Notizie di spettacolo nelle Marche

Dall’Expo di Milano a Belforte del Chienti.

E’ arrivata questa mattina nel capoluogo del paese la colossale scultura creata da Dante Ferretti per l’Expo di Milano nel 2015 e in tour per la prima volta in assoluto nella regione Marche.

Si chiama Enolo e sotto il suo sguardo benevolo inizierà domani l’appuntamento della rassegna artistica MI_MarcheIperespressioniste a Belforte del Chienti. Si tratta di un flusso continuo di performance a partire dalle 21 in piazza Vittorio Emanuele II.
Inizia Rodolfo Craia con un spettacolo teatrale che è omaggio a illustri interpreti del genio artistico marchigiano: da Giacomo Leopardi a Dante Ferretti passando per Osvaldo Licini e Ivo Pannaggi.
A seguire la performance artistica del maestro Silvio Craia, dal titolo “In blu”, un omaggio al paesaggio dell’entroterra. Alle 23 il djset di world music ideato da Discodella.
Gli eventi sono site specific, cioè appositamente studiati per l’ambiente nel quale si svolgeranno e che verrà così coinvolto nella performance.

Giulia Sancricca

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Il Comune di San Severino, dopo i tristi fatti di Genova, ha avviato un’operazione di controllo e censimento dei ponti presenti sul proprio territorio, uno dei più vasti di tutta la regione Marche con i suoi 195chilometri quadrati. 

Le verifiche sono state effettuate dai tecnici dell’ufficio Manutenzioni e da quelli dell’ufficio Sisma.

Non sono emerse particolari criticità – sottolinea il sindaco, Rosa Piermattei – ma il monitoraggio continua. La sicurezza e la manutenzione dei ponti, così come quella delle strade, è necessaria e ci stiamo già adoperando per attuare una puntuale opera di prevenzione. Laddove ci sarà bisogno saremo prontiaintervenire o far intervenire gli enti preposti perché alcune strutture sono di competenza di Provincia, ente che sta svolgendo anch’esso controlli, ed Anas”.

L’elenco dei ponti censiti, e la loro condizione, è stato già spedito al ministero delle Infrastrutture. La verifica ha già riguardato il ponte lungo la strada comunale delle Camere, quella vicinale che conduce alle grotte di Sant’Eustachio, ponte Sant’Antonio che si trova a uno degli ingressi della città, il ponte sulla strada comunale San Pacifico, quello lungo il viale del Cappuccini, sulla comunale via San Paolo, in via del Vallato, in via Settempeda e in viale Varsavia. Controllata anche la situazione del ponte dell’Intagliata, di quello di via Aristide Merloni, dei collegamenti con le frazioni di Parolito e Carpignano, quello di Fondiola, il tombato sulla comunale per Colmone, il ponte di viale Santa Margherita a Cesolo, quello di via del Mulino e quello in località Fontecupa fra Stigliano e l’abitato di San Severino. 
g.g.

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“Agire su tre fonti. Il presidente della Regione Luca Ceriscioli sta facendo figli e figliastri e non ha rispettato la legge”. È ancora sul piede di guerra il comitato per la difesa dell’ospedale di San Severino dopo che il governatore ha deciso di chiedere una deroga al Governo alla chiusura del reparto maternità di Fabriano. Reparto di cui egli stesso aveva disposto al chiusura, insieme a quelli di San Severino e Osimo, con la determina regionale 931 della vigilia di Natale del 2015. All’epoca Ceriscioli dichiarò che non sarebbe tornato sui suoi passi, i reparti con meno di mille parti annui non erano sicuri e andavano chiusi. Se non fosse che per San Severino e Osimo, una deroga dell’allora ministro Lorenzin esisteva già: i reparti situati in zone montane o disagiate e mal collegate potevano limitarsi a un minimo di 500 parti. Che erano ampiamente superati. 

 

Marco Massei, vice presidente del comitato per l’ospedale settempedano, cosa pensate del fatto che Luca Ceriscioli abbia chiesto al Governo una deroga per il reparto nascite di Fabriano?

