Notizie di spettacolo nelle Marche
“Il Piano di separazione volontaria è un modo per eludere la legge dello Stato che prevede blocco dei licenziamenti. Questa scelta costituisce una gestione unilaterale dell'azienda non condivisa con i sindacati. Chiediamo al Governo di confermare anche per Whirlpool il blocco dei licenziamenti”. Con queste parole Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico, ha invitato il Governo a porre anche l’attenzione sulla proposta indirizzata a quadri, manager e dipendenti delle sedi impiegatizie anche di Fabriano da parte della multinazionale americana. Piano di separazione volontaria con incentivi pari a 130mila euro se si decide di aderire entro oggi, 31 luglio, altrimenti si scende a 120mila euro di incentivi se si decide di aderire entro metà agosto. Separazione volontaria che viene proposta anche ai dirigenti con varie mensilità riconosciute a seconda degli anni di presenza all’interno del Gruppo.

È stato questo l’unico accenno alle problematiche marchigiane nell’ambito della vertenza Whirlpool e che questa mattina, 31 luglio, ha fatto registrare un nuovo summit, in videoconferenza. Collegati i vertici della multinazionale rappresentati dall’Amministratore Delegato Luigi La Morgia, il ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli, i segretari nazionali di Fim-Fiom-Uilm, oltre ai vertici regionali e territoriali delle stesse sigle sindacali. Si è trattato di un incontro durato circa 4 ore e che, nella maggior parte del tempo, ha riguardato le sorti dello stabilimento di Napoli.

Sito che la Whirlpool ha confermato di voler chiudere entro il 31 ottobre prossimo perché non più sostenibile dal punto di vista economico. La novità su questo argomento è rappresentata dalle ricerche effettuate da Invitalia e che avrebbero portato altri soggetti potenzialmente interessati a rilevare lo stabilimento, riassumendo personale in modo parziale.

Come detto, per quel che riguarda le Marche, i sindacati di categoria hanno invitato la Whirlpool a fare marcia indietro rispetto al piano di separazione volontaria considerandoli, di fatto, dei licenziamenti mascherati e, poiché attualmente esiste per Legge il blocco dei licenziamenti a causa della crisi economica originata dalla pandemia da Coronavirus, sarebbe un modo per aggirarlo. Non solo il blocco dei licenziamenti, ma anche gli accordi sottoscritti fra sindacati e azienda nell’ottobre del 2018.

A preoccupare le parti sociali, infine, anche un’altra questione che si lega a Fabriano: la riorganizzazione globale del G.P.O. (Global Product Organization), l’ente globale di sviluppo e ricerca che è sempre stato considerato strategico e sul territorio di Fabriano interessa alcuni enti dello stabilimento di Melano e gli uffici di via Lamberto Corsi e di via Campo Sportivo, complessivamente un centinaio di dipendenti.

Al momento, non è stata fissata una data per un prossimo incontro, anche perché i sindacati hanno chiesto che la vertenza torni all'attenzione del Premier Giuseppe Conte. “È quella la sede all'altezza di una discussione che non riguarda solo il mantenimento dello stabilimento di Napoli, ma la tenuta di tutti i siti del gruppo Whirlpool, che non può che passare per il rispetto del piano”, hanno concluso le parti sociali.

f.u.

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“Se non dovessero istituire la quarta classe, ci rivolgeremo al Tar Marche”, dichiarano dall'Associazione di volontariato La Scuola Siamo Noi costituita da genitori di studenti frequentanti l'Istituto comprensivo Marco Polo di Fabriano, attiva nel territorio dal 2013 e fautrice di supporto alle attività scolastiche.

