L’aula Magna del Professionale Pocognoni di San Severino ha ospitato la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione al concorso “Dopo il sisma…quale futuro?”, promosso dal Consolato provinciale della Federazione dei Maestri del Lavoro con il patrocinio del Comune. 

All’evento hanno preso parte il console provinciale dei Maestri del Lavoro,Angelo Previati, il sindaco di San Severino Rosa Piermattei, il dirigente scolastico dell’Ipsia, Oliviero Strona, il direttore dell’Istituto, Massimo Martinelli. Presenti anche l’assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi, e una rappresentanza dei Maestri del Lavoro di San Severino e della provincia. 

Fate in modo che la vostra vita sia come voi la volete - così Piermattei ha salutato gli studenti - e come voi la desiderate. Siate coraggiosi, attenti e caparbi. Siete voi il nostro futuro, abbiamo grande fiducia in voi”. Il sindaco ha poi ringraziato quelli che hanno partecipato al concorso progettando e realizzando una scultura che “rappresenta il lavoro che poggia sulla solida base del passato e si differenzia nei numerosi rami del futuro”. I materiali usati per l’opera sono l’acciaio, la ceramica, la creta, il rame, resine e silicone“L’opera – hanno spiegato gli studenti dell’Ipsia – vuole dimostrare che al centro di ogni lavoro, sia passato che futuro, ci sono sempre l’uomo e la sua creatività”.

A realizzare la scultura sono stati gli studenti delle classi quarte e quinte Leonardo Caporaletti, Michele Cecchi, Federico Crescimbeni, Carlo Crocenzi e Nello Sgueo.

Negli ultimi dieci anni nelle Marche sono stati persi 38mila posti di lavoro” – ha ricordato Angelo Previati, che ha coordinato la cerimonia di consegna degli attestati alla quale hanno preso la parola anche Sabina Riatti, funzionario Eures della Regione Marche, e i Maestri del Lavoro Fabrizio Pierdicca e Adriano Marzioni.
g.g.

 

 

Istituito il senso unico nella zona di Castello al Monte, a San Severino. Da sempre a doppio senso di marcia, da giovedì l’anello della città murata è a senso unico per via di alcuni danni causati dal terremoto ma anche per i recenti eventi atmosferici.

Nello specifico, a mettere a rischio l’incolumità pubblica sarebbe la porta di San Francesco, danneggiata dal sisma e le mura castellane nei pressi del monastero di Santa Chiara le cui condizioni erano già state compromesse col terremoto del ’97 prima e del 2016 poi, e aggravate dal maltempo.

La variazione alla circolazione interessa il tratto da porta San Francesco, passando per via San Francesco, piazzale degli Smeducci, via Castello al Monte fino a via Santa Barbara compresa. 
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Furto all’ospedale di San Severino. La vittima è un‘infermiera che ha sporto denuncia oggi. Aveva 200 euro nella borsa, e l’aveva riposta in una stanza utilizzata solo dal personale. Qualcuno vi si sarebbe introdotto, ieri, e le avrebbe trafugato il denaro. Oggi la vittima ha provveduto a sporgere denuncia dai militari della caserma di San Severino. 
g.g.

Un fine settimana in musica per aiutare la rinascita della Città di San Severino, uno tra i centri più colpiti dal terremoto dell’ottobre 2016. Un modo per divertirsi guardando al futuro. Da venerdì 27 a domenica 28 aprile piazza del Popolo ospita “Una piazza per il Popolo”, manifestazione organizzata dall’Amministrazione comunale in stretta collaborazione con Brp Eventi.

“Vogliamo riportare gente in piazza, nella nostra bellissima piazza – dice il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei – Da sempre luogo di ritrovo, l’ovale simbolo della nostra città non è mai stato abbandonato dai settempedani ma vogliamo che diventi, oltre che a un grande luogo di incontro, anche un luogo di divertimento e allegria. Noi vediamo la nostra piazza anche come straordinario biglietto da visita per i turisti che con la bella stagione mi auguro tornino da noi. Veniamo da un periodo non facile ma guardiamo al domani con fiducia. Certo la scommessa è grande, ma ripartire da qui con Roberto Vecchioni e con tanti giovani sicuramente ci fa guardare le cose con sano ottimismo”.

