Notizie di spettacolo nelle Marche
Fino a venerdì 5 marzo l'intera provincia di Ancona sarà in zona rossa. Il presidente della regione Francesco Acquaroli ha, infatti, firmato la relativa ordinanza secondo la quale entrano in vigore da domani, mercoledì 3, le misure anti Covid più stringenti per l'intero territorio anconetano. Un provvedimento che sarà valido fino alla scadenza del Dpcm dello scorso 14 gennaio attualmente in vigore e in attesa che venga emanato il primo Decreto del Governo Draghi.

Un provvedimento che fa salva, almeno al momento, la provincia di Macerata, dove i contagi da Coronavirus hanno avuto un aumento esponenziale, ma che tuttavia resta osservata speciale.

Così nella provincia di Ancona:

- è vietato ogni spostamento fatto salvo per il rientro presso la abitazione o motivato da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o salute e per lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti consentiti;

- è consentito un solo spostamento al giorno tra le 5.00 e le 22.00 verso una sola abitazione all'interno del comune. Comuni sotto i 5 mila abitanti un solo spostamento al giorno verso una sola abitazione nel raggio di 30 km.

- bar e ristoranti: è consentito solo l'asporto e la consegna a domicilio fino alle ore 22. Fatto salvo Gli esercizi con codici Ateco 56.3 e 47.25 dove l'asporto è previsto fino alle ore 18,00.

- chiusi tutte le attività commerciali al dettaglio fatta eccezione i beni di prima necessità , i mercati attività cofatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità.

- aperti edicole,tabaccherie, farmacie,parafarmacie

- Sospese le competizioni sportive e le attività nei centri sportivi. Chiusi musei, mostre, sale giochi bingo. Chiuse tutte le attività inerenti i servizi alla persona.


f.u.
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A seguito di una complessa indagine iniziata lo scorso mese di dicembre, gli agenti della Polizia Locale, coordinati dal Comandante commissario David Rocchetti, hanno segnalato all’autorità giudiziaria 10 ragazzi tolentinati, tra cui la maggior parte minorenni, ritenuti responsabili dei danneggiamenti al primo piano del parcheggio di viale Matteotti.

Scritte con vernice indelebile sulle pareti appena ristrutturate, uso improprio di un estintore e il danneggiamento di una telecamera di videosorveglianza, con uno dei ragazzi che si era reso anche autore di atti osceni ripresi attraverso altre telecamere gli episodi di vandalismo compiuti. Non paghi gli stessi giovani avevano anche acceso due fuochi all’interno del piano, danneggiando anche una cassetta antincendio.

Per questi i giovani, una volta individuati, sono stati denunciati alla Procura dei Minori presso il Tribunale di Ancona e alla Procura del Tribunale di Macerata. Inoltre tutti gli autori sono anche stati multati in quanto non hanno rispettato le norme anticovid, essendo sprovvisti di mascherine e non avendo rispettato il distanziamento sociale.

f.u.
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Speciale festa di compleanno alla Casa di riposo “Lazzarelli” di San Severino Marche dove Albina Sgreccia ha salutato l’importante traguardo del secolo di vita.

Nata a Cupramontana, in provincia di Ancona, la signora Albina ha ricevuto in dono un bel mazzo di fiori dal sindaco, Rosa Piermattei, insieme a un biglietto di auguri. Per lei la presidenza, la dirigenza e lo staff dell’azienda per i servizi alla persona hanno anche preparato una grande torta da dividere con tutti gli ospiti della “Lazzarelli” per salutare in compagnia la speciale festa per i 100 anni.

Sposata con un settempedano, ma poi rimasta vedova, la signora Albina si dovuta prendere cura anche dei fratelli avendo perso i genitori molto presto. A festeggiarla anche i nipoti Carlo e Maria Carla.


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È appena uscito ed è già in libreria il volume Il Museo Piersanti e la sua collezione. Studi e ricerche per i 100 anni dalla nascita, a cura di Giulia Spina, pubblicato da Andrea Livi Editore di Fermo, con il contributo del Comune di Matelica e della ditta F.lli Gionchetti di Matelica.

Il libro raccoglie gli atti del convegno che si è svolto al Teatro Piermarini di Matelica il 17 e il 18 febbraio 2018, un evento pensato per celebrare il primo secolo di vita del Museo Piersanti con relazioni di studiosi di altissimo livello. Le giornate di studi erano state curate dall’allora direttore del Museo, don Piero Allegrini, e dalla storica dell’arte Giulia Spina, e organizzate con il patrocinio del Comune di Matelica e il contributo di Halley Informatica, la Galleria Frascione Arte e la Fondazione Federico Zeri di Bologna.

Il Museo Piersanti conserva le collezioni di Venanzio Filippo Piersanti, cerimoniere pontificio nella prima metà del Settecento, i cui eredi hanno donato il Palazzo e ciò che conserva al Capitolo della Cattedrale di Matelica. A distanza di un secolo dalla stesura del primo catalogo da parte del primo direttore don Sennen Bigiaretti, che ha arricchito la collezione di depositi dalle chiese cittadine, il convegno puntava ad approfondire diverse tematiche riguardanti storia e collezione.

A causa dei terremoti del 2016 il Museo Piersanti era risultato parzialmente inagibile, ma già nell’estate del 2017 si era riusciti a riaprire il pianterreno e l’anno successivo anche il secondo piano, che aveva potuto ospitare la mostra “Milleduecento” organizzata dalla Regione Marche. Numerosi sono stati gli eventi per famiglie, appassionati e studiosi organizzati tra 2017 e 2018 dallo staff del Museo guidato dal tenace direttore don Piero Allegrini, che ha rivestito questo ruolo per 42 anni, per poi passare il testimone, all’inizio del 2019, a don Ferdinando Dell’Amore. Il Piersanti è attualmente chiuso in attesa dei lavori di restauro post-sisma.

La pubblicazione degli atti del convegno sottolinea l’importanza del Museo Piersanti, l’unicità e l’alto valore della sua collezione. Sono infatti presentati inediti risultati delle ricerche condotte da studiosi di rilievo che da tempo hanno a cuore il Museo Piersanti e vi collaborano sul piano scientifico, ma non mancano valutazioni su argomenti consolidati che pure aprono nuovi scenari di indagine. L’occasione è ancora più importante poiché, a seguito dei lavori di restauro, chi si occuperà del riallestimento del Museo dovrà necessariamente tenere conto dei risultati qui esposti.

La consapevolezza che il Museo rappresenti una delle istituzioni museali più importanti delle Marche deve costituire le basi per un nuovo coinvolgimento sociale di cittadini e turisti, proprio come nella vivace stagione che ha immediatamente seguito il sisma del 2016.

Il volume si apre con un’incoraggiante introduzione della dott.ssa Maria Giannatiempo López, già funzionaria della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle Marche, protagonista, insieme a don Piero Allegrini, dell’attività di valorizzazione del Museo condotta tra anni Novanta e primi anni Duemila. Il primo contributo scientifico è quello di Anna Rebecca Sartore, dottoranda dell’Università di Udine, che ha ristudiato l’architettura di Palazzo Pellegrini-Piersanti dal Quattrocento al Settecento, offrendo una nuova chiave di lettura per molti palazzi storici matelicesi. Segue il saggio degli storici dell’arte Angelo Antonelli e Sabina Biocco, che ripercorrono la storia della collezione museale tra Otto e Novecento. Gli archeologi Emanuela Biocco e Tommaso Casci Ceccacci, funzionario della Soprintendenza, offrono una sintesi della raccolta archeologica della famiglia Piersanti e di Sennen Bigiaretti. Fulvio Cervini, professore di storia dell’arte medievale dell’Università di Firenze e curatore della mostra “Milleduecento”, analizza la fortuna dell’arte romanica durante la Grande Guerra a partire dal Crocifisso di Sant’Eutizio, splendida scultura lignea del XII secolo. Giulia Spina, dottoranda dell’Università di Firenze, propone nuovi ragionamenti sulla fase giovanile del pittore Lorenzo d’Alessandro, a partire da alcune opere matelicesi. La punta di diamante del libro è costituita dal saggio di Andrea De Marchi, ordinario di storia dell’arte medievale all’Università di Firenze, il quale riprende il problema attributivo della Madonna di Costantinopoli e i Sette Santi, che coinvolge il veneziano Jacopo Bellini con i figli Gentile e Giovanni. Alessandro Delpriori, già sindaco di Matelica e attualmente docente di storia dell’arte all’Università di Camerino, commenta la Crocifissione di Giuseppe Bastiani e ricostruisce l’antico allestimento della cattedrale matelicese di Santa Maria. Silvia Blasio, professoressa di storia dell’arte moderna all’Università di Perugia, riprende e rafforza l’attribuzione ad Agostino Tassi di un’affascinante Tempesta di mare. Gabriele Barucca, già funzionario della Soprintendenza delle Marche e ora Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova, passa in rassegna i pezzi più preziosi della collezione di oreficerie e reliquiari della collezione Piersanti. Chiude lo storico Giuseppe Massari che presenta uno spunto sui rapporti tra Venanzio Filippo Piersanti e papa Benedetto XIII Orsini.

