Venerdì 26 aprile scorso si è tenuta l’assemblea dei soci di Banca Macerata che ha approvato all’unanimità il bilancio 2018. Nella sua introduzione il Presidente, Ferdinando Cavallini, ha sottolineato come, nonostante il 2018 sia stato un anno molto complesso per il Paese, per l'economia e per il sistema bancario, la raggiunta maturità reddituale, operativa ed organizzativa di Banca Macerata, unitamente alla fiducia crescente che l’Istituto sta riscuotendo sul territorio, hanno fatto superare con slancio quelle vicende. L’anno ha infatti registrato svariate positività: dall’aumento del 4,7% della raccolta complessiva da clientela, all’incremento degli impieghi del 17,8%; dalla riduzione del 28,5% dell’importante indice NPE ratio (rapporto NPLs lordi/impieghi lordi), alla riduzione del 13% dell’incidenza dei costi operativi sul margine di intermediazione. L’utile netto si è infine attestato ad € 2,3 milioni - in aumento del 40% rispetto al 2017, per effetto essenzialmente dell’aumento del 17,2% del margine di interesse e del 19,6% delle commissioni nette. I ricavi da negoziazione titoli sono restati sui livelli del 2017, mentre in significativo aumento è risultato il costo del credito (+33%) per effetto dell’applicazione dei nuovi principi contabili IFRS9. I costi operativi sono aumentati solo dell’1%, nonostante un aumento di sei unità del personale dipendente (+10%). Per effetto di tali andamenti, il ROE si è attestato al 6,7% e l’assemblea ha deciso di distribuire un dividendo dell’1,30% del valore nominale delle azioni. E’ il quarto anno consecutivo che Banca Macerata distribuisce dividendi. Anche gli indici patrimoniali hanno registrato livelli di assoluta soddisfazione, pure nel confronto con quelli del sistema: al 31 dicembre scorso il CET 1 ratio si è attestato al 15,14% ed il Total Capital ratio (TCR) al 16,34%. Da sottolineare il valore del Texas ratio che dal 94% del 2015 è ora al 61% con previsione di discesa sotto il 50% nel 2020. Il Direttore Generale, Rodolfo Zucchini, ha poi evidenziato come il 2018 di Banca Macerata non sia stato caratterizzato soltanto dai richiamati numeri positivi. E’ stato anche un anno di importanti fatti aziendali come la modifica della ragione sociale in Banca Macerata spa, il cambio di tutti i vertici aziendali, il rinnovo delle cariche sociali, la quotazione dell’azione BPrM sul mercato multilaterale Hi-MTF, la costituzione di un Fondo acquisto azioni proprie, l’inaugurazione del Punto Consulenza di Ancona, la donazione di un apparecchio sanitario al reparto oncologia dell’Ospedale di Macerata, l’erogazione di 36 ore di educazione finanziaria che hanno raggiunto 150 studenti appartenenti alle classi 3^ e 4^ di istituti superiori di Civitanova Alta, Tolentino e Recanati, un aumento di capitale e l’emissione del primo prestito subordinato della storia della Banca. La gestione complessiva e le risultanze di bilancio danno pertanto conto di una Banca in salute con prospettive di continua crescita, avente come costante faro il mantenimento assoluto degli equilibri aziendali e della adeguatezza patrimoniale. Il modello di servizio di Banca Macerata punta sempre più all’offerta fuori sede, fornita in regime di consulenza, con professionalità, correttezza, trasparenza. Il filo conduttore della strategia gestionale sta nel consolidare ed aumentare i livelli di operatività e di certezza organizzativa raggiunta ma, nello stesso tempo, porre le basi per la Banca Macerata del futuro che, pur al passo con i tempi, deve rimanere ben ancorata e al servizio del territorio di insediamento. Esempio di tale approccio è stata l’apertura dei punti consulenza di Fiuminata e Serrapetrona nei primi mesi del 2019, effettuata prevalentemente per evitare che due paesi dell’entroterra restassero privi di servizi bancari. Quindi, una Banca che coniughi sempre più innovazione e tradizione; che sia vicina alle famiglie, ai professionisti e alle piccole imprese; una Banca che svolga un’attività consulenziale “a tutto campo”, ma che educhi anche i clienti meno evoluti all’accettazione della tecnologia e alle migliori prassi amministrative di gestione familiare e aziendale; una Banca che curi l’educazione finanziaria della popolazione, al fine di evitare il ripetersi di quanto successo negli scorsi anni; una Banca che sia operativa nelle avanzate tecniche di business a distanza, ma che ponga in tale segmento di attività tutta la professionalità e l’approccio al mercato ormai consolidati nella quotidiana attività con i clienti tradizionali. Insomma, ha concluso il Presidente, una Banca locale moderna che crea valore aggiunto per gli azionisti e per il territorio il quale, da un lato, si vedrà riversare una crescente richiesta di prodotti e servizi, dall’altro lato vedrà aumentare le possibilità di occupazione giovanile locale, soprattutto quella ad elevata scolarità.

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