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Un 2020 difficile. I numeri delle Caritas marchigiane

Venerdì, 05 Febbraio 2021 14:14 | Letto 937 volte   Clicca per ascolare il testo Un 2020 difficile. I numeri delle Caritas marchigiane Sono dati che preoccupano, ma che al tempo stesso dimostrano l’impegno per non lasciare nessuno da solo. Si tratta dei dati delle Caritas della Regione Marche che nel 2020 ha vissuto certamente uno degli anni più difficili dell’ultimo periodo.Ma in  questo contesto di grave emergenza e di disorientamento, la Chiesa ha voluto essere un faro in grado di offrire un aiuto, seppur limitato, sia dal punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista umano.Le 13 diocesi marchigiane hanno voluto essere al fianco delle famiglie in difficoltà tramite le Caritas, loro organismo pastorale, attraverso cui hanno incontrato ed ascoltato quasi 14.000 persone.E questo è solo uno dei numeri che nel 2020 hanno interessato le Caritas: sono stati 35.000 i momenti di incontro offerti di cui 6.500 telefonici e gli altri in presenza. Le quasi 14.000 persone incontrate sono per il 51% uomini e di queste il 44% di nazionalità italiana; ben 5.200, pari al 37% del totale si sono rivolti alla Caritas per la prima volta nel 2020. Rispetto all’anno precedente c’è stata una crescita del 25.5%.Oltre all’aiuto economico poi, sono continuati tutti i servizi offerti dalle Caritas alle persone in difficoltà: sono stati preparati e donati più di 160.000 pasti dalle mense della regione, assistite 2.000 famiglie negli empori solidali, offerti più di 40.000 pacchi viveri e 6.500 interventi di vestiario. L’accoglienza notturna ha garantito 70.000 notti circa, di cui 18.000 per la prima accoglienza e 52.000 dedicati alla seconda accoglienza. Inoltre sono state garantite 3.400 docce, 1.700 prestazioni sanitarie ed erogati 60.000 euro per pratiche di nano e micro credito.Ma in questo anno, più dei dati raccolti parlano i volti delle persone incontrate e le loro storie: storie che raccontano di lavori precari, di intere famiglie monoreddito fragilmente appese ad un unico stipendio, incapaci di affrontare imprevisti e difficoltà anche di breve periodo.Troppo arido, quindi, parlare di cifre, ma spesso sono necessarie per ben comprendere la gravità dei problemi che tante persone sono state costrette ad affrontare e ai quali l’aiuto della Caritas è servito per alleggerire il peso di tanta sofferenza.Nel prossimo numero dell’Appennino Camerte un approfondimento anche con i dati relativi alla diocesi di Camerino.GS
Sono dati che preoccupano, ma che al tempo stesso dimostrano l’impegno per non lasciare nessuno da solo. Si tratta dei dati delle Caritas della Regione Marche che nel 2020 ha vissuto certamente uno degli anni più difficili dell’ultimo periodo.

Ma in  questo contesto di grave emergenza e di disorientamento, la Chiesa ha voluto essere un faro in grado di offrire un aiuto, seppur limitato, sia dal punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista umano.

Le 13 diocesi marchigiane hanno voluto essere al fianco delle famiglie in difficoltà tramite le Caritas, loro organismo pastorale, attraverso cui hanno incontrato ed ascoltato quasi 14.000 persone.

E questo è solo uno dei numeri che nel 2020 hanno interessato le Caritas: sono stati 35.000 i momenti di incontro offerti di cui 6.500 telefonici e gli altri in presenza. Le quasi 14.000 persone incontrate sono per il 51% uomini e di queste il 44% di nazionalità italiana; ben 5.200, pari al 37% del totale si sono rivolti alla Caritas per la prima volta nel 2020. Rispetto all’anno precedente c’è stata una crescita del 25.5%.

Oltre all’aiuto economico poi, sono continuati tutti i servizi offerti dalle Caritas alle persone in difficoltà: sono stati preparati e donati più di 160.000 pasti dalle mense della regione, assistite 2.000 famiglie negli empori solidali, offerti più di 40.000 pacchi viveri e 6.500 interventi di vestiario. L’accoglienza notturna ha garantito 70.000 notti circa, di cui 18.000 per la prima accoglienza e 52.000 dedicati alla seconda accoglienza. Inoltre sono state garantite 3.400 docce, 1.700 prestazioni sanitarie ed erogati 60.000 euro per pratiche di nano e micro credito.

Ma in questo anno, più dei dati raccolti parlano i volti delle persone incontrate e le loro storie: storie che raccontano di lavori precari, di intere famiglie monoreddito fragilmente appese ad un unico stipendio, incapaci di affrontare imprevisti e difficoltà anche di breve periodo.

Troppo arido, quindi, parlare di cifre, ma spesso sono necessarie per ben comprendere la gravità dei problemi che tante persone sono state costrette ad affrontare e ai quali l’aiuto della Caritas è servito per alleggerire il peso di tanta sofferenza.

Nel prossimo numero dell’Appennino Camerte un approfondimento anche con i dati relativi alla diocesi di Camerino.

GS

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