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“La cuoca – Storia di un terremoto”. Sarà presentato questo venerdì 18 marzo, alle ore 21.15, alla biblioteca comunale e scolastica il libro della scrittrice Luana Troncanetti.

Premio speciale della giuria “Lara Calisi carattere di Donna” al Premio città di Ladispoli e vincitore del concorso letterario “Writer Golden Officina”, il libro, ambientato tra Camerino e Matelica, racconta la storia di Nunzia finita sotto le macerie a seguito del terremoto del 1997 che ha colpito l’Appennino umbro-marchigiano. Un ragazzo la salva e poi sparisce e l’anziana cuoca cerca di rintracciare Fausto, il nome del suo salvatore, di cui ricorda solo i suoi occhi azzurri.

La storia si intreccia con quella di altre donne con esperienze di vita completamente diverse dalle quali riescono ad uscirne fuori tenendosi per mano superando guerre, muri e vite che si sbriciolano

libro la cuoca

Luana Troncanetti, marchigiana di adozione, è nata e vive a Roma. Ha partecipato a diverse raccolte per la Perrone Editore, contribuito ad antologie per Fabbri e Comix, scritto per Kairos, Homo Scrivens, Cento autori.
Vincitrice di numerosi concorsi letterari per la sezione racconti (fra i quali il Premio Massimo Troisi, il Donna sopra le righe e il Thriller Cafè), nel 2009 pubblica “Le mamme non mettono mai i tacchi” (Boopen Led), poi edito da Galassia Arte nel 2011, e “Agrodolce” per L’Erudita nel 2016.
Nel 2019 esce il suo primo romanzo noir, “I silenzi di Roma” - Fratelli Frilli Editori, con il quale consegue il premio della critica al Concorso Internazionale Michelangelo Buonarroti e vince il secondo posto - Sezione giallo edito - al Premio Letterario Città di Ladispoli.
Nel 2021 pubblica “Omicidio alla Garbatella”, sequel de “I silenzi di Roma”, sempre con la Frilli.
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«Le imprese del settore costruzioni non tornino a stare sul mercato risparmiando su sicurezza qualità e lavoratori».  
Così Fillea CGIL, Filca Cisl e Feneal UIL delle Marche che esprimono  forte preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare in regione e nel Paese e, in particolare, nel settore dell'edilizia e dei materiali da costruzione come legno, cemento e lapidei per l’aumento incontrollato dei costi energetici e per la scarsità nell’approvvigionamento delle materie prime.

«Oggi circa 300 cantieri e, si stima, circa 1000 operai edili, sono fermi per la protesta intrapresa dai costruttori- scrivono i sindacati nella nota-. Solo poche settimane fa, dai dati delle casse edili, si evidenziava una ripresa sostenuta; i superbonus per l'edilizia (2728 asseverazioni al 1 marzo), l’edilizia infrastrutturale e la ricostruzione post sisma avevano fatto volare il settore delle costruzioni in regione: +37% di massa salari anno su anno, più 21% degli addetti, le aziende censite erano oltre 21000 nel 2021 ed erano aumentate dell’8% rispetto ad anno precedente. Oggi, con la crisi energetica, aggravata da una guerra terribile, si è determinato un'impennata repentina del costo delle materie prime, dei costi energetici e le difficoltà nell'approvvigionamento dei materiali rischiano in brevissimo tempo di assorbire tutti gli importanti interventi fatti sul settore e di riportare il paese in una crisi profonda.

«Siamo allarmati- affermano Boccetti Daniele, Luca Tassi e Christian Fioretti, segretari regionali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil delle Marche – perché stiamo vivendo un paradosso e un effetto montagne russe estremamente pericoloso:da una parte ci sono lavori e commesse importanti, con una rincorsa a sfruttare tempi e risorse, dall'altra in pochissime settimane si rischia il cortocircuito e non più (e non solo) perchè mancano i ponteggio il personale ma perchè l'aumento dei costi energetici si scarica sui prezzi dei materiali non previsti nei contratti o nei bandi di gara” Questo, spiegano i sindacati, “s’impatterà sulle imprese e quindi sui lavoratori rendendo nullo ogni intervento per far ripartire il settore, motore di sviluppo per tutto il paese”. Da una parte pertanto rischiano di bloccarsi i lavori già appaltati o contrattualizzati per mancanza di materiali e impossibilità di stare dentro i prezzi, dall'altra, per i nuovi lavori, difficilmente le aziende si presenteranno alle gare o, nei lavori privati, rischiano di andare totalmente fuori mercato.

