Una mostra virtuale alla scoperta dei lavori dei bambini della scuola “Don Bosco”. A Tolentino, gli alunni e le alunne delle elementari hanno partecipato al progetto “Cittadini 10 e lode”, affrontando i temi legati alla legalità.

Accompagnati dagli insegnanti, tutti i giovani studenti hanno riflettuto su diritti e doveri, sul valore delle regole, sulla consapevolezza del loro ruolo come strumento di aiuto della dignità. Ogni classe ha lavorato su un argomento, con ricerca, letture, elaborazioni e laboratori.

La mostra, virtuale, è visitabile al link https://we.tl/t-UiQthgJ5nL

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Di seguito la nota stampa di Città in Comune:


La delibera di giunta del 7 maggio, con cui si dà inizio alle procedure per l'acquisto di terreni in zona Oasi, ha riportato al centro del dibattito cittadino la questione dello spostamento della Scuola Don Bosco dal centro storico. Tale scelta, già palesata in modo nebuloso nel 2019, solleva non poche opposizioni e l'Amministrazione non condivide con i cittadini informazioni adeguate su queste scelte. Cosa sappiamo sulla questione?

In più occasioni il Sindaco ha dichiarato di voler utilizzare i fondi stanziati per il sisma non per l'edificio esistente ma per una nuova Scuola Don Bosco presso il centro commerciale. Sempre in modo vago si afferma di voler costruire una nuova scuola materna al posto dell’edificio occupato dalle suore Pie Venerini, in cui dovrebbero trovare posto anche alcune classi “distaccate” della nuova Don Bosco, senza però offrire altri dettagli. Quest'ultimo passaggio, inoltre, costituirebbe una scelta onerosa di dubbio risparmio, in quanto lo stabile in questione andrebbe acquisito e adattato, dirottando parte dei fondi per il sisma per questa operazione. In più, questa scelta si porterebbe dietro lungaggini burocratiche non certo meno complesse di altre in un momento in cui sarebbe opportuno compiere scelte che permettano di accorciare i tempi della ricostruzione.

Tali decisioni sono poco condivisibili e pongono problemi alla città che proviamo a delineare.



Le motivazioni “tecniche”…



La prima domanda che ci poniamo è: perché non si è scelto di utilizzare i fondi stanziati per recuperare lo stabile della Don Bosco? Nell'edificio, messo in sicurezza a seguito di immediati interventi post sisma 2016, sono infatti collocate alcune classi ed è irragionevole sostenere l’impossibilità di adeguarlo (cioè raggiungere il livello di sicurezza rispetto agli eventi sismici come richiesto dalla normativa per le nuove costruzioni). Se non è sicuro, e mai potrà esserlo, perché ospita ancora alcune classi? In più, già l’ex assessore Alessandro Massi ricordava come per la Soprintendenza l'edificio sia recuperabile.

Le motivazioni dietro una tale scelta non coincide nemmeno con quelle che hanno spinto a progettare il nuovo Campus per gli istituti superiori, cioè dotarli di strutture adeguate come la palestra. La scuola Don Bosco dispone già di laboratori, impianti sportivi e anche di un'ampia area verde, patrimonio non solo degli studenti, ma della città tutta.

La scelta in questione è inoltre parte del Programma Straordinario per la Ricostruzione (PSR) di Tolentino. L'ordinanza n. 107 sui PSR ha però l’intento di semplificare le procedure di ricostruzione soprattutto dei centri storici e la proposta dell'Amministrazione di delocalizzare la Don Bosco in periferia va in direzione opposta adducendo impossibilità tecniche quando meno discutibili.



La questione urbanistica…



In secondo luogo, la Don Bosco sorge, secondo il PRG di Tolentino, in zona “A” e per tali aree (art. 19, comma 4, L.R. n. 34/92): “la pianificazione deve essere rivolta: al recupero degli edifici esistenti ed alla riutilizzazione del patrimonio edilizio; al completamento delle zone parzialmente utilizzate; al completamento delle opere di urbanizzazione”. Delocalizzare la scuola pare in contrasto con la norma così come la mancanza di un chiaro progetto per un edificio che rimarrebbe vuoto. Un progetto che, se esiste, non è comunque stato condiviso con la cittadinanza. In più, lo spostamento pone un’ulteriore questione urbanistica: l’inevitabile variazione degli “standard urbanistici” per la zona “A”, per cui le attrezzature scolastiche sono: “servizi di interesse locale”, cioè servizi primari distribuiti capillarmente sul territorio.