 

Senza nulla togliere al punto nascite di Fabriano, questa non è una battaglia contro qualcuno, riteniamo che sia una scelta irrazionale e contradditoria. Si decise qualche anno fa di chiudere i punti nascita di Fabriano, Osimo e San Severino. A quell’epoca precisò che non avrebbe chiesto alcuna deroga. 

 

E invece?

 

E invece oggi ci fa sobbalzare dalla sedia venire a sapere che per Fabriano, che era il punto nascite con meno numerosità di parti e quindi il primo ad essere chiuso, abbia chiesto una deroga, dunque di aggirare la norma. La nostra realtà invece, come quella di Osimo, che rispettava i parametri di legge non è stata considerata e in tal senso non è stata rispettata la legge che prevedeva giù una deroga per reparti situati in zone montane o ritenute disagiate ma che raggiungessero un minimo di 500 parti. È stata fatta una politica di figli e figliastri. 

 

E cosa proponete ora?

 

Ci siamo riuniti ieri sera e abbiamo deciso di lavorare su tre fronti: uno locale, comunale con l’aiuto dei consiglieri chiederemo all’amministrazione di prendere una posizione e a far notare questa discriminazione; vorremmo che si porti anche all’attenzione del consiglio regionale attraverso una mozione dei consiglieri regionali. Infine, stiamo contattando i politici eletti del territorio a livello governativo perché segnalino al Governo, l’irrazionalità della politica sanitaria regionale delle Marche che naviga a vista e compie azioni che discriminano i cittadini.

Gaia Gennaretti 

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Sessanta famiglie possono tornare a Camerino. Iniziando dalla frazione di Sant'Erasmo, da dove sono state distribuite le chiavi di 16 casette, successivamente altre 19 ne sono state inaugurate dagli abitanti nel quartiere di Vallicelle per chiudere con le 25 dell'area Le Cortine ampliamento.  Restano da consegnare in tutto 32 sae distribuite tra Le Cortine ampliamento (14) e le frazioni di Arcofiato (8)  e Varano(10). " Oggi ho la certezza che queste erano le aree che dovevano essere scelte- ha dichiarato il sindaco Pasqui- Entro la metà di settembre rientreranno tutti e completeremo la consegna delle nostre 311 sae. Aldilà del numero delle casette- ha aggiunto- da sottolineare è quello delle aree. Dodici quelle scelte dall'amministrazione nell'ottica di cercare di tenere tutti il più vicino possibile al centro storico ma anche alle sue frazioni. Iniziando da Sant'Erasmo che è un po' la frazione simbolo in termini di distruzione- ha continuato il sindaco- ho detto che vedere la popolazione rientrare tutta, seppure in case temporanee ma lì dove sono le radici è  davvero una giornata di festa, perchè significa certezza nella continuità dei territori.

Nella foto sotto l'area sae di Sant'Erasmo

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Sarebbe stato molto più semplice fare una riserva indiana ma noi abbiamo preferito lavorare sulla possibilità di riportare le persone in tutti quei luoghi che sono simbolo del nostro comune. e sembra che ci stiamo riuscendo" Vedere oggi i volti dei miei concittadini soddisfatti pur con i segni del grande dolore e delle preoccupazioni è davvero una festa per tutta la comunità perché qui si è dimostrato che la gente ha voglia di rimanere in loco laddove l'ente locale, in questo caso la regione e le istituzioni dedichino attenzione alle esigenze dei cittadini"

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l'area Le Cortine ampliamento

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Nella mattinata di domenica 2 settembre 2018 l’immagine della Madonna del monte tornerà a Caldarola in occasione della festa del beato Francesco, che la commissionò a Lorenzo d’Alessandro nel 1491 per invocazione la sua protezione sulle opere caritative da lui fondate in un periodo della storia caldarolese di grande crisi.

Il 15 agosto 2016 era stata solennemente esposta la venerata immagine mariana nel santuario dedicata alla Madonna del monte. L’ostensione si sarebbe dovuta concludere il successivo 8 settembre, ma il sisma iniziato la notte del 24 agosto ne ha impedito la conclusione.

L’ostensione di questa quest’anno vuole essere la conclusione posticipata per forza maggiore.

