Sciacallo tenta di entrare in una casa inagibile, ma un passante lo vede e allerta i carabinieri. Scattano le ricerche e, poco dopo, militari lo rintracciano e lo denunciano.

È successo ieri mattina a Tolentino. Un giovane straniero, residente in un Comune vicino, ha tentato di rubare in un’abitazione nel centro storico cittadino. L’uomo, dopo aver rotto una finestra, ha tentato di intrufolarsi nella casa inagibile a causa del sisma del 2016. A far sfumare il colpo un cittadino che lo ha visto e ha dato l’allarme. Immediato l’intervento dei carabinieri: il giovane ha tentato la fuga, ma è stato rintracciato poco lontano. I militari lo hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria per tentato furto aggravato.

Interventi anche a San Ginesio. I militari della Stazione locale hanno denunciato una donna che, in tarda serata, è uscita di strada alla guida della sua automobile andando a sbattere contro un muretto. È stata sottoposta all’alcool test, risultando positiva oltre il limite penale. L’auto le è stata sequestrata ed è scattato anche il ritiro della patente.

l.c.
Guardie mediche in Consiglio regionale, “bene l’impegno dei consiglieri di centrodestra”. Così le associazioni di Tolentino sull’attenzione che la sospensione delle guardie mediche notturne ha ricevuto a Palazzo Raffaello. La Rete Associazioni Tolentino si accoda al centrodestra cittadino e rilancia, dopo che proprio le associazioni avevano spinto fortemente per portare il problema all’attenzione delle istituzioni. L’idea del raggruppamento è quella di “chiedere un incontro istituzionale con i promotori della mozione in Consiglio regionale – spiegano in una nota – e di continuare a tenere alta l’attenzione sul disagio provocato ai cittadini, coinvolgendoli in una petizione che poi invieremo alle istituzioni competenti”.

Il provvedimento varato Dino Latini, Giacomo Rossi, Gianluca Pasqui e Jessica Marcozzi rappresenta secondo la Rete “un atto ufficiale da vedere come un primo passo verso la soluzione di un problema che abbiamo sollevato – proseguono –. Non abbiamo connotazioni politiche o partitiche, ma esclusivamente la volontà di orientare le scelte sulla politica sanitaria, assistenziale e sociale verso la tutela dei cittadini. La guardia medica è un servizio su cui nessuno vuole speculare – conclude la Rete Associazioni –, ma non vogliamo che il servizio sanitario pubblico delle aree interne venga ulteriormente penalizzato da tagli ai servizi, per i quali non basta la giustificazione della pandemia”.

l.c.
I tagli alle guardie mediche arrivano in Consiglio regionale. L’appello lanciato da diverse associazioni attive a Tolentino per il ripristino del servizio di guardia medica all’ospedale cittadino ha suscitato l’interesse della politica, arrivando fino all’assise regionale. Una problematica che si allaccia con la crisi pandemica e la grave carenza di medici riscontrata nell’ultimo periodo. Ad aggravare la situazione, inoltre, il costante regime di precarietà del servizio sanitario nell’entroterra. Per questo Gianluca Pasqui, Dino Latini e Jessica Marcozzi hanno presentato una mozione che chiede al Consiglio il massimo impegno e l’assunzione di “tutte le misure necessarie volte a rimediare le gravi carenze in corso – si legge nella mozione –, utilizzando ogni strumento possibile compreso l’accordo sindacale con i medici di medicina generale in attesa di soluzioni definitive con personale da inserire a tempo indeterminato”. Questo oltre a dare “priorità assoluta alla copertura dei posti di guardia medica”. Un servizio che Latini, Pasqui e Marcozzi ritengono “insopprimibile”, soprattutto nelle aree interne.

