A Pieve Torina la solidarietà continua a farsi sentire; proprio nella giornata di sabato 9 giugno è arrivata una delegazione di 71 persone dalla Repubblica di San Marino. Ricevuti dal sindaco Alessandro Gentilucci, i componenti il gruppo hanno voluto rendersi conto di persona della devastazione del paese. Una visita che è stata anche l’occasione per l’avvio di un' iniziativa solidale che potrà portare  a Pieve Torina la realizzazione di un nuovo progetto ambizioso. Dal buon cuore della gente, l’idea di una raccolta benefica per la donazione di una struttura ricettiva per anziani.

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Mi ha fatto molto piacere ricevere questo numeroso gruppo arrivato dalla Repubblica di San Marino- ha detto il sindaco- Persone desiderose di constatare coi loro occhi le condizioni in cui versa il nostro martoriato paese. Dopo una passeggiata per le vie della zona rossa, davanti ai tanti buchi che rappresentano i crolli e le case successivamente demolite, queste persone hanno deciso di adottare una progettualità che naturalmente è ancora sul nascere, ma che andrà a beneficio della realizzazione di un centro per anziani: è proprio questa la volontà che si è andata via via rafforzando durante il lungo colloquio di circa due ore e mezza che abbiamo avuto. Ho visto la gente commossa nel percepire le sofferenze della nostra popolazione; li ho visti sentitamente coinvolti nel raccogliere le testimonianze dirette dei nostri cittadini che, non appena arrivano delle persone che vengono a portare solidarietà, fosse anche solo per un sorriso, escono per ringraziare. Sono orgoglioso di presentare questa bella comunità e grato a coloro che tengono ancora viva l'attenzione sul terremoto”.

A Gagliole recita di fine anno nella scuola primaria, seguita da un bellissimo momento di solidarietà a favore dei ragazzi. Ufficializzati risultati dell'iniziativa benefica realizzata in collaborazione tra Andrea Giorgetti, Massimiliano Caciorgna, Omar Codazzi, Mario Riccardi, Sandro Trionfera, Marco Colavecchio, uniti nel sostenere un progetto di amicizia e solidarietà servito a portare un segnale concreto a favore della scuola del paese, duramente colpito dal sisma. La sinergia artistica ha prodotto un DVD che è stato venduto e i proventi sono stati devoluti per l’acquisto di computer, videoproiettore, lavagne luminose e vario materiale didattico. Stimolo propulsore di tutta l’iniziativa Andrea Giorgetti adoperatosi davvero con una grande generosità e direttamente coinvolto nell’operazione che lo ha visto realizzare il montaggio dei videoclip “ A dire la verità, mentre consegnavamo il tutto, mi sono anche molto emozionato e mi sono scese delle lacrime – spiega Andrea Giorgetti- . La somma raccolta non era poi grandissima, ma insieme al sindaco Mauro Riccioni, abbiamo deciso che tutto il ricavato fosse consegnato alla scuola di Gagliole, anche perché saranno i ragazzi il nostro futuro. Siamo veramente contenti di essere riusciti nel gesto il cui valore è che, anche con le piccole cose si possono raggiungere risultati significativi”.

Affetto da 17 anni da una malattia invalidante che lo costringe su una carrozzina, Andrea Giorgetti ha fatto della missione di aiutare gli altri lo scopo della sua vita. “ Le difficoltà ci sono- afferma- ma cerco di non deprimermi e avere sempre un pensiero per il prossimo. In passato insieme ai miei amici abbiamo voluto dare un aiuto anche ai malati dell’Unitalsi; realizzati altri dvd, attraverso la vendita eravamo riusciti a pagare il viaggio di due persone a Lourdes e, questa volta, la nostra azione è stata per sostenere la popolazione terremotata. Col mio grande amico Massimiliano Caciorgna di San Severino, compositore di canzoni, con gli altri che mi vogliono un gran bene funziona sempre; io metto la mia parte realizzando dei video per le loro canzoni. Questo piccolo lavoro mi coinvolge molto ed è come se la malattia mi lasciasse; trascorro dei momenti in cui mi sento veramente bene e i miei amici sono contenti di quello che  faccio.E poi la musica mi è sempre piaciuta; credo che aiuti tanto e specialmente le persone malate. Anche lavorare per loro che sono dei grandi musicisti, riascoltare le loro canzoni mi fa provare fortissime emozioni”.

