Sarà finale nazionale per gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Simone De Magistris” alla “First Lego League”. Filippo Annavini, Klejdja Asllani, Emanuele Bulla, Stefano Di Filippo, Matteo Di Pietrantonio, Matteo Giovannini, Emanuele Gullini, Michele Maurizi, Leonardo Papa, Singh Hardeep, con i coach Simone Gabrielli e  Mirko Brandi  e gli insegnanti Carini Maria Vittoria, Ombretta Piloni, Maurizio Maffezzoli saranno sabato 7 e domenica 8 marzo a Reggio Emilia negli stabilimenti della KOHLER per rappresentare dopo ben 8 anni le Marche all’ultimo atto della sfida che ha visto ai nastri di partenza 173 squadre nella progettazione, costruzione e programmazione di robot autonomi, applicandoli a problemi reali di grande interesse generale, ecologico, economico, sociale, per cercare soluzioni innovative.

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La sfida di quest’anno, dal titolo «CITY SHAPER», ha messo i ragazzi davanti ai problemi legati all’accessibilità e alla sostenibilità dei luoghi dove vivono, chiedendo loro di immaginare un mondo migliore. La squadra della scuola “De Magistris” ha messo in campo un progetto che prevede un percorso ciclo/pedonale innovativo che possa unire il territorio dei 5 Comuni con la presenza di aree fitness, spazi ricreativi e altro, tutto sempre all’insegna di un basso impatto ambientale e una ricerca nell’eco-sostenibilità. Il progetto ha previsto il sopralluogo e la rilevazione fotografica degli spazi da progettare, nonché l’incontro con l’ufficio tecnico del Comune di Caldarola e con il sindaco che ha fornito planimetrie e regolamento edilizio e paesaggistico. Successivamente sono stati intervistati gli alunni dell’Istituto e i loro genitori per raccogliere le loro opinioni e critiche inerenti il progetto. La squadra ha anche iniziato a raccogliere disponibilità di sponsor privati e pubblici per la realizzazione del progetto che sarà proposto per passi successivi.

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“Sono davvero soddisfatta del risultato ottenuto – ha commentato la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo – Gli studenti hanno affrontato con passione ed entusiasmo un lavoro molto complesso sotto la guida esperta dei docenti e dei coach. Ma il progetto è anche il risultato di una sinergia che ha visto collaborare insieme tutti gli attori della scuola: studenti, insegnanti, genitori, collaboratori scolastici e rappresentanti del territorio. Insomma un modello vincente di comunità educante al lavoro”
Erano circa le 8 quando, all'uscita della superstrada a Caldarola, si sono scontrati frontalmente, per cause in corso di accertamento, un'auto e un furgone.
Pare che l'auto stesse uscendo dalla superstrada mentre il furgone percorresse la corsia per l'entrata. Probabilmente a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia gli autosti avrebbero perso il controllo dei mezzi, scontrandosi.
Sul posto i carabinieri della locale stazione, i vigili del fuoco e i sanitari del 118. 


GS

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Doppio incendio nel giro di poche ore a Caldarola. Il primo è avvenuto questo pomeriggio, in un cantiere della ricostruzione lungo viale Umberto I. Pare che a prender fuoco sia stata la finestra di un appartamento dove stavano lavorando alla sistemazione della strutura danneggiata dal sisma. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che in poco tempo hanno spento l'incendio e i carabinieri della locale stazione.

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Più tardi, poco dopo le 19, i pompieri sono stati impegnati alla fonderia Lead Time. In quel caso le fiamme sarebbero partite nel reparto sabbiatura. Subito sul posto i vigili del fuoco sono stati impegnati per circa un'ora per spegnere l'incendio.
In entrambi i casi non ci sarebbero state persone coinvolte.

