Due nuove ordinanze, a firma del Commissario Straordinario Giovanni Legnini, per spingere gli interventi di ricostruzione delle opere pubbliche e i lavori legati ai danni lievi causati dal sisma. È di oggi la firma dei nuovi provvedimenti che andranno a snellire ulteriormente le domande per i contributi di sistemazione dei danni lievi, che definiranno con una puntuale tabella di marcia i lavori alle opere pubbliche e che stanziano ulteriori fondi per la gestione delle macerie e per le scuole ancora da ricostruire. Ridefiniti anche i poteri in deroga attribuiti dal Legislatore al Commissario.

Nel dettaglio: le domande di accesso ai contributi, di concerto con gli ordini professionali e con i rappresentanti della Rete delle professioni tecniche, sono ulteriormente semplificate. Dati anagrafici del professionista, dei proprietari e catastali dell’edificio vanno allegati alla ulteriore documentazione necessaria in base a un calendario che verrà definito dopo il 30 novembre, termine ultimo per la presentazione. Vengono inoltre esclusi dal termine del 30 novembre interventi più complessi, seppure relativi a danni lievi, come quelli relativi a edifici in aggregati, in zone rosse o in aree perimetrate.

Definito anche un cronoprogramma per le opere pubbliche: sono 1288 quelle già finanziate, delle quali 482 devono ancora essere avviate. Per accelerare i procedimenti, è fissato un nuovo termine: entro il 31 marzo prossimo dovranno essere chiuse le procedure di affidamento di tutti gli incarichi di progettazione. Ancor prima, entro il 31 dicembre di quest’anno, sul tavolo del Commissario dovrà giungere un cronoprogramma dettagliato di tutte le fasi per la definizione dell’appalto e l’esecuzione delle opere.

Stanziati 100 milioni di euro per le macerie: serviranno a gestire le macerie pubbliche dovute a crolli o demolizioni.

Fondi anche per le scuole: nei comuni del cratere si potrà usufruire del 10 percento dei contributi stabiliti, in attesa della ricostruzione degli edifici, per garantire l’attività didattica con soluzioni temporanee. Di oltre un miliardo e mezzo di euro, alle Marche spettano 945 milioni di euro.

In ultimo la ridefinizione dei poteri in deroga a Legnini: come richiesto a lungo dai sindaci, dai presidenti delle Regioni, dai cittadini ed esponenti di tutti gli schieramenti politici, il Commissario potrà decidere per la realizzazione delle opere pubbliche prioritarie e caratterizzate da particolari complessità e per gli interventi nei centri storici maggiormente distrutti. Disciplinata anche la possibilità di attuare gli interventi in deroga a mezzo di Ordinanze speciali che definiranno le specifiche modalità e tempi di realizzazione, anche in questo caso in accordo con i presidenti delle Regioni e i sindaci, ai quali il Commissario potrà trasferire i poteri attuativi in deroga.

Red.
Nell’anniversario del 30 ottobre, a 4 anni di distanza dalla scossa di terremoto più distruttiva che ha sconvolto l’appennino umbro – marchigiano, in particolar modo il versante maceratese, il Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini ha incontrato in video conferenza gli amministratori, le associazioni dei cittadini e la stampa per aggiornare sui dati della ricostruzione pubblica e privata, sulle recenti ordinanze emanate dalla struttura commissariale e per parlare di quanto c’è del pacchetto sisma nel Recovery Fund, con le richieste già presentate al premier Conte.

“I dati sono abbastanza incoraggianti, soprattutto dopo il cambiamento delle procedure avvenute con l’ordinanza 100, che ha richiesto anche un necessario tempo di adattamento”, ha esordito Legnini.

Numeri incoraggianti con 1871 pratiche per la riparazione o la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma, che sono arrivati a ottenere il contributo e dunque in condizione di far partire i lavori. Nei soli quattro mesi tra fine giugno e il 26 ottobre sono terminate le opere in oltre mille cantieri, permettendo il rientro a casa di altrettante famiglie.

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Presentate complessivamente nel corso dell’anno 2.578 richieste di contributo, delle quali 1.240 per i danni lievi e 1.338 per gli edifici con danni gravi. Le domande presentate, al 26 ottobre 2020, arrivano così a 14.641.  Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica tra giugno ed ottobre sono stati avviati altri 106 interventi, sono stati affidati definitivamente 32 incarichi di progettazione e conclusi i lavori su altre 23 opere pubbliche, portando il totale a 109.

