Le candidature per le prossime elezioni politiche sono state la questione centrale dell' assemblea provinciale del Partito Democratico maceratese guidata dal segretario Angelo Sciapichetti.
Assemblea che, ascoltate le sue motivazioni umane e politiche e, preso atto della non disponibilità dell'on. Mario Morgoni a ripresentarisi per il terzo mandato cosi come il regolamento del partito prevede, ha unanimente rivolto i suoi ringraziamenti al parlamentare «per il servizio svolto per il territorio in questi anni e per aver servito come pochi, con disciplina e onore il proprio mandato di Senatore prima e di Deputato poi così come l'art.54 della Costituzione prevede. Mario Morgoni - si legge nella nota - ha anche accettato l'invito rivoltogli da tutti a continuare la sua opera svolta con passione e competenza al servizio del Pd nell' attività di radicamento, rinnovamento e rigenerazione dei democratici che la segreteria provinciale sta portando avanti».

L'Assemblea è entrata poi nel merito della situazione politica che si è venuta a creare e ha sottolineato il fatto che «il governo Draghi è stato assassinato; mandanti ed esecutori sono ormai a tutti chiari: Lega e Forza Italia. hanno premuto il grilletto della pistola fornita da Conte per fare lo "sparo di Sarajevo". Un Parlamento - ha concluso il segretario Sciapichetti - che aveva iniziato male ha finito peggio, implodendo a causa della incompetenza e dell'inconsistenza politica e morale di molti dei suoi componenti. Per il PD é ora il tempo di dire basta e di mettere un punto. Nella legislatura appena passata con senso di responsabilità abbiamo accettato di sostenere scelte drammatiche quanto difficili: basti pensare alla conferma di Conte alla Presidenza del Consiglio che è passato con indifferenza dall’alleanza con Salvini a quella con il PD. Oggi, non è piu' tempo di equivoci e compromessi. Non si tratta di tirare per la giacca Draghi, ma di far sapere agli Italiani con chiarezza che se vincerà la destra saranno Meloni e Salvini a rappresentare l'Italia in Europa e nel mondo, se invece a vincere dovesse essere il centro sinistra, Draghi potrà continuare a svolgere un ruolo importante al servizio del Paese. I sondaggi possono essere rovesciati, le divisioni e le contraddizioni della destra a cominciare dalla scelta del leader sono già sotto gli occhi di tutti».
c.c.
Sciapichetti ha proseguito tracciando la via che il partito dovrà seguire per conquistare la fiducia degli elettori. «Il Pd deve battersi per portare avanti i suoi temi riprendendo un percorso riformista - ha sottolineato -: salario minimo, correzione per evitare abusi e storture (ma non abolizione) del reddito di cittadinanza perché chi non ce la fa deve essere aiutato, sanità pubblica, ambiente inteso come bene comune, sostegno alle piccole e medie imprese, aumento dei redditi più bassi abbattendo il cuneo fiscale ma non solo, aumentando ad esempio con una mensilità annuale in più per i redditi sotto a 25 mila euro annui; (proposta che il Pd aveva fatto al governo Draghi e che sarebbe stata approvata se non ci fosse stata la crisi di governo). Sul versante dei diritti civili - ha concluso - priorità allo ius scholae per poi riprendere il DDL Zan».

Carla Campetella




Occorre però mettere in campo competenza, passione, coerenza uscendo dai social per andare a parlare con i cittadini che pensano che la caduta del governo Draghi sia stata una mazzata  e un'offesa  per i sacrifici  fatti in tempo di pandemia, di guerra e di inflazione. Bisogna ridare una speranza e rispondere non a Salvini, Meloni o Berlusconi (già prossimo Presidente del Senato..)che hanno già iniziato la loro campagna elettorale con sparate populiste  e insostenibili economicamente, ma con serietà e concretezza, dobbiamo parlare alle famiglie che alla fine del mese non ce la fanno a pagare le bollette per il caro energia o alle imprese che sono in crisi perché causa guerra si sono viste chiudere dall'oggi al domani molti dei loro tradizionali mercati di esportazione dei loro prodotti.
Piena solidarietà e condivisione «per il paziente e prezioso lavoro di ricucitura e ricostruzione del quadro politico che il Segretario Enrico Letta a nome di tutto il partito sta portando avanti con lucidità e determinazione» è stata espressa all'unanimità dall'assemblea provinciale del Partito Democratico di Macerata, riunitasi in data 18 Luglio 2022.

