Brutta sorpresa a Pieve Torina per un uomo che, lasciata la propria auto nel parcheggio dell’area Sae Le piane. tornato a riprenderla ha trovato uno dei vetri posteriori infranto.  Al di là del danno prodotto dal gesto, inqualificabile e riprovevole, la cosa brutta è che in paese,  un atto del genere purtroppo non ha più l’aria di essere considerato un episodio solitario. Identiche modalità d’azione e stesso teatro per altri tre episodi che, alla stessa maniera, sempre prendendo di mira finestrini hanno provocato danni ad altre vetture. Nuovo sconcerto e preoccupazione tra gli abitanti che a questo punto, si augurano che il responsabile dei fatti, regolarmente denunciati ai Carabinieri, venga  al più presto individuato. Finora l'ignoto cecchino seriale, è infatti riuscito a farla franca; sembra che la tecnica utilizzata per mandare in frantumi i vetri delle auto, sia quella di sparare proiettili da un’arma ad aria compressa, il che spaventa non poco gli abitanti della zona. Oltre a non poterne più di simili azioni, infatti il timore è che questo individuo possa arrivare a colpire delle persone. "Già dal verificarsi del primo evento- commenta il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci- avevamo deciso e poi provveduto ad installare delle telecamere. Si stanno ora scaricando le immagini che dovrebbero puntare proprio sulla zona interessata e, ci auguriamo quindi di poter riuscire ad aiutare le autorità competenti a svolgere il loro compito e arrivare a scoprire l'autore di questi atti delinquenziali. Come amministrazione comunale- aggiunge - più di attivarci nell'acquisto delle telecamere di sorveglianza che sono condivise con la postazione locale dei Carabinieri, non potevamo fare. Adesso auspichiamo che dalle indagini che faranno il loro corso, si possa al più presto giungere  finalmente ad individuare l'autore materiale". 

C.C.
Voglia di normalità e di futuro. Festeggiato il rientro tra le mura domestiche di 4 famiglie. Un pomeriggio gioioso per tutta la frazione di Vari di Pieve Toruna, dove sono state consegnati 4 appartamenti, distribuiti su una palazzina di proprietà comunale, recuperata strutturalmente. Quattro bellissime abitazioni che da oggi consentiranno il ritorno alla quotidianità di altrettanti nuclei familiari, uno dei quali composto da mamma, papà e tre piccolissimi bambini nati dopo il sisma. 
Un importantissimo passo in avanti nel restituire fiducia e speranza all'intera comunità del piccolo borgo  dell'entroterra.  Con il sindaco Alessandro Gentilucci, hanno presenziato alla cerimonia di consegna il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, i presidenti del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna. del Consorzio di Bonifica Claudio Netti, del Contram Stefano Belardinelli, e il direttore del Parco Carlo Bifulco.
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A fare gli onori di casa e introdurre i successivi interventi è stato il sindaco Alessandro Gentilucci, felice della presenza delle istituzioni in un giorno che apre una nuova speranza per tutta la comunità. Il primo cittadino ha voluto sottolineare in particolare il lavoro compiuto dal presidente della Regione nel periodo della pandemia, chiosando al meglio quello che è la sostanza del suo impegno. "Se le Marche sono arrivate ai contagi zero un mese prima di quello che ha detto il governo- ha affermato - credo che gran parte della responsabilità e dei meriti siano del Presidente della Regione che in maniera silente, elegante e senza produrre grandi allarmismi, anche a noi di Pieve Torina che abbiamo avuto un paio di casi ha consentito di riuscire ad isolarli senza avere focolai". Nel sintetizzare la vicenda sisma, Gentilucci  ha poi affermato  "se oggi siamo qui, è perchè la Regione Marche, in contrasto anche con il governo, ha deciso di attuare delle normative e, noi di Pieve Torina ne siamo testimonianza anche con una proposta di legge che si sta elaborando in maniera congiunta, per snellire  una burocrazia che è stata catapultata sul territorio e che è stata d'ostacolo a garantire ogni ripresa economica".
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Ringraziamenti sono stati rivolti all'ufficio tecnico, alla parte degli architetti e ingegneri, al progettista e alla ditta esecutrice dei lavori. Il sindaco ha sottolineato la presenza dei tre bambini che presto potranno frequentare l'asilo e le scuole del paese, facendo crescere la comunità.  
Nel suo intervento,  il presidente Stefano Belardinelli ha ricordato che l'azienda Contram S.p.a, lavora in provincia e in tutta la Regione ma il cuore é tendenzialmente orientato alla montagna. "Ci piace portare turisti e sportivi sui monti e, tramite le collaborazioni con i comuni, i bambini dell'entroterra a scuola. Credo ci sia bisogno di mantenere i servizi púbblici come i trasporti e le scuole ma anche far giocare i più giovani e favorire lo sport e il turismo. I colori che si vedono in questi giorni nella natura di questi territori fanno pensare al Trentino e all'Alto Adige e dovremmo riempirli di persone, di giovani, turismo e inziative sportive. E su questo noi ci siamo col cuore, con la testa e anche con  le braccia". Dopo tanto disagio vissuto, il fatto che si restituisca una casa alle famiglie, secondo il  presidente del Parco Andrea Spaterna è un messaggio che indica la volontà di risollevarsi delle comunità dell'entroterra, di tornare ad essere quello che si era prima, magari anche migliorando la propria situazione.Nei vari interventi si è tornato a sottolineare l'impedimento della burocrazia che blocca l'idea senza poterle far seguire azione in tempo reale. "La stessa Regione ha compiuto sforzi titanici per velocizzare la macchina- ha detto Spaterna- e so che continuerà a combattere perchè questo territorio possa riuscire a risollevarsi il prima possibile. L'evento di oggi travalica la ricostruzione dell'oggetto in sé, nel senso che è un segnale verso la ripartenza socio-economica di un territorio e, le istituzioni tutte a partire dal Parco, dovranno contribuire a supportare quanto più possibile".