Il rischio di un blocco dell’attività, dovuto soprattutto alle limitazioni indotte dalle misure di contrasto alla pandemia non si è verificato. Si tratta di dati positivi – ha sottolineato il Commissario – tenuto conto del fatto che nel corso dell’anno sono cambiate radicalmente le procedure per la ricostruzione e sono state introdotte importanti novità normative, dalle tariffe professionali dell’equo compenso per i tecnici, al superbonus edilizio, che hanno avuto bisogno di tempo per essere assimilate dai professionisti ed entrare a regime”. Dati confortati anche dal flusso finanziario che si è prodotto con la Cassa Depositi e Prestiti che ha erogato 617 milioni di euro, giunti a professionisti ed imprese, dei quali 316 solo negli ultimi 10 mesi. “In questo periodo – conferma – siamo riusciti a raddoppiare l’erogazione dei fondi rispetto ai 3 anni precedenti. Un dato confortante per le positive attese future”.

L’acuirsi della pandemia non deve, però, rallentare l’impegno a proseguire sulla strada intrapresa. “Sarebbe in proposito auspicabile – ha affermato Legnini – che non rallentino le attività progettuali e quelle amministrative, che possono essere svolte anche in regime di smart working, e che i cantieri della ricostruzione possano comunque proseguire adottando le misure di sicurezza sanitaria necessarie”. Per agevolare queste attività sarà nuovamente riaperto il bando Inail per la concessione di contributi a fondo perduto alle imprese destinati alla sicurezza sanitaria nei cantieri, che ha ancora risorse non utilizzate.

Infine il capitolo macerie, sul quale il Commissario ha chiarito come “la competenza esclusiva per lo smaltimento è devoluta alla regione, senza che la struttura commissariale che inizierà ad occuparsi con la nuova ordinanza sulla ricostruzione pubblica attraverso l’istituzione di un fondo per la prosecuzione delle attività e assicurando supporto alle regioni per proseguire nell’opera di smaltimento. Inizia la grande partita dello smaltimento delle macerie private, che spetta ai proprietari, sia pure con la concessione di un contributo, anche se occorre garantire il monitoraggio del flusso delle macerie, della loro destinazione e dell’eventuale promozione di un’industria per il riuso di questi materiali. Un aspetto che, però, non riguarda le competenze della nostra struttura”.

f.u.
Ventuno su 46 appartamenti saranno consegnati prima di Natale mentre gli altri entro il 21 marzo 2021.
Sono queste le date scaturite dalla conferenza stampa di questa mattina organizzata dal Comune di Tolentino per fare il punto sui tanto discussi appartamenti in contrada Rancia pensati dalla giunta Pezzanesi in sostituzione delle SAE per i terremotati.

Già dalle dichiarazioni del primo cittadino delle scorse settimane si intuiva che ci sarebbero stati ulteriori ritardi nella consegna ed oggi è arrivata la conferma: "Con l'impresa - dice il sindaco -  abbiamo valutato che se oggi avessimo rescisso il contratto avremmo atteso altri due anni per la fine dei lavori, per via di tutte le cause civili che si sarebbero generate. Abbiamo preferito arrivare ad un accordo congiunto che prevede la consegna delle chiavi per almeno 21 appartamenti prima di Natale (21 dicembre 2020) ed il restante il 31 marzo 2021. C'era la possibilità di consegna del 28 febbraio, ma abbiamo voluto dare un ulteriore mese per far sì che anche le piantumazioni nella zona esterna possano essere fatte in tempo. Quando si parla di consegna delle chiavi si intende che poi saranno le famiglie assegnatare a potersi subito attivare per l'arredo. Non è un ritardo catastrofico - commenta - se pensiamo che il 2021 sarà l'anno della consegna di tutti i 199 appartamenti".

Poi previene la risposta alle polemiche che ne scaturiranno, soprattutto puntando il dito sul Movimento 5 Stelle: "Bisognerebbe che chi è schierato politicmente e siede in maggioranza al governo facesse mea culpa per ciò che sta accadendo in questo Paese, anzichè fare la guerra al sindaco - e Pezzanesi si toglie qualche sassolino dalla scarpa anche in merito all'ultimo Dpcm - . I tempi di consegna saranno rispettati se il Covid ci farà lavorare, se non ci saranno altri provvedimenti che bloccheranno i cantieri e se a questo punto gli operai avranno la possibilità di fare cena e non solo pranzo
I ritardi sono dovuti al lockdown e ad altre questioni che hanno bloccato per 5 mesi il cantiere, mesi a cui si aggiungono i ritardi che ogni volta si riscontrano nei lavori pubblici a causa della burocrazia".

