori. Devo registrare che questa cosa che non succede in altre provincie. Due modi diversi di comportarsi rispetto al principio di uguaglianza per tutti.

Oggi – ha detto il Sindaco Pezzanesi al termine della riunione – abbiamo trattato due argomenti correlati seppur con alcune importanti distinzioni: da un lato continuiamo a difendere i nostri servizi, erogati sul territorio, già fortemente penalizzato e continuiamo a voler mantenere con forza la piena funzionalità dei nostri ospedali, tra cui anche quello di Tolentino anche in virtù del fatto che non esiste alcuna alternativa praticabile. Quindi vogliamo assicurare il diritto alla salute a tutti i nostri cittadini. Però, dall’altro, non possiamo non cogliere l’occasione che ci viene offerta e cioè la realizzazione di un ospedale unico provinciale che deve trovare la sua collocazione ideale nella valle del Chienti anche in considerazione della rete viaria e della possibile realizzazione dell’intervalliva con San Severino Marche e delle varie pedemontane già contemplate nella progettualità della Quadrilatero.

 

 

In tema di sanità Romano Carancini, nella sua doppia veste di sindaco di Macerata e di presidente della Conferenza dei sindaci dell’Area Vasta, intende tutelare l’intero territorio e rappresentarlo rispondendo alle richieste e alle sollecitazioni che in tal senso gli vengono avanzate.

Questo ha tenuto a sottolineare il primo cittadino maceratese stamattina prima di dare avvio alla conferenza stampa convocata per fare il punto sulla revisione delle reti cliniche e dell’ospedale unico, materie su cui domani si terrà la Conferenza dei Sindaci dell’Area vasta 3, convocata per le 9.30 nella sala consiliare del Comune di Tolentino.

“Le mie espressioni non sono contro qualcuno - ha premesso Carancini prima di fare il punto sui punti all’ordine del giorno della riunione di domani -, ma sento il ruolo di responsabilità che ho e per questo mi impegno, per portare acqua e sole al nostro territorio e lavoro per l’interesse di tutti e al loro fianco. Premesso che ognuno ha il suo stile politico e caratterizza il proprio rapporto con i cittadini, dico che non dobbiamo avere paura di aprire confronti e parlare con i territori dell’Area Vasta 3 e mi trovo in disaccordo con chi, invece, afferma che certe questioni devono essere esaminate in ambiti politici”.

   Parla di errore il sindaco Carancini riferendosi a chi pensa che la sanità maceratese sia alla frutta ma crede, al contrario, che oggi “ci sia ancora la condizione di rafforzarla e così la sua offerta”.

“Siamo a un bivio - ha affermato - e agli operatori della sanità, tutti, nessuno escluso, voglio dire che la politica non è distratta e che non devono rassegnarsi. I sindaci dell’Area Vasta 3 sono attenti e, in questo momento decisivo e delicato, vogliono contribuire a migliorare l’attuale situazione perché ci sono cose che possono darci speranza e vi assicuro che in tema di sanità non saranno condizionati dalle appartenenze politiche”.

Carancini ribadisce la decisione che l’Area Vasta 3 deve andare verso l’ospedale unico: ”Abbiamo in mano un’analisi di fattibilità che ne prevede la realizzazione per un totale di 550 posti letto su un territorio di 7 ettari, con un’estensione maggiorata per le infrastrutture, e da qui occorre muovere il secondo passo, importante, verso la selezione del luogo dove potrebbe nascere. Decisione che deve essere presa esaminando la disponibilità che i territori proporranno. Il terzo passaggio riguarda la scelta che deve avvenire su analisi e responsabilità della Regione Marche”. Per il sindaco Carancini si tratta di una sfida che gli amministratori “non debbono lasciarsi scappare e di fronte alla quale debbono farsi trovare pronti”.

Altro argomento riguarda le reti cliniche e il sindaco di Macerata dice di essere vicino alle sollecitazioni del primo cittadino di Civitanova Marche, Tommaso Corvatta ma dissente sul fatto di “mollare”: “Siamo sindaci responsabili e in questo momento occorre un impegno forte e di coesione.

L’Asur deve essere attenta a una rete clinica che dia sicurezza”.

