Notizie di spettacolo nelle Marche
Martedì, 24 Marzo 2020 12:47

Covid-19- Primo caso di positività a Visso

Primo caso di positività da Coronavirus a Visso. La notizia è stata comunicata ufficialmente al sindaco dalle Autorità sanitarie competenti che hanno  provveduto a mettere in atto tutte le dovute misure nei confronti del soggetto interessato e di tutte le persone che hanno avuto contatti con lui. Il sindaco di Visso Gianluigi Spiganti Maurizi  nell'inviare il suo augurio di pronta guarigione alla persona residente nel comune, ha tenuto a tranquillizzare la popolazione ribadendo ulteriormente quanto sia importante rispettare le regole e non uscire di casa se non nei casi di strettissima necessità. 
" Vi chiedo di agire con responsabilità nella consapevolezza che stiamo vivendo un momento particolarmente difficile che potremmo meglio superare senza allarmismi ma facendo attenzione alla nostra condotta quotidiana" ha esortato Spiganti Maurizi. dicendosi presente nel continuare a garantire a tutti la sua completa disponibilità e vicinanza nella certezza che insieme si potrà superare questo difficile momento.
c.c.

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A Camerino, chiamate da tutta Italia stanno arrivando per “Fiabe al Telefono” iniziativa promossa dall’Associazione “Stella” che, grazie alla disponibilità di una decina di Volontari di Nati per Leggere, porta nelle case la compagnia di tante storie curiose, allegre e divertenti. E’ così che nella solitudine delle pareti domestiche entra il calore di una voce e si instaura subito un clima di amicizia e di affetto che permette di coltivare la bellezza e farci sentire tutti un po’ più uniti. Partita già da qualche giorno e rivolta ai bambini dai 2 agli 8 anni, la risposta che sta riscuotendo la simpatica proposta, sta emozionando gli stessi promotori. Con “Fiabe al telefono” si celebra oltretutto il centenario della nascita di Gianni Rodari uno dei più celebri scrittori per l’infanzia del XX secolo e, tante sono le famiglie che, costrette a non poter uscire a causa delle misure adottate per contenere la diffusione del contagio, stanno riscoprendo il piacere di abitudini senza tempo come quella della favole, case dalle porte sempre aperte per farci entare nel magico mondo della fantasia. Basta mandare un messaggio whatsApp al numero 331 2392811 ed essere contattati per la lettura di una fiaba.
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“ Si tratta di un’inziativa ideata proprio per sostenere le famiglie in questo periodo di difficoltà che ci vede tutti a casa - spiega l’insegnante Clara Maccari, presidente dell’Associazione Stella- Attraverso il telefono e con una videochiamata, raggiungiamo tutte le persone che ci fanno questa richiesta. A loro facciamo vedere dei bellissimi libri e leggiamo delle fiabe molto simpatiche, allegre e divertenti; terminata la lettura, i bambini che lo desiderano possono realizzare un bel disegno da inviarci e che noi poi provvediamo a pubblicare nella pagina facebook dell’associazione. Finora - continua Clara Maccari- abbiamo ricevuto diverse chiamate e ogni pomeriggio siamo pronti ad offrire questa iniziativa.
Inviato il messaggino whatsapp di richiesta al numero che abbiamo attivato, ci accordiamo infatti con la persona che ci ha scritto per conoscere l’età del bambino e indirizzarci nella scelta del libro più indicato, oltre che su eventuali preferenze di date e orari per l’ascolto della fiaba.
Le chiamate sono arrivate da Camerino ma anche da altre città d’Italia proprio perché questo sistema ci permette di raggiungere tutta la penisola. Una modalità simpatica per reincontrarsi, conoscersi per la prima volta e, anche se lontani, sentirci tutti più uniti
C.C.