Nel comunicato viene sottolineata la forte preoccupazione «per la drammatica situazione venutasi a creare nel Paese a seguito delle dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi e per le gravi ricadute che le stesse, potrebbero avere su famiglie e imprese - si legge -, rischiando di mettere in discussione la stessa tenuta sociale delle nostre comunità già fortemente provate per il terremoto e i ritardi nella ricostruzione, per la pandemia, la guerra in Ucraina e la conseguente chiusura del mercato russo che ha rappresentato per anni, uno dei più importanti sbocchi commerciali per l'export delle piccole e medie imprese manufatturiere del nostro distretto della calzatura, per la crisi energetica con ricadute insostenibili per il sistema produttivo e l'economia di tante famiglie già fortemente in difficoltà, per il riaccendersi di una spinta inflazionistica le cui dimensioni, non conoscevamo da almeno quaranta anni».

È per questi motivi che nell'ordine del giorno approvato all'unanimità, l'assemblea provinciale del Partito Democratico di Macerata chiede «con forza che il Partito Democratico continui in queste ore a percorrere fino in fondo tutte le vie praticabili, per non lasciare nulla di intentato, al fine di evitare una rovinosa crisi di governo per il sistema Paese, in uno dei momenti più difficili della storia repubblicana».

Infine, «si unisce ai Sindaci, ai Presidenti delle regioni, alle forze sociali, al mondo dell'associazionismo laico e cattolico, ai cittadini che chiedono al Presidente Draghi di rimanere alla guida del governo fino almeno al termine naturale della legislatura per dare una risposta immediata anche attraverso la stipula di un nuovo patto sociale, ai problemi che investono ogni giorno giovani e anziani e più in generale per le fasce più deboli della nostra società».

c.c.

Nel clima da pre campagna elettorale – si andrà alle urne nella primavera del 2022 – che si respira a Tolentino, sono molti i temi che infiammano il dibattito tra forze di minoranza e amministrazione. Dopo le ultime stilettate inferte dal Comitato di quartiere del centro storico in merito alla delocalizzazione dei servizi, la discussione si è di nuovo accesa intorno alla decisione di cedere la vecchia centrale elettrica. La scelta della giunta Pezzanesi di vendere lo stabile alla Coal e di destinarlo ad utilizzo commerciale non è piaciuta, in particolare, agli esponenti del Partito Democratico.

“Una manovra che priva il patrimonio edilizio comunale di un edificio simbolo – dice Fulvio Riccio, consigliere comunale del Pd – . La centrale elettrica è la rappresentazione fisica di un'eccellenza della città di Tolentino quale l’ASSM, destinarla all’utilizzo commerciale cedendola ad una catena di supermercati era una scelta, secondo me, evitabile. Oltre a non aver interpellato le associazioni di quartiere – spiega Riccio – , la decisione è sostanzialmente irreversibile. Credo che ci sarebbero state soluzioni diverse per non privare la città di un edificio che rappresenta la sua storia. È un modo di fare di questa amministrazione – sottolinea e conclude il consigliere dem – che non condividiamo. Lo abbiamo già visto nel caso dei giardini John Lennon o del forno crematorio. Vengono prese decisioni unilaterali, senza consultazione: da qui nascono malumori sia nelle minoranze, ma anche e soprattutto tra i cittadini”.

l.c.
Sarà Francesco Giacinti, ex consigliere regionale, fermano di Monte Urano, il nuovo commissario del Partito democratico della città di Macerata. Questa la proposta formulata dalla segretaria provinciale dem Paola Castricini al segretario regionale Giovanni Gostoli, dopo una serie di consultazioni a livello locale.