La posizione dei medici di base di Tolentino è chiara: la carenza di personale rende impossibile, per i pochi professionisti in servizio, coprire anche i turni notturni. Il movimento partito in Regione ha comunque incontrato parere positivo da parte della politica cittadina, in particolar modo quella del centrodestra. Henry Orici, coordinatore comunale di Forza Italia e Ilenia Sabbatini, pari ruolo per Udc, hanno parlato di “soddisfazione per un segnale importante. Non è chiaro quali saranno le strategie che la Regione vorrà adottare per risolvere il problema – commentano –, ma senza dubbio è un primo passo verso il ripristino di un servizio essenziale, in particolar modo nelle aree interne. Per Tolentino è una buona notizia, che si unisce ai fondi stanziati per l’ospedale e che fa ben sperare per il futuro”.

Proprio il centrodestra unito di Tolentino era stato tra le forze politiche che si erano attivate per sottolineare il problema e per portarlo all’attenzione delle istituzioni insieme alle realtà associative cittadine.

l.c.
Un inizio di lavori particolare quello in programma per sabato prossimo, a mezzogiorno, al monastero Santa Teresa delle Carmelitane Scalze di Tolentino.
Non si tratterà effettivamente della "posa della prima pietra", in quanto non vi saranno pietre nella nuova struttura, ma inizieranno ufficialmente i lavori di ricostruzione, deponendo in un tronco ligneo una pergamena e le reliquie di alcuni santi.
Parteciperanno il Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, il vescovo di Macerata Nazareno Marconi, l'arcivescovo di Urbino Giovanni Tani, il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il sindaco di Cascia Mario De Carolis.

GS

Civico 22.  In una parola lo stampo civico, senza segni di partito, e il futuro rappresentato dalle elezioni amministrative del 2022. Questi i motivi del nome del neonato movimento a Tolentino coordinato da Paolo Dignani e Massimo D'Este.
Un nome, quest'ultimo, che non è nuovo sulle colonne dell'Appennino Camerte dove, già diversi mesi fa, era stato associato ad uno dei possibili tolentinati impegnati in vista del prossimo appuntamento alle urne.
Oggi, a confermare che quell'ipotesi non è stata poi così azzardata, è una nota dello stesso movimento.
"Una nuova realtà politica - scrivono - che si candida ad essere una proposta alternativa in vista delle elezioni amministrative del 2022.

Civico 22 è un coordinamento nato come risposta alla necessità di riportare in primo piano a Tolentino, valori universali che sappiano unire e generare coesione e collaborazione. Lo spirito che anima questa nuova realtà è quello di dare vita ad una proposta inclusiva, aperta, trasparente e partecipata, capace di riavvicinare alla 'cosa pubblica' anche coloro i quali, soprattutto tra i più giovani, hanno ormai perso interesse nel futuro della città e nella partecipazione alla vita politica locale.

L’obiettivo è chiaro ed ambizioso: creare una visione condivisa della Tolentino del futuro.

Civico 22 - scrivono - si fonda sui principi di equità sociale, di tutela dei diritti individuali e collettivi, di solidarietà e sussidiarietà, di integrazione sociale e culturale della comunità, di sicurezza e benessere dei cittadini e di tutela dell’ambiente che ciascuno di noi abita. Un altro modello di città e di comunità, insomma, che sia prospera, sostenibile e che non lasci indietro nessuno dei suoi cittadini.

Nello spirito di inclusione che lo anima, questo coordinamento accoglie individualità diverse tra loro, portatrici di competenze e sensibilità diverse, ma tutte accomunate dalla volontà di ridestare il senso di appartenenza ad un'unica comunità, non solo attraverso una partecipazione allargata ma anche e soprattutto, con il doveroso coinvolgimento diretto degli organi istituzionali e del consiglio comunale, attori principali della democrazia cittadina.

Un progetto, dunque, che sappia coinvolgere donne e uomini lontani dalle vecchie logiche partitiche e personalistiche, che siano capaci di lavorare ad un'utopia realizzabile”, quella di dare nuova linfa vitale allo straordinario patrimonio economico-produttivo, culturale ed artistico di Tolentino".

Sono poi gli stessi Paolo Dignani e Massimo D'Este a presentarlo. “I nostri principali strumenti di azione saranno confronto, ascolto, dialogo, condivisione, coinvolgimento, partecipazione. Il nostro obiettivo non è quello di una generica chiamata a raccolta di forze politiche che si pongono come alternative all'attuale amministrazione ed alla maggioranza che la sostiene, al contrario, vogliamo lavorare per generare un'aggregazione che non sia la mera sommatoria di simboli e liste, ma sintesi trasparente e partecipata di idee, intenti, obiettivi, una compagine pragmatica ed immune ad ogni oltranzismo ideologico”.

(L'argomento sarà approfondito nel prossimo numero del settimanale L'Appennino Camerte con una intervista a Massimo D'Este)

GS
Un arresto, una denuncia per omissione di soccorso e il sequestro di un’arma da taglio. Sono questi i risultati delle attività di controllo del territorio effettuate dai carabinieri in provincia.

L’arresto, eseguito dai militari della Compagnia di Tolentino, colpisce un uomo affidato in prova ai servizi sociali per reati commessi nel 2014 e connessi alla sfera familiare. L’alternativa alla pena detentiva, finalizzata al reinserimento sociale, non ha però sortito gli effetti sperati: l’uomo ha più volte mostrato comportamenti e attitudini di devianza rispetto alle disposizioni impartite dall’Autorità Giudiziaria. Frequentazioni con diversi pregiudicati, abuso di alcolici, molestie ai vicini dell’area container in cui viveva, uno zaino rubato nella tabaccheria di un centro commerciale. Questi gli episodi che hanno portato l’Autorità Giudiziaria a emettere l’ordinanza di arresto. Da stamane l’uomo è detenuto nel carcere di Fermo, dove espierà una condanna di un anno e sei mesi.

I militari di Loro Piceno hanno contestato a un uomo gravi lesioni personali e omissione di soccorso. I fatti risalgono allo scorso 19 ottobre a Urbisaglia, quando l'uomo, alla guida della sua auto, colpisce un ciclista e lo disarciona dalla bicicletta. Subito dopo lo scontro ferma la sua corsa un centinaio di metri più avanti per poi proseguire senza sincerarsi delle condizioni del ciclista. Le testimonianze raccolte e gli accertamenti effettuati grazie all’aiuto della videosorveglianza hanno portato i carabinieri all’individuazione del responsabile.

A Loro Piceno, infine, i carabinieri sono dovuti intervenire in un bar dopo essere stati allertati dai presenti: a scatenare il panico un uomo, in evidente stato di alterazione, che estrae un coltello di 20 cm per vantarsene. Giunti sul posto, i militari lo hanno perquisito e gli hanno sequestrato l’arma.

l.c.
“Non vedo appelli e inviti rivolti a Tolentino Popolare”. Alessandro Massi, ex assessore della giunta Pezzanesi e leader dell’associazione, ha commentato così il messaggio arrivato dai coordinatori comunali del centrodestra della città, intenzionati a proporre un fronte simile al modello Marche per le prossime elezioni amministrative. Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Udc uniti in coalizione e “aperti al dialogo e al confronto con tutte le forze politiche che intendono rispondere ai bisogni della popolazione – hanno detto proprio i coordinatori –, non abbiamo preclusioni verso nessuno. Il nostro invito a un confronto sui temi importanti per la città non ha ancora avuto riscontro positivo da parte delle forze con le vorremmo dialogare”.

Avrebbe potuto essere un assist vero e proprio per Massi, ma l’ex assessore non la vede così: “Molti hanno creduto i partiti si rivolgessero a me, ma non credo: io sono fuori dalla coalizione di centrodestra. Pezzanesi è il deus ex machina della politica di quell’area da anni e penso sia strano che i partiti vogliano riprendere in pugno la situazione dopo aver lasciato tutto in mano al sindaco e a Silvia Luconi. Non ci vedo un appello a me – spiega Alessandro Massi –, anche perché io faccio politica con chiarezza. Se nel comunicato del centrodestra avessi letto ‘dialogare con coloro che negli ultimi anni sono stati estromessi’, allora ci avrei letto un invito. Il messaggio potrebbe essere per Stefano Gobbi, per lo stesso Pezzanesi e la sua civica Tolentino nel cuore. Io ho letto semplicemente un appello generalizzato, che in politica può valere tutto e niente. Per me vale niente: non c’è un progetto, non c’è un’indicazione, non c’è chiarezza. Se i partiti vogliono tornare a fare politica, facciano nomi, cognomi e presentino un’idea”.