Il carattere delle genti dell'entroterra, fatto di persone che lottano con coraggio senza mai lamentarsi, è stato ricordato dal presidente della Provincia Pettinari colpito dal bellissimo recupero dell'edificio, rispettoso della costruzione originaria e dello spirito identitario della comunità
"Tanto è stato fatto- ha affermato- tanto c'è da ricostruire, non solo materialmente ma anche nei settori del lavoro e dei servizi "a partire dalla scuola che non può subire tagli senza che le situazioni non vengano studiate attentamente. "Non può essere che da un lato noi cerchiamo di ricostituire comunità e dall'altro vi sia qualcuno che non riesca a capire che i ragazzi non ci sono perchè non hanno più una casa da queste parti. Bisogna far capire a questo qualcuno che qui c'è stato un terremoto e che queste comunità vanno ricostituite sulla speranza e sulla prospettiva. Tagliare servizi significa lavorare per non dare futuro". Proprio nella prospettiva del rilancio, Pettinari ha annunciato delle importanti novità riferite ai collegamenti viari. La bella notizia è che sulla Pedemontana Fabriano Muccia si ritiene entro l'anno di poter terminare il primo lotto fino a Matelica, entro il 2021 il secondo lotto da Matelica a Castelraimondo  e, in queste settimane, saranno consegnati i progetti esecutivi degli altri due lotti fino a Muccia. Sullo svincolo si renderanno necessari una rotatoria ed altri servizi, richiesti dal comune di Muccia  per venire incontro alle esigenze degli abitanti.

