Aiutare i lavoratori autonomi in tempi di covid. È questo l'obiettivo della mozione che i consiglieri del Partito Democratico di Tolentino Anna Quercetti, Fulvio Riccio e Luca Cesini hanno presentat in vista del prossimo consiglio comunale che si riunirà domani.
"Si tratta di una mozione - dice Anna Quercetti - volta a prevedere una forma di contributo per i lavoratori autonomi colpiti dl Covid che non hanno quelle garanzie e indennità tipiche dei lavoratori dipendenti. Ma le modalità con cui dovrebbe essere erogata sarebbero a sostegno anche delle attività che invece sono rimaste aperte ma hanno lavorato di meno a causa delle restrizioni nazionali".
L'idea dei dem, infatti, si basa sul principio della solidarietà e del sostegno all'economia che in città e nelle zone del cratere era già debole a causa del sisma.

"I liberi professionisti contagiati - prosegue Anna Quercetti - si troverebbero a sospendere la loro attività senza alcuna possibilità di ristoro. Per questo abbiamo pensato, sulla scia di azioni portate avanti anche in altri Comuni e in base alle indicazioni dell'Anci, di prevedere una forma di ristoro per questi lavoratori. Non un ristoro classico però - precisa - ma consegnato, a fronte della presentazione della documentazione accertante il contagio, tramite dei buoni da spendere nelle attività commerciali della città.
In questo modo - conclude - la boccata d'ossigeno non sarebbe concessa solo al lavoratore che nel periodo della malattia ha dovuto tenere abbassata la saracinesca, ma anche ai negozianti che continuano a lavorare ma in maniera ridotta per via della crisi e del lockdown".

GS


Tolentino torna a discutere del piano parcheggi.
Il pomo della discordia che già nel 2016 divise opinione pubblica e consiglio comunale oggi sta per trovare attuazione, nonostante le perplessità che la minoranza continua ad esprimere.

"La questione inizia nel 2016 - ricorda il consigliere dem Fulvio Riccio - con un bando andato deserto, fino a quando l'Assm ha deciso di andare incontro all'amministrazione comunale mettendo in atto il piano parcheggi.
Un piano che prevede nuovi parchimetri e un aumento significativo degli stalli, da 500 a 1200, interessando quindi tutto il centro che diventa con le strisce blu.
Questo è un problema - sottolinea Riccio - perchè sarà un disincentivo ad andare in centro storico. Noi non siamo, in sé, contro una turnazione delle auto e dei parcheggi a pagamento - precisa - ma questo non deve creare disservizi alla cittadinanza.

Ci saranno problemi per residenti e lavoratori di quella zona.
Abbiamo chiesto di prevedere degli abbonamenti super agevolati e una tariffa decrescente in modo tale che, chi deve sostare per un periodo medio lungo, non sia soggetto ad una spesa elevata.
Basti pensare - conclude - che le tariffe vanno da 0.70 centesimi a 1.20 euro l'ora e per chi deve restare un'intera giornata la spesa è pari a quella di una grande città. Questo è impensabile".

L'argomento sarà approfondito nella prossima edizione de L'Appennino Camerte

GS

A fare chiarezza sull’eventualità di realizzare un forno crematorio al cimitero di Tolentino è il sindaco Giuseppe Pezzanesi, dopo le posizioni espresse dalla minoranza.

“Si tratta di un documento di intenti – dice in merito alla delibera approvata durante l’ultimo consiglio comunale - per l’eventuale creazione di un progetto che possa prevedere un forno crematorio al cimitero di Tolentino dove c'è un'area che si presta perfettamente e che non è in centro, come qualcuno vuol fare intendere. Si trova in campagna, sopra alla ferrovia. È una assurdità dire che si trova in centro: sarebbe come affermare che il cimitero è stato fatto a ridosso delle mura cittadine”.