Dal 24 agosto la chiesa,infatti, fu subito chiusa per le gravi lesioni al lanternino della cupola. Con il proseguimento dell’evento sismico, sempre più devastante fino al 30 ottobre2016, nel marzo successivo l’immagine fu posta in salvo nel deposito diocesano.

Anche l’immagine della Madonna del monte ha condiviso lo sfollamento dei caldarolesi. Il suo rientro, anche se per breve tempo, rappresenta per i cristiani che vivono ora a Caldarola e per i numerosi sfollati, ancora lontani, un momento di conforto come avviene in famiglia quando dopo tanto tempo una mamma torna a casa.

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Passione vacanze in campagna. Il terremoto del 2016 non ha fermato l’afflusso di turisti stranieri che vengono nel territorio marchigiano, e specialmente nell’entroterra maceratese, per trascorrere le vacanze estive. Anzi, l’incoming ha registrato un aumento fino al 15%. A dirlo è Frediano Palmili, di Rent Italy, un brand del tour operator settempedano Movimondo che gestisce circa 50 fra ville e casali di campagna in tutta la Regione

Chi si affida a questo servizio è al 95% proveniente dal nord Europa e viene nelle Marche per trovare silenzio e calma, privacy, contatto con la natura e con le tradizioni enogastronomiche.

“Dopo il terremoto - racconta Palmili - eravamo spaventati e temevamo un arresto del flusso di turisti. Peraltro i nostri clienti di solito prenotano con larghissimo anticipo, ad esempio in questo periodo iniziano ad arrivare già le prime richieste per l’estate 2019. Da settembre a febbraio raccogliamo il grosso delle prenotazioni dunque a ottobre abbiamo temuto il peggio. Invece abbiamo avuto un aumento del 12% degli arrivi che poi è cresciuto fino al 15%”. Le strutture private gestite da Rent Italy sono sparse un po’ in tutta la Regione ma un buon 50% è nel cratere sismico o immediatamente fuori: ad esempio a San Severino, Treia, Cingoli, Cessapalombo, Sarnano, Pievebovigliana. Alcune sono nel pesarese e nell’anconetano. 

“I nostri clienti sono al 95% stranieri del nord Europa, soprattutto olandesi belgi e francesi ma di recente abbiamo stretto un accordo con una agenzia di Copenaghen che opera in tutta la Scandinavia e quest’anno abbiamo registrato un aumento del 25% di danesi, svedesi e finlandesi. In generale - spiega - chi sceglie le nostre strutture non cerca il mare. Richiede la piscina in casa piuttosto. Vengono da noi in cerca di contatto con la natura, privacy, momenti di assoluta calma da trascorrere con amici e familiari”. Non tutti, dice Palmili, vanno al mare, al massimo fanno escursioni giornaliere ma sono invece molto interessati all’enogastronomia e alle tipicità locali. Per questo Rent Italy organizza anche dei piccoli tour alla scoperta di aziende locali.

“Tutti rimangono estasiati da questi posti - sottolinea - perché vi possono trovare natura e calma come in Toscana, dove tutti bene o male sono passati, ma con la differenza che non sono ancora troppo turistici.  È un territorio tutto da scoprire. La trovano un’esperienza simpatica, ad esempio, andare dal macellaio o in un qualsiasi altro negozio di paese e non trovare qualcuno che parli inglese”.

L’età media degli ospiti di Rent Italy si è abbassata di una decina di anni: prima si aggirava tra i 45 e i 50 anni, ora è scesa a 35-40 con bambini. Tutto gira intorno alle recensioni o al passaparola dunque è importante fare molta attenzione che il servizio offerto sia perfetto. Unica nota dolente, conclude Palmili, “è la logistica. È penalizzante in alcuni casi. Francesi, belgi o olandesi non hanno problemi a venire in macchina. Ma per chi è più lontano è più impegnativo. Devono prendere l’aereo che nella maggior parte dei casi non atterra a Falconara ma a Roma o Bologna e poi noleggiare un auto. Una migliore accessibilità sarebbe di certo un maggior impulso”.

Gaia Gennaretti 

(In foto, a sinistra Emanuele Piunti e a destra Frediano Palmili, entrambi di Rent Italy)

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E’ arrivato forte il messaggio di solidarietà che, partendo da Camerino, “Il jazz italiano per le terre del sisma” ha voluto trasmettere attraverso la musica. Meraviglia di una notte d'estate inoltrata, nello scenario emozionante di una Rocca Borgesca tutta illuminata e di un prato pieno di persone. Oltre 300 quelle che, in ascolto quasi religioso, col il sottofondo di voci e giochi di bambini in lontananza, in un clima di magica serenità, si sono lasciati accarezzare dalle note. Di quante carezze ha bisogno la gente di questi posti. Di quanta musica. Quasi con stupore, si è scoperto che tutto poteva essere racchiuso in una sera di brezza leggera, in cui è sembrato di sentire più forte il messaggio dell’unione e della speranza. Potere della musica, del suono di una tromba che a tratti piangeva, degli armoniosi saltelli dei bottoni di uno strumento abbracciato, memoria delle radici di questa terra. Oltre la musica, con un Festival “altro”, come ha ricordato il trombettista e direttore artistico Paolo Fresu, salito sul palco insieme al bandoneonista marchigiano Daniele di Bonaventura per regalare un concerto che ha spaziato tra pezzi italiani e sonorità oltreoceano, attraversando note più melodiose e malinconiche fino a toccare i colori folk del saltarello marchigiano. Curata dall’Associazione Musicamdo Jazz e da Tam, la tappa camerte si era aperta al tramonto con Alberto Napolioni al piano e con le musiche degli strumenti ad arco dei "Penta Res". In un crescendo di belle sensazioni, sul palco sono poi saliti i “Pescara Jazz Messangers” che tra gli applausi hanno ceduto la scena all'entusiasmante concertone finale. Alla serata condotta dal direttore artistico di Musicamdo Daniele Massimi, hanno voluto portare il loro saluto e ringraziamento anche il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui, il rettore di Unicam Claudio Pettinari.

Palco Il jazz italiano per le terre del sisma

Soddisfatto dell’impatto così suggestivo della prima uscita, lo stesso direttore artistico del Festival jazz Paolo Fresu : “ Sono giornate preziosissime alle quali lavoriamo tutto l’anno; ottenere questi risultati ci gratifica e ci dà una bella energia per continuare- ha dichiarato in chiusura di serata-  Di certo non lasceremo questi luoghi alla fine di quest’anno; torneremo sicuramente anche in futuro, valutando in quale forma poterlo fare. Questo per noi è il quarto anno: dopo l’inizio a L’Aquila, abbiamo proseguito in giro per l’Italia e poi abbiamo voluto essere presenti nelle 4 regioni colpite dal sisma. Qui alla Rocca è stato davvero molto bello, suggestivo ed emozionante”. E dopo Camerino, il grande abbraccio del jazz stasera sarà per Scheggino, il 1 settembre nella tappa di Amatrice e il 2 settembre con l’ultimo concerto a L’Aquila.

C.C.

 Fresu e Di Bonaventura

Fresu e di Bonaventura

Rocca 1

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Al via questa sera la prima edizione dell'evento "Lo sport unisce" organizzato dalla Palombese al lago di Caccamo di Serrapetrona.

Un desiderio che da anni portava avanti il presidente dell società, Ermanno Micucci, è che quest'anno, grazie al sostegno del presidente dell'Unione Montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti, che ha preso le redini del Conturi Sport, è diventato realtà.
A dimostrare che lo sport unisce la collaborazione dei Cinque Com20180830 210020uni e la presenza dei rispettivi sindaci all'evento iniziale che ha visto la partecipazione di Fabrizio Castori.
L'allenatore di fama nazionale ha conosciuto la Rosa della Palombese e ha augurato ai ragazzi un buon campionato, con il battesimo di una festa che esalta i valori dell'amicizia e dello sport.