Ancora una volta Giuseppe Pezzanesi punta il dito contro le lungaggini burocratiche: "Di recente, quando fummo ricevuti da Conte, ci disse lui stesso che anche il Governo batte il muso contro la burocrazia, se non riesce il Governo a liberarsi da questo fardello, figuriamoci se ci riesce la periferia. In merito ai tempi della ricostruzione - aggiunge - credo sia lo Stato quello che ci crede meno".

Poi il sindaco fà il punto della situazione su tutti gli altri appartamenti da consegnare: "Stiamo andando avanti in tutti i cantieri: Paterno, pizzale Battaglia, via 8 marzo e contrada Pace. Intendiamo mantenere tutte le promesse che abbiamo fatto e non con poco sacrificio da parte del Comune perchè - precisa - in questi ultimi giorni abbiamo dovuto far fronte ad una spesa di un milione 200mila euro non preventivati.
Cifre che riguardano dei lotti che il Comune ha messo a disposizione e che inizialmente sembravano dover essere risarciti al Comune, ma che sono stati esclusi da parte della Protezione Civile. Per questo abbiamo dovuto fronteggiare questa spesa per la costruzione degli appartamenti che faranno parte del patrimonio immobiliare del Comune. Ci siamo insediati nel 2012 - ricorda il sindaco - con quasi 30 milioni di euro di debito che era il massimo indebitamneto previsto dalla legge e non solo abbiamo pagato le rate e li abbiamo rinegoziati, ma con questa operazione portiamo 25 milioni di euro di capitale nel patrimonio immobiliare del Comune: un capitale duraturo e non case di legno che si devono mantenere e poi smaltire. L'operazione si commenta da sola - ha concluso -  non vogliamo alcun premio, se non la riconoscenza che abbiamo fatto la scelta giusta". 

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Il collegamento di Maurizio Urbinati

Ad entrare nel dettaglio delle tempistiche Maurizio Urbinati dell'Erap regionale: "L'Erap è impegnata a Tolentino non solo con i sei milioni della Regione per gli appartamenti di contrada Rancia - dice - ma anche con la gestione dei 21 milioni dell'ordinanza della Protezione Civile che prevede 176 alloggi su sei lotti, compresi i 46 appartamento della Rancia. Parliamo di tutti interventi progettati, appaltati e per i quali sono iniziati i lavori. In merito ai 46 appartamenti al centro della conferenza di oggi, lo sforzo è quello di poter consegnare i primi entro la fine dell'anno per poi completare il resto ad anno nuovo. La prima questione che ha fermato i lavori è stata sicuramente quella dell'emrgenza Covid che ha bloccato il cantiere per circa 3 mesi. Se vogliamo sviscerare i ritardi paragonando i tempi a quelli della consegna delle SAE, bisogna però fare riferimento al periodo in cui sono state messe a disposizione le risorse per attuare questa operazione, cioè poco meno di due anni fa, perchè i lavori sono stati finanziati a fine 2018. Quindi non credo che si parli di tempi lunghissimi se si pensa che poi, questa scelta, consentirà alla città di arricchire il proprio patrimonio immobiliare".

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“L’occasione per aver una nuova conferma di quanto le aree interne siano il polmone di questa regione e ci sia bisogno di una visione per ripartire da qui”.

Così la candidata della lista Civitas Civici, Paola Giorgi, a sostegno del candidato governatore Francesco Acquaroli, che durante un aperitivo al bar Da Savè a Caldarola ha incontrato gli amministratori e i cittadini del territorio.

Un momento di ascolto di quelle che sono le criticità dei Comuni più piccoli dell’entroterra.

È stato il sindaco Luca Maria Giuseppetti a sottolineare le difficoltà del suo paese, come quello dei centri vicini: “Bisogna dare ai sindaci più margine d’azione - ha detto - ed essere consapevoli che se mantenuto in questo modo l’entroterra è una indecenza. I figli e i nipoti di queste terre saranno solo costretti ad andarsene. Mancano servizi ed infrastrutture, se c’è davvero la volontà di dar forza a questo territorio: l’economia gira sulle strade e senza le strade le aree interne sono morte”.

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Gli ha fatto eco il sindaco di Belforte del Chienti, Alessio Vita, incalzando sulla sanità: “Anche nel corso dell’inaugurazione dell’elisuperficie nel mio paese ho cercato di ricordare che, accanto all’importanza di essere trasportati d’urgenza ad Ancona con Icaro, ci sono tanti pazienti a cui basterebbe avere un ospedale vicino a cui rivolgersi senza tempi d’attesa inaccettabili. Per questo motivo è necessario riflettere sulla decisione dell’ospedale unico alla Pieve perché si porterà dietro il ridimensionamento degli altri nosocomi, come Camerino e San Severino che, invece, per le nostre zone, sono importanti; così come quello di Tolentino che poteva rappresentare un punto di riferimento vitale”.

