Notizie di spettacolo nelle Marche

Duro colpo alla rete di spaccio maceratese. In 27 finiscono in manette, fra i quali anche Innocent Oseghale, già sotto accusa e in carcere per l’omicidio di Pamela Mastropietro, Lucky Awelima e Desmond Lucky, anche questi ultimi due coinvolti nell’indagine per l’uccisione della giovane. 

Una grande operazione, quella condotta dai Carabinieri e dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura di Macerata, che ha portato all’esecuzione di 27 arresti e alla ricostruzione della rete di spaccio a Macerata e fino a Treia e Passo di Treia. Alcuni soggetti sono ancora ricercati e un altro è stato ritrovato a Ferrara benché risultasse ospite in uno dei casolari gestiti dal Gus a Treia. 

Tutto ha avuto inizio con il ritrovamento del cadavere di Pamela Mastropietro: da lì si sono snodati due filoni di indagine, uno partito a fine febbraio e condotto dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato diretta dal commissario Maria Raffaella Abbate: “È stata un’intensa attività che ha richiesto sia l’uso di strumentazioni sofisticate e sia di tecniche più tradizionali come i pedinamenti o gli appostamenti. Si trattava per lo più di soggetti extracomunitari e ciascun spacciatore aveva il suo ‘pacchetto clienti’. Trattava per lo più eroina, ma anche hashish all’occorrenza - spiega il commissario - e agiva un po’ come fosse un rappresentante. Con la nostra indagine siamo risaliti a 1.250 cessioni. Già a luglio avevamo emesso cinque provvedimenti restrittivi, ora altre 15 di cui 13 in carcere e gli altri due con l’obbligo di firma e dimora. Questa per noi è una conquista e una ricompensa per tutta l’attività svolta”. A capo della rete in questione c’era il nigeriano Osas Nelson Adoghe, di 35 anni

Ma che Macerata fosse stata divisa in tre zone (centro, nord e sud) per la gestione dello spaccio è quanto emerso dall’indagine svolta dai Carabinieri del reparto operativo di Macerata e da quelli della Compagnia di Tolentino: 4 i nigeriani finiti in carcere (tra cui sono compresi Awelima Lucky e Lucky Desmond già condannati con rito abbreviato a 8 e 6 anni) e 2 i nigeriani con l’obbligo di dimora e firma

le tre zone di Macerata

“Quella ricostruita con questa indagine - spiega il tenente colonnello Walter Fava, comandante del Reparto Operativo - era una fitta rete composta per lo più da nigeriani che si erano suddivisi la città di macerata in tre aree con accordi rigorosi di non invasione. A capo risultava Happiness Uwagbale”. Per rintracciare quest’ultimo ieri mattina era stata organizzata un’operazione volta a setacciare tre casolari di Treia in cui il Gus aleggia i richiedenti asilo con oltre 100 Carabinieri, unità cinofile ed elicotteri. L’uomo ricercato però non si trovava lì ed è stato trovato e catturato a Ferrara: “Era una gestione a cascata, in cui l’ indagato principale cedeva le dosi sia in prima persona che attraverso altri connazionali che, come costante modus operandi, nascondevano in bocca le dosi di eroina per poi consegnarle ai clienti dopo averne riscosso il pagamento. Il dato - aggiunge Fava - che conferisce rilevanza a questa attività è l’aver ricostruito un giro di spaccio di circa 2.800 cessioni (da maggio 2016 a giugno 2018) per proventi di circa 100mila euro”.

(Il tenente Antonio Masciarelli, il tenente colonnello Walter Fava e il colonnello Michele Roberti)

tenente Antonio Masciarelli colonello Walter Fava e colonello Michele Roberti

Dall’attività investigativa è emerso che l’eroina veniva approvvigionata nel territorio di Ancona da alcuni complici che ingerivano gli ovuli per occultarli. Il sistema era, per così dire, a “compartimenti stagni”, poiché tutte le persone coinvolte erano nigeriane, domiciliate in provincia ma senza fissa dimora. 

A coordinare le attività investigative è stato il Procuratore Giovanni Giorgio: “Raccogliamo i frutti dopo la triste vicenda di Pamela Mastropietro che per le forze dell’ordine è stata una frustata psicologica ed istituzionale. Questa rete di spaccio capillare ha caratterizzato la città e non a caso abbiamo anche il triste primato delle morti per overdose (quattro nell’ultimo anno, su 19 casi complessivi). Sono aumentate rispetto allo scorso anno. Mi preme evidenziare che tra i tossicodipendenti che hanno testimoniato - aggiunge - ci sono due ragazze, poi decedute per overdose, a testimonianza che queste persone avvertivano la loro condizione di vita sbagliata. L’attività investigativa è ancora in corso perché purtroppo sono tanti gli spacciatori e quindi andremo avanti”.