Quindi entra nella questione dell’inquinamento, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa sugli avversari politici: “Chi dice che questo forno danneggerà la salute dei cittadini di Tolentino – attacca - è figlio di quei partiti che a Tolentino hanno voluto la discarica del Cosmari in una zona franosa che ancora non è stata bonificata e che è costata alla collettività un milione e 600 mila euro.

Questi partiti, che hanno già fatto danni importanti e che hanno governato Tolentino per tanti anni, oggi affermano, su una dichiarazione di intenti, che noi andiamo a mettere a repentaglio la salute dei cittadini.

La prima cosa che abbiamo scritto nella delibera – chiarisce il sindaco - è che qualora questo impianto fosse nocivo alla salute e non abbia le caratteristiche di sicurezza che pretendiamo, non sarà mai fatto. E se ci fossero ancora questioni da valutare lo faremo insieme ai cittadini. Aggiungo io stesso che se ci dovesse essere un problema di carattere strutturale in merito al luogo che abbiamo pensato come sede, siamo disponibili a discuterne, come ci è stato chiesto dalle minoranze in consiglio comunale”.

Poi il primo cittadino risponde al dubbio che riguarda il bacino di utenza che andrebbe a servire il forno crematorio. Il Pd si chiede infatti che senso abbia realizzarlo in una città che conta meno di 5 cremazioni all’anno, ritenendo che, se dovesse servire all’intera Regione, non dovrebbe essere il Comune a deciderne la realizzazione.

“Nelle Marche ci sono due impianti crematori – risponde Pezzanesi - : uno a Fano e l’altro a San Benedetto del Tronto. Le amministrazioni che li hanno realizzati dovrebbero essere di centrosinistra. È strano un partito che, se governa ragiona in un modo, e quando si trova all’opposizione ragiona in un altro. Se il forno venisse realizzato dovrà diventare una struttura a servizio della comunità e dei territori molto vicini, non certamente servire la regione o il centro Italia.

Un forno crematorio si regge e funziona in base al regolamento che viene dato e al servizio che intende fare. Se lo realizzeremo sarà per la nostra popolazione e poco di più, perché altrimenti dovremmo progettare un impianto più grande di quello che abbiamo pensato.

La nostra intenzione è quella di guardare al futuro: nel Nord Europa viene utilizzata questa pratica per più del 60% delle tumulazioni. In Italia arriviamo sempre in ritardo con una demonizzazione preventiva. O si cambierà rotta in tema di tumulazioni o bisognerà trovare più spazio per i cimiteri.

A Tolentino – conclude - stanno raccogliendo le firme su un argomento che non è stato nemmeno affrontato”. 

GS
Anche la legge sulla montagna tra i quattro emendamenti presentati dal Partito Democratico alla maggioranza regionale e che per il momento restano nel cassetto.

È quanto spiega il consigliere dem Romano Carancini, tra i promotori dell’iniziativa: “Il nuovo governo regionale – dice - ha deciso di sospendere gli emendamenti che erano stati presentati nell’approvazione del Bilancio lo scorso 30 dicembre. Avevamo deciso, come opposizione, di avere un atteggiamento non ostruzionistico ma collaborativo e per questo avevamo presentato pochissimi emendamenti che tendevano a migliorare la previsione del governo, senza creare problemi ad un passaggio di Bilancio molto delicato. L’atteggiamento della maggioranza – denuncia - è stato in netta contraddizione alla richiesta di collaborazione fatta dal presidente Acquaroli nel giorno del suo insediamento. Noi siamo stati collaborativi, ma a questa disponibilità è stata chiusa una porta in faccia”.

Poi entra nello specifico della necessità di una legge sulla montagna che rientrava anche nel programma elettorale presentato da Carancini: “Sul Documento di Economia e Finanza della Regione Marche – dice - c’era una sezione dedicata alle priorità e noi tra queste abbiamo inteso di proporre una legge per la montagna.