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Oltre il danno la beffa, è proprio il caso di dire, per chi ha atteso tutto l'inverno che arrivasse la neve per mettere gli sci ai piedi e, ora che anche le cime Maceratesi si stanno ricoprendo di coltre bianca, non è possibile farlo per il Coronavirus.
E' il paradosso di chi con la neve ci lavora, come Francesco Cangiotti, direttore di Bolognola Ski che ammette: "Quest'anno è stata veramente una stagione molto difficile. Credo la più brutta dagli ultimi 20 anni. Non abbiamo avuto alcuna precipitazione nevosa per tutto l'inverno e ora che abbiamo chiuso tutto a causa dell'emergenza sanitaria è arrivata la neve. Abbiamo sciato qualche giornata grazie all'innevamento artificiale, ma con la nevicata di oggi che proseguirà nei prossimi giorni avremmo potuto aprire gli impianti per questo fine settimana e anche in occasione delle festività pasquali, invece ci toccherà attendere l'anno prossimo. Questa neve, da un lato sarà favorevole per gli approvvigionamenti idrici, ma noi che lavoriamo in questo settore la guardiamo con rammarico".
Allora Cangiotti fa il punto sulle perdite: "Abbiamo avuto un calo degli incassi dell'80% rispetto allo scorso anno - dice - . Abbiamo dovuto sostenere le spese per la produzione di neve artificiale che ci ha consentito di poter sciare, ma per noi gestori è molto dispendiosa. Poi si aggiungono le spese fisse e di manodopera che dovremo effettuare nelle prossime settimane per smontare le reti e preparare la stazione all'estate. Ci prepariamo ad avere un forto deficit che speriamo di colmare la stagione successiva".

GS
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Con l'emergenza coronavirus sono in forte aumento le fabbriche che hanno riconvertito la loro produzione per soddisfare la crescente richiesta di dispositivi di protezione individuale.
Tante piccole e medie imprese si stanno attivando in tal senso. Nelle Marche tra chi si è subito attivato su questo fronte c'è Cotton Club, azienda di Fabriano, leader nella produzione artigianale di abbigliamento intimo  che ha convertito la produzione per dare il suo contributo all'emergenza Coronavirus, realizzando mascherine per limitare il contagio del Covid-19. Il prodotto è realizzato con tessuto certificato realizzato interamente in Italia. Si tratta di mascherine non assimilabili a quelle chirurgiche, ma certificate per l'uso comune come protezione individuale. Saranno in vendita da metà della prossima settimana. L’azienda punta a produre oltre mille mascherine al giorno. I Decreti governativi consentono al brand di continuare la produzione e, vista la grande richiesta, si è deciso di procedere in questo senso. A giorni la produzione sarà disponibile e acquistabile sulla piattaforma di shop online.
c.c.
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San Severino si sveglia con una triste notizia. Ad annunciarla è proprio il sindaco, Rosa Piermattei: “Stiamo vivendo le ore più dolorose in questo momento così difficile per tutti, ma mai mi sarei aspettata di dover dare la notizia del primo decesso per Coronavirus anche nella nostra città”.

Il primo cittadino si stringe così al dolore dei familiari di un pensionato di 70 anni, con patologie pregresse, deceduto ieri al Covid Hospital di Civitanova Marche, dove era stato ricoverato dopo essere risultato positivo al contagio ed essere stato trasferito qui dall’ospedale di Macerata.

"Era il caso più grave dei tre settempedani positivi al Covid-19 - si legge nella nota del Comune - , che diventano due, nell’elenco aggiornato proprio nelle scorse ore dal Gores regionale e inviato dalla Prefettura di Macerata al sindaco Piermattei".

"In città abbiamo anche 27 persone in quarantena - precisa Piermattei - . Il numero di queste ultime, fino a pochi giorni fa fermo a 17, è cresciuto considerevolmente ma non bisogna spaventarsi per questo numero perché in esso rientrano molti familiari di chi era in quarantena e molti concittadini, tra cui alcuni imprenditori, rientrati a casa da Paesi stranieri dove è arrivata, come in Italia, la pandemia. I nostri concittadini sono in isolamento domiciliare fiduciario e per alcuni la permanenza a casa scadrà proprio in queste ore. Per i due pazienti positivi, invece, non si è mai reso necessario il ricovero in una struttura ospedaliera ma sono state attivate, da parte dell’Asur, le procedure previste per l’assistenza sanitaria domiciliare. E’ veramente una giornata triste quella di oggi - commenta il primo cittadino settempedano ricordando ancora chi non ce l’ha fatta - Conoscevo la vittima, una persona stimata e molto ben voluta che si era data molto da fare nel volontariato e per la nostra comunità. Lascia in noi tutti, e nella sua famiglia, un caro e grande ricordo”.

GS
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Una lettera aperta,indirizzata alla Ministra dell'Istruzione Lucia Azzolini per porre una serie di interrogativi e denunciare delle difficoltà che esistono nel mettere in pratica la misura della Didattica a distanza, sia per le famiglie, sia per gli stessi insegnanti e chiedendo indicazioni, univoche, semplici e chiare valide per tutte le scuole italiane. 
 
Ad inviarla l'insegnante di scuola primaria e dell''Infanzia Laura Sestili: "Da quando è stata disposta la sospensione delle lezioni a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19
in tutto il Territorio del nostro Paese- scrive l'insegnante che vive e lavora nelle Marche-. Lei ha pensato bene di attuare la bellissima ed efficace DIDATTICA A DISTANZA.

Le voglio fare alcune domande che lei stessa sicuramente si sarà posta prima di dare delle disposizioni.Ha pensato alle conseguenze di questa sua iniziativa?- chiede Laura Sestili alla Ministra- Ha pensato alle disparità che si sarebbero potute creare tra gli studenti? Ha pensato alle difficoltà che la maggior parte delle famiglie avrebbe dovuto affrontare, soprattutto quelle con più figli ed in diverse età scolari?Ha pensato alla mole di lavoro che gli insegnanti avrebbero dovuto sostenere? Badi bene che questa domanda non afferisce al normale svolgimento dell’attività didattica, ma faccio riferimento a quelle insegnanti, magari precarie, che lavorano in più plessi scolastici e che hanno diverse classi da seguire con centinaia di bambini, e penso anche a quelle insegnanti che sono sprovviste dei necessari mezzi tecnologici presso la propria abitazione per svolgere in maniera corretta e proficua la didattica a distanza.
Ha pensato a quale programma si sarebbe dovuto svolgere per ogni ordine e grado di scuola per mantenere l’uniformità d’insegnamento su tutto il Territorio nazionale?
E, sempre avendo riguardo all’uniformità della didattica che ci si aspetta dalla scuola pubblica, ha pensato a dare un’indicazione univoca agli insegnanti su come poter valutare gli studenti? Avrei ancora tante domande da porre ma corro il rischio di illudermi ancor di più visto che il Ministero posto sotto la Sua guida, a distanza di 15 giorni dalla sospensione per il Covid-19, ancora non riesce a dare indicazioni chiare, semplici ed univoche per svolgere la c.d. didattica a distanza.
Peraltro, le solite voci di corridoio (virtuale di questi tempi) parlano anche di una probabile valutazione degli studenti. E sarebbe da domandare con quale criterio dovrebbe svolgersi tale valutazione e che conseguenze avrebbe per gli studenti.
Anzi, in una nota dice addirittura di inviare su WhatsApp un messaggio, un video leggendo favole per i più piccoli...
Dato che il Ministero sembra incapace di aggiornarsi su che cosa sta accadendo nelle scuole, approfitto di questa mia lettera aperta per informarLa direttamente circa la situazione che si è venuta a creare nelle diverse scuole dove svolgo la mia attività (anche se penso che sia cosa comune in tutte
le scuole d’Italia).
Gli insegnati in genere non riescono più a coordinarsi, ognuno fa quello che ritiene più opportuno- sottolinea -;  la mattina quando si sveglia, chi usa WhatsApp, chi Classroom, chi Google Meet; alcuni fanno video su Youtube - improvvisandosi attori per 3-4 minuti - altri caricano infinite quantità di compiti nel registro online pensando poi che qualcuno gli darà il cavalierato al lavoro alla fine di questa quarantena; altri ancora fanno a gara a mettere il lavoretto più bello per la Santa Pasqua, abbinato ad una filastrocca o ad una significativa poesia sulla primavera e alla vita che rinascerà.
Ore e ore di telefonate e messaggi per capire se tutto ciò avrà poi un risvolto positivo, per cercare di comprendere se a settembre si dovrà ricominciare da capo o se si farà finta di niente e si andrà comunque avanti.
Dall’altro lato ci sono le famiglie... Quelle semplici, quelle con 1,2,3 o più figli da accudire e da aiutare a fare i COMPITI. Quelle famiglie che vivono tutto il giorno in casa, perché è giusto che ci stiano, magari in una piccola casa, sempre con 1,2,3, o più figli che devono aiutare a fare i COMPITI, arrabattandosi per trovare lo spazio e gestire le necessità scolastiche di ognuno. Quelle famiglie dove i genitori, sempre di quei bambini che devono fare i COMPITI, fanno il medico o l’infermiera. 
Ci sono poi quelle famiglie che non hanno i mezzi per aiutare i loro bambini a fare i COMPITI, ci sono quelle famiglie che si rifiutano di far utilizzare il PC, il cellulare ai propri figli perché sono piccoli. E poi ci sono quelle famiglie che hanno bambini con difficoltà come i disabili, dislessici e disturbi dell’attenzione......che devono fare i COMPITI senza nessun sostegno specifico.
Ill.ma Ministra Azzolina, il mio è un invito ed una preghiera, affinché provveda una volta per tutte a fornire semplici, chiare e soprattutto univoche, indicazioni che siano valide per tutte le scuole d’Italia, affinché ogni insegnante possa continuare a svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi senza che si creino ingiustificabili differenziazioni, facendo in modo che si sostengano e si supportino non solo gli alunni nella didattica – affinché questa non diventi un’ulteriore peso per
famiglie – ma che serva anche come sostegno morale e psicologico- conclude Laura Sestili-  perché l’insegnante è anche questo. È vero che ogni scuola ha la sua autonomia, ma in tempi normali. Questo non è un tempo normale! Sicuramente Lei saprà tutto questo, è la Ministra dell’Istruzione e avrà già pensato a come risolvere questi piccoli problemi.
La ringrazio comunque per il Suo impegno in un momento difficile come quello che stiano vivendo.
L’insegnante Laura Sestili

c.c.
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L’emergenza procurata dal diffondersi del Sars-CoV-2, non ci deve far dimenticare la situazione che interessa circa 30 mila marchigiani, che si trovano a vivere in altro luogo rispetto alla loro casa. Sono i terremotati della nostra regione. Molti di loro sono in quarantena nelle Sae, le soluzioni abitative di emergenza) in 40, 60 o 80 metri di spazio, in base ai componenti del nucleo familiare.
Altri, agricoltori e allevatori, sono nei Mapre, moduli abitativi prefabbricati rurali di emergenza, in pratica una specie di container abitabili ma con diversi problemi come l’umidità e gli spazi ancora più ridotti rispetto ad ogni unità residente nelle Sae. Il compito dell’informazione, soprattutto quella locale, è continuare a interessarsi di questa situazione a oltre tre anni e mezzo dal sisma, in diversi modi.
Nel progetto “Ricostruire la speranza. Un viaggio nel cuore del sisma”, stiamo raccontando alcune storie di questi nostri cittadini, andandoli a trovare nelle loro nuove case. Impossibilitata ad uscire e a realizzare le interviste all’interno delle Sae, ripercorro con voi la prima parte di questo coinvolgente viaggio iniziato a Visso, in casa di Elio Aureli e di sua moglie Rita.