Il volume diventerà una pietra miliare per gli studi sull’arte delle Marche, sul collezionismo e su alcune specificità del Museo e del Palazzo Piersanti. Mai prima d’ora così tanti studiosi di livello nazionale e internazionale avevano partecipato ad un evento come questo a Matelica. Un momento di studio e approfondimento che dimostra ancora una volta l’importanza del Piersanti in un piano sovraregionale e che dovrà servire per la costruzione di progetti di livello altrettanto alto.

c.c.
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Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Claudia Mazzucchelli, Segretari di CGIL CISL UIL Marche, chiedono “di conoscere quale strategia la Regione intenda adottare per colmare i ritardi e superare le criticità nel contrasto alla diffusione del virus, a cominciare dal rafforzamento del piano di vaccinazione." 

La nota congiunta a firma dei segretari delle sigle sindacali, parla di perdita di tempo sulla chiusura dei confini della provincia di Ancona, senza alcuna misura restrittiva interna, e citando le scuole chiuse scrivono."Le scuole superiori sono già chiuse in tutta la regione cosi come le secondarie di primo grado ad Ancona e Macerata e i ragazzi si troveranno ancora a fare le prese con una scuola vissuta solo dietro a uno schermo, pagando un alto prezzo alla pandemia. E mentre il Presidente Acquaroli si preoccupa di rassicurare i ristoratori annunciando aperture serali quando si tornerà in zona gialla, i contagi continuano drammaticamente ad aumentare."

Citando i dati, i segretari manifestano la preoccupazione sulla situazione di Ancona "I nuovi contagi in rapporto alla popolazione, pari a 57 nuovi contagi giornalieri ogni 100 mila abitanti, sono praticamente il doppio di quello medio nazionale (26 nuovi contagi) e collocano Ancona al 4° posto tra le province italiane.

Sopra la media nazionale anche Macerata (25° posto con 32 contagi) e Ascoli Piceno (32° posto con 30 contagi), mentre Fermo e Pesaro e Urbino si trovano rispettivamente al 51° e 53° posto con 24 e 23 contagi ogni 100 mila abitanti." Questi numeri testimoniano per i segretari che "la campagna di screening di massa sia stata nella sostanza inutile, oltre ad aver assorbito risorse umane ed economiche preziose." la nota prosegue citando la situazione che riguarda gli ospedali.

Un terzo di posti letto nelle terapie intensive sono occupati da pazienti Covid (33% a fronte di una media nazionale del 25%) cosi come la metà dei posti letto dell’area medica (49% rispetto a una media nazionale del 30%), ben oltre la soglia critica e senza contare i pazienti nei Pronto Soccorso. Preoccupano poi i numerosi focolai nelle strutture residenziali per anziani alle prese anche con la mancanza di personale, soprattutto infermieri, che stanno passando dalle strutture private al sistema sanitario pubblico. Ritardi anche sul fronte dei vaccini per gli over 80 visto che solo l’1,4% di loro ha completato il ciclo vaccinale: valore inferiore alla metà di quello nazionale (3,0%) e che colloca Marche agli ultimi posti tra le regioni italiane.

Inferiore alla media nazionale anche la percentuale complessiva di vaccini somministrati in rapporto alla popolazione: 6,6% nelle Marche rispetto alla media nazionale del 7,0%.”


I segretari ribadiscono che occorrono sforzi di coordinamento ben più accentuati di quelli attuali:"Non possiamo più permetterci di navigare a vista sperando che la tempesta non arrivi, perché nella tempesta ci siamo già dentro”.
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L’ordinanza regionale sulla DAD è stata impugnata al Tar delle Marche. A comunicarlo con un post sulla sua pagina facebook è il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

"Dopo l'ordinanza dello scorso venerdì, per riportare in didattica a distanza le fasce d’età dove si è riscontrato un aumento dei contagi, e quella del Ministro Speranza, che riporta tutta la nostra regione in fascia arancione, oggi è arrivata la comunicazione che l’ordinanza regionale sulla DAD è stata impugnata al Tar delle Marche. Proprio mentre mi giungeva questa notizia, molti sindaci e assessori mi chiamavano preoccupati per valutare ulteriori provvedimenti restrittivi, in modo particolare anche sulle scuole. " Così scrive Acquaroli.

"Una situazione paradossale.Da un lato c’è la volontà di gestire al meglio un riacutizzarsi della curva pandemica, che come avete visto negli ultimi giorni ha registrato una preoccupante ripresa. Dall'altra parte invece, viene contestata l'ordinanza, emessa con una relazione molto chiara del servizio Salute che indicava un importante aumento dei contagi e la necessità di adottare un provvedimento."

Il Presidente chiude il post dicendo che si dovrebbe evitare di fare confusione in questo particolare periodo. "Francamente credo che in un contesto come questo, se qualcosa deve essere evitato sono proprio il caos e la confusione, perché purtroppo la situazione è già molto complicata e in continua evoluzione. Se da un lato infatti non è possibile avere certezze assolute, dall’altro è sicuro che ci stiamo tutti impegnando per scongiurare scenari ancora peggiori per la nostra regione. Il mio auspicio, a questo punto, è che il TAR si esprima quanto prima, al fine di fare definitivamente chiarezza rispetto all'atto impugnato. Un atto adottato a tutela della salute e della sicurezza pubblica che in questo momento dovrebbe essere la priorità per ciascuno di noi."
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Per alleviare la solitudine e l’isolamento di tanti cittadini, in relazione al Progetto Nazionale “Macerata città amica della persona con demenza”, l’AFAM Alzheimer Uniti Marche promuove, tra le tante iniziative messe in atto in quest’anno difficile, “Il campanello della città amica”. L’idea è quella di stabilire una volta al giorno per tutta la settimana un contatto quotidiano, all’inizio sarà tramite una telefonata fatta alle persone anziane e/o fragili, si chiederà a ciascuno se hanno delle necessità e se va tutto bene, un modo concreto per dare loro vicinanza.

Nel caso si riscontrassero delle necessità, queste saranno segnalate alla segreteria dell'associazione, che, a seconda del bisogno e della richiesta, interverrà informando le opportune sedi. In seguito, anche con l’aiuto della bella stagione, la telefonata sarà sostituita dalla visita a domicilio. Si suonerà il campanello del cittadino - senza mai salire nel domicilio - sempre con la finalità di monitorare lo stato della condizione della persona e dare aiuto nel caso ci fosse qualche necessità. Il servizio sarà gratuito da sperimentare su Macerata città. Chiunque avesse piacere di essere incluso nel giro delle telefonate quotidiane può contattare il numero 3779841431 e sarà inserito tra le persone da chiamare.
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Dopo anni di abbandono della terra, negli ultimi 10 anni i giovani che hanno scelto la campagna come propria traiettoria di futuro sono aumentati di quasi il 20%. Dipendenti agricoli oppure autonomi, la grande rivoluzione è un ritorno che ha portato innovazione, un approccio più green e sostenibile.

Un piccolo esercito di circa 7800 under 35, secondo una rielaborazione Coldiretti Marche su dati Istat. Non è un caso se nella nostra regione, sempre negli ultimi 10 anni, è aumentato l’impiego di concimi biologici (+16%), diminuito l’utilizzo di quelli convenzionali (-18%) e dei fitosanitari (-20%). 

I protagonisti della transizione ecologica si riuniranno, martedì 2 marzo, per confrontarsi sulle idee e sulle proposte scaturite dai coetanei sul territorio in previsione della prossima apertura dei nuovi bandi tra cui Primo Insediamento, Investimenti, Biologico e misure agro-ambientali. Tra le novità che saranno presentate dal Coldiretti Giovani Impresa Marche anche il servizio di tutoraggio che vede i giovani che hanno già avviato una loro impresa, dare una mano ai neofiti alle prime armi. 

“Tantissimi giovani si approcciano per la prima volta in agricoltura e tanti ragazzi durante la pandemia ci hanno contattati per avere informazioni – spiega Alba Alessandri, delegata regionale di Coldiretti Giovani Impresa – Evidentemente in questo momento di difficoltà l’agricoltura rappresenta l’unico settore che può dare un futuro economico soprattutto a noi ragazzi. Di questo siamo felici e non ci fermiamo qui.

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Predisposti dalla Questura di Macerata, serrati controlli volti alla prevenzione dei reati e al controllo del rispetto delle normative anti Covid- 19  sono stati effettuati dalla Polizia di Stato nel corso dell’ultimo fine settimana sia lungo la fascia costiera sia nell’entroterra. 

Gli uomini del Commissariato di PS di Civitanova Marche, unitamente a personale del reparto prevenzione crimine Umbria-Marche con l’ausilio di cinofili di Ancona econgiuntamente a personale del distaccamento di Polizia Stradale di Civitanova Marche, così come disposto dal Questore Trombadore, hanno posto in essere controlli straordinari ulteriormente intensificati nella giornata di domenica 28 febbraio. 
In particolare a Civitanova Marche sono stati effettutati servizi per il controllo del rispetto delle norme anti-Covid che oltre alla Polizia di Stato, hanno visto impegnati i corpi dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale.

Sottoposti a controllo 20 locali, i cui titolari sono stati sensibilizzati  l rispetto delle norme anti COVID-19 oltre che a vegliare sul rispetto degli orari di cessazione della somministrazione; nel corso di questo servizio sono state anche identificate 34 persone, tutte utilizzanti correttamente i dispositivi di protezione individuale.

Considerati anche i servizi svolti sul fronte della prevenzione e repressione della criminalità effettuati da venerdì 26 in poi nel Comune di Civitanova Marche e nei vicini territori di Porto Potenza Picena, Montecosaro, Morrovalle,complessivamente l’attività della Polizia di Stato ha portato all’identificazione di 256 persone; i controlli hanno interessato 163 esercizi commerciali e 143 autoveicoli.
Due le persone segnalate alla Prefettura per detenzione di sostanze stupefacenti, mentre un cittadino extracomunitario risultato irregolare sul territorio nazionale è stato accompagnato presso un C.I.E. per la successiva espulsione dal territorio nazionale.  

Nella giornata di venerdì 26 febbraio , l’attività ha interessato anche la città di Macerata dove oltre a personale della Questura, sono stati impegnati due equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Umbria/Marche, oltre a una unità del Reparto Cinofili i cinofili di Ancona e poliziotti in borghese.

Nel corso del servizio sono stati effettuati posti di controllo a Macerata, Pollenza, Corridonia e Tolentino con specifico riguardo alle vie e arterie di maggior transito veicolare, nonché attività di prevenzione in corrispondenza della stazione ferroviaria del capoluogo ed in prossimità di esercizi commerciali, parchi, giardini e luoghi di aggregazione, con il controllo di persone e veicoli sospetti, anche al fine di verificare il rispetto della normativa anti Covid.

In questo caso sono state identificate 56 persone e controllati 31 veicoli in transito. Nel corso di una delle perquisizioni personali che sono state effettuate, a un 30enne residente in provincia è stato rinvenuto un piccolo quantitativo di marijuana che è stata sottoposta a sequestro. L’uomo è stato segnalato alla locale Prefettura quale assuntore di sostanze stupefacenti.

c.c.



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Primo giorno di marzo e prima attività commerciale che riapre nel centro storico di Camerino Nessun clamore come è nel suo stile, da questa mattina Giuseppe Caprodossi accoglie i clienti nei locali appositamente allestiti al numero civico 35 di Corso Vittorio Emanuele II.
La sua Tabaccheria è in assoluto il primo esercizio commerciale del cuore della Camerino storica a rialzare la serranda. Tanta è la voglia di ripristinare un servizio, tanto è l’amore per la sua città che, cadute le transenne della zona rossa circa un mese fa, Giuseppe si è messo subito di lena per rinfrescare pareti e pavimenti e adattare il mobilio della nuova postazione.
Solo pochi passi più avanti la sede originaria dell’attività Ca.GiM che dovendo lo stabile subire lavori di recupero, non ha potuto essere utilizzata.
Riportare vitalità in centro è l’unico intento del tenace titolare della Tabaccheria rivendita n. 5; un sogno coltivato sin da quel drammatico ottobre 2016, oggi finalmente divenuto realtà. “La mia volontà è stata quella di riaprire serenamente e con grande semplicità, rispettando i diritti degli altri, perché non dobbiamo dimenticare che chi ha deciso di ripristinare l’attività altrove, aveva l’esigenza di non perdere il lavoro e sostenere la propria famiglia- dice Giuseppe- Sono cosciente di questo e dal mio piccolo, desidero solo dare un contributo a che, passo dopo passo, la situazione di questa città a lungo silenziosa, possa migliorare. Per me riaprire da qui è davvero un sogno, non ho voluto farlo altrove perché per me Camerino è questa, ma ho massimo rispetto per le esigenze di chi ha deciso di riprendere l’attività in altra sede”. C’è un magnifico sole a riscaldare la ripartenza di un uomo deciso e forte che non ha mai abbandonato la speranza. Un segno dal forte valore simbolico che dà il senso di un cuore della città che pian piano ritorna a pulsare.

Carla Campetella

* Approfondimento della notizia nel prossimo numero di Appennino Camerte in edicola questo giovedì







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