Questa variazione è certamente possibile per via di quanto disposto nel PSR, ma ancora una volta stupisce che si possa compiere una scelta così rilevante senza interrogarsi sulla sua effettiva “bontà” e in contrasto con quanto la norma ci pare indichi chiaramente.



Il consumo di suolo…



Un terzo aspetto, oltre i tecnicismi, è di prospettiva e di idea di città. Colpisce indubbiamente il perdurare di scelte, come quella richiamata, che continuano il tendenziale consumo di suolo in un momento in cui si dovrebbe puntare a ridurre, riusare e riciclare anche il consumo degli spazi urbani.

È infatti inammissibile che nel 2021 si facciano scelte speculative e basate sulla cementificazione, come negli anni ’60 del boom edilizio. Scelte scellerate allora ed ancor più oggi in cui si è consapevoli di come il territorio e il suolo vadano preservati per via degli essenziali servizi ecosistemici che forniscono e l'insistere di pezzi della storia materiale di una popolazione.

L'intervento in questione sembra inoltre l'ennesimo passo verso il processo di gentrificazione del centro storico e la compartimentazione della città. Quest’ultima soluzione è stata ampiamente adottata in passato, portando dei risultati pessimi ed evidenti agli occhi di tutti, eppure, si insiste nel rifuggire l’ottica della mixité funzionale, più lungimirante e adeguata al momento storico che stiamo vivendo.



In conclusione



Alla luce di queste riflessioni, molti sono gli interrogativi che sorgono in merito alla questione. Perché il Sindaco ha comunque deciso di perdurare in una scelta non condivisa, ignorando anche l’importante mobilitazione del Comitato Don Bosco, che raccolse 2.200 firme in opposizione alla delocalizzazione della scuola? Quanti e quali plessi rimarranno effettivamente nel centro storico? Nella nuova scuola materna quante classi “distaccate” della primaria e secondaria della nuova Don Bosco ci saranno? Sono domande, queste, che per i cittadini rimangono non risposte, dato che il progetto non è stato divulgato.

In più, se i fondi destinati alla riparazione verranno impiegati per la nuova costruzione, non si rischia di non disporre dei finanziamenti necessari per i vecchi edifici? Quale sarà dunque il destino di questi complessi che rischiano di essere le ennesime strutture inutilizzate all'interno di un centro storico già impoverito di servizi e luoghi di interesse? A tal proposito, esiste un programma organico di rilancio del Centro Storico in grado di restituire linfa vitale alla parte più antica di Tolentino?

Lanciamo quindi un appello all'Amministrazione, esortando a riflettere sulla scelta e a prendere in considerazione le criticità e preoccupazioni sollevate, sia dai cittadini, che dalle forze politiche in modo trasversale, e dare risposte puntuali sulle questioni rimaste non chiare. Tutto ciò al fine di favorire e garantire le condizioni per un vero coinvolgimento e confronto tra l’Amministrazione Comunale e tutta la cittadinanza, dal momento che le scelte che si prenderanno condizionano irrimediabilmente la vita delle generazioni attuali e future della nostra città.


Tolentino entrerà a far parte dell'associazione "Città dell'Aria". Questo l'annuncio dato dal sindaco Giuseppe Pezzanesi all'esito dell'incontro avuto con il senatore Luca Briziarelli, che al Castello della Rancia ha illustrato la legge quadro per la valorizzazione e la promozione del volo da diporto e sportivo e dell’avioturismo.

Sono circa 600 le aviosuperfici e i campi di volo presenti in Italia, con 44 aeroporti minori o regionali e approssimativamente 20.000 veicoli ultraleggeri di cui 15 mila a motore e 5 mila per il volo libero.

Un settore, quindi, in grado di sviluppare un indotto economico considerevole e che necessita di un intervento legislativo che modifichi e aggiorni la normativa di riferimento. In campo lo studio sia degli aspetti tecnici relativi ai velivoli ed ai titoli autorizzativi, ma anche le questioni specifiche relative allo sviluppo ed al potenziamento delle aviosuperfici e la nascita di un vero e proprio avioturismo legato a una rete di scali collegati a livello nazionale ed internazionale.

Una rete nella quale è pronta ad inserirsi anche Tolentino con il progetto della nuova aviosuperfice di contrada Rancia. 
Si è concluso questa mattina, con il taglio del nastro dei restanti 25 appartamenti in sostituzione delle sae, il capitolo legato a Borgo Rancia di Tolentino.

Un progetto fortemente voluto dal sindaco Giuseppe Pezzanesi che si è spesso scontrato con chi condanna la sua scelta ma, nonostante tutto, ha proseguito con tenacia. 

Sono state consegnate le chiavi a 24 famiglie, mentre quella di Federico Pieroni ha rinunciato per via “del troppo tempo trascorso - ha detto - da quando abbiamo perso la nostra casa”.

“Avremmo dovuto ottenere le stesse procedure veloci delle sae - ha esordito il sindaco - , ma non siamo stati aiutati in questo e me ne rammarico.

Il nostro impegno, però, ci porterà ad avere, entro il 2021, con una coda forse nel 2022 per gli appartamenti di piazzale Battaglia, 199 case nel patrimonio Erap.

Comprendo - ha ammesso - che per alcuni terremotati sia stata una sofferenza restare lontani dalla propria città, ma grazie all’impegno di chi si è speso per realizzare questo lavoro, ora avranno una casa”.

Non è mancato l’affondo a chi ha attaccato la sua scelta: “Questo stabile non può essere paragonato all’Hotel House - ha detto - perché significherebbe peccare due volte.

Innanzitutto questa struttura è molto più piccola; ricordo poi che in centro, a Tolentino, tanti anni fa, venne costruito Palazzo Europa, con tanti più appartamenti rispetto a questi, ma non rappresenta affatto un problema sociale.

Al di là delle simbologie politiche - ha concluso - c’è un solo risultato: quello di fare le cose fatte bene. Noi lo abbiamo fatto”.

Infine l’invito a curare gli appartamenti, rivolgendosi ai nuovi inquilini: “Abbiatene cura - ha ribadito - perché abbiamo visto rare occasioni in cui sono stati fatti dei danni.

Quando si concede un bene comune è come se fosse la vostra casa; in quella casa c’è il sudore di tanta gente”.

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Il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra amministratori e della realizzazione delle infrastrutture: “Non esiste alcun piano di sviluppo - ha detto - se non è sostenuto da un altrettanto valido piano di mobilità”.

Che il “sindaco di Tolentino rimarrà nella storia per aver lasciato un enorme patrimonio immobiliare alla città” è stato ribadito dal presidente Erap, Massimiliano Sport Bianchini, e dal presidente della Regione, Francesco Acquaroli.

Si tratta, infatti, di una operazione di sei i milioni di euro finanziata dalla Regione Marche.

“Pezzanesi ha avuto il coraggio di fare scelte non semplici - ha detto il governatore regionale - nonostante le tante difficoltà amministrative che sempre si incontrano". 

Poi l’intervento sulla ricostruzione: “Oggi - ha sottolineato Acquaroli - si intravede la luce in fondo al tunnel, ma la politica non deve solo guardare alla ricostruzione delle case e delle infrastrutture, ma deve riuscire a immaginare come si può recuperare il tempo perduto”.

In totale, dunque, saranno 46 gli appartamenti a Borgo Rancia che, come sottolineato da 

Maurizio Urbinati e Katiuscia Faraoni “sono caratterizzati dalla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, così come per la produzione di acqua calda sui sanitari.

È un aspetto economico importante - hanno detto - e che incide nei costi mensili delle famiglie che li vivranno”.


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Nell'ultima foto Federico Pieroni consegna una chiave al sindaco in segno di protesta 


Dopo la consegna delle chiavi alle prime 24 famiglie, il gesto di Federico Pieroni che, simbolicamente, ne ha consegnata lui una al sindaco: “Sono trascorsi 1609 giorni dal sisma del 30 ottobre 2016 - gli ha detto - . È dura definirle soluzioni abitative di emergenza. A noi - ha dichiarato ai microfoni di Radio C1…inBlu - è stata assegnata questa abitazione nel 2018, ed in quel momento i funzionari del Comune ci dissero che sarebbe stata consegnata ad agosto 2019. Con oltre un anno e mezzo di ritardo per noi oggi è impossibile accettare la casa, perché abbiamo organizzato le nostre vite, trovato una semistabilità e dover affrontare un altro trasloco è una beffa. Oltre al fatto che, tra un anno e mezzo circa, io rientrerò nella mia abitazione principale che sarà demolita e ricostruita”.

