Attaccarsi alla speranza quando intorno a te vedi comunque tante cose che non vanno, è necessario per darsi la spinta che ogni giorno occorre per lavorare e andare avanti. Nella frazione di Pie’ Casavecchia a Pieve Torina, incontro una parte della numerosa famiglia Lucarini. Da anni mandano avanti un’azienda biologica. La loro vita personale e lavorativa è stata stravolta dal terremoto e dalle lungaggini vissute per la non ricostruzione. Ogni piccolo disagio viene amplificato dall’incertezza della ripresa che non c’è. Dentro al Mapre, Modulo Abitativo Prefabbricato Rurale di Emergenza, Augusto Lucarini, il padre di Cristina, la prima delle tre sorelle allevatrici e produttrici agricole, riguardo la situazione mi dice: “La sostanza pure ci vuole, se al Governo non vanno d'accordo tra di loro, che pesci ci vuoi pigliare!”. La gente che vive in montagna è abituata a dire senza mezzi termini ciò che pensa quando gli va di parlare. I Lucarini sono in tutto 12, una tribù che vive in 4 Mapre. Fanno parte di quel gruppo di allevatori e agricoltori, circa 700 nel centro Italia terremotato, a cui sono stati assegnati questi container per trascorrere il tempo che rimane prima di vedere di nuovo in piedi la loro casa.
Agricoltori e allevatori hanno avuto queste soluzioni abitative per primi rispetto ad altri cittadini, perché impossibilitati a lasciare animali e terre. I Lucarini ci vivono dal mese di luglio del 2017 ma le cose che non vanno all’interno sono parecchie, in primis l’umidità, oltre agli spazi che sono più piccoli rispetto a quelli concessi per unità abitativa a chi risiede nelle Sae. La signora Maria, la mamma delle 3 allevatrici, mi fa notare che mentre a chi sta nelle Sae hanno dato oltre l’arredamento anche stoviglie e lenzuola, a chi vive nei Mapre no. Difficile spiegare questa disparità di trattamento che si fa fatica a credere. Certo è che Maria le coperte e il cambio di stagione li tiene nel Van, un trasporto cavalli divenuto armadio provvisorio. Neanche con le pratiche della ricostruzione sono fortunati. Secondo una delle ultime ordinanze, le priorità per le pratiche della ricostruzione sono proprio per gli allevatori ma loro si trovano in un aggregato, con le case vicine ad altri cittadini, quindi è tutto più complicato. Tra le tante difficoltà, la certezza di una famiglia unita che si ritrova ogni giorno per mangiare insieme quella resta. Cristina vuole ancora credere nello Stato, nonostante davanti ai suoi occhi e a quelli dei figli ci sono i segni dei crolli della loro casa, nonostante la strada di accesso sia ancora ingombrata dalle macerie, nonostante sia passato tanto tempo ed è come se non fosse successo niente. Vuole ancora crederci, per la sua famiglia, per quei componenti giovani e per i più anziani, per sé stessa, per quelli come loro abituati a ben governare animali e terre e non vuole rassegnarsi ad un sistema che non fa altrettanto.

Barbara Olmai

L’intervista alla famiglia Lucarini, andrà in onda nella Rubrica radiofonica “Ricostruire la speranza. Un viaggio nel cuore del sisma”, mercoledì alle ore 10,10 e alle ore 22,10 sulle frequenze di Radio C1 in Blu.

Per la rubrica radiofonica si ringrazia: SABE pavimenti in legno-scale. Tolentino e prossimamente Civitanova Marche. 
www.sabesnc.it