Una legge che sarebbe molto importante, innanzitutto perché avrebbe dedicato risorse specifiche, esclusive alla montagna, ma soprattutto avrebbe potuto fornire una prospettiva trasversale, partendo dalla questione lavoro, per passare a quella dei servizi, al sistema della cultura, del dissesto idrogeologico. Continuo a ritenere fondamentale realizzare e costruire una legge che, per l’intero arco Appenninico, possa almeno impostare la programmazione di ricostituzione di un ecosistema montano. Non si può pensare ad una legge per la montagna senza avere servizi, scuole, connessioni, sanità, trasporti. Avere quello strumento, con al fianco una serie di risorse molto importante che potrebbero essere attinte dal recovery plan, avrebbe un grande vantaggio. Aggiungo – conclude - che non realizzarla potrebbe far disperdere queste risorse rispetto a clientele o ingressi di parte. Ecco perché continuo a chiedere una legge che dedichi alla montagna uno specifico strumento legislativo”.

GS
Nel corso dell'incontro di ieri della direzione del PD, il segretario provinciale dem Francesco Vitali,in coerenza con la decisione presa all’unanimità dall’intera segreteria, ha rimesso il proprio mandato alla direzione del partito.  

“Occorreva dare un segnale forte e concreto dopo la dolorosa sconfitta elettorale nelle ultime elezioni regionali della Provincia di Macerata. Queste dimissioni oltre che personali hanno l’obiettivo di lasciare spazio a nuove idee per dare un rinnovato slancio al partito, cercando di superare le tante contrapposizioni interne vissute dal partito in questi anni che troppo spesso hanno caratterizzato la nostra federazione molto più delle altre”.

Il dibattito è stato leale e partecipato, in tutti gli interventi  è stato ringraziato il segretario provinciale per il lavoro svolto con grande equilibrio e spirito di servizio e soprattutto nella difficoltà di un periodo così complesso.
Numerosi gli interventi alla discussione compreso quello del neo consigliere regionale Romano Carancini, che da unico eletto PD della provincia, dovrà essere parte integrante del nuovo percorso che il partito provinciale si troverà ad affrontare

Per il PD si apre una fase nuova che culminerà nel congresso per eleggere la nuova segreteria provinciale. Sarà l’Assemblea del partito a decidere la figura e le modalità per traghettare il partito fino a quel momento. Certo è che quell'unità e quella voglia di ricostruire  tante volte annunciate dal dibattito dell'ultima direzione presieduta da Francesco Vitali sembrano più concrete.
c.c.
È chiara, secondo il consigliere regionale dem Romano Carancini, la responsabilità della dottoressa Nadia Storti sulle disposizioni attuate in questa seconda ondata della pnademia. 
L'ex sindaco di Macerata era intervenuto anche nei giorni scorsi ai microfoni di Radio C1...inBlu definendo "un contentino la scelta della direzione sanitaria di lasciare No Covid l'ospedale di Camerino ma portando via il personale sanitario delle Unità Operative Complesse.
Ora torna a ribadire la sua posizione in merito al Santa Maria della Pietà, ma anche sulla necessità di nominare la dirigenza dell'Asur.
"Dal punto di vista dell'indirizzo regionale c'è stata una grande confusione - dice - . La Regione Marche, legittimamente, seppur in contrasto col piano pandemico, aveva deciso che Camerino dovesse restare ospedale No Covid e avevo apprezzato questa scelta confermandolo anche in consiglio regionale, ma la scelta sarebbe stata valida se allo stesso tempo fosse rimasto in forza il personale a servizio delle varie Unità Operative Complesse. Il direttore di Avrea Vasta - denuncia - ha fatto il gioco delle tre carte dicendo ai camerti che il nosocomio sarebbe stato a pieno regime, ma poi ha portato via il personale".

Poi la condanna all'operato di Nadia Storti: "Ciò che è accaduto nell'Area Vasta 3 è di una responsabilità gravissima - prosegue - : la mancanza di una guida ha determinato una serie di conseguenze che hanno scalfito anche gli indirizzi della Regione che vogliono lasciare Camerino libera. Negli altri ospedali Nadia Storti avrebbe dovuto organizzare meglio quella che in realtà è una vera e propria debacle. Sono riusciti a determinare una serie di conseguenze negative drammatiche, addiruttura chiudendo alcuni reparti all'ospedale di Macerata, a causa di una incapacità organizzativa. Non si può fare allo stesso tempo il direttore generale dell'Area Vasta e il facente funzione. Si tratta di un atto di supponenza".