Altro nodo dolente quello di Radiologia interventistica: “Chiederò che la politica regionale cambi su Radiologia interventistica a Macerata. Domani, chi verrà dalla Regione, venga a dirci che sarà autorizzata nei prossimi giorni dando seguito a quanto stabilito nella delibera 1.219 del 2014 e confermato nel novembre scorso. E, senza polemiche, voglio dire che nel decreto ministeriale n. 70, preso a giustificazione del fatto che Macerata non sia più all’altezza di ospitarla, non c’è una sola parola che possa inibirne la realizzazione, neanche di carattere formale. E quando si parla di numeri il DM n.70 fa riferimento a un bacino di 800.000 e ,Macerata con Fermo e Ascoli Piceno, arriva a 708.000 e quindi è dentro il contesto”.

Domani Carancini ha intenzione anche di sollecitare altre questioni quali le cancellazioni dei reparti otorino e malattie infettive e parlare della direzione sanitaria che “a Macerata è a intermittenza”.

   “Il quadro – ha concluso il sindaco dopo aver ricordato che le questioni affrontate oggi in conferenza stampa sono state condivise ieri con la direzione del Pd durante nel corso di un confronto che ha definito costruttivo - non è drammatico, ma meritevole di attenzione e di eventuali battaglie nel caso in cui non ci fossero risposte chiare”

Il Coordinamento cittadino a favore del punto nascita ha incontrato il Sindaco Giancarlo Sagramola per fare il punto della situazione riguardo l’attuazione della riforma sanitaria che prevede la chiusura del punto nascita dell’Ospedale “E. Profili”.

Sono state valutate le risposte del Tar alla richiesta di sospensiva e la documentazione che il comune sta acquisendo in merito proprio alla valutazione del Tar. Purtroppo però, il Sindaco non ha dato risposte alle domande del Coordinamento sulle future azioni da intraprendere per portare avanti questa battaglia che, come già il Coordinamento ha precisato negli scorsi comunicati, non si ferma al punto nascita ma è destinata a coinvolgere anche altri reparti del nostro ospedale.

Il Coordinamento ha comunque richiesto un incontro con il legale del Comune per approfondire la vicenda.

Nel frattempo il Dott. Lamanna rassicura le future mamme che a Fabriano si continua a nascere, in quanto la Regione Marche non ha ancora emanato nessun documento ufficiale che decreti lo stop alle nascite. Dunque il reparto di Ostetricia e Ginecologia è ad oggi operativo al 100%. Non solo. Il Dott. Lamanna ha dichiarato di aver richiesto un numero maggiore di ostetriche per incrementare i servizi del reparto e di aver già ordinato il lettino che garantirà alle mamme che avranno bisogno di un cesareo d’urgenza di partorire senza doversi recare nelle sale operatorie.

Invitiamo dunque le future mamme a non abbandonare il reparto del nostro ospedale.

I sindaci dell’Area Vasta 3 decidono all’unanimità per l’ospedale unico. Un progetto da 120 milioni di euro per una struttura da 600 posti letto ha avuto il via libera nella conferenza di Area Vasta tenutasi a San Severino Marche , presenti circa il 70% cento dei sindaci della provincia, il direttore Alessandro Maccioni, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti. I primi cittadini dell’Area Vasta 3 si concentreranno e condivideranno ora l’ipotetica collocazione della struttura sul territorio. Il piano dell’Asur potrà essere pronto entro un mese."Si apre una pagina i particolarmente importante" - afferma il sindaco di Macerata Romano Carancini,

Carancini

presidente della conferenza dei sindaci dell'Area Vasta 3- "credo che mai come  in questo momento abbiamo l'opportunità di cambiare la storia della sanità maceratese o, altrimenti, di fare una vera e propria figuraccia come classe politica.  Sappiamo tutti che la situazione sanitaria è in grande movimento- dichiara Carancini-; ci sono grandi opportunità e la decisione  di aprire l'ospedale di Fermo mette la politica provinciale maceratese, in una condizione di scelta. Nella conferenza settempedana è stato fatto un passo importante; il 70% circa dei Comuni, quindi gran parte dell'area maceratese e tutti i comuni più grandi e popolosi, a partire da Camerino per arrivare a Macerata e Civitanova, ha voluto questa scelta politica. Credo che questo percorso -prosegue- ci metta ora più davanti ai visi dei cittadini, alle richieste di risposte delle persone.  Insieme chiederemo alla Regione un impegno ma, per arrivare a questo, dobbiamo essere molto bravi e molto veloci per scegliere le caratteristiche, la natura dei servizi che andranno in questo unica struttura e infine anche la collocazione. La collocazione.-aggiunge Carancini- non può essere dirimente; è un elemento che arriva come ultimo tassello ma che è certamente un passaggio non decisivo; quel che è sicuramente decisivo infatti è  la realizzazione di un nuovo ospedale che farà risparmiare almeno 20 milioni di euro all'anno, aiuterà in termini di servizi e personale, e farà fare un salto di qualità straordinario all'intera Area Vasta provinciale. E' un'opportunità unica che credo e spero questa classe dirigente politica saprà cogliere al volo- ribadisce il sindaco di Macerata-  Ci sono tanti giovani sindaci pronti a spendersi per non far "impantanare" un progetto che in realtà ci chiede l'intero territorio e l'intera comunità".

