Notizie di spettacolo nelle Marche

 Denunciati dai militari del nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di Macerata tre soggetti della provincia di Ancona.  Sono accusate di truffa e tentata truffa in concorso. Due hanno 37 anni ed uno 45.  Uno dei due 37enni,  ex dipendente di una ditta di Apiro, commissiona al coetaneo di recarsi in un’azienda di Ancona dalla quale si serviva la ditta di Apiro per acquistare materiale vario tra cui caldaie e merce connessa .  Poi a emettere fatture a nome dell’azienda per cui lavorava, ovviamente all’oscuro di tutto. Il raggiro va a buon fine tanto che riescono a prelevare merce per circa 10.000 € che poi si sono divisi una volta ricenduto il materiale.  Visto che la truffa è riuscita lo stesso ex dipendente contatta un altro complice per mettere in atto la medesima azione delittuosa presso una succursale della ditta di Ancona. Questa volta a Macerata. Nel frattempo però, il titolare della azienda di Ancona si accorge della truffa e Avverte il collega di Macerata. Quest’ultima, quando si presenta il furbetto per mettere a segno la truffa, avverte i Carabinieri che interrompono l’azione criminosa e recuperano tutto  il materiale. 
g.g.


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Sarebbero pericolose per la salute le muffe che si riproducono all’interno delle Sae. A dirlo è il dottore di ricerca Valentino Palpacelli in un documento in cui spiega le caratteristiche del tipo di muffa che sta interessando moltissime casette dei terremotati.

“Le Aspergillus Flavsu e le Aspergillus niger - scrive - sono le muffe evidenziate all’interno delle abitazioni danneggiate da umidità ubicate nelle zone del sisma 2016. Sono specie di funghi che si riscontrano facilmente nell’ambiente. È stato stimato che circa il 40 per cento di Aspergillus flavus producono aflatossine, Sostanze non propriamente innocue. Per quanto riguarda Aspergillus Niger, questo fungo ha la capacità di produrre due micotossine potenzialmente cancerogene. Varie ricerche - aggiunge - hanno dimostrato che  persone che hanno vissuto per tempi piu o meno lunghi in ambienti contaminati da muffe hanno contratto poi varie malattie”. Nel documento di Palpacelli si riportano anche i risultati di alcune ricerche presentate ad un convegno internazionale sulle muffe e le micotossine e infine suggerisce di prendere provvedimenti togliendo la causa del prolificare della muffa e purificare l’aria. 
Gaia Gennaretti 

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Uno scontro tremendo quello verificatosi nel territorio di Trodica di Morrovalle, in località Sarrocciano nei pressi del distributore di metano. Per cause in corso di accertamento al vaglio dei carabinieri un motociclista si è scontrato con un furgone che viaggiava in senso opposto. Ad avere la peggio il centauro che è stato traportato in eliambulanza all'ospedale regionale di Torrette. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, i carabinieri per ricostruire la dinamica dell'accaduto.
g.g.

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Venerdì, 22 Marzo 2019 09:39

Rogo in un’azienda di rifiuti

Fiamme ieri sera alla Smorlesi, un’azienda di rifiuti di Casette Verdini, Pollenza. Le fiamme sono divampate intorno alle 19:15. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco che sono riusciti subito a spegnere il rogo. È intervenuto anche il 118 per soccorrere possibili intossicati ma per fortuna non ci sono state persone coinvolte. Le fiamme pare si siano sprigionate da alcune balle di cartone ma non si sarebbero propagate all’interno dell’impianoto. 

Sul posto anche i Carabinieri per i rilievi del caso.

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Venerdì, 22 Marzo 2019 09:24

Inseguito da un cinghiale in centro città

Uomo inseguito da un cinghiale. Tanta paura ma riesce a scappare. È successo a Fabriano un paio di sere fa, un uomo si trovava in via Del Molino, in centro, vicino all’ospedale. Un cinghiale femmina che stava vicino ad un cespuglio ha inseguito l’uomo che stava tornando a casa a piedi. Vicino c’erano anche tre cuccioli. Mamma cinnghiale ha iniziato a muoversi verso il residente che ha iniziato a correre con un bastone e urlando per attirare l’attenzione degli abitanti della zona. Poi il cinghiale ha smesso di seguirlo. Probabilmente voleva solo difendere i suoi cuccioli. Non è la prima volta che ungulati si avvicinano alle abitazioni di Fabriano, gli avvistamenti sono numerosi in diverse zone della citt sia centrali che periferiche. 

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L'emozione di rivedere i teatri storici del territorio danneggiati dal sisma ospitare ancora un attore.

È quella che trasmette la docu-fiction "Tratti del crea-tere" presentata questo pomeriggio al Politeama di Tolentino.

Un video presentato da Teatro Valmisa con l'Unione Montana dei Monti Azzurri dove i giovani attori Mirco Abbruzzetti, Iacopo Cicconofri e Rebecca Liberati fanno rivivere i palcoscenici coperti dalla polvere delle macerie, in attesa di essere riaperti e restituiti alla città.

Un viaggio tra i teatri di Caldarola, Sarnano, San Ginesio, Sant'Angelo e Monte San Martino con le testimonianze degli operatori culturali dei Monti Azzurri che si alternano ai monologhi di tre attori che si aggirano come fantasmi sui palcoscenici vuoti e polverosi dei teatri inagibili, ma pur sempre carica di quella emozione che solo chi fa, vede e ama il teatro sa cogliere.

Con le loro parole disegnano quei tratti di resilienza e ingegno che caratterizzano l'essere umano davanti alle difficoltà. 

L'argomento sarà approfondito con le interviste nella edizione della prossima settimana de L'Appennino Camerte.

GS

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Serve un cambiamento decisivo, qualcosa che possa rappresentare la svolta per quei comuni paralizzati da ormai due anni e mezzo di nulla cosmico che ha prodotto l’impianto normativo post-sisma 2016.

È divenuta ormai una litania eppure i sindaci sono costretti ancora a ripeterla: “Serve un cambiamento, serve un cambio di marcia”.

Alcuni primi cittadini si sono confrontati oggi pomeriggio a Caldarola nel corso dell’incontro organizzato dalla Cisl dopo la campagna di ascolto delle comunità nei luoghi del sisma. Campagna dalla quale sono emersi dati impietosi sulla rassegnazione e la sfiducia dei cittadini del cratere.

“Per il futuro - ha esordito Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera - servono certezze, cioè delle norme. E soprattutto serve tutta una serie di agevolazioni altrimenti sulle nostre montagne sarà inutile ricostruire. Ad oggi le aree interne sono state completamente dimenticate e la politica deve scegliere una volta per tutte se vuole far vivere le montagne oppure no. Se sì, servono delle norme ad hoc e allora varrà la pena aspettare”.

Per il padrone di casa, Luca Maria Giuseppetti, “serve che qualcuno dimostri che l’aria è cambiata. Stiamo andando avanti senza una legge speciale e noi sindaci ci stiamo finendo il fegato perché noi possiamo fare ben poco. Quel che è certo è che non si possono curare tutti i mali con la stessa medicina”.

Più forte lo sfogo di Gianluca Pasqui, di Camerino che da tempo porta avanti l’idea di trovare soluzioni specifiche per i comuni il cui tessuto socio-economico sia stato distrutto dal sisma: “Sono tre anni che non facciamo che parlare ed è praticamente l’unica cosa che possiamo fare. Con l’impianto normativo che abbiamo - ha detto - i tempi della ricostruzione non saranno celeri. A monte le cose non funzionano pertanto o avviene un cambiamento importante oppure - ha ironizzato rivolto al commissario Farabollini - mi dovrete insegnare come potrò avere una ricostruzione fattiva”.

Giuseppe Pezzanesi, primo cittadino di Tolentino, ha sottolineato da parte sua l’importanza di non suddividere il cratere ma di restare uniti, ponendo poi due quesiti importanti ai fini della ricostruzione: “Ci sono i soldi? È una domanda lecita che di dobbiamo porre. Poi ci sono altri due problemi, uno normativo e uno delegativo. Il governo ci ha messo ben 7 mesi per permettermi di realizzare le case in contrada La Rancia con lo stesso procedimento delle Sae. È incredibile. La politica deve cambiare le norme che non vanno”.

Diverso il caso di Rosa Piermattei, sindaco di San Severino, comune colpito dal terremoto fortemente, ma non nel centro storico. Le scosse hanno colpito per lo più le zone esterne: “la modalità con cui siamo stati colpiti dal sisma ci ha permesso di andare avanti e continuare a vivere. Vorremmo andare veloci nella ricostruzione leggera e mi chiedo però come mai on venano presentati i progetti. Serve scandire i tempi e snellire anche i procedimenti per la ricostruzione pesante”.

A chiudere sono stati i sindaci Roberto Paoloni e Silvia Pinzi, rispettivamente di Belforte e Serrapetrona.

“Tutto l’impianto normativo - ha detto il primo - ha esautorato i nostri poteri. Così non funziona più. Per la paura delle infiltrazioni mafiose c’è stata una mancanza di fiducia vera e propria. Qualora si decidesse ora di lasciare più potere ai sindaci abbiamo bisogno di risorse e norme e soprattuto che ci si fidi di noi, dei cittadini, dei sindacati e di chi si impegna per il territorio”.

Gaia Gennaretti

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Un incontro non senza polemiche, soprattutto dopo l’intervento del commissario Farabollini, quello che si è svolto oggi pomeriggio a Caldarola, organizzato dalla Cisl per presentare i risultati della campagna di ascolto dei cittadini terremotati. 

Tremila quelli a cui è stato sottoposto un questionario da cui sono emersi dati non certo positivi ma un sentimento di sfiducia e incertezza.

A parlarne Sauro Rossi, segretario generale Cisl, Rocco Gravina di Cisl Tolentino, Marco Ferracuti segretario regionale del sindacato, Cesare Spuri, direttore dell’ufficio speciale ricostruzione e Valerio Valeriani, coordinatore ambiti sociali 16,17 e 18.

Insieme a loro, hanno espresso il loro punto di vista alcuni sindaci: Giuseppe Pezzanesi di Tolentino, Luca Maria Giuseppetti di Caldarola, Gianluca Pasqui di Camerino, Rosa Piermattei di San Severino, Mauro Falcucci di Castelsantangelo sul Nera, Roberto Paoloni di Belforte e Silvia Pinzi di Serrapetrona.

Presenti fra gli altri anche il commissario straordinario Piero Farabollini e l’assessore regionale Angelo Sciapichetti.

“Dobbiamo partire dall’ascolto del territorio - ha affermato Rossi - per valutare gli interventi, dare sostegno alle necessità dei cittadini ma soprattutto per condividere con loro un’idea di futuro. Altrimenti non è possibile ricostruire le comunità. Questa campagna di ascolto ci ha permesso di raccogliere tanti elementi che utilizzeremo nel confronto con le amministrazioni, Regione e Commissario per dare una prospettiva concreta al rilancio di questi territori”.

Nessuna novità rispetto a quanto è già noto da tempo. Nel questionario le persone hanno espresso il bisogno di partecipazione e coinvolgimento, ma anche di socialità. “I tempi della ricostruzione - ha spiegato Gravina - sono senz’altro la preoccupazione e l’incertezza più grande. Servono centri di aggregazione e servizi assistenziali e socio-sanitari”.

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La sfiducia è il sentimento che accomuna i cittadini del cratere e su questo punto si è soffermato Ferracuti: “La fiducia non si evoca ma si costruisce con atti concreti, quotidiani, che vanno nella direzione delle persone. Servono spazi di partecipazione dove i cittadini possano esprimere la loro opinione e fare richieste. La discussione sul rilancio deve prevedere dei tavoli territoriali di partecipazione dove almeno le parti sociali possano individuare insieme progetti di sviluppo. Gli abitanti devono essere protagonisti del futuro di queste terre”.

A Cesare Spuri il compito di fare il punto sull’andamento della ricostruzione privata fra tempi lunghi e iter burocratici al limite della sostenibilità: “I tempi non sono quelli dell’immediatezza perché in tutte le procedure della ricostruzione la trasparenza e la sicurezza sono parole d’ordine che vengono coniugate con tante attenzioni. Cosa si può fare? Si deve trovare quell’equilibrio tra le esigenze di legalità e l’umana necessità di ritornare a casa. Spero che questa operazioni a breve arrivi a un capolinea e si trovi una strada da prendere. Nelle Marche - aggiunge - a dispetto del 45 per cento di personale in meno che abbiamo rispetto a quello che ci doveva essere assegnato, abbiamo circa 4mila pratiche depositate all’Usr. Ne sono state decretate circa 2mila, le altre sono in lavorazione di cui un 60 per cento è fermo nei Comuni per il via libera (sanatorie, condoni, piani particolareggiati, e altro). La macchina lavora, una struttura che in un anno e mezzo eroga 300milioni di euro di contributi non si può dire che non lavori. Poi bisogna raffrontarlo con tutto ciò che c’è da fare senza mai dimenticare però - sottolinea - che la filiera non è solo riferita alla parte pubblica, ma inizia prima: da chi deve cercare i tecnici e dai tecnici che devono fare i progetti e io ho la sensazione che sia chi deve iniziare e sia chi deve realizzare siano già in grave affanno perché a noi arrivano circa 50 progetti a settimana che sono più o meno quelli che decretiamo. Non siamo affogati dai progetti, arrivano in numero abbastanza limitato il che significa che un po’ tutto il percorso è sotto sforzo”.

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Il Commissario Farabollini ha ammesso che quanto è stato fatto fin ora può non essere stato percepito ma ha parlato di segnali positivi nel coinvolgimento dei territori, nella questione delle anticipazioni ai professioni e non solo: “Per la ricostruzione leggera c’è la volontà dei comuni di essere i reali artefici. Noi ci stiamo attivando per poter dare forze, competenze, e organizzazione per procedere in questa direzione. Analogamente si ragionerà per i danni pesanti. Ovviamente sono azioni che richiedono coordinamento e compartecipazione di tutti. Noi metteremo a disposizione competenze, risorse e forze. Questo permetterà una velocizzazione. Si sta lavorando per l’anticipazione delle prestazioni professionali del 50 per cento e stiamo ragionando sulle modalità con cui erogarle. Inoltre stiamo lavorando per trovare il giusto coinvolgimento di tutte le parti per quanto riguarda il durc di congruità”.

Gaia Gennaretti

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Ombre nei cantieri della Ricostruzione post sisma. Sospesi i lavori dei cantieri della Basilica di San Nicola di Tolentino e quelli di un'opera pubblica nel comune di Valfornace. La Prefettura di Caserta ha emesso un' interdittiva antimafia nei confronti della ditta Eni s.r.l che, avendo effettuato il maggior ribasso, era risultata aggiudicataria. Secondo quanto riferito da Cgil, manca la certificazione antimafia dell'azienda ( che evidentemente non ha niente a che vedere con Eni S,P.A), attiva nei due cantieri grazie ad una semplice autocertificazione. Già negli ultimi mesi  Cgil Macerata  aveva denunciato anomalie, segnalando più volte la presenza di un quadro preoccupante, oggi purtroppo confermato. 