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Novità al Parco Rodari di Pieve Torina, dove è stato installato il primo impianto sportivo della zona, dedicato al calisthenic. Si tratta di una strumentazione sportiva per una allenamento ginnico basato sul corpo libero. Questo tipo di disciplina usa esclusivamente il peso del corpo come resistenza e può prevedere semplici attrezzi come sbarre fisse o mobili, spalliere e parallele, d'ora in poi pronti ad essere utilizzati dal Parco Rodari.  La pratica del calisthenic proviene dall'antica Grecia e nell'etimologia del nome sono racchiusi i concetti di perfezione e forza, intesa anche come forza mentale. Gli esercizi callistenici sono anche usati come allenamento dalle forze militari e nella preparazione atletica di giovani sportivi.
“La scelta  di portare questi attrezzi fitness a Pieve Torina” ha dichiarato il sindaco Alessandro Gentilucci. è dettata dalla volontà di offrire un impianto, unico nel suo genere, che faccia da punto di riferimento per gli sportivi della zona e per gli amanti del fitness, fino a ieri costretti a spostarsi per gli allenamenti, anche fuori provincia. Cresce sempre più il numero di chi pratica la disciplina del calisthenic che sta riscontrando un grande interesse, perché fa bene al corpo ed alla mente”.
Attraverso esercizi dinamici e isometrici di adattamento articolare e neurofisiologico, l’allenamento calistenico coinvolge tutte le grandi masse muscolari del corpo. Lo scopo è quello di sviluppare in maniera armonica i livelli di forza, coordinazione e tecnica.
“Si può essere seguiti da personal trainer o si possono svolgere allenamenti in autonomia, grazie ad una struttura che è pensata per diverse fasce d'età, ognuno con il proprio ritmo e senza pressioni competitive. Invito tutti a venire a sperimentare questa attrezzatura specifica - ha concluso il sindaco - che abbiamo voluto sia per incentivare la nascita di nuovi corsi sportivi specializzati, sia pensando al benessere psico-fisico di chi voglia liberamente cimentarsi in questa disciplina. Qui troverà uno spazio adeguato, immerso in un contesto naturale, corroborando salute fisica e psichica. Pieve Torina è anche questo”.

C.C.
 
"Sono stata presa in giro, i miei cittadini sono stati presi in giro. Ho confidato nella politica, e l’amarezza più grande è stato scoprire questo tradimento di nascosto, alle 23:40 del 31 dicembre 2019. Siamo arrivati ad aiutarci tra sindaci perché oggi è capitato a San Severino, ma domani potrà succedere anche agli altri. Non ci fermeremo fino al ritiro della determina 742 e finché non sarà ridata dignità ad un territorio già provato dal sisma e dalle tante difficoltà che lo caratterizzano". Con queste parole del sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, si potrebbe sintetizzare quanto emerso ieri sera al consiglio comunale urgente che si è svolto al Cinema Teatro Italia. Presenti tantissimi primi cittadini della provincia ma non solo, della montagna ma anche della costa. E fra questi, qualcuno lo ha detto: "Finalmente". Finalmente i sindaci hanno capito che è l'unione a fare la forza, che da soli non si va da nessuna parte perché in politica sono i numeri che contano specie in questo delicato momento in cui si avvicinano le elezioni regionali. La sanità è materia regionale, anche se l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, a cui sono stati riservati fischi e parole di malumore, ha affermato che "ci sono norme nazionali che dobbiamo rispettare altrimenti ci tagliano le risorse e ci commissariano. Non si può dare colpa alla Regione". Però esistono degli emendamenti alle norme nazionali e delle peculiarità per le zone montane in cui i parametri nazionali e le leggi fanno delle eccezioni. Sta di fatto che tutti i primi cittadini presenti (ma moltissimi altri non hanno potuto partecipare alla serata pur aderendo alla 'protesta' democratica messa in atto dalla Piermattei) hanno fortemente e fermamente criticato non solo la determina 742 che colpisce l'ospedale di San Severino, ma anche il piano sanitario regionale che passerà in consiglio regionale il 4 febbraio, definito "vuoto, inconsistente" e soprattutto, come ha ricordato il vicesindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, "privo dell'approvazione della Conferenza dei Sindaci che sarebbe prevista per legge"
Anche il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, è stato fortemente criticato, in special modo dall'ex sindaco Manlio Rossi (tanto che il presidente del consiglio Sandro Granata ha dovuto richiedere l'intervento degli agenti della polizia locale per placare gli animi). Ha elencato tutti gli investimenti fatti fin ora a San Severino e non solo, i servizi attivati e affermato che "nulla cambia se una unità è definita semplice dipartimentale o solo semplice. Il modello organizzativo non ha nulla a che fare con i servizi e le prestazioni. La qualità la fa il medico, non il “grado” e su San Severino abbiamo investito circa 3milioni e 517mila euro". Però si è detta del tutto insoddisfatta il sindaco Piermattei che, in conclusione, ha ribattutto: "Non siamo mica stupidi, conosciamo la differenza fra unità semplice dipartimentale e unità semplice. Ci dovete dire qual è il futuro del nostro ospedale senza prenderci in giro, siamo stati colpiti dal sisma quindi vogliamo i servizi per un territorio già martoriato e soprattutto non mi fermerò finché la 742 non sarà annullata". 
I Comuni che hanno aderito all'iniziativa del sindaco Piermattei sono: Apiro, Belforte, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Castelsantangelo Sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Civitanova, Esanatoglia, Fiuminata, Fiastra, Gagliole, Matelica, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Sefro, Sarnano, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita, Valfornace, Visso, Fabriano, Arcevia, Genga, Frontone, Mergo, Sassoferrato, Serra San Quirico, Cupramontana, Pergola, Cagli.