Sono 75 le iscrizioni alla Media, ma solo tre classi autorizzate dal Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regione Marche Marco Ugo Filisetti, nonostante la dirigente scolastica, Aurelia Brita, ne avesse fatto partire la richiesta per 4. “Così facendo avremo 25 alunni suddivisi in tre sezioni, a nostro giudizio delle vere e proprie classi pollaio non tenendo in conto i bisogni di apprendimento degli alunni, le situazioni di disabilità e la peculiare situazione del territorio del Comune di Fabriano. Le tre classi autorizzatenon permetteranno una didattica sicura anche a seguito delle precauzioni Covid-19 che saranno approntate. Non si tiene conto, dei bambini diversamente abili e delle loro esigenze, difficili da seguire in classi così composte e ciò in aperta violazione dell'art. 5 del DPR 81/2009”, visto che sono due i bambini, suddivisi in altrettante classi, che avranno bisogno di un insegnamento di sostegno.

I genitori sono pronti a rivolgersi al Tar Marche. “Ci faremo portavoce, nelle sedi opportune e con i supporti giuridici necessari, affinché tale scelta scellerata venga riconsiderata, avendo allo scopo già incaricato uno studio legale affinché predisponga gli atti necessari per l'impugnazione del provvedimento dell'Ufficio Scolastico Regionale. Verranno esaminate tutte le possibilità legislative possibili. Facciamo appello a tutte le famiglie interessate e a coloro che hanno a cuore l'istituzione scolastica, il nostro territorio così già tanto martoriato e il diritto degli studenti con disabilità di essere prossimi anche con raccolta fondi a supporto spese che l'Associazione dovrà sostenere per il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale i cui termini sono stringenti. Auspichiamo che l'Ufficio Regionale e il Ministero per l'Istruzione sapranno riconsiderare le determinazioni assunte”, concludono.

Anche il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, si è attivato inviando una nota Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale Marche Marco Ugo Filisetti. “L’indicazione della possibilità di attivazione di sole 3 prime classi significa dover mettere insieme 30 studenti in due classi oppure rinunciare al tempo pieno mettendo in difficoltà non solo la Dirigente, ma soprattutto le famiglie che hanno optato per una scelta consci degli impegni e delle esigenze dell’organizzazione familiare”. Ben 16 famiglie, infatti, avevano optato per la possibilità del tempo prolungato con fine delle lezioni il venerdì alle 14. Possibilità, ora, a rischio.

“In un momento così delicato ragionare solo sui freddi numeri e tenendo in considerazione solo i costi è assolutamente sbagliato. La Regione deve collaborare con i Dirigenti e i comuni che stanno lavorando con grosse difficoltà per garantire la massima sicurezza nelle scuole in vista della riapertura di settembre. Deve soprattutto comprendere – conclude Santarelli - le esigenze delle famiglie che scelgono il tempo prolungato per necessità”.

GS



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Sequestro di un appartamento adibito a studio professionale, nonchè di macchinari e medicinali, e denuncia a piede libero per esercizio abusivo della professione. Questo il risultato di un'operazione della Guardia di Finanza di Civitanova Marche nei confronti di un fisioterapista che esercitava la professione senza essere iscritto all’Ordine dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

I militari della Compagnia civitanovese, coordinati dagli uffici della Procura della Repubblica di Macerata, hanno così dato esecuzione ad un decreto di perquisizione presso uno studio professionale risultato esercitare, a Civitanova Marche, attività di massofisioterapia e di fisioterapia.

Le indagini hanno permesso di accertare l’esercizio abusivo della professione di fisioterapista e di massofisioterapista da parte di un cittadino di nazionalità italiana in possesso solo del diploma scolastico della scuola secondaria di 2° grado, sprovvisto dei titoli abilitativi previsti dalla normativa di settore, e non iscritto all’Ordine Professionale dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Le ricerche condotte dalle Fiamme Gialle presso lo studio, con la collaborazione di personale tecnico dell’Associazione Italiana Massofisioterapisti, hanno portato al rinvenimento e al conseguente sequestro di numerosi attrezzi elettromedicali e medicinali, adoperati abusivamente dall’indagato.