E’ chiaro che, pur condividendo in parte le ragioni dei costruttori dei giorni scorsi, dopo anni di crisi, i lavoratori del settore non possono farsi carico di fermi cantiere, di lavori sospesi e rischiare il posto, oltre ovviamente ai rincari che subiscono quotidianamente come privati cittadini.
«Non vorremmo - proseguono i sindacati – che, dopo tutte le importanti conquiste di questi mesi per regolarizzare il settore, durc per congruità, lotta al dumping contrattuale e alle irregolarità, ma anche un importante recentissimo rinnovo del CCNL, si torni a stare sul mercato risparmiando su sicurezza, qualità e lavoratori. Perderemmo tutti».

E’ quindi necessario che i cantieri ripartano, che i lavoratori vengano pagati e che si ragioni su un sistema di revisione dei prezzi negli appalti pubblici che permetta di rivedere i contratti in essere e intervenga sui prezzari per attualizzare i nuovi bandi- sottolinea la nota - .
Nello stesso tempo, serve un sistema di calmierizzazione dei costi, oltre che di difesa dei salari, perchè tale impennata rischia di essere irreversibile e di colpire le famiglie e i lavoratori che non riusciranno a tutelare il proprio potere d'acquisto. Chiediamo un immediato intervento del Governo e valuteremo apposite iniziative di sensibilizzazione anche nei confronti della Regione.
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I finanzieri della Tenenza di Porto Recanati, in collaborazione e sinergia con l’INPS, nonché con il coordinamento della locale A.G., hanno denunciato 10 persone per aver percepito, a titolo di “reddito di cittadinanza”, complessivamente, indebiti sussidi per circa 50.000 euro.

Le Fiamme Gialle portorecanatesi, grazie alla sinergia con la Direzione Provinciale dell’INPS di Macerata e previo coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno avviato diversi controlli nei confronti di percettori del cosiddetto “reddito di cittadinanza”, una misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale.

I riscontri, condotti attraverso l’incrocio dei dati desumibili dalle numerose banche dati in uso al Corpo e suffragati dall’attività informativa svolta sul territorio, hanno riguardato sia la veridicità delle dichiarazioni rese nelle istanze volte ad ottenere il sussidio, che i dati riportati nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche per il calcolo dell’ISEE, poste a base della quantificazione del beneficio spettante.

Ciò ha permesso di circoscrivere gli approfondimenti ad alcuni beneficiari, nei confronti dei quali emergevano concreti elementi di anomalie. L’attenzione, in particolare, si è concentrata su 10 persone, 9 delle quali di origine extracomunitaria, di cui 5 residenti nel noto complesso multietnico "Hotel House" della città rivierasca. 

Per la maggior parte di essi è emersa la falsa dichiarazione di possedere il requisito della residenza in Italia da almeno 10 anni o di avervi risieduto ininterrottamente almeno 2 anni prima dal momento della presentazione dell’istanza.
In altri casi, invece, è risultata l’omessa comunicazione delle intervenute variazioni dello stato reddituale, lavorativo o familiare, fattori che incidono sulla determinazione della prestazione sociale erogata, fino ad azzerarne il diritto alla percezione.


All’esito dei riscontri, i richiedenti  che hanno illecitamente beneficiato della misura di sostegno, complessivamente quantificata in circa 50.000 euro, sono stati segnalati alla Direzione Provinciale dell’I.N.P.S. di Macerata, per l’interruzione dell’erogazione del sussidio, nonché alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, con contestuale richiesta della misura cautelare del sequestro preventivo finalizzato alla confisca delle somme non spettanti.


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Il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, e l’assessore comunale alla Sanità, Jacopo Orlandani, hanno ricevuto questa mattina la consegna delle 6.652 firme raccolte con la petizione popolare in favore del reparto oncologico dell’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” e della dottoressa Benedetta Ferretti.

La consegna è avvenuta per mano del portavoce designato, Carla Soverchia, e di una delle prime firmatarie, Michela Egidi.

Con la petizione il primo cittadino settempedano viene invitato ad “attivarsi in ogni modo e luogo che riterrà opportuno e adeguato – come è scritto nella lettera di consegna protocollata insieme alla sottoscrizione pubblica dei cittadini firmatari – per permettere sia il mantenimento della qualità di struttura semplice Dipartimentale di San Severino Marche – Camerino, al day hospital di Oncologia presso l’ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche, sia il mantenimento dell’incarico alla dottoressa Benedetta Ferretti almeno fino a quando il nuovo primario potrà autonomamente gestire l’intero servizio garantendone la piena e continua funzionalità”.

Le 6.652 firme sono state raccolte in 2 contenitori con 29 buste e consegnate insieme a una tabella riassuntiva dei conteggi firme. Dalla petizione sono state infatti escluse firme prive dei riferimenti ai documenti d’identità dei firmatari stessi e alcuni doppioni.

La petizione continuerà fino al 10 aprile prossimo e, dunque, le firme in questione rappresentano solo una prima trance.

“La dottoressa Ferretti ha dato davvero tanto al nostro ospedale e alle nostre comunità e queste firme, che sono la riprova del suo valore, vogliono solo riconoscere quel che ha fatto per tutti noi con grandissima professionalità e solido spirito di abnegazione – spiega Carla Solverchia in qualità di portavoce designato da chi ha promosso la petizione a norma dell’art. 22 dello Statuto comunale di San Severino Marche, che aggiunge – La petizione non è assolutamente ostile nei confronti del nuovo dirigente, il dottor Luca Faloppi al quale va tutta la nostra stima e il nostro più grande benvenuto. Visto che la dottoressa Ferretti aveva chiesto di poter rimanere nessuno comprende perché questa sua domanda non possa essere accolta in considerazione anche della sua età. Quello che ci piacerebbe – conclude la Soverchia – è che la politica torni ad ascoltare i territori e non che tutto risulti sempre già deciso. Chiederemo, per il tramite del sindaco di San Severino Marche, a tutti altri primi cittadini dell’Area Vasta 3 dell’Asur di sposare i contenuti della petizione e di lottare uniti senza alcuna distinzione politica per quella che riteniamo essere una giusta causa”.

Dopo aver ricevuto le 6,652 firme il sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, porterà le richieste avanzate con la petizione alla prossima seduta del Consiglio comunale e i contenuti della stessa sul tavolo del Presidente della Regione Marche e dell’assessore regionale alla Tutela della Salute e alla Sanità.

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Gli agenti della squadra mobile della questura di Macerata hanno arrestato il diciassettenne ritenuto responsabile della rapina aggravata commessa lo scorso 23 gennaio ai danni di una coppia di cittadini ucraini.

A seguito del reato il giudice per i minori aveva disposto che il giovane fosse collocato in una comunità di recupero e sottoposto a percorso rieducativo.

Il minore, però, lo scorso 1 marzo si era allontanato senza giustificato motivo dalla suddetta comunità, facendo perdere le proprie tracce.

Scoperto da una pattuglia della polizia il 17enne è stato arrestato e trasferito al carcere minoraile di Bari.
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Un’assemblea pubblica, questo venerdì 18 alle ore 21.15 all’hotel Eden di Sarnano per discutere sui temi del progetto Cis e dei fondi complementari del Pnrr. Cittadini e operatori economici sono stati convocati dal gruppo consiliare di opposizione “Il paese che vogliamo” dopo che il consiglio comunale straordinario, convocato su iniziativa dello stesso gruppo, ha bocciato la mozione che chiedeva una rimodulazione del progetto.

“La nostra intenzione è quella di rendere pubblico il progetto e, soprattutto, discutere su quelli che possono essere gli sviluppi futuri – spiega il capogruppo Giacomino Piergentili – Dopo il consiglio comunale nel quale è stata respinta la mozione che abbiamo presentato diversi cittadini e operatori economici ci hanno contattato chiedendoci di rendere pubblica questa progettazione. Da qui l’idea di organizzare questo incontro”.

Nel merito quello che l’opposizione chiede è una rimodulazione del progetto che “presenta alcuni punti da chiarire – conclude Piergentili – Quello che dispiace è i fondi riconosciuti, pari a circa 40 milioni di euro, non vengano spalmati su tutto il territorio, ma riservati soltanto alla montagna di Sassotetto. Questo il nostro pensiero e non, come affermato in consiglio dal vice sindaco Ceregioli, il non volere che questi fondi vadano a Sarnano”.

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Una tragedia ha sconvolto la comunità di Tolentino, dove un anziano ultraottantenne si è tolto la vita impiccandosi nel capanno adiacente la propria abitazione in contrada Ributino.

La scoperta è stata fatta dai familiari, che non vedendo rientrare l’uomo a casa per il pranzo hanno avviato le ricerche. Quando poi hanno aperto la porta del capanno hanno fatto la macabra scoperta.

