Notizie religiose nelle Marche
"Impegnativa ed emotivamente carica. Era quello che volevamo trasmettere con le testimonianze dirette di tutte le persone che vivono questo problema". Così Antonietta Rossi al termine dell'assemblea "Il nostro mutuo terremotato" organizzata dal Comitato Mutui sulle macerie del quale è presidente. Dal 2017, il Comitato si batte per cercare una soluzione alle difficoltà di un impegno economico nei confronti degli istituti di Credito, per tanti sospeso e, che grava come una spada di Damocle su tanti privati e commercianti delle 4 regioni colpite dal sisma. Mutui al momento prorogati, ma sui quali il Comitato reclama una risoluzione; a seguito infatti delle audizioni alla Commissione Ambiente della Camera e successivamente in aula, il Parlamento ne ha in sostanza bocciato le proposte. All'assemblea camerte alla quale erano stati invitati i sindaci del cratere e gli esponenti politici nazionali e regionali hanno risposto in pochi. Presenti tra i parlamentari l'on. Francesco Acquaroli, il senatore Giuliano Pazzaglini e unica rappresentante regionale  Elena Leonardi del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia. A fare gli onori di casa il sindaco di Camerino Sandro Sborgia presente al tavolo insieme ai rappresentanti dell'associazione di categoria degli Istituti di Credito ABI delle Marche, Sauro Angeloni vicepresidente e Franco Capomagi Segretario della Commissione regionale. Diverse le testimonianze di chi si trova a vivere direttamente il problema: dai giovani che prima del sisma avevano scommesso su un'attività propria accendendo un mutuo per far fronte alle spese e che oggi fanno i conti con locali distrutti e ingenti somme da pagare, o chi ha fatto ricorso all'aiuto delle Banche per mettere su casa e ha solo delle macerie da demolire, mentre le rate del mutuo riprenderanno inesorabilmente a scorrere, senza sapere i proprietari quando potranno riappropriarsi del loro bene. A portare una voce nella discussione sono state persone arrivate anche da Arquata e Pescara del Tronto. Il Comitato raduna aderenti provenienti da tutte e quattro le regioni terremotate. La proposta, ricordata dalla presidente nel corso dell'incontro, è quella di ripartire nell'ordine di un terzo tra i soggetti che lo hanno stipulato, le Banche e lo Stato, la quota parte del mutuo restante da pagare.
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L'auspicio finale espresso dalla presidente Antonietta Rossi, quello della costituzione  di un tavolo condiviso con la presenza di Abi e le istituzioni, per tornare a sostenere richieste finora rimaste lettera morta. Ai politici un appello a lasciare aperta la possiibilità di esternare di problematiche, in molti casi drammatiche e delle quali, d'ora in poi, si cercherà di chiedere a gran voce una definitiva risoluzione.
" Chi ha un mutuo sospeso- ha detto Antonietta Rossi- oggi non ha una vita in programmazione.  La sua vita è paragonabile al mutuo, sospesa anch'essa. Mutui congelati e vite congelate le nostre, senza contare che non c'è un'uniformità di comportamento tra gli stessi Istituti di Credito, ognuno dei quali adotta le sue specifiche normative. Spero di essere riuscita a far capire, insieme alle tante testimonianze, che è  necessario si cominci a ragionare sul serio, che questo tavolo tanto auspicato nel corso di questi lunghi anni  possa partire davvero, che si cominci a lavorare e a rendersi conto che il problema c'è. Fondamentale è che ci sia unione tra tutti. Finchè avrò voce continuerò a parlare di mutui, anzi da domani urlerò di più su questo problema".
Messaggio accolto da ABI, i cui rappresentanti si sono detti nuovamente toccati dall'ascolto delle testimonianze, segno delle gravi difficoltà che vivono i territori colpiti dai sismi del 2016
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"L'attenzione e la sensibilità dell'ABI c'è sempre stata fin dall'inizio, e, continuerà- ha detto Sauro Angeloni-. Ce ne andiamo da qui prendendo atto del messaggio per riportarlo nelle sedi opportune. Un tavolo si può aprire solo se c'è la volontà di tutte le controparti. ABI c'è ma naturalmente da sola non può risolvere il problema. La soluzione potrà venire solo da un contesto più ampio, regolamentare e normativo". La stima dei mutui sospesi nelle Marche viaggia nell'ordine delle 4500 unità per un ammontare di  circa 400 milioni di euro.  
c.c. 