(Sul prossimo numero di Appennino Camerte, in edicola giovedì, è previsto un servizio di approfondimento)

g.g. 


 




Più di un messaggio di speranza per il "Natale di luce" di Pieve Torina.  Così, dopo un buio durato troppo a lungo, l'amministrazione comunale ha voluto definire l'atmosfera delle festività, quest'anno sicuramente contraddistinta da tante luci di speranza. Se ne sono accese e altre se ne accenderanno giorno per giorno, illuminando di fiducia un percorso ancora faticoso. Di due giorni fa il ritorno a del calore di un Natale diverso dopo tanto disagio. 
"Credo che il Natale di luce sia proprio stato contraddistinto dalla volontà di questa amministrazione comunale di dare un segnale territoriale di ripartenza e di rinascita.- afferma il sindaco Alessandro Gentilucci- E' da qui che nasce la posa della prima pietra unita al messaggio della  capsula del tempo relativi alla nuova palestra-centro civico ma penso anche all'inaugurazione dei tre appartamenti che erano gravemente lesionati e che sono stati riconsegnati ai legittimi proprietari. Da qui a una ventina di giorni inoltre inaugureremo la ricostruzione di altri 5 appartamenti in una frazione di Pieve Torina.  Tutti segnali che stanno tentando di dare un impulso e stanno dicendo alle istituzioni che noi ci siamo e che non possono dimenticarsi di noi. Questo- spiega Gentilucci-  è un po' il senso di un percorso che è iniziato ormai a maggio 2019 e che stiamo portando avanti con attenzione, con volontà e soprattutto con tanta abnegazione". Avere delle certezze è indispensabile per guardare al futuro e la determinazione e l'impegno del primo cittadino hanno costantemente inseguito il raggiungimento di tante tappe importanti per una popolazione decisa a restare.
" Il 7 gennaio - continua il sindaco- partiranno anche i lavori di installazione della nuova autorimessa comunale. Le opere di fondazione e di realizzazione delle platee sono già ultimate per cui possiamo andare avanti con quella che sarà un'opera tecnologicamente all'avanguardia e definitiva, nell'ottica di dare preminenza ai nostri operai, attori principali di un territorio e deputati alla manutenzione, alla gestione, alla riparazione.  Ho deciso che i nostri operai fossero i primi a rientrare in una struttura stabile.
Segnali di speranza che riguardano anche altre opere pubbliche: L'ANAC infatti ha già approvato 8 interventi  su opere pubbliche del comune di Pieve Torina e tutto questo è di buon auspicio- sottolinea il sindaco - Non ultima la donazione del pulmino per disabili: la donazione è un qualcosa che noi non possiamo dimenticare perché ha  consentito a questi territori di rinascere e ripartire.  E nella fattispecie del pullmino per disabili, il dono ha un valore immenso perché  rappresenta un punto di svolta per coloro che sono sventurati due volte: sfortunati perché terremotati, sfortunati perché vivono una condizione di disabilitàe dunque, meritano ancora più attenzione.  E'la ragione per cui da capo dell'amministrazione del comune di Pieve Torina, ho deciso di richiedere questo tipo di attrezzatura che poi, in un'ottica solidaristica, decideremo di mettere nella disponibilità di tutto il  territorio. Sulla scia del Natale di luce, si affianca a questo un altro percosro che è quelo della "strategia delle aree interne" e che porterà alla costruzione di una casa della salute di tipo A proprio qui a Pieve Torina, dietro agli  appartamenti che sono stati consegnati qualche giorno fa. La  delibera di giunta regionale  è già stata attivata e dunque la realizzazione potrà prendere il via a brevissimo.  Ecco- conclude Alessandro Gentilucci-  noi ci siamo e siamo resilienti.  La popolazione Montana che mi onoro di rappresentare è forte: ha voglia di ripartire e le istituzioni ci mettono nelle condizioni per poter essere cogenti". 
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Gioia ed emozione hanno accompagnato il posizionamento della prima pietra del nuovo centro civico di Pieve Torina. Frutto della Fondazione Francesca Rava col concorso di tanti benefattori, la nuova opera che prenderà vita da quel primo mattone, sorge a fianco dell’attuale Istituto comprensivo Mons. Paoletti di via De Gasperi. Difficile descrivere le forti sensazioni sprigionate dall' ulteriore tassello immesso nel complesso mosaico della rinascita di un borgo combattivo e resistente. Presenti alla cerimonia sottolineata dalla musica e attorniati da un folto gruppo di abitanti con autorità militari e civili, il sindaco Alessandro Gentilucci, Elisabetta Strada in rappresentanza della Fondazione “Francesca Rava” e Michele Brambilla direttore di QN Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione , i quali hanno apposto il primo segno del centro civico- palestra che vedrà la luce nel 2020,  Presente, prossimo futuro e sguardo ancora più in avanti, si sono mescolati nella significativa testimonianza lanciata dalle scolaresche.
Un gesto simbolico che ha visto inserire nella terra due grossi scrigni in acciaio, contenenti messaggi e desideri di adulti e bambini; anche Elisabetta Strada, Michele Brambilla e lo stesso sindaco di Pieve Torina, hanno voluto lasciare il proprio desiderio. Il nove dicembre del 2049, le capsule potranno essere riaperte e i messaggi riletti e verificati.  

