Notizie di spettacolo nelle Marche
La musica, le letture e le testimonianze dei familiari di persone malate di Alzheimer, in un evento andato in scena lo scorso venerdì al Cineteatro Don Bosco, a cura del Gruppo Facebook Alzheimer Tolentino. Un momento di incontro e di riflessione, in ascolto delle toccanti testimonianze raccontate nel libro "Le Mani sanno raccontare”, un Viaggio dal nord al sud d’Italia, attraverso immagini e voci di resistenza all’Alzheimer, il libro scritto da Andrea e Barbara Crocetti, Fatima Mutarelli e Alessandra Mercorelli.
Nel corso della presentazione del libro, i familiari di pazienti affetti da demenza hanno raccontato la loro testimonianza. Andrea e Barbara hanno ricordato la loro mamma Adele cui la malattia, arrivata in giovane età, non ha lasciato scampo dopo dodici anni di sofferenza e lotte condivise insieme al marito Raul, che si è sempre preso cura di lei. Andrea durante questa esperienza, nel 2012 fonda il “Gruppo Facebook Alzheimer Tolentino”, con lo scopo di informare, sensibilizzare, dare e avere sostegno tra persone che vivono e hanno vissuto la stessa realtà. Oggi il gruppo conta oltre 2000 persone iscritte e attive, per lo più familiari che si scambiano consigli e si danno forza tra di loro per affrontare la malattia dei propri cari. Alcune di loro sono intervenute alla serata, da Milano, Rovigo e Forlì per portare la loro testimonianza diretta, manifestando concretamente il legame che si è creato negli anni.

“È stato un momento di condivisione dove hanno prevalso le mani come racconto, poiché le mani è quella parte del corpo dove c’è contatto e relazione, elementi fondamentali per i malati di Alzheimer e per i familiari”, racconta Andrea Crocetti. “Per i familiari la malattia è qualcosa di devastante. La gestione è particolarmente complessa, sia nel caso in cui il caro è a casa, sia se ospite di una struttura sanitaria. Per noi familiari e caregiver o “curacari” si cerca di fare il possibile e lì’impossibile. Si diventa medici o psicologi. Del resto, chi meglio di un familiare può capire cosa significa avere un malato di demenza a casa”.
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Vaccini, al via da oggi la terza dose per le categorie più fragili negli ospedali di Macerata, Civitanova Marche e Camerino.

"Abbiamo recepito le indicazioni ministeriali e della Regione Marche di iniziare con la terza dose, tecnicamente chiamata 'dose addizionale' per alcune categorie di soggetti", spiega il Direttore Sanitario dell'Area Vasta 3 Carlo di Falco.

In generale, i soggetti coinvolti sono pazienti trapiantati e immunocompromessi che hanno completato il ciclo vaccinale con le prime due dosi, per cui la dose addizionale corrisponde alla terza dose e favorisce la produzione degli anticorpi contro il Covid-19, anticorpi proteggenti.

"Il reclutamento di questi pazienti avviene all'interno delle singole unità operative che hanno in carico i pazienti stessi previa un'accurata valutazione delle condizioni cliniche e laboratoristiche previste in sede ministeriale - spiega Di Falco -. In questo elenco vi sono i pazienti che hanno ricevuto un trapianto di organo solido; i pazienti che hanno ricevuto un trapianto di cellule staminali nell'ambito delle patologie onco-ematologiche; pazienti immunosoppressi, come pazienti sottoposti a terapie a base di farmaci cortisonici; pazienti in trattamento dialitico o con insufficienza renale cronica grave; pazienti con sindrome di immunodeficienza acquisita (AIDS). Nell'ambito dell'Area Vasta 3 le unità operative che hanno in carico questi pazienti sono quelle di oncologia, oncoematologia, il reparto di nefrodialisi e malattie infettive. la terza dose può essere somministrata a non meno di 28 giorni dalla seconda dose e riguarda i sieri Pfizer o Moderna”.



Marco Morosini
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Dalla gioia nel festeggiare i 75 anni dalla fondazione, al dramma di aver perso un giovane esploratore.
Gli Scout Tolentino 1 si sono trovati, nel giro di 24 ore, a gioire insieme per la giornata di festa che ha richiesto mesi di lavoro e a stringersi attorno al dolore per la scomparsa di Nicola Scisciani, 13 anni da compiere, che ha perso la vita ieri pomeriggio a seguito di un incidente stradale.
"Mentre vivete la vostra vita terrena, cercate di fare qualche cosa di buono che possa rimanere dopo di voi, e ricordate che essere buoni è qualche cosa, ma che fare il bene è molto di più".
Così, citando le parole del fondatore degli Scout, Baden Powell, la parrocchia dello Spirito Santo ha ricordato la bontà del piccolo, annunciando per questa sera alle 21.30, un momento di preghiera in parrocchia.


Ma è inevitabile ricordare il momento di festa al quale Nicola stesso aveva partecipato con i suoi compagni sabato pomeriggio nell’area verde che il Gruppo Scout Tolentino 1 ha attrezzato in forma permanente e in cui è stata allestita una mostra temporanea per mostrare le attività che gli Scout portano avanti durante l’anno
La capogruppo Ilaria Fratini e il consigliere generale Mattia Buldorini hanno spiegato ai microfoni di Radio C1…inBlu gli obiettivi dell’allestimento e i progetti futuri dopo un periodo di fermo forzato dovuto alla pandemia.

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Ilaria Fratini e Mattia Buldorini

“Abbiamo allestito una mostra a cielo aperto – dice Ilaria Fratini – per far immergere lo spettatore all’interno del campo Scout e mostrare cosa vivono i ragazzi nella loro quotidianità. Abbiamo allestito anche una linea del tempo che racconta 75 anni di storia ed in cui, grazie ai Qr code, si può ascoltare una voce guida che illustra gli avvenimenti più importanti. La maggior parte delle strutture installate per la mostra sono temporanee, mentre l’alzabandiera e l’altare resteranno fissi”.
Il pomeriggio e la serata hanno proseguito con un cortometraggio che ha raccontato, anche in maniera ironica, come il gruppo ha vissuto i momenti di pandemia e una rifugista della Fondazione Baden ha raccontato la storia delle Aquile Randagie.

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Il pubblico presente

“Lo scorso anno – prosegue Ilaria Fratini -, in piena pandemia, abbiamo cercato di continuare l’azione educativa con i ragazzi attraverso la tecnologia, i canali social e tutti gli strumenti che ci permettevano di mantenere costante il rapporto con i ragazzi. Abbiamo dovuto reinventarci – ammette - perché non sono strumenti che utilizziamo nel quotidiano, ma che abbiamo imparato a conoscere insieme ai ragazzi stessi e che potrebbero essere strumenti da continuare ad utilizzare, ovviamente in occasioni limitate, perché il nostro obiettivo è la socializzazione all’aria aperta e in gruppo. Nel 2021 abbiamo continuato a vedere i ragazzi in base alle limitazioni dettate dal colore delle zone e ci siamo rimboccati le maniche, cercando di portare avanti l’attività. Quest’anno cercheremo di fare il più possibile progetti all’aria aperta”.
Consapevoli di aver preso un “filo rosso” e di avere la responsabilità di lasciarlo a chi verrà dopo, il Gruppo Scout Tolentino 1 continua dunque ad operare affinchè l’opera di chi lo ha fondato possa continuare a vivere.
“Ogni giorno – dice Mattia Buldorini - cerchiamo di portare avanti questa storia, perché lo scoutismo è un gruppo di persone che crescono. Cerchiamo di educare i bambini dagli 8 anni in su per essere cittadini di domani”.

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La linea del tempo

A fare un bilancio guardando al domani è proprio la capogruppo: “Quest’anno contiamo 90 censiti – spiega Ilaria Fratini - . Nel 2020 le nuove iscrizioni sono state poche, per via della pandemia e del timore di incontrarci di nuovo. Quest’anno, invece, abbiamo ricevuto parecchie chiamate di giovanissimi e anche di adulti. Di sicuro c’è tanta voglia di tornare a stare all’aria aperta e riscoprire quello che si era perso: i ragazzi hanno bisogno di occasioni di incontro, ma in questa parola non c’è solo la semplicità di passare del tempo insieme, ma anche e soprattutto di camminare e crescere insieme. In questo, noi li accompagniamo nel percorso della vita”.

GS
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Faccia a faccia con un ladro. È accaduto sabato mattina a Tolentino, poco prima di mezzogiorno, quando una casalinga 70enne, durante le pulizie, ha avvertito strani rumori provenire dalla camera da letto. Un rapinatore si era introdotto in casa passando dalla finestra, ma la padrona lo ha messo prontamente in fuga.

In quel momento è scattata l’operazione dei carabinieri: a mettere in difficoltà il malvivente, infatti, è stata la posizione della casa, proprio vicino ad un bar. Le urla della donna hanno insospettito un cliente del locale che, vedendo un carabiniere in borghese passare in quella zona, ha fatto partire l’allarme. Il militare ha, dapprima, tenuto d’occhio i movimenti del rapinatore, e contemporaneamente avvertito i colleghi della Stazione che sono intervenuti.

In poco tempo i carabinieri sono riusciti a raggiungere il malvivente, bloccarlo ed indentificarlo. Si tratta di un 27enne di origine albanese, residente da anni in Italia, S.G. le sue iniziali. Le ipotesi di reato a carico del giovane sono di tentato furto, aggravato da violenza sulle cose. Il 27enne, già noto alle Forze dell’Ordine e all’Autorità Giudiziaria, si trova agli arresti domiciliari in attesa di convalida da parte della Procura della Repubblica di Macerata.

l.c.


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Un altro tassello, piccola ma importante, si aggiunge alla complessa opera della ricostruzione post sisma. E’ stata, infatti, inaugurata la chiesa della piccola frazione di Capolapiaggia di Camerino, restaurata grazie alla solidarietà privata.

“Questa chiesa non rientra nella ricostruzione finanziata dallo Stato, ma dalla generosità e dal cuore di due persone che, colpite dalla tragedia del terremoto, hanno voluto compiere un bellissimo gesto verso il nostro territorio – spiega l’arcivescovo Francesco Massara – Così anche una piccola comunità, come quella di Capolapiaggia, riceve la gioia di poter riavere la propria chiesa come luogo di culto e anche come luogo della propria storia e della propria tradizione”.

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Un “dono” nato quasi per caso, come testimonia don Alberto Pianesi, sacerdote di Ancona, che ha fatto da tramite tra i benefattori e l’arcivescovo. “La vicenda nasce in maniera molto semplice – racconta – Mi trovavo in una chiesa di Ancona a confessare quando sono stato avvicinato da un’anziana signora, accompagnata dal marito, che era rimasta molto commossa vedendo alla televisione papa Francesco in visita a Camerino e colpita dal fatto che tutte le chiese della città erano inagibili a causa del sisma. Così ha voluto mettere una parte di suoi risparmi a disposizione dell’arcivescovo di Camerino per riaprire una chiesa. Anzi, come diceva lei, perché qualcuno ci possa dire un’ Ave Maria anche per noi. Oggi finalmente questo desiderio si può realizzare”.

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Alla semplice, ma sentita cerimonia era presente anche il sindaco Sandro Sborgia. “Un altro luogo che viene restituito alla collettività e a una frazione particolarmente affezionata a questa chiesa – le sue parole – E’ questa una grande soddisfazione perché, sebbene molto lentamente, si vedono i primi passi verso un ritorno normale alla quotidianità Dobbiamo fare in modo che questo percorso non si interrompa, ma al contrario subisca una forte accelerazione. Per questo mi sento di essere fiducioso”.

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f.u.
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Un piromane è finito in manette in manette grazie alle indagini condotte da un finanziere che era libero dal servizio, che ha anche inseguito l'uomo, e ai successivi rilievi da parte vigili del fuoco. Il fatto è avvenuto a Civitanova Marche, dove un cittadino straniero di 40 anni, ritenuto responsabile di aver provocato numerosi incendi, è stato arrestato dalla polizia. L’uomo, che è stato condotto al carcere di Montacuto, è stato anche denunciato a piede libero per essersi sottratto agli obblighi di permanenza nel proprio domicilio cuik era stato sottoposto per precedenti reati.

f.u.
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Uno stand con i prodotti del territorio maceratese alla Fiera del Camper di Parma, che si è svolta dall’11 al 19 settembre. Un appuntamento che da 4 anni a questa parte vede partecipare, dopo che nel periodo immediatamente successivo al sisma del 2016 gli stessi furono sollecitati dal presidente dell’Associazione Camperisti Marchigiani, appassionati del turismo plein air dei comuni del cratere, che anche nell’edizione 2021 hanno allestito il proprio stand per far conoscere il territorio ed i suoi prodotti caratteristici.

L’iniziativa, che ha avuto come precursori i coniugi Nazauro Buldrini e Chiara Forti, si è sviluppata nel corso degli anni con il coinvolgimento di sindaci, amministratori, associazioni, aziende dei comuni del cratere, che hanno messo a disposizione materiale pubblicitario e prodotti tipici, salumi, formaggi, Verdicchio, Vernaccia, da far conoscere ai camperisti provenienti da ogni parte dell’Italia.

prodotti


Una presenza che nel tempo si è allargata al punto che altri comuni si sono aggiunti a quelli della prima ora, su tutti Visso, Pieve Torina, Matelica, Castelraimondo nell’intento di “aprire le porte” al ritorno dei turisti. Così i comuni di Pioraco, Esanatoglia, Caldarola, Fiastra, Muccia e Valfornace si sono aggiunti per essere presenti attraverso propri depliant ad un evento che raccoglie nella città emiliana moltissimi camperisti cui far conoscere l’entroterra maceratese.

Il sasso è stato lanciato nello stagno con i promotori, volontari che hanno a cuore le aree interne, che ringraziano le amministrazioni e le aziende aderenti e invitano altri comuni a farsi conoscere già dall’edizione 2022 della Fiera del Camper.

persone stand

f.u.
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Sarà la giustizia il tema del XVIII° Premio Betti per la drammaturgia la cui assegnazione avverrà a Camerino nelle giornate dell'8 e 9 giugno 2022.
La presentazione ha avuto luogo nella suggestiva cornice del giardino di Palazzo Bruschetti -Castelli con gli interventi del sindaco Sandro Sborgia, dell’assessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori e del direttore scientifico del Centro studi Betti Giuseppe De Rosa.
Un evento che riparte con vitalità anche a seguito della delibera consiliare del dicembre 2020 che ha ricostituito il Centro Studi Betti.
“C’è soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale che ha fortemente voluto e sostenuto questa iniziativa -ha esordito l’assessore Giovanna Sartori -. Nel 2021, anno della ripartenza dalla pandemia, abbiamo deciso di investire e di puntare in modo incisivo su cultura e turismo. Ci siamo detti che insieme alla ricostruzione fisica delle case per un rilancio non avremmo potuto prescindere da attraversare anche questi aspetti ed è in questa logica che sono stati inseriti il Centro Studi e il Premio Betti. Figlio illustre di questa città, Ugo Betti ha contribuito a portare alto in tutto il mondo il nome di Camerino. La scorsa settimana abbiamo ricordato la nostra concittadina Maria Grazia Capulli e il sindaco Sborgia ha assegnato i primi riconoscimenti del premio a lei dedicato e, ad una settimana di distanza, siamo a ricordare un'altra personalità di prim’ordine, proprio a sottolineare di queste figure camerinesi che hanno fatto grandi cose per la collettività”.
Sulla stessa linea le parole pronunciate dal sindaco Sandro Sborgia, nel sottolineare della rinnovata volontà di riprendere la tradizione del Premio che rende omaggio ad uno dei personaggi più illustri della città ducale: “Il giurista Ugo Betti ha unito la vocazione al racconto, coniugando perfettamente i due aspetti dell’esercizio di un ministero particolarmente gravoso alla passione per la scrittura, scendendo nel profondo della psicologia umana. Nel contempo gli scritti di Betti riflettono l’ambiente nel quale egli è vissuto imparando a cogliere gli aspetti più profondi dell’animo umano per poi trasmetterli e rappresentarli. Penso che questa sia una peculiarità che poche altre realtà possiedono e - ha concluso Sborgia- di cui noi dobbiamo in qualche modo essere orgogliosi”.
conferenza 2 Betti
A tracciare il profilo storico e i dettagli del premio è stato poi Giuseppe De Rosa. Istituito nel 1963 per celebrare il decennale della morte del giurista e drammaturgo, il premio Betti ebbe per ideatore il prof. Domenico Cavallaro. Intenzione dei fondatori fu di dargli una cadenza biennale, cosa che evidentemente non è stata sempre rispettata, altrimenti ad oggi si sarebbe raggiunto il traguardo della 39^ edizione biennale.
“Si tratta dunque di un premio biennale con varia discontinuità – ha spiegato De Rosa – Noi cercheremo pertanto di tornare alla biennalità. In particolare l’edizione del 2022 è indirizzata alla drammaturgia e assegna anche un tema: quello della giustizia”. Titolo esatto del Premio Betti XVIII edizione è “Teatro e giustizia: la responsabilità, la colpa, il perdono”.
“Tema attuale eppure antichissimo – ha aggiunto il direttore scientifico De Rosa-. Nell’ideare il premio della drammaturgia e sulla giustizia abbiamo pertanto ritenuto di comporre una giuria che in parte fosse composta di uomini di teatro e, in parte di uomini della giustizia, i quali magari nella loro esperienza professionale avessero avuto un’incursione dal diritto alla letteratura”.
Componenti della giuria per l’ambito teatrale sono dunque Marco De Marinis, già ordinario di discipline teatrali al DAMS di Bologna, Pierfrancesco Giannangeli coordinatore in passato di alcune edizioni del premio e a sua volta docente di Storia dello Spettacolo all’Accademia Belle Arti di Macerata e al DAMS di Bologna, Massimo Marino giornalista e critico teatrale. Affiancano l’ambito più stretto della drammaturgia due importanti giuristi e cioè Natalino Irti, già ordinario di Diritto Civile e Teoria dell’Interpretazione all’università La Sapienza di Roma e, il magistrato ed ex Procuratore della Repubblica Vincenzo Luzi.
In particolare Natalino Irti è stato allievo di Emilio Betti, uno dei più eminenti giuristi del ‘900 a livello internazionale e, fratello di Ugo. Proprio da questo legame indiretto, l’adesione entusiasta al Premio da parte di Natalino Irti. Del camerinese Vincenzo Luzi, magistrato in pensione è del pari nota la passione letteraria e qualche anno fa, ha pubblicato anche un piacevole romanzo che si muove tra Camerino, Pievefavera e Roma.
Il bando  prevede l’invio di opere inedite entro il 31 marzo 2022;  l’organizzazione ha tuttavia voluto riportare in auge anche lo storico premio che nel tempo ha interessato e coinvolto tanti studenti. Bandito infatti anche il premio Betti per i giovani che con modalità diverse ( disegno, composizione di testi) è rivolto ad un ampio arco d’età che va dalla scuola materna all’università. La giuria in questo caso è presieduta da Massimo Fabrizi, attualmente dirigente scolastico ai licei di Jes; lo affiancano 4 docenti camerti: Paola Porfiri, Giuseppina Santancini, Vincenzo Scuri e Paolo Verdarelli, noto cultore di fotografia.
Terzo filone ripreso dal passato quello che ha visto assegnare il prestigioso riconoscimento alla carriera dedicato ad attori o personaggi del mondo del teatro che abbiano praticato l’opera bettiana. Un premio alla carriera che nelle poche edizioni assegnate ha raggiunto attori del calibro di Valeria Moriconi, Corrado Pani, Francesca Benedetti, Anna Maria Guarnieri, Giulia Lazzarini, Gianrico Tedeschi. Top secret al momento i nomi dei due attori o delle due attrici alle quali il Premio alla carriera verrà assegnato quest’anno a Camerino. Unica nota distintiva trapelata il fatto di aver rappresentato con molta maestria un dramma di Betti, ma i nominativi verranno svelati solo alla vigilia del Premio Betti alla drammaturgia. Altro particolare è che la cerimonia conclusiva già dalla primavera prossima sarà preceduta da una piccola serie di itinerari bettiani che porteranno a ripercorrere a piedi tanti dei luoghi e delle atmosfere bettiane cantati da Ugo Betti nelle sue più famose poesie.
Ci sarà anche un evento post – premio con il quale si intende celebrare il centenario della pubblicazione del suo primo libro di poesie intitolato ”Il re pensieroso” , scritto da Betti quando alla fine della guerra era stato fatto prigioniero in Germania. È lì che nella cosiddetta “ baracca dei poeti” il giurista e scrittore si era trovato a condividere l’esperienza con quelli che sarebbero diventati suoi amici ed illustri letterati del’900: Carlo Emilio Gadda e Bonaventura Tecchi.
In previsione la probabile ristampa del libro.