"Si lavora, e si amministra per dare un futuro alla propria terra che passa attraverso la scuola, i bambini, le famiglie - ha detto infine il presidente Luca Ceriscioli-  La bellezza è la prima cosa che ci garantisce di guardare in avanti positivamente. Ridare una struttura cosi bella, significa ridare al territorio quella che è la sua identità. Quello che siamo riusciti a raccontare in questi anni- ha continuato- è una dimensione delle Marche legata al turismo che già lo scorso anno ha portato nel cratere ad una crescita del 15%  di arrivi. E quest'anno, dopo la seconda emergenza sanitaria, i dati sono già molto buoni soprattutto per le aree interne. Il  lavoro che dunque facciamo ha una prospettiva perchè guarda ai bambini e alle famiglie ed ha una prospettiva economica perchè si danno dei punti di riferimento per chi vuol venire a visitare queste zone. Certo - ha concluso- noi già dal 2016 abbiamo sette miliardi di euro da spendere in queste zone che significano tanto e tanto da restitutie, ma questi soldi rimangono lì. Adesso il Governo sta facendo una scelta forte con l' Europa e avrà a febbraio 180 miliardi. Ma la storia sarà la stessa: inutile avere queste cifre enormi se poi rimangono lì. In quattro anni noi abbiamo dimostrato che se non si semplifica la burocrazia, le cose non si fanno. Adesso però ne ha bisogno, non solo l'area del sisma, ma tutto il paese perchè l'emergenza ha riguardato tutti. Sarà la volta buona in questa Italia bellissima per togliere tanti stupidi vincoli? Rinnoviamo dunque ogni volta questa nostra speranza, che è anche fatta di lavoro e impegno, perchè la crescita è l'obiettivo naturale del nostro agire"
C. C. 
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Pieve Torina si appresta a vivere un'altra significativa giornata. Prevista domani alle ore 15.30  nella frazione di Vari, la cerimonia per l’inaugurazione del recupero strutturale di quattro appartamenti di proprietà comunale che saranno destinati ad altrettante famiglie, attualmente  in situazioni di autonoma sistemazione.

“Passo dopo passo si va ricostituendo il tessuto sociale della comunità di Pieve Torina” -sottolinea il sindaco Alessandro Gentilucci- “In più, in questi nuclei familiari vi sono anche dei bambini, e questo è importante perché ci consente di progettare un futuro per il paese, a cominciare dal mantenimento dei presidi scolastici, che rappresentano una necessità se si vuol immaginare una comunità salda e coesa che intende proseguire in un percorso non solo di resilienza ma, soprattutto, di sviluppo”. L’intervento si aggiunge a quelli già realizzati, sempre a Pieve Torina, nei mesi scorsi, e che hanno portato altre famiglie a recuperare uno spazio di vita “normale”. E normalità è la parola chiave che il sindaco invoca: “inseguiamo la normalità, che vuol dire una abitazione dignitosa, servizi pubblici efficaci, un tessuto sociale che si ricompone. Normalità, dopo le terribili esperienze del terremoto e dell’emergenza innescata dall’epidemia di Covid19, con la consapevolezza che i piccoli centri come il nostro potrebbero conoscere nuove opportunità di sviluppo, e noi dovremo essere pronti a coglierle”.

Alla cerimonia di consegna degli appartamenti, sono stati invitati il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, il commissario straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna.
“Importante la presenza delle autorità:  conferma che l’attenzione delle istituzioni verso le aree terremotate non deve assolutamente diminuire. Il mio impegno come primo cittadino” conclude Gentilucci “è stato, è e sarà quello di proseguire nell' azione di sensibilizzazione continua verso le istituzioni centrali e regionali per cercare di accorciare i tempi del ritorno alla normalità. E i quattro appartamenti che domani restituiamo alla collettività, vanno in questa direzione”.
C.C.

"Giuliano De Minicis è stato un amico inatteso, e forse, per questo, ancor più caro. La notizia della sua dipartita mi addolora, e addolora la comunità intera di Pieve Torina".
Così il sindaco Alessandro Gentilucci nel commentare la triste notizia della prematura scomparsa del noto designer, avvenuta due giorni fa  a seguito di un improvviso malore che lo ha colto durante una partita di tennis. Aveva 64 anni.
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"Quando se ne va un uomo buono, tutti perdono qualcosa.- dichiara Gentilucci- E noi, che abitiamo queste terre martoriate, lo sappiamo bene. Sappiamo bene quanto Giuliano fosse generoso, disponibile, altruista. È a lui ed al gruppo di Succisa Virescit che dobbiamo la ricostruzione della scuola, è a quel gruppo di persone buone e generose che abbiamo affidato la speranza di ripartenza trovando mani tese, sorrisi, risorse finanziarie. Quando ho saputo della sua morte ho ripercorso le strade che ci hanno portato ad incrociarci, tra novembre e dicembre del 2016, quando il terremoto stava ancora imperversando e noi eravamo, letteralmente, a terra. Trovammo subito un’intesa, che è proseguita negli anni, e che ha portato sollievo e fiducia tra la gente di Pieve Torina, che ha potuto toccare con mano il significato vero e profondo della generosità: mettersi a disposizione di chi vive una situazione di difficoltà con atti concreti come, appunto, il contributo alla ricostruzione della scuola, importantissima per la rigenerazione del tessuto sociale del nostro paese. Di amici in questi anni ne abbiamo incontrati tanti, per fortuna, e tra questi spiccano le figure di Giuliano e di Sandro Paradisi, altra colonna portante della fondazione Succisa Virescit, anche lui recentemente scomparso. Di certo Giuliano e Sandro- conclude il sindaco di Pieve Torina-  lasceranno un segno tra le persone che li hanno conosciuti. Di certo noi di Pieve Torina non li dimenticheremo.”
C.C.
Non si ferma la straordinaria generosità nei confronti di Pieve Torina. L’Associazione Italiana Calciatori ha donato  al Comune la cifra di 100.000 euro, che sarà destinata alla costruzione dell’asilo nido.
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“In un momento così difficile segnato dall’emergenza sanitaria dovuta al covid19 – sottolinea il sindaco Alessandro Gentilucci –, ricevere un gesto di solidarietà e di vicinanza così importante ci ha commosso. Vuol dire che abbiamo seminato bene nel tempo, vuol dire che la nostra voce non è rimasta inascoltata, vuol dire che il nostro lavoro di sensibilizzazione non è stato vano. È una iniezione di fiducia che ci fa immaginare il futuro con maggior ottimismo, perché ci permette di pensare ai nostri bambini, a quella struttura che potrà ospitarli e completare il circuito di accoglienza per l’infanzia fino alla scuola media”.
L’asilo nido, che verrà completato entro l’anno con una progettualità innovativa e sostenibile, rappresenta un ulteriore servizio per le famiglie di Pieve Torina che potranno così usufruire della possibilità di far crescere i propri figli in una struttura di assoluta qualità.
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“Abbiamo pensato ad un edificio singolare, in continuità con la scuola materna e che inglobi elementi naturali come gli alberi, per richiamare il senso di come si possa vivere e crescere in sinergia con l’ambiente che ci circonda – prosegue il sindaco Gentilucci  – dunque, poter contare su questo ulteriore contributo conferma la nostra decisione di puntare sulle giovani e giovanissime generazioni, perché servizi come l’asilo nido e la scuola consentono alle famiglie di pensare, agire e lavorare con maggior serenità. Il nostro impegno ora è di procedere il più in fretta possibile, compatibilmente con le condizioni generali consentite dalla fase 2, nella speranza di poter avere all’inaugurazione dello stabile, prevista per settembre, i rappresentanti dell’Associazione Italiana Calciatori che ho personalmente ringraziato nella figura del presidente, Damiano Tommasi. Un grazie di cuore va a Dino Pagliari per aver reso possibile questa collaborazione”.
C.C.