Il commissariamento arriva a seguito delle dimissioni dell’intero direttivo comunale del partito maceratese costituito in autonomia all’indomani della sconfitta delle elezioni amministrative. La prossima settimana sarà convocata l’assemblea degli iscritti per formalizzare la proposta e definire i lavori delle prossime settimane.

“Giacinti è un dirigente regionale del Pd equilibrato e competente – hanno commentato Paola Castricini e Giovanni Gostoli – . Siamo contenti che abbia offerto la propria disponibilità e allo stesso tempo siamo convinti che svolgerà il ruolo con grande passione ed equilibrio. L’obiettivo è quello di accompagnare il partito maceratese fino al prossimo congresso comunale e di prepararlo nel migliore dei modi affinché sia davvero l’occasione di ripartenza e rigenerazione del partito”.

l.c.
Una lista civica allargata. Probabilmente questi i connotati che assumerà “Fabbricasanseverino” alle prossime elezioni amministrative, previste per l’autunno 2021. Una coalizione che, stando alle indiscrezioni, oltre al Movimento 5Stelle e a Centrosinistra per San Severino dovrebbe includere anche il Partito Democratico.

La posizione dei dem è però ancora piuttosto sfumata. Questo stando almeno alle parole di Angelo Sciapichetti, ex assessore regionale alla sanità, che non si sbilancia e non rilascia dichiarazioni, visto che il partito “non ha ancora una posizione ufficiale”. Dovrebbe comunque essere forte la vicinanza del Partito Democratico alla nuova coalizione progressista nata dall’iniziativa di Mauro Bompadre e Francesco Borioni.

Se per affinità ideologiche il percorso di queste fazioni potrà molto probabilmente trovare punti di contatto, questa alleanza rimane ancora “sottotraccia”. Intanto, partendo dalle associazioni sportive cittadine, la Fabbrica ha già iniziato la sua “campagna di ascolto” nei confronti dei principali attori sociali e politici della città settempedana. Dubbi ancora da sciogliere, dunque, sulla posizione del PD alla prossima tornata elettorale.

l.c.
"Ecco a cosa è servito il fondo Covid arrivato al Comune d Tolentino".
Lo spiega l'assessore al Bilancio, Silvia Luconi, rispondendo all'interrogazione del Partito Democratico che ha chiesto all'amministrazione di prevedere la sospensione o l'azzeramento delle tasse alle microimprese e di erogare loro un aiuto una tantum.

"Tolentino non può negare, come Comune, di aver ricevuto liquidità per il Covid - dice - . I contributi sono stati erogati dallo Stato in base al numero degli abitanti e abbiamo ricevuto 800mila euro. Tolentino, però, a differenza di altre città costiere, come Civitanova, ha la differenza dell'emergenza sisma, con molti cantieri che hanno impattato sul bilancio, anche in termini di Covid.
Quando lo Stato, lo scorso anno, ha previsto per il Comune un contributo una tantum di 800mila euro, ci ha concesso di spenderli come meglio ritenessimo.
Per l'IMU sono entrati 130mila euro in meno, per l'imposta comunale sulla pubblicità 93mila euro in meno, per la tassa di occupazione del suolo pubblico 23 mila euro in meno.
Per la Tari - specifica Silvia Luconi - abbiamo stanziato a bilancio 20mila euro in meno a copertura dell'ultima rata delle attività che sono state chiuse nel corso del 2020 e per i quali, come anche per le altre tasse, non abbiamo avuto alcun tipo di copertura".