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Elio ha trasferito l’amore per il suo paese, in condivisione social. Le foto scattate in tanti anni, le scansiona, le modifica per poi postarle nella sua pagina facebook: “Tutti quei minuti che sono davanti al computer, io sto a Visso”. Elio, 80 anni da compiere i primi di aprile, non ha perso il suo spirito creativo che emerge ogni giorno, grazie a delle originali creazioni realizzate con materiali di recupero, che servono per rendere più confortevole e funzionale la casetta, perché mi dice che è lei che si deve uniformare alle esigenze di chi ci vive. La sua grande passione per gli animali condivisa con sua moglie, lo porta ad essere sempre impegnato.  Oltre ad avere in casa ben 4 mici e un cane, ogni mattina ha mantenuto vivo il ricordo di fare ciò che faceva prima del terremoto: sfamare i gatti randagi del borgo. E allora parte in bici o in auto con l’inseparabile cagnolina Cindy, per fare il giro di Visso in cerca dei felini a cui regalare, con la scusa del cibo, anche tante tenerezze. 

Roberta Blanchi

Da Visso mi sono spostata a Fiastra dove ho incontrato la giovane mamma Roberta Blanchi, che ha deciso di trasferirsi qui nel 2014. Lavora con suo marito in un container nella gestione del “Bar Fiastra”. Nata a Macerata, Roberta ha scelto di trasferirsi in montagna perché “Qui ho tutto quello che mi serve per vivere” mi dice nella sua Sae, mentre tiene in braccio la piccola Anita, fiastrana doc da pochi mesi. Roberta si augura che in questo tempo di crescita Anita possa vedere intorno a lei una Fiastra in rinascita, la dinamicità di gente che aggiusta e ricostruisce e non le finestre chiuse e le luci spente. Si augura che sua figlia possa avere un’infanzia felice a Fiastra, come lo è stata la sua che conserva nei ricordi, gli stessi che l’hanno spinta a tornare per amore di quel paese. 

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Mirko Carota lo incontro nella sua SAE ad Ussita, dove vive con la moglie Violetta, tre figlie e un cane. Lavora fuori, a valle. Dopo mesi trascorsi in un camping sulla costa, dove sono stati trasferiti i terremotati della montagna, dopo le forti scosse dell’ottobre 2016, sapeva che il ritorno in paese non sarebbe stato facile e che i problemi non sarebbero finiti una volta entrati nelle case provvisorie. Così è stato. Non è tanto aspettare la ricostruzione della casa, quanto tutto quello che c’è intorno, o meglio che non c’è. Ad Ussita manca il lavoro, soprattutto legato al turismo, mancano i servizi e Mirko e sua moglie si interrogano se restare, mentre le figlie crescono ed hanno bisogno di quelle cose naturali per degli adolescenti. Nonostante tutto si sono dati del tempo per sperare e ci vogliono credere che le cose cambieranno, che le cose si aggiusteranno.
Se tutto andrà come da programma, tra circa un anno Alessandro Loreti, sua moglie e i due figli, torneranno nella loro nuova casa ristrutturata. Alessandro vive e lavora a Muccia, nel laboratorio di pasta fresca a conduzione familiare. Dopo il terremoto ha riconvertito la sua attività, mettendo in atto quei cambiamenti necessari alla sussistenza. Da artigiano si augura che le scelte intraprese e da prendere per queste zone, possano consentire la vita futura di tante piccole realtà. La mancanza dei turisti e l’economia generata grazie al loro apporto, si fa sentire, come anche quella vicinanza non scontata per queste terre, a cui sono molto legati. Alessandro ama il suo paese. Quando ne è stato lontano, ha scelto di trasferirsi lì vicino a Colfiorito, le città non fanno per lui. Resterà a Muccia, dove vuole continuare a far crescere i suoi figli.

Barbara Olmai

La puntata andrà in onda nella Rubrica radiofonica “Ricostruire la speranza. Un viaggio nel cuore del sisma”, mercoledì alle ore 10:10 e alle ore 22:10 sulle frequenze di Radio C1...inBlu e un approfondimento nel settimanale l'Appennino Camerte.

*La rubrica è possibile grazie al contributo di Structura Housing, appartamenti  nuovi in Classe A, a Porto San Giorgio a 200 metri dal mare. Info 0734.674638

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Dopo“Perfect Symphony” dal “balcone” virtuale di Instagram ospite di Chiara Ferragni e Fedez che hanno aderito al suo appello,  Andrea Bocelli ieri sera era su Rai2 da Fabio Fazio a “Che tempo che fa. Struggente l'esibizione dell’Ave Maria di Schubert che il tenore toscano ha regalato a tutti come preghiera dedicata all'Italia in sofferenza per l'epidemia e a chi in queste ore è impegnato nella cura dei malati.  Obiettivo della sua presenza, raccogliere fondi per l’Ospedale di Camerino.
Nel corso del collegamento, Andrea Bocelli ha anche annunciato che parte della missione della sua Fondazione sta per essere raggiunta  e che, entro la settimana,  all'ospedale di Camerino riconvertito in struttura per l'accoglienza dei pazienti affetti da Coronavirus. potranno essere consegnati quattro respiratori  e il materiale consumabile utile agli operatori sanitari del nosocomio. 
"Ci auguriamo che le persone continuino ad essere al fianco della nostra Fondazione- ha detto il tenore -perchè da soli si può già tanto, ma insieme si può molto di più e si possono raggiungere anche risultati insperati".
Poco prima della trasmissione televisiva, nel suo messaggio quotidiano alla popolazione, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia aveva ringraziato Andrea Bocelli e ABF per l'ulteriore  bellissimo gesto di solidarietà che nella città ducale, si aggiunge alla costruzione della nuova Accademia della Musica, terzo intervento della Fondazione Bocelli nelle zone colpite dal sisma del 2016.
Proprio oggi la Fondazione ha consegnato all'ospedale di Camerino  400 mascherine per il personale e nei prossimi giorni recapiterà tute monouso. " Tutta la nostra immensa gratitudine"- ha commentato il primo cittadino.
Ma la Fondazione ABF non si ferma ed è possibile continuare a donare su: https://www.gofundme.com/f/wk67wc-abfxcamerino.
C.C.

**Servizio di approfondimento nel prossimo numero di Appennino Camerte











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Sono momenti di tensione quelli causati dalle indiscrezioni che vedrebbero alcuni pazienti contagiati dal virus, trasferiti dall'ospedale di Civitanova a quello di San Severino, ma ad invitare alla calma e alla responsabilità è il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, che non si sbilancia sulla questione fino all'esito definitivo degli accertamenti: "E' un momento critico e tutti dobbiamo stringere i denti e remare nella stessa direzione". Quasi un appello quello che il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni rivolge nel periodo in cui l'intero sistema sanitario sta operando in situazioni di estrema pressione. "L'intero sistema, dal centro alla periferia, sta lavorando in maniera intensa, con grande responsabilità ed enormi sacrifici da parte di tutti gli operatori - le parole del direttore Maccioni - Stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze e c'è l'impegno straordinario anche della parte amministrativa. L'invito che rivolgo a tutti è di non fare polemiche o creare allarmismi sulla base di singoli episodi. Cerchiamo di operare al meglio e chiaramente possiamo commettere anche noi alcuni errori, ma si tratta di un'emergenza molto difficle da affrontare e per questo chiedo a tutti il massimo senso di responsabilità".

FU
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Palaindoor di Ancona o allestimento di un traghetto da adibire ad ospedale. Queste le due opzioni suggerite da Guido Bertolaso al Governatore delle Marche Luca Ceriscioli dopo il sopralluogo che lo stesso Bertolaso ha compiuto ad Ancona dietro richiesta dello stesso presidente e dell'intero governo regionale per predisporre una struttura di 100 posti letto di terapia intensiva per pazienti affetti da Covid 19 qualora le strutture ospedaliere già predisposte non dovessero rivelarsi sufficienti. "Sono queste le due opzioni che il gruppo di esperti ha individuato insieme all'ex capo della protezione civile nazionale - le parole dell'assessore Angelo Sciapichetti - per un ulteriore centro da costituire qualora gli ospedali che stanno già operando non siano più sufficienti. A Bertolaso avevamo chiesto semplicemente un sopralluogo che è stato fatto ad Ancona in quanto vicina all'ospedale di Torrette. Ora stiamo valutando quale possa essere l'opzione migliore".
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