Infrastrutture, agricoltura, allevamento ed anziani sono poi alcuni dei temi che il presidente dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti ha portato all’attenzione della candidata che ha espresso le sue idee sui punti sollecitati dagli amministratori e che lei stessa aveva già messo sul tavolo della campagna elettorale.

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“L’esperienza in Regione con l’ex presidente Spacca - ha detto - mi ha dato la visione: la politica si fa guardando all’obiettivo che, a volte, può essere anche lontano, ma se c’è quello allora le azioni hanno un senso.

Credo che la ricostruzione avrà un senso solo se sapremo cosa fare delle aree interne che rappresentano il cuore della Regione. I bisogni da voi espressi hanno bisogno di risposte prioritarie, tra questi aggiungo un tema a me molto caro che è quello del welfare culturale: accanto ai servizi che devono arrivare in maniera primaria - ha spiegato - è necessario investire sulla cultura come fonte di benessere non solo dell’anima ma anche del corpo ed i piccoli centri dell’entroterra possono rappresentare il punto di partenza per questo modo di ragionare.

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Per avere una visione completa della nostra provincia - ha detto - ci dobbiamo porre sui punti più alti e questi Comuni sono i luoghi giusti”.

Infine le motivazioni della sua candidatura in una lista civica: “Questo non è il civismo di chi si avvicina alla politica ma non la fa - ha chiarito - . A me la politica piace e questa lista rappresenta un gruppo di persone che hanno già amministrato il territorio, che hanno esperienza nell’amministrazione, io nello specifico in Regione.

Quando oggi torno nei territori dove ho lavorato come assessore regionale - ha concluso - sento ancora la riconoscenza: questo per me è il valore più importante che oggi riporto a voi”.




GS
Un traguardo importante per il Comune di Castelsantangelo sul Nera. Proprio quest'anno ricorre infatti il centenario della costituzione e dell’autonomia dal Comune di Visso.
Rimase una frazione di Visso fino al 1913 quando, con una legge del 22 Giugno 1913, n. 660, attuata poi solo nel 1920, Castel’Sant’Angelo divenne comune autonomo indipendente da Visso e nel 1970 assunse, per delibera comunale, il nome di Castelsantangelo sul Nera.
Nonostante il territorio comunale abbia subito danni catastrofici a seguito del sisma del 2016 l’Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Mauro Falcucci, ha voluto comunque ricordare l’importante ricorrenza con una serie di iniziative celebrative.
Giova ricordare che fu il primo Comune della provincia di Macerata ad essere significativamente colpito sin dal 24 agosto 2016 per poi registrare un livello di danni, con le successive scosse del 26 e 30 ottobre 2016, pari al 96,38% del consistente patrimonio abitativo.
La prima iniziativa è quella di un annullo filatelico con Poste Italiane che ricordi i cento anni dell’autonomia comunale. Annullo che si effettuerà domenica 23 agosto 2020, presso l’Area Commerciale SAE Capoluogo – Piazzale Piccinini, dalle ore 10:00 alle ore 17:00.

ANNULLO CASTELSANT

A tal proposito l’Amministrazione comunale ha stampato 8 cartoline con immagini che ripercorrono la lunga storia dell’antico Comune che annovera anche la nascita, nel lontano 460, di San Benedetto e Santa Scolastica avvenuta nella Frazione di Norcia da parte di Abbondanza Reguardati.
Con l’occasione si invitano tutti i collezionisti di filatelia a non perdere l’opportunità di avere gratuitamente la riproduzione di vecchie immagini con un annullo Postale dedicato all’evento rievocativo.
Alle ore 12:00, sempre di domenica 23 nelle immediate vicinanze, verrà inaugurata la prima Stazione per la Ricarica di Veicoli Elettrici in un Comune che vede il 100% del suo territorio inserito nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Un’ulteriore attenzione significativa per l’ambiente e per iniziare una vera rinascita post sisma anche attraverso la Green Economy.