(Il Procuratore Giovanni Giorgio)

procuratore Giovanni Giorgio

Soddisfazione da parte del Questore Antonio Pignataro e del Comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Michele Roberti: “Macerata - afferma Pignataro - non è fabbrica della paura ma delle risposte e della sicurezza. Abbiamo investigatori di primo livello e i risultati raggiunti sono straordinari. Abbiamo dato alla città una risposta importante e il merito va soprattutto al Procuratore”.

(Il questore Antonio Pignataro)

il questore Antonio Pignataro

“Questi risultati sono la conseguenza di una strategia posta sul piano del contrasto e della prevenzione. Vogliamo aggredire la vendita ma anche l’acquisto. Abbiamo vinto una battaglia - precisa Roberti - ma la guerra è ancora in corso e continueremo a combattere per molto tempo”.

Gaia Gennaretti

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Festeggiata a Camerino Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco. La cerimonia si è tenuta nella sede della caserma in loc. Caselle, presenti il Comandante provinciale di Macerata Ing. Pierpaolo Patrizietti e il Capo distaccamento di Camerino Piero Ricca. La Santa messa in onore della patrona dei vigili del fuoco è stata presieduta dall'arcivescovo Francesco Massara.  Numerosa la partecipazione dei vari rappresentanti delle forze dell’ordine e altre  autorità civili.    " Una grande festa che deve aiutare ognuno di noi a ringraziare Dio e sentirci come una grande famiglia".- ha detto l'arcivescovo Francesco Massara -

Santa barbara Messa

"Che santa Barbara vi possa proteggere, illuminare e che vi aiuti sempre a mettere al centro la persona. Con il suo martirio,con la sua umiltà, la vostra patrona ha saputo dimostrare la fedeltà alla sua fede e, anche nel servizio che siete chiamati a svolgere, vi  auguro che possiate essere fedeli in quello che fate e con il pensiero di un servizio sempre rivolto alla persona. Il più grande restauro che potete fare- ha continuato l'arcivescovo-  è quello di aiutare a superare il terremoto che c'è nelle vite delle persone, nell'incendio di una casa o in qualsiasi tragedia. Che la persona possa essere consolata dalla vostra presenza. E' questo il regalo più bello che potete fare nel vostro servizio. Aiutiamo a cresce questa società anche con una grande testimonianza di fedeltà e di un grande amore al vostro servizio". Nel ringraziare  i vigili del fuoco e tutti i rappresentanti delle forze dell'ordine mons. Massara ha ricordato che,  ognuno nei rispettivi ruoli, contribuisce ad aiutare  le comunità a vivere e a sopportare meglio le difficoltà della vita. 

Santa B

Parole di elogio e ringraziamento per la loro dedizione al servizio e per la vicinanza dimostrata nei confronti della popolazione sofferente a seguito degli eventi sismici, sono state espresse dal Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Macerata ing. Pierpaolo Patrizietti il quale ha anche evidenziato le difficoltà delle strutture che ospitano le caserme, danneggiate a seguito del sisma; quattro sedi su sei, del territorio provinciale presentano gravi danni e il sisma ha lasciato dei segni anche nella struttura  di Camerino che ha riportato lesioni nell'autorimessa.  

Nella foto sotto il riconoscimento a Federico Bordo 

Bordo

Nel corso della celebrazione, sono stati conferiti anche dei riconoscimenti.  Per il lodevole e meritevole servizio  è stato  consegnato un attestato al Caposquadra Ivano Antonini che, in pensione dal 2017,  ha anche ricevuto la "picozzina" , mentre  a Federico Bordo, è stata conferita la croce di anzianità.      

C.C. 

  La consegna dell'attestato al Caposquadra Ivano AntoniniAntonini

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Saranno presentati domani mattina, nel corso di una conferenza stampa in Procura, i dettagli di una grande operazione condotta dalla polizia e dai Carabinieri. In queste ore è in corso di esecuzione nei confronti di 27 cittadini extracomunitari – in prevalenza nigeriani – ordinanze cautelari personali per il reato di concorso in spaccio di stupefacenti, emesse dai competenti Giudici per le indagini preliminari su richiesta del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Macerata. 

I provvedimenti, frutto delle indagini svolte dal personale della Polizia di Stato della Questura di Macerata e dei Carabinieri di Macerata e Tolentino, saranno oggetto della conferenza stampa in programma per domani in Procura alle 11:30.

G.G.    