 

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La solidarietà è tornata a scendere in campo allo stadio comunale “Soverchia” di San Severino Marche in occasione del triangolare di calcio “Giocando insieme per ripartire” che ha visto protagonisti i giocatori del Carpi di Federico Melchiorri, della Settempeda e del Tolentino Calcio. Tribuna centrale quasi piena per salutare, tra gli applausi, l’iniziativa nonostante la serata non proprio primaverile. Il Tolentino si è aggiudicato il trofeo amichevole grazie a una miglior differenza reti nei confronti del Carpi.

I primi a scendere in campo sono stati i calciatori di Settempeda e Carpi. Nella seconda gara il Carpi ha affrontato il Tolentino. Infine la terza partita, tutte di 22 minuti, tra Settempeda e Tolentino. A dirigere gli incontri l’arbitro Emanuele Trementozzi coadiuvato dai collaboratori Joris Verrucci e Gian Marco Verrucci. All’appuntamento erano presenti anche il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e l'assessore comunale allo Sport, Paolo Paoloni.

Protagonista indiscusso della serata è stato Federico Melchiorri, nato a San Severino Marche dove ha giocato per diversi anni da bambino, per poi trasferirsi al U.S Tolentino fino ad arrivare a giocare in serie B con il Pescara, il Cagliari e poi il Carpi. A promuovere la serata la Brp Eventi.

 

Nelle foto: le premiazioni dell’evento con il sindaco Piermattei e Melchiorri

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Un amore e una solidarietà senza confini quelli di tanti privati che si sono mossi per stare accanto ai territori colpiti dal sisma. Tante le associazioni e i comitati nati per dare supporto, portare qualsiasi genere di bene e per aiutare le popolazioni a ripartire. 

È il caso anche dell’associazione che vede fra i promotori il medico pediatra Salvatore Stasolla, Filippo Fontana di Pistoia e Ornella Giaconi che a breve inaugureranno un bellissimo parco giochi a Pieve Torina, interamente frutto di donazioni. In questi giorni, inoltre, stanno partendo i lavori anche per un altro parco, nei pressi del villaggio Sae di Muccia.

Non solo, il 23 maggio hanno organizzato anche una giornata solidale a Marina di Montemarciano, al ristorante “da Nialtri”. Nel menù saranno previste delle lasagne di mare, e tutto il ricavato dalla vendita di questa pietanza sarà devoluto all’associazione. 

L’associazione, come ricorda il dottor Stasolla, è nata nel gennaio 2017, quando “un gruppo di amici si è unito per creare punti di aggregazione per le persone che avevano perso tutto. Poi si sono unite anche tante associazioni, rigorosamente apolitiche e apolemiche. Il gruppo oggi conta quasi 150 persone da ogni parte d'Italia”. Fra le iniziative promosse da questo gruppo non si può non ricordare la festa di Natale per i nonni terremotati, i panettoni e poi le 600 uova di Pasqua donate agli sfollati. Ma anche il materiale di cancelleria, libri, computer e addirittura un microscopio per le scuole, e tanti altri gesti di solidarietà come i giochi e i libri di favole per gli ambulatori pediatrici del dottor Stasolla (con il progetto “Invito alla lettura” nell’ambito del quale viene regalato un libro ad ogni bambino che va a visitarsi), e poi “con Francesca Forconi, di San Severino - dice Giaconi - andiamo molto nelle case e aiutiamo come possiamo”.

(La sala d'attesa dell'ambulatorio del dottor Stasolla)

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Sono stati raccolti anche molti vestitini che sono stati donati al Sermit di Tolentino. 