Su questa scelta il sindaco ha dichiarato: “Faremo del bene ad un’altra famiglia. Ce ne sono molte in lista di attesa. Chi non apprezza tutto quello che lo Stato, la Regione e il Comune hanno fatto può dare adito alla felicità di un’altra famiglia. Ognuno tragga le sue conclusioni”.

GS
"Alla base del Programma Straordinario di Ricostruzione deve esserci il coinvolgimento della cittadinanza. Lo dice l'ordinanza, ma a Tolentino non è avvenuto".
Torna a far discutere l'acquisto dei terreni in contrada Pace a Tolentino, ma in questo caso l'associazione politica Città in Comune vuole evidenziare come le modalità con cui l'amministrazione si è mossa finora, secondo loro, non corrispondano a quelle richieste dalla struttura commissariale.

"L'acquisizione dell'area - si legge nella nota a firma di Silvia Scoppolini dell'associazione -  sarà subordinata all'autorizzazione e al finanziamento del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, la scelta dunque, sembrerebbe non comportare un ulteriore dispendio di denaro per le casse dell'Ente.
Il sindaco Pezzanesi, nei giorni successivi alla giunta, ha poi precisato che l'acquisto del terreno sul quale edificare la nuova sede dei plessi scolastici, sarà solo uno dei tanti interventi proposti tramite lo strumento del Programma Straordinario di Ricostruzione che prevede, da parte dei Comuni, le opportune forme di partecipazione delle comunità, anche attraverso l’udienza pubblica".

È su questo punto che l'associazione esprime le proprie perplessità: "Appare chiaro - prosegue la nota - che il problema effettivo non è esclusivamente la stipula di un contratto preliminare di acquisto ma la totale assenza di coinvolgimento della cittadinanza nella redazione di proposta di PSR.
I tolentinati sono stati, almeno fino ad ora, completamente esclusi dai lavori in corso, mentre da ordinanza avrebbero dovuto essere tra i primi soggetti ad essere interpellati.
Ci si sorprende anche perché uno dei punti uno dei punti cruciali del PSR al quale si fa riferimento, è proprio lo spostamento delle scuole dal centro storico, una questione ampiamente dibattuta e una scelta per nulla condivisa all’unanimità dai tolentinati; inoltre il trasferimento delle scuole costituisce un’azione cruciale, capace di incidere sul tessuto urbano a 360°, e quindi, a maggior ragione, sarebbe stata necessaria una condivisione coi cittadini fin da principio. Il fatto che una decisione del genere, così cruciale, sia piovuta dall’alto senza contraddittorio con i cittadini e il considerevole numero di contrari all’iniziativa (non bisogna dimenticare, a tal proposito, i cospicui sforzi del Comitato Don Bosco), stride con l’ottica di partecipazione nella quale sono stati impostati i PSR.
Manca qualsiasi forma di condivisione degli intenti - denunciano - , gli stessi progetti, per quanto ormai assodati, non vengono comunque condivisi, dando solo delle indicazioni nebulose (ne è un esempio il costante riferimento a “sedi distaccate in centro”, senza però fornire delucidazioni su come nel concreto ciò dovrebbe avvenire)".

Infine l'esempio di altri Comuni vicini e l'auspicio di un cambio di rotta: "Ci si domanda per quale ragione molti altri comuni del cratere abbiano predisposto azioni di coinvolgimento della cittadinanza fin dalle fasi embrionali della proposta di PSR, mentre a Tolentino, allo stato attuale, i cittadini non siano ancora stati chiamati in causa.
Ci auguriamo - concludono -  che, nelle successive fasi di lavoro, nella quale probabilmente l'amministrazione verrà anche affiancata da tecnici esterni incaricati della stesura del Programma, e dunque disporrà di maggiori forze ed energie, possa ovviare alle mancanze evidenziate e consentire ai tolentinati di essere parte attiva in un'azione cruciale per la ricostruzione della città".

