Notizie religiose nelle Marche

Spegne cento candeline, questo giovedì 28 settembre, la signora Anna Brugnaro, mamma del nostro arcivescovo Francesco Giovanni. Auguri dalla redazione di Radio C1...inblu e de L'Appennino Camerte per la felice ricorrenza del secolo di vita. "Un bel traguardo che mamma vive serenamente circondata dall'affetto di mia sorella, mio, di mio cognato, di mio nipote e soprattutto di tante persone che le vogliono tanto bene – confida il figlio Francesco Giovanni – E' ancora molto presente, la sua memoria, pur con qualche buco riguardo al presente, è ancora fervida nel ricordare i fatti passati. Attraverso il suo sguardo profondo suscita sempre una grande pensosità e di fronte a lei spesso mi commuovo pensando al mistero profondo della vita che lei ci ha dato e a cui ci ha insegnato ad attaccarci. Anzitutto ha speso la sua vita per noi dopo la morte di papà per permetterci di condurre un'esistenza serena, aprendoci gli occhi per prepararci al mondo con lo studio, la professionalità e ciò ha consentito a mia sorella e a me di assumere impegni importanti nella vita. Pur provenendo da famiglie la cui pratica non era così assidua - continua il nostro arcivescovo- la mamma ci ha insegnato l'esperienza della fede aiutandoci a fare in modo che l'esperienza cristiana fosse autentica e, in questo senso, ci ha sostenuti anche nel frequentare le varie associazioni giovanili e studentesche, sia nel paese d'origine di San Giorgio in Bosco, sia nella città di Padova dove abitavamo. Mia madre in seguito mi è sempre stata accanto, nutrendo sentimenti di gioia per la mia scelta definitiva del sacerdozio e poi nel momento della mia ordinazione episcopale. Di quel giorno ricordo con affetto il suo bel colloquio con Papa Benedetto XVI e lo scambio reciproco di pareri. Mamma Anna mi assiste sempre con la sua preghiera; ci sentiamo e possiamo vederci pressochè ogni giorno grazie al telefonino".

 

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Si è spenta la cara esistenza di don Raimondo Monti. Malato da tempo, circondato dall’affetto dei confratelli sacerdoti, del fratello P.Nanni, dalle sorelle e dai nipoti, don Raimondo Monti è venuto a mancare all’alba di venerdì 15 settembre presso l’ospedale di Macerata. Ordinato sacerdote sessantasei anni fa don Raimondo ha svolto un lungo ministero sacerdotale in molte parrocchie dell”Arcidiocesi di Camerino –San Severino Marche. E’ stato parroco a Sarnano, a Camerino presso la chiesa di S.Venanzio e ancora ad Esanatoglia, Gelagna, e da ultimo a Morro e Mergnano. Dal 2012 la malattia lo ha costretto a lasciare gli incarichi pastorali ma ha continuato a vivere la sua vocazione sacerdotale presso la Casa del clero. Per diversi anni direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi, don Raimondo Monti dal 1990 al 1996 è stato direttore di Radio C1inblu, spendendosi in prima persona e contribuendo alla formazione e alla crescita del personale dell’emittente. Di carattere umile, mite e gentile, tutti i collaboratori lo ricordano con particolare affetto per la sua dedizione e per il suo prodigarsi per ogni causa. Gioviale e affabile, talvolta provava ad essere severo, ma un attimo dopo lo ritrovavi gioioso e solare, attento ad ascoltare ogni tuo piccolo problema.

Commosso l’arcivescovo Francesco Giovanni, che ha sempre visto in lui un uomo saggio ed un pastore veramente dedito alla gente. “ E’ stata una persona curiosa - ricorda il nostro arcivescovo - ed ha accompagnato giovani di tutte le fasce d’ età,  preparandosi alla restituzione della vita al Signore, con profondo sentimento di gratitudine.

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Quattro giorni fa, quando era ancora possibile comunicare con lui, ha avuto l’assoluzione; mi ha detto che stava pregando per tutti e che desiderava inviare loro un saluto per il mio tramite. Lo ha fatto con il suo sguardo ancora trasparente, carico di quel bene che gli è venuto da un’esperienza sacerdotale, vissuta nella gioia e nella Pace e a beneficio di tutti”.

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Parole cariche d’affetto anche da don Marco Gentilucci : “ Quando ero seminarista, è stato uno dei primi sacerdoti della nostra città ad invitarmi a vivere delle esperienze con i giovani.

Con il suo modo pacato ma sempre sereno e allegro mi spinse proprio a buttarmi su un’esperienza che per me era nuova e, anche negli anni successivi ha saputo starmi vicino consigliarmi. Spesso andavo a trovarlo anche per vivere dei momenti spirituali perché sentivo in lui quella fortezza di cui c’è bisogno nella vita. Mi rattrista apprendere della sua morte, ma ringrazio il Signore per quello che don Raimondo ha saputo fare nella sua vita. E’ un ricordo vivo che penso tanti camerinesi e non solo avranno di lui per tutta la loro esistenza” 

Le esequie, svoltesi sabato 16 nella chiesa del seminario di Camerino, sono state presiedute dall'arcivescovo Francesco Giovanni che ha tracciato un ulteriore profilo di don Raimondo. "Anzitutto – le parole dell'arcivescovo – desidero ringraziare quanti sono stati vicini a don Raimondo nell'ultimo periodo della sua esistenza, soprattutto quando la comunità di sacerdoti, dopo il terremoto, è stata costretta a trasferirsi. Inoltre vorrei ricordare l'affetto e la gratitudine che don Raimondo nutriva verso la parrocchia di Mergnano, comunità nella quale ha esercitato il suo ultimo servizio pastorale.

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Infine, vorrei ricordare il suo impegno per la nostra Radio C1 nella quale molti giovani, oggi divenuti adulti, hanno maturato esperienze di lavoro e volontariato dedicando tempo al servizio della comunità diocesana. Questa poliedrica attività di don Raimondo ci fa capire come abbia saputo mettere i suoi talenti a servizio della comunità nei tempi più diversi e nelle modalità più particolari".

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Don Rocco Pennacchio è il nuovo arcivescovo metropolita di Fermo. Succede a mons. Luigi Conti dimissionario per ragioni di età. Don Rocco Pennacchio attualmente è parroco presso la parrocchia San Pio X di Matera, in Basilicata, dove è nato il 16 giugno 1963. Una vocazione adulta, la sua, culminata con l'ordinazione sacerdotale il 4 luglio 1998. Nel suo passato c’è stata anche una occupazione come bancario. Da fine settembre 2011 a dicembre del 2016 ha ricoperto l’incarico di economo generale della Cei. È stato un sostenitore del Progetto Policoro (occupazione giovanile e nuova economia).  

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