Subito sono stati allertati i soccorsi, ma i sanitari del 118, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che costatare il decesso dell’anziano.
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Ci sarà tempo fino al prossimo 27 marzo per presentare la domanda di partecipazione al Corso di formazione per i medici del 118. Una determina dell’Asur Marche ha infatti stabilito di posticipare la scadenza del Corso di formazione per il conseguimento dell’idoneità all’attività di emergenza sanitaria territoriale, prevista in origine per il 12 marzo, dal momento che ci sono ancora posti disponibili sui 100 complessivi messi a bando.

Il corso partirà il 15 aprile,  avrà una durata di almeno 4 mesi e prevede non meno di 300 ore da svolgere prevalentemente con esercitazioni e tirocini pratici, mentre la parte teorica si può svolgere in e-learning. Si tratta di un corso sul campo, altamente professionalizzante, cui sono ammessi i medici di continuità assistenziale a tempo indeterminato, gli aspiranti al convenzionamento, e i medici non ancora in possesso di formazione specifica in medicina generale, residenti nelle Marche.

La Regione ha stanziato a titolo di compartecipazione 100 mila euro.

Su un organico che dovrebbe contare 180 medici - ha detto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini -  ne mancano all'appello una settantina. Parliamo di una professione gratificante e altamente formativa che permette di salvare vite umane ed è indispensabile per i territori. Il corso poi è molto pratico, quindi permette di imparare sul campo la professione. Prorogando i termini del bando diamo l’opportunità a chi non si è ancora iscritto ma ha il desiderio di partecipare”.

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Gli scappa dalle mani il frullino che sta usando, interviene l’eliambulanza per il trasporto a Torrette e subisce l’amputazione di un dito della mano.

Incidente sul lavoro quello accaduto in contrada pace a Tolentino dove un uomo è rimasto ferito ad una mano dal frullino che stava utilizzando.

L’uomo, nonostante la ferita, si è recato al Pronto soccorso dell’ospedale di Tolentino dove i sanitari, costatate le sue condizioni, hanno allertato l’eliambulanza per il trasporto al nosocomio regionale. Qui l’uomo si trova ricoverato dopo aver subito l’amputazione del dito.

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Il Dipartimento di Protezione civile nazionale ha espresso parere favorevole all’utilizzo delle SAE come alloggio per le famiglie di profughi provenienti dall’Ucraina. Saranno pertanto coinvolti i Comuni nei quali sono presenti le Soluzioni abitative di emergenza (SAE), realizzate a seguito del sisma del 2016.

Negli ultimi giorni, in particolare, è emersa da parte di alcuni sindaci di questi Comuni, la richiesta di poter utilizzare le SAE attualmente libere per offrire un ricovero alle famiglie provenienti dal territorio ucraino, a causa del conflitto in corso.

“Stiamo già lavorando da un po’ di tempo insieme con i sindaci – dichiara l’assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli - per raccogliere le indicazioni e le necessità proprie delle realtà interessate, al fine di redigere un atto che dia seguito all’individuazione di modalità e criteri per l’assegnazione delle strutture temporanee di emergenza. Gli scenari di guerra di questi giorni ed il conseguente arrivo di profughi dall’Ucraina, richiamano al senso di solidarietà”.

“Il fatto stesso che la proposta di impiego delle SAE per accogliere i profughi ucraini sia partita dagli stessi territori colpiti dal terremoto – continua Castelli – dimostra quanto le Marche si confermino essere una regione accogliente e solidale”.

Nello specifico, il Settore Soggetto Attuatore Sisma 2016 della Regione Marche ha richiesto al Dipartimento di Protezione Civile nazionale un parere in merito, volto a verificare la percorribilità della proposta e la gestione delle spese che possano emergere in futuro.

“Lo stesso Dipartimento di Protezione Civile nazionale – ha spiegato Castelli - ha riscontrato positivamente la richiesta avanzata e ha espresso parere favorevole all’utilizzo per lo scopo proposto, ricordando di aver cura di monitorare e tenere distinte le spese derivanti dall’assistenza abitativa ai cittadini provenienti dall’Ucraina da quelle relative al ‘Sisma Centro Italia’ mediante l’utilizzo delle contabilità speciali aperte per le due diverse finalità”.

A questo punto, tenuto conto delle indicazioni fornite dal Dipartimento di Protezione Civile nazionale, saranno i sindaci dei Comuni interessati a valutare la possibilità di mettere a disposizione le SAE libere nel proprio Comune per alloggiare le famiglie ucraine.



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