Il sequestro ha riguardato anche l’intero appartamento “riadattato” a studio professionale dal responsabile, che è stato denunciato per il reato di abusivo esercizio di professione. L'uomo rischia la reclusione fino a 3 anni, la multa fino a 50.000 Euro, nonché in caso di condanna, la confisca dei beni strumentali alla commissione del reato.

f.u.
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“Da 12 anni in cassa integrazione con tutte le speranze tradite”, questo il commento a mezza bocca che i lavoratori della JP di Fabriano si sono lasciati scappare durante l’assemblea di oggi, 30 luglio, nella sala mensa dello stabilimento di Santa Maria, indetta dai sindacati alla luce di importanti novità. Novità che, però, non sono positive, anzi. “Ieri pomeriggio – riferiscono i rappresentanti sindacali di Fim, Fiom, e Uilm – ci è stato riferito che si è proceduto in data 3 luglio a mettere in liquidazione l’azienda, dopo averne cambiato il nome il 29 giugno scorso Indelfab, "Industrie elettrodomestiche fabrianesi". Sappiamo poco altro”, confermano le parti sociali.

Un’ennesima pagina in una vertenza che sembra non conoscere sosta e che rischia di determinare una nuova ecatombe occupazionale per il fabrianese e il perugino. I lavoratori coinvolti dai 700 iniziali, 350 nelle Marche e altrettanti in Umbria, quando la JP fondata da Giovanni Porcarelli ha acquisito il comparto bianco della ex Antonio Merloni, sono passati a meno di 600. Intatta la proprietà dei tre stabilimenti, due a Fabriano e uno a Gaifana in Umbria, nonostante una lunga causa con un pool di banche creditrici della vecchia gestione della Antonio Merloni che giudicava eccessivamente basso il prezzo della vendita a Porcarelli dell’ex Ardo. Causa vinta da quest’ultimo.

Ma la JP non è mai andata a regime produttivo. A onor del vero non ci è andata neppure vicino. Ci si è accontentati di piccole commesse, qualche settimana di produzione e poi il lungo oblio dell’utilizzo della cassa integrazione da 8 anni completi se si dovesse arrivare a fine 2020. In mezzo, l’apertura di una procedura di mobilità e, in ultimo, la presentazione della domanda per l’ammissione al concordato. Entrambe ritirate frettolosamente e, a seguito di precise prescrizioni dei giudici, nel secondo caso.

Ora, questa nuova mossa di Porcarelli che non promette nulla di buono per i lavoratori rimasti in questa sorte di limbo. Il 3 luglio scorso la messa in liquidazione della ormai ex JP Industries oggi Indelfab. “Sono poche le informazioni che ci sono state date. Probabilmente, i commissari presenteranno un nuovo concordato tenendo in conto le prescrizioni del giudice nella stesura del piano concordatario. Ma non ci hanno rivelato niente né riguardo al tipo di concordato né progetto industriale o alla nascita di una nuova società che avrebbe dovuto riassumere circa 250 tute blu. Tutto lasciato al caso mentre ci saranno adempimenti da fare in fretta se non si vuole perdere anche la cassa integrazione. Il 6 settembre scade quella Covid, si potrebbero richiedere altre 18 settimane, ma chi dovrà farlo? Non è chiaro, al momento, neppure se sia possibile ritornare in cassa integrazione straordinaria. Probabilmente no, visto che erano previsti investimenti che a oggi non sono stati fatti e che è stata concessa dal Ministero alla JP e non a questa nuova società. Una situazione complicata che deve essere gestita con il coinvolgimento di tutte le istituzioni per evitare licenziamenti di massa», concludono le parti sociali dopo che i lavoratori si sono dichiarati pronti a una forte mobilitazione.

f.u.
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Mercoledì, 29 Luglio 2020 16:59

Sefro: l'iniziativa di una trota da asporto

Sefro e la trota, un binomio inscindibile che anche nell'estate post Covid si ripete sia pure con una particolare caratterizzazione. La tradizionale "Sagra della trota", che caratterizza il Ferragosto sefrense, sarà infatti da asporto.
"Cercheremo di superare, almeno in parte, il problema del Coronavirus organizzando una sagra da asporto - dichiara il presidente della Pro loco Gianfranco Santini - Nessuno entrerà nella sala della bocciofila, luogo dove tradizionalmente si consumavano i pasti, ma i piatti a base di trota saranno venduti in piazza e potranno essere consumati negli spazi all'aperto". 

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"La trota è per Sefro un prodotto di elevata importanza, quasi la regina del paese - a parlare l'assessore al turismo Marta Pierozzi - e la sagra di metà agosto un appuntamento per noi irrinunciabile. Per questo, nonostante il Coronavirus, vogliamo mantenere questo appuntamento per dare continuità all'evento. In tal modo turisti e visitatori occasionali potranno gustare il nostro prodotto titpico e godere delle innumerevoli bellezze del territorio". A tal fine l'offerta turistica si arricchisce di una ciclo stazione che sarà inaugurata nella giornata di sabato 1 agosto. 

Un evento importante che mette in mostra e valorizza le attività produttive del territorio. Questo il parere dell'assessore Stefania Penna. "Nonostante l'inevitabile ridimensionamento - le sue parole - abbiamo ugualmente voluto organizzare anche la Fiera del 13 agosto, che vanta una tradizione ventennale. Uno snodo di bancarelle per la via centrale del paese e la piazza anche per ridare slancio all'economia".

f.u.
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Piazza del Popolo trasformata in un grande giardino a cielo aperto. A partire da sabato 1 agosto, quando alle ore 21 verranno accese le luci sulla piazza “fiorita”, e per tutta l’estate fino alla fine di settembre l’ovale tra i più belli d’Italia, simbolo della città degli Smeducci, sarà addobbato con 36 elementi, tutti differenti, tra piante e fiori, ciascuno con un proprio significato. “Fiori, colori e profumi delle nostre tradizioni”, slogan dell’iniziativa, è la proposta dell’amministrazione comunale settempedana per far tornare la piazza ad essere luogo di socializzazione ed incontro dopo l’emergenza Covid, mantenendo comunque tutte le necessarie misure di sicurezza e di distanziamento.

“Crediamo che in questo periodo ci sia un forte bisogno di tornare a socializzare, ad incontrarsi e ad essere comunità - sottolinea il sindaco Rosa Piermattei - Il Coronavirus ha colpito duramente la nostra realtà, ci ha segnato tutti. Da queste esperienze si deve rinascere più forti, dentro e fuori. E poi quest’anno la città non può godere del suo giardino storico che sarà presto interessato da lavori di ampliamento. Ecco allora che, idealmente, abbiamo pensato di trasferire in un altro luogo magico, la nostra meravigliosa piazza con le sue attività che vogliono a tutti i costi tornare a vivere, questa idea che si lega molto anche all’ambiente e alla vivibilità del nostro stesso territorio”.

Il grande giardino avrà anche sedute e spazi illuminati e permetterà di vivere al suo interno tantissime iniziative che saranno organizzate proprio nel corso dell’estate.

f.u.
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Sono iniziati a Camerino i lavori di realizzazione del progetto “Il Quartiere delle associazioni”, promosso dalla Associazione Iononcrollo, nata a Camerino a seguito degli eventi sismici dell’ ottobre 2016, per volontà di un gruppo di giovani per dare supporto alle attività emergenziali del post sisma. Un’associazione che dopo 4 anni dal sisma è ancora attiva allo scopo di contribuire alla ricostruzione fisica, economica, sociale e culturale, del territorio montano promuovendo ogni iniziativa necessaria ed utile a tali fini.

Così l’idea del “Quartiere delle Associazioni”, che ha come obiettivo quello di creare spazi di aggregazione per le associazioni di Camerino e per gli abitanti dei nuovi quartieri S.A.E. nella zona Cortine (fonti San Venanzio) e che prevede la costruzione di due strutture di 150mq ognuna più uno spazio esterno, una struttura con funzione di centro polifunzionale e l’altra divisa in 6 stanze per le attività delle associazioni del territorio.

Molte le associazioni di Camerino e del territorio che hanno contribuito alla raccolta fondi e si sono unite per promuovere questo progetto, “Aver condiviso insieme a molte associazioni questi tre anni e mezzo di attività e di progettualità è stata una esperienza particolare e vincente, a dimostrazione che unendo le forze, anche partendo dal nulla, si possono raggiungere obiettivi più grandi”, il commento del presidente di Iononcrollo Claudio Cingolani.

Un progetto sostenuto anche dall’amministrazione comunale, che ha messo a disposizione l’area e che contribuirà alla realizzazione dello stesso. “Come amministrazione non potevamo che appoggiare questa iniziativa con ogni mezzo perché crediamo che uno degli effetti più devastanti del terremoto sia la perdita di socialità – le parole dell’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli - Ben vengano quindi luoghi dove le persone si possono incontrare e vivere momenti di normalità.”

f.u.
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Tragedia a Passo di Treia in corso Garibaldi dove una donna di 84 anni è stata trovata morta nella propria abitazione.

L'allarme è stato dato dal figlio che, rientrato dal lavoro e vedendo che la mamma non rispondeva alla porta, è entrato in casa attraverso una finestra trovando la mamma riversa a terra e priva di vita.

Inutile l'intervento dei soccorritori del 118 che hanno anche richiesto l'intervento dell'eliambulanza, levatasi in volo e poi rientrata.

Sembra che la donna sia caduta scendendo le scale, battendo violentemente il capo. 

f.u.
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Lunedì, 27 Luglio 2020 14:12

Auto contro un trattore. Due feriti

Incidente a Passo di Treia lungo la strada provinciale 361 alle 13.40. Per cause in corso di accertamento un'auto sarebbe andata a finire contro un trattore e, dopo lo scontro, avrebbe finito la sua corsa fuori strada. Sul posto sono subito intervenuti i sanitari del 118 per soccorrere i due feriti, un uomo e una donna a bordo dell'auto, i vigili del fuoco per mettere in sicurezza i mezzi e le forze dell'ordine.
I due feriti non sarebbero in gravi condizioni ma per la dinamica dell'incidente i sanitari del 118 hanno allertato anche Icaro.

GS
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Un protocollo d’intesa è stato firmato tra l’associazione venatoria U.R.C.A.(Unione Regionale dei Cacciatori dell’Appennino) e comune di Serrapetrona per un centro di stoccaggio dei cinghiali che vengono abbattuti dai cacciatori. “Sarà questo punto di stoccaggio – spiega il sindaco di Serrapetrona Silvia Pinzi – un progetto unico nel suo genere, il primo della regione Marche, che unisce diverse esigenze e peculiarità. Oltre alla regione è partner del progetto anche l’università di Camerino per un’iniziativa volta da un lato a dare un punto di riferimento per i cacciatori che abbattono gli ungulati e dall’altra un abbattimento controllato e monitorato consentirà anche una vendita trasparente della carne di cinghiale”. Un progetto fortemente voluto anche dall’Unione Montana dei Monti Azzurri. “Un’iniziativa importante sotto il profilo della sicurezza sanitaria per le nostre popolazioni – lo definisce il presidente Giampiero Feliciotti – che abbiamo favorevolmente accolto. Sarà un punto di raccolta di tutti i cinghiali che verranno uccisi per una più controllata distribuzione delle carni ai ristoratori della zona. Un passo importante sotto l’aspetto della sicurezza alimentare”.
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