Notizie di spettacolo nelle Marche
Federfuni, l'associazione che riunisce le aziende che gestiscono gli impianti di risalita, ha incontato a Montecitorio i parlamentari del territorio per sensibilizzare il Governo sulle problematiche della montagna, soprattutto dopo la mancata riapertura delle piste da sci. Presenti anche rappresentanti del territorio della montagna maceratese, tra cui il consigliere dell'Unione Montana dei Monti Azzurri Simone Ansovini.

"Una giornata positiva per tutti i territori montani dell'Italia centrale - le sue dichiarazioni - C'è stata, infatti, ampia condivisione da parte di tutti gli schieramenti politici su quelle che sono le problematiche vissute dai gestori degli impianti sciistici nelle due ultime stagioni, che stanno vivendo momenti di forte difficoltà che si ripercuotono anche sull'indotto e su tutto ciò che gira intorno alla neve e alla montagna. La partecipazione, oltre che degli aderenti all'associazione, anche di rappresentanti del territorio è segno dell'impegno di sensibilizzazione nei confronti del Governo affinchè ci sia una risposta forte a queste problematiche. Abbiamo trovato, come detto, ampia condivisione per cui sono fiducioso che la politica riuscirà a dare risposte forti, positive e con la giusta attenzione per tutto il territorio interno".

f.u.
 
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Dalla celebrazione per i 50 anni dalla scoperta delle Grotte di Frasassi al ritorno, dopo 17 anni, nella città delle Cento Torri, che sarà sede di arrivo. Questa in sintesi la tappa marchigiana, la sesta, dell’edizione numero 104 del Giro d’Italia. Giovedì 13 maggio la carovana rosa attraverserà le Marche con partenza da Genga e arrivo a Colle San Giacomo, sul confine tra il Piceno e l’Abruzzo, con arrivo in salita.

“Quella che vivrà la nostra Regione in quei giorni sarà un’opportunità di promozione molto importante, in una logica turistica prima che sportiva – le parole dell’assessore  Guido Castelli - Grazie al Giro tutta Italia potrà ammirare le bellezze storico-naturalistiche del nostro paesaggio. Si attraverseranno quattro province e si chiuderà con uno spettacolare arrivo di alto livello tecnico, quello di San Giacomo, che andrà anche a riaccendere la tradizione che ha visto tante volte il traguardo tra quei spettacolari tornanti, cosa che mancava dal 2002. Il tutto quando, si spera, anche nella nostra Regione la morsa della pandemia si sarà allentata e permetterà a chiunque di scegliere le Marche come prossima metà turistica a partire dall’estate. Tutti conosciamo la vetrina d’immagine che una delle corse ciclistiche più importanti al mondo può rappresentare – conclude - Siamo felici che le Marche e, in particolare, il Piceno, territorio ancora alle prese con la ricostruzione post sisma, possano avere i riflettori che meritano”.
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Scuole chiuse nel territorio di Cingoli e didattica a distanza per gli studenti fino a sabato 6 marzo. La decisione è stata presa dal sindaco Michele Vittori, che ha provveduto a firmare la relativa ordinanza in vigore da domani 25 febbraio. A preoccupare i dati relativi all'aumento dei contagi che ad oggi, secondo i dati forniti dalla regione, registrano 55 soggetti positivi e 114 persone in quarantena.

"Sono perfettamente consapevole dei disagi che tale decisione comporta per i ragazzi e per le rispettive famiglie, ma a distanza di un anno ormai dovremmo aver tutti chiaro il concetto della prevenzione- così il sindaco rivolgendosi ai suoi concittadini - Faccio quindi appello alla vostra sensibilità e vi chiedo di comprendere la necessità di queste misure, al fine di evitare problematiche più gravi per noi tutti".
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Gianfranco Tombini e sua moglie Franca hanno gestito per oltre 50 anni l’albergo ristorante Felicita a Frontignano di Ussita, quello che si trova alla fine della seggiovia ormai dismessa. L’albergo dopo il sisma ha riportato seri danni e dovrà essere presto abbattuto. Gianfranco, nella nuova attività ristorativa delocalizzata poco più avanti, racconta la volontà di non fermarsi, aspettando la futura nuova realizzazione dell’albergo che sarà gestito dalla figlia Felicita e della sua famiglia.