GS
Si concretizza l’idea dell’amministrazione di Tolentino a sostegno dei commercianti della città nel periodo estivo.
È stata approvata ieri, in giunta, la delibera per il contributo “una tantum” alle attività che vorranno organizzare eventi nei mesi di giugno e luglio, soprattutto in vista dei “Mercoledì dello shopping” che permetteranno le aperture serali dei negozi.
“Abbiamo confermato una misura che avevamo preso già due stagioni fa – dice il consigliere delegato al Commercio, Andrea Crocenzi - . Si tratta di un incentivo economico che mettiamo a disposizione degli esercenti che vorranno organizzare eventi di intrattenimento: serate musicali, letture, per bambini e adulti.
A loro verrà concesso un piccolo contributo rilasciato non appena avranno effettuato l’evento”.

Distinzione tra chi si occupa di somministrazione di cibo e bevande e le altre attività: “Per i primi – precisa Crocenzi – la licenza prevede già la produzione Siae e possono quindi organizzare eventi musicali. Per loro metteremo a disposizione 200 euro ad evento, fino ad un massimo di tre contributi.
Per gli altri settori, invece, che organizzeranno eventi non soggetti a Siae, il contributo sarà di 100 euro per ciascun evento, sempre fino a un massimo di tre eventi. In questo modo, affidando l'organizzazione a ciascun commerciante, ogni attività potrà realizzare l'evento ad hoc per la propria clientela e saranno favoriti anche quelli nelle vie periferiche del centro”.

L’attuale delibera riguarda i mesi di giugno e luglio, ma non è detto, specifica Crocenzi, che il sostegno non possa proseguire anche nei mesi successivi: “Lo scorso anno – dice il consigliere delegato – da giugno ad ottobre sono stati erogati 2600 euro, mentre per questa edizione vorremmo ampliare il budjet. Resta inteso – aggiunge – che al termine degli eventi, se il fondo dovesse avere risorse avanzate saranno erogate alle attività che hanno organizzato più di tre eventi”.

GS


Al via i mercoledì dello shopping dal 9 giugno e la notte bianca a tema "Genesis" si sposta il 19 luglio.
Aveva già scaldato i motori, la macchina organizzativa dell'estate tolentinate, ma dopo le ultime indiscrezioni sui nuovi Dpcm è pronta a partire con l'offerta riservata a cittadini e turisti.
Lo spiega il vice sindaco, Silvia Luconi: "Aspettavamo il nuovo decreto per conoscere le modalità per riaprire - dice - . Tuttavia sappiamo che dobbiamo lavorare con modalità molto diverse e difficili rispetto agli altri anni e, per quanto si possa parlare di un lento ritorno alla normalità, sappiamo che dovranno passare settimane prima che avvenga davvero.

Insieme all'assessore alla Cultura Silvia Tatò, ed al consigliere delegato al Commercio Andrea Crocenzi cercheremo di portare un prodotto finito e coordinato ai colleghi di giunta.
Non è un lavoro facile - ammette - perchè stiamo cercando tutte le modalità possibili per rispettare i vari decreti che si sono susseguiti senza azzoppare l'estate.

Nell'ultima riunione con il comitato commercianti abbiamo visto grande propositività e voglia di fare, e questo ci perette di lavorare con serenità".

Proprio a proposito del commercio, dal 9 giugno torneranno le aperture serali dei negozi: "Con questo si aprirà l'estate - dice Silvia Luconi - e lavoreremo in collaborazione con i commercianti organizzando eventi in tandem con loro". 

Poi la collaborazione con la Pro Loco per la notte bianca: "Insieme al presidente Edoardo Mattioli - prosegue - stiamo ripensando alla notte bianca che quest'anno cambierà la data: non sarà più la notte del solstizio d'estate, ma è in programma per il 19 luglio. Non è una data casuale - precisa - perchè coincide con la serata centrale del Festival di musica Genesis.
Un evento che si sposta da Foligno a Tolentino e per il quale diversi hotel hanno già ricevuto prenotazioni di appassionati in occasione della kermesse.
La notte bianca, quindi, non potrà che essere realizzata su questo tema, sia per la musica che per gli addobbi.
Poi ci fermiamo le due classiche settimane di agosto per ripartire con le feste di San Nicola ed il Premio Ravera".