Tre gli eventi in programma: si parte venerdì 27 aprilecon i Latin Forever from Mia Clubbing per una serata, ad ingresso gratuito, di musica urban latino e reggaeton. Sabato 28 aprile grande spettacolo con Roberto Vecchioni in concerto in piazza del Popolo (ingresso 10 euro) e, a seguire, dj set con Luca Moretti. Domenica 29 aprile la tre giorni si chiude, sempre in piazza, con il coinvolgimento dei locali del centro che proporanno un aperitivo in musica con dj set e la collaborazione di Multiradio. 

“Il nostro lavoro è organizzare eventi, quest’anno sicuramente l’attenzione va ai comuni terremotati che dopo il tragico evento che ha colpito molti centri della regione, devono rinascere e pensare alla ricostruzione non solo degli edifici, ma anche delle comunità – commenta Roberto Buratti, titolare di Brp Eventi –. In questa occasione abbiamo scelto di supportare l’Amministrazione di San Severino Marche nell’organizzazione di un evento in piazza che vuole, attraverso la musica, aiutare la rinascita di questo territorio pensando positivamente al futuro. Sarà una tre giorni piena di appuntamenti per far divertire la gente, vivendo il centro e la bellissima piazza del Popolo”. 

La manifestazione per Brp Eventi è anche un modo per allargare gli orizzonti verso nuove realtà e la collaborazione con il Comune di San Severino che ha voluto fortemente organizzare questa iniziativa è il punto di partenza per progetti futuri nel territorio. 

“Prima sopravvivevo, adesso vivo, perché attraverso questi 12 anni Cristina non è mai morta. La faccio conoscere a tutti e sarebbe stata contenta”.

È da poco tornata dal 12esimo viaggio in Etiopia Vincenza Costantini, una delle colonne portanti della onlus settempedana “Sorrisi per l’Etiopia”. È nata nel 2006, quando Cristina, figlia di Vincenza e Fabio Scuriatti, morì in un dannato incidente insieme ad altri due giovani, Alessio e Luca, alle porte di San Severino. Dalle famiglie l’idea di fondare questa organizzazione no-profit.

 

Vincenza Costantini, come è nata Sorrisi per l’Etiopia?

È nata il 6 novembre 2006, quando morirono Cristina, Alessio e Luca. Da tempo aiutavo don Donato De Blasi e, anche se ero stravolta per la perdita di mia figlia, decisi di non chiedere fiori per i funerali, ma offerte. In quell’occasione raccogliemmo 13mila euro. In Etiopia c’era monsignor Domenico Marinozzi, vescovo dei frati cappuccini, che stava andando in pensione e indicò a don Donato una regione in cui non era mai riuscito ad arrivare. Il villaggio principale di quella zona era Lenda.

 

Con quale progetto avete quindi iniziato?

Iniziammo con la costruzione di un asilo per l’alfabetizzazione. In Etiopia si parlano tantissimi idiomi quindi per l’istruzione la prima cosa da fare è insegnare l’amarico, la lingua ufficiale, e l’inglese. Usiamo il metodo Montessori, il migliore. Nel 2007 feci il primo viaggio in Etiopia con la mamma di Luca. Eravamo in preda al dramma, io ero molto arrabbiata, ma siamo comunque riuscite ad andare. Tuttavia non mi scattò niente ma nel 2008 ci richiamarono e io andai di nuovo. E da allora non ho più smesso di ritornare, mi è entrata nel cuore. 

 

Poi?

Poi abbiamo fondato la onlus, per essere trasparenti al massimo, che è cresciuta da sola. I cittadini di San Severino sono il nostro più importante sponsor, ma anche l’istituto agrario di Macerata. Dopo l’asilo, abbiamo proseguito con la costruzione della scuola elementare e ad oggi formiamo bambini dall’età dell’asilo fino a quella che per noi corrisponderebbe alla terza media. 

 

Che cosa fa oggi Sorrisi per l’Etiopia?