“Abbiamo pensato di fare questa costruzione per far rinascere Frontignano perché era completamente morto, neanche un caffè si poteva prendere. E’ stato un interesse per la famiglia ma l'abbiamo pensato per il turista. Purtoppo il terremoto ha fatto sì che il Felicita sia stato chiuso e debba essere abbattuto. Ci hanno approvato il progetto anche per il nuovo albergo, stiamo aspettando il via per la demolizione e la ricostruzione.” In albergo voi ci avete lasciato un pezzo di cuore, però l'idea che anche vostra figlia Felicita possa insieme alla sua famiglia, quindi i vostri nipoti, continuare questa tradizione di famiglia lascia ben sperare.

“La speranza di un genitore, il pensiero più grande è quello di aiutare i figli, sarebbe bello continuare l'attività che ho intrapreso in una zona che non bisogna lasciare perché è troppo bella.” Gianfranco è fiducioso per il futuro. “Molto fiducioso, anche con questa nuova amministrazione che ci dà sicurezza per quello che è stato perso e per quello che è stato trascurato.”

Con suo padre Felicita ha intrapreso questa nuova attività. “Ci teniamo tanto, è il nostro sogno più grande, ce la stiamo mettendo tutta con difficoltà” dice dopo aver servito un pranzo da tutto esaurito rispettando le norme ministeriali. L’attività delocalizzata è dentro ad un container ma Felicita sa che sono passi obbligati prima di rivedere la struttura ricostruita. “Va benissimo, l'importante è proseguire per poi arrivare al traguardo finale che è la realizzazione del nostro albergo con tante difficoltà, è difficile ma ce la faremo”.

Felicita con sua figlia e suo padre gestisce la nuova attività, mentre suo marito è rimasto nel piazzale davanti l’albergo a vendere panini nel furgoncino. “Lui è rimasto lì perché comunque ci siamo fatti conoscere, ci hanno apprezzato, abbiamo la nostra clientela, ci cercavano, volevano il nostro panino e quindi anche lì vogliamo proseguire questa scia per accontentare i nostri clienti.” Chiedo a Felicita se il futuro della sua famiglia è qui a Ussita. “Adesso ci crediamo più che mai, siamo qua, combattiamo e sicuramente riusciremo a ritornare quello che era. Io, mio marito, i miei due figli, un ragazzo di 26 e la ragazza di 19 anni, anche loro amano questi posti. Sono disposti a proseguire e continuare a lavorare qua.”



Barbara Olmai



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Nuove opportunità di business per le imprese attraverso un accordo siglato da Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, insieme a Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, con la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera.

La Svizzera, oltre a essere importante consumatore di Made in Italy, è anche un grande partner tecnologico e industriale grazie ai suoi poli tecnologici, chimici e farmaceutici e la cooperazione con la Camera di Commercio favorirà l’accesso delle aziende italiane alle opportunità che questo mercato continua a offrire.

Presso la sede territoriale di Macerata è operativo un desk informativo che permetterà di attivare una serie di consulenze e servizi volti a sostenere ogni operazione di espansione internazionale quali operazioni di export, di ricerca clienti e partner, indagini di mercato e rafforzamento delle quote, approfondimento sulle normative doganali, fiscali e retributive, azioni di b2b digitali e fiere. E non solo:apertura di partite iva in Svizzera, assistenza su tutti gli aspetti normativi e studio di fattibilità per progetti mirati.

Renzo Leonori, Presidente Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo ha spiegato: “Il nostro territorio ha subìto pesantemente i danni del terremoto e questa pandemia ha aggravato una situazione difficile. Quindi partecipiamo molto volentieri a questa opportunità, che ci permette di usufruire di un importante mercato, trovando soluzioni per le nostre imprese”.

Un mercato importante quello svizzero per le imprese marchigiane, come sottolinea Paolo Capponi dell'Ufficio Export di Confartigianato. “L’Italia esporta in Svizzera prodotti per un valore di circa 23,171 miliardi di euro ed importa dalla stessa prodotti per un valore di 8,755 miliardi di euro con saldo commerciale di 14,416 miliardi di euro. La Svizzera per l’Italia è il quarto Paese di destinazione del proprio export nel mondo. Le Marche, in particolare, esportano in Svizzera merci per un totale di 403 milioni di euro, di cui circa il 45% provengono dalle province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo. Per fare alcuni esempi dal distretto farmaceutico di Ascoli Piceno proviene il 16% dell’export pari a 64,48 milioni di euro, mentre dal distretto Moda fermano-maceratese il 21% con 84,63 milioni di euro. L’agroalimentare incide sulle esportazioni marchigiane in Svizzera per il 3.2% pari a 12,86 milioni di euro.Per questi motivi Confartigianato ha colto questa importante opportunità, anche in virtù del forte interesse palesatodai nostri imprenditori nei confronti del Paese scelto per l’accordo”.




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Angelo Sciapichetti, conosce bene il mondo del volontariato, specie quello marchigiano dove ha rivestito negli anni numerosi incarichi tra cui quello di Presidente dell’AVIS regionale. Un mondo in continua evoluzione soprattutto oggi alla luce della riforma del terzo settore.

“Il volontariato, il mondo del terzo settore, è stato fondamentale in passato, in un'Italia organizzata in un certo modo come la conosciamo, ha fatto fronte a una serie di emergenze in maniera eccezionale, prendo per esempio la Protezione Civile, il volontariato socio-sanitario. Ha svolto un ruolo fondamentale ma per svolgere un ruolo ancora più importante, si ha bisogno di passare dalla pratica del volontario alla teoria, cioè vanno formati i volontari, perché è cambiato il mondo, perché è cambiata la legislazione del terzo settore, perché sono cambiate anche le responsabilità dei dirigenti.

Oggi un presidente di una associazione di volontariato rischia in proprio e quindi è necessario che sia preparato, formato adeguatamente alla sfida che abbiamo di fronte. Però io ho sempre pensato che è un mondo che negli anni è sempre cresciuto, si è evoluto e anche questa sfida, che è quella della competenza, della formazione, della formazione dei quadri, non basta più l'entusiasmo che c'era una volta, sarà una sfida che il mondo del volontariato riuscirà a centrare".


Barbara Olmai
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«Possiamo effettuare diecimila vaccini al giorno, ma con le dosi che abbiamo ne vengono somministrati tremila».

La presentazione dell’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Tolentino è stata l’occasione per l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, per fare il punto della situazione sul tema dei vaccini.

«Ieri (ogni martedì arrivano le dosi) ne sono arrivati 18.700 di Pfizer e 2.500 di Moderna. 

Abbiamo già convocato il tavolo con i medici di famiglia - ha spiegato - per i vaccini da somministrare a casa per gli ultraottantenni che hanno problemi di deambulazione e siamo pronti anche qualora ci inviassero i vaccini per i disabili o per le persone con patologie cliniche che richiedono la vaccinazione. Dal primo di marzo potremo vaccinare gli insegnanti: ci stiamo fornendo degli elenchi di tutto il personale scolastico, delle università, del personale delle scuole materne; stiamo chiedendo le liste  del personale degli agenti di polizia locale nei Comuni, ma anche dei Tribunali. Faremo una banca dati così che chi vorrà vaccinarsi potrà prenotarsi tramite la piattaforma o chiamando il numero verde. Vorremmo concentrarci anche sul personale dei Comuni, sui sacerdoti, sul personale delle pompe funebri e i giornalisti».

Quindi la sua posizione sulla possibilità di produrre i vaccini in Italia e nelle Marche: «Sono stato attaccato per aver detto che avremmo potuto produrre i vaccini nel nostro Paese - dice - , ma non comprendo per quale motivo l’Italia non voglia investire in questo senso. Questo è il momento della vaccinazione, se nelle Marche potessimo vaccinare diecimila persone al giorno riusciremmo ad avere l’immunità di gregge entro l’estate (il presidente dell’Aifa sostiene che si possa raggiungere con 600mila vaccinazioni)».

Due, dunque, le strade suggerite dall’assessore: la produzione dei vaccini o l’acquisto dalle altre Regioni.

«Dalla conferenza Stato-Regioni - spiega - è emersa una discrepanza tra la necessità dei vaccini al Nord, dove la popolazione è più anziana, ed al Sud dove ci sono più giovani. Se ci venisse data la possibilità di acquistare i vaccini dalle Regioni che devono restituirli, dal momento che abbiamo i bilanci in ordine, potremmo velocizzare i tempi. Ma ritengo importante che sia l’Italia a produrli, e addirittura le Marche. L’Università di Camerino dice di essere pronta a farlo, cosa aspettiamo - si chiede Saltamartini - ad investire per produrre gli anticorpi monoclonali che guariscono nelle prime fasi della patologia. Dobbiamo essere consapevoli che siamo una delle prime nazioni al mondo per tutto, avere la consapevolezza di chi siamo ci permetterebbe di essere pronti a progettare il futuro».

La necessità di procedere spediti con i vaccini deriva dalla vocazione manifatturiera della regione: «Siamo la prima regione italiana manifatturiera d’Italia e la terza in Europa - conclude Saltamartini - . Dobbiamo permettere alle nostre aziende di lavorare, altrimenti sarà il sistema economico a rimetterci ulteriormente».

Infine la risposta al sindaco Giuseppe Pezzanesi sull’interrogazione che il Pd di Tolentino ha presentato alla maggioranza chiedendo il motivo per cui la città non sia stata scelta come punto di vaccinazione: «Condivido quando sostenuto dal sindaco, cioè che Tolentino non avrebbe avuto una struttura ospedaliera pronta ad intervenire in caso di eventuali complicazioni. Ma se fossi nella minoranza chiederei, piuttosto, al sindaco come sia riuscito a portare il beneficio di un nuovo ospedale in questo territorio».

GS

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"Occhio alla truffa" è un'importante inziativa realizzata dalla Caritas di Fabriano-Matelica voluta anche dal Vescovo, Sua Eccellenza Monsignor Francesco Massara. Tramite un opuscolo, in distribuzione soprattutto agli anziani, si forniscono utili consigli e suggerimenti su come sia possibile evitare truffe e raggiri anche online. "L'esigenza è stata soprattutto quella di instaurare un dialogo con i vari rappresentanti delle forze dell'ordine come la Polizia, la Guardia di Finanza, i Carabinieri, che hanno aderito al progetto fornendoci materiale per aiutare tutti ma soprattutto la fascia di anziani, verso la prevenzione delle truffe che sono sempre maggiori in questo periodo" conferma Don Marco Strona, direttore della Caritas.

"L'iniziativa, ci tengo a dirlo è della Caritas. L'opuscolo viene distribuito soprattutto nelle parrocchie. Dentro ci sono dei consigli pratici, le attenzoni da prestare sul come evitare una truffa online." Si trattta di uno speciale vademecum in distribuzione nei luoghi frequentati dagli anziani, un utile supporto informativo con consigli semplici e diretti per scongiurare truffe e raggiri.


Barbara Olmai



Pubblicato in Diocesi
«A marzo il progetto esecutivo ed in autunno l’avvio dei lavori, per terminare il nuovo ospedale, da 16 milioni di euro, entro il 2023».

Il sindaco Giuseppe Pezzanesi ha sintetizzato così i prossimi step che riguardano il nosocomio cittadino che sarà ricostruito dopo i danni del sisma.

Una conferenza stampa a cui erano presenti anche l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, ed il responsabile tecnico dell’Area Vasta 3, Fulvia Dini, per illustrare l’iter che porterà alla nuova struttura sanitaria.

«Un progetto cominciato con la precedente amministrazione regionale - dice il primo cittadino - ma che ha avuto seguito con il nuovo esecutivo. 

L’ospedale - ha precisato - non sarà smembrato, ma avrà il ruolo che aveva prima, con qualche arricchimento sotto l’aspetto compensativo della sanità territoriale. 

Abbiamo voluto mantenere tutto il verde esistente - ha detto mostrando il rendering del progetto - e prevedere uno spazio vicino alla struttura in cui si potrà realizzare l’ampliamento della casa di riposo. Per questo spetta a noi trovare fondi ulteriori che permetteranno di avere una realtà di supporto all’Asp di Tolentino per gli ospiti con patologie trattabili nel nosocomio tolentinate».

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Infine il monito nei confronti di Area Vasta e della Regione: «Gradirei - ha concluso Pezzanesi - che i tempi fossero previsti per la realizzazione del nuovo ospedale fossero centrati e rispettati».

Fugato, dall’assessore Saltamartini, ogni dubbio su un possibile depotenziamento dell’ospedale di Tolentino: «Sul tema della sanità - ha detto -  noi ci siamo assunti la responsabilità, in campagna elettorale, di sostenere la necessità di ospedali di prossimità che devono affiancare i presidi per le eccellenze. 

Ancora non abbiamo toccato il piano sociosanitario, ma abbiamo semplicemente detto che vogliamo rafforzare la sanità territoriale, compresa Tolentino. Siamo consapevoli che un ospedale unico in provincia non sia efficiente e l’epidemia ce lo ha insegnato. 

L’ospedale di Tolentino costerà 16 milioni di euro, e si deve considerare che è la stessa cifra a disposizione della Regione per tutte le strutture regionali. Dunque in questo caso, con i fondi del sisma, è stata fatta una operazione eccellente che non sarebbe stata possibile senza la determinazione del sindaco di Tolentino. Ora dobbiamo accelerare il percorso perché, anche un solo mese, è determinante per dare un nuovo ristoro ai territori che aspettano che la sanità sia efficiente.

L’ospedale - ha concluso - diventerà il terzo nosocomio regionale in regola con l’adeguamento sismico ed antincendio che, al momento, vantano solo quelli di Ancona ed Ascoli Piceno».

Il progetto, infatti, terrà conto delle ultime emergenze, non solo del terremoto, ma anche della pandemia, come ha specificato Fulvia Dini: «Sarà in grado di far fronte ad altre eventuali emergenze sanitarie - ha detto - realizzato anche sulla base dell’esperienza Covid: con stanze dedicate e percorsi divisi. Ci siamo ripromessi di progettare un ospedale di nuova concezione - ha chiarito, specificando poi la questione della delocalizzazione temporanea della Dialisi - . Insieme al primario Sopranzi è stato deciso che la soluzione migliore per limitare i disagi ai pazienti, risparmiare denaro e snellire i tempi di realizzazione dell’ospedale, il reparto sarà temporaneamente dislocato sugli ospedali di Camerino e Macerata, in base alle esigenze di chi vive nelle due zone. Il punto di primo intervento, invece, resterà a Tolentino anche durante i lavori».

Giulia Sancricca

fola
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Doppia operazione antidroga delle Fiamme Gialle maceratesi: sequestrati oltre 50 grammi di cocaina e denaro contante ritenuto provento dell’attività di spaccio. Arrestato un cinquantenne di nazionalità italiana, mentre una seconda persona, di nazionalità albanese, è stata denunciata.
I due interventi a contrasto delo spaccio di sostanze stupefacenti sono stati messi a segno lo scorso fine settimana. In particolare, nell'ambito di uno dei controlli avvenuto nel territorio comunale di Petriolo gli uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Macerata hanno rinvenuto circa 4 grammi di cocaina all'interno di un furgone alla cui guida era R.C., cinquantenne di nazionalità italiana. Dalla  successiva perquisizione domiciliare è saltato fuori un ulteriore quantitativo della stessa sostanza, pari a circa 48 grammi. L’uomo è stato tratto in arresto e posto a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.
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Nel corso di un’altra operazione a Porto Recanati, invece, i finanzieri della locale Tenenza sono intervenuti proprio mentre un quarantaseienne di origini albanesi stava per cedere una dose di cocaina. L'uomo è stato denunciato e l'assuntore segnalato alla competente Prefettura. La successiva perquisizione domiciliare nell'abitazione del quarantaseienne ha permesso di rinvenire sostanza da taglio, del tipo mannitolo e la cospicua somma di oltre 13mila euro in contanti ritenuta provento dell’attività di spaccio. I due, inoltre, sono stati sanzionati in relazione ai divieti di spostamento previsti dalle norme in materia di contenimento della diffusione del coronavirus. Per di più, l’extracomunitario è stato anche denunciato alla locale Procura in quanto è risultato sottoposto al regime di isolamento obbligatorio poiché positivo al COVID-19.

c.c.


Pubblicato in Cronaca

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