Marchigiani che nasceranno umbri. Non è un paradosso, ma un fenomeno di migrazione di massa di donne in dolce attesa. Tutte residenti in comuni dell’entroterra troppo distanti da quei presidi sanitari delle Marche in cui è ancora possibile dare alla luce un figlio. Questione di chilometri, di posizione geografica, di infrastrutture e di passaparola. Tanto da prendere d’assalto i centralini del reparto materno infantile dell’Ospedale Branca di Gubbio. In Umbria, quindi, dove nasceranno tanti marchigiani. Solo a dirlo viene da sorridere, ma sulla verità c’è poco da scherzare. Ne sa qualcosa E.B., fiuminatese alla trentaduesima settimana di gravidanza. “Con la chiusura dei punti nascita di San Severino Marche e Fabriano – ha raccontato – mio marito ed io ci siamo trovati nella condizione obbligata di far nascere nostra figlia a Macerata. Non ho toccato con mano questa realtà, ma anche sulla base di qualche voce e testimonianza diretta, questa prospettiva non ci convinceva. Inoltre, Macerata da Fiuminata è veramente distante e anche la strada da percorrere non è tra le più agevoli. Ci siamo guardati intorno e la nostra scelta è ricaduta su Gubbio”. Tra la cittadina umbra e quella di Fiuminata, infatti, ci sono più o meno gli stessi chilometri di distanza con Macerata, ma la strada è meno scomoda e la struttura, a quanto si dice, è ben diversa sotto molti punti di vista. “Ho preso contatti con l’Ospedale Branca – prosegue E.B. – e ho scoperto che tantissime marchigiane hanno fatto la mia stessa scelta. Inoltre, nei giorni scorsi ho iniziato un corso propedeutico al parto a Fabriano e la stragrande maggioranza delle future mamme che vi partecipa andrà a partorire proprio a Gubbio. Anche perché, come Fiuminata, da Fabriano si arriva molto più agevolmente a Gubbio che a Jesi, dove la Regione Marche ha indirizzato le pazienti fabrianesi. Tutte abbiamo avuto un’ottima impressione del presidio sanitario di Gubbio, trovando grande disponibilità e anche un senso di umanità e di accoglienza verso donne che sono state letteralmente abbandonate a se stesse nel momento più importante della loro vita. Io non voglio fare polemiche di natura politica o strumentalizzare nulla, ma dico solo che, al di là della necessità di tagliare la spesa pubblica, non può essere questo l’approccio verso gli esseri umani”. La potatura dei servizi sanitari ha dunque provocato anche uno spostamento di radici: le radici di tanti piccoli marchigiani. Questione di identità immolata sull’altare del contenimento della spesa pubblica, ma anche di una parte di Marche che si sente sempre meno marchigiana: l’entroterra maceratese e anconetano. Anche perché per le donne in dolce attesa che hanno scelto l’Umbria, i problemi sono tutt’altro che risolti. “Gli esami necessari a cui dovrò sottopormi da qui al parto – ha concluso E.B. – dovrò pagarli di tasca mia, perché le liste d’attesa sono lunghissime qui nelle Marche e perché c’è un atteggiamento di incertezza sul futuro da parte di tutti che non permette neanche di avere le informazioni corrette”. L’Ospedale di Branca, infatti, non riesce a garantire, per via dell’improvviso affollamento, alcuni esami come l’ecografia e stessa cosa succede per quei presidi delle Marche che, dopo la chiusura dei punti nascita di San Severino e Fabriano, non sono stati potenziati per contenere un aumento dell’utenza.

e.pi

Pagina 4 di 4

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo