Se n'è andato all'età di 98 anni don Luigi Angeloni, il sacerdote più anziano dell'arcidiocesi di Camerino-San Severino. A strapparlo dall'affetto dei suoi cari è stato il Coronavirus. Era ricoverato al Covid Hospital di Civitanova. Già parroco di Parolito, è la terza vittima settempedana di questo dramma. Da tempo le sue condizioni di salute non erano buone ma fino a pochi giorni fa era rimasto in casa dove era accudito. Poi le sue condizioni si sono aggravate ed è stato necessario il trasferimento in ospedale. 

“Partecipiamo a questo grave lutto che è tornato a colpire la nostra comunità - sottolinea il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei - Esprimo vicinanza alla famiglia e alla comunità religiosa cittadina”.
g.g.



Non aveva sospeso la propria attività di produzione di capi di abbigliamento. Disposta dal Prefetto la chiusura per 30 giorni di una azienda settempedana. A scovare l'imprenditore furbetto è stata la guardia di finanza della tenenza di Camerino. Due giorni fa i militari hanno controllato due extracomunitari, marito e moglie, a bordo di un’auto, esibendo una autodichiarazione con cui specificavano di far ritorno a casa dopo un turno lavorativo in un’azienda di San Severino che produce abbigliamento. 

La circostanza ha però insospettito i militari, oltre al fatto che l'azienda non era autorizzata a rimanere aperta in forza del decreto “ferma Italia”. Gli accertamenti sono stati quindi immediatamente eseguiti nella sede dell’impresa ove il titolare  ha dichiarato di aver riconvertito l’attività da confezione di abbigliamento a produzione di D.P.I. - dispositivi protezione individuale (mascherine).  

E’ bastato poco ai militari per accertare che, in realtà,l’azienda stesse continuando la sua ordinaria attività di produzione di capi di abbigliamento, anche perché di mascherine prodotte non ne sono state rinvenute. Viceversa è stato accertato come nei locali aziendali fossero in produzione solo gonne e cinture.  

Il rappresentante legale della società è stato sanzionato ed   è stata disposta anche la chiusura provvisoria di 5 giorni dell’attività al fine di impedire la prosecuzione delle violazioni. Inoltre è stata richiesta al Prefetto di Macerata uno specifico provvedimento di chiusura dell’attività produttiva per ulteriori 25 giorni. Il provvedimento è stato eseguito questa mattina.
g.g.


Messaggio dell'Arcivescovo Francesco Massara dell'Arcidiocesi di Camerino - San Severino Marche e Amministratore della diocesi di Fabriano - Matelica.
Presenti alcuni disegni del concorso diocesano CoronArt.

Voce narrante Paolo Notari.
Anche San Severino ha i primi due casi di Coronavirus. Ad annunciarlo è il primo cittadino, Rosa Piermattei, ai microfoni di Radio C1...inBlu: "Abbiamo, questa mattina, ricevuto la comunicazione dalla Prefettura - dice - . Sono due i casi positivi nella nostra città. Si tratta di persone che sono a casa da diversi giorni e di conseguenza anche i loro familiari sono in isolamento fiduciario. In totale, oggi, in quarantena a San Severino abbiamo 14 persone.
Devo dire che ad oggi non sono molto preoccupata, perchè se i cittadini rispondono alle attenzioni che vengono richieste ce lo possiamo fare. Bisogna uscire il meno possibile da casa, evitare ogni tipo di assembramento. Capisco che le belle giornate appena passate ci invitavano ad uscire, ma non bisogna farlo. Noi abbiamo attivato il COC da giorni e anche due numeri di emergenza: uno attraverso la Protezione Civile per la consegna dei beni di prima necessità e l'altro per rispondere alle domande dei cittadini.
La Protezione Civile consegna le medicine agli anziani. La nostra disponibilità è massima - conclude - , ma chiedo di restare chiusi in casa".

Giulia Sancricca
Per il lavoro che svolge non può certo condividere l'hashtag #iorestoacasa, ma si unisce al coro unanime dell'Italia che da giorni ripete "Andrà tutto bene".
È per questo motivo che Simone Rapaccioni, autotrasportatore di San Severino, questo messaggio di speranza lo porta per strada ogni giorno sul suo rimorchio grazie ad uno striscione appeso al mezzo.
Un'idea commovente che accende però i riflettori sui disagi che oggi si trova a vivere e, con lui, chiunque faccia il suo stesso lavoro.
"Tanti disagi - dice - . Stiamo per strada tutto il giorno e ora non sappiamo dove fare le nostre pause dal momento che bar e ristoranti sono stati chiusi. Il nostro lavoro non si ferma, ma è difficile trovare le condizioni per andare avanti. Non troviamo più nemmeno i bagni aperti quando ci fermiamo, siamo costretti ad arrangiarci".
Oltre al messaggio di speranza dell'autotrasportatore settempedano, un altro invito a non arrendersi arriva da una autocarrozeria di San Severino dove il team dell'attività, munito di mascherine, si è riunito in uno scatto in cui spicca il cofano di un mezzo, dipinto con il tricolore. L'ennesima bandiera che si aggiunge a quelle esposte sui balconi a ricordare che il Bel Paese ce la farà.

Giulia Sancricca

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Gravi ustioni per un uomo che questa mattina è stato trasportato in eliambulanza all'ospedale di Torrette ad Ancona.
E' accaduto in via Tufano, lungo la strada che conduce a Castelraimondo, all'interno di una roulotte.
Non è stata ancora ricostruita l'esatta dinamica dell'incidente tanto che, stando ad una prima ricostruzione, pare che l'uomo si sia ustionato ieri sera ma i soccorsi siano stati avvertiti solo questa mattina.

GS
Sulla scelta di destinare l'ospedale di Camerino a centro di riferimento provinciale per il Coronavirus interviene il vicepresidente del comitato a difesa e tutela dell'ospedale Eustachio di San Severino, Marco Massei.
"Una decisione - dice - che è stata presa in piena autonomia da Asur e Regione senza condividerla con il territorio, in nome della tutela della salute pubblica, obiettivo da tutti condivisibile, che spinge la popolazione della zona montana ad un gesto di grande solidarietà.
Al tempo stesso però si mettono a rischio tanti residenti nella zona montana dell'entroterra, perché si tolgono tutti i servizi di emergenza garantiti sino a ieri dall'ospedale di Camerino, di cui resta operativo solo il pronto soccorso per l'emergenza, con un percorso differenziato rispetto a chi risulta affetto da Covid 19. All'ospedale di San Severino - prosegue - torna a riempirsi di pazienti il quarto piano, dove si trovava il punto nascita chiuso ormai quattro anni fa. Negli ultimi anni l'ospedale Bartolomeo Eustachio ha subito tantissimi tagli, perso servizi, ma è rimasto un punto di riferimento per le sue eccellenze, fatte della professionalità del personale tutto. Ad oggi a causa dell'emergenza diviene il primo presidio ospedaliero di riferimento per i residenti della zona montana. A loro si deve garantire la medesima risposta sanitaria di chi vive sulla costa o nella stessa Macerata, ma a San Severino mancano servizi essenziali - denuncia - ". Poi la richiesta per il ripristino della terapia intensiva nel nosocomio settempedano. "Come comitato chiediamo che sia ripristinato a San Severino un reparto di rianimazione in grado di far fronte ad emergenze e criticità che si dovessero presentare nel territorio, per chi non è affetto da Coronavirus, visto che tutti i pazienti di questo tipo saranno dirottati a Camerino. Gli altri dove dovrebbero curarsi? Per chi vive in zone troppo distanti da Macerata, potrebbero crearsi seri problemi. Per questo chiediamo con forza che i sindaci del territorio, uniti, pretendano che a San Severino sia inserito un reparto di rianimazione, almeno fino a quando non rientra questa emergenza".

GS



Dopo l'ordinanza regionale anche i Comuni corrono ai ripari. A San Severino, l'invito dell’azienda pubblica dei servizi alla persona è di limitare le visite agli anziani ospiti della Casa di riposo “Lazzarelli” di San Severino Marche. La direzione, nei giorni scorsi, aveva già affisso cartelli che vietano invece categoricamente l’ingresso a tutti i soggetti che siano stati in visita, nelle ultime settimane, nelle zone più a rischio Covid-19.

“Abbiamo alzato il livello di guardia in una struttura che ospita soggetti anziani e fragili, i più colpiti da questa emergenza - sottolinea la presidente della struttura, Teresa Traversa -  Ai familiari dei nostri ospiti abbiamo chiesto di limitare un po’ le visite trovando subito grande comprensione visto il momento che tutti stiamo vivendo. Le nostre limitazioni e i nostri inviti sono un po’ più decisi per le persone che vengono da fuori e che non hanno magari un legame diretto con i nostri ospiti, è il caso di amici o conoscenti. A loro chiediamo proprio di evitare prudenzialmente l’ingresso in struttura fino a data da destinarsi. All’interno, comunque, le attività per i nostri ospiti si svolgono con la più assoluta normalità e senza disagi o disservizi di sorta”.

Intanto, nei vari piani del grande stabile che accoglie in tutto una novantina di persone, sono stati sistemati appositi dispenser in gel per la pulizia delle mani mentre i carrelli del personale di servizio e delle pulizie sono stati tutti dotati di specifici disinfettanti per superfici.

Anche ai fornitori esterni è stato raccomandato un percorso per evitare il contatto diretto con gli ospiti e con gran parte del personale che è stato invitato ad applicare le misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e invitato, qualora si ravvisino i primi sintomi di tosse o raffreddore, a restare a casa.

Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, tramite la presidenza e la direzione della struttura ha fatto sentire la vicinanza delle istituzioni agli ospiti della Casa di riposo in queste stesse ore cercando di tranquillizzarli.

GS
L'intevralliva Tolentino-San Severino, al centro del dibattito politico degli ultimi giorni, continua a tenere alta l'attenzione, non solo nelle due città che la riguardano direttamente, ma anche nelle zone vicine che trarrebbero comunque vantaggio dalla bretella.
Se nelle ultime settimane, a dividere l'opinione pubblica è stato il progetto proposto dal Senatore grillino Coltorti, rispetto a quello accettato precedentemente da Tolentino e San Severino, ad intervenire oggi sulla questione è l'ex sindaco di Belforte del Chienti e attuale capogruppo di minoranza, Roberto Paoloni, con un'altra soluzione, secondo lui migliore, ma che non era piaciuta ai Comuni più grandi della zona.

"Sulla Intervalliva San Severino-Tolentino - dice Paoloni - esisteva un progetto decisamente meno costoso che prevedeva una uscita nella zona industriale di Belforte del Chienti (rotonda Nuova Simonelli), che però non è mai piaciuto alle amministrazioni più grandi, in particolare a Tolentino. Abbiamo provato a dire in passato che sarebbe stato meglio sia sul piano ambientale che su quello economico, ma nulla da fare: i Comuni più piccoli vicini neppure sedevano al tavolo programmatico. Ovviamente una uscita di un'arteria viaria del genere avrebbe dato sicuramente un impulso anche alla crescita di Belforte e dei Comuni vicini, poiché la nostra zona diventava così punto nevralgico e di snodo. Voi pensate come si sarebbe potuta valorizzare la zona artigianale del nostro Comune e come magari i lotti edificabili potevano essere completati con una crescita conseguente, anche di popolazione, tutto ciò anche per i Comuni  confinanti.