“Abbiamo pensato di salvaguardare i bambini - torna a dire Stasolla - e di fare il restyling di alcune aree belle di questi territori. È per questo che è nato il parco di Pieve Torina e che stanno partendo i lavori per quello di Muccia. Tutto quello che c’è, dai giochi, alle panchine fino addirittura alle piante, è frutto di donazioni. A Muccia ci saranno anche punti per fare grigliate, sono state donate delle piante secolari, e le fontane”.

Poi Stasolla e Giaconi accennano anche ad un importante progetto per Fiastra e l’intenzione di fare qualcosa anche per Visso.  

“Sono arrivato nelle Marche a 28 anni - racconta il pediatra - e mi hanno dato tantissimo. Dopo tanti anni mi è venuta dal cuore la volontà di fare qualcosa per queste persone con cui si è creato un rapporto quasi parentale”.  

“Io ho perso mio marito sei anni fa - dice invece Giaconi - e con lui anche la voglia di vivere. Mangiavo, dormivo, lavoravo e andavo al cimitero. Una volta a settimana vedevo mio nipote e basta. Poi è arrivato il terremoto e ho iniziato a frequentare queste zone, e mi è tornata la voglia di vivere e la grinta. Le persone mi ringraziano, ma sono io che devo ringraziare loro”.
g.g.

(L'armadio coi giochi che vengono regalati ai piccoli pazienti)

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(Il pediatra Salvatore Stasolla e Ornella Giaconi)

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Successo di pubblico e grande apprezzamento per il concerto solidale che i musicisti della Scala di Milano, hanno regalato alla popolazione di Pieve Torina. Gente di tutte le età si è ritrovata all’appuntamento nei nuovissimi locali della scuola elementare.  Inusuale e davvero coinvolgente lo spettacolo che ha visti protagonisti i musicisti della prestigiosa orchestra milanese e la splendida voce del soprano Barbara Costa. Ancora un segno di grande affetto da parte del Crals2 del Teatro alla Scala, cui si deve un significativo contributo inviato per la costruzione del nuovo plesso scolastico pievetorinese realizzato, esclusivamente con finanziamenti di privati, grazie alla grande gara di solidarietà promossa dal gruppo ‘Succisa Virescit’. Un momento gioioso e davvero coinvolgente lo spettacolo che ha visto i musicisti eseguire un nutrito programma che ha spaziato dai classici di Bizet, Mascagni, Puccini e Verd,i fino alle musiche da cinema di Morricone, con vivaci incursioni nella musica messicana e nel repertorio di Mina passando per altri noti compositori contemporanei, senza dimenticare brani per bambini. A seguire il concerto, anche il sindaco Alessandro Gentilucci che ha speso parole di sentito ringraziamento per il bellissimo gesto solidale. Il primo cittadino, il vice sindaco Giancarlo Ciuffetti e il coordinatore dell’associazione ‘Succisa Virescit’ Giuliano De Minicis , insieme ad un numeroso gruppo di studenti docenti e genitori, il 29 dicembre 2017 erano stati ospiti della Scala di Milano in occasione del tradizionale spettacolo dedicato ai figli dei dipendenti. La musica ha dunque unito di nuovo, regalando momenti divertenti e autentiche emozioni; un bellissimo omaggio per quanti hanno potuto godere del talento e della bravura dell’affiatato gruppo di ottoni della Scala: Mauro Edantibbe alla Tromba, Roberto Miele al corno, Giovanni Gatti al basso tuba, Gianni Dalla Turca alla tromba, Riccardo Gatti al trombone. Superba l’interpretazione del soprano Barbara Costa, che ha spaziato con disinvoltura dalla Carmen di Bizet ai brani più frizzanti della musica leggera e partenopea.

Al termine del concerto uno spazio multidisciplinare della nuova scuola di Pieve Torina è stato intitolato al Teatro alla Scala Crals2 di Milano.

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“Il sorriso della gratitudine a questo gruppo di maestri, venuti direttamente dal teatro alla Scala per portare una sorta di solidarietà qui a Pieve Torina- ha commentato a fine concerto il sindaco Gentilucci- e Pieve Torina, non poteva non rispondere con la dedica della prima aula di questo nuovo complesso che si intitola “il museo delle cose che non conosco”. Una serata indimenticabile e musicalmente variegata, animata dalla bravura e dalla capacità incredibile del gruppo nel riuscire a coinvolgere il pubblico. Sono dei momenti che infondono lo spirito della rinascita e soprattutto che fanno capire quella grande sensibilità quel grande orgoglio di cui è capace il popolo italiano”

“ Noi siamo tornati perché questa cosa ci mancava- ha detto il presidente del Crals2 della Scala Mauro Edantibbe- perché noi eravamo là e voi eravate qua . Noi siamo voluti venire di persona a dare dimostrazione di quello che pensavamo di poter dare; noi suoniamo e possiamo dare della musica e pensiamo che la musica sia un bel un bel mezzo per portare delle idee, per far ragionare la gente e per dire che anche con la musica si possono fare delle belle cose; in un teatro musicale si sono raccolti tanti denari per poter aiutare delle situazioni terribili. Lo abbiamo fatto con il cuore e abbiamo voluto rifarlo con la musica; io mi sento già pagato e sarò felice per sei mesi. Il grazie va a tutta la popolazione di Pieve Torina perché ha partecipato e si è divertita, perché ci siamo divertiti anche noi e speriamo che questa semplice cosa che noi abbiamo fatto venga a conoscenza di altri, altre persone che possano contribuire nel loro piccolo ad aiutare questi territori in difficoltà; ognuno può mettere una briciola o può mettere un panino; noi siamo qua per ricordare che questi posti vanno aiutati con tante cose e se tutti danno una piccola mano, si possono raggiungere risultati grandissimi a favore di queste popolazioni che hanno bisogno di rimanere qui e non sono sconfitte”.

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Sorrisi e grida gioiose di bambini in tenera età, hanno salutato a Sefro la donazione che i Lions di Matelica hanno consegnato alla scuola dell’infanzia Rinaldo Astolfi. Una quindicina di giochi fanno bella mostra all’interno e all’esterno della scuola, regalando una bella macchia di colore al bellissimo spazio verde. Alla breve cerimonia istituzionale, arricchita dallo scambio di guidoncini e omaggi, hanno preso parte il sindaco Giancarlo Temperilli, il presidente dei Lions di Matelica Endrio Pataracchia, il personale docente e i piccoli alunni. Un altro atto di generosità che, come sottolineato dal sindaco, riscalda il cuore dell’intera comunità.

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“Da parte dell'amministrazione comunale di Sefro- spiega Endrio Pataracchia - abbiamo ricevuto questa richiesta di aiuto a favore della scuola dell’infanzia e, noi come Lions Club Matelica, sempre disponibili ad aiutare quando possiamo, abbiamo risposto presente. I bambini del resto sono il futuro di questi paesi ed è importante dedicare attenzione anche alle loro seppur piccole necessità. E’ soltanto uno di una lunga serie di service che costantemente ci vedono impegnati nell’azione di arrecare sollievo alle situazioni problematiche della collettività e anche a favore dei giovanissimi, con attività che portiamo avanti sia a livello di infanzia che di scuole superiori. Tra le iniziative- ricorda Pataracchia- quelle di informazione e prevenzione dei tumori e, quest’anno, il service “Viva Sofia domani per la vita” rivolto alle scuole dell’infanzia e materna , attraverso il quale è stato possibile illustrare ad insegnanti e genitori, le manovre salvavita e di corretto intervento, nelle situazioni di ostruzione alle vie respiratorie”.

“Ringrazio di cuore gli amici Lions per il loro bellissimo gesto” Così il sindaco Giancarlo Temperilli . “Doni bellissimi che faranno la gioia dei 13 bambini della scuola dell’infanzia del paese e che accogliamo come un bellissimo segnale di speranza per il quale ringrazia l’intera comunità; per me il piacere è doppio- aggiunge - tra le mie prime azioni da sindaco c’è stata infatti quella di riuscire a far riaprire l'asilo. All'inizio, c’erano solo 5 bambini e oggi sono diventati 13 per cui, atti di generosità come questo, rappresentano un segnale forte per qualcosa che mi sta particolarmente a cuore e mi fa provare emozione. Ritengo che bisogna sostenere l'asilo di questa comunità e, chi fa gesti come quello di oggi diventa automaticamente amico del cuore. L'asilo- sottolinea il sindaco- è anche uno dei primissimi punti di aggregazione e socialità dei bambini e, essendo la nostra una bella realtà multietnica, anche il luogo da cui può nascere davvero una “comunità nuova”. E’ il primo approccio per far crescere una comunità, che mi auguro possa andare avanti in maniera prospera e compatta, per un futuro migliore”.

Alla cerimonia di consegna ha voluto essere presente anche Pierina Spurio, dirigente dell’Istituto Comprensivo Strampelli: ”Non possiamo che ringraziare per le numerose azioni di solidarietà e testimonianze d'affetto che ci hanno raggiunto in ogni modo. – dichiara la preside- Quella di oggi è l’ennesima conferma che non siamo stati lasciati soli e che le difficoltà possono superarsi. Questa è una piccola scuola di montagna e, anche se i bambini non sono molti, è una realtà molto vivace dove le insegnanti lavorano con molta passione. Il sostegno e la generosità dei Lions che ha donato dei giochi , saranno sicuramente ben graditi e ben accetti dai 13 bambini di varie nazionalità che frequentano il plesso scolastico in un contesto che possiamo definire anche molto familiare. Bambini che apprezzano e godono sia della struttura, sia del magnifico ambiente naturale che la circonda”.

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Una casa museo per la popolazione Miskitu del Nicaragua. E' il progetto che sta portando avanti Giulia Trobbiani di Macerata dopo aver vissuto per 9 mesi con i componenti di quella popolazione indigena. E' stato proprio un progetto di volontariato europeo finanziata dall'Ue che le ha permesso di vivere questa esperienza e soprattutto di capire le condizioni in cui vive il popolo Miskitu, l'etnia indigena più numerosa del Nicaragua che vive sulla costa atlantica nella regione autonoma della Costa Caribe Nord. “Questa popolazione racconta Giulia Trobbiani – vive con la minaccia continua di un guerra civile con espropriazione delle terre da parte dei coloni, che sono persone provenienti dalla parte del pacifico con interessi commerciali, come ad esempio la vendita di legno, con il beneplacido silente del governo. In questi nove mesi, durante i quali mi sono innamorato del posto e delle persone e di capire a fondo le loro condizioni di vita, io ho realizzato un reportage fotografico in cui vengono alla luce le condizioni di emarginazione e povertà di questa etnia in un contesto di diseducazione totale. Rischiano addirittura di perdere la loro lingua per mancanza di istruzione ed educazione”.

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Per accendere i riflettori su questo popolo e per realizzare qualcosa di concreto, Giulia Trobbiani ha avviato un progetto, una mostra itinerante con l'obiettivo di raccogliere fondi per riaprire questa casa museo Tininiska nel cuore del capoluogo della regione, Puerto Cabesas, chiusa da tempo a causa del deterioramento: la struttura in legno sta marcendo a causa delle violente piogge e la rete di tubature e il tetto devono essere sostituiti. “Lo scopo afferma Giulia Trobbiani è di rivalutare la cultura indigena, fornire gli strumenti per un riscatto identitario e sociale a questa gente con attività di doposcuola, corsi di cultura, scrittura e lingua indigena. Vorrei anche aprire una piccola biblioteca. La casa museo è rivolta a tutte le fasce di età, in modo particolare alle fasce più deboli, i bambini e le donne”. Il reportage fotografico itinerante inizia questa sera a Macerata, al circolo culturale La Poderosa, con l'esposizione delle foto fino al 7 aprile. La mostra si sposterà poi a Porto Sant'Elpidio, a villa Barruchello, dal 14 al 21 aprile, e di seguito a Recanati dal 4 al 9 maggio. E' stata anche avviata un crowdfunding via web per raccogliere fondi on line sulla piattaforma “la rete del dono”.