Il primo beneficiario è Lenda e la scuola. Abbiamo 415 bambini a cui assicuriamo un pasto al giorno e paghiamo lo stipendio a 10 insegnanti e a due guardiani. Abbiamo sistemato il pozzo e portato anche l’acqua all’interno della scuola. Tutto quel che avanza da Lenda lo devolviamo ad una clinica di Kanafa: abbiamo realizzato la recinzione, lo studio per i medici dotato di pc, stampante, ecografo, generatore e quant’altro, e abbiamo comprato 20 letti (dieci per gli uomini e dieci per le donne). Ogni anno portiamo là, nel mese di febbraio, 300 chili di materiale tra abiti, medicine, latte in polvere. Poi a Gotuto abbiamo un altro piccolo asilo con circa 50 bimbi. Da sempre facciamo visita anche ad una comunità di ciechi raccolti dalla strada e che lì realizzano mattoni e blocchetti di cemento. Grazie all’aiuto del Rotary di Tolentino quest’anno abbiamo acquistato dei macchinari. 

Kanafa

Kanafa

Non tutti i bambini di Lenda però riescono ad accedere alla scuola. In quel caso cosa fate?

L’accesso alla scuola viene stabilito dai capi del villaggio: uno ortodosso, uno mussulmano e uno cristiano. Tutti convivono serenamente. Ovviamente non possiamo far entrare tutti quindi aiutiamo le famiglie che restano fuori acquistandogli una coppia di pecore. In una terra polverosa e arida, sono un patrimonio. 

 

Li aiutate quindi nella loro terra.

Sì, li aiutiamo nel loro territorio. Se li togli dall’ignoranza, queste persone diventano padrone di se stesse. Io mi sono adeguata a loro, alla loro cultura e ai loro tempi più lenti. Loro d’altro canto hanno iniziato ad accelerare un po’. E così ci siamo trovati. In questo modo Cristina, Alessio e Luca rivivono in loro. Io ho conosciuto l’amore, ho imparato cos’è la condivisione, anche nei momenti in cui lavoriamo per loro qui in Italia. Realizziamo bomboniere e facciamo mercatini. Se si è in tanti, i sogni si avverano.

 

Cosa significa per lei Sorrisi per l’Etiopia? 

Mentre prima sopravvivevo, adesso vivo. In questi 12 anni di attività, Cristina non è mai morta, la faccio conoscere a tutti e sarebbe stata contenta di ciò che stiamo facendo. Sapete, se sopravvivi, non apprezzi nulla, se vivi invece puoi amare i tramonti dell’Africa, l’abbraccio di un bambino. Cristina ogni mattina mi incoraggia. Non abbiamo la presunzione di salvare l’Africa, ma abbiamo la consapevolezza di dare un soffio di speranza a qualcuno.

Gaia Gennaretti

 Giovedì verrà riconsegnato il cantiere per la ricostruzione dei laboratori dell'ITIS E. Divini di San Severino alla ditta NEFER che potrà sin da subito riprendere i lavori.

Come si ricorderà, il cantiere era stato chiuso a seguito del terremoto del 2016 per la pericolosità di crollo della struttura principale della scuola.  

Il sisma, a suo tempo, non solo ha bloccato i lavori ma ha indotto anche alla progettazione di una variante per i laboratori perché la ricostruzione dell'intero edificio scolastico, resosi nel frattempo inagibile, ha indotto allo spostamento dei laboratori comportando diverse modifiche degli stessi con conseguenti spese aggiuntive.

Il progetto e l'appalto per la realizzazione dei laboratori sono antecedenti al sisma e la  Provincia aveva già provveduto alla loro demolizione ma poi, l'evento sismico, ha costretto al blocco. 

Verificati i danni irreparabili della struttura principale, il Commissario Straordinario per la ricostruzione non ha avuto scelta ed ha optato per la realizzazione ex novo dell'istituto Tecnico Industriale; da qui la necessità di un nuovo allineamento dei laboratori per renderli compatibili con il progetto dell'ufficio commissariale che prevede, oltre alla realizzazione della nuova scuola, anche una palestra ad essa adiacente. 