"E' dal novembre 2017 che stiamo denunciando gravi irregolarità nei cantieri delle Sae e in quelli  della ricostruzione - afferma Daniel Taddei, segretario generale della CGIl MacerataL' interdittiva della Prefettura di Caserta è l'ennesima conferma che il sistema non funziona. Già in precedenza un'altra ditta che faceva capo a Salvatore Piccolo aveva  lavorato nei cantieri delle Sae  e- continua Taddei-  anche in quel caso gli operai avevano denunciato che a dirigere i lavori in realtà non era Salvatore Piccolo, titolare dell'impresa, ma il fratello Raffaele,attualmente imputato per turbativa d'asta, appalti pilotati, corruzione e turbativa d'asta nell'inchiesta Nazionale denominata "The Queen istruita dalla Dda di Napoli. Il problema è che per gli appalti di Tolentino e Valfornace, le Amministrazioni comunali hanno proceduto correttamente e con una procedura ordinaria. La ditta in questione Eni s.r.l, dal dicembre 2017  aveva richiesto l'iscrizione alla 'White List' della Prefettura di Caserta e, solo ultimamente la stessa prefettura ha emesso l'interdittiva antimafia. Va anche detto - aggiunge Taddei - che un mese fa portammo a fare delle deposizioni 4 lavoratori che avevano lavorato sia su Tolentino che su Val Fornace con un'altra ditta, in regola con le certificazioni antimafia; gli operai affermavano che non era Salvatore Piccolo il vero gestore, bensì il fratello Raffaele, attualmente imputato in processo". Le indagini da parte della Procura di Macerata sono anche riferite ad un'altra ditta che ha lavorato nei cantieri delle SAE con tre persone sospettate  "La fase delle indagini preliminari per quanto riguarda quest''inchiesta è stata chiusa;  attualmente invece resta ancora aperta  l'inchiesta che riguarda una ditta che ha operato nei vari subappalti di Arcale e i cui i reati contestati sono intermediazione di manodopera, minacce, appropriazione indebita e, soprattutto il reato più grave, è quello di riciclaggio".

Secondo Cgil, con la bozza del Decreto sisma,i timori di infiltrazioni oltretutto potrebbero anche aumentare per il possibile allentamento dei controlli che potrebbe rendere più facile aggirare le normative antimafia. 

"La preoccupazione vera e propria riguarda proprio la ricostruzione - sottolinea Taddei-  perché da una parte non è ancora iniziata a regime e, dall'altra, se si pensa di farla partire allargando ancora di più le maglie e dando la possibilità a ditte irregolari di infiltrarsi nei subappalti o negli appalti stessi, il danno sarà gigantesco perché qui non parliamo di 'casette' che comunque gli sfollati hanno diritto ad averle a regola d'arte; qui  parliamo di ricostruzione vera e propria e di abitazioni che dovranno avere agibilità per poter sostenere una scossa, pari di magnitudo a quella che le ha  lesionate nell'ordine di un 6.5.  Si pensi- conclude Taddei-  che quella  parte che stiamo affrontando adesso, è una piccola goccia nel grande oceano del più grande cantiere d''Europa che sarà quello della Ricostruzione.  Il quadro normativo non può derogare ai controlli, non può aumentare la possibilità di fare appalti o procedure direttamente negoziate, perché questo non fa ache aumentare il rischio di corruzione e di logiche clientelari". 

C.C.

San Nicola 2

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Giovedì, 21 Marzo 2019 11:21

Al setaccio l'Hotel House

Identificate 29 persone e 22 auto. A Porto Recanati, i Carabinieri della locale stazione hanno messo al setaccio l'Hotel House identificando persone e macchine. Otto auto sono state rinvenute in sosta nella corte esterna annessa all'ingresso principale del condominio multietnico prive di copertura assicurativa Rca e quindi sanzionate e sottoposte a sequestro amministrativo. Nel corso del servizio è stata inoltre controllata una cittadina nigeriana di 30 anni, domiciliata a Porto Recanati, che, in seguito a un controllo tramite banca dati, è stata invitata a presentarsi presso il competente Ufficio per Stranieri poiché risultava non in regola sul territorio nazionale in considerazione di una pregressa richiesta di protezione internazionale pendente ancora in corso. I militari dell'Arma hanno anche denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità un 26enne di Filottrano, pregiudicato, in quanto risultata a suo carico un foglio di via, notificatogli il 14 aprile del 2017, dal comune di Porto Recanati per tre anni.
g.g.

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Radioc1inblu

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