Materiale didattico per i bambini della scuola dell'infanzia di Valfornace è stato donato nei giorni scorsi, grazie agli aiuti raccolti dall'Associazione 108 Una Scuola per la vita di San Severino, attiva da tempo nella raccolta di aiuti di solidarietà i bambini dei centri colpiti dal terremoto. Due stampanti, carta, cartucce, cornici, leggio, tanti contenitori e scaffalature metalliche, una macchina fotografica Polaroid sono arrivati per permettere ai piccoli alunni di realizzare tante attività legate alla scoperta della natura, al riciclo degli oggetti, all'osservazione ed allo sviluppo della creatività, costruendo racconti fatti di immagini, canzoni e parole. Il direttivo dell'associazione settempedana è venuto a conoscenza di questo progetto dall'insegnante Paola Gerini, attiva presso la scuola di Valfornace, e come volontaria nell'entroterra da diverso tempo, per aiutare i compaesani colpiti dal terremoto.

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L'Associazione 108 Una scuola per la vita ha già realizzato diversi progetti di solidarietà per le scuole dei paesi colpiti dal terremoto, avendo come obiettivo prioritario quello di aiutare i bambini, sensibilizzando su temi quali la sicurezza scolastica e la qualità della vita dei più piccoli. A Valfornace grazie alla struttura provvisoria donata da Salini Impregilo, i bambini della scuola dell'infanzia, della primaria e della secondaria hanno a disposizione una struttura dignitosa dove trascorrere le ore di lezione, che ha permesso loro di tornare alla normalità, dopo i mesi difficili trascorsi sotto le tensostrutture, realizzate da ministero dell'Interno e Croce Rossa subito dopo le scosse. Consegnati anche alcuni giubbini e tute donati dalla società calcistica Settempeda. 

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E' iniziato questa mattina il montaggio della palestra in viale Vittorio Veneto finanziata dalla società Inter con 200 mila euro. Il progetto era stato approvato nei mesi scorsi e dopo alcune settimane necessarie alla realizzazione dei servizi necessari, questa mattina sono stati posizionati la struttura in legno e il telone.

L'opera rientra tra le iniziative di solidarietà che sono state indirizzate ai comuni colpiti dal sisma del 2016. Infatti, a seguito degli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 ci sono state molteplici iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni duramente colpite dal terremoto. Tra esse la campagna di solidarietà denominata “Un gol per ripartire” – progetto realizzato dalla compartecipazione della Football Club Internazionale Milano, di Suning Sports (azionista di maggioranza dell’Inter F.C.) e del Centro Sportivo Italiano – ha avuto come obiettivo non solo la gestione di una serie di iniziative itineranti nei territori colpiti dal terremoto, ma anche quella di contribuire in modo forte alla rinascita sociale e sportiva del territorio tolentinate.

La struttura, che è stata collocata sul vecchio campo da calcio in viale Vittorio Veneto ormai in disuso da tanti anni, il quartiere cittadino più danneggiato dal terremoto, servirà a sostenere le attività sportive scolastiche e anche delle tante associazioni sportive del territorio comunale.

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“Prima sopravvivevo, adesso vivo, perché attraverso questi 12 anni Cristina non è mai morta. La faccio conoscere a tutti e sarebbe stata contenta”.

È da poco tornata dal 12esimo viaggio in Etiopia Vincenza Costantini, una delle colonne portanti della onlus settempedana “Sorrisi per l’Etiopia”. È nata nel 2006, quando Cristina, figlia di Vincenza e Fabio Scuriatti, morì in un dannato incidente insieme ad altri due giovani, Alessio e Luca, alle porte di San Severino. Dalle famiglie l’idea di fondare questa organizzazione no-profit.

 

Vincenza Costantini, come è nata Sorrisi per l’Etiopia?

È nata il 6 novembre 2006, quando morirono Cristina, Alessio e Luca. Da tempo aiutavo don Donato De Blasi e, anche se ero stravolta per la perdita di mia figlia, decisi di non chiedere fiori per i funerali, ma offerte. In quell’occasione raccogliemmo 13mila euro. In Etiopia c’era monsignor Domenico Marinozzi, vescovo dei frati cappuccini, che stava andando in pensione e indicò a don Donato una regione in cui non era mai riuscito ad arrivare. Il villaggio principale di quella zona era Lenda.