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La realizzazione del nuovo complesso che fungerà da centro d’aggregazione e da palestra, si deve al contributo della Fondazione Francesca Rava alla quale non hanno mancato di dimostrare sostegno appunto, QN il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione insieme a Succisa Virescit; Fondazione Muscima Onlus; IREN; Moncler; Trenitalia; United Colors of Benetton; Aeronautica Militare Italiana, Marina Militare Italiana e tanti altri donatori, che già in passato hanno fatto sentire il loro concreto supporto volto a favorire la rinascita del paese.
Una nuova stimolante iniezione di fiducia per una comunità che non ha mai mollato, ma che, ancora in difficoltà, non può che essere grata per una concretezza che, ancora una volta, si deve al buon cuore e alla sensibilità di chi ha fatto della solidarietà la sua bandiera.
Sono intervenuti Giuliano De Minicis di Succisa Virescit, il presidente del CUS Camerino Stefano Belardinelli. Parole commosse ed emozionate quelle del parroco don Candido Pelosi che ha benedetto la pietra: 'Affidiamo ai giovani la bellezza del futuro di questi luoghi'. Il significato delle capsule del tempo è stato evidenziato dal dirigente Maurizio Cavallaro, secondo il quale: 'del rumore del bene si dovrebbe parlare sempre più spesso'. 'Siamo felici e orgogliosi di essere pievetorinesi. La mia missione è quella di ispirare un sogno ed è la ragione per cui insieme a voi ce la sto mettendo tutta'. Così il sindaco Alessandro Gentilucci, nel ringraziare tutti i donatori, il cui gesto illumina ancora di più il Natale di Pieve Torina, dedicato alla "luce". 