GS
Un altro importante traguardo per il caldarolese Gianluca Carradorini che sabato scorso ha festeggiato la sua millesima salita sui Monti Sibillini dal 1979, anno in cui ha iniziato a documentare le salite in montagna.
1000 ascensioni solo sul gruppo dei Monti Sibillini (e altre centinaia in altri gruppi montuosi) sono davvero tante, "In 40 anni - racconta - ho trascorso quasi tre anni sulle mie montagne, ho girato il gruppo montuoso, lungo appena 30 chilometri, in lungo, in largo ed in altezza, da tutti i versanti ed in tutte le stagioni e ho trascorso tantissimi momenti indimenticabili. Mi sono accorto che la mia esperienza è rimasta in qualche modo nella storia del gruppo montuoso, due libri guida e fotografici all'attivo e un sito internet dedicato, con l'apertura di diverse decine di nuove vie alpinistiche e nuovi itinerari escursionistici inediti nella bibliografia dei Monti Sibillini, questa è la mia storia fino ad oggi".
Sabato scorso, per questo importante traguardo, il gruppo è salito al Monte Cardosa da Nocelleto di Castelsantangelo sul Nera per la Valle di Varogna ed il pendio del versante Ovest, sulla cima hanno brindato e ricordato il caro amico Bruno scomparso due anni fa.


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Dopo gli ultimi danni causati dal maltempo e la tragedia scampata lunedì pomeriggio in via Lungara del Rio a Caldarola, dove sono caduti i pannelli della messa in sicurezza di un palazzo, ieri pomeriggio sono stati effettuati i sopralluoghi dei vigili del fuoco in centro storico.
Con la scala, i pompieri hanno controllato la situazione delle strutture di piazza Vittorio Emanuele II, via Roma, via De Magistris e via Pallotta, dove sono intervenuti per mettere in sicurezza alcuni comignoli che sono stati tolti e diversi coppi che sono stati sistemati.

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Resta ancora chiusa via Roma dove le auto non possono transitare in via precauzionale dopo la caduta dei pannelli di lunedì scorso. "La ditta che si è occupata della messa in sicurezza del palazzo - dice il sindaco Luca Maria Giuseppetti - tornerà lunedì prossimo per sistemare la situazione e ha avvisato che saranno necessari almeno tre giorni di lavori. Per questo motivo la via resterà ancora chiusa".

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Via Roma

Cominciano i primi danni dovuti alle forti raffiche di vento che dalla notte scorsa si stanno abbattendo in provincia. I vigili del fuoco sono al lavoro per alberi, tegole e pali della luce pericolanti, soprattutto nella zona interna. Gli interventi si concentrano, infatti, a Tolentino, San Severino, Caldarola e Serrapetrona

A Caldarola, in particolare, si è deciso di chiudere via Roma, la via centrale che porta in piazza Vittorio Emanuele II e che dopo il sisma è percorribile a doppio senso alternato con i semafori. Una decisione arrivata dopo che nella via parallela, infatti, via Lungara del Rio, sono caduti dei pannelli e dei teli che servivano per la messa in sicurezza di alcuni tetti dei palazzi danneggiati dal sisma. Pannelli che sono caduti su due auto parcheggiate. Sono intervenuti i vigili del fuoco, ma a causa del vento molto forte non hanno potuto usare i mezzi per mettere in sicurezza il tetto e, secondo quanto riferito dal primo cittadino, torneranno domani per la sistemazione della struttura. 837B4D9A 0C44 425F A755 D8D716FD47FA

Lungo viale Umberto I invece sono stati abbattuti in via precauzionale alcuni tigli che, già ammalorati, sarebbero potuti diventare un pericolo con il vento forte.

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Ieri a Pian di Pieca un camion si è ribaltato a causa del vento e sul posto sono intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118 che hanno trasportato il conducente al pronto soccorso dell'ospedale di Camerino con delle contusioni, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.

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Pian di Pieca

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A Cessapalombo il vento ha scoperchiato il tetto di un capannone e ha abbattuto un albero sulla strada davanti al cimitero, nei pressi del campo sportivo. Alcuni fili dell'alta tensione, inoltre, cadendo tra gli alberi, hanno incendiato un pezzo di terra. Sul posto i vigili del fuoco per spegnere le fiamme.

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deposito degli attrezzi scoperchiato a Cessapalombo 

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albero caduto a Cessapalombo 

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A Sarnano, danni anche al parco del Serafino dove le raffiche di vento hanno abbattuto due alberi.

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2 alberi caduti al parco giochi di Sarnano

GS

(Servizio aggiornato ore 10.00)

La terra torna a tremare. Questa volta alle 8.46 di questa mattina con epicentro Caldarola.
Anche se la magnitudo è di 2.0, un grado che per chi ha vissuto il sisma del 2016 rappresenta solo un momento di assestamento, per gli abitanti dei 5 Comuni e dei paesi vicini c'è stato comunque un momento di paura.
I ricordi tornano necessariamente al 2016.
Un punto, quello dell'epicentro, che non è nuovo a scosse di questo tipo. Si tratta, infatti, della zona tra Croce e Vestignano di Caldarola. In località Poggio della Pagnotta, zona le Melucce.

Sotto nella foto la zona dell'epicentro 
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"Sono stata presa in giro, i miei cittadini sono stati presi in giro. Ho confidato nella politica, e l’amarezza più grande è stato scoprire questo tradimento di nascosto, alle 23:40 del 31 dicembre 2019. Siamo arrivati ad aiutarci tra sindaci perché oggi è capitato a San Severino, ma domani potrà succedere anche agli altri. Non ci fermeremo fino al ritiro della determina 742 e finché non sarà ridata dignità ad un territorio già provato dal sisma e dalle tante difficoltà che lo caratterizzano". Con queste parole del sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, si potrebbe sintetizzare quanto emerso ieri sera al consiglio comunale urgente che si è svolto al Cinema Teatro Italia. Presenti tantissimi primi cittadini della provincia ma non solo, della montagna ma anche della costa. E fra questi, qualcuno lo ha detto: "Finalmente". Finalmente i sindaci hanno capito che è l'unione a fare la forza, che da soli non si va da nessuna parte perché in politica sono i numeri che contano specie in questo delicato momento in cui si avvicinano le elezioni regionali. La sanità è materia regionale, anche se l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, a cui sono stati riservati fischi e parole di malumore, ha affermato che "ci sono norme nazionali che dobbiamo rispettare altrimenti ci tagliano le risorse e ci commissariano. Non si può dare colpa alla Regione". Però esistono degli emendamenti alle norme nazionali e delle peculiarità per le zone montane in cui i parametri nazionali e le leggi fanno delle eccezioni. Sta di fatto che tutti i primi cittadini presenti (ma moltissimi altri non hanno potuto partecipare alla serata pur aderendo alla 'protesta' democratica messa in atto dalla Piermattei) hanno fortemente e fermamente criticato non solo la determina 742 che colpisce l'ospedale di San Severino, ma anche il piano sanitario regionale che passerà in consiglio regionale il 4 febbraio, definito "vuoto, inconsistente" e soprattutto, come ha ricordato il vicesindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, "privo dell'approvazione della Conferenza dei Sindaci che sarebbe prevista per legge"
Anche il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, è stato fortemente criticato, in special modo dall'ex sindaco Manlio Rossi (tanto che il presidente del consiglio Sandro Granata ha dovuto richiedere l'intervento degli agenti della polizia locale per placare gli animi). Ha elencato tutti gli investimenti fatti fin ora a San Severino e non solo, i servizi attivati e affermato che "nulla cambia se una unità è definita semplice dipartimentale o solo semplice. Il modello organizzativo non ha nulla a che fare con i servizi e le prestazioni. La qualità la fa il medico, non il “grado” e su San Severino abbiamo investito circa 3milioni e 517mila euro". Però si è detta del tutto insoddisfatta il sindaco Piermattei che, in conclusione, ha ribattutto: "Non siamo mica stupidi, conosciamo la differenza fra unità semplice dipartimentale e unità semplice. Ci dovete dire qual è il futuro del nostro ospedale senza prenderci in giro, siamo stati colpiti dal sisma quindi vogliamo i servizi per un territorio già martoriato e soprattutto non mi fermerò finché la 742 non sarà annullata". 
I Comuni che hanno aderito all'iniziativa del sindaco Piermattei sono: Apiro, Belforte, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Castelsantangelo Sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Civitanova, Esanatoglia, Fiuminata, Fiastra, Gagliole, Matelica, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Sefro, Sarnano, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita, Valfornace, Visso, Fabriano, Arcevia, Genga, Frontone, Mergo, Sassoferrato, Serra San Quirico, Cupramontana, Pergola, Cagli.

