Notizie di spettacolo nelle Marche

”Di cos altro vogliamo parlare? Ecco cosa è accaduto questa notte alla sae difronte alla mia. Una folata di vento e l’antenna è sprofondata nel soffitto. Ora come si difenderanno quelli di Arcale? Che colpa avremo anche questa volta? Per L umidità è colpa nostra che non arieggiamo e per questo?“. Poche semplici parole per uno sfogo da parte di una cittadina come tante che non ne può della situazione talvolta insostenibile che ogni giorno si trova a fronteggiare chi vive nelle Sae, soluzioni abitataive emergenzial. Con il vento di questa notte l’antenna di una casetta si è rotta e ha spaccato il soffitto. E la foto è stata poi pubblicata anche su Facebook. Tra muffa e danni vari, si teme seriamente che le Sae, in alcuni casi appena consegnat, possano non resistere per il tempo necessario alla ricostruzione che si prospetta lungo svariati anni.

g.g.

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Domenica, 24 Febbraio 2019 11:04

Il sindaco Cecoli risponde

Il sindaco di Montecavallo Pietro Cecoli interviene nella vicenda che lo vede coinvolto e secondo la quale, avrebbe contravvenuto ad un'ordinanza, utilizzando la sua abitazione inagibile. Il primo cittadino sarebbe finito sotto accusa in quanto, pur essendo la sua abitazione della frazione di Pantaneto inagibile con tanto di scheda aedes redatta dai tecnici e prescrizione che ne inibisce l'utilizzo, avrebbe continuato ad abitarci. Lo stesso sindaco, ha tenuto a spiegarci la sua versione di come sono andate le cose.   

"Come molte altre persone- dichiara  Pietro Cecoli- subito dopo le scosse del 2016 ho soggiornato in strutture ricettive della costa. A fine 2016 ho deciso di acquistare un container e di fare ritorno a Montecavallo. Ho  posizionato pertanto la struttura acquistata nei pressi della mia casa di Pantaneto sfruttando il container al massimo come abitazione.  Nei periodi invernali più rigidi, come quello particolarmente problematico della  nevicata del 2017, durante il quale oltretutto sono stato colpito anche da una fortissima sciatalgia, per qualche giorno ammetto di aver preferito al container la mia casa, seppure inagibile.  Non è che voglia giustificarmi ma credo di non aver fatto nulla di male;  per carità, è vero che ho trasgredito l'ordinanza e ne sono a conoscenza.  Ci sarà  un procedimento nei miei confronti- continua Cecoli- ma sono tranquillo e vedremo se si riuscirà a smontare tutte queste accuse che mi riguardano e  che reputo intimidatorie e fatte unicamente solo perché si stanno avvicinando le elezioni amministrative. Ne sono fermamente convinto anche perchè - aggiunge il sindaco-  si è cominciato a dare fastidio anche a qualche altra persona a me vicina". 

Quanto alla rimodulazione  del contributo di autonoma sistemazione che avverrà  lunedì prossimo in Regione, il primo cittadino ha tenuto a precisare che non avviene soltanto nei suoi confronti e come misura riferita alle accuse che lo riguardano ma, in base a quanto deciso dagli organi governativi per le quattro regioni colpite dal sisma, nei confronti di tutta la popolazione terremotata. 

" Una rimodulazione che reputo giusta anche perchè ci sono delle situazioni che meritano di essere aggiustate e si deve chiarire se a percepire il contributo sono persone che non dovrebbero; fanno bene a rivedere il tutto anche perchè di soldi  non è che più ne spendi e più ne arrivano; ci sta un calderone e, più ne prendi e meno ce ne stanno, quindi bisogna risparmiare al massimo essere consoni a far sì  che tutti quanti possano aggiustare le loro proprietà con meno dispendio di energie possibili.  Per la vicenda che mi riguarda- sottolinea ancora Cecoli-  sono sereno e tranquillo; c'è un procedimento e ne vedremo gli sviluppi e, naturalmente, sarà il giudice giustamente a stabilirne l'esito. Sinceramente c'è solo una profonda amarezza nei confronti di queste accuse partite da pochi cittadini-  conclude il sindaco-  Pensavo che queste cose fossero lontane dalle nostre zone e invece, ho dovuto ricredermi".

C.C.

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Domenica, 24 Febbraio 2019 10:30

In vendita l’auto di Traini

Con questa foto è comparso l’annuncio della vendita dell’Alfa Romeo 147 di Luca Traini. L’annuncio è comparso ieri, pubblicato dal fratello Mirko sulla pagina di annunci Facebook “Affari Marchigiani Italia”. La causa della vendita, l’inutilizzo. prezzo, trattabile. Con quell’auto Traini aveva compiuto la sparatoria a Macerata lo scorso anno durante la quale ha colpito nove persone.
g.g.

 

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Fermata una Alfa Romeo 146 dai Carabinieri di Osimo. Scattano tre denunce. I militari ieri hanno fermato la macchina all’uscita dell’autostrada Loreto-Porto Recanat, a bordo della quale stavano viaggiando tre persone, tutte di Macerata e dintorni. Durante i controlli di rito, hanno aperto il bagagliaio e hanno trovato un’ingente quantitá di rame, forbici per lamiere e grondaie e scossaline. I tre non hanno saputo giustificare la presenza di quel materiale nella loro auto e i Carabinieri li hanno denunciati per ricettazione.

 g.g.

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Domenica, 24 Febbraio 2019 01:35

Ladri in azione a Matelica e Castelraimondo

Tre colpi messi a segno dai ladri nei giorni scorsi. L’ultimo in ordine temporale venerdì pomeriggio. Le prime incursioni sono avvenute alcuni giorni a Matelica, dove i malviventi hanno agito in un appartamento in un condominio da cui hanno trafugato oro e gioielli per un valore stimato di circa tremila euro. Poi si sono spostati in una abitazione singola in cui Si sono introdotti rompendo una porta finestra. Hanno portato via la cassaforte e gioielli. 

Venendo all’ultimo colpo, avvenuto venerdì, questa volta ad essere presa di mira è stata un’abitazione fuori città i cui proprietari non erano in casa. Anche in questo caso soldi e monili sono ciò che ha attratto l’attenzione dei malviventi, per un valore di un migliaio di euro. In ultimo, un furto sventato a Castelraimondo. Mel quartiere Ripalta è stato notato un soggetto sospetto nel giardino di una casa e i residenti hanno immediatamente allertato i Carabinieri. L’uomo è scappato ed ora sugli episodi indagano i militari della Compagnia di Camerino. 
g.g.

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Domenica, 24 Febbraio 2019 01:31

Papa Francesco nelle Marche il 25 marzo

Visita di Papa Francesco a Loreto. È prevista per il 25 marzo e la notizia è stata annunciata da monsignor Fabio Dal Cin, arcivescovo di Loreto, in occasione della preghiera del Santo Rosario. 

“Carissimi - queste le parole di Dal Cin - sono lieto di annunciarvi che Papa Francesco sarà tra noi lunedì 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione. Verrà come pellegrino alla Santa Casa. Verrà a confermare nella fede, nella speranza e nella carità i loretani e i pellegrini; nella fedeltà alla missione ecclesiale i sacerdoti e le famiglie; nella testimonianza del Regno di Dio i fratelli e le sorelle consacrate. Porterà consolazione agli ammalati. Incoraggerà i giovani nel loro entusiasmo, perché li prenda per mano e li guidi alla gioia di un Eccomi! pieno e generoso”. L’arcivescovo ha espresso gratitudine commossa per la visita annunciata, “un onore per questa Città e per la nostra terra marchigiana”. Ha chiesto ai fedeli di intensificare la preghiera e di prepararsi all’incontro spiritualmente. 

“Sono certo - ha concluso - che sarà tra noi messaggero di speranza e porterà una ventata di aria nuova per risvegliare il senso di responsabilità ed impegno ecclesiale e civile”. Al termine del rosario, sono state date le prime indicazioni pratiche relative alla visita di Papa Francesco, che non ha carattere ufficiale, ma vuole conservare uno stile di sobrietà: la partecipazione è aperta a tutti ed è gratuita: non ci sono biglietti da acquistare; Tutti i partecipanti – inclusi sacerdoti e religiosi – troveranno posto in Piazza della Madonna, nel Corso Sisto V, nelle piazze e luoghi attorno al Santuario adeguatamente predisposti per seguire l’evento e vedere il Santo Padre.; i dettagli della visita del Santo Padre alla Santa Casa e dell’incontro con i fedeli saranno comunicati appena si riceveranno istruzioni dalla Prefettura della Casa Pontificia.

G.G.

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Un vasto incendio è divampato ieri sera, in una distesa di canne vicino Colfiorito.