Il vicesindaco spiega quindi i motivi per cui non è stato possibile sostenere le attività rimaste chiuse: oltre ai mancati introiti relativi alle tasse, infatti, ci sono state delle spese specifiche dovute alla pandemia: "Alla voce relativa alle mense scolastiche troviamo una perdita di 211mila euro. Rispetto a un altro Comune, Tolentino ha scelto di utilizzare per le mense personale dipendente e derrate alimentari a km zero.
Se questa è una scelta di cui andiamo fieri, in momenti in cui ci sono le chiusure ci portano ad avere costi fissi che sono sempre attivi: uno su tutti il personale che non ha lavorato per diversi mesi e che il Comune non ha potuto mettere in cassa integrazione, nonostante la mancanza delle quote dei buoni pasto. Restando sul tema scolastico, anche per gli asili nido abbiamo registrato una perdita di 26mila euro, considerando che anche in questo caso abbiamo personale nostro e utilizziamo le cooperative solo per situazioni di emergenza".

Il Covid ha inciso anche sull'acquisto dei dpi e igienizzanti, non solo per le strutture pubbliche, ma anche per i cantieri comunali: "Abbiamo speso oltre 97mila euro per i dispositivi anticontagio; è stato a carico nostro anche lo screening effettuato ad inizio 2021 per gli studenti. Altri 40mila euro sono stati spesi per la gestione delle quarantene. In merito ai cantieri attivi sul territorio che ha dovuto sopportare il costo del contenimento del contagio, ogni cantiere, come viale matteotti o campi da tennis, ma benchè le ditte siano state preparate un attivi nel periodo di emergenza: per quello di viale Matteotti sono serviti oltre 50mila euro in più per le normative anticovid e 30mila per quello dei campi da tennis. Stesso discorso per il cantiere di Borgo Rancia, costato in termini di ritardo e precauzioni".

Il compito di una amministrazione, secondo il vicesindaco, è piuttosto quello di porsi da intermediario con gli organi sovracomunali, rispetto agli aiuti economici: "Abbiamo chiesto un aiuto serio alla Regione - dice - che ha risposto con oltre 15milioni di euro stanziati per le imprese colpite dall'emergenza. Questo è l'aiuto che ci si aspetta da un organo centrale, non aiuti a spot che, non condanno, ma per i quali bisogna capire l'atteggiamento scelto dall'amministrazione".

GS


È Paola Castricini il segretario del Pd provinciale. Unanime il voto che ha portato alla sua nomina e a quella del presidente Renzo Antonini.
Ed è proprio l'unanimità che getta le basi per il percorso che i dem intraprenderanno in vista delle prossime elezioni amministrative in diversi Comuni e anche per il nuovo consiglio provinciale.
"Ora guardiamo al futuro con lo stesso spirito con cui abbiamo iniziato questa nuova fase del partito provinciale - dice Paola Castricini ai microfoni di radio C1...inBlu - e cioè unitariamente. Non si tratta di una unità di parola o facciata, ma reale. Il percorso che ha portato a questa nomina è frutto del lavoro di tante persone, di tutta la classe dirigente, diversamente non avrei accettato". 

La Castricini prende in mano un partito che ha visto la sconfitta alle elezioni regionali e anche a quelle amministrative della città capoluogo, dagli errori che hanno portato a questo esito il gruppo dovrà ripartire per guardare al futuro: "L'analisi del voto e della sconfitta ha sfaccettature ampie che debbono essere elaborate e discusse nei nostri prossimi appuntamenti. Il fatto che il nostro partito negli ultimi anni abbia guardato al proprio interno, piuttosto che fuori, ci ha allontanato dalle persone e ci ha reso interlocutori poco attenti. Ci riproponiamo per il futuro di mettere i temi e le persone al centro dell'interesse e della vita del parito".