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Che il centro storico di un paese sia da sempre il cuore pulsante di una comunità vale per qualsiasi cittadina, grande o piccola che sia.
Per i centri storici che dopo il sisma del 2016 sono diventati per lungo tempo zona rossa si nutre però un legame viscerale ed una nostalgia che solo chi ha vissuto quel paese può descrivere.
È così per il cuore di Caldarola e per le bellezze di un paese che custodiva i suoi tesori proprio in centro storico e proprio nella zona più colpita dal terremoto.
Per questo motivo, in uno dei momenti in cui la comunità ha dovuto affrontare un’altra distanza: quella delle persone stesse, la Pro Loco di Caldarola ha deciso che il collante, per i caldarolesi e per i turisti che hanno sempre apprezzato la terra dei Cardinali Pallotta, dovevano essere proprio le bellezze del paese. Le bellezze ferite, danneggiate, colpite nell’anima. Le bellezze per le quali tutti nutrono un grande amore e che tutti vorrebbero tornare a vedere. Da questo desiderio nasce “Caldarola a porte aperte”.

In attesa che gli occhi possano tornare a vedere dal vivo i luoghi più belli e più amati, la Pro Loco apre le porte ai ricordi di un borgo che, nonostante sia stato messo a dura prova e con evidenti 'ferite' ancora vive, trova le forze per continuare a raccontarsi parlando la propria lingua fatta di arte, storia e cultura.

Sarà inaugurata sabato 4 luglio alle 18, in piazza Vittorio Emanuele II, la mostra fotografica temporanea, allestita per le vie del centro di Caldarola, che porterà agli occhi dei visitatori le bellezze nascoste dal sisma.

Una esposizione che sarà visitabile fino al 30 settembre e che vanta il patrocinio del Comune di Caldarola e la collaborazione con i fotografici che hanno saputo immortalare quello che di bello offre il paese.
La mostra, che nasce per alzare il volume della storia e per non far smettere di ascoltarla, darà poi il via ad un’estate nuova che Caldarola si prepara a vivere. Quando molte delle manifestazioni estive sono state sospese a causa del Covid, infatti, la Pro Loco ha deciso di scendere in campo con un format tutto nuovo che animerà il paese dal 4 luglio al 30 agosto.

“Restart Festival” il titolo d un calendario che vede al suo interno diversi appuntamenti culturali nel segno della resilienza e della ripartenza, senza mai tralasciare l’arte e la bellezza.
Di fronte ad un altro momento difficile che Caldarola si trova ad affrontare non mancano quindi la voglia di fare, di accogliere e di credere che le bellezze di questo paese vadano valorizzate per permettere che siano proprio esse stesse a dar vita alla rinascita.
Il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini, ha inviato oggi una lettera a tutti i Sindaci del cratere. L’emergenza coronavirus costringe a limitare per il momento le visite dei Comuni e gli incontri sul territorio, ma le attività non si fermano e per garantire la costante e diretta comunicazione con i primi cittadini, sono stati attivati ulteriori canali, nel rispetto delle norme a tutela della salute.
Nella missiva inviata ai Sindaci, il Commissario ricorda che fin dall'avvio del mandato commissariale si è riproposto di promuovere un dialogo e un confronto continuo con tutti i sindaci e la  visita dei territori colpiti dal sisma per porsi in rapidissima sintonia con i problemi e le aspettative delle comunità locali.
"L'acuirsi dell'emergenza Coronavirus - scrive ai sindaci Legnini- ha reso necessario far prevalere l'esigenza inderogabile del rispetto delle regole restrittive adottate dal Governo e dalle Regioni, doverosamente privilegiando le ragioni di tutela della salute individuale e collettiva. Dopo le mie visite a Teramo, Norcia e Macerata, si è reso purtroppo necessario rinviare gli incontri già programmati a Camerino, Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, così come l'incontro con tutti i Sindaci, che intendevo promuovere con l'ANCI per condividere da subito le prime decisioni necessarie a dare impulso alla ricostruzione privata e pubblica.

L'emergenza sanitaria che stiamo vivendo, che si somma a quella post sisma ed a quella economica che va già profilandosi- continua il Commissario - ci impone comunque di produrre insieme ogni sforzo per attenuarne gli effetti gravemente dannosi e farci trovare preparati nel momento in cui questa terminerà.

Con questo spirito, gli uffici, seppur a ranghi ridottissimi, garantiranno in questo periodo i servizi essenziali e le attività necessarie per adottare le prime importanti decisioni.