Proprio per questa sua ferma convinzione, anche nei giorni scorsi, Romano Carancini aveva chiesto alla Regione di nominare il successore di Alessandro Maccioni: "Continuo a chiederlo invano - ribadisce - , c'è tanta indifferenza. Non ho mai chiesto il direttore di Area Vasta per interessi personali, ma perchè ne vedo la necessita per via di una capacità di conoscenza che questa figura deve avere per meglio organizzare la situazione pandemica. Purtroppo, le condizioni che ci hanno portato ad essere zona arancione sono dovute anche a questa incapacità".

GS
Il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale Maurizio Mangialardi, intervistato ai microfoni di Radio C1 inBlu ha denunciato l’operato della giunta Acquaroli in materia sanitaria: troppa confusione nei provvedimenti, con poca chiarezza sul piano pandemico. Secondo il capogruppo dem si sta navigando a vista.

“Ho accolto positivamente l’invito alla collaborazione di Acquaroli per gestire al meglio la pandemia che sta colpendo così duramente anche le Marche. Peccato poi che sia stata una promessa tradita e, dopo aver bocciato tutte le proposte avanzate dal Partito Democratico, ci ritroviamo ora a navigare a vista, mentre le strutture regionali stanno precipitando nel caos”.

“In questo contesto siamo costretti ad assistere allo stucchevole spettacolo di un Presidente in totale confusione e in costante contraddizione tra ciò che dice e ciò che fa – prosegue il capogruppo dem –. Basti pensare al parere favorevole dato per consentire gli spostamenti da comune a comune per usufruire dei servizi alla persona, ritirato nello spazio di poche ore, o all'ordinanza anti-assembramento appena pubblicata. Il tutto mentre il Piano pandemico continua a essere applicato a singhiozzo sul territorio e la saturazione dei posti letto negli ospedali ha raggiunto ormai il 98 percento”.

Mangialardi conclude: “Chiediamo al presidente Acquaroli di assumersi la responsabilità che i marchigiani gli hanno affidato, di liberarsi dai pericolosissimi condizionamenti della sua maggioranza e di riaprire il confronto con l’opposizione su alcuni temi cardine come la corretta applicazione del Piano pandemico, l’avvio del concorso per l’assunzione degli infermieri, il potenziamento dei presidi di medicina del territorio, l’intensificazione dei tamponi, il miglioramento del sistema di tracciamento dei contagi, e il sostegno economico a imprese, lavoratori e famiglie colpite dalle restrizioni varate dal governo”.

Red.
L'ingresso del consigliere Filvio Riccio nell'assise comunale di Tolentino ha di fatto cambiato l'approccio dei dem con i cittadini e con la maggioranza.
Un cambiamento che si è visto soprattutto sui social, strumenti che Riccio utilizza per informare i tolentinati sulla politica cittadina, ma anche per condividere con la città eventuali proposte da portare all'attenzione degli amministratori.
Grande risposta alla sua proposta, pubblicata nel gruppo Facebook di Tolentino, di creare una applicazione che possa favorire il lavoro dei commercianti della città in questo periodo di difficoltà economiche.
"Sono rimasto molto meravigliato - ammette - che da un'idea embrioniale come quella che ho scritto ci sia stato un contributo, da parte della collettività, estremamente ampio. Centinaia di messaggi da parte di supporter che hanno gradito l'idea".

Per cavalcare l'onda del commercio online favorito dalle restrizioni, ma al tempo stesso evitare che l'economia locale subisca ulteriori danni oltre a quelli già causati dal sisma, Riccio  ha proposto al Comune di creare una app, scaricabile da smartphone, dove si possono acquistare prodotti degli esercenti locali di Tolentino, senza alcuna commissione per il servizio, né per chi compra, né per chi vende. 