Per ore i vigili del fuoco hanno lavorato per domare le fiamme che, a causa del forte vento, non accennavano a diminuire e stavano divorando la palude di Colfiorito.

Anzi è stato proprio il vento a spostare l'incendio che ha interessato una area vasta.

Dai primi accertamenti sembrerebbe che la natura delle fiamme sia dolosa.

(Servizio in aggiornamento)

 

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Sono due i beni della Città di San Severino che singoli cittadini, ma anche imprese e associazioni, possono contribuire a salvare attraverso l’Art Bonus con erogazioni liberali aderendo alla campagna pubblica aperta dal Comune.

Si tratta del Monumento ai Caduti della Resistenza di Arnaldo Bellabarba, in arte Arbell, di viale Mazzini e del pianoforte a coda da concerto Sebastian Erard del 1878,  custodito al teatro Feronia. Lo strumento è in disuso da anni e non è più in grado di essere suonato. In particolare si riscontrano la rottura delle cerniere del coperchio, la presenza di tarli sul legno, il danneggiamento di alcune corde, un forte degrado della tastiera, spaccature della tavola armonica. Per il restauro completo è necessaria una somma di 31.720 euro.

E’ di 11.102 euro, invece, la somma necessaria per il recupero del  Monumento ai caduti della Resistenza, interamente realizzato in traverse di legno di quercia connesse tra loro con bulloni in ferro. Nella metà superiore sono presenti cinque grossi fori dal quale fuoriescono strisce di smalto rosso ormai sbiadite. Il monumento è inserito in un complesso monumentale più ampio composto da dieci gradini e da alzate murarie in pietra di travertino. Nell’alzata sinistra campeggia la scritta in ferro “Ventesimo Anniversario della Resistenza”. Nella parte destra del monumento una lastra di marmo ricorda i nomi dei caduti in guerra. La struttura, a causa dello svuotamento delle parti affogate nel cemento e delle ultime scosse sismiche, tende ad inclinarsi pericolosamente all’indietro. Il legno si presenta annerito e sporco a causa delle numerose pitture protettive, dello smog e degli agenti atmosferici. Lo smalto rosso risulta ormai quasi totalmente sbiadito o assente. I dieci gradini e le parti in marmo presentano in alcuni punti una colorazione verdastra dovuta alla presenza di muschi e licheni, nonché un diffuso annerimento.

Le erogazioni liberali possono essere destinate al Comune di San Severino Marche utilizzando l’Iban IT 28 C 03111 69150 000000007432 e la seguente causale: “Art Bonus - Comune di San Severino Marche - MONUMENTO AI CADUTI DELLA RESISTENZA DI ARNOLDO BELLABARBA - Codice fiscale o P. Iva del donante - Restauro e consolidamento” oppure “Art Bonus - Comune di San Severino Marche - PIANOFORTE A CODA DA CONCERTO ERARD-PARIGI 1878 - Codice fiscale o P. Iva del donante”. 

L’Art bonus consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.
g.g.

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“Nelle Marche, solo il 18 per cento dei cittadini percepisce la mafia come un fenomeno preoccupante”. 

Presentato questa mattina in Unimc il rapporto dell’associazione Libera sulle presenza e percezione delle mafie e della corruzione nelle Marche. Si tratta del risultato di questionari e interviste sottoposti a cittadini e associazioni di categoria. Il Rapporto Liberaidee mette insieme l’analisi quantitativa e l’analisi qualitativa e fornisce molti dati dai quali poter partire per ragionare su nuovi metodi capaci di generare cultura antimafia e cittadinanza attiva.

Un dato importante che emerge è che solo il 18 per cento dei marchigiani ritiene che la mafia sia un fenomeno di cui preoccuparsi nel nostro territorio. A parlarne insieme alla vice presidente di Libera Vincenza Rando, il Procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli e il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Ancona, Sergio Sottani. A portare i propri saluti, il rettore Francesco Adornato. Avrebbe dovuto essere presente anche il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Rato che però non ha potuto partecipare per motivi di lavoro.