Carla Campetella
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La posa della prima pietra

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Elisabetta Strada e i bambini
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Si avvicina la  posa della prima pietra per il nuovo centro civico di Pieve Torina che sorgerà  a fianco dell’attuale ISC Mons. Paoletti in via De Gasperi.
La cerimonia è prevista lunedì 9 dicembre alle ore 12.00 alla presenza del 
sindaco Alessandro Gentilucci e della presidente della Fondazione “Francesca Rava”, Mariavittoria Rava. Suggestivo il momento in cui le scolaresche lanceranno messaggi per il futuro, inserendo nel terreno due capsule del tempo che verranno aperte tra trenta anni. Si compone un nuovo tassello per la ricostruzione del paese grazie al primo segno della nuova palestra e centro civico, che vedrà la luce entro il 2020. L'operazione si deve al nuovo contributo arrivato dalla Fondazione Francesca Rava e da sostenitori quali QN il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione; Succisa Virescit; Fondazione Muscima Onlus; IREN; Moncler; Trenitalia; United Colors of Benetton; Aeronautica Militare Italiana, Marina Militare Italiana e tanti altri donatori , grazie ai quali il progetto potrà vedere la luce.
Dopo la consegna di 8 scuole tra Marche ed Umbria, e il contributo alla riapertura dell’ospedale della Valnerina, continua l’impegno della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus per i bambini del Centro Italia colpiti dal terremoto. A Pieve Torina la Fondazione ha già donato la scuola materna nel dicembre del 2018 e proseguirà la collaborazione con il Comune, restituendo al borgo un centro di aggregazione, dove la comunità si potrà riunire al coperto, e la palestra per i bambini delle scuole elementari e medie.