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Sono stati momenti di autentica tensione quelli vissuti nella frazione di Vallato a San Ginesio. Una squadra dell'esercito stava demolendo una casa terremotata quando un forte odore di gas, dovuto alla rottura di una tubatura del metano, ha invaso tutta l'area. Così i militari sono stati costretti a contattare i vigili del fuoco che giunti sul posto hanno provveduto al distacco dei contatori nella vicina area SAE e a mettere in sicurezza l'intera zona. Sul posto sono sopraggiunti anche i Carabinieri della Stazione di Sarnano guidati dal Maresciallo Carrieri. Per fortuna non si sono riscontrati danni a persone o cose.

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Domenica, 02 Dicembre 2018 08:38

Incendio a Pioraco. Casa in fiamme

Tanta paura ma nessun ferito a Pioraco per un incendio in una casa. Personale e mezzi del Comando dei Vigili del Fuoco di Camerino, sono intervenuti alle ore 05:30 nel Comune di Pioraco, loc. Seppio Via Perito per un incendio di un’abitazione.

C'è voluto l'intervento di tre squadre provenienti una da Camerino e due da  Macerata per spegnare il fuoco che aveva invaso una delle stanze da letto della casa. L'operazione dei vigili è valsa allo spegnimento e alla messa in sicurezza del sito.

Tali operazioni sono ancora in corso. Non si registrano feriti.

Servizio in aggiornamento 

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Rete delle Professioni Tecniche riunita presso il Centro culturale Benedetto XIII. Dopo l’assemblea dello scorso anno ad Accumoli; ha scelto come sede Camerino il confronto promosso allo scopo di individuare i principali problemi riguardanti il processo di ricostruzione delle regioni colpite dal sisma,. Fornire alle istituzioni locali e nazionali il punto di vista dei professionisti tecnici, obiettivo dell’incontro al quale, in un gremito auditorium, hanno preso parte anche i direttori degli Uffici Speciali Ricostruzione ing. Cesare Spuri per le Marche, Alfiero Moretti per l’Umbria e il Commissario Straordinario per la ricostruzione, Piero Farabollini al quale al termine sono stati consegnati due documenti contenenti le criticità che il mondo delle professioni sta riscontrando; in rappresentanza della politica è intervenuto l’on. Tullio Patassini. A due anni dal sisma, Massimiliano Pittau del Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri, ha illustratoi dati della ricerca sulla ricostruzione post sisma. Promossa dalla Rete Professioni Tecniche, con l’ obiettivo di identificare le principali criticità connesse allo svolgimento delle pratiche per la Richiesta di Contributo Ricostruzione (RCR), la ricerca ha evidenziato il numero degli interventi sui danni eseguiti dai tecnici per la redazione di 80mila schede aedes, di cui 66mila hanno avuto esito definito e 12 mila sono ancora da indagare su un numero di circa 76mila strutture danneggiate di cui 60 mila gli edifici privati con danni gravi e lievi e il cui numero maggiore è presente nelle Marche. Dei 60 mila immobili danneggiati, le pratiche attualmente avviate riguardano solo l’11 per cento. In risalto per l’ennesima volta tutta la lentezza della macchina della ricostruzione e l’esiguo numero di lavori conclusi. Complessa anche la disponibilità di dati per la quale si auspicherebbe una Piattaforma unica che li organizzi in maniera uniforme; criticità nei tempi richiesti per la lavorazione delle pratiche che per quelle di edilizia privata per danni lievi si aggirano in media sui 314giorni. All’ esigenza di semplificazione è stata aggiunta anche l’insoddisfazione dei tecnici nei confronti della Piattaforma Mude, strumento che non aiuta e non risponde ancora in maniera ottimale alle esigenze dei professionisti, se si pensa che il tempo medio per scaricare una domanda di RCR è di 20 giorni. In evidenza anche il problema delle piattaforme che non dialogano tra loro con conseguente perdita di tempo su tempo. Il discorso è caduto anche sugli anticipi dei ‘sale’ e sull’esigenza per il professionista e soprattutto per il committente della certezza di sapere quanto ha a disposizione e quanto può spendere per la ricostruzione di una casa; dato oggi labile che ha il dovere di essere certo e riconoscibile. Tra le proposte indirizzate al Commissario Farabollini quella del potenziamento dell’organico degli USR e degli anticipi di spesa che gravano sui professionisti. Applaudite da tutta la platea dei professionisti le parole dell’ingegnere Spuri, tornato a dire che dopo due anni esistono ormai gli elementi per un cambio dipasso, a partire dalla rilevazione delle schede aedes e dalla vergognosa situazione del rilievo del danno che ha riguardato il sisma del 2016. “Trovo inaccettabile che a fronte della richiesta di oltre 105mila sopralluoghi, riferiti alla regione Marche, siano state redatte poco più di 30mila schede aedes. Se le Marche non si fossero tirate fuori da questa palude a gennaio, immischiando gli ordini professionali e le strutture pubbliche per oltre 70mila ulteriori sopralluoghi, noi non avremmo nemmeno avuto la cognizione per dire che c’erano 60 mila edifici da mettere a posto. Altri dati diffusi dal direttore dell’Usr quelli riferiti al mondo delle professioni che vede operare ad oggi nelle Marche, 1112 soggetti, l’85 per cento dei quali (948) sono marchigiani , un 8 per cento proveniente dall’Umbria e un 7 per cento  dal resto d’Italia. Sul fronte delle imprese, la forza lavoro è distribuita tra 573 operatori, di cui il 91 per cento è rappresentato da imprese marchigiane, 6 per cento da regioni limitrofe e 3 per cento dal resto d’Italia. “”Stiamo tutti sulla stessa barca e cantiamo tutti la stessa canzone delle ordinanze, poi se vogliamo discutere del fatto che in quello che è scritto nelle leggi e nelle ordinanze qualcosa può essere potato, sono d’accordo”.Tra i punti critici evidenziati da Spuri, il fatto che non vengano corrisposti emolumenti corretti e giusti a chi opera professionalmente, definendolo svilente per il mondo della professione. “Credo che alcune delle questioni vadano semplificate soprattutto nel campo delle professioni perché per chi gestisce la ricostruzione è importante tutto quello che inizia dalla presentazionedel progetto. Basta con la ricostruzione del dov’era com’era perché anche se diciamo che non si fa così, poi si fa così: stabilito qual è il contributo che spetta ad un privato per la ricostruzione, che senso ha non permettere di realizzare un unico immobile a chi ha quattro accessori sparsi e il suo progetto futuro è quello di fare un edificio unico? Sono cose che guardano al passato e non servono a guardare al futuro”.