“Il dossier racconta un Paese - ha affermato la vicepresidente di Libera - che ha una percezione delle mafie non veritiera. I cittadini la considerano come una cosa che non li riguarda, come se fosse un fenomeno globale come se non riguardasse le Marche. Ad esempio emerge anche disaffezione alla politica e la corruzione viene vista come qualcosa di endemico, che c’è, con rassegnazione. E questo ci fa porre una domanda: perché il nostro Paese ha questa opinione?”. Nell’indagine emerge proprio questo: non sembra chiaro che la mafia inquina la realtà, la democrazia, la politica. “Bisogna capire le politiche da portare avanti - è tornata a dire - e le Marche non si discostano dalla tendenza nazionale. Le Marche non sono caratterizzate dalla presenza di gruppi mafiosi nati in questo territorio ma è una terra che le mafie guardano con attenzione perché qui ci son già e speriamo non si espandano. Inquinano l’economia, la città, la politica e le professioni. Su Macerata non dobbiamo distorcere la visione - ha poi sottolineato - ma dobbiamo anche pensare che c’è bisogno di fare un cammino di consapevolezza”.

(La vicepresidente Rando)

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Che le Marche siano a rischio di infiltrazioni lo ha affermato anche Sottani che ha anche fatto un quadro di cosa effettivamente significa mafia al giorno d’oggi: “La mafia si è evoluta, è un organismo che presuppone forza di intimidazione mediante vincolo associativo, situazione di assoggettamento e di omertà. Lo scopo della mafia - ha ricordato - è commettere delitti, realizzare profitti e vantaggi ingiusti, condizionare la politica”. Secondo Sottani la mafia è fatta anche di professionisti, imprenditori, istituzioni ed è per questo che non va percepita come qualcosa di lontano, che non ci riguarda. Peraltro, “le Marche sono a rischio infiltrazioni perché sono una regione florida. Allora per combatterla non bastano i magistrati, ognuno deve fare il proprio lavoro rispettando le regole. Servono tre valori fondamentali: libertà, giustizia e sicurezza. Se la mafia è in Emilia-Romagna, se è in Umbria - ha concluso - non rimarrà dietro ai confini di quelle regioni”.

Il settore privilegiato dalla criminalità è l’imprenditoria: a sostenerlo è il Procuratore della Repubblica di Ancona Garulli: “Ci sono fenomeni allarmanti, fallimenti reiterati di attività, fatture per movimenti mai avvenuti. Esiste la possibilità di un inserimento di soggetti legati alla criminalità sul terreno legato all’economia. È attestato - ha ribadito - ed è un campanello di allarme”. La criminalità economica trova terreno fertile nelle Marche anche e soprattutto in seguito al terremoto. L’importante afflusso di denaro che servirà per la ricostruzione rappresenta un’occasione molto ghiotta per le mafie. “La Procura interviene nella fase repressiva e non nella prevenzione in senso stretto - ha spiegato - ma la settimana prossima verrà firmata l’intesa sperimentale tra autorità giudiziaria marchigiana e un soggetto giuridico che è la Struttura di Missione Antimafia per il Sisma che prevede un tavolo di monitraggio tra gruppo interforze e ispettorato del lavoro”. I giovani sono l’oggi e il futuro, ed è per questo che l’Università è ritenuto forse il luogo migliore per trattare temi come questo.

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A concludere i lavori è stato il rettore Adornato: “Nel 1860 l’Unità d’Italia si avviò dal nord. Adesso sta avvenendo una unificazione che parte da sud il cui soggetto unificante non sono più i Savoia e i militari, ma le forze delle mafie. Dove fa meno rumore la mafia - ha affermato - è proprio dove è più pericolosa. Laddove non si fa notare è li che inizia a radicarsi. I ragazzi sono il futuro e le cose dette oggi costituiranno le memorie del futuro”.

Gaia Gennaretti

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Sabato, 23 Febbraio 2019 16:16

Denunciata per truffa una donna 35enne

Fa acquisti sul web ma la merce non arriva. Il malcapitato è un cittadino di Apiro. Aveva notato un annuncio su un sito di e-commerce per la vendita di materiale tecnologico ad un prezzo di 120 euro. Così aveva contattato l'inserzionista e poi pagato il prodotto inviando denaro su un conto. Tuttavia la merce non è mai arrivata e il venditore era sparito dalla circolazione. Anche il suo annuncio era stato eliminato. Così, l'uomo non ha potuto far altro che denunciare l'accaduto alla locale stazione dei Carabinieri che hanno iniziato a navigare sui siti dedicati, rintracciato l’inserzione ormai cancellata, analizzato la documentazione bancaria e i traffici telefonici emersi dai contatti tra le parti, riuscendo così ad individuare ed identificare la truffatrice. Si trattava di una 35enne già nota alle cronache che è stata denunciata per truffa.

g.g.

 

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