Stiamo innanzitutto provvedendo alla riorganizzazione e al rafforzamento della struttura commissariale- prosegue la lettera-  assolutamente necessaria per accrescere significativamente la capacità di fornire risposte e dare impulso alle attività ad essa demandate. A breve vi comunicheremo le scelte che saranno compiute.
Inoltre, sto già provvedendo ad una nuova adozione, con integrazioni e modifiche, di tre delle cinque Ordinanze del mio predecessore che, a seguito delle censure della Corte dei Conti, ho provveduto a ritirare. I nuovi testi, che saranno definitivamente approvati in questi giorni, riguardano: l'anticipo ai professionisti per i progetti di ricostruzione (ex Ordinanza n. 88); l'assunzione di 200 nuove unità di personale negli Uffici Speciali per la Ricostruzione e nei Comuni (ex Ordinanza n. 89); la modifica, richiesta dagli USR, di alcune disposizioni di precedenti Ordinanze (ex Ordinanza n. 93).
Stiamo, inoltre, lavorando alla riscrittura dell'Ordinanza sulla semplificazione delle procedure di ricostruzione, con l'intento di renderla molto più incisiva ed efficace, utilizzando appieno tutte le potenzialità contenute nelle disposizioni dell'articolo 12bis del Decreto leggel 89/2019 e nelle ordinarie e vigenti norme, sia procedimentali che urbanistiche.

L'obiettivo prioritario che ci proponiamo è di consentire di dare in tempi molto stretti un forte impulso alla ricostruzione privata, in particolare degli edifici con danni lievi, senza trascurare gli altri interventi.

Analoghe misure di accelerazione si impongono per la ricostruzione pubblica; tuttavia per conseguire risultati apprezzabili occorre far leva su uno specifico intervento legislativo, che dovrà al più presto essere sottoposto all'attenzione del Governo e del Parlamento.

Non potendo organizzare in tempi brevissimi un incontro collegiale con tutti Voi, come era mia intenzione fare, chiedo a quanti lo riterranno di inviarmi ogni proposta e suggerimento utile sia sui punti che ho richiamato che su ogni altro problema afferente la ricostruzione privata e pubblica e le misure di sostegno all'economia locale di competenza commissariale.

Per inviare note e documenti potete utilizzare l'indirizzo email dedicato allo scambio di comunicazioni con Voi Sindaci"

Infine, allo scopo di agevolare una comunicazione più rapida con gli amministratori, Legnini comunica che intende aprire a breve una chat su Whatsapp. 

Nel chiudere la lettera, prima di salutare i sindaci del cratere,  il Commissario formula i suoi migliori auspici "per il lavoro che ci attende, sia per affrontare l'emergenza sanitaria in atto che per tutte le attività legate alla ricostruzione". 
C.C.




"Impegnativa ed emotivamente carica. Era quello che volevamo trasmettere con le testimonianze dirette di tutte le persone che vivono questo problema". Così Antonietta Rossi al termine dell'assemblea "Il nostro mutuo terremotato" organizzata dal Comitato Mutui sulle macerie del quale è presidente. Dal 2017, il Comitato si batte per cercare una soluzione alle difficoltà di un impegno economico nei confronti degli istituti di Credito, per tanti sospeso e, che grava come una spada di Damocle su tanti privati e commercianti delle 4 regioni colpite dal sisma. Mutui al momento prorogati, ma sui quali il Comitato reclama una risoluzione; a seguito infatti delle audizioni alla Commissione Ambiente della Camera e successivamente in aula, il Parlamento ne ha in sostanza bocciato le proposte. All'assemblea camerte alla quale erano stati invitati