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Un momento conviviale, offerto dal ristorante della famiglia della presidente della Croce Rossa di Tolentino, per unire volontari e istituzioni. È stata questa la serata organizzata da Monica Scalzini che, giunta quasi alla fine del suo mandato alla guida dell'associazione tolentinate, ha voluto riconoscere, con le croci di merito, i volontari che da tanti anni offrono il proprio servizio per la Croce Rossa di Tolentino.
Accanto a lei, il sindaco della città, Giuseppe Pezzanesi, a cui più volte è stata ribadita la necessità di una nuova sede per la CRI e per la quale ha confermato il proprio impegno. Presente anche il presidente dell'Unione Montana, Giampiero Feliciotti, il comandante di stazione dei carabinieri di Tolentino Barracane e la presidente del Rotary, Carla Passacantando.
"E' stata una serata importante - ha commentato Monica Scalzini - per riconoscere l'impegno e l'amore per un operato di volontariato come il nostro. Una serata di aggregazione che rappresenta la collaborazione nelle nostre giornate. I volontari hanno gradito questa iniziativa tanto che hanno sottolineato come sia stata io la prima presidente a conferire le croci di merito. Siamo sempre tanto presi dalla nostra attività di volontariato, soprattutto dopo il terremoto, che spesso il nostro stare insieme è passato in secondo piano. Ho voluto recuperare. Ora che sono arrivata al termine del mio mandato - ha aggiunto - voleva essere un ringraziamento personale a tutti i volontari, quelli storici, quelli che non ci sono più e che ci guardano dall'alto, e quelli appena entrati a cui abbiamo dato gli attestati di fine corso. Il mio grazie va anche alle famiglie che ci supportano in questo impegno, in particolare ai miei e a mia figlia Giulia che mi segue in questa attività da quando aveva cinque anni e quest'anno è diventata volontaria a tutti gli effetti. 
Le autorità mi hanno sempre aiutata e compresa - ha concluso - , trovando un confronto e una soluzione. Ultimi, ma non per importanza, i componenti del direttivo: Federica Francia, Benedetta Lancioni e Diego Quintili".

Un approfondimento con altre foto della serata nella prossima edizione de L'Appennino Camerte

Giulia Sancricca

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Venerdì, 31 Gennaio 2020 15:01

Mario Scagnetti, il ricordo di un uomo

"Mario Scagnetti, il ricordo di un uomo" è l'evento che si tiene questa domenica 2 febbraio a San Ginesio, presso l'Ostello della Gioventù alle ore 16, per ricordare la figura del sindaco ginesino scomparso un anno fa ad appena 60 anni. L'evento è organizzato dal Circolo Culturale intitolato proprio a Mario Scagnetti, che vuole ricordare la figura di un amministratore che tanto ha dato alla comunità ginesina, ma soprattutto, come sottolineato, l'uomo.
"Sicuramente Mario ha significato molto per la comunità di San Ginesio - spiega Simone Ansovini, uno dei soci fondatori del circolo e amministratore nel periodo in cui Scagnetti è stato sindaco - Con lui abbiamo condiviso 10 anni di percorso amministrativo culminato con il dramma del terremoto del 2016 e più ancora con il periodo della sua malattia che lo ha portato alla morte e che ha profondamente colpito tutti noi che gli siamo stati vicini, oltre all'intera comunità di San Ginesio. Abbiamo così deciso di ricordarne la figura creando questo circolo culturale con l'intento di continuare a ricordarlo anche negli anni a venire per continuare ad avere vicini la sua figura e i suoi insegnamenti".
Essenziale, sottolinea Ansovini, il ricordo dell'uomo. "Mario era un uomo di fede e di educazione cattolica e una persona molto benvoluta da tutta la cittadinanza, al di là dei colori e delle appartenenze politiche. Il suo tratto caratteristico è stato sicuramente quello della bontà e dell'affabilità. Una persona che aveva sempre una parola per tutti e questo non è venuto meno neppure nel periodo della sua malattia, che ha portato un uomo forte, dinamico a trasmettere, anche nella sofferenza, a tutti la forza per andare avanti"
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Venerdì, 31 Gennaio 2020 13:42