Accanto alle manifestazioni, il vice sindaco precisa l'offerta culturale tolentinate: "La proposta museale si sta ampliando in maniera importante - dice - . È tutto pronto per il museo del Mesolitico e abbiamo iniziato ieri l'allestimento del nuovo museo di San Nicola in via Filelfo.
Anche in questo caso, per l'inaugurazione, abbiamo pensato ad un evento nell'evento, per far sì che per qualche giorno non si parli solo di arte sacra ma anche di un nome che ha già raccontato in maniera attenta ed emozionante la storia di San Nicola".

GS
In via di acquisizione l'area in zona Pace dove sorgerà il nuovo Campus scolastico di Tolentino.
È il sindaco Giuseppe Pezzanesi a spiegarne i particolari, evidenziando comunque l'attenzione al centro storico che, con la nuova struttura, vedrà dei cambiamenti importanti dal punto di vista organizzativo.

"Siamo concentrati nel dare risposte al mondo scolastico e alle esigenze del centro storico - dice il sindaco - . L'acquisizione dell'area sarà una conseguenza di tutto il progetto di riassetto degli istituti scolastici della città. Si tratta di un'area dove sorgerà una parte della Don Bosco e tutti gli istituti superiori della città".
Ed è proprio sulla Don Bosco che più volte si è spaccata l'opinione pubblica: "Abbiamo bisogno di scuole performanti e in aree sicure - dice Pezzanesi - perchè sistemare il vecchio in una zona sismica non sempre porta buoni frutti".
Entra, infatti, nello specifico il primo cittadino, mostrando il nuovo riassetto della Don Bosco: "Verrà in parte ricostruita - dice - per le elementari e la materna nella ex area delle maestre Pie Venerini, a 100 metri dalla struttura originaria. Le medie, invece, saranno costruite parallelamente al Campus scolastico che sta seguendo la Provincia".
Prprio sul Campus Pezzanesi aggiunge: "In questi giorni, finalmente, abbiamo ricevuto da parte della Provincia di Macerata, il progetto e quindi lo stiamo analizzando in maniera celere ma approfondita, anche con l’intento di valutare bene la proposta realizzativa che ci viene sottoposta e tenendo fede a quanto promesso in sede di presentazione pubblica a studenti, insegnanti e famiglie, avanzeremo, se necessario, tutte quelle osservazioni e le prescrizioni necessarie per avere una struttura rispondente alle esigenze educative e di sicurezza, come già deciso insieme, così da avere un’opera di grande qualità".
Ci tiene poi a ribadire l'attenzione per il centro storico per il quale sono previsti "il rifacimento di vie e dei sotto servizi e il restyling di ampie aree che daranno uno slancio importante come negli altri comuni, all’intera città"
Infine, l'affondo nei confronti di chi condanna la scelta dell'amministrazione: "Questo - conclude - è l'unico modo di lavorare che conosciamo: prendere la decisione giusta e lasciare dietro le polemiche". 

GS




A cinque anni dal terremoto, la bella statua della Madonna della Tempesta particolarmente cara ed amata dai tolentinati è stata trasferita dalla chiesa di Santa Maria nuova, chiusa per i gravi danni subiti, alla chiesa di San Giacomo, detta della Carità.

La statua in legno del 1300, bellissimo esempio di scultura marchigiana, è nuovamente a disposizione dei fedeli tolentinati che da secoli le si rivolgono con preghiere, affinché protegga la Comunità dagli eventi catastrofici. La statua fu incoronata il 17 maggio del 1814 da Pio VII.
Le operazioni di spostamento in sicurezza dall’edifico danneggiato e il trasporto nella nuova sede sono state possibili grazie all’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Tolentino e con l’assistenza di una restauratrice incaricata dalla Sovrintendenza Regionale.
Un lavoro complesso, svolto con grande professionalità, sensibilità ed attenzione per la preservazione dell’opera d’arte che viene così riconsegnata al culto dei tolentinati e agli appassionati di arte.