i sindaci del cratere e gli esponenti politici nazionali e regionali hanno risposto in pochi. Presenti tra i parlamentari l'on. Francesco Acquaroli, il senatore Giuliano Pazzaglini e unica rappresentante regionale  Elena Leonardi del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia. A fare gli onori di casa il sindaco di Camerino Sandro Sborgia presente al tavolo insieme ai rappresentanti dell'associazione di categoria degli Istituti di Credito ABI delle Marche, Sauro Angeloni vicepresidente e Franco Capomagi Segretario della Commissione regionale. Diverse le testimonianze di chi si trova a vivere direttamente il problema: dai giovani che prima del sisma avevano scommesso su un'attività propria accendendo un mutuo per far fronte alle spese e che oggi fanno i conti con locali distrutti e ingenti somme da pagare, o chi ha fatto ricorso all'aiuto delle Banche per mettere su casa e ha solo delle macerie da demolire, mentre le rate del mutuo riprenderanno inesorabilmente a scorrere, senza sapere i proprietari quando potranno riappropriarsi del loro bene. A portare una voce nella discussione sono state persone arrivate anche da Arquata e Pescara del Tronto. Il Comitato raduna aderenti provenienti da tutte e quattro le regioni terremotate. La proposta, ricordata dalla presidente nel corso dell'incontro, è quella di ripartire nell'ordine di un terzo tra i soggetti che lo hanno stipulato, le Banche e lo Stato, la quota parte del mutuo restante da pagare.
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L'auspicio finale espresso dalla presidente Antonietta Rossi, quello della costituzione  di un tavolo condiviso con la presenza di Abi e le istituzioni, per tornare a sostenere richieste finora rimaste lettera morta. Ai politici un appello a lasciare aperta la possiibilità di esternare di problematiche, in molti casi drammatiche e delle quali, d'ora in poi, si cercherà di chiedere a gran voce una definitiva risoluzione.
" Chi ha un mutuo sospeso- ha detto Antonietta Rossi- oggi non ha una vita in programmazione.  La sua vita è paragonabile al mutuo, sospesa anch'essa. Mutui congelati e vite congelate le nostre, senza contare che non c'è un'uniformità di comportamento tra gli stessi Istituti di Credito, ognuno dei quali adotta le sue specifiche normative. Spero di essere riuscita a far capire, insieme alle tante testimonianze, che è  necessario si cominci a ragionare sul serio, che questo tavolo tanto auspicato nel corso di questi lunghi anni  possa partire davvero, che si cominci a lavorare e a rendersi conto che il problema c'è. Fondamentale è che ci sia unione tra tutti. Finchè avrò voce continuerò a parlare di mutui, anzi da domani urlerò di più su questo problema".
Messaggio accolto da ABI, i cui rappresentanti si sono detti nuovamente toccati dall'ascolto delle testimonianze, segno delle gravi difficoltà che vivono i territori colpiti dai sismi del 2016
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"L'attenzione e la sensibilità dell'ABI c'è sempre stata fin dall'inizio, e, continuerà- ha detto Sauro Angeloni-. Ce ne andiamo da qui prendendo atto del messaggio per riportarlo nelle sedi opportune. Un tavolo si può aprire solo se c'è la volontà di tutte le controparti. ABI c'è ma naturalmente da sola non può risolvere il problema. La soluzione potrà venire solo da un contesto più ampio, regolamentare e normativo". La stima dei mutui sospesi nelle Marche viaggia nell'ordine delle 4500 unità per un ammontare di  circa 400 milioni di euro.  
c.c. 


