Notizie di spettacolo nelle Marche
“Non moriremo di Covid ma di fame”. Questo uno degli slogan dei cartelli portati in piazza da commercianti, parrucchieri, estetiste, ristoratori, titolari di palestre, questa mattina, in piazza della Libertà. Erano presenti esercenti anche di altri comuni limitrofi a Tolentino.

Una manifestazione che ha registrato una importante partecipazione, in termini di numeri ma anche di varietà delle attività rappresentate con negozi ubicati sia in centro che nei centri commerciali.

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Una delegazione ha incontrato il sindaco Giuseppe Pezzanesi, erano presenti diversi assessori e il presidente del consiglio comunale, al quale è stata consegnata una scatola con sopra scritto “la nostra vita”, contenente le chiavi dei vari esercizi. Una consegna simbolica che però testimonia lo stato di forte difficoltà in cui si trovano tutti i titolari di negozi di abbigliamento, gioiellerie, parrucchierie, centri estetici, ristoranti, palestre e piscine che in questo periodo sono obbligati a tenere chiuse le proprie attività, come previsto dalle disposizioni governative.

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"Non è più possibile – ha detto il sindaco Pezzanesi – sopportare questa chiusura di una parte di attività che sono parte fondante del nostro tessuto economico. Non bastano i ristori, serve poter riaprire quanto prima, anche per dare dignità a tanti titolari di importanti esercizi che hanno fatto anche investimenti considerevoli per garantire la sicurezza propria e dei clienti. Come già fatto in passato, siamo al fianco di tutti questi nostri concittadini che, in maniera encomiabile, prima di chiudere definitivamente, hanno promosso questa protesta per evidenziare tutte le loro difficoltà. Noi vogliamo continuare a combattere il virus ma contemporaneamente comprendiamo bene le esigenze di tutte queste partite iva che rischiano la chiusura pur non essendo una vera e propria minaccia per la diffusione del covid e ci impegniamo a supportarli anche dal punto di vista legale in tutte quelle iniziative che vorranno intraprendere per favorire la riapertura. Nel corso del pomeriggio, con i colleghi di Giunta, saremo impegnati a predisporre una delibera ufficiale per chiedere che nel prossimo dpcm venga prevista quanto prima la riapertura di queste attività, nel rispetto delle norme anticontagio. Questa delibera sarà inviata al Prefetto, al Governatore delle Marche e al Governo".

A margine della manifestazione il sindaco Pezzanesi ha anche comunicato che nel corso dell’ultima conferenza dei sindaci ha avanzato alla Regione e all’Asur la richiesta per aprire anche a Tolentino un punto vaccinale, utilizzando le Terme di Santa Lucia che dispone del personale medico e infermieristico oltre che delle strutture necessarie.

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Contravvenzione a sette stranieri e due italiani e quattro denunce per detenzione ai fini di spaccio.
Questo il risultato dei servizi di controllo dei militari dell'Arma.

Ieri pomeriggio, in via San Francesco a Macerata, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Macerata hanno contravvenzionato tre stranieri provenienti da altri comuni della provincia mentre, poco prima di mezzanotte, altri quattro stranieri sono stati contravvenzionati perché trovati a bivaccare nel parco di Villa Cozza.

I militari della stazione di Cingoli hanno contravvenzionato due persone che svolgevano attività motoria in località diverse dal luogo di residenza.

I Carabinieri della Compagnia di Macerata hanno anche denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente quattro giovani tra i 19 e i 22 anni, residenti in provincia, sequestrando 40 grammi circa di hashish trovati in loro possesso.


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Non erano 807 ma 650 i positivi riscontrati ieri nella regione Marche.
A chiarire è il presidente Francesco Acquaroli che ieri mattina aveva mostrato apprensione per i dati che riportavano la curva ai livelli di due settimane fa, durante il picco pandemico, oggi invece ha voluto chiarire l'errore, ribadendo comunque di fare attenzione.
"Oggi il numero dei casi di contagio nella nostra regione torna ad essere nella tendenza dei giorni precedenti - dice - , con 487 positivi di cui 62 sintomatici. Vi segnalo inoltre che nel calcolo del dato di ieri si era verificata una anomalia, riscontrata nel pomeriggio. Ma questo non deve farci assolutamente rilassare, perché nonostante ciò resta comunque un dato molto alto, con 650 positivi di cui 81 sintomatici, che speriamo resti un caso isolato. Il dato dei positivi riscontrati oggi, tornato in linea con quelli degli ultimi giorni, ci dice che sta continuando la decrescita del contagio e che le misure messe in atto stanno producendo i loro effetti".
L'attenzione richiesta riguarda anche la situazione delle strutture ospedaliere che vedono il Covid Hospital al completo e la conseguente sospensione della Chirurgia all'ospedale di Macerata.
"Le nostre strutture ospedaliere sono ancora sotto pressione" ha infatti concluso il presidente.

GS
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La vera espressione di comunità. Mira a questo la Pro Loco di Caldarola nell'organizzare la seconda edizione della Pasquarola online. Il momento dell'anno più sentito per la comunità caldarolese cambia forma per il secondo anno consecutivo, ma si fà forte della tradizione e della voglia di stare insieme, anche da lontani e dietro lo schermo di un computer.
Se infatti il paese dei cardinali Pallotta è da sempre conosciuto per la processione del venerdì santo e per le iniziativa del lunedì di Pasqua, non sarà certamente il Covid a fermare questa voglia di sentirsi comunità, anzi. È nelle diffcoltà che emerge la spinta per sostenersi a vicenda, tanto che insieme ai video che saranno pubblicati sui social, il presidente dell'associazione, Daniele Piani, insieme al suo direttivo, ha pensato ad una lotteria che possa aiutare le attività in difficoltà tramite l'impegno dei commercianti che in questo momento possono invece lavorare.
"Noi abbiamo invitato tutti i cittadini a fare acquisti nei negozi del paese che in questo momento sono aperti e per ogni acquisto è stato dato loro un biglietto gratuito della lotteria. In palio ci saranno 10 buoni acquisto, offerti dalla Pro Loco, da spendere nei negozi e nelle aziende che in questo momento sono chiuse ed in difficoltà".

Accanto alle azioni di sostegno e solidarietà entra poi in gioco la tradizione: "Purtroppo anche quest'anno siamo costretti a rinunciare alla nostra festa tradizionale di Pasquetta che per Caldarola era una delle feste più sentite. Come lo scorso anno replichiamo online - dice - , questa volta con sei video, tutti dedicati a Caldarola ed alla tradizione. Dall'oratorio che ha recitato una poesia di Nicola Fabbroni fino a Marco Meo che ha scritto una ballata sulle nostre frazioni, passando per Simone Giaconi, Adriano Marchi e la compagnia Valenti di Treia che raccontano della Pasquetta. 
Sicuramente il nostro paese ha più che mai bisogno di comunità, lo scorso anno ci sono stati tanti like e visualizzazioni. Il nostro invito è, ancora una volta, di ritrovarci tutti lunedì dalle 15, collegati su Facebook, per trascorrere insieme questa insolita Pasqutta, sperando in una estate diversa ed in presenza". 

GS
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Il sindaco di Montecavallo Pietro Cecoli è positivo al Coronavirus. La conferma è arrivata dallo stesso primo cittadino attraverso un post dal proprio profilo facebook. "Ho avuto febbre un paio di giorni ecco perchè ho deciso di sottopormi al tampone- afferma Cecoli-La febbre nel frattempo è passata ma l'esito del tampone ha confermato la positività per cui, nel nome della trasparenza, ho deciso di rendere pubblico a tutti questo responso. Sto seguendo la terapia assegnata dal dottore di famiglia e resto operativo da casa- aggiunge-; le mie condizioni non sono gravi ma sempre il covid ho contratto quindi non c'è altro da fare che avere pazienza, non abbassare la guardia, fare la cura come si deve e seguire tutto l'evolversi di quella che è la prassi del caso. Sono cose che capitano- conclude il sindaco-. Le precauzioni sono state tutte adottate eppure il contagio c'è stato. Approfitto per augurare a tutti una serena Santa Pasqua e, spero con l'aiuto del Signore di tornare presto in sella". 
C.C.
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Vissani stanchi delle difficoltà legate alla linea telefonica in un territorio già duramente colpito dal sisma.
Lo denuncia Valerio Franconi che punta l'attenzione sui disservizi legati alla Vodafone: "Tutto è cominciato con la connessione Internet che ogni tanto s’interrompe - dice - . Poi è seguito il disservizio telefonico. Come in una favola dell’irrealtà, o come un incubo, riuscire oggi ad attivare o portare a termine una comunicazione telefonica nel territorio del comune di Visso è come prendere una carrozza trainata da cavalli per andare a Roma. Hai l’impressione di vivere ai confini di una realtà fatta di cittadini continuamente vittime di disservizi, o di mettere piede in un mondo ai limiti dell’irreale. Appena inizi una telefonata, se hai avuto la fortuna di poterti collegare con l’utente chiamato o sei stato chiamato a tua volta, la comunicazione s’interrompe in continuazione e a ogni tentativo di riattivarla compare sul display l’avviso-beffa “il telefono chiamato potrebbe essere spento”, oppure quello più realistico “Non c’è copertura di rete”.
La responsabilità del disservizio viene attribuita a Vodafone - dice Franconi - , la cui copertura di rete nel territorio del comune di Visso è del tutto lacunosa. Sono questi i tanti disagi che già angustiano una popolazione terremotata, per di più messa a dura prova dal Covid. Significa considerare i problemi gravissimi che il disservizio stesso comporta per i pazienti curati a domicilio e per quelli sottoposti a quarantena, impossibilitati di fatto a collegarsi telefonicamente con l’esterno. Stiamo meditando manifestazioni di protesta - ammette - . Si è attivata in questi giorni anche l’amministrazione comunale".

Ed è stato proprio il Comune ad informarsi sul disservizio, tanto che il sindaco Gian Luigi Spiganti Maurizi chiarisce: "Gli addetti hanno chiamato in Prefettura per capire la situazione e pare che da tempo i clienti Vodafone fossero stati avvisati della necessità di cambiare la scheda per poter utilizzare il servizio senza problemi. È possibile però che la comunicazione non sia stata chiara a tutti ed è per questo che continuano i problemi. Sicuramente - ammette il sindaco - si tratta di disagi che si aggiungono ad un territorio terremotato. Molti problemi sono causati in generale dall'installazione della fibra e dalla mancanza sporadica di corrente elettrica. Ci auguriamo che gli interventi finiscano presto così da poter avere un servizio internet migliore il prima possibile".

GS
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"Carenza di vaccini e impossibilità di scegliere chi possiamo vaccinare".
Sono questi i due problemi principali con cui si sontrano i medici di medicina generale marchigiani che, attraverso una nota firmata dai coordinatori di equipe territoriale Accattoli Paolo (Macerata), Mosca Andrea (Tolentino) e Paparoni Fabrizio (San Ginesio/Sarnano), denunciano la situazione che riguarda i vaccini.

Esordiscono appunto con la mancanza di dosi: "Noi abbiamo avuto a disposizione finora solo un flacone di Moderna, che equivale a 11 dosi, ed abbiamo fatto a pazienti estremamente vulnerabili a domicilio; questa settimana ci daranno, forse, un flacone di Moderna e uno di AstraZeneca. Ci hanno fatto sapere che il Moderna non ci verrà più fornito e avremo la possibilità di avere solo AstraZeneca che però, secondo il piano vaccinale della Regione Marche, potremo somministrare solo ad ultraottantenni con patologie lievi o in buona salute e a pazienti tra 70 e 79 anni, ma non "estremamente vulnerabili".

È previsto che ci forniscano dei vaccini Pfizer - proseguono - , che come è noto non siamo in grado di gestire visto che devono essere conservati a temperature inferiori a -70° e che quindi necessitano di una preparazione abbastanza complessa. Tutto questo mentre si parla del coinvolgimento dei Medici di famiglia nella vaccinazione di massa.
Veniamo bombardati da una serie di richieste a cui non sappiamo cosa rispondere, quasi sempre informati in ritardo rispetto a qualsiasi cambio di programma. Continuiamo ad essere la figura di riferimento di tutti i pazienti che in noi ripongono fiducia e speranza. Invece non ci viene concesso di gestire i nostri pazienti, di cui conosciamo le patologie e le criticità, per andare dietro a un piano vaccinale che fa acqua da tutte le parti".

Ma i medici di medicina generale sottolineano anche di essere pronti a vaccinare: "Come dimostrato dai vaccini antinfluenzali da noi effettuati tra ottobre e novembre - periodo in cui da ciascuno di noi sono stati vaccinati in meno di 2 mesi 400-500 assistiti - i medici di medicina generale sono in grado di fare vaccini ai propri assistiti in sicurezza ed in breve tempo, ma tutto questo sembra che in Regione non sia elemento di sufficiente garanzia. Facciamo notare velocemente che le innumerevoli incombenze burocratiche cui bisogna far fronte sia prima che dopo la somministrazione del vaccino, vengono normalmente sbrigate da personale amministrativo dedicato, mentre per noi sembra non sia possibile organizzare alcun aiuto. Noi iniziamo a pensare che il nostro coinvolgimento in questa emergenza non sia gradito - denunciano - . Ci venga detto con chiarezza e ci faremo da parte senza spargimenti di lacrime.
Se invece c’è ancora la volontà di dar seguito all’accordo firmato tra lo Stato e tutte le sigle sindacali dei medici, chiediamo un cambio di passo sia a livello regionale sia a livello aziendale: non possiamo più sostenere il ruolo degli sprovveduti o peggio di quelli che creano problemi. Se la vaccinazione di massa dovrà essere gestita dai centri vaccinali - affondano - , noi facciamo un passo indietro, rendendo felice chi fin dall’inizio ha paventato che il nostro contributo sarebbe stato un aggravio di spesa enorme per la sanità regionale".

GS
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