Con la firma del nuovo Decreto da parte del Presidente del Consiglio viene ufficialmente avviata, a partire dal prossimo 4 maggio, la cosiddetta Fase 2 quella, per dirla con le parole del Premier, di "convivenza con il virus". In realtà poche le aperture concesse dal Governo, su parere del Comitato tecnico-scientifico, nella giustificata consapevolezza che il diffondersi dei contagi possa nuovamente aumentare. Nei territori del cratere sismico la principale novità colta dai sindaci è la possibilità, diversamente da quanto all'epoca previsto nel periodo post terremoto, di fungere da "sentinelle" del proprio territorio con la facoltà di adottare provvedimenti restrittivi. "Auguriamoci innanzitutto - le parole del sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci - che nel nostro territorio venga mantenuta la scarsa diffusione del contagio. Un fattore importante non solo per un fatto anagrafico, ma soprattutto per una questione logistica con la maggioranza della popolazione che vive nelle Sae dove il distanziamento è più difficile. Ulteriori misure di restrizione che possiamo adottare credo siano riferite ai grandi centri perchè noi più fermi di così non possiamo stare. L'augurio è che si possa ripartire, pur nel rispetto delle regole, senza però i vincoli della burocrazia che sta ingessando oltre misura il nostro Paese". Sul Decreto interviene anche Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina. "E' una fase critica e delicata - le sue parole - nella quale dovremmo porre particolare attenzione. Il senso civico sarà senza dubbio il motivo principale per il buon andamento dell'emergenza. Dopo essere riusciti fortunatamente ad allentare la pressione sugli ospedali non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia perchè una seconda ondata potrebbe essere veramente devastante".
Tragico incidente stradale quello verificatosi nel pomeriggio lungo la strada che collega Visso a Pieve Torina all'altezza del bivio per Monte Cavallo. Per cause in corso di accertamento una ragazza di 24 anni che percorreva l'arteria ha perso il controllo dell'auto su cui viaggiava, una Fiat Panda, che si è schiantata contro il guard rail. Purtroppo la giovane è deceduta sul colpo e a nulla è valso l'intervento dei soccorritori del 118, giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri, che non hanno potuto fare altro che costatarne la morte. Allertata anche l'eliambulanza, che è stata poi fatta rientrare visto l'esito del sinistro.
Continuiamo a ripercorrere alcune tappe del programma “Ricostruire la Speranza. Un viaggio nel cuore del sisma”.
A Pieve Torina la famiglia Lucarini è un po’ un’istituzione. Vive nella frazione di Pie’ Casavecchia. Prima del terremoto abitava nella parte alta. Le loro case insieme a poche altre dell’agglomerato, sono ancora lì a Casavecchia Alta, tra le macerie. Alloggiano dal luglio del 2017 nei Mapre, Moduli Abitativi prefabbricati Rurali di Emergenza, dopo essere stati per quasi 10 mesi tra camper e roulotte. Nei Mapre, uno per famiglia, sono in 12 tra mariti e figli. In quel posto dove prima c’era solo erba, hanno fatto una comunità. “Oggi non si vede un futuro” mi dice Cristina, la figlia più grande impegnata in azienda, mentre Milena e Nicoletta gestiscono i punti vendita. Con tanti sacrifici sono già alla terza generazione di allevatori e agricoltori ma per il futuro non sanno come potrà proseguire la realtà aziendale. Il problema più grande infatti è l’incertezza. “Bisogna resistere, questi posti sono la nostra vita. Facendo questa attività proteggiamo questi luoghi. Non possiamo andarcene, significherebbe annullare tutto”. 

A Caldarola le Canonichesse Regolari Lateranensi
, vivono in una struttura monastica di emergenza. Le loro SAE sono unite da un corridoio. Sono monache di clausura, dedite alla vita meditativa e alla preghiera.  Sono in 11, arrivano dalle Filippine. Suor Maria Paola è l’unica italiana presente e la più avanti con l‘età. Sono molto accoglienti e il loro sorriso è dolce e contagioso. Le incontro tutte insieme nella cappellina che funge da parlatorio. “Tutta la nostra vita è scandita dalla preghiera. Preghiamo sempre. Ognuna ha il suo ufficio e ci si aiuta reciprocamente” dice la badessa Suor Maria Teresa. Fanno una vita dove tutto è in comune e dove anche “l’ufficio dell’orto” è una preghiera. Ad aprile 2018 sono entrate nelle SAE. Stanno bene nelle casette, gli spazi sono molto più ristretti rispetto al grande monastero fatto edificare agli inizi del XVI secolo dal cardinale Evangelista Pallotta. Anche le spese sono molto più contenute e più alla loro portata. Vivono di offerte e quando chiedi cosa gradiscono non lo dicono, accettano tutto “Con cuore lieto”. 


Le Monache nella stanza adibita anche allaccoglienza

Pietro Scipioni lo incontro a Pievebovigliana, comune di Valfornace, nella nuova zona commerciale, dove sono stati delocalizzati negozi e servizi e dove ci sono diverse strutture sportive, realizzate anche grazie a delle donazioni. Pietro mi illustra la situazione che si è creata in paese dopo il sisma con lo spopolamento e le difficoltà economiche che sono una costante in questi territori di montagna. Quello di cui si rammarica è che il terremoto si è portato via tanti anziani, loro sono stati i più colpiti dai cambiamenti causati dal post sisma e non hanno retto. Lo raggiungo nel suo villaggio Sae dove vive insieme alla moglie, due figli e una sorella con disabilità. “Abbiamo sentito molto la mancanza della casa, forse è per questo che stiamo tutti più dentro”. Gli abitanti delle Sae non escono se non per necessità. “Mancano le chiacchierate al bar, un bicchiere di birra con gli amici. Quello che era prima Pievebovigliana i nostri ragazzi rischiano di dimenticarselo per i tempi lunghi che ci saranno per la ricostruzione”, dice Pietro con lucidità ma con la speranza che ciò non avvenga.

Pietro Scipioni

Valeria Lucernoni vive con il compagno e il cane in una Sae a Castelsantangelo sul Nera. Non ha mai avuto paura del terremoto, sono state più forti in lei la rabbia e disperazione nel vedere tanta parte della vita svanita sotto le macerie, insieme ai ricordi. “Il lavoro è stato una salvezza” mi dice con l’orgoglio di dipendente SVILA, l’azienda che produce pizze surgelate a Visso che anche nelle fasi più critiche non si è mai fermata, se non per un breve periodo per sistemare i danni delle scosse, riparati con fondi aziendali. Secondo Valeria, paesi che hanno centri storici come Castello o Visso, non potranno essere ricostruiti come erano. Pensa ad una ricostruzione delocalizzata fuori dal paese, come si vive ora, delocalizzati nei villaggi Sae. Le chiedo come sta vivendo questo periodo con la preoccupazione del contagio da coronavirus e mi risponde che il virus preoccupa peggio del terremoto. Prima dei saluti le chiedo cosa le piace tanto di questo posto “La mia vita è come vorrei che fosse. Io adoro stare qui, sono felice.”

Valeria Lucernoni


Queste puntate del programma sono state registrate prima del DPCM sul coronavirus. Ora i nostri amici continuiamo a sentirli e ad ascoltarli al telefono, cercando di offrire quel minimo di vicinanza che si può in questi tempi di segregazione.

Barbara Olmai


La puntata sarà trasmessa sulle frequenze di Radio C1 e in diretta streaming sul sito www.appenninocamerte.info mercoledì alle ore 10:10 e in replica alle ore 22:10. L'articolo sarà approfondito sul settimanale l'Appennino Camerte, in uscita giovedì in edicola e nelle case degli abbonati.