In foto Aloisi, Massi e Montemarani di Tolentino Popolare

l.c.
Una caduta dall'impalcatura da circa un metro e mezzo. La giornata di lavoro che si trasforma in una corsa al pronto soccorso. Accade a Tolentino, nelle prime ore della mattinata, quando un operaio edile in un cantiere a Piazza della Libertà ha perso l'equilibrio ed è caduto. Immediata la chiamata al 118, con i sanitari costretti al primo intervento.

Fortunatamente per l'uomo, le sue condizioni non sono apparse critiche e non è stato necessario il volo di Icaro. Disposto comunque il trasferimento all'ospedale di Macerata, al pronto soccorso, in codice rosso. Per tutta la durata dell'intervento l'operaio è rimasto cosciente e, stando alle prime informazioni diramate dai sanitari, le sue condizioni dovrebbero essere stabili.

l.c.
Tolentino avrà un nuovo ospedale nel 2024. È quanto prevede il sindaco Giuseppe Pezzanesi che confida di poter assegnare i lavori di costruzione nella tarda primavera del 2022.
"Una previsione che è realistica e che potrà essere ottenuta - precisa il primo cittadino- solo se tutte le parti in causa faranno velocemente e bene il loro lavoro. Il progetto, è attualmente al vaglio dell'Ufficio speciale ricostruzione che sta valutando l'incremento dei costi per il ricalcolo di tutti gli interventi che saranno da fare per la realizzazione della nuova struttura. 
Purtroppo- continua Pezzanesi-, sia per la ricostruzione pubblica che privata, in questi giorni tutti stiamo facendo i conti con l'aumento dei prezzi delle materie prime e  del conseguente aumento a dismisura dei costi per ricostruire e, ciò vale anche per il nuovo ospedale. Le difficoltà che dunque  potranno riscontrarsi nella validazione e nella conferenza dei servizi per la realizzazione del nosocomio tolentinate, scaturiscono tutte da questa differenza di fondi necessari ad ottenere il risultato finale. Bisogna dunque accelerare questa fase - sottolinea il sindaco-. Ogni settimana, per capire a che punto sono, chiamo l'Ufficio sisma regionale e la dirigenza dell'Asur; dobbiamo assolutamente validare questo progetto per portarlo in appalto, cominciare con la demolizione della vecchia struttura, in maniera tale che per la tarda primavera si possa partire con i lavori assegnati di quella nuova. Diversamente - puntualizza Pezzanesi- non riusciremmo ad aver un nuovo ospedale per il 2024. Come avvenuto in altre realtà. la nostra comunità ha sofferto moltissimo anche per il depauperamento della struttura sanitaria che in passato ha perso la chirurgia e la natalità e, naturalmente, oggi la nuova struttura sarà molto più performante della precedente. Sono infatti previsti 50 posti letto di riabilitazione  e lungodegenza che potranno essere utilizzati anche per la cura delle fasi intermedie di Covid-19 che andrà ad aggiungersi al centro dialisi, alla cardiologia e alla radiologia, a tutta la diagnostica  importante compresi Tac e Punto di primo intervento, nonchè agli ambulatori.".
La speranza del primo cittadino è che nessuno si perda più nei meandri della piaga della burocrazia, soprattutto, che il Governo intervenga anche per il superamento delle differenze dovute all'incremento dei costii che si trovano a dover fronteggiare sia l'edilizia privata che quella pubblica.
c.c.
“Quello che sostiene Fulvio Riccio è inesatto: l’amministrazione Pezzanesi ha ridotto il debito che ha ereditato e nonostante questo ha saputo offrire nuove opere pubbliche alla città”. Ha risposto così Silvia Luconi, vicesindaca della città di Tolentino, alle accuse del consigliere comunale dem. Nel corso del consiglio comunale di giovedì, Riccio ha posto l’accento sul pesante indebitamento del Comune di Tolentino, sostenendo che i “2000 euro di debito pro capite sono una spada di Damocle sulla testa di chi erediterà il lavoro della giunta comunale”.