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Giulia Sancricca

 

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Nelle Marche si tornerà a scuola lunedì 17 settembre e le lezioni termineranno l’ 8 giugno 2019. Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’Ordinanza Ministeriale n. 600 del 28 agosto 2018 che riporta il calendario delle festività e degli esami di Stato di I e II grado per l’anno scolastico 2018/2019, Undici in tutto i giorni di festa nazionale, in cui tutte le scuole resteranno chiuse. La ripartenza delle lezioni riguarderà nelle Marche 210mila studenti ma per il 2018,  rispetto all’anno passato, segna un vistoso calo di 3000 iscritti. La ragione della consistente diminuzione di studenti, non è da vedersi tanto nel calo storico delle nascite che nel 2017 ha toccato il suo record negativo, quanto nello spostamento fuori regione di numerosi nuclei familiari, a causa del sisma e della carenza di lavoro. Il Ministero ha comunque confermato il mantenimento delle classi nelle scuole del cratere sismico. Quanto al personale degli insegnanti si attendono nelle Marche 690 stabilizzazioni, essendo solo 133 i posti consolidati. L’integrazione avverrà tramite le graduatorie, Da segnalare l’emergenza presidi; su 237 sedi scolastiche infatti i dirigenti sono solo 166 e 71 di questi hanno una doppia reggenza.  Pochi anche gli insegnanti di sostegno: solo 2609 quelli a tempo indeterminato e 1680 i supplenti,  a fronte di 8000 alunni che ne hanno bisogno. Di 200 unità il numero in difetto del personale tecnico amministrativo

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Sono stati consegnati a “Dirpa 2 Scarl” (Astaldi SpA), Contraente Generale del progetto Quadrilatero Marche-Umbria, i lavori per la realizzazione del secondo lotto della Pedemontana delle Marche, pari a circa 8,4 km di nuova viabilità da Matelica Nord a Castelraimondo Nord. Nelle prossime settimane saranno quindi avviate materialmente le operazioni di cantiere che si concluderanno in un tempo previsto di 36 mesi a decorrere da oggi.

Il tracciato, in prosecuzione del primo lotto in corso di realizzazione, comprende tre svincoli: Matelica Ovest, Matelica sud e Castelraimondo Nord. Le opere principali sono costituite da due gallerie: la galleria “Croce di Calle”, lunga circa 1,5 km, e la galleria “Mistrianello”, lunga circa 1 km. Il tratto comprende anche tre ponti e due viadotti oltre a opere minori come due cavalcavia e cinque sottovia. La carreggiata sarà larga 10,5metri con due corsie da 3,75 metri oltre due banchine da 1,5 metri ciascuna. L’investimento complessivo è di 90 milioni di euro.

I restanti due lotti da Castelraimondo a Muccia/Sfercia, già interamente finanziati per circa 130mila euro, sono in fase di progettazione esecutiva.

“ Sono anni che aspettiamo questa infrastruttura- dice il sindaco di Muccia Mario Baroni- ; spostarci velocemente nelle Vallata del Potenza dell’Esino e del Chienti, è per noi di fondamentale importanza, con la possibilità di collegarci agevolmente con Fabriano, con l’Umbria e  la vallata delle Marche verso nord. E’ da molto tempo – continua Baroni- che si sta parlando di questo lotto della Pedemontana per il quale era stata data come priorità la parte finale dello svincolo di Muccia. Da parte nostra c’è l’urgenza di avere il progetto definitivo per sapere dove tale svincolo insisterà , in modo tale da poter porre in essere una studiata pianificazione territoriale, altrimenti resteremmo sempre appesi all’incognita senza poter lavorare in modo più preciso. Per vie informali- aggiunge il sindaco- siamo venuti a conoscenza che si sta lavorando al progetto definitivo ma, sino a questo momento, non ci è pervenuta alcuna comunicazione ufficiale. Di ufficiale c’è la data programmata del prossimo 4 settembre per un incontro con la società Quadrilatero nel corso del quale si discuterà di varie problematiche. Qui a Muccia infatti c’erano i cantieri della superstrada e abbiamo delle questioni da definire con la società. Mi auguro  che sia l’occasione per poter concludere positivamente il passato e che si possa aprire e chiudere a breve anche il capitolo della Pedemontana”.

 

 

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