Nel dibattito che il consigliere ha creato sui social è intervenuta il vice sindaco Silvia Luconi che ha chiesto a Riccio di coordinarsi con il presidente della Pro Loco, Edoardo Mattioli, già attivo in un progetto simile che sta nascendo insieme ad una azienda tolentinate: "Entro sabato dovremmo avere dalla Bbc una prima impostazione e un primo riferimento economico da sottoporre all'assessore Silvia Luconi e di seguito alla giunta - ha scritto Mattioli - . Ci farebbe piacere avere un confronto con chi ha altre idee, prima della costruzione definitiva".

Confermando la propria disponibilità il consigliere di minoranza ha ribadito: "Sono contento che ci sia già qualcosa in cantiere e non voglio la paternità di una iniziativa già avviata. Sono disponibile a collaborare - conclude - . Mi impegnerò affinchè questa app sia possa essere attiva a breve così che i commercianti siano facilitati nel periodo natalizio, in cui gli acquisti sono più corposi".

GS









È scontro a Macerata tra amministrazione e minoranza sul tema immigrazione: ieri è stata approvata dalla giunta, con una delibera, la sospensione del progetto Siproimi, il Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, chiamato “Macerata Accoglie”. Negli anni dell’amministrazione Carancini il progetto era stato un tema al centro dei lavori.

Un cambio di rotta netto che, nella visione del capogruppo in consiglio del Partito Democratico Narciso Ricotta, ha il sapore di propaganda: “mi pare che l’ideologia abbia prevalso sulla buona amministrazione: questa è chiaramente una cambiale che l’amministrazione Parcaroli paga alla Lega e che non risolve alcun problema. La questione sulla gestione dell'immigrazione irregolare è semplice: o un progetto mirato, come quello che era stato approvato da noi, oppure che i migranti giungano comunque in città, ma senza alcun progetto di accoglienza. Il problema migranti non è in alcun modo risolto con questa delibera, che in nessuna maniera tutela i maceratesi. Il tema dell’immigrazione non è una questione semplice, sicuramente non si risolve con gli slogan, piuttosto con politiche di accoglienza mirate ed efficienti: noi abbiamo avuto in passato il coraggio di affrontarle, oggi si cerca invece di nascondere il problema sotto al tappeto con delibere che sono sostanzialmente di propaganda”.

Red.
Quello del 29 ottobre sarà il primo consiglio comunale per Fulvio Riccio entrato in corsa nell'assise Tolentino dopo le dimissioni di Gianni Corvatta.
Il neo consigliere dem, nonostante il suo ingresso a mandato avviato, ha voluto subito metterci del suo, lanciando l'idea di un video pubblicato sulla sua pagina Facebook con la spiegazione delle mozioni e delle interrogazioni che presenterà insieme ai suoi colleghi Anna Quercetti e Luca Cesini.

"Con la convinzione che chi siede in Consiglio comunale ha il dovere di essere totalmente trasparente - scrive - nel video si spiegano le mozioni e le interrogazioni che andremo a presentare come gruppo di minoranza al prossimo Consiglio del 29 ottobre. Non c'è alcuna polemica, ma solo proposte costruttive, sperando siano accolte positivamente da chi poi è chiamato a decidere".

L'idea di una politica di ascolto, quella di Riccio, che chiede anche di conoscere il parere dei suoi concittadini, valutando così se continuare con questo metodo anche per le prossime sedute consiliari.

"Ci tengo a precisare - aggiunge - che le mozioni ed interrogazioni provengono tutte da segnalazioni e suggerimenti di cittadini tolentinati (che ringrazio di cuore) e che sono state poi scritte e condivise insieme ad Anna Quercetti e Luca Cesini. Nei prossimi giorni - annuncia concludendo - faremo un altro video, per comunicare le nostre impressioni sulle proposte della maggioranza per il consiglio del 29 ottobre che ad oggi ancora non sono state inviate".

GS

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