Di una unità reale parla anche l'ex assessore regionale Angelo Sciapichetti, soddisfatto della nuova guida che ritiene adatta e capace: "Paola è una donna impegnata da tanto tempo, che conosce bene i problemi della provincia e credo che saprà portare quelle qualità che le donne hanno in più rispetto agli uomini, anche nell'affrontare i problemi. Credo che abbiamo imboccato davvero una nuova strada".

angelo sciapichetti

La strada che porterà ai prossimi appuntamenti elettorali: "Ci sono passaggi importanti nei prossimi mesi - dice Sciapichetti - ma anche problemi importanti di cui farsi carico: la ricostruzione, le infrastrutture dell'entroterra, la Pedemontana, la sanità che va rivista soprattutto alla luce di quanto accaduto con la pandemia, una discarica di appoggio per la provincia. Problemi reali che impattano sulla vita dei cittadini e noi dobbiamo tornare a parlare di questo, più che delle scadenze amministrative".

C'è bisogno di concretezza, dunque, la stessa dimostrata con gli animi che si sono placati all'interno del partito, rispetto al periodo successivo alla sconfitta: "Il nostro è un segnale importante e di svolta. C'è la voglia di imboccare un percorso del tutto nuovo, lasciandoci alle spalle quello che è successo. Il passato è passato, dobbiamo guardare al futuro e tornare a stare in mezzo alle persone per affrontare i loro problemi. In questi giorni a Fabriano c'è la vertenza Elica - aggiunge sciapichetti - , il Pd deve stare lì, in mezzo a quei lavoratori, come stanno facendo i consiglieri regionali. Se ritorniamo a far questo torneremo a governare le comunità, altrimenti aumenterà il dissenso e sarà una sconfitta per tutti".

GS
Sono tante le risposte che il Partito Democratico delle Marche vorrebbe dal commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, che domani sarà a Piediripa per l'inaugurazione del centro vaccinale.
Dai tempi di vaccinazione ad una lista per le dosi avanzate fino al numero dei punti di vaccinazione in Regione: questi i principlai dubbi sollevati dai dem: “L’auspicio è che la visita nelle Marche del commissario straordinario Figliuolo possa dare quella spinta alla campagna vaccinale che tutte le marchigiane e i marchigiani si attendono - scrive il Pd in una nota - . Purtroppo i dati regionali continuano a essere poco incoraggianti e i rallentamenti nella somministrazione dei vaccini allontanano sempre più quel ritorno alla normalità da tutti auspicato, contribuendo anche ad alimentare tensioni che minano la coesione sociale nei nostri territori. Tale risultato è frutto anche del netto dieniego che la giunta Acquaroli ha contrapposto a ogni forma di collaborazione avanzata dalla minoranza, che con mozioni e interrogazioni ha tentato in questi mesi di invertire la rotta ponenedo temi concreti, divenuti poi anche di rilevanza nazionale come nel caso dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario”.

Quindi l'appello al commissario sulla vicenda dei cosiddetti ‘riservisti’, "ovvero - scrivono i dem - coloro che a fine giornata si mettono in fila davanti ai centri vaccinali sperando di poter fruire di dosi avanzate. È possibile che la Regione Marche, in tema di vaccini, assecondi un meccanismo che prevarica le priorità individuate dal Piano nazionale, anziché procedere con una razionale programmazione? È possibile che a nessun esponente della giunta, e tanto meno all’assessore alla Sanità Saltamartini, venga in mente di preparare una lista di soggetti fragili come persone affette da patologie croniche, disabili, caregivers a cui destinare i vaccini non somministrati durante la giornata?”

Altro tema dolente, su cui i consiglieri regionali del Pd intendono richiamare l’attenzione del commissario Figliuolo è quello del numerodei punti vaccinazioni nella regione: “Chiediamo al commissario di farsi carico di questa incresciosa situazione, individuando nuovi centri di vaccinazione che coprano in particolare il fabbisogno delle aree interne, a oggi le più penalizzate dalla poca lungimiranza della giunta regionale. Sappiamo - concludono - che gli impegni del commissario sono tanti, ma, dati alla mano, crediamo che non sfuggirà al suo occhio esperto l’urgenza di una ridefinizione organizzativa della campagna vaccinale marchigiana”.