“Tutto questo - sottolinea Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina- è frutto di una sensibilità non comune e di un lavoro di rete che ha consentito alla nostra comunità di poter contare su strutture altrimenti inimmaginabili senza la generosità di chi ha capito il dramma delle popolazioni che vivono in queste terre ferite dal sisma. Poter contare su scuole nuove, su un nuovo centro civico e una nuova palestra rappresenta una iniezione di fiducia per chi ha deciso di rimanere qui, investendo sul proprio futuro e quello dei propri figli. La Fondazione Francesca Rava e la sua presidente Mariavittoria insieme a tutti gli altri sostenitori” conclude Gentilucci “rappresentano per noi quell’Italia migliore capace di restituire calore e dignità a quelle popolazioni che, come la nostra, hanno bisogno di atti concreti e visibili”.
Alla cerimonia della posa della prima pietra, a cui sono stati invitati rappresentanti istituzionali del territorio e del mondo dell’informazione, farà seguito anche la suggestiva esperienza della capsula del tempo dove gli abitanti di Pieve Torina potranno inserire messaggi cui affidare i loro desideri e le loro speranze e riverificarli tra trenta anni .
“La Fondazione Francesca Rava” sottolinea Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione  “persevera nel suo impegno per i bambini e le famiglie colpite dal terremoto, continuando a rispondere ai bisogni di territori che non sono più sotto i riflettori pur essendo ancora in grande difficoltà. È più complesso, rispetto all’emergenza, poterli sostenere, e siamo molto grati ai donatori che ci permettono di fare, di nuovo, la differenza”.
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Si illumina di speranza e di tante iniziative il ricco cartellone del Natale di Pieve Torina.  Tante le opere che sono state avviate negli ultimi mesi e che infondono nuova fiducia ad una comunità che mai si è arresa, rispondendo con coraggio e determinazione alle tante sfide del sisma. Luce è la parola chiave di tutte le festività natalizie che, in continuità con la tradizione del borgo, propongono un insieme vario di iniziative.
" Luce che significa rinascita- afferma il sindaco Alessandro Gentilucci- Luce che significa opportunità e accendere i riflettori su questo territorio. Si parte il 9 dicembre con la posa della prima pietra del centro civico e palestra che abbiamo voluto fortemente come opportunità per tutto il nostro territorio; sorge sopra i ritrovamenti dei Piceni e di una struttura romana. Siamo riusciti a conservare un'immagine che ci lega da un lato al passato e dall'altro al futuro- aggiunge il primo cittadino-  Lì ci sono le nostre radici e  lì stiamo scrivendo la nostra storia che sarà corredata da un libro; in quella giornata inseriremo nel terreno anche uno scrigno che recherà i pensieri dei ragazzi e delle famiglie. Uno scrigno che sarà riaperto tra 30 anni e, a quel punto, le persone potranno capire se stiamo stati bravi in questa ricostruzione, oppure no".
A segnare l'ingresso nel periodo delle festività sarà già in questo fine settimana l'accensione delle luminarie e via via, si entrerà nel vivo di tanti appuntamenti, pensati per regalare momenti di condivisione e serenità a tutta la popolazione.
"Ad essere illuminate - spiega Gentilucci-  saranno anche le aree sae che verranno raggiunte dalle cornamuse in un percorso che coinvolgerà le vie di Pieve Torina. Siamo riusciti a porre in essere anche delle iniziative che faranno felici i più piccoli come la pista dei Mini Kart e i gonfiabili e l'esibizione del Circo Bus e lo spettacolo di magia e bolle di sapone del Mago Kiko. A deliziarci sulle note, sarà l'Offida PiperBand & Drummer e il 5 gennaio arriverà la Befana. Non mancheranno il tradizionale pranzo degli anziani, la casa di Babbo Natale e i suoi doni, i laboratori del truccabimbi e i giocolieri. Quello approntato - conclude Gentilucci- è insomma un programma davvero folto e ricco di iniziative che si rivolgono a tutti. Alla base di tutto c'è la volontà di riportare tra i cittadini quella serenità e spensieratezza che troppo spesso manca".     
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Ennesimo incidente stradale causato dalla fauna selvatica. E' avvenuto intorno alle 13  a Pieve Torina, all'altezza della frazione Casavecchia, coinvolgendo una giovane alla guida della sua auto. La ragazza di 28 anni, stava percorrendo la provinciale in direzione Visso quando non è riuscita ad evitare lo scontro con un grosso cinghiale spuntato improvvisamente dalla boscaglia  Rimasta sempre cosciente nonostante lo spavento, la giovane è riuscita a chiamare i soccorsi, sopraggiunti sul posto insieme alle forze dell'ordine.  La ragazza per precauzione è stata accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale. Il proliferare incontrollato della fauna selvatica e gli incontri quasi quotidiani in quel tratto di strada, confermano purtroppo uno stato di emergenza sulla problematica. 
“Oltre ai danni alle colture che denunciamo da anni, oltre al fatto di non poter scegliere quali colture mettere a dimora – segnala Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata - per chi vive nell’entroterra c’è anche questo rischio: nel migliore dei casi, quando non si tratta di incolumità personale, bisogna mettere in conto dei soldi per riparare o acquistare, a seconda dell’entità dei danni, i mezzi. L’equilibrio è saltato da tempo e per tornare ad avere il controllo della situazione occorre mettere in atto tutti gli strumenti ordinari e straordinari per abbassare il numero di capi, anche tramite abbattimenti”. 
E' di pochi giorni fa la notizia di un altro incidente causato da cinghiali a San Severino nei pressi dell’ospedale. Proprio per chiedere un intervento delle Istituzioni, Coldiretti ha manifestato lo scorso 7 novembre davanti a Montecitorio a Roma. Nella Capitale anche tanti esasperati agricoltori della provincia maceratese. 

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Nella luce di oltre 200 fiaccole, il messaggio di una comunità che non si arrende e che non si piange addosso. Così tre anni dopo la scossa più devastante del 30 ottobre, Pieve Torina ha voluto ricordare che, nonostante tutto è un paese vivo, che vuole continuare a vivere e a trovare una prospettiva di sviluppo lì dove sono le radici e il sudore delle persone. Lo hanno detto i volti dei tanti cittadini che hanno risposto all'invito del sindaco Alessandro Gentilucci, ripercorrendo quelle stesse strade, un tempo piene di vitalità, di attività commerciali, su fino alla piazza della chiesa di Santa Maria Assunta.
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Partito dalla vecchia sede comunale, il corteo silenzioso con in testa il sindaco affiancato dal parroco don Candido Pelosi e dai primi cittadini di Fiastra Sauro Scaficchia e di Serravalle Emiliano Nardi, dopo brevi soste davanti alla chiesa, al parco delle Rimembranze e ad una casa crollata, ha raggiunto la nuova scuola. Qui, le note struggenti del violino di Valentino Alessandrini, hanno introdotto al momento conclusivo, la firma del documento 'appello' da inviare al presidente della Repubblica Mattarella per chiedergli di farsi garante della ricostruzione.
A portare il suo personale sostegno anche il consigliere regionale Elena Leonardi; un messaggio carico di vicinanza e partecipazione è stato inviato anche dal presidente Luca Ceriscioli
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Doloroso ed emozionante il tragitto della fiaccolata, scelto per sottolineare come la vita della comunità e le sue abitudini, siano completamente state stravolte, rispetto ad altri paesi  dove seppur con dei danni, tutto è continuato a scorrere come prima.  "Va preso atto di questa differenza per la quale io sono sempre visto come polemico - ha detto Alessandro Gentilucci-L'impegno di questa fiaccolata è ridare dignità e opportuntà alla popolazione, a volte anche battendo i pugni sul tavolo con forza. Chiediamo uno sforzo importante che comunque vede una luce all'orizzonte- ha annunciato il sindaco- Delle 135 pratiche per la ricostruzione presentate pari al 9 per cento, 12 sono solo assentite per via dei colli di bottiglia. Il Commissario ha però garantito che entro 20 giorni uscirà un'ordinanza che, attraverso l'autocertificazione dei tecnici, garantirà la possibilità di ottenere un finanziamento per sbloccare la ricostruzione".
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Il sindaco appone la prima firma sulla lettera da inviare a MattarellaIMG 20191030 192640
A tre anni dal sisma, Pieve Torina  mette un segno sulla data della scossa più forte, quella del 30 ottobre. Sarà una passeggiata all'interno della zona rossa a far riflettere ma anche a lanciare un messaggio per dire che per ricostruire e restituire un'anima al paese, c'è ancora molto da fare. Aperta a tutti, la  manifestazione vuole onorare l’impegno di un’intera comunità resiliente che ha lottato con ogni forza contro il dramma del sisma. Una popolazione che nella sua terra vuole continuare a vivere e a trovare prospettive. 
" Ci ritroveremo alle 18.30 davanti alla sede del vecchio municipio- spiega il sindaco Alessandro Gentilucci- Partiremo da li e dopo la lettura di alcuni pensieri scritti dai bambini, verranno consegnate simbolicamente delle candele. Accompagnati dalla musica di un violino, procederemo a piedi lungo la zona rossa facendo sosta per un'altra riflessione davanti alla chiesa, per raggiungere infine la scuola “Mons. Paoletti". Da qui un appello al Presidente della Repubblica e i cittadini saranno invitati a sottoscrivere una lettera da inviare a Mattarella, affinché non si spengano i riflettori ma si mantenga vivo l'impegno di tutte  le istituzioni
Il messaggio di fondo- continua Gentilucci-  è che nonostante tutto, siamo vivi: la comunità dell'entroterra maceratese vuole continuare a vivere qui, a trovarvi una prospettiva di sviluppo. Qui ci sono persone che non hanno voluto piegarsi al triste destino dell'abbandono, c'è un popolo che ha voluto e ha deciso di rimboccarsi le maniche, determinato a fare di tutto per dare un futuro al proprio territorio. Ma questo non basta. Serve l'attenzione e l'impegno, serve  la perseveranza da parte di tutte le istituzioni.
Ecco il perché di questa fiaccolata per le vie della zona rossa di Pieve Torina che non era mai stata aperta. Noi stessi, noi cittadini di questo territorio martoriato, siamo invitati a parteciparvi proprio per dare consapevolezza di quello che abbiamo vissuto e desideriamo. Sarà una sfida difficile e lunga ma la dobbiamo vincere insieme. E insieme, possiamo farcela".
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