La cottura al microonde

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Venerdì, 31 Gennaio 2020 13:12

La nuova sede Med Store - VIDEO esclusivo

Siamo entrati nella nuova struttura della famiglia Parcaroli. Un'intervista esclusiva al patron della Med Store Sandro Parcaroli e un viaggio virtuale del punto vendita all’avanguardia realizzato con oltre sei milioni di investimenti: 4000 mq di spazi green su quattro livelli, attraversati da 30 km di cavo di rete, un collegamento di fibra ottica dedicati solo alla Med Store.
Progetto realizzato dagli architetti dello studio Harcome di Camerino.
Pubblicato in Video
"Sono stata presa in giro, i miei cittadini sono stati presi in giro. Ho confidato nella politica, e l’amarezza più grande è stato scoprire questo tradimento di nascosto, alle 23:40 del 31 dicembre 2019. Siamo arrivati ad aiutarci tra sindaci perché oggi è capitato a San Severino, ma domani potrà succedere anche agli altri. Non ci fermeremo fino al ritiro della determina 742 e finché non sarà ridata dignità ad un territorio già provato dal sisma e dalle tante difficoltà che lo caratterizzano". Con queste parole del sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, si potrebbe sintetizzare quanto emerso ieri sera al consiglio comunale urgente che si è svolto al Cinema Teatro Italia. Presenti tantissimi primi cittadini della provincia ma non solo, della montagna ma anche della costa. E fra questi, qualcuno lo ha detto: "Finalmente". Finalmente i sindaci hanno capito che è l'unione a fare la forza, che da soli non si va da nessuna parte perché in politica sono i numeri che contano specie in questo delicato momento in cui si avvicinano le elezioni regionali. La sanità è materia regionale, anche se l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, a cui sono stati riservati fischi e parole di malumore, ha affermato che "ci sono norme nazionali che dobbiamo rispettare altrimenti ci tagliano le risorse e ci commissariano. Non si può dare colpa alla Regione". Però esistono degli emendamenti alle norme nazionali e delle peculiarità per le zone montane in cui i parametri nazionali e le leggi fanno delle eccezioni. Sta di fatto che tutti i primi cittadini presenti (ma moltissimi altri non hanno potuto partecipare alla serata pur aderendo alla 'protesta' democratica messa in atto dalla Piermattei) hanno fortemente e fermamente criticato non solo la determina 742 che colpisce l'ospedale di San Severino, ma anche il piano sanitario regionale che passerà in consiglio regionale il 4 febbraio, definito "vuoto, inconsistente" e soprattutto, come ha ricordato il vicesindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, "privo dell'approvazione della Conferenza dei Sindaci che sarebbe prevista per legge"
Anche il direttore dell'Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, è stato fortemente criticato, in special modo dall'ex sindaco Manlio Rossi (tanto che il presidente del consiglio Sandro Granata ha dovuto richiedere l'intervento degli agenti della polizia locale per placare gli animi). Ha elencato tutti gli investimenti fatti fin ora a San Severino e non solo, i servizi attivati e affermato che "nulla cambia se una unità è definita semplice dipartimentale o solo semplice. Il modello organizzativo non ha nulla a che fare con i servizi e le prestazioni. La qualità la fa il medico, non il “grado” e su San Severino abbiamo investito circa 3milioni e 517mila euro". Però si è detta del tutto insoddisfatta il sindaco Piermattei che, in conclusione, ha ribattutto: "Non siamo mica stupidi, conosciamo la differenza fra unità semplice dipartimentale e unità semplice. Ci dovete dire qual è il futuro del nostro ospedale senza prenderci in giro, siamo stati colpiti dal sisma quindi vogliamo i servizi per un territorio già martoriato e soprattutto non mi fermerò finché la 742 non sarà annullata". 
I Comuni che hanno aderito all'iniziativa del sindaco Piermattei sono: Apiro, Belforte, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo, Castelraimondo, Castelsantangelo Sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Civitanova, Esanatoglia, Fiuminata, Fiastra, Gagliole, Matelica, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Sefro, Sarnano, Serrapetrona, Serravalle del Chienti, Tolentino, Treia, Ussita, Valfornace, Visso, Fabriano, Arcevia, Genga, Frontone, Mergo, Sassoferrato, Serra San Quirico, Cupramontana, Pergola, Cagli.