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Due le parole che non debbono scomparire per il rettore Pettinari: prevenzione e sviluppo, sostenendo che non ci si può interrogare sulla ricostruzione escludendo questi aspetti e una strategia condivisa per una ricostruzione di qualità. Necessità di acquisire per il percorso della ricostruzione, uno standard qualitativo di riferimento per l’area territoriale colpita dal sisma anche per il Commissario Farabollini che confermando la volontà di lavorare in sinergia ha riferito degli incontri già avuti con i sindaci, con i rappresentanti di parte delle associazioni di categorie, con alcune delegazioni tecniche regionali e, in primo luogo, con il CTS, attualmente impegnato a completare le linee guida per i danni gravi, dicendo di aver chiesto che prima dell’ultimazione della stesura vi sia anche un confronto con l’USR e con la Rete delle professioni Tecniche, perché le norme debbono essere effettivamente applicabili e utili sul territorio. Il punto di vista della politica è staro portato dall’on.Tullio Patassini, tra i relatori del decreton.55 dello scorso luglio e di tutti i successivi emendamenti legislativi presenti nel milleproroghe e nel decreto Genova: “ Siamo partiti dal presupposto che la norma debba partire dal territorio- ha detto- è per questo motivo che le norme sono state scritte da delle professioni tecniche. Ciò ha portato velocemente a modificare alcuni aspetti delle varie norme. Parto solo dall’ultima che riflette la questione delle difformità urbanistiche: oggi la norma è utile, l’abbiamo modificata e rimodificata su indicazione dei professionisti che poi sono quelli che dovranno applicarla; altro aspetto quello del decreto Genova che fa capire come stiamo lavorando e quello che vorremo fare da qui in avanti: anticipo spese tecniche ai professionisti, anticipo del 50 per cento delle spese previste di legge, semplificazione amministrativa delle pratiche. Perché la semplificazione non deve essere dichiarata ma deve essere applicata.” Da ultimo oltre a rinnovare la sua disponibilità e quella dei suoi colleghi parlamentari, Patassini ha annunciato che si sta lavorando ad una normativa differenziata in base al livello del danno. “Il fattore tempo è fondamentale- ha concluso-; se non ricostruiamo le case non ripartono i territori. “ Questo è un ippodromo: stiamo facendo una corsa dove c’è un blocco di partenza e uno di arrivo; non stiamo facendo una passeggiata. I cavalli corrono per vincere, non per partecipare”.    

C.C.

