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Cei, papa Francesco decide di cambiare

Mercoledì, 21 Maggio 2014 02:00 | Letto 1561 volte   Clicca per ascolare il testo Cei, papa Francesco decide di cambiare Una storica riforma dello statuto è stata decisa dai vescovi italiani riuniti a Roma per lassemblea generale. Su invito di papa Francesco lassemblea della Conferenza Episcopale Italiana ha modificato larticolo riguardante lelezione del presidente, che storicamente veniva indicato dal pontefice nella sua qualità di primate della Chiesa italiana. Ora, invece, il presidente della Cei sarà eletto dai vescovi stessi che proporranno al papa una terna di nomi, sui quali il santo padre darà la propria indicazione. "In questo modo - così larcivescovo di Camerino - San Severino Marche Francesco Giovanni Brugnaro - la Conferenza Episcopale Italiana e le Conferenze Episcopali Regionali funzioneranno in modo sempre più partecipato e collegiale. Anche questo è un segno di cambiamento che il papa indica ai vescovi italiani nellottica della collegialità per il governo, pur nella comunione con il santo padre, della realtà così complessa della nostra nazione. Sempre, ovviamente, ricordando il legame di spiritualità e di serena  obbedienza al primate dItalia, che è il vescovo di Roma".

Una storica riforma dello statuto è stata decisa dai vescovi italiani riuniti a Roma per l'assemblea generale. Su invito di papa Francesco l'assemblea della Conferenza Episcopale Italiana ha modificato l'articolo riguardante l'elezione del presidente, che storicamente veniva indicato dal pontefice nella sua qualità di primate della Chiesa italiana. Ora, invece, il presidente della Cei sarà eletto dai vescovi stessi che proporranno al papa una terna di nomi, sui quali il santo padre darà la propria indicazione. "In questo modo - così l'arcivescovo di Camerino - San Severino Marche Francesco Giovanni Brugnaro - la Conferenza Episcopale Italiana e le Conferenze Episcopali Regionali funzioneranno in modo sempre più partecipato e collegiale. Anche questo è un segno di cambiamento che il papa indica ai vescovi italiani nell'ottica della collegialità per il governo, pur nella comunione con il santo padre, della realtà così complessa della nostra nazione. Sempre, ovviamente, ricordando il legame di spiritualità e di serena  obbedienza al primate d'Italia, che è il vescovo di Roma".

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