(Sul prossimo numero di Appennino Camerte, in edicola giovedì, è previsto un servizio di approfondimento)

g.g. 


 




Pubblicato in Cronaca
Ricostruzione ferma. Riunione del comitato dei sindaci ieri in Regione, al cospetto del Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, per parlare delle tante criticità e di una normativa che tuttora non riesce a garantire l’auspicata accelerazione.
Tanti i temi snocciolati nel corso dell’incontro, ma è emersa anche la volontà di dire basta e di far sentire forte la voce.
“Abbiamo innanzitutto ascoltato la relazione introduttiva fatta dalla dottoressa Daniela Del bello per conto del presidente della Regione Marche – dice il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci che era tra i presenti- Sono state appunto evidenziate tutte le criticità relative all’ultimo recente decreto 123 che non soddisfa da alcun punto di vista. La verità è che tutto quello che avevamo condiviso con la regione, con l’Anci, con tutti i sindaci e soprattutto con i tecnici, più di ogni altro in grado di tradurre in normativa le proposte che arrivano dai territori, non ha trovato accoglimento.
Sulla scorta di questo e, in virtù del fatto che abbiamo avuta tutta una serie di criticità che abbiamo evidenziato fin dall’inizio, trascorsi ormai quasi quattro anni, se finora siamo stati bravi- continua Gentilucci- adesso è arrivato il momento di dire basta all'inerzia dei governi. Questa in sostanza è stata la provocazione della quale mi sono fatto portavoce di fronte al Presidente Ceriscioli dicendo, sono venuto qua per fare una battaglia: mi rendo conto che ci troviamo tutti sulla stessa barca, ma a questo punto le chiedo: è disposto a fare una manifestazione insieme a tutti i sindaci a Roma?
Il Governatore ha preso il microfono e ha risposto: credo sia giunto il momento. Sarà una manifestazione bipartisan per cui dovremmo invitare tutte le forze politiche perché il terremoto non ha colore, ma è necessario ridare dignità al nostro territorio e ai nostri cittadini perché siamo diventati la cenerentola d'Italia, messi in infimo ordine rispetto al ponte di Genova rispetto alle catastrofi di Venezia e rispetto agli altri sismi che si sono verificati anche precedentemente e, mi riferisco con particolare riguardo al terremoto dell'Aquila dove con il personale, le problematiche che stiamo avendo oggi noi, loro non le hanno avute”.
Nel sottolineare proprio le criticità irrisolte, nonostante i tanti tavoli d’ascolto, il presidente dell’Anci Nazionale De Caro aveva auspicato una chiamata a raccolta  nella capitale di tutti i sindaci d’Italia.
“ Ieri ad Ancona era presente il presidente dell'Anci Marche e coordinatore delle Anci regionali, Maurizio Mangialardi – riferisce Gentilucci-; a lui abbiamo proprio ricordato che il presidente nazionale Anci De Caro qualche giorno fa aveva preannunciato che ci sarebbe stato vicino insieme a tutti i sindaci d'Italia. Credo che davvero sia giunto il momento di mobilitare l'Italia; oggi siamo noi a trovarci in questa situazione così disagiata e disgraziata, ma domani non è detto che lo stesso possa accadere a tanti altri. Allora, la solidarietà si sostanzia anche nell'essere vicini a popolazioni che in questo momento hanno perso la fiducia, si barcamenano ancora in un mare di difficoltà e non riescono a ricostruire. I nostri territori rischiano la desertificazione e il massacro ed è evidente che se per l’ennesima volta non si avrà un segnale di svolta, il gesto finale potrà essere anche la riconsegna delle nostre fasce tricolori. In ultima istanza e, come momento di estrema protesta- conclude il sindaco di Pieve Torina- auspico che tutti i sindaci del Cratere ma anche tutti i sindaci d'Italia, mettano in estrema difficoltà lo Stato dicendo: queste sono le fasce, non avete 8100 commissari. Ci avete ingessato con la burocrazia ma noi vi cediamo la palla. Spero che non si debba arrivare a questo perché significherebbe la perdita totale della fiducia e sarebbe il segnale che non abbiamo più degli interlocutori e allora per me personalmente l'esperienza politica potrebbe terminare là. Per la manifestazione, manca solo una data da fissare in maniera condivisa. Credo tuttavia che debbaessere organizzato il tutto in tempi molto celeri dopodiché mi auguro che quello
che ci siamo detti venga poi proiettato in una manifestazione di tutti i sindaci a Roma sotto Montecitorio e, credo che lì veramente si accenderanno i riflettori.
c.c.
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I Carabinieri della Stazione di Loro Piceno hanno individuato un soggetto ritenuto responsabile di aver commesso dei furti in danno di cittadini che risiedono tra le province di Fermo e di Macerata, riuscendo a recuperare gran parte della refurtiva, per lo più costituita da attrezzatura da lavoro probabilmente destinata al mercato in Internet. Individuate anche due delle vittime dell'uomo, un cittadino residente a Sarnano e un altro a Ripe San ginesio, ai quali è già stata restituita l'attrezzatura da lavoro che era stata rubata. Il responsabile dei furti è un giovane italiano, classe 1991, disoccupato, con numerosi precedenti specifici, residente in provincia di Fermo. I militari stanno ora cercando di individuare anche gli altri proprietari delle attrezzature rubate per la successiva restituzione.


caramba
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Giovedì, 30 Gennaio 2020 14:39

La cottura al vapore

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Aggregati edilizi nel centro storico di Camerino danneggiati dal sisma da recuperare con interventi unitari: sarà uno dei temi all’ordine del giorno del Consiglio comunale che si svolgerà domani, venerdì 31 gennaio alle 21, nella sala consiliare, presso la sede del Contram in via Le Mosse. 

Gli uffici comunali, in attuazione della volontà espressa dallo stesso Consiglio comunale, stanno procedendo all’esame della definizione degli aggregati e sono state esaminate le proposte presentate dai cittadini. La positiva conclusione dell''istruttoria riguardante 15 aggregati, comporterà dunque la proposta della loro approvazione nella seduta consiliare, in maniera tale che, successivamente, si possa dare mandato all’Ufficio Ricostruzione privata di procedere agli adempimenti previsti dall’ordinanza.
Nel centro storico sono inoltre già stati costituiti 6 consorzi volontari.

“Un primo passo, concreto e significativo per l’avvio della ricostruzione in centro e – afferma il sindaco Sandro Sborgia - perché i cittadini possano organizzarsi, conferendo l’incarico ai progettisti. Conferma anche la volontà di un rapporto sempre più stretto tra la cittadinanza, che deve essere partecipe alla macchina amministrativa, gli uffici comunali e l’amministrazione: per qualsiasi dubbio o spiegazioni le porte sono sempre aperte e siamo a disposizione di ogni cittadino. Nel frattempo- conclude Sborgia- sono già sotto esame e si sta lavorando per concludere la proposta di un altro blocco di aggregati che abbiamo intenzione di portare nel prossimo Consiglio comunale, che avverrà a brevissimo, per l’approvazione”.
c.c.

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