 

L

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Sabato, 01 Dicembre 2018 18:22

Addio a Francesco Cesari

È venuto a mancare questa mattina, dopo anni trascorsi a lottare contro la malattia. Una delle prove più dure che però Francesco Cesari aveva affrontato sempre con la forza che lo contraddistingueva. Aveva 76 anni e scompare a pochi mesi di distanza dal decesso del cognato Cesare Petrocchi, avvenuto ad agosto. 

Era molto conosciuto in città e sarà ricordato per la sua cordialità e raffinatezza e per il suo sorriso buono. Era un professore ma nel passato era stato anche impegnato come amministratore comunale e presidente della Proloco settempedana. Lascia la moglie Lida, i figli Luca e Paolo, i nipoti Nicolò, Sara e Sofia e le nuore. 

L’ultimo saluto domani alle 15 nella chiesa di San Domenico.

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 In occasione dei 500 anni dalla nascita del Tintoretto, la Scuola Grande di San Rocco e iGuzzini - leader nel settore dell’illuminazione architetturale e museale - hanno inaugurato oggi a Venezia la nuova illuminazione della Sala Capitolare. L’intervento è stato realizzato da iGuzzini su progetto dell’architetto e lighting designer Alberto Pasetti Bombardella.

La Sala Capitolare racchiude ben trentatré dipinti del Tintoretto: sul soffitto sono rappresentati alcuni episodi dell’Antico Testamento e sulle pareti alcune storie del Nuovo Testamento. 

“La Scuola Grande - ha detto il Guardian Grando di San Rocco, Franco Posocco - persegue le sue finalità spirituali non soltanto attraverso l’attività di assistenza e beneficenza, ma anche comunicando un messaggio di solidarietà e fraternità. In tale prospettiva la luce che Tintoretto “scopre” nella seconda metà del ‘500, non è soltanto il mezzo attraverso cui si percepisce la realtà, ma anche lo strumento per conoscere virtualmente l’essenza della natura e della persona umana. La luce è quindi ad un tempo sinonimo della conoscenza e metafora della vita. È stato questo il punto d’incontro tra gli obiettivi morali della Scuola Grande e la tecnologia innovativa de iGuzzini” osserva Franco Posocco.”

Il nuovo intervento da un lato rende fruibili le opere e dall’altro valorizza l’apparato architettonico e decorativo della Sala.

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“Con questo intervento iGuzzini dà nuovamente prova della sua capacità di inserire la tecnologia in un ambiente di inestimabile valore storico-artistico. Il ricorso a soluzioni intelligenti realizzate ad hoc per la grandiosa opera pittorica del Tintoretto e la scelta di particolari led e ottiche in grado di esaltare le scelte cromatiche e luministiche dell’artista esaltano la carica emotiva e teatrale dei dipinti, migliorando l’esperienza del visitatore attraverso un vero e proprio ‘restauro percettivo’. La luce di iGuzzini è, infatti, anzitutto uno strumento di innovazione sociale” ha commentato Adolfo Guzzini, Presidente di iGuzzini illuminazione.

Dopo le nuove illuminazioni dell’Ultima Cena di Leonardo (2015), degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova (2017) e della Pietà di Michelangelo nella Basilica di San Pietro (2018), iGuzzini continua, con il programma Light is Back, il suo impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale mondiale con l’illuminazione dei capolavori di un altro grande Maestro.

Con la Confraternita nasce quindi una nuova collaborazione in cui l’azienda recanatese si impegna a proporre negli anni a venire eventuali soluzioni tecniche migliorative per adeguare l’impianto esistente alle future evoluzioni tecnologiche. Il nuovo impianto

di illuminazione permette al visitatore una contemplazione complessiva della sala evidenziando i dettagli delle singole opere. Inoltre, tutte le soluzioni iGuzzini installate garantiscono la massima efficienza energetica e il minimo ingombro visivo integrandosi perfettamente nell’architettura e negli apparati decorativi della sala. La gestione e il controllo della luce sono affidati a un

sistema digitale di iGuzzini, su protocollo DALI, che permette una regolazione delle intensità luminose dei singoli punti luce e dei raggruppamenti tipologici per aree omogenee e accensioni differenziate al fine di creare diverse interpretazioni delle opere e degli apparati decorativi.

Oltre al progetto della Scuola Grande di San Rocco, a Venezia iGuzzini contribuisce alla realizzazione dell’installazione artistica “Art Light Flags by Mario Arlati”, organizzata dall’Associazione Piazza San Marco in collaborazione con la Galleria Contini e Vela Spa. A partire dalla serata di ieri, la torre del campanile di San Marco, simbolo per eccellenza del capoluogo veneto, sarà illuminata dalle bandiere colorate del talentuoso artista contemporaneo.

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