“Per evitare che i tempi di ricostruzione si allungassero ulteriormente - prosegue Pettinari – ho deciso di approvare una variante specifica per i laboratori e di sottoporre un atto di sottomissione alla ditta appaltatrice per sbloccare i lavori e ripartire già da giovedì. Tutto questo – aggiunge ancora il Presidente - in attesa della preannunciata erogazione da parte del Commissario Straordinario dell'indispensabile finanziamento che consentirà il completamento dell'opera.” 

La direzione dei lavori è stata affidata all'ing. Giordano Cappella mentre il responsabile unico del procedimento è l'ing. Paolo Margione entrambi dipendenti dell'Ufficio Tecnico della Provincia di Macerata. 

Se per i laboratori, la ditta appaltatrice NEFER potrà essere operativa già da giovedì, per la ricostruzione dell'edificio centrale si dovrà attendere ancora un po'; gli uffici del Commissario Straordinario per la ricostruzione stanno infatti ultimando l'iter per l'affidamento dei lavori.

g.g. 

Con la firma del presidente dell’Unione Montana Potenza, Esino e Musone di San Severino Marche, Matteo Cicconi, e dei sindaci di Castelraimondo,Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Muccia, Pioraco, San Severino Marche, Sefro e Treia, è stato ufficialmente sottoscritto, nella sala Aleandri del teatro Feronia, il protocollo d’intesa relativo al Contratto di fiume del bacino idrografico dell’Alto Potenza.

Insieme alla ratifica del documento è stata data adesione anche ad un Manifesto di intenticon la sottoscrizione in questo caso oltre che dei firmatari del protocollo d’intesa anche dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste, della Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito, del Consorzio di Bonifica, della Regione Marche, delle Province di Macerata e Ancona. Come finalità primaria il Manifesto ha quella di dare avvio ad un Comitato promotore funzionale all’attivazione del processo partecipativo chehacome obiettivola rigenerazione ambientale dello stesso bacino idrografico.

All’incontro dei primi cittadini del territorio hanno preso parte anche l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il funzionario della segreteria tecnica dell’Autorità di Bacino regionale, Anna Gloria Sordoni, e Carlo Brunelli che ha illustrato le linee guida e le finalità dell’accordo che - ha sottolineato il presidente dell’Unione Montana, Matteo Cicconi - “offrirà d’ora in avanti una corretta programmazione e gestione dell’ambito fluviale in grado di tenere nel dovuto conto la fragilità e la vulnerabilità di un patrimonio ambientale così prezioso e irrinunciabile”. 

Al professor Brunelli l’ente comunitario ha affidato la predisposizione di una prima proposta di struttura organizzativa del contratto che porterà presto alla nascita di un’assemblea di bacino, di una cabina di regia ma anche di una segreteria tecnica. Successivamente sarà elaborata un’analisi conoscitiva preliminare integrata e da ultimo si giungerà alla definizione di una proposta di documento strategico partecipatoIn quella che si può considerare come una fase preliminare l’Unione Montana Potenza, Esino e Musone avrà ruolo di ente coordinatore.

“Siamo alla fase di partenza di un percorso molto virtuoso – ha sottolineato l’assessore regionale Angelo Sciapichetti – Il Contratto di fiume è uno strumento molto importante che si inserisce nel discorso più ampio del rilancio turistico e ambiente del territorio. Sono convinto che nei prossimi dieci anni questo stesso territorio, oggi duramente colpito dal sisma, si ricostruirà ed evolverà in modo positivo”.

Quello sottoscritto è l’ottavo Contratto di fiume della Regione Marche. “Con esso – ha spiegato Carlo Brunelli – si avvia un vero e proprio processo culturale che permetterà di dialogare, avviare tavoli e, soprattutto, una politica integrata per il bene del territorio. Nel discorso saranno coinvolti, infatti, enti pubblici ma anche privati, associazioni, istituzioni e tutti coloro i quali sono interessati alla salvaguardia ambientale”.

Il fiume Potenza è tra i più importanti fiumi delle Marche e del versante adriatico centrale. L’ambito territoriale individuato dal Contratto di fiume è l’alto bacino idrografico del fiume Potenza e fa riferimento a un territorio di 432,57 chilometri quadrati. L’ambito interessato è connotato da un contesto culturale, ambientale e socioeconomico sostanzialmente uniforme e da una coerenza territoriale, sebbene al suo interno siano distinguibili due settori a monte e a valle delle gole di Pioraco.

L’alta valle del Potenza è qualificata dalla presenza di ben quattro siti Natura 2000 e di due zone speciali di conservazione. L’area in questione è stata anche scelta per lo sviluppo di un progetto di monitoraggio e reintroduzione della trota autoctona appenninica nell’ambito del programma europeo Life Natura.
g.g.

Nei giorni scorsi si è tenuto a palazzo dei Governatori un incontro voluto dal sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e dal consigliere delegato Piero Pierandrei, tra l’Amministrazione comunale e la società Estra di Prato per affrontare l’iter burocratico relativo alla futura installazione di una colonnina elettrica in città.  Alla riunione erano presenti anche i responsabili delle aree Lavori Pubblici e Urbanistica del Comune e il presidente di Assem SpA, Manila Amici.

Secondo il primo rapporto nazionale sulla mobilità sostenibile, realizzato da Lorien Consulting in collaborazione con La Nuova Ecologia, un italiano su cinque si affida alla sharing mobility e uno su tre è propenso all’uso dell’auto elettrica.

Dal sondaggio risulta che cresce la propensione nei confronti dell’auto elettrica considerata la forma di alimentazione più sostenibile (33%). Gli italiani si dichiarano decisamente favorevoli (72%) a estendere all’Europa e all’Italia la proposta olandese di vietare la vendita delle auto a benzina o diesel entro il 2025. Il 23% lo è addirittura “molto”. Il 78% afferma di essere disponibile a spendere l’11% in più per un’auto elettrica rispetto a un’auto inquinante. C’è poi un 32% disposto a spendere ancora di più.

Pierandrei Pier Domenico

Il 73% pensa che un costo inferiore della ricarica o incentivi fiscali potrebbero aiutare nell’acquisto dell’auto elettrica. Per il 65% aiuterebbe anche facilitare il rifornimento, con punti di ricarica diffusi e la possibilità di ricaricare la propria auto da casa.

Estra già da qualche tempo ha iniziato la creazione di una rete di colonnine elettriche in Toscana e, grazie anche all’entrata nella compagine sociale di Multiservizi di Ancona, intende ora estendere la propria rete anche nelle Marche con questo primo progetto pilota a San Severino Marche.

Complessivamente le colonnine Estra attive attualmente sono 7, a Prato e Bibbiena, nei prossimi giorni sarà attivato anche il punto di ricarica nella sede aziendale di Siena. Al via anche ulteriori progetti nelle province di Prato e Firenze. 

Uno smartphone e una carta di credito. Tanto basta per ricaricare l’auto elettrica. Estra, infatti, ha realizzato la App gratuita “e-ricaricati” (disponibile per iOS e Android) che consente, tra l’altro, la ricerca delle stazioni di ricarica su una mappa interattiva, l’attivazione e la gestione della ricarica e il pagamento. La stazione di ricarica è attiva 24 ore su 24 ed è dotata di 2 prese di tipo 2 a 22 kW (ricarica accelerata). E’ disponibile anche un hot spot wi-fi in modo che il cliente si possa collegare alla rete della stazione, scaricare la APP “e-ricaricati”, registrarsi ed effettuare la ricarica. Non è necessario essere cliente Estra. 

La  nostra nuova colonnina elettrica sarà ubicata nel parcheggio in via Gorgonero, con facile accesso a piazza Del Popolo. Iniziative come queste sono importanti per il percorso virtuoso che l’Amministrazione settempedana ha intrapreso nella riduzione di emissioni di gas serra (principalmente Co2).  Tale progetto rientra nelle azioni incluse nel PAESC/SECAP (Piano d’Azione)  in corso di redazione per il Patto dei Sindaci che prevede la riduzione delle emissioni del 40% entro il 2030.
Gaia Gennaretti

Presentato il nuovo autobus gran turismo Contram dedicato a San Severino. Sulla livrea riporta le immagini della piazza del Popolo e il teatro Feronia. Le foto sono di Luca Iencinella e Mirko Scoccia.

