Nell’anniversario del 30 ottobre, a 4 anni di distanza dalla scossa di terremoto più distruttiva che ha sconvolto l’appennino umbro – marchigiano, in particolar modo il versante maceratese, il Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini ha incontrato in video conferenza gli amministratori, le associazioni dei cittadini e la stampa per aggiornare sui dati della ricostruzione pubblica e privata, sulle recenti ordinanze emanate dalla struttura commissariale e per parlare di quanto c’è del pacchetto sisma nel Recovery Fund, con le richieste già presentate al premier Conte.

“I dati sono abbastanza incoraggianti, soprattutto dopo il cambiamento delle procedure avvenute con l’ordinanza 100, che ha richiesto anche un necessario tempo di adattamento”, ha esordito Legnini.

Numeri incoraggianti con 1871 pratiche per la riparazione o la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma, che sono arrivati a ottenere il contributo e dunque in condizione di far partire i lavori. Nei soli quattro mesi tra fine giugno e il 26 ottobre sono terminate le opere in oltre mille cantieri, permettendo il rientro a casa di altrettante famiglie.

LEGNINI CONF 2


Presentate complessivamente nel corso dell’anno 2.578 richieste di contributo, delle quali 1.240 per i danni lievi e 1.338 per gli edifici con danni gravi. Le domande presentate, al 26 ottobre 2020, arrivano così a 14.641.  Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica tra giugno ed ottobre sono stati avviati altri 106 interventi, sono stati affidati definitivamente 32 incarichi di progettazione e conclusi i lavori su altre 23 opere pubbliche, portando il totale a 109.

Il rischio di un blocco dell’attività, dovuto soprattutto alle limitazioni indotte dalle misure di contrasto alla pandemia non si è verificato. Si tratta di dati positivi – ha sottolineato il Commissario – tenuto conto del fatto che nel corso dell’anno sono cambiate radicalmente le procedure per la ricostruzione e sono state introdotte importanti novità normative, dalle tariffe professionali dell’equo compenso per i tecnici, al superbonus edilizio, che hanno avuto bisogno di tempo per essere assimilate dai professionisti ed entrare a regime”. Dati confortati anche dal flusso finanziario che si è prodotto con la Cassa Depositi e Prestiti che ha erogato 617 milioni di euro, giunti a professionisti ed imprese, dei quali 316 solo negli ultimi 10 mesi. “In questo periodo – conferma – siamo riusciti a raddoppiare l’erogazione dei fondi rispetto ai 3 anni precedenti. Un dato confortante per le positive attese future”.

L’acuirsi della pandemia non deve, però, rallentare l’impegno a proseguire sulla strada intrapresa. “Sarebbe in proposito auspicabile – ha affermato Legnini – che non rallentino le attività progettuali e quelle amministrative, che possono essere svolte anche in regime di smart working, e che i cantieri della ricostruzione possano comunque proseguire adottando le misure di sicurezza sanitaria necessarie”. Per agevolare queste attività sarà nuovamente riaperto il bando Inail per la concessione di contributi a fondo perduto alle imprese destinati alla sicurezza sanitaria nei cantieri, che ha ancora risorse non utilizzate.

Infine il capitolo macerie, sul quale il Commissario ha chiarito come “la competenza esclusiva per lo smaltimento è devoluta alla regione, senza che la struttura commissariale che inizierà ad occuparsi con la nuova ordinanza sulla ricostruzione pubblica attraverso l’istituzione di un fondo per la prosecuzione delle attività e assicurando supporto alle regioni per proseguire nell’opera di smaltimento. Inizia la grande partita dello smaltimento delle macerie private, che spetta ai proprietari, sia pure con la concessione di un contributo, anche se occorre garantire il monitoraggio del flusso delle macerie, della loro destinazione e dell’eventuale promozione di un’industria per il riuso di questi materiali. Un aspetto che, però, non riguarda le competenze della nostra struttura”.

f.u.
Sono 40 gli accessi nei cantieri dell’area del cratere svolti dal gruppo interforze, dal giorno della sua costituzione ad oggi.
A renderlo noto è la Prefettura di Macerata dopo una riunione allargata, su impulso del Direttore della Struttura di Missione Antimafia Sisma, alla quale hanno partecipato il Prefetto Carmine Valente, il Prefetto di Macerata Iolanda Rolli, i dirigenti della Struttura di Missione, i vertici delle locali Forze di Polizia e i componenti del gruppo interforze.

Sono state analizzate situazioni di comune interesse riferite a società operanti sul territorio della provincia di Macerata nella continua ricerca del controllo delle infiltrazioni mafiose negli appalti per la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma del 2016.

Sono stati verificati, inoltre, gli esiti degli ultimi accessi effettuati dal gruppo interforze e sono state programmate ulteriori visite ai cantieri della ricostruzione.

GS

Cas percepiti indebitamente. Cinquanta le persone denunciate in provincia.

E’ il risultato dell’operazione investigativa portata avanti dai carabinieri di Macerata, Tolentino e Camerino con il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria di Macerata che hanno eseguito accertamenti sulle pratiche ritenute sospette, basate essenzialmente su autocertificazioni e perizie di inagibilità di consulenti di parte. 

Grazie ad una numerosa serie di riscontri, basati su servizi di osservazione, rilevazione dei consumi elettrici ed idrici, dei dati INPS sulle attività lavorative, dei dati ANIA sulle assicurazioni stipulate sui veicoli, di quelli reperiti presso le ASUR relativi al rilascio di certificati dei medici di famiglia o per prestazioni specialistiche, nonché del traffico telefonico, si è accertato che per molti soggetti le abitazioni danneggiate non potevano essere considerate, come recita la normativa, “principali, abituali e continuative”, in quanto utilizzate solo per le vacanze estive o per brevi periodi, oppure, in altri casi, le abitazioni dichiarate danneggiate continuavano ad essere abitate. 

Le indagini hanno consentito di individuare, nell’ambito dei Comuni di Tolentino, Urbisaglia, Colmurano, Cingoli e Pieve Torina, 50 persone che avevano riscosso in maniera illegittima somme di denaro per un ammontare complessivo di circa 300.000 euro.

Tutte sono sono state deferite in stato di libertà per falsità ideologica commessa da privato e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. 

Contestualmente sono state comminate sanzioni amministrative per oltre 17mila euro, nonché ottenute l’interruzione dell’erogazione dei CAS illegittimi e la restituzione di 23.100 euro, con l’emanazione di decreti di sequestro preventivo per valore equivalente delle somme illecitamente percepite. 

Giulia Sancricca

La fine è veramente molto lontana, ma anche linizio non è dei più incoraggianti - afferma Giordano Saltari, assessore allurbanistica e alla Ricostruzione di San Ginesio - . Anche a livello normativo ci sono molte discordanze fra le deroghe concesse per il sisma e le leggi nazionali sugli appalti e i lavori pubblici. Si va avanti soltanto attraverso decreti e proroghe, ma risposte certe, immediate e veloci ancora nulla. Una normativa stabile e definitiva aiuterebbe almeno a restituire un po’ di fiducia e qualche certezza ai cittadini. Di fronte alla tragedia di Genova e al terremoto di Termoli, che ci vedono assolutamente solidali, chiediamo di non essere messi da parte e che i riflettori continuino ad essere accesi anche su di noi, che certi momenti drammatici li abbiamo già vissuti e li stiamo ancora vivendo.

Noi amministratori e i nostri cittadini siamo sempre più preoccupati e arrabbiati. È tutto fermo al palo, ricostruzione pubblica e privata - continua il sindaco Giuliano Ciabocco -  La cosa preoccupante è che viene prorogato lo Stato di emergenza, mentre lemergenza dovrebbe essere per definizione qualcosa di limitato nel tempo. Questa è la cosa più preoccupante. Sono già passati due anni. Anche sulla questione finanziamenti è tutto un grande punto interrogativo: tutto rimane a livello di assegnazione su carta ma di erogazioni ne abbiamo veramente poche. Le aspettative vengono disilluse perché non abbiamo gli strumenti per poter agire. Speriamo che si cambi rotta il prima possibile e che si pensi di più alle persone che hanno vissuto e vivono questo dramma piuttosto che ai vincoli e alle questioni burocratiche. Luomo deve tornare ad essere protagonista attivo dellinteresse di chi si occupa del bene comune. Vorremmo una politica meno concentrata a fare passerelle e più impegnata sui fatti concreti. 

Qualche giorno fa, ad Ancona, si è tenuto un incontro tra diversi attori istituzionali del territorio marchigiano per la firma di un protocollo volto alla stesura del Patto per la ricostruzione e lo sviluppo delle aree colpite dal sisma

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è tra i firmatari di un protocollo denominato “Verso il patto per la ricostruzione e lo sviluppo” che delinea sostanzialmente una strategia d’insieme entro cui far convergere diverse idee progettuali, oltre 90, per circa 1,7 miliardi d’investimenti e una stima occupazionale di 10.000 unità nelle zone colpite dal sisma. L’iniziativa, promossa dalla regione Marche con il contributo dell’ISTAO e dei quattro atenei marchigiani, segna la prima tappa di un lavoro capillare di raccolta e sollecitazione di quelle che sono le istanze di un territorio che vuole ripartire dopo il terremoto.

“Era opportuno che il Parco ci fosse, visto il suo ruolo strategico nella conoscenza e gestione di territori importanti dal punto di vista naturale, turistico, sociale. Non può esservi ripartenza senza un coinvolgimento autentico di chi queste terre le vive quotidianamente, sotto diversi punti di vista: controllo e tutela, ma anche valorizzazione e opportunità” sottolinea Oliviero Olivieri, presidente dell’Ente, presente in regione alla firma del protocollo.

Nel protocollo si parla di «valorizzazione delle risorse enogastronomiche, storiche, culturali, e ambientali» da considerare come driver principali di uno sviluppo «che veda nella rivitalizzazione e innovazione delle produzioni tipiche del made in Italy e nel turismo i principali ambiti di esplicitazione». Anche il Parco adotta una analoga linea di condotta “perfettamente ricompresa” prosegue Olivieri “nell’adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile che ci vede coinvolti in prima persona, con l’idea che si debbano favorire proposte che ripristino l’attrattività dei territori e consentano alle comunità di rimanere e coltivare la concreta speranza di un futuro salvaguardando ed anzi valorizzando lo straordinario ecosistema del Parco. Non mi stancherò mai di ripetere” conclude Olivieri “quanto sia forte, almeno in potenza, l’attrattività dei Sibillini sul piano non solo del turismo ma più in generale di una qualità complessiva di vita ed ambiente che può far la differenza anche per tipologie specifiche di produzioni manifatturiere legate al made in Italy”.

Prossimi step l’avvio della seconda fase, ossia la stesura vera e propria del «Patto per lo sviluppo» secondo le linee suggerite dalle università marchigiane con indicazione degli obiettivi, individuazione del cronoprogramma e del piano finanziario da condividere poi con il Governo nazionale e l’Unione Europea.

Mercoledì 24 agosto, ore 3,37. La terra trema di nuovo sull'Appennino (scossa principale di magnitudo 6,0 con epicentro nei pressi di Accumuli in provincia di Rieti seguita da uno sciame sisimico con oltre 50 scosse di magnitudo superiore a 3,0) e il centro Italia viene messo in ginocchio, mentre in molti riaffiora l'incubo del terremoto del 1997. Le zone maggiormente colpite quelle di Accumuli, Amatrice e, nelle Marche, Arquata del Tronto dove, oltre ai danni ingenti, si contano numerose vittime. Il terremoto causa una vittima, sia pure indirettamente, anche a Caldarola dove la tragedia si consuma nell'abitazione di Milena Nardi, commerciante di 49 anni, che viene stroncata da un malore fatale, forse provocato dal forte spavento, mentre si accingeva a raggiungere la camera in cui dormiva la madre. Come detto nell'intero territorio è tornata, a distanza di 19 anni, la paura per quello che più volte è stato definito il "mostro" ed è cominciata la conta dei danni. A Camerino l'orologio della cattedrale è andato letteralmente in frantumi, mentre i danni maggiori riguardano le chiese, soprattutto il santuario di Santa Maria in Via nel quale sono crollati alcuni pezzi della volta, si sono avute fratture significative in corrispondenza dei finestroni, ma soprattutto c'è stato il parziale distacco della facciata, fatto che, dopo il recente restauro, pone seri interrogativi. Sempre nella città ducale si è avuto il crollo di un muro al Monastero di Santa Chiara, il crollo di un rudere a Cignano, che ha richiesto la messa in sicurezza e lo sgombero della sede stradale, e in via precauzionale è stato evacuato un palazzo del centro storico.

Emergenza a Castelsantangelo sul Nera, zona di epicentro della seconda scossa per ordine di intensità (magnitudo 5,4), con i 25 ospiti della casa di riposo che sono stati evacuati e trasferiti in altre strutture idonee del territorio.

Attimi di autentico terrore quelli vissuti a Macereto dove si trovava un gruppo di giovani dell'Azione Cattolica per il campo scuola estivo. Nella struttura, infatti, c'è stato il crollo esterno di una finestra che ha interessato anche un salone, spesso utilizzato come dormitorio, dove fortunatamente non alloggiavano i ragazzi, che hanno chiuso il campo e fatto ritorno nelle proprie abitazioni.

Relativamente tranquilla la situazione a San Severino Marche, città nella quale non si sono registrate particolari criticità soprattutto con riferimento alle scuole e all'ospedale Eustachio.

Non altrettanto, invece, si è potuto dire per il territorio di San Ginesio chiamato a fare i conti con una realtà drammatica, di gran lunga peggiore rispetto a quella vissuta nel 1997. Crollo di 4 abitazioni, che fortunatamente non hanno causato feriti, famiglie sfollate, chiese inagibili, mura crollate nel centro storico, sede comunale gravemente danneggiata.

Colpito violentemente anche il territorio di Sarnano con crolli di accessori agricoli, lesioni a diverse abitazioni, strade ostruite per il crollo di capanne con il sindaco che ha provveduto a disporre l'evacuazione del Centro Diurno per disabili di Gabella Nuova a causa di una scala pericolante.

L'arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, che sta monitorando costantemente la situazione, ha disposto la chiusura di tutte le chiese della diocesi fino a che non saranno effettuati tutti di controlli di agibilità da parte delle autorità preposte, invitando anche i parroci a segnalare eventuali danni all'Ufficio beni Culturali Diocesano.

( nella foto l'orologio della cattedrale di Camerino ridotto a pezzi dal forte sisma )

orologiocattedralerottodal terremoto

Milena Nardi, colpita da infarto a Caldarola 

Milena Nardi

 

gente in piazza

( danni anche all'interno di RadioC1..in Blu. Calcinacci e crepe negli studi ) 

ingresso radio

 

crepa radio

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