Ovviamente - prosegue - Tolentino ha chiesto che la strada arrivasse direttamente nel suo territorio e il suo peso elettorale si è fatto ovviamente sentire. Decisamente un discorso campanilistico, ma non con una visione non di territorio, bensì di confini. La scelta di non passare per Belforte inciderà principalmente sui costi e sul piano ambientale, visto che erano previste meno gallerie ed il tracciato sarebbe stato più breve".

Colpa, secondo Paoloni, anche della mancata unità tra i Comuni più piccoli: "Ovviamente - dice - i piccoli Comuni, purtroppo sempre con l'anello al naso e trascinati di qua e di la, principalmente perché non fanno mai squadra tra loro per mantenere e difendere invece piccoli posizionamenti personali oramai ridicoli e obsoleti, non sono stati neppure interpellati. Il progetto arrivò al tempo nella mia scrivania di sindaco, per pura conoscenza e non attraverso canali istituzionali diciamo classici. Credo che l'opera oramai vada fatta in funzione anche del nuovo ospedale di Macerata, che speriamo venga realizzato il prima possibile, anche rispetto delle risorse messe a disposizione per la sua realizzazione da parte del Governo. Ora si sta parlando di scelte già prese e finanziate e probabilmente se ne sta discutendo solo in vista delle prossim elezioni regionali imminenti. Mi permetto di dire - conclude Paoloni - che il territorio non si deve guardare solo dalla propria finestra, ma anche da quella del vicino per avere un'idea più completa nel fare le scelte".

GS

Intervalliva. Zura e Cruciani illustrano i passaggi che hanno portato al finanziamento di 98milioni di euro. I 5 Stelle di San Severino e Tolentino, con in testa Mauro Coltorti, rispondo: "Venerdì sera, nella riunione per discutere il progetto, sapendo che il progetto alternativo proposto dal Movimento costa molto di meno ed è tecnicamente inappuntabile, il sindaco Pezzanesi ha ribadito la necessità che i costi non lievitino, preoccupato che all’imbocco Nord della galleria c’è una frana (nel progetto presentato da Zura e Cruciani, ndr)". Per i grillini questo è un coup de téathre visto che fin ora il sindaco tolentinate si era detto assolutamente contrario al progetto alternativo. Poi una critica a quanto affermato nel corso della conferenza dall'ingegnere Cruciani: "Abbiamo appreso che se in Italia si dovesse stare attenti ai rischi idrogeologici non si costruirebbe più nulla. Capito? Il messaggio è chiaro: tanti saluti alla sicurezza, l’importante è che si costruisca dove, come e quando lo dice lui. In pieno stile centrodestra italiano. E invece no - incalza Coltorti -. Qui c’è un progetto più sicuro e meno costoso che potrebbe essere preso in considerazione, ma che per mere questioni di tifoseria politica e di chissà quali interessi economici non lo è". Secondo Coltorti il progetto attualmente finanziato non prevederebbe gli interventi di bonifica della grande frana sopracitata, che farebbe comunque lievitare i costi oltre la disponibilità finanziaria.
"Il progetto messo in campo da noi costa la metà - dice - anche prevedendo un aumento dei costi di progetto si rimarrebbe comunque all'interno del budget a disposizione. Inoltre per la procedura di Valutazione di impatto ambientale si devono individuare eventuali soluzioni alternative, che se sono già note, andrebbero certamente valutate fin da subito. Se il nuovo progetto è migliore credo il CIPE non avrà alcun problema ad approvarlo, al contrario di quanto va sostenendo Zura Puntaroni della Lega. D’altra parte, se la Corte dei Conti comprende che c'è una soluzione tecnica che costa la metà, difficilmente si girerebbe dall’altra parte. Infine, da presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato è mio dovere guardare a qualsiasi opera infrastrutturale che riguardi l’Italia, da Ragusa salendo fino a Bolzano. L’intervalliva serve - conclude - e lavoreremo perché prevalga un progetto che è indubbiamente migliore di quello pensato in origine”.

g.g.

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