“Vorrei ringraziare la società Contram, dal presidente, ai dirigenti e a tutti quelli che ci lavorano, per averci fatto questo grande regalo – ha sottolineato il sindaco, Rosa Piermattei -. San Severino ha finalmente un autobus tutto suo che gli permetterà di farsi conoscere in giro per l’Italia e per l’Europa. Con questo mezzo viaggeranno”anche la nostra piazza, che è il nostro salotto buono, e il nostro teatro, che è bomboniera fra i tanti gioielli del territorio. Abbiamo grandi sogni e la Contram ci sta dando una mano importante”.

Alla cerimonia di presentazione, avvenuta in piazza, hanno preso parte anche il presidente Stefano Belardinelli, il vice presidente Francesco Fattobene, e l’assessore Tarcisio Antognozzi, oltre che altri rappresentanti dell’amministrazione comunale e alcuni autisti Contram. Con l’occasione, alle donne è stato regalato un mazzo di mimose e un abbonamento mensile del servizio urbano.

“Contram Spa - è invece intervenuto il presidente Belardinelli - vuole essere sempre più vicina ai territori, sia nell’emergenza che nella efficienza dei servizi, che vanno da quelli alle persone a quelli rivolti alle scuole. Dobbiamo aiutare le nostre realtà ad “uscire” fuori e a farsi conoscere e questa ci è sembrata una bella occasione visto che i nostri autobus viaggiano in tutta Italia ma anche in Europa con tour che raggiungono  Parigi, Berlino, Amsterdam e altre importanti capitali. A questo si sposa la nostra idea di creare imprese nelle realtà in cui Contram è nata. A San Severino, ad esempio, abbiamo dato vita alla società Area di Sosta Settempedana”.

Secondo Tarcisio Antognozzi Contram rappresenta l’eccellenza come altre partecipate del territorio, “segno evidente sia della lungimiranza dei nostri amministratori, sia della capacità dell’azienda stessa di rispondere ai bisogni reali del territorio. Contram sa stare sul mercato con forza, con competitors di altissimo livello ma ha ancora la capacità di avere uno sguardo verso le persone e il territorio”.
Gaia Gennaretti

Sedici chiese settempedane rientrate nel piano di recupero dei beni culturali del Mibact.

L’elenco ricomprende anche la chiesa di San Giuseppe, in piazza Del Popolo, che era già in piena fase di ristrutturazione dopo il rogo di Capodanno del 2009 e che rientra oggi fra gli interventi prioritari. Insieme a questa anche quella di Santa Chiara, a Castello al Monte, già presente nel primo stralcio.

Fra i luoghi di culto che saranno sottoposti a recupero figurano poi il santuario di San Pacifico, l’abbazia di Santa Maria di Valfucina, le chiese di San Filippo e Santa Maria della Pieve e diverse altre chiese del vasto territorio comunale: Santa Maria Assunta a Cesolo, Sant’Anna a Parolito, San Giovanni Battista nella frazione di Colleluce, San Paolo al Ponte, Santa Maria Annunziata ad Aliforni, San Pietro Apostolo nella frazione Biagi, Sant’Antonio Abate a Castel San Pietro, San Pietro Apostolo a Serripola, Santa Maria Assunta a Carpignano e San Giovanni Battista nella frazione dei Granali.

Abbiamo dato priorità agli interventi nelle scuole e, prima ancora, ai sopralluoghi negli edifici privati al fine di mettere in condizione tante famiglie di ritornare nelle proprie case ma anche quello delle chiese e degli edifici di culto era per noi un capitolo importante – sottolinea il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei –. Le nostre chiese sono un tesoro diffuso su tutto il territorio e custodiscono opere di inestimabile valore. Il terremoto ha danneggiato le strutture ma la comunità ha bisogno di questi luoghi anche per ritrovarsi e per trovare nella fede un momento di conforto e speranza".

G.G.

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