GS
Una mozione congiunta del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle di Tolentino per chiedere di "sospendere le attività poste in essere per la realizzazione del forno crematorio in attesa che venga definito l'iter procedurale in Regione".

Sarà presentata al prossimo consiglio comunale di Tolentino e rappresenta il passo che segue l'interrogazione della consigliera grillina Lupini in Regione sulla mancanza di una norma che regoli la realizzazione degli impianti crematori a livello regionale.

"L'interessamento da parte delle nostre consigliere regionali - dice il pentastellato Gian Mario Mercorelli - arriva dopo che noi tolentinati abbiamo esposto il problema: ci sembrava chiaro che fosse necessario un intervento di quel genere visto che, al momento, la mancanza di una normativa regionale permette che ogni città o paese possano costruire un forno".

"La risposta dell'assessore regionale Filippo Saltamartini - dice il consigliere dem Fulvio Riccio - ha evidenziato ciò che noi consiglieri comunali sottolineavamo da tempo: ovvero la mancanza di un piano di coordimaneto per definire l'ubicazione dei forni crematori a livello regionale, i limiti ai carichi inquinanti e una serie di prescrizioni tecniche volte a minimizzare l'impatto ambientale di un inceneritore che ha processi inquinativi molto elevati. Per questo motivo abbiamo accolto favorevolmente la presa di posizione da parte della Regione Marche e chiediamo al consiglio comunale e al sindaco di Tolentino di sospendere le attività poste in essere per la realizzazione del forno crematorio in attesa che venga definito l'iter procedurale in Regione, perchè sarebbe assurdo agire ora per poi rischiare di essere in contrasto con quello che la Regione dirà nei prossimi mesi.
Non si tratta di una polemica politica - precisa Riccio -  ma una presa d'atto che la Regione si sta muovendo ed il Comune debba attendere l'esito del percorso regionale".

Una collaborazione, quella dei due gruppi di minoranza, che va verso la stessa direzione: "Quando si ha lo stesso pensiero - spiega Mercorelli - non c'è nulla di controproducente né di sbagliato a collaborare. Ci sembrava naturale aspettare e ragionare in questi termini. Pezzanesi disse che il discorso era embrionale: lo è forse a livello di passaggi normativi per giungere alla realizzazione - precisa - , ma in Comune la ditta che lo ha proposto ha depositato tutto, dunque non ci sembra affatto embrionale".

GS
"Per il bacino di utenza ed il collegamento stradale Tolentino poteva essere inserito tra le città per le vaccinazioni".

Il Partito Democratico di Tolentino presenterà una interrogazione in consiglio comunale per chiedere all'amministrazione "come mai la città non sia stata inserita tra i quattro punti della provincia e se ci sarà la possibilità che venga aggiunta quando le vaccinazioni si allargheranno ad altre fasce della popolazione".

Dal 12 febbraio scorso, infatti, la Regione Marche ha avviato la campagna di vaccinazione che coinvolgerà, per primi, gli ultraotantenni. Per la provincia di Macerata i quattro punti scelti sono: Camerino, Civitanova, Macerata e San Severino.

"Vorremo sapere - dice il consigliere dem, Anna Quercetti - come mai, tra questi, non è previsto il Comune di Tolentino.

La nostra città è tra i Comuni più popolosi dell'entroterra e tra quelli meglio collegati grazie alle quattro uscite della superstrada. Prevedere un punto anche a Tolentino avrebbe evitato un disagio agli anziani e agevolato, sia oggi ma anche in futuro, che le persone dovessero spostarsi per la vaccinazione, andando anche incontro ad una possibilità maggiore di contagio.

Sappiamo che non è stato il Comune a scegliere - precisa - ma l'Asur Marche che si sarà comunque confrontata con le amministrazioni. Vorremmo sapere come mai Tolentino non sia stata ritenuta città idonea e se nel futuro, quando la vaccinazione sarà rivolta ad un numero di soggetti molto più esteso, ci sarà la possibilità concreta che venga presa in considerazione".

GS
Pagina 1 di 4

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo