Notizie di spettacolo nelle Marche

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. San Severino terrà le bandiere a mezz’asta nella giornata di domenica. A deciderlo è stata il consigliere comunale con delega alle Pari Opportunità, Michela Pezzanesi, che la scorsa settimana ha firmato la Carta europea per l’uguaglianza delle donne e degli uomini nella vita locale e regionale. Così l’Amministrazione settempedana si è impegnata a dare attuazione ad un principio fondamentale del diritto comunitario e della nostra Costituzione: quello dell’uguaglianza tra donne e uomini. La Carta, infatti, mira a far mettere in campo tutte quelle azioni che garantiscano il godimento del diritto di  pari opportunità fra donne e uomini a tutti i livelli: politico, economico, sociale e culturale. 

Nonostante l’impegno profuso nel promuovere il rispetto della dignità della persona e il principio di pari opportunità, però, troppo spesso ci si rende conto che non si riesce a fare abbastanza per combattere e prevenire fenomeni di inaudita violenza di genere. Nei primi sei mesi del 2018 sono uccise solo in Italia 44 donne, il 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Tristi fatti hanno interessato anche la nostra provincia di recente. Il tema è, dunque, quanto mai importante e delicato. Per questo anche il Comune di San Severino ha deciso di dare un segnale di solidarietà con l’esposizione delle bandiere a mezz'asta in segno di lutto per la giornata di domenica.

Pubblicato in Cronaca

Grande festa per i 150 anni di attività della storica azienda Varnelli. Dopo gli 'open day' iniziati lo scorso settembre, la ricorrenza è stata sottolineata nell’incontro che si è tenuto ieri nella sede produttiva di Muccia. Tra le numerose personalità civili militari, rappresentanti accademici, delle associazioni dell’industria e del commercio che hanno voluto essere presenti all’evento celebrativo, anche il presidente della Regione Marche Ceriscioli, il prefetto di Macerata Jolanda Rolli, il questore Pignataro, il Commissario Straordinario Farabollini, l’Arcivescovo Francesco Massara e diversi sindaci. Una ricorrenza di tutto rispetto per un’azienda che affonda le sue radici nel territorio e che ha sempre mantenuto uno stretto legame con le comunità. Oltre ad essere la più antica delle Marche, la distilleria Varnelli per il 2018,  è una delle sole 16 aziende al mondo che possa aver raggiunto il ragguardevole secolo e mezzo di vita, senza aver mai cambiato la governance familiare. Un record e una forza che, al di là degli aspetti commerciali ed economici e di quelli numerici di fatturato, testimoniano il suo essere icona di uno spirito di forti relazioni e di una riconosciuta sapienza antica, sul quale si è potuto costruire il valore di cinque generazioni, rinnovatesi di giorno in giorno.

Varnelli teca prodotti

 Con al timone quattro donne, la madre Elda presidente, le figlie Orietta, amministratrice delegata, Gigliola Simonetta che segue il commerciale e marketing Italia e, Donatella, all’area di produzione, la storia dell’azienda Varnelli è stata scritta dai tre grandi uomini di famiglia, il bisnonno Girolamo, il nonno Antonio e il marito e padre Girolamo, precocemente scomparso nel 1975. Memoria storica, impegno, sfide superate e da affrontare, si sono susseguite nei diversi interventi che hanno auspicato nuove direttrici di prospettiva, tese alla ripartenza di un entroterra in sofferenza. I 150 anni hanno rischiato di non essere sottolineati, perché il tempo è stato di sfide crescenti per la comunità-ha evidenziato Orietta Varnelli - Essere parti della comunità significa condividere ogni momento: questi due anni sono stati due anni in salita che abbiamo condiviso in ogni passaggio. Nel 2016 ci stavamo organizzando per celebrare 150 anni: all’improvviso, le priorità sono cambiate. Nell’essere parti di una lunga storia e tradizione sono racchiusi tanti privilegi e soprattutto tante responsabilità e le responsabilità vanno espresse in ogni modo, non ultimo anche mettendo in campo tante energie che magari, in certi momenti non ci sarebbero ma che debbono essere tirate fuori proprio nell’interesse comune. Siamo state educate e cresciute nella convinzione che l’impresa non sia solo dei titolari, né solo dei titolari più il team, ma sia di fatto un’organizzazione complessa in cui interagiscono uomini e donne i cui destini a volte sono legati all’impresa; questo è ancor più vero in un territorio come il nostro in cui abbiamo il privilegio di essere considerati un’azienda di riferimento, operando a stretto contatto con tante amministrazioni e piccoli comuni straordinari. Iun territorio dell’entroterra come il nostro,  troppo spesso, si è pensato potessero esserci meno potenzialità; noi invece lo abbiamo sempre sentito come un privilegio, perché così siamo state educate a pensare e a sentire. Ci siamo dette che sottolineare i 150 anni, è un dovere per chi ci ha preceduto, è un dovere per il presente di sfida che ha bisogno di colpi di reni e, un dovere per il futuro della nostra famiglia e di tutto il territorio

Varnelli omaggio Baroni

Sede produttiva dell’azienda a Muccia, sede legale a Pievebovigliana, i cui sindaci  Mario Baroni e Massimo Citracca hanno voluto esprimere tutto l’orgoglio per il valore impresso dalla presenza dell’impresa nel territorio, sottolineando con un omaggio la ricorrenza del centocinquantesimo e, auspicando una sempre fertile e proficua sinergia. Pievebovigliana, e Muccia, appartengono al circuito delle città dei liquori, quali paesi d’Italia che vantano liquori storici.

Varnelli omaggio Citracca

 Ha colto nel segno di positività dell’azienda, un grande aiuto per lenire le ferite delle comunità, l’arcivescovo Francesco Massara: “ Dobbiamo essere orgogliosi che quest’azienda sia rimasta sul territorio, che stia andando avanti e che abbia impostato un lavoro di comunità e di famiglia.

Varnelli vescovo

Entrando qui mi sono sentito a casa mia- ha detto l'arcivescovo-. Ho avuto la sensazione di essere in una famiglia e, trovo che le ferite che ci sono state, se si lavora insieme, possono essere sanate. Inutile che ricostruiamo le tante chiese, se poi non aiutiamo le attività produttive. La ricostruzione deve andare di pari passo col sostegno a tutte le attività produttive, altrimenti, costruiremo solo dei bei monumenti e la gente se ne andrà. Essere qui e celebrare la positività e i segni belli che abbiamo in questo bellissimo territorio, mi spinge a dire che il lavoro va fatto insieme. Se noi come chiesa aiutiamo a ricostruire le coscienze e le comunità ad andare avanti, se le istituzioni ci mettono del proprio, approntando soluzioni concrete e veloci alla nostra gente, se le aziende danno un segno di dignità al lavoro  senza il quale le famiglie non possono andare avanti, sono convinto che riusciremo a dare delle belle risposte al mondo. Quando andrò in giro, potrò dire con orgoglio di essere il vescovo della Varnelli, come potrò dire con orgoglio di essere il vescovo di tante aziende che, con i loro sacrifici, stanno portando avanti questo territorio”.

Carla Campetella

Varnelli primo piano pubblico

Varnelli TEAM

Pubblicato in Cronaca

Nuove criticità riscontrate nelle pavimentazioni delle SAE del CNS di Muccia.  Continuano i controlli della Protezione Civile nell'area Pian di Giove e, a quanto sembra, saranno purtroppo diverse le famiglie che dovranno trascorrere un soggiorno di qualche giorno in albergo, fintanto che verranno risistemati i pannelli. Le problematiche sono tutte riferite al pannello centrale di truciolato sottostante la pavimentazione in pvc delle costruzioni realizzate dal consorzio CNS, il cui progettista ha dichiarato essere dipese dall'inadeguato stoccaggio dei materiali che, esposti alle intemperie, si sono imbevuti d'acqua, determinando deterioramento soprattutto alla parte centrale legnosa della pavimentazione ma non alla superfice in pvc che, diversamente dal truciolato, si asciuga velocemente.

nella foto sotto, lo strato di truciolare deteriorato

sae Marce foto

 

In certi casi gli abitanti hanno potuto constatare da soli l'esistenza del problema, notando anomale fioriture di muffe e provvedendo a segnalare il problema. Sono già diverse le famiglie che, con inevitabile disagio, hanno dovuto accatastare le loro cose, fare le valigie e preparasi a lasciare l'abitazione, per permettere alla ditta la sostituzione della pavimentazione.

Ora i controlli stanno interessando tutta l'area e, purtroppo, dalle verifiche eseguite anche dove non si sono avuti particolari avvisaglie  di muffe o rigonfiamenti nella pavimentazione, si è potuta notare che gli ambienti sono umidi o che comunque esista un'identica problematica. E' accaduto anche all'interno della SAE assegnata alla camerte Erika Cervelli. Da poco mamma per la terza volta, l'assessore alle attività commerciali del comune di Camerino, con il marito e i suoi tre figli vive in una delle soluzioni abitative d'emergenza dell'area Pian di Giove di Muccia. " Proprio ieri c'è stato un sopralluogo e anche nella nostra casetta sono emerse delle criticità riferite alla pavimentazione e all'umidità- riferisce l'assessore- Mi viene da dire che siamo sfollati per la seconda volta; ritorniamo in una condizione che, per chi ha vissuto il terremoto è davvero brutta. Dover riuscire, trascorsi soli undici mesi da quando avevamo ottenuto di rientrare sotto un tetto ritrovando un po' di tranquillità- afferma Erika Cervelli- è davvero atroce e tanto più lo è per me che sono mamma di tre bambini piccoli di cui una neonata, e, il pensiero va alle loro condizioni di salute, al fatto che l'ambiente sia umido e malsano. Dopio il controllo un ingegnere della Protezione civile regionale mi ha detto che si sistemerà tutto in breve tempo e che il problema è riferito solo alla parte centrale della pavimentazione che si mette a posto in pochi giorni. Da parte mia- continua - ho continuato a chiedere se era sicuro di quello che mi stava rappresentando perchè ho il timore che la situazione non si risolva, con il rischio di ritrovarci tra un anno nella stessa identica situazione. Mi hanno rassicurato ancora ma in verità io continuo ad avere dei dubbi. Non è possibile che un pavimento fatto da nuovo si rovini in questa maniera dopo soli 11 mesi; credo che vivere nell'umidità non sia salutare nè per me, nè per i miei figli, oltretutto io personalmente ogni tre giorni, da circa un anno, ho inspiegabili abbassamenti di voce. Inutile che mi si venga a dire che il pavimento si rifarà. Il problema non è il pavimento ma il fare le cose, doverci mrimettere le mani e dover rispendere dei soldi pubblici per farlo. Ed io che ho un'abitazione che non sta in zona rossa, che è fuori dalla perimetrazione, quanto dovrò ancora aspettare per ricostruire? Non sarebbe stato meglio sistemare quella casa, mettere le mani in quella situazione già esistente, invece di sperperare denari in questa maniera?".  

C.C.

Pubblicato in Cronaca

“Erano piante pericolose”. Pronta la nota del Comune in merito all’abbattimento di diverse piante a Tolentino, come quelle di viale Vittorio Veneto che erano finite nel mirino di cittadini e del consigliere regionale Sandro Bisonni.

“In questi giorni – si legge nella nota del Comune -  il servizio manutenzioni del Comune di Tolentino ha provveduto ad abbattere alcuni alberi che mettevano in pericolo la pubblica incolumità.

Alcune situazioni di potenziale pericolo, come quelle in viale Vittorio veneto sono state segnalate anche da alcuni residenti preoccupati per lo stato di alcuni alberi. 
Si ricorda che l'abbattimento di questi alberi rientra nelle normali attività di monitoraggio del patrimonio arboreo comunale, intensificata anche in considerazione dei recenti eventi catastrofici causati dalle condizioni climatiche eccezionali che stanno interessando diverse zone d’Italia”:

Ad essere abbattuti: “due pini d'aleppo in Via Tagliamento, uno secco in piedi e l'altro con il tronco fortemente danneggiato e inclinato e con le zolle di radicazione sollevate su di un lato – spiega l’amministrazione - , una quercia fortemente inclinata sulla strada comunale denominata Corta della Bura, un pino domestico secco in piedi all'interno del Parco Isola D'Istria, un tiglio irrimediabilmente danneggiato in Piazza Cavour. A queste si aggiungono un pino d'aleppo fortemente inclinato all'interno dei giardini “John Lennon” con pericolo di caduta sul sottostante parco giochi e aree pubbliche circostanti, un pino d'aleppo fortemente inclinato e con le zolle di radicazione sollevate su di un lato situato all'interno dell'area ove è situata la tensostruttura del Centro Sportivo Italiano in viale Vittorio Veneto, con pericolo di caduta sulla tensostruttura stessa utilizzata per attività sportive, un pino domestico secco in piedi all'interno dei giardini di viale Giovanni XXIII e prospiciente via Ramundo, due pini d'aleppo fortemente inclinati ed un cipresso secco in piedi all'interno del parco del Villaggio Scolastico Don Bosco ove sono situati degli impianti sportivi con pericolo di caduta sulle aree e impianti fruiti e utilizzati dagli scolari”.

Per iniziare il cantiere della nuova palestra alla scuola Lucatelli, poi, “Da lunedì 26 novembregiorno di inizio dei lavori, verranno abbattute ulteriori piante, sempre non protette che occupano l’area di cantiere”.

GS

Pubblicato in Cronaca

Dopo l’abbattimento degli alberi in viale Matteotti, ora a finire nel mirino dei cittadini, come segnalato dal consigliere regionale Sandro Bisonni, sono quelli di viale Vittorio Veneto.

5939C79B 664E 4B46 98D3 82A606F2A413

“Il terremoto a Tolentino ha fatto tre vittime – scrive il consigliere in un post - , o meglio il post terremoto. Sono stati abbattuti tre alberi decennali vittime dell'ecomostro realizzato dall'amministrazione comunale per far "rinascere" il quartiere di viale Vittorio Veneto. 

Come segnale di rinascita non c'è male. Erano tre alberi sanissimi prima della costruzione dell'ecomostro – critica duramente Bisonni - , due di quelli, subito dopo i lavori e probabilmente a causa degli scavi, avevano iniziato a mostrare qualche problema ma nulla, a mio avviso, che il tempo non potesse curare; il terzo era sanissimo e con radici robustissime. Sono deceduti nel silenzio dell'opinione pubblica tolentinate sull'altare della rinascita (quale?) post sisma. I residenti della zona esprimono un sentito ringraziamento al sindaco, all'amministrazione e a chiunque abbia avallato tale decisione”. 

Quello che Bisonni chiama “ecomostro” è la palestra in viale Vittorio Veneto finanziata dalla società Inter con 200 mila euro, realizzata in legno e il telone.

L'opera rientra tra le iniziative di solidarietà che sono state indirizzate ai Comuni colpiti dal sisma del 2016. Infatti, a seguito degli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 ci sono state molteplici iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni duramente colpite dal terremoto. Tra esse la campagna di solidarietà denominata “Un gol per ripartire” – progetto realizzato dalla compartecipazione della Football Club Internazionale Milano, di Suning Sports (azionista di maggioranza dell’Inter F.C.) e del Centro Sportivo Italiano – ha avuto come obiettivo non solo la gestione di una serie di iniziative itineranti nei territori colpiti dal terremoto, ma anche quella di contribuire in modo forte alla rinascita sociale e sportiva del territorio tolentinate.

La struttura è stata collocata sul vecchio campo da calcio in viale Vittorio Veneto, il quartiere cittadino più danneggiato dal terremoto, servirà a sostenere le attività sportive scolastiche e anche delle tante associazioni sportive del territorio comunale.

GS

Pubblicato in Cronaca

Il Giudice di Pace di Camerino dà ragione ad un automobilista sanzionato dall’autovelox in località Berta. In appello, il Tribunale di Macerata riforma la sentenza.

Sarebbe stata la prima volta che il Comune di San Severino perdeva un ricorso da parte di un automobilista poiché, fin dall’installazione degli autovelox fissi ha predisposto anche la segnaletica di grandi dimensioni per garantire massima visibilità ai controlli e ha posizionato cartelli di avviso, posti a notevole distanza tra loro, ripetendoli in successione. Per evitare contenziosi, ma soprattutto per evitare agli automobilisti ulteriori spese per la costituzione in giudizio, la Polizia Locale ha sempre invitato, prima di procedere a contestazioni, a segnalare ogni situazione al fine di chiarire eventuali dubbi.

A raccontare della prima sentenza, quella del Giudice di Pace, è Alberto Bonfigli: “Per l’autovelox in località Berta, è stato accolto il ricorso di un automobilista perché il cartello di fine centro abitato vale come fine del limite di velocità in assenza di altra segnaletica. A seguito del ricorso il comune ha affisso un cartello di limite sotto a quello di fine centro abitato. Dopo l’intersezione è stato anche ripristinato il cartello di continuazione limite che era stato divelto”.

(L'autovelox e la segnaletica in località Berta prima della sentenza del Giudice di Pace)

località Berta prima

(L'autovelox e la segnaletica in località Berta dopo la sentenza del Giudice di Pace)

località Berta dopo

Il Giudice però non si è espresso sulla visibilità (anche con apposita segnaletica) della postazione e sulla collocazione. A farlo è stato Luigi Reale in appello, che ha dato ragione alla Polizia Locale sulle modalità di utilizzo degli autovelox fissi, specificando che l’apparecchiatura è ben segnalata e ben visibile nella sua posizione e, quindi, con nessun ostacolo alla visibilità.

Nell’ultima sentenza pubblicata il 13 novembre scorso, il Tribunale di Macerata ha confermato dunque la sanzione elevata e condannato l’automobilista sanzionato a sostenere le spese dei due giudizi e quelle generali.

G.g.

Pubblicato in Cronaca

Incendio in un'abitazione di Seppio. Per cause in corso d'accertamento da parte dei Vigili del fuoco intervenuti per spegnere le fiamme, ha preso fuoco una catasta di legna ammassata all'interno del piano terra dell'immobile, adibito a deposito. Le fiamme hanno poi interessato anche il piano superiore dell'edificio. Il pronto intervento delle squadre dei Vigili del fuoco giunti sul posto con più mezzi da Camerino, Macerata e Tolentino, è servito a scongiurare il peggio. Fortunatamente le due persone residenti nell'abitazione, non hanno riportato conseguenze. Le fiamme hanno interessato un po' tutto lo stabile; lunghe le operazioni di spegnimento del rogo e di bonifica .  

Carla Campetella

Pubblicato in Cronaca

Iniziati ufficialemente i lavori che porteranno al progetto di restauro del palazzo arcivescovile di Camerino e dello stabile del Collegio Bongiovanni. La partenza è stata inaugurata con la presenza dell'arcivescovo Francesco Massara, l'ingegnere Carlo Morosi e tutto il suo nutrito staff di professionisti incaricato della progettazione e dei successivi interventi da eseguire.Sopralluogo palazzo arcivescovile

In piazza Cavour anche il parroco della cattedrale don Franco Gregori e la direttrice dei musei diocesani Barbara Mastrocola che ha guidato la successiva visita nei sotterranei del palazzo arcivescovile dove hanno trovato adeguata collocazione i beni del patrimonio artistico, recuperati dalle chiese danneggiate.

soprallugo Morosi

 

" Il sopralluogo - ha spiegato l'ing. Morosi- è servito a comprendere quelle che sono le prorità, avere un approccio delle problematiche e darci un'idea di come portare avanti un cronopragramma delle lavorazioni compreso ciò di cui avremo bisogno per portare a termine il nostro lavoro che contiamo che potrà essere concluso entro la metà del prossimo anno". Un lavoro molto complesso che si avvarrà della sinergia con la  Soprintendenza e l'Ufficio Speciale Ricostruzione con i quali,come ha sottolineato l'ing. Morosi, vi sarà un continuo confronto mano a mano che si procederà.per quel che concerne le indagini sulle murature, le analisi storiche critiche e gli interventi strutturali volti anche alla salvaguardia della pubblica incolumità sulla piazza, essendo quello spazio un luogo strategico e fondamentale in caso di sisma, quale ritrovo delle persone.Come noto, della zona di piazza Cavour e gli importanti contenitori che insistono tutto intorno "( palazzo arcivescovile- palazzo ducale- municipio- palazzo Bongiovanni) comprese le vie sottostanti la cattedrale, di comune accordo tra Comune, Unversità e Arcidiocesi, è stata ipotizzata l'esclusione dalla perimetrazione. " Non c'è ancora l'ufficialità per questa decisione concertata - precisa Morosi- però si sta andando avanti e noi in un certo senso, stiamo precorrendo i tempi avvantaggiandoci nel frattempo con la progettazione, augurandoci che presto vi sia anche un'eslusione ufficiale di questa parte dalle perimetrazioni". Anche i sotterranei del palazzo arcivescovile che, apparentemente  non hannno riportato danni, verranno comunque sottoposti ad indagine. "Eseguiremo comunque delle prove e delle indagini sulle colonne - spiega l'ingegnere- per valutarne la consistenza interna e l'effettiva resistenza".  Dello staff del professionista fanno parte strutturisti, architetti, esperti d'arte  e consulenti tecnico scientifici per quanto riguarda appunto, le prove da effettuarsi sulle murature.    

Carla Campetella

sopralluogo gruppo con vescovo

sopralluogo chiesa epalazzo arcivescovile

soprallugo sotterrnaei

 sopralluogo Vescovo

Pubblicato in Cronaca

Il Reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore in provincia di Bologna,guidato dal Colonnello Francesco Bindi, è arrivato oggi a San Ginesio per avviare le necessarie operazioni di demolizione degli edificidanneggiati che purtroppo non sono recuperabili.

Tali interventi rientrano nel proseguo di tutte le operazioni di messa in sicurezza propedeutiche alla ricostruzione post sisma.

Tutte le demolizioni verranno eseguite dall’esercito che sarà a San Ginesio per circa un mese e riguarderanno una quindicina di edifici ubicati lungo le strade provinciali e in località Vallato.

La demolizione della prima casa è avvenuta oggi pomeriggio alla presenza del Sindaco Giuliano Ciabocco e del Colonnello Bindi che hanno voluto dimostrare solidarietà e vicinanza ai proprietari dell’abitazione profondamente commossi.

GS

Pubblicato in Cronaca

È Giovanni Pappalardo l’ingegnere a cui è stata affidata la progettazione dei lavori per la rimessa in funzione delle seggiovie “Lo Schiancio - Le Saliere” e “Piandell’Arco - Belvedere” di Ussita.

La determinazione è stata pubblicata circa una settimana fa, dopo che lo scorso mese di ottobre era stata avviata la procedura per l’affidamento di un professionista per il progetto delle seggiovie.

Ancora un passo in avanti che porterà Ussita e Frontignano a riappropriarsi di una importante fonte di turismo. Si rialza così l’entroterra dai danni del sisma.

Dopo il mese di ottobre 2016, infatti, nel maceratese sono rimasti aperti solo gli impianti sciistici di Sarnano e Bolognola, mentre quelli di Frontignano e Castelsantangelo Sul Nera non sono stati piu fruibili.

Ora si attende la presentazione del progetto e l’inizio dei lavori per quelli di Frontignano.

GS

Pubblicato in Cronaca

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo