Notizie di spettacolo nelle Marche
Efficientamento energetico e ristrutturazione di gran parte del patrimonio edilizio residenziale pubblico, le cosiddette "case popolari" grazie all'utilizzo dell'Ecobonus del 110%. Un'iniziativa, quella lanciata dall'assessore regionale all'edilizia Stefano Aguzzi, con la collaborazione dell'Erap ed il coinvolgimento di Ance e delle associazioni di categoria del mondo dell'edilizia, che coinvolgerà circa 624 edifici, per un totale di 5mila appartamenti con 349 milioni di euro di interventi.

“Si tratta di una delle iniziative più importanti dei prossimi anni, una grande opportunità per rimettere in moto la crescita economica della regione. Anche guardando nei decenni addietro, non si ricorda niente di simile - le parole dell'assessore Aguzzi - Per dare possibilità di partecipare alle aziende sono stati redatti ben 26 bandi, divisi in 5 avvisi corrispondenti alle 5 province, e all’interno di essi c’è una ulteriore suddivisione per lotti omogenei. Ho chiesto espressamente come assessorato che si facessero tanti bandi diversi proprio per permettere a più aziende possibile di partecipare ed evitare che un solo grande colosso dell'edilizia si aggiudicasse tutto il progetto. Infatti, ogni imprenditore che parteciperà potrà aggiudicarsi un solo bando per provincia, quindi al massimo 5 in tutta la regione”.

“Una vera e propria iniezione di fiducia per il settore dell’edilizia – ha detto ancora l’assessore - che consentirà di rimettere in moto un grande numero di cantieri con il coinvolgimento di decine di imprese, microimprese e artigiani fiaccati dalla crisi degli ultimi anni e dall’emergenza pandemica. Erap, soggetto attuatore, ha infatti proposto la manifestazione di interesse in modo da allargare al massimo la platea degli imprenditori ed evitare la concentrazione degli appalti in pochi grandi colossi d’edilizia. Ogni soggetto infatti potrà aggiudicarsi al massimo un intervento per provincia”.

“Stiamo lavorando nel modo migliore con la Regione Marche – ha proseguito il presidente di Erap Marche Massimiliano Sport Bianchini - e ci siamo trovati con l’assessore sulla impostazione dei bandi volta a favorire la massima partecipazione. Questo significa che anche i consorzi regionali e territoriali potranno avere spazio. Si tratta di una operazione ingente e straordinaria oltre che significativa dal punto di vista ambientale e sociale”.
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"Onorare il lavoro con il lavoro". Con queste parole il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi commenta la firma dell'ordinanza che consente, nella giornata di sabato 1 maggio, a parrucchieri ed estetisti di tenere aperta, qualora lo vogliano, la propria attività, sempre nel rispetto dei provvedimenti in vigore sull'intero territorio nazionale.

"Per quasi un anno i titolari di queste attività, così come i titolari di partita Iva, hanno pagato un tributo enorme all'emergenza pandemica - commenta ancora il primo cittadino - Attività che sono state chiuse per troppo tempo, purtroppo non più recuperabile, ma che dopo la riapertura sono chiamate a soddisfare le esigenze della propria clientela. Per questo motivo, propio in occasione della Festa dei lavoratori, ho voluto consentire loro la possibilità di tenere aperto, qualora lo desiderano, in deroga all'obbligo di chiusura".

Un gesto di apertura lo ha anche definito il sindaco Pezzanesi "anche se - conclude - è chiaro che in un giorno non è possibile recuperare quanto si è perso in un anno. Un'attenzione nei riguardi di chi ha realmente bisogno di considerazione e anche una provocazione dovuta al mancato arrivo per gran parte di essi dei ristori promessi".

f.u.
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Un incubo finito per il sindaco di Montecavallo Pietro Cecoli e sua moglie Giovanna, tornati a casa dopo un mese trascorso in ospedale a Macerata. Una foto pubblicata sui social li ritrae nella ritrovata tranquillità delle mura domestiche. Nella palazzina delle ex malatie infettive hanno condiviso la dura esperienza del covid dopo essere risultati entrambi positivi e aver dovuto constatare un aggravamento dei parametri in una sintomatologia che sulle prime era apparsa leggera. "Un sollievo e una gioia ritornare a casa- ha dichiarato ai microfoni di Radio C1inBlu il sindaco Pietro Cecoli-. Quando entri in un circuito del genere, sai quello che lasci e non sai quello a cui vai incontro, e oggi posso dire che non è una passeggiata. La cosa è stata abbastanza seria e terribile perché quando l'ambulanza ti sta portando via, non hai la minima idea di quello che succederà domani. All'inizio il contagio si era manifestato con sintomi tutto sommato lievi e solo qualche linea di febbre ma già poco tempo dopo si sono manifestati problemi di saturazione nell'ossigeno del sangue. Lo stesso aggravamento ha interessato mia moglie ed è stato necessario il ricovero ed è da lì che è subentrata la polmonite per tutti e due. Ne siamo venuti fuori grazie a Dio e grazie alla professionalità dell'emergenza della Medicina di Macerata e alla vicinanza e all'amore con il quale siamo stati seguiti  nella struttura delle ex malattie infettive. Non si può dire che non sia stato difficile - continua Cecoli-; personalmente ho calzato il casco dell'ossigeno per 5 giorni e , in quei momenti di pensieri te ne vengono tanti. Quello che ha aiutato me e mia moglie è il condividere insieme questa dura prova, non perdendo la fiducia e mettendocela tutta per venirne fuori.  Come diceva qualcuno, del doman non v'è certezza, ma per questa volta è andata bene".

c.c.
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Restituire alla comunità una dimora storica e allo stesso tempo ottimizzare i costi e i tempi nel risolvere la questione scuola: è con questi intenti che settimana scorsa a Fiuminata sono partiti i lavori per la ristrutturazione e il recupero di Villa Felicioli. La struttura, in disuso da un decennio e in estremo bisogno di interventi di riparazione, sarà la sede designata dal Comune per ospitare gli alunni nel corso dell’anno scolastico 2021/2022.

Il sindaco Vincenzo Felicioli ha spiegato l’idea e come, attraverso l’intercettazione di bandi, il suo Comune sia riuscito a finanziarla: il tutto è nato dall’esigenza di abbattere i costi per la delocalizzazione delle otto classi – tra materne, elementari e medie – durante la demolizione e la ricostruzione della scuola Dante Alighieri. I preventivi arrivati sulle scrivanie del Comune prevedevano costi prossimi ai 150mila euro per l’affitto di sedi provvisorie per il prossimo anno scolastico. Costi non ammortizzabili e quindi visti come uno spreco di denaro dall’amministrazione: “Spendere quelle somme sarebbe stato sciocco da parte nostra, sono soldi che non avrebbero rappresentato un investimento, ma un costo, per di più anche molto esoso – spiega il sindaco Felicioli –. Per questo motivo è nata l’idea di Villa Felicioli: restituire nuova linfa a una struttura di proprietà comunale e adibirla a scuola nel periodo dei lavori alla nuova sede ci permette di risparmiare tantissimo. Gli interventi di ristrutturazione sono già in corso d’opera e siamo riusciti a finanziarli grazie a diversi bandi, oltre ai fondi previsti per la delocalizzazione scolastica durante i lavori di ricostruzione”.

Villa Felicioli inoltre non esaurirà il suo corso al termine del prossimo anno scolastico: la struttura infatti, una volta che la “vera” scuola sarà tornata operativa, fungerà da palazzo comunale “ad interim”, durante tutto il corso dei lavori di ristrutturazione del municipio.

“Doniamo così un nuovo senso a una struttura in disuso da anni – ha concluso Felicioli –, che torna così ad avere la sua utilità per la comunità di Fiuminata. Una volta esaurito il suo corso come sede scolastica ospiterà gli uffici comunali durante la ristrutturazione della nostra sede ‘principale’. Una volta che anche questo compito sarà stato svolto, vedremo cosa sarà della Villa: se non altro avremo valorizzato un immobile di nostra proprietà”.

l.c. 
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Resta alta l’attenzione sulle sorti della struttura ospedaliera della città ducale che ha motivato la stessa  mobilitazione social e la costituzione del gruppo "Salviamo l’ospedale di Camerino", nato diversi mesi fa e subito arrivato a migliaia di iscritti. È infatti trascorso più di un mese dalla mancata risposta della sanità regionale, a porre rimedio alla più volte denunciata carenza di personale medico nella struttura, di riferimento sanitario per l'intero entroterra montano.
“La situazione è congelata se non addirittura peggiorata - spiega il fondatore del gruppo Angiolo Napolioni -. La regione Marche ha infatti attivato la mobilità di medici solamente per gli ospedali di Civitanova e di Macerata, escludendo a priori Camerino. Non si vedono dunque all’orizzonte fatti nuovi che ci facciano ben sperare circa il futuro dell’ospedale camerte, anche perché, consapevoli  di essere in presenza in quel periodo di un aumento dei casi di Covid 19, noi siamo stati sensibili nei confronti della regione Marche e non abbiamo spinto sull'acceleratore; adesso che i numeri stanno però certamente calando e che le vaccinazioni stanno procedendo in maniera abbastanza spedita, auspichiamo, e, questo non è solo un auspicio– precisa Napolioni- in quanto sarà anche una volontà operativa, che la regione riaffronti e si faccia carico delle proprie responsabilità in ordine a quelle che sono state delle dichiarazioni rilasciate un mese e mezzo fa circa. Che seguano fatti dunque rispetto a ciò che è stato pubblicamente detto e cioè di riportare l'ospedale di Camerino a come era prima del covid, anche perchè, è tutto fermo. Non ci nascondiamo dietro ad un dito: i politici regionali dicono una cosa - sottolinea-  mentre i funzionari della Regione ne dicono una diversa.
Che si mettano d'accordo in quanto la direttrice del comparto Asur della Regione dichiara che verrà tutto ripristinato come prima ma i fatti ci dimostrano invece tutto il contrario. E noi non siamo onestamente e sinceramente più disposti a tollerare questa situazione, anche perché sta ripartendo la ricostruzione e iniziano a vedersi all’opera i cantieri, l’università auspica che si ritorni sempre più in presenza con le lezioni; nel contempo si parla di rilancio e di sviluppo per questo territorio ma nei fatti e soprattutto per quanto concerne l’ospedale di Camerino, questa volontà non la si dimostra concretamente. La realtà è che si fa di tutto per ignorare il problema della sanità e dell'assistenza sanitaria nella fascia Montana e nel territorio colpito dal terremoto e questa è davvero una cosa paradossale. Non vorrei che dietro vi fossero delle piccole vendette personali. Qui bisogna che ognuno si assuma le proprie responsabilità e operi nell'interesse esclusivo dei propri rappresentati e dei propri amministrati, cosa che non sta succedendo. Chiaro dunque che la nostra attenzione oggi è ancora più alta di prima e - conclude Napolioni- con il diminuire dell'emergenza, torneremo sicuramente ad insistere, a premere il piede sull’acceleratore e, se non verremo ascoltati quanto prima dagli organismi regionali, abbiamo l’intenzione di lanciare una sottoscrizione concreta appoggiandoci presso gli uffici delle anagrafi dei comuni che aderiranno alla nostra iniziativa e, chiunque vorrà potrà sottoscrivere questa petizione a sostegno del ripristino anticovid del nostro ospedale che, ribadisco, non è l'ospedale di Camerino, ma è avamposto sanitario emergenziale a servizio del territorio di tutta la montagna e della fascia pedemontana. Quindi, detto con la lingua di strada, non ci prendessero per i fondelli”.

c.c.
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"Ancora ritardi nella consegna degli appartamenti e mancanza di regole e risposte su assegnazione e contratti d'affitto".
Torna a denunciare la questione che ruota attorno alle case al posto delle Sae, la presidente del Comitato 30 ottobre Tolentino, Flavia Giombetti.
Un fiume in piena che parte dai ritardi della seconda parte di appartamenti di Borgo Rancia che avrebbero dovuto consegnare tra marzo ed aprile, per poi arrivare alla gestione delle assegnazioni: "Purtroppo la consegna degli appartamenti è stata rimandata per l'ennesima volta - dice - . Dovevano essere consegnati ad agosto 2019, poi a fine 2019, infine a primavera 2020 ed ultimamente a fine marzo. Ora l'ultimo termine pare sia il 15 maggio.
Una grossa ed ulteriore presa in giro verso i cittadini - denuncia - che riceveranno una sistemazione a 5 anni dal sisma".

Ma al di là dei tempi, la critica è rivolta anche alla gestione del condominio di Borgo Rancia: "Le problematiche sono tante - dice - soprattutto per quanto riguarda il condominio: alle famiglie assegnatarie viene richiesto di pagare spese condominiali pesanti che comprendono addirittura la manutenzione del verde che ad oggi non è stato installato".

La presidente del Comitato 30 ottobre vuole vederci chiaro anche sulle indicazioni che il Comune dovrebbe dare agli assegnatari degli appartamenti, a seguito dell'ordinanza 614: "Molte delle famiglie di Borgo Rancia, per via di questa ordinanza, non hanno più i requisiti per richiedere il Cas o l'appartamento e dovranno pagare un affitto pari al canone delle case popolari decurtato del 30%, ma questo non gli è stato detto".

Flavia Giombetti punta poi il dito sui criteri di assegnazione delle case: "È stato assegnato un appartamento di 47 mq ad una famiglia con cinque persone - denuncia - . Solo successivamente il Comune li ha tranquillizzati spiegando che glielo avrebbero cambiato, ma allora significa che nemmeno questa graduatoria è definitiva e vede al suo interno appartamenti in avanzo. Vuol dire che con i soldi del terremoto, Tolentino ha guadagnato milioni di euro in patrimonio Erap".

Le fa eco la consigliera del Movimento 5 Stelle, Martina Cicconetti, che interviene anche sui tempi di consegna degli altri appartamenti, dislocati in altre zone della città: "Gli unici che stanno per essere completati - spiega - sono quelli della nuova costruzione a Paterno, con 8 appartamenti.
Il 15 maggio saranno consegnati quelli di Borgo Rancia, ma per il resto non ci sono date precise di consegna. Per Ospedaletto bisognerà attendere fine maggio; per quelli di piazzale Battaglia forse luglio per il primo lotto e la fine dell'anno per il secondo lotto; hanno chiesto una proroga anche per quelli di via 8 marzo; infine i lotti di contrada Pace tra settembre ed ottobre.
Siamo stati accusati di essere dei millantatori - dice Martina Cicconetti - quando preannunciavamo al sindaco che gli appartamenti sarebbero stati consegnati dopo cinque anni da sisma. questi tempi, invece, ci dicono che purtroppo avevamo ragione".

GS
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"Non resteremo in silenzio su temi come il caporalato lo sfruttamento del lavoro. Vigileremo sul territorio affinchè sia netta la differenza tra chi offre la possibilità di una vita migliore e chi invece approfitta di situazioni di fragilità".

L'associazione Città in Comune di Tolentino interviene sulla notizia di qualche giorno fa che riguardava un caso caporalato in un’azienda con sede legale a Tolentino.
"Modalità criminali adottate nei confronti di cosiddetti lavoratori fragili - denuncia l'associazione di cui fanno parte anche Fabiola Caporalini e Stefano Rossi (in foto) - , operai indigenti che avevano bisogno di un rapporto di lavoro per sanare la loro posizione di clandestinità sul territorio italiano.
A questi lavoratori è stato chiesto di versare 500 euro che, in base al d.l. 34/2020, debbono essere sostenuti dal datore di lavoro".

Ciò che Città in Comune vuole sottolineare è come la "situazione sia ricorrente molto più di quanto si pensi. Capita molto spesso che, a coloro che hanno bisogno di un lavoro per poter restare sul territorio italiano, venga chiesta l’erogazione di somme di denaro - spiegano - , a vario titolo assolutamente illegale, talvolta fino a configurare veri e propri casi di estorsione. Nel caso di specie, inoltre, gli operai erano stati sistemati in un alloggio assolutamente inidoneo e insalubre, in condizioni di degrado. Sfruttare situazioni di bisogno di esseri umani, di lavoratori e lavoratrici, è quanto di più infimo e bieco l’imprenditoria di questo paese possa arrivare a perpetrare, oltre ad essere una gravissima violazione della legge".

Dopo la denuncia, l'impegno per evitare che situazioni di questo tipo continuino a verificarsi: "Abbiamo il dovere di denunciare come questo fenomeno, sempre più spesso, prenda piede anche sul nostro territorio e come gravi violazioni del diritto del lavoro non siano pratica circoscritta solo a certe zone d'Italia , che nell’immaginario collettivo restano terra di caporalato.

Parimenti non è più solo il settore dell’ agricoltura l'ambito destinato a certe pratiche vigliacche di sfruttamento. Lo stesso fenomeno della ricostruzione post-sisma sul nostro territorio, con i suoi numerosi cantieri, ne è stato coinvolto".

La preoccupazione è, infatti, rivolta ai lavori che inreresseranno il Paese in vista dell'arrivo dei fondi del Recovery Plan che, secondo Città in Comune, potrà moltiplicare queste gravi violazioni.

"Per tutti gli esseri umani, italiani e stranieri, le condizioni di lavoro debbono essere le medesime - asseriscono - . Per tutti, indipendentemente dalla nazionalità, è indispensabile lavorare con dignità e giusto salario, senza alcun tipo di abuso o sfruttamento. Ancora di più per chi, senza lavoro, diventa assolutamente invisibile, privato della possibilità di godere di ogni diritto umano riconosciuto, compresa la semplice sopravvivenza.

Per quello che ci compete - sottolineano - se non altro come formazione politica e sociale, saremo vigili sul territorio, anche perché sia netta la differenza tra coloro che offrono un lavoro e la possibilità di una vita migliore, rispettando ogni regola prevista dalla nostra legislazione e chi è capace, invece, di approfittare di ogni situazione di fragilità, nei confronti di chicchessia, specie in un periodo economicamente difficilissimo in cui chiunque, italiano o straniero, potrebbe trovarsi in una situazione a dir poco drammatica.


GS
Ci auguriamo e confidiamo - concludono - che gli organi competenti anche in futuro, intensifichino le attività di controllo e prevenzione".
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Visitare il centro storico di Sarnano in autonomia, ma senza rinunciare al valore aggiunto di una passeggiata guidata: Sarnano lancia il nuovo audiotour gratuito per smartphone con l’app izi.TRAVEL, una proposta interessante per tornare a vivere il territorio in sicurezza dopo il lungo periodo di restrizioni.

Il visitatore non deve fare altro che scaricare l’app izi.TRAVEL sul proprio smartphone e scegliere tra i due tour disponibili a Sarnano. Il tour breve da 12 tappe include i principali punti di interesse del centro storico, mentre il tour lungo da 22 tappe comprende anche punti meno frequentati e luoghi d’interesse al di fuori del centro storico, come il nuovo polo scolastico ricostruito dopo il sisma e le Terme di Sarnano.

L’audioguida era già pronta a settembre scorso, ma il peggioramento della situazione sanitaria aveva costretto l’amministrazione comunale ad annullare la presentazione ufficiale.

«Dopo il successo delle visite guidate della scorsa estate volevamo uno strumento che permettesse ai visitatori di scoprire il centro storico, tutto l’anno, in qualsiasi momento e in piena autonomia, senza creare assembramenti. L’idea di un’audioguida era rimasta a lungo nel cassetto, finché non abbiamo conosciuto izi.TRAVEL, una app gratuita per smartphone sviluppata appositamente per questo scopo - spiega il sindaco di Sarnano Luca Piergentili - Per i contenuti ci siamo affidati a giovani professionisti del nostro territorio e abbiamo ottenuto un prodotto davvero originale che va oltre la concezione classica di audioguida per offrire un’esperienza di visita più coinvolgente».

Oltre alle informazioni di carattere storico, architettonico ed artistico, il tour presenta con un ritmo brillante e con un pizzico di ironia le usanze di una volta, le tradizioni e le curiosità legate al passato del paese. La guida, sviluppata come un dialogo a due voci, è ricca di ambientazioni sonore, immaginifici salti nel passato, conversazioni in sottofondo e storie inusuali. Inoltre, l’audio è registrato con tecnica 8d che crea un effetto immersivo, percepibile soltanto se si ascolta l’audioguida utilizzando degli auricolari.
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È già sold out la tappa della Mille Curve Camerino-Ascoli Piceno che si svolgerà il 25 e 26 giugno con partenza dalla meravigliosacittà ducale e arrivo ad Ascoli Piceno. Sono oltre 200 i motociclisti da tutta Italia accreditati per l’evento dove non contano la velocità e il tempo, ma le curve percorse in un sistema di monitoraggio che permette al pilota di scegliere le mete, gli itinerari, le strategie.

Il tutto in un contesto come quello marchigiano di primaria bellezza e in piena sicurezza nel rispetto del codice della strada e delle norme COVID. Lo spirito del motociclista si è risvegliato con l’apertura delle iscrizioni alla 1000curve facendo registrare il tutto esaurito delle iscrizioni in un solo mese, contando ben 8 gruppi di cui uno, tra i più numerosi, di motocicliste in rosa, le “Donne Special”.

Dal successo dell’edizione 2020 da Urbino a Camerino, nella quale il sindaco Sborgia partecipò come invitato d’onore, l’avventura continua, questa volta da Camerino ad Ascoli Piceno, nella tappa chiamata “Rebuild Edition” perché dedicata al sostegno delle aree terremotate.

Ci sono circa 60 motociclisti locali, dalle provincie di Macerata e Ascoli, mentre gli altri provengono da tutta italia, in particolare Lazio e Toscana.


Sul Road Book cartaceo saranno segnalati i check-point che prevedono un passaggio obbligato. I singoli team possono aggiungere “punti curva” al proprio totale, inserendo dei “cookies” nel circuito. Cantine, birrerie artigianali, locali particolari, selezionati in quanto icone del territorio marchigiano, che bolleranno il Road Book aumentando il punteggio delle curve, disseminate nelle provincie di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, ma che sfioreranno le regioni di Lazio e Abruzzo, nel cuore pulsante dell’Italia.

1000curve è una sana competizione che unisce la voglia di vivere la strada, con il piacere di esplorare a fondo il territorio, spesso poco conosciuto, In primis Camerino, devastata dal terremoto del 2016 che, grazie a questa manifestazione, si rimette in gioco con un ruolo di primo piano.
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Aperto il concorso per la 31esima edizione della “Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte”. Il tema quest’anno è dedicato all’Invidia, il vizio che più di altri si fatica a confessare. Dopo “l’odio” la kermesse continua a indagare gli aspetti oscuri della nostra società e delle relazioni personali. 

“In un anno che è stato difficilissimo e doloroso – commenta il direttore artistico Evio Hermas Ercoli - che ha cambiato i rapporti sociali, le relazioni e il nostro stare nel mondo il festival intende offrire la leva della risata amara per capire se davvero “ne siamo usciti migliori” o se invece quelle espressioni di crudeltà dell’animo siano ancora più scese nelle viscere e pronte ad esplodere. Più della letteratura o dell’arte è l’umorismo la chiave per stemperare pulsioni e tensioni e ancora una volta Biumor vuole essere fucina di riflessione e di approfondimento attraverso satira, umorismo e ironia. Perché se una risata può seppellirci, può anche riportarci in superficie”.

Ancora una volta sarà Tolentino la sede del festival che si svolgerà nelle giornate del25, 26 e 27 novembre 2021.

mostra umorismo 2019


“Siamo felici di tornare a programmare eventi e incontri culturali – ha aggiunto il sindaco Giuseppe Pezzanesi – da troppo tempo siamo stati privati della leggerezza e del piacere dell’incontro. Biumor è il festival più adatto in questo momento per provare a rimetterci tutti quanti in marcia verso una normalità attesa e sperata. La Biennale dell’Umorismo, manifestazione longeva e internazionale è una risorsa del territorio che speriamo possa continuare a contribuire allo sviluppo del territorio e all’arricchimento culturale della città”.

Biumor con la sua longevità rappresenta un appuntamento radicato per la città e il vicesindaco Silvia Luconi traccia un bilancio di questi anni: “Le giornate di Biumor e della Biennale a Tolentino sono un’opportunità incredibile di promozione del territorio. Siamo certi che l’edizione del 2021 segni un punto di svolta dopo il recente passato che abbiamo vissuto e possa tornare ad essere occasione di richiamo e di incontro. La presenza di artisti internazionali rappresenta inoltre il miglior modo di veicolare il nome di Tolentino nel mondo”.

Punta sull’importanza della ripartenza di tutti i settori culturali l’assessore alla Cultura Silvia Tatò: “La Biennale è un’occasione unica non solo per gli spettatori che parteciperanno nelle modalità che verranno proposte e che sono in fase di programmazione, o per gli artisti che concorreranno al Premio, ma rappresenta un’opportunità per tornare a respirare cultura, condividere idee, progetti. Penso anche a tutti i lavoratori che di cultura ed eventi vivono e che come nessun’altra categoria ha subìto i contraccolpi del Covid. Oggi guardiamo avanti, fiduciosi, consapevoli che l’umorismo e la Biennale possono aiutare ad esorcizzare la paura con un sorriso”.

Il concorso è aperto e c’è tempo per gli artisti fino all’11 ottobre per inviare le proprie opere
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Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

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L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
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