Riprende quindi anche la tradizione della celebrazione della Festa della Madonna della Tempesta che cade Lunedì 17 maggio; il vescovo Mons. Nazzareno Marconi celebrerà la Messa alle ore 19.30.
Per tutta la settimana (nel pieno rispetto delle norme anti-covid) verrà recitato il rosario alle ore 21.15

La preghiera alla Madonna della Tempesta ha sottolineato tutte le avversità della storia, con la richiesta della Sua protezione, fino ai bombardamenti del 1944, in cui, pur con la distruzione di ponti, “nessun cittadino, entro la Città, subì danno alla vita”.
c.c.
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"Non resteremo in silenzio su temi come il caporalato lo sfruttamento del lavoro. Vigileremo sul territorio affinchè sia netta la differenza tra chi offre la possibilità di una vita migliore e chi invece approfitta di situazioni di fragilità".

L'associazione Città in Comune di Tolentino interviene sulla notizia di qualche giorno fa che riguardava un caso caporalato in un’azienda con sede legale a Tolentino.
"Modalità criminali adottate nei confronti di cosiddetti lavoratori fragili - denuncia l'associazione di cui fanno parte anche Fabiola Caporalini e Stefano Rossi (in foto) - , operai indigenti che avevano bisogno di un rapporto di lavoro per sanare la loro posizione di clandestinità sul territorio italiano.
A questi lavoratori è stato chiesto di versare 500 euro che, in base al d.l. 34/2020, debbono essere sostenuti dal datore di lavoro".

Ciò che Città in Comune vuole sottolineare è come la "situazione sia ricorrente molto più di quanto si pensi. Capita molto spesso che, a coloro che hanno bisogno di un lavoro per poter restare sul territorio italiano, venga chiesta l’erogazione di somme di denaro - spiegano - , a vario titolo assolutamente illegale, talvolta fino a configurare veri e propri casi di estorsione. Nel caso di specie, inoltre, gli operai erano stati sistemati in un alloggio assolutamente inidoneo e insalubre, in condizioni di degrado. Sfruttare situazioni di bisogno di esseri umani, di lavoratori e lavoratrici, è quanto di più infimo e bieco l’imprenditoria di questo paese possa arrivare a perpetrare, oltre ad essere una gravissima violazione della legge".

Dopo la denuncia, l'impegno per evitare che situazioni di questo tipo continuino a verificarsi: "Abbiamo il dovere di denunciare come questo fenomeno, sempre più spesso, prenda piede anche sul nostro territorio e come gravi violazioni del diritto del lavoro non siano pratica circoscritta solo a certe zone d'Italia , che nell’immaginario collettivo restano terra di caporalato.

Parimenti non è più solo il settore dell’ agricoltura l'ambito destinato a certe pratiche vigliacche di sfruttamento. Lo stesso fenomeno della ricostruzione post-sisma sul nostro territorio, con i suoi numerosi cantieri, ne è stato coinvolto".

La preoccupazione è, infatti, rivolta ai lavori che inreresseranno il Paese in vista dell'arrivo dei fondi del Recovery Plan che, secondo Città in Comune, potrà moltiplicare queste gravi violazioni.

"Per tutti gli esseri umani, italiani e stranieri, le condizioni di lavoro debbono essere le medesime - asseriscono - . Per tutti, indipendentemente dalla nazionalità, è indispensabile lavorare con dignità e giusto salario, senza alcun tipo di abuso o sfruttamento. Ancora di più per chi, senza lavoro, diventa assolutamente invisibile, privato della possibilità di godere di ogni diritto umano riconosciuto, compresa la semplice sopravvivenza.

Per quello che ci compete - sottolineano - se non altro come formazione politica e sociale, saremo vigili sul territorio, anche perché sia netta la differenza tra coloro che offrono un lavoro e la possibilità di una vita migliore, rispettando ogni regola prevista dalla nostra legislazione e chi è capace, invece, di approfittare di ogni situazione di fragilità, nei confronti di chicchessia, specie in un periodo economicamente difficilissimo in cui chiunque, italiano o straniero, potrebbe trovarsi in una situazione a dir poco drammatica.


GS
Ci auguriamo e confidiamo - concludono - che gli organi competenti anche in futuro, intensifichino le attività di controllo e prevenzione".

Radioc1inblu

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