Sisma- 34 opere del Museo di San Ginesio ospiti della mostra di Palazzo Campana

Martedì, 14 Febbraio 2017 15:56 | Letto 2133 volte   Clicca per ascolare il testo Sisma- 34 opere del Museo di San Ginesio ospiti della mostra di Palazzo Campana Al via la mostra “Capolavori Sibillini. L’arte dei luoghi feriti dal sisma”, aperta al pubblico dal 19 febbraio fino al 1 ottobre 2017, presso il prestigioso Palazzo Campana di Osimo. E’ stato lo stesso ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, On. Dario Franceschini. a tagliare il nastro dell’esposizione Circa un centinaio le opere da ammirare, provenienti dalle aree colpite dal sisma, suddivise in sezioni sulla base dei rispettivi luoghi di origine: Montefortino, Montetefalcone Appennino, Smerillo, Monte Rinaldo, Montelparo, Montalto delle Marche, Loro Piceno, San Ginesio. Il progetto è nato grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto il 18 novembre 2016, a cui hanno preso parte la Regione Marche, il Comune di Osimo, l’Istituto Campana, la Rete Museale dei Sibillini (di cui fanno parte gli otto comuni) e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Presidente del comitato scientifico è il prof. Vittorio Sgarbi. Provenienti da San Ginesio sono ben 34 delle opere esposte; si tratta di preziosi testimonianze custodite nella Pinacoteca resa inagibile dopo le scosse del 30 agosto. “Attraverso la rete museale dei Sibillini – spiega il sindaco scagnetti- abbiamo avuto l’opportunità di non chiuderle nei depositi ma di prevedere e progettare una mostra che, grazie alla disponibilità del Comune di Osimo, è diventata realtà. In situazioni come quella che ci siamo trovati a vivere i sindaci hanno dovuto decidere con velocità. Le soluzioni nell’immediato potevano essere o l’individuazione di spazi già esistenti nel comune, dotati d’allarme e predisposti a contenere dipinti e opere d’arte, o usufruire di depositi già attrezzati in altri comuni , o ancora siti indicati dalla Sovrintendenza ( quali San Severino Marche o Ancona). Noi- continua Scagnetti- abbiamo optato per l’opportunità offertaci dalla rete museale, Comune di Osimo e Palazzo Campana, in quanto non si tratta di deposito ma di mostra delle nostre opere nelle marche. A questo- prosegue il sindaco- aggiungasi che i nostri quadri danneggiati sono stati restaurati a cura e spese del Comune di Osimo e che l’incasso ottenuto dalle visite dell’esposizione verrà devoluto ai Comuni le cui opere figurano nell’allestimento. A ottobre, chiusa la mostra- conclude Scagnetti- sicuramente saremo in grado di riavere gli spazi adatti per riportare le opere a San Ginesio. Quindi posso dire che non c’è nulla che non sia stato attentamente valutato”.  

Al via la mostra “Capolavori Sibillini. L’arte dei luoghi feriti dal sisma”, aperta al pubblico dal 19 febbraio fino al 1 ottobre 2017, presso il prestigioso Palazzo Campana di Osimo.

E’ stato lo stesso ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, On. Dario Franceschini. a tagliare il nastro dell’esposizione

Circa un centinaio le opere da ammirare, provenienti dalle aree colpite dal sisma, suddivise in sezioni sulla base dei rispettivi luoghi di origine: Montefortino, Montetefalcone Appennino, Smerillo, Monte Rinaldo, Montelparo, Montalto delle Marche, Loro Piceno, San Ginesio.

Il progetto è nato grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto il 18 novembre 2016, a cui hanno preso parte la Regione Marche, il Comune di Osimo, l’Istituto Campana, la Rete Museale dei Sibillini (di cui fanno parte gli otto comuni) e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Presidente del comitato scientifico è il prof. Vittorio Sgarbi.

Provenienti da San Ginesio sono ben 34 delle opere esposte; si tratta di preziosi testimonianze custodite nella Pinacoteca resa inagibile dopo le scosse del 30 agosto. “Attraverso la rete museale dei Sibillini – spiega il sindaco scagnetti- abbiamo avuto l’opportunità di non chiuderle nei depositi ma di prevedere e progettare una mostra che, grazie alla disponibilità del Comune di Osimo, è diventata realtà. In situazioni come quella che ci siamo trovati a vivere i sindaci hanno dovuto decidere con velocità. Le soluzioni nell’immediato potevano essere o l’individuazione di spazi già esistenti nel comune, dotati d’allarme e predisposti a contenere dipinti e opere d’arte, o usufruire di depositi già attrezzati in altri comuni , o ancora siti indicati dalla Sovrintendenza ( quali San Severino Marche o Ancona). Noi- continua Scagnetti- abbiamo optato per l’opportunità offertaci dalla rete museale, Comune di Osimo e Palazzo Campana, in quanto non si tratta di deposito ma di mostra delle nostre opere nelle marche. A questo- prosegue il sindaco- aggiungasi che i nostri quadri danneggiati sono stati restaurati a cura e spese del Comune di Osimo e che l’incasso ottenuto dalle visite dell’esposizione verrà devoluto ai Comuni le cui opere figurano nell’allestimento. A ottobre, chiusa la mostra- conclude Scagnetti- sicuramente saremo in grado di riavere gli spazi adatti per riportare le opere a San Ginesio. Quindi posso dire che non c’è nulla che non sia stato attentamente valutato”.

 

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