LINK allo STREAMING: http://play5.newradio.it/player/index/1005

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Prosegue l’impegno del comune di Pieve Torina a tutela dei propri cittadini per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Di situazione al momento sotto controllo, parla il sindaco Alessandro Gentilucci "grazie anche alle azioni immediate di contenimento, sanificazione e supporto alla cittadinanza che abbiamo messo in atto e che proseguono. Le difficoltà per i nostri cittadini in queste settimane di allarme per l’epidemia sono notevoli, perché si sommano a disagi pregressi legati ai postumi del sisma. Tuttavia, abbiamo cercato di approntare il massimo del sostegno possibile, dall’attivazione del COC (Centro Operativo Comunale) per l’espletamento di servizi di assistenza, soprattutto rivolti agli anziani, operativo 24 ore su 24, alla pulizia e sanificazione delle strade"
E' stato inoltre attivato da qualche giorno un protocollo con il Medico di Medicina Generale Franco Cencetti, attraverso il quale si rende disponibile un servizio di monitoraggio dell’ossigenazione del sangue, uno dei parametri per verificare lo stato di salute di un potenziale malato, tramite apposite apparecchiature, i cosiddetti saturimetri.
“Le persone che manifestano sintomi simil influenzali - continua Gentilucci - debbono rivolgersi direttamente al proprio medico per verificare l’eventuale necessità di un saturimetro. In base alla valutazione del medico, effettuata con l’utilizzo di specifici parametri diagnostici, lui stesso procederà alla consegna. Si dovranno poi seguire le indicazioni: i pazienti verranno monitorati, come già si sta facendo, tramite questionari telefonici giornalieri”. Il comune ha proceduto all’acquisto di un buon numero di questi strumenti, sottolinea il sindaco, “sicuramente sufficiente per le esigenze della nostra popolazione. È un ulteriore segnale di vicinanza alla nostra gente, e di come questa amministrazione intenda garantire il più possibile la sicurezza della propria comunità. Una procedura innovativa che, insieme alla dotazione di materiale di prevenzione sanitaria già fornito, aiuta i pazienti e difende i medici dal rischio di contagio poiché consente di ridurre al massimo i contatti diretti. Tutto ciò - conclude Gentilucci - deve andare di pari passo con un comportamento adeguato dei nostri concittadini, che devono rispettare le indicazioni che impongono di limitare quanto più possibile l’uscita dalle proprie abitazioni, un sacrificio necessario per non rendere vano il lavoro che stiamo portando avanti”.
Ai cittadini si ricorda che il COC di Pieve Torina è contattabile al numero 0737.518022.

c.c.
Un'azione unitaria ed efficace per risolvere il problema della mancata distribuzione dei giornali nei comuni terremotati dell'entroterra. E' quanto si prefiggono di raggiungere i comuni di Ussita, Visso, Castelsantangelo sul Nera nei cui territori il servizio di fornitura di giornali è di fatto sospeso dalla data del sisma 2016. 
 Il rischio paventato dall'agenzia di distribuzione "Adriatica Press", è che il servizio di distribuzione di quotidiani e riviste non possa essere più assicurato anche per rivendite di giornali di altri comuni, quali Belforte del Chienti, Caldarola, Fiastra, Muccia, Pieve Torina, Serrapetrona, Serravalle di Chienti e Valfornace. Allo scopo di valutare azioni congiunte per scongiurare tale pericolo, una riunione è stata organizzata nella sala consiliare di Visso  per martedì prossimo  alle ore 16.30.
" Considerato il rischio che anche altre realtà, attualmente non interessate, debbano dover sopportare- spiega la vicesindaco di Visso Patrizia Serfaustini- abbiamo ritenuto opportuno incontrare i rispettivi primi cittadini per decidere insieme il da farsi. Vedremo insieme come poter risolvere questo problema che limita ingiustamente il diritto ad essere informati dei nostri cittadini. Una questione che nei nostri borghi perdura da troppo tempo e che, nonostante più tentativi e più azioni,  non ha finora trovato soluzione. Di strade ne abbiamo percorse tante coinvolgendo tutte le istituzioni, dalla Regione al Governo centrale.- conclude Patrizia Serfaustini- . Nel corso di questo incontro congiunto, ci auguriamo di riuscire a trovare tutti insieme un'ulteriore,speriamo efficace, via d'uscita".
c.c. 


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