Lavoratori e pensionati delle aree del cratere sismico che nel corso del 2017 hanno usufruito dell'opportunità della sospensione dell'irpef, la cosiddetta busta paga pesante, a far data da ieri 15 gennaio, debbono tassativamente  iniziare a restituirla. Una restituzione che prospetta giornate di duro lavoro per i CAF ma anche una serie di preoccupazioni per i cittadini che solo da due giorni ne hanno avuto notizia. In due anni i tempi della restituzione dell’irpef sono cambiati ben cinque volte e ben sei volte sono state modificate le date per iniziare a farlo, senza contare che le proroghe sono arrivate in alcuni casi anche dopo la scadenza. Il che ha fatto sì che alcuni cominciassero già a restituire e, in certi casi, anche prima che il governo decidesse per lo sconto del 60 per cento sugli importi dovuti.

“Speriamo possa dissolversi l’incubo che è durato tre anni – dice il Segretario generale  CISL Marche Marco Ferracuti -. Le varie deroghe che ci sono state, i cambiamenti e un bel po’ di confusione, hanno creato infatti molta instabilità, insicurezza e anche rabbia tra gli abitanti del cratere. 
Almeno da ieri dunque, ed è la scadenza ultima, - spiega Ferracuti-, tutti coloro che hanno usufruito della sospensione dell'irpef, cioè della busta paga pesante, debbono necessariamente iniziare la restituzione. Ricordo che si può fare in due modi: in primo luogo tramite il sostituto d'imposta e il datore di lavoro. A tal proposito, apro un inciso: se si è pensionati o dipendenti pubblici, qualora la restituzione venga chiesta al datore di lavoro, questi è obbligato a farlo; se invece si è dipendente privato, l'azienda può decidere di farlo o meno per conto del lavoratore. In ogni caso, il lavoratore pensionato può procedere autonomamente tramite l'F24. Si va quindi in un CAF che fa il conteggio e poi si restituisce scegliendo tra banca, poste o tramite internet banking e la restituzione può essere costituita da unica rata o da più rate fino ad un massimo di 120”.
Quanto a chi,avvalendosi dei Caf o autonomamente, ha già iniziato a restituire l’Irpef anche prima che il governo decidesse per lo sconto del 60% sul dovuto- continua Ferracuti-  qualora avessero già pagato qualche rata, debbono comunicare il sostituto d'imposta e accertarsi che l’importo venga ricalcolato tenendo conto della riduzione del 60% che va tolta dal totale delle rate pagate. Bisogna tener presente che non è un calcolo semplice e, nel caso di sostituto d'imposta occorre verificare dal cedolino busta paga o delle pensioni che il ricalcolo sia avvenuto; coloro che invece si sono recati nei CAF per farsi fare l'F24, debbono tornarci perché da soli è impossibile farlo. E’ necessario rifare il famoso F24 e poi, se questo è stato fatto, ridare mandato all'istituto di credito per fare l’addebito. Quanto al problema che riguarda chi ha goduto della sospensione ma magari a giugno o a ottobre ha restituito tutto in un'unica soluzione, sebbene queste persone debbano legittimamente poter recuperare il 60%, non essendoci stato tuttavia uno specifico richiamo nel decreto, l 'Agenzia delle Entrate non ha ancora dichiarato quali siano le modalità per cui, in questo momento il recupero è impossibile”.
Altro dei nodi da sciogliere,  quello che riguarda l'ISEE; fino all'anno scorso non era necessario dichiarare gli immobili inagibili ma, forse per una dimenticanza, la norma non è stata prorogata.
“ E’ una questione che bisogna risolvere velocemente - afferma Fearracuti-. Spero che si sia trattato di 'svista' ma effettivamente nella finanziaria non c'è la copertura degli immobili inagibili e questo significa che, se tutto dovesse rimanere così, chi ha un immobile inagibile e deve fare l’ISEE, dovrà inserire l’immobile inagibile tra i propri redditi. Una palese ingiustizia per la quale ci auguriamo che il governo provveda a correggere la norma. Ricordo che anche lo scorso anno c'era stata la stessa disattenzione, poi successivamente recuperata. Certo è che risulta davvero incomprensibile questa modalità che speriamo venga al più presto corretta e, proprio per questo, a meno che non vi sia una scadenza domani, stiamo dicendo di aspettare a fare l'ISEE altrimenti si avrebbe un reddito falsato.
Da parte nostra- conclude il Segretario generale Cisl Marche Ferracuti-  abbiamo pertanto sensibilizzato il governo e i nostri parlamentari affinché risolvano queste due incresciose situazioni, sia quella riguardante chi ha restituito in un'unica soluzione e deve recuperare il 60% , sia il tema degli immobili inagibili che non possono fare reddito. Questioni che vanno dunque corrette, inserendo la necessaria dicitura nel decreto 189”.
C.C.
Il gioco da tavola più amato e conosciuto da grandi e piccini cambia nomi, luoghi, probabilità ed imprevisti. Il Monopoli diventaMaceropoli e lo fa con lo scopo di tenere accesi i riflettori sulle zone terremotate, ma dare anche una mano alla raccolta fondi per l’entroterra colpito dal sisma.
Un’idea, quella del Maceropoli, che arriva proprio da Ussita, Visso e Castello, in particolare da “Peppe lu Mattu”, quel personaggio nato per caso sul web di cui non si conosce la vera identità.
Uno pseudonimo nato per gioco che, creando un account Facebook, ha deciso di diventare una sorta di Pasquino maceratese che fa il dispettoso e rompe le uova nel paniere a tutti.

“L’obiettivo - ci confida - quello di tenere accesi i riflettori su un territorio devastato e abbandonato. Maceropoli è nato come un gioco - spiega Peppe lu Mattu nel dialetto che lo contraddistingue - ho iniziato a giocarci, poi pensandoci, avendo ripreso le stesse logiche del Monopoli, vorrei capire se è possibile stamparlo e commercializzarlo per recuperare fondi e fare donazioni per questi luoghi”.

Imprevisti

Gli imprevisti, le probabilità, fanno riferimento a situazioni specifiche del luogo e della regione e se da un lato, di primo acchitto, possono far sorridere, dall’altro fanno riflettere su quanto lunghe e mai rispettate siano state le promesse degli ultimi tre anni.

probabilità


Maceropoli carte Copia

Ma la gente di montagna, come Peppe lu Mattu, dimostra ancora una volta che basta rimboccarsi le maniche per andare avanti. Così, se durante l’anno lo si fa con il lavoro, in vista delle feste il personaggio misterioso delle zone di Ussita, Visso o Castello propone di farlo in maniera divertente, con un gioco che potrebbe dar vita ad Ussita ad un torneo di Maceropoli per la raccolta fondi. 
Ora che lo abbiamo trovato, sicuramente continueremo a tenervi informati sull’iniziativa a scopo benefico di Peppe lu mattu.


Giulia Sancricca

Maceropoli carte2 Copia

Maceropoli cartellone 1 Copia

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