 

Con quale progetto avete quindi iniziato?

Iniziammo con la costruzione di un asilo per l’alfabetizzazione. In Etiopia si parlano tantissimi idiomi quindi per l’istruzione la prima cosa da fare è insegnare l’amarico, la lingua ufficiale, e l’inglese. Usiamo il metodo Montessori, il migliore. Nel 2007 feci il primo viaggio in Etiopia con la mamma di Luca. Eravamo in preda al dramma, io ero molto arrabbiata, ma siamo comunque riuscite ad andare. Tuttavia non mi scattò niente ma nel 2008 ci richiamarono e io andai di nuovo. E da allora non ho più smesso di ritornare, mi è entrata nel cuore. 

 

Poi?

Poi abbiamo fondato la onlus, per essere trasparenti al massimo, che è cresciuta da sola. I cittadini di San Severino sono il nostro più importante sponsor, ma anche l’istituto agrario di Macerata. Dopo l’asilo, abbiamo proseguito con la costruzione della scuola elementare e ad oggi formiamo bambini dall’età dell’asilo fino a quella che per noi corrisponderebbe alla terza media. 

 

Che cosa fa oggi Sorrisi per l’Etiopia?

Il primo beneficiario è Lenda e la scuola. Abbiamo 415 bambini a cui assicuriamo un pasto al giorno e paghiamo lo stipendio a 10 insegnanti e a due guardiani. Abbiamo sistemato il pozzo e portato anche l’acqua all’interno della scuola. Tutto quel che avanza da Lenda lo devolviamo ad una clinica di Kanafa: abbiamo realizzato la recinzione, lo studio per i medici dotato di pc, stampante, ecografo, generatore e quant’altro, e abbiamo comprato 20 letti (dieci per gli uomini e dieci per le donne). Ogni anno portiamo là, nel mese di febbraio, 300 chili di materiale tra abiti, medicine, latte in polvere. Poi a Gotuto abbiamo un altro piccolo asilo con circa 50 bimbi. Da sempre facciamo visita anche ad una comunità di ciechi raccolti dalla strada e che lì realizzano mattoni e blocchetti di cemento. Grazie all’aiuto del Rotary di Tolentino quest’anno abbiamo acquistato dei macchinari. 

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Non tutti i bambini di Lenda però riescono ad accedere alla scuola. In quel caso cosa fate?

L’accesso alla scuola viene stabilito dai capi del villaggio: uno ortodosso, uno mussulmano e uno cristiano. Tutti convivono serenamente. Ovviamente non possiamo far entrare tutti quindi aiutiamo le famiglie che restano fuori acquistandogli una coppia di pecore. In una terra polverosa e arida, sono un patrimonio. 

 

Li aiutate quindi nella loro terra.

Sì, li aiutiamo nel loro territorio. Se li togli dall’ignoranza, queste persone diventano padrone di se stesse. Io mi sono adeguata a loro, alla loro cultura e ai loro tempi più lenti. Loro d’altro canto hanno iniziato ad accelerare un po’. E così ci siamo trovati. In questo modo Cristina, Alessio e Luca rivivono in loro. Io ho conosciuto l’amore, ho imparato cos’è la condivisione, anche nei momenti in cui lavoriamo per loro qui in Italia. Realizziamo bomboniere e facciamo mercatini. Se si è in tanti, i sogni si avverano.

 

Cosa significa per lei Sorrisi per l’Etiopia? 

Mentre prima sopravvivevo, adesso vivo. In questi 12 anni di attività, Cristina non è mai morta, la faccio conoscere a tutti e sarebbe stata contenta di ciò che stiamo facendo. Sapete, se sopravvivi, non apprezzi nulla, se vivi invece puoi amare i tramonti dell’Africa, l’abbraccio di un bambino. Cristina ogni mattina mi incoraggia. Non abbiamo la presunzione di salvare l’Africa, ma abbiamo la consapevolezza di dare un soffio di speranza a qualcuno.

Gaia Gennaretti

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