Silvia Luconi cita i dati in suo possesso, rigettando le accuse: “Al momento dell’insediamento della giunta Pezzanesi, nel 2012, ereditammo un debito di oltre 31 milioni di euro. Un Comune che dunque stava toccando il suo massimo indebitamento. Noi stessi abbiamo amministrato in una situazione finanziaria ben peggiore di quella che lasciamo oggi. Non aver avuto la possibilità di operare accendendo mutui è stata una notevole limitazione alle possibilità di governare e avviare progetti. In nove anni questa amministrazione non ha attivato nessun prestito – spiega Luconi –, eccezione fatta per la ‘partita di giro’ del mutuo per la caserma dei Vigili del Fuoco, prestito la cui rata è coperta dall’affitto corrisposto dal Ministero dell’Interno. Al 31 dicembre del 2020 questa amministrazione ha ridotto l’indebitamento dai 31 milioni e 500 mila euro circa del giorno dell’insediamento a poco più di 28 milioni. Oltre a questo, nel 2015 il Consiglio comunale ha approvato il ripiano di oltre 11 milioni di disavanzo tecnico che copriva delle poste esistenti in bilancio da oltre 20 anni, che non potevano essere riscosse e che ‘falsavano’ il bilancio stesso: oggi questo debito è stato ripagato, anno dopo anno, fino al 38,71% del totale”.

Poi il punto sulle le opere avviate: “L’amministrazione Pezzanesi ha saputo imbastire e realizzare diverse opere pubbliche nonostante il pesante indebitamento delle casse comunali, questo in un regime palesemente diverso da quello che si è vissuto negli anni ottanta e novanta, quando era molto semplice ricevere contributi ‘a pioggia’ – spiega ancora Silvia Luconi –. Lo abbiamo fatto intercettando le giuste opportunità, coinvolgendo i privati, alienando il patrimonio non strategico e soprattutto abbattendo un debito che non era mai stato così pesante come nel giorno del nostro insediamento”.

“Quando il consigliere Riccio parla di indebitamento – conclude – , dovrebbe rivolgersi ai suoi compagni di partito che lo hanno preceduto e che hanno governato la città per almeno 30 anni. Chiedere a loro per quale motivo sono stati accesi mutui anche per effettuare i lavori di potatura del verde, contribuendo così a far pagare ai cittadini una rata tanto importante come quella che descrive nel suo discorso, che sa tanto di ‘autogol’. Questa amministrazione, nonostante le scelte discutibili di chi l'ha preceduta, si è rimboccata le maniche e ha notevolmente abbassato l’indebitamento. Questo dovendo anche far fronte a questione mai risolte, come la Sentenza dell’Ex Sindaco Luciano Ruffini che alla collettività è costata un milione di euro e che solo l’Amministrazione Pezzanesi ha portato a conclusione subito dopo l’insediamento. In nove anni di amministrazione, oltre a una riduzione del debito documentata e documentabile, abbiamo accresciuto il patrimonio della città con investimenti che Tolentino aspettava da decenni e che gli permettono di acquistare una posizione importante all’interno dell’entroterra maceratese”.

l.c.

Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax 0737.633180
Cellulare: 335.5367709

radioc1inblu@gmail.com

L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
Piazza Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

Tel - Fax: 0737.633180
Cell: 335.5367709

appenninocamerte@gmail.com

Scopri come abbonarti

Questo sito utilizza i cookie

Puoi accettare e proseguire la navigazione o per maggiori informazioni Per saperne di piu'

Approvo
Clicca per ascolare il testo