(Sul prossimo numero di Appennino Camerte, in edicola giovedì, è previsto un servizio di approfondimento)

g.g. 


 




Entroterra maceratese sferzato dal vento. Le forti raffiche che stanno interessando dalla serata le zone interne hanno provocato da più parti disagi con rami spezzati e tegole pericolanti, soprattutto nelle abitazioni del cratere già danneggiate dal sisma, che hanno richiesto l'impiego delle squadre dei vigili del fuoco. A Cessapalombo il vento ha causato danni anche nelle Sae con il crollo di un tramezzo tra due casette e di un palo in ferro della luce, anche se la situazione, come confermato dal sindaco Giuseppina Feliciotti, è gradualmente tornata alla normalità.
Tegole cadute in strada anche a Caldarola (nella foto in alto) dove anche in questo caso i pompieri hanno provveduto alla messa in sicurezza. Fortunatamente non si segnalano danni a persone.
A Tolentino il vento ha sollevato un pannello di protezione in un cantiere in Via Matteotti e gli operai che vi stavano attorno sono scivolati per cercare di contenere l'effetto vela; uno si è procurato un graffio sulla fronte, un altro è stato accompagnato a Macerata per i controlli.

A Sant'Angelo in Pontano si è scoperchiato il tetto di una fabbrica; una parte è caduta lungo la Provinciale Faleriense, in direzione Penna, ingombrando la strada, ma è stato immediatamente rimosso dai Carabinieri e dai passanti, mentre la maggior parte del tetto scoperchiato è rimasta a ridosso della ditta, bloccata da una pianta. I militari hanno chiuso temporaneamente la strada.

f.u.
G.S.

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Apre con un tutto esaurito la quinta rassegna de Il Gusto del Teatro, a Caldarola.

La compagnia Il teatro dei Picari di Macerata ha portato in scena L’inganno in maschera, di autore ignoto del XVI secolo, per la regia di Laura Nocelli.

Il prossimo spettacolo andrà in scena domenica prossima alle 17.15; dunque, l’apericena sarà dopo lo spettacolo.

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Sarà la Cooperativa Ci Credo dell’Anffas di Macerata a portare in scena una commedia di Vincenzo Salemme dal titolo … E FUORI NEVICA. La regia è di Scilla Sticchi e Francesco Facciolli.

Protagonisti della vicenda sono i tre fratelli Righi, che si rincontrano dopo la morte della madre per la lettura del testamento: sono Francesco detto Cico, il fratello fragile che si rivela invece molto acuto, Enzo, un cantautore depresso andato via di casa a 18 anni e mai più tornato, e Stefano, un agente di cambio che è sempre stato vicino alla madre e a Cico, ma sta entrando in depressione per colpa della fidanzata, con la quale dovrebbe sposarsi a breve. Enzo e Stefano sono costretti dopo la morte della madre a prendersi cura di Cico, il loro compito si rivela tutt’altro che facile e la convivenza dei tre uomini è ricca di sorprese e malintesi a tratti esilaranti a tratti drammatici.

GS

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