Carla Campetella
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Il comune di Caldarola pronto ad ospitare una famiglia afghana. Lo ha stabilito una delibera approvata dall’Amministrazione Comunale che mette a disposizione un appartamento in località Valcimarra idoneo ad un nucleo di sei persone.

I cittadini di Caldarola sanno bene cos’è la solidarietà, in passato sono stati sempre pronti ad intervenire in aiuto delle popolazioni, italiane ed estere, colpite da tragedie come nubifragi, terremoti o guerre. E recentemente hanno ricevuto altrettanta solidarietà dopo l’immane devastazione che il sisma del 2016 ha portato in gran parte del paese caldarolese. L’Amministrazione comunale quindi intende, per quanto possibile, offrire sostegno e solidarietà alla popolazione afghana vittima della grave crisi che si è verificata nella loro terra di provenienza.

L’immobile, composto da 4 appartamenti, è di proprietà dell’Enel. Recentemente ha subito una completa ristrutturazione per ospitare i nuclei familiari caldarolesi che avevano avuto la propria abitazione resa inagibile dal terremoto, ma di fatto rimasto parzialmente vuoto.

Per questo motivo, recepita la proposta della Prefettura di Macerata di comunicare eventuali disponibilità di soluzioni alloggiative finalizzate all’accoglienza di cittadini afghani, e sentita l’Enel in merito al possibile cambio di destinazione, l’Amministrazione di Caldarola ha comunicato la propria disponibilità a far sì che gli appartamenti non utilizzati possano essere destinati all’accoglienza di cittadini afghani che hanno collaborato con le Forze Armate della missione internazionale.

Ancora un gesto di solidarietà quindi proveniente da una popolazione che sa bene cosa significa perdere la propria casa.
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San Ginesio rappresenterà l’Italia nella prima edizione del bando “Best Tourism Villages”, indetto dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite.

Il borgo, già Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e tra i Borghi Più Belli d'Italia dal lontano 2002, è stato scelto dal Ministero del Turismo per rappresentare a livello mondiale i borghi rurali come esempio di perfetta sintesi tra sviluppo sostenibile e capacità della comunità locale di preservare l’ambiente, le sue bellezze naturalistiche, ma soprattutto la sua identità.

“Ringrazio il Ministero del Turismo per aver scelto San Ginesio a rappresentare l’Italia – dichiara il Sindaco Giuliano Ciabocco – e non può che essere motivo di fortissimo orgoglio per tutta una comunità che non ha mai smesso di reagire di fronte alle difficoltà. Finalmente oggi, anche grazie al forte impulso dato dalla Regione Marche e dal Governatore Francesco Acquaroli, si assiste a un reale rilancio dei Borghi quali luoghi ideali e autentici che rappresentano un tassello importante per l’intero sistema turistico regionale e nazionale. San Ginesio è un luogo simbolo ricchissimo di storia, cultura e tradizioni con uno sguardo rivolto al futuro e che oggi dimostra di poter ritornare a splendere più di prima”.

Il bando individuerà, in ultima selezione, un borgo unico a livello mondiale, una eccellenza assoluta: una destinazione turistica rurale che, con risorse proprie, promuove e preserva valori, prodotti e stili di vita e che si caratterizza anche per un forte impegno per l’innovazione e la sostenibilità in tutti gli ambiti. che mettano a frutto le potenzialità del turismo per salvaguardare le piccole comunità e creare nuove opportunità, per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

In questa esperienza San Ginesio si trova con Rocca Pietore (Veneto) e Gerace (Calabria). Questi tre borghi sono, dunque, i candidati di questa prima edizione del premio internazionale che verrà attribuito in occasione della 24^ sessione dell’Assemblea generale dell’UNWTO, che si